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Convenzione sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale

Traduzione

Gli Stati firmatari della presente Convenzione,

riconoscendo che, per lo sviluppo armonioso della sua personalità, il minore deve crescere in un ambiente familiare, in un clima di felicità, d’amore e di comprensione;

ricordando che ogni Stato dovrebbe adottare, con criterio di priorità, misure appropriate per consentire la permanenza del minore nella famiglia d’origine;

riconoscendo che l’adozione internazionale può offrire l’opportunità di dare una famiglia permanente a quei minori per i quali non può essere trovata una famiglia idonea nel loro Stato d’origine;

convinti della necessità di prevedere misure atte a garantire che le adozioni internazionali si facciano nell’interesse superiore del minore e nel rispetto dei suoi diritti fondamentali, e che siano evitate la sottrazione, la vendita e la tratta dei minori;

desiderando stabilire, a questo scopo, disposizioni comuni che tengano conto dei principi riconosciuti dagli strumenti internazionali, in particolare dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo del 20 novembre 19892, e dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Principi Sociali e Giuridici applicabili alla Protezione ed all’Assistenza ai Minori, con particolare riferimento alle prassi in materia di adozione e di affidamento familiare, sul piano nazionale e su quello internazionale (Risoluzione dell’Assemblea Generale 41/85 del 3 dicembre 1986),

hanno convenuto le seguenti disposizioni:

Capitolo I: Sfera di applicazione della Convenzione

Art. 1  

La pre­sen­te Con­ven­zio­ne ha per og­get­to:

a)
di sta­bi­li­re del­le ga­ran­zie, af­fin­ché le ado­zio­ni in­ter­na­zio­na­li si fac­cia­no nell’in­te­res­se su­pe­rio­re del mi­no­re e nel ri­spet­to dei di­rit­ti fon­da­men­ta­li che gli so­no ri­co­no­sciu­ti nel di­rit­to in­ter­na­zio­na­le;
b)
d’in­stau­ra­re un si­ste­ma di coo­pe­ra­zio­ne fra gli Sta­ti con­traen­ti, al fi­ne di as­si­cu­ra­re il ri­spet­to di que­ste ga­ran­zie e quin­di pre­ve­ni­re la sot­tra­zio­ne, la ven­di­ta e la trat­ta dei mi­no­ri;
c)
di as­si­cu­ra­re il ri­co­no­sci­men­to, ne­gli Sta­ti con­traen­ti, del­le ado­zio­ni rea­liz­za­te in con­for­mi­tà al­la Con­ven­zio­ne.
Art. 2  

1. La Con­ven­zio­ne si ap­pli­ca al­lor­ché un mi­no­re, re­si­den­te abi­tual­men­te in uno Sta­to con­traen­te («Sta­to d’ori­gi­ne») è sta­to o de­ve es­se­re tra­sfe­ri­to in un al­tro Sta­to con­traen­te («Sta­to di ac­co­glien­za»), sia a se­gui­to di ado­zio­ne nel­lo Sta­to d’ori­gi­ne da par­te di co­niu­gi o di una per­so­na re­si­den­te abi­tual­men­te nel­lo Sta­to di ac­co­glien­za, sia in vi­sta di ta­le ado­zio­ne nel­lo Sta­to di ac­co­glien­za o in quel­lo di ori­gi­ne.

2. La Con­ven­zio­ne con­tem­pla so­lo le ado­zio­ni che de­ter­mi­na­no un le­ga­me di fi­lia­zio­ne.

Art. 3  

La Con­ven­zio­ne ces­sa di ap­pli­car­si se i con­sen­si pre­vi­sti dall’ar­ti­co­lo 17 let­te­ra c non so­no sta­ti espres­si pri­ma che il mi­no­re com­pia l’età di di­ciot­to an­ni.

Capitolo II: Condizioni delle adozioni internazionali

Art. 4  

Le ado­zio­ni con­tem­pla­te dal­la Con­ven­zio­ne pos­so­no aver luo­go sol­tan­to se le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti del­lo Sta­to d’ori­gi­ne:

a)
han­no sta­bi­li­to che il mi­no­re è adot­ta­bi­le;
b)
han­no con­sta­ta­to, do­po aver de­bi­ta­men­te va­glia­to le pos­si­bi­li­tà di af­fi­da­men­to del mi­no­re nel­lo Sta­to d’ori­gi­ne, che l’ado­zio­ne in­ter­na­zio­na­le cor­ri­spon­de al suo su­pe­rio­re in­te­res­se;
c)
si so­no as­si­cu­ra­te:
1)
che le per­so­ne, isti­tu­zio­ni ed au­to­ri­tà, il cui con­sen­so è ri­chie­sto per l’ado­zio­ne, so­no sta­te as­si­sti­te con la ne­ces­sa­ria con­su­len­za e so­no sta­te de­bi­ta­men­te in­for­ma­te sul­le con­se­guen­ze del lo­ro con­sen­so, in par­ti­co­la­re per quan­to ri­guar­da il man­te­ni­men­to o la ces­sa­zio­ne, a cau­sa dell’ado­zio­ne, dei le­ga­mi giu­ri­di­ci fra il mi­no­re e la sua fa­mi­glia d’ori­gi­ne;
2)
che ta­li per­so­ne, isti­tu­zio­ni ed au­to­ri­tà han­no pre­sta­to il con­sen­so li­be­ra­men­te, nel­le for­me le­gal­men­te sta­bi­li­te e che que­sto con­sen­so è sta­to espres­so o at­te­sta­to per iscrit­to;
3)
che i con­sen­si non so­no sta­ti ot­te­nu­ti me­dian­te pa­ga­men­to o con­tro­par­ti­ta di al­cun ge­ne­re e non so­no sta­ti re­vo­ca­ti; e
4)
che il con­sen­so del­la ma­dre, qua­lo­ra sia ri­chie­sto, sia sta­to pre­sta­to so­lo suc­ces­si­va­men­te al­la na­sci­ta del mi­no­re; e
d)
si so­no as­si­cu­ra­te, te­nu­to con­to dell’età e del­la ma­tu­ri­tà del mi­no­re,
1)
che que­sti è sta­to as­si­sti­to me­dian­te una con­su­len­za e che è sta­to de­bi­ta­men­te in­for­ma­to sul­le con­se­guen­ze dell’ado­zio­ne e del suo con­sen­so all’ado­zio­ne, qua­lo­ra ta­le con­sen­so sia ri­chie­sto;
2)
che i de­si­de­ri e le opi­nio­ni del mi­no­re so­no sta­ti pre­si in con­si­de­ra­zio­ne;
3)
che il con­sen­so del mi­no­re all’ado­zio­ne, quan­do è ri­chie­sto, è sta­to pre­sta­to li­be­ra­men­te, nel­le for­me le­gal­men­te sta­bi­li­te, ed è sta­to espres­so o con­sta­ta­to per iscrit­to; e
4)
che il con­sen­so non è sta­to ot­te­nu­to me­dian­te pa­ga­men­to o con­tro­par­ti­ta di al­cun ge­ne­re.
Art. 5  

Le ado­zio­ni con­tem­pla­te dal­la Con­ven­zio­ne pos­so­no aver luo­go sol­tan­to se le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti del­lo Sta­to di ac­co­glien­za:

a)
han­no con­sta­ta­to che i fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi so­no qua­li­fi­ca­ti e ido­nei per l’ado­zio­ne;
b)
si so­no as­si­cu­ra­te che i fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi so­no sta­ti as­si­sti­ti con i ne­ces­sa­ri con­si­gli; e
c)
han­no con­sta­ta­to che il mi­no­re è o sa­rà au­to­riz­za­to ad en­tra­re ed a sog­gior­na­re in per­ma­nen­za nel­lo Sta­to me­de­si­mo.

Capitolo III: Autorità Centrali e organismi abilitati

Art. 6  

1. Ogni Sta­to con­traen­te de­si­gna un’Au­to­ri­tà Cen­tra­le in­ca­ri­ca­ta di svol­ge­re i com­pi­ti che le so­no im­po­sti dal­la Con­ven­zio­ne.

2. Gli Sta­ti fe­de­ra­li, gli Sta­ti in cui so­no in vi­go­re di­ver­si or­di­na­men­ti giu­ri­di­ci e gli Sta­ti com­pren­den­ti uni­tà ter­ri­to­ria­li au­to­no­me so­no li­be­ri di de­si­gna­re più di una Au­to­ri­tà Cen­tra­le, spe­ci­fi­can­do l’esten­sio­ne ter­ri­to­ria­le o sog­get­ti­va del­le ri­spet­ti­ve fun­zio­ni. Lo Sta­to che ha no­mi­na­to più di un’Au­to­ri­tà Cen­tra­le de­si­gne­rà l’Au­to­ri­tà Cen­tra­le cui po­trà es­se­re in­di­riz­za­ta ogni co­mu­ni­ca­zio­ne, per la suc­ces­si­va re­mis­sio­ne all’Au­to­ri­tà Cen­tra­le com­pe­ten­te nell’am­bi­to del­lo Sta­to me­de­si­mo.

Art. 7  

1. Le Au­to­ri­tà Cen­tra­li deb­bo­no coo­pe­ra­re fra lo­ro e pro­muo­ve­re la col­la­bo­ra­zio­ne fra le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti dei lo­ro Sta­ti per as­si­cu­ra­re la pro­te­zio­ne dei mi­no­ri e per rea­liz­za­re gli al­tri sco­pi del­la Con­ven­zio­ne.

2. Es­se pren­do­no di­ret­ta­men­te tut­te le mi­su­re ido­nee per:

a)
for­ni­re in­for­ma­zio­ni sul­la le­gi­sla­zio­ne dei lo­ro Sta­ti in ma­te­ria d’ado­zio­ne, ed al­tre in­for­ma­zio­ni ge­ne­ra­li, co­me sta­ti­sti­che e for­mu­la­ri-ti­po;
b)
in­for­mar­si scam­bie­vol­men­te sul fun­zio­na­men­to del­la Con­ven­zio­ne e, per quan­to pos­si­bi­le, eli­mi­na­re gli osta­co­li all’ap­pli­ca­zio­ne del­la me­de­si­ma.
Art. 8  

Le Au­to­ri­tà Cen­tra­li pren­do­no, sia di­ret­ta­men­te sia col con­cor­so di pub­bli­che au­to­ri­tà, tut­te le mi­su­re ido­nee a pre­ve­ni­re pro­fit­ti ma­te­ria­li in­de­bi­ti in oc­ca­sio­ne di una ado­zio­ne e ad im­pe­di­re qual­sia­si pra­ti­ca con­tra­ria agli sco­pi del­la Con­ven­zio­ne.

Art. 9  

Le Au­to­ri­tà Cen­tra­li pren­do­no, sia di­ret­ta­men­te sia col con­cor­so di pub­bli­che au­to­ri­tà o di or­ga­ni­smi de­bi­ta­men­te abi­li­ta­ti nel lo­ro Sta­to, ogni mi­su­ra ido­nea, in par­ti­co­la­re per:

a)
rac­co­glie­re, con­ser­va­re e scam­bia­re in­for­ma­zio­ni re­la­ti­ve al­la si­tua­zio­ne del mi­no­re e dei fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi, nel­la mi­su­ra ne­ces­sa­ria al­la rea­liz­za­zio­ne dell’ado­zio­ne;
b)
age­vo­la­re, se­gui­re ed at­ti­va­re la pro­ce­du­ra in vi­sta dell’ado­zio­ne;
c)
pro­muo­ve­re nei ri­spet­ti­vi Sta­ti l’isti­tu­zio­ne di ser­vi­zi di con­su­len­za per l’ado­zio­ne e per la fa­se suc­ces­si­va all’ado­zio­ne;
d)
scam­bia­re rap­por­ti ge­ne­ra­li di va­lu­ta­zio­ne sul­le espe­rien­ze in ma­te­ria di ado­zio­ne in­ter­na­zio­na­le;
e)
ri­spon­de­re, nel­la mi­su­ra con­sen­ti­ta dal­la leg­ge del pro­prio Sta­to, al­le ri­chie­ste mo­ti­va­te di in­for­ma­zio­ni su una par­ti­co­la­re si­tua­zio­ne d’ado­zio­ne, for­mu­la­te da al­tre Au­to­ri­tà Cen­tra­li o da au­to­ri­tà pub­bli­che.
Art. 10  

Pos­so­no ot­te­ne­re l’abi­li­ta­zio­ne e con­ser­var­la so­lo que­gli or­ga­ni­smi che di­mo­stri­no la lo­ro ido­nei­tà a svol­ge­re cor­ret­ta­men­te i com­pi­ti che po­treb­be­ro es­se­re lo­ro af­fi­da­ti.

Art. 11  

Un or­ga­ni­smo abi­li­ta­to de­ve:

a)
per­se­gui­re so­lo sco­pi non lu­cra­ti­vi nel­le con­di­zio­ni e nei li­mi­ti fis­sa­ti dal­le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti del­lo Sta­to che con­ce­de l’au­to­riz­za­zio­ne;
b)
es­se­re di­ret­to e ge­sti­to da per­so­ne che, per in­te­gri­tà mo­ra­le, for­ma­zio­ne o espe­rien­za, so­no qua­li­fi­ca­te ad agi­re nel cam­po dell’ado­zio­ne in­ter­na­zio­na­le;
c)
es­se­re sot­to­po­sto al­la sor­ve­glian­za di au­to­ri­tà com­pe­ten­ti del­lo Sta­to me­de­si­mo, per quan­to ri­guar­da la sua com­po­si­zio­ne, il suo fun­zio­na­men­to e la sua si­tua­zio­ne fi­nan­zia­ria.
Art. 12  

Un or­ga­ni­smo abi­li­ta­to in uno Sta­to con­traen­te non po­trà agi­re in un al­tro Sta­to se le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti di en­tram­bi gli Sta­ti non vi ab­bia­no con­sen­ti­to.

Art. 13  

La de­si­gna­zio­ne del­le Au­to­ri­tà Cen­tra­li e, se del ca­so, l’esten­sio­ne del­le lo­ro fun­zio­ni, co­me pu­re la de­no­mi­na­zio­ne e l’in­di­riz­zo de­gli or­ga­ni­smi abi­li­ta­ti, so­no co­mu­ni­ca­ti da ogni Sta­to con­traen­te all’Uf­fi­cio Per­ma­nen­te del­la Con­fe­ren­za dell’Aia di di­rit­to in­ter­na­zio­na­le pri­va­to.

Capitolo IV: Condizioni procedurali dell’adozione internazionale

Art. 14  

Le per­so­ne re­si­den­ti abi­tual­men­te in uno Sta­to con­traen­te, che de­si­de­ra­no adot­ta­re un mi­no­re con re­si­den­za abi­tua­le in un al­tro Sta­to con­traen­te, deb­bo­no ri­vol­ger­si all’Au­to­ri­tà Cen­tra­le del­lo Sta­to in cui es­se ri­sie­do­no abi­tual­men­te.

Art. 15  

1. Se ri­tie­ne che i ri­chie­den­ti so­no qua­li­fi­ca­ti e ido­nei per l’ado­zio­ne, l’Au­to­ri­tà Cen­tra­le del­lo Sta­to di ac­co­glien­za re­di­ge una re­la­zio­ne con­te­nen­te in­for­ma­zio­ni sul­la lo­ro iden­ti­tà, ca­pa­ci­tà le­ga­le ed ido­nei­tà all’ado­zio­ne, sul­la lo­ro si­tua­zio­ne per­so­na­le, fa­mi­lia­re e sa­ni­ta­ria, sul lo­ro am­bien­te so­cia­le, sul­le mo­ti­va­zio­ni che li de­ter­mi­na­no, sul­la lo­ro at­ti­tu­di­ne a far­si ca­ri­co di un’ado­zio­ne in­ter­na­zio­na­le non­ché sul­le ca­rat­te­ri­sti­che dei mi­no­ri che es­si sa­reb­be­ro in gra­do di ac­co­glie­re.

2. Es­sa tra­smet­te la re­la­zio­ne all’Au­to­ri­tà Cen­tra­le del­lo Sta­to d’ori­gi­ne.

Art. 16  

1. Se ri­tie­ne che il mi­no­re è adot­ta­bi­le, l’Au­to­ri­tà Cen­tra­le del­lo Sta­to d’ori­gi­ne:

a)
re­di­ge una re­la­zio­ne con­te­nen­te in­for­ma­zio­ni cir­ca l’iden­ti­tà del mi­no­re, la sua adot­ta­bi­li­tà, il suo am­bien­te so­cia­le, la sua evo­lu­zio­ne per­so­na­le e fa­mi­lia­re, l’anam­ne­si sa­ni­ta­ria del mi­no­re stes­so e del­la sua fa­mi­glia, non­ché cir­ca le sue ne­ces­si­tà par­ti­co­la­ri;
b)
tie­ne in de­bi­to con­to le con­di­zio­ni di edu­ca­zio­ne del mi­no­re, la sua ori­gi­ne et­ni­ca, re­li­gio­sa e cul­tu­ra­le;
c)
si as­si­cu­ra che i con­sen­si pre­vi­sti dall’ar­ti­co­lo 4 so­no sta­ti ot­te­nu­ti; e
d)
con­sta­ta, ba­san­do­si par­ti­co­lar­men­te sul­le re­la­zio­ni con­cer­nen­ti il mi­no­re ed i fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi, che l’af­fi­da­men­to pre­fi­gu­ra­to è nel su­pe­rio­re in­te­res­se del mi­no­re.

2. Tra­smet­te all’Au­to­ri­tà Cen­tra­le del­lo Sta­to di ac­co­glien­za la re­la­zio­ne sul mi­no­re, la pro­va dei con­sen­si ri­chie­sti e le ra­gio­ni del­la sua de­ci­sio­ne sull’af­fi­da­men­to, cu­ran­do di non ri­ve­la­re l’iden­ti­tà del­la ma­dre e del pa­dre se, nel­lo Sta­to d’ori­gi­ne, ta­le iden­ti­tà non deb­ba es­se­re re­sa no­ta.

Art. 17  

La de­ci­sio­ne di af­fi­da­men­to di un mi­no­re a fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi può es­se­re pre­sa nel­lo Sta­to d’ori­gi­ne sol­tan­to a con­di­zio­ne che:

a)
l’Au­to­ri­tà Cen­tra­le di que­sto Sta­to si sia ac­cer­ta­ta del con­sen­so dei fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi;
b)
l’Au­to­ri­tà Cen­tra­le del­lo Sta­to di ac­co­glien­za ab­bia ap­pro­va­to la de­ci­sio­ne di af­fi­da­men­to, al­lor­ché la leg­ge di que­sto Sta­to o l’Au­to­ri­tà Cen­tra­le del­lo Sta­to d’ori­gi­ne lo ri­chie­da­no;
c)
le Au­to­ri­tà Cen­tra­li di en­tram­bi gli Sta­ti sia­no con­cor­di sul fat­to che la pro­ce­du­ra di ado­zio­ne pro­se­gua; e
d)
sia sta­to de­ter­mi­na­to, in con­for­mi­tà all’ar­ti­co­lo 5, che i fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi so­no qua­li­fi­ca­ti ed ido­nei all’ado­zio­ne e che il mi­no­re è o sa­rà au­to­riz­za­to ad en­tra­re ed a sog­gior­na­re in per­ma­nen­za nel­lo Sta­to di ac­co­glien­za.
Art. 18  

Le Au­to­ri­tà Cen­tra­li di en­tram­bi gli Sta­ti ef­fet­tua­no i pas­si ne­ces­sa­ri per far ot­te­ne­re al mi­no­re l’au­to­riz­za­zio­ne ad usci­re dal­lo Sta­to d’ori­gi­ne e quel­la d’in­gres­so e di re­si­den­za per­ma­nen­te nel­lo Sta­to d’ac­co­glien­za.

Art. 19  

1. Il tra­sfe­ri­men­to del mi­no­re nel­lo Sta­to d’ac­co­glien­za può aver luo­go so­lo se le con­di­zio­ni fis­sa­te dall’ar­ti­co­lo 17 si so­no ve­ri­fi­ca­te.

2. Le Au­to­ri­tà Cen­tra­li di en­tram­bi gli Sta­ti si ado­pe­ra­no af­fin­ché il tra­sfe­ri­men­to av­ven­ga in as­so­lu­ta si­cu­rez­za, in con­di­zio­ni ap­pro­pria­te e, se pos­si­bi­le, in com­pa­gnia dei ge­ni­to­ri adot­ti­vi o dei fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi.

3. Se il tra­sfe­ri­men­to non ha luo­go, le re­la­zio­ni in­di­ca­te agli ar­ti­co­li 15 e 16 ven­go­no re­sti­tui­te al­le au­to­ri­tà mit­ten­ti.

Art. 20  

Le Au­to­ri­tà Cen­tra­li si ten­go­no in­for­ma­te sul­la pro­ce­du­ra di ado­zio­ne, sul­le mi­su­re pre­se per con­dur­la a ter­mi­ne e sul­lo svol­gi­men­to del pe­rio­do di pro­va, quan­do è ri­chie­sto.

Art. 21  

1. Al­lor­ché l’ado­zio­ne de­ve aver luo­go suc­ces­si­va­men­te al tra­sfe­ri­men­to del mi­no­re nel­lo Sta­to di ac­co­glien­za l’Au­to­ri­tà Cen­tra­le di ta­le Sta­to, se ri­tie­ne che la per­ma­nen­za del mi­no­re nel­la fa­mi­glia che lo ha ac­col­to non è più con­for­me al su­pe­rio­re in­te­res­se di lui, pren­de le mi­su­re ne­ces­sa­rie al­la pro­te­zio­ne del mi­no­re, par­ti­co­lar­men­te al fi­ne di:

a)
ri­pren­de­re il mi­no­re dal­le per­so­ne che de­si­de­ra­va­no adot­tar­lo ed aver­ne prov­vi­so­ria­men­te cu­ra;
b)
di con­cer­to con l’Au­to­ri­tà Cen­tra­le del­lo Sta­to d’ori­gi­ne, as­si­cu­ra­re sen­za ri­tar­do un nuo­vo af­fi­da­men­to per l’ado­zio­ne del mi­no­re o, in di­fet­to, una pre­sa a ca­ri­co al­ter­na­ti­va du­re­vo­le; l’ado­zio­ne non può aver luo­go se l’Au­to­ri­tà Cen­tra­le del­lo Sta­to d’ori­gi­ne non è sta­ta de­bi­ta­men­te in­for­ma­ta cir­ca i nuo­vi ge­ni­to­ri adot­ti­vi;
c)
co­me ul­ti­ma ipo­te­si, prov­ve­de­re al ri­tor­no del mi­no­re, se il suo in­te­res­se lo ri­chie­de.

2. Il mi­no­re, te­nu­to par­ti­co­lar­men­te con­to del­la sua età e del­la sua ma­tu­ri­tà, sa­rà con­sul­ta­to e, se del ca­so, sa­rà ot­te­nu­to il suo con­sen­so sul­le mi­su­re da pren­de­re in con­for­mi­tà al pre­sen­te ar­ti­co­lo.

Art. 22  

1. Le fun­zio­ni con­fe­ri­te all’Au­to­ri­tà Cen­tra­le dal pre­sen­te ca­pi­to­lo pos­so­no es­se­re eser­ci­ta­te da au­to­ri­tà pub­bli­che o da or­ga­ni­smi abi­li­ta­ti in con­for­mi­tà al­le nor­me con­te­nu­te nel ca­pi­to­lo III, nel­la mi­su­ra con­sen­ti­ta dal­le leg­gi del suo Sta­to.

2. Qua­lun­que Sta­to con­traen­te può di­chia­ra­re al de­po­si­ta­rio del­la Con­ven­zio­ne che le fun­zio­ni con­fe­ri­te all’Au­to­ri­tà Cen­tra­le in vir­tù de­gli Ar­ti­co­li da 15 a 21 pos­so­no es­se­re eser­ci­ta­te al­tre­sì in ta­le Sta­to, nel­la mi­su­ra con­sen­ti­ta dal­la leg­ge e sot­to il con­trol­lo del­le au­to­ri­tà sta­ta­li com­pe­ten­ti, da or­ga­ni­smi o per­so­ne che:

a)
sod­di­sfi­no le con­di­zio­ni di mo­ra­li­tà, di com­pe­ten­za pro­fes­sio­na­le, d’espe­rien­za e di re­spon­sa­bi­li­tà ri­chie­ste dal­lo Sta­to me­de­si­mo; e
b)
sia­no, per in­te­gri­tà mo­ra­le e for­ma­zio­ne od espe­rien­za, qua­li­fi­ca­te ad agi­re nel cam­po dell’ado­zio­ne in­ter­na­zio­na­le.

3. Lo Sta­to con­traen­te che fa la di­chia­ra­zio­ne pre­vi­sta al com­ma 2 co­mu­ni­ca re­go­lar­men­te all’Uf­fi­cio Per­ma­nen­te del­la Con­fe­ren­za dell’Aia di di­rit­to in­ter­na­zio­na­le pri­va­to i no­mi e gli in­di­riz­zi de­gli or­ga­ni­smi e del­le per­so­ne in­te­res­sa­ti.

4. Uno Sta­to con­traen­te può di­chia­ra­re al de­po­si­ta­rio del­la Con­ven­zio­ne che le ado­zio­ni dei mi­no­ri re­si­den­ti abi­tual­men­te sul suo ter­ri­to­rio pos­so­no aver luo­go so­lo se le fun­zio­ni con­fe­ri­te al­le Au­to­ri­tà Cen­tra­li so­no eser­ci­ta­te in con­for­mi­tà al pri­mo com­ma.

5. An­che se è sta­ta fat­ta la di­chia­ra­zio­ne in­di­ca­ta al com­ma 2, le re­la­zio­ni pre­vi­ste da­gli ar­ti­co­li 15 e 16 so­no, in ogni ca­so, re­dat­te sot­to la re­spon­sa­bi­li­tà dell’Au­to­ri­tà Cen­tra­le o di al­tre au­to­ri­tà o or­ga­ni­smi, in con­for­mi­tà al pri­mo com­ma.

Capitolo V: Riconoscimento ed effetti dell’adozione

Art. 23  

1. L’ado­zio­ne cer­ti­fi­ca­ta con­for­me al­la Con­ven­zio­ne, dall’au­to­ri­tà com­pe­ten­te del­lo Sta­to con­traen­te in cui ha avu­to luo­go, è ri­co­no­sciu­ta di pie­no di­rit­to ne­gli al­tri Sta­ti con­traen­ti. Il cer­ti­fi­ca­to in­di­ca quan­do e da chi i con­sen­si in­di­ca­ti all’ar­ti­co­lo 17, let­te­ra c, so­no sta­ti pre­sta­ti.

2. Ogni Sta­to con­traen­te, al mo­men­to del­la fir­ma, del­la ra­ti­fi­ca, dell’ac­cet­ta­zio­ne, dell’ap­pro­va­zio­ne o dell’ade­sio­ne, no­ti­fi­ca al de­po­si­ta­rio del­la Con­ven­zio­ne l’iden­ti­tà e le fun­zio­ni dell’au­to­ri­tà o del­le au­to­ri­tà che, in ta­le Sta­to, so­no com­pe­ten­ti a ri­la­scia­re il cer­ti­fi­ca­to. No­ti­fi­ca, al­tre­sì, qual­sia­si mo­di­fi­ca nel­la de­si­gna­zio­ne di que­ste au­to­ri­tà.

Art. 24  

Il ri­co­no­sci­men­to dell’ado­zio­ne può es­se­re ri­fiu­ta­to da uno Sta­to con­traen­te so­lo se es­sa è ma­ni­fe­sta­men­te con­tra­ria all’or­di­ne pub­bli­co, te­nu­to con­to dell’in­te­res­se su­pe­rio­re del mi­no­re.

Art. 25  

Ogni Sta­to con­traen­te può di­chia­ra­re al de­po­si­ta­rio del­la Con­ven­zio­ne di non es­se­re te­nu­to a ri­co­no­sce­re, in ba­se a que­sta, le ado­zio­ni fat­te in con­for­mi­tà a un ac­cor­do con­clu­so in ap­pli­ca­zio­ne dell’ar­ti­co­lo 39, com­ma 2.

Art. 26  

1. Il ri­co­no­sci­men­to dell’ado­zio­ne com­por­ta quel­lo:

a)
del le­ga­me giu­ri­di­co di fi­lia­zio­ne tra il mi­no­re ed i suoi ge­ni­to­ri adot­ti­vi;
b)
del­la re­spon­sa­bi­li­tà pa­ren­ta­le dei ge­ni­to­ri adot­ti­vi nei con­fron­ti del mi­no­re;
c)
del­la ces­sa­zio­ne del le­ga­me giu­ri­di­co pre­e­si­sten­te di fi­lia­zio­ne tra il mi­no­re, sua ma­dre e suo pa­dre, se l’ado­zio­ne pro­du­ce que­sto ef­fet­to nel­lo Sta­to con­traen­te in cui ha avu­to luo­go.

2. Se l’ado­zio­ne ha l’ef­fet­to di por­re fi­ne ad un le­ga­me giu­ri­di­co pre­e­si­sten­te di fi­lia­zio­ne tra il mi­no­re ed i suoi ge­ni­to­ri, il mi­no­re go­de nel­lo Sta­to di ac­co­glien­za ed in ogni al­tro Sta­to con­traen­te in cui l’ado­zio­ne è ri­co­no­sciu­ta, di di­rit­ti equi­va­len­ti a quel­li ri­sul­tan­ti da un’ado­zio­ne che pro­du­ca ta­le ef­fet­to in cia­scu­no di que­sti Sta­ti.

3. I com­mi pre­ce­den­ti non pre­giu­di­ca­no l’ap­pli­ca­zio­ne di qua­lun­que di­spo­si­zio­ne più fa­vo­re­vo­le al mi­no­re, in vi­go­re nel­lo Sta­to con­traen­te che ri­co­no­sce l’ado­zio­ne.

Art. 27  

1. L’ado­zio­ne fat­ta nel­lo Sta­to d’ori­gi­ne, se non ha per ef­fet­to di por­re fi­ne al le­ga­me pre­e­si­sten­te di fi­lia­zio­ne, può es­se­re con­ver­ti­ta, nel­lo Sta­to di ac­co­glien­za che la ri­co­no­sce in con­for­mi­tà al­la Con­ven­zio­ne, in una ado­zio­ne che pro­du­ce que­sto ef­fet­to,

a)
se l’or­di­na­men­to giu­ri­di­co del­lo Sta­to di ac­co­glien­za lo con­sen­te; e
b)
se i con­sen­si pre­vi­sti dall’ar­ti­co­lo 4, let­te­re c) e d), so­no sta­ti o so­no pre­sta­ti in con­si­de­ra­zio­ne di una ta­le ado­zio­ne.

2. Al­la de­ci­sio­ne di con­ver­sio­ne dell’ado­zio­ne si ap­pli­ca l’ar­ti­co­lo 23.

Capitolo VI: Disposizioni generali

Art. 28  

La Con­ven­zio­ne non de­ro­ga al­le leg­gi del­lo Sta­to d’ori­gi­ne, che ri­chie­do­no che l’ado­zio­ne di un mi­no­re re­si­den­te abi­tual­men­te in ta­le Sta­to de­ve aver luo­go nel suo ter­ri­to­rio o che proi­bi­sca l’af­fi­da­men­to del mi­no­re nel­lo Sta­to di ac­co­glien­za o il suo tra­sfe­ri­men­to ver­so que­sto Sta­to pri­ma dell’ado­zio­ne.

Art. 29  

Nes­sun con­tat­to può aver luo­go fra i fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi ed i ge­ni­to­ri del mi­no­re o qual­sia­si al­tra per­so­na che ne ab­bia la cu­sto­dia, fi­no a quan­do non so­no sod­di­sfat­te le con­di­zio­ni pre­vi­ste dall’ar­ti­co­lo 4, let­te­re da a) a c), e dall’ar­ti­co­lo 5 let­te­ra a), sal­vo se l’ado­zio­ne ab­bia luo­go fra i mem­bri del­la stes­sa fa­mi­glia o se sia­no os­ser­va­te le con­di­zio­ni fis­sa­te dall’au­to­ri­tà com­pe­ten­te del­lo Sta­to d’ori­gi­ne.

Art. 30  

1. Le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti di cia­scu­no Sta­to con­traen­te con­ser­va­no con cu­ra le in­for­ma­zio­ni in lo­ro pos­ses­so sul­le ori­gi­ni del mi­no­re, in par­ti­co­la­re quel­le re­la­ti­ve all’iden­ti­tà del­la ma­dre e del pa­dre e i da­ti sui pre­ce­den­ti sa­ni­ta­ri del mi­no­re e del­la sua fa­mi­glia.

2. Le me­de­si­me au­to­ri­tà as­si­cu­ra­no l’ac­ces­so del mi­no­re o del suo rap­pre­sen­tan­te a ta­li in­for­ma­zio­ni, con l’as­si­sten­za ap­pro­pria­ta, nel­la mi­su­ra con­sen­ti­ta dal­la leg­ge del­lo Sta­to.

Art. 31  

Sal­vo quan­to pre­vi­sto dall’ar­ti­co­lo 30, i da­ti per­so­na­li rac­col­ti o tra­smes­si in con­for­mi­tà al­la Con­ven­zio­ne, in par­ti­co­la­re quel­li in­di­ca­ti agli ar­ti­co­li 15 e 16, non pos­so­no es­se­re uti­liz­za­ti a fi­ni di­ver­si da quel­li per cui so­no sta­ti rac­col­ti o tra­smes­si.

Art. 32  

1. Non è con­sen­ti­to al­cun pro­fit­to ma­te­ria­le in­de­bi­to in re­la­zio­ne a pre­sta­zio­ni per una ado­zio­ne in­ter­na­zio­na­le.

2. Pos­so­no es­se­re ri­chie­sti e pa­ga­ti sol­tan­to gli one­ri e le spe­se, com­pre­si gli ono­ra­ri, in mi­su­ra ra­gio­ne­vo­le, do­vu­ti al­le per­so­ne che so­no in­ter­ve­nu­te nell’ado­zio­ne.

3. I di­ri­gen­ti, gli am­mi­ni­stra­to­ri e gli im­pie­ga­ti de­gli or­ga­ni­smi che in­ter­ven­go­no nell’ado­zio­ne non pos­so­no ri­ce­ve­re una re­mu­ne­ra­zio­ne spro­por­zio­na­ta in rap­por­to ai ser­vi­zi re­si.

Art. 33  

Quan­do un’au­to­ri­tà com­pe­ten­te con­sta­ta che una di­spo­si­zio­ne del­la Con­ven­zio­ne è sta­ta tra­sgre­di­ta o ri­schia chia­ra­men­te di es­ser­lo, ne in­for­ma su­bi­to l’Au­to­ri­tà Cen­tra­le del­lo Sta­to cui es­sa ap­par­tie­ne. L’Au­to­ri­tà Cen­tra­le ha la re­spon­sa­bi­li­tà di cu­ra­re che sia­no ap­pli­ca­te le mi­su­re op­por­tu­ne.

Art. 34  

Se l’Au­to­ri­tà com­pe­ten­te del­lo Sta­to de­sti­na­ta­rio di un do­cu­men­to lo ri­chie­de, que­sto de­ve es­se­re tra­dot­to, con cer­ti­fi­ca­zio­ne di con­for­mi­tà all’ori­gi­na­le. Le spe­se di tra­du­zio­ne, sal­vo se di­ver­sa­men­te sta­bi­li­to, so­no a ca­ri­co dei fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi.

Art. 35  

Le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti de­gli Sta­ti con­traen­ti trat­ta­no le pro­ce­du­re di ado­zio­ne in mo­do sol­le­ci­to.

Art. 36  

Ri­guar­do a que­gli Sta­ti che han­no, in ma­te­ria di ado­zio­ne, due o più si­ste­mi di di­rit­to, ap­pli­ca­bi­li in dif­fe­ren­ti uni­tà ter­ri­to­ria­li:

a)
qual­sia­si ri­fe­ri­men­to al­la re­si­den­za abi­tua­le nel­lo Sta­to s’in­ten­de fat­to al­la re­si­den­za abi­tua­le in una uni­tà ter­ri­to­ria­le di que­sto Sta­to;
b)
qual­sia­si ri­fe­ri­men­to al­la leg­ge del­lo Sta­to s’in­ten­de fat­to al­la leg­ge in vi­go­re nell’uni­tà ter­ri­to­ria­le per­ti­nen­te;
c)
qual­sia­si ri­fe­ri­men­to al­le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti o al­le au­to­ri­tà pub­bli­che del­lo Sta­to s’in­ten­de fat­to al­le au­to­ri­tà abi­li­ta­te ad agi­re nell’uni­tà ter­ri­to­ria­le per­ti­nen­te;
d)
qual­sia­si ri­fe­ri­men­to agli or­ga­ni­smi abi­li­ta­ti del­lo Sta­to s’in­ten­de fat­to agli or­ga­ni­smi abi­li­ta­ti nell’uni­tà ter­ri­to­ria­le per­ti­nen­te.
Art. 37  

Quan­do uno Sta­to ha, in ma­te­ria di ado­zio­ne, due o più si­ste­mi di di­rit­to, ap­pli­ca­bi­li a dif­fe­ren­ti ca­te­go­rie di per­so­ne, ogni ri­fe­ri­men­to al­la leg­ge di det­to Sta­to s’in­ten­de fat­to al si­ste­ma di di­rit­to in­di­ca­to dall’or­di­na­men­to del­lo Sta­to me­de­si­mo.

Art. 38  

Uno Sta­to in cui di­ver­se uni­tà ter­ri­to­ria­li ab­bia­no pro­prie re­go­le giu­ri­di­che in ma­te­ria di ado­zio­ne, non è te­nu­to ad ap­pli­ca­re la Con­ven­zio­ne, qua­lo­ra uno Sta­to con or­di­na­men­to giu­ri­di­co uni­ta­rio non fos­se te­nu­to ad ap­pli­car­la.

Art. 39  

1. La Con­ven­zio­ne non de­ro­ga agli stru­men­ti in­ter­na­zio­na­li ai qua­li de­gli Sta­ti con­traen­ti sia­no Par­ti e che con­ten­go­no di­spo­si­zio­ni sul­le ma­te­rie re­go­la­te dal­la pre­sen­te Con­ven­zio­ne, a me­no che non sia di­ver­sa­men­te di­chia­ra­to da­gli Sta­ti Par­ti di ta­li stru­men­ti.

2. Ogni Sta­to con­traen­te può con­clu­de­re, con uno o più de­gli al­tri Sta­ti con­traen­ti, ac­cor­di ten­den­ti a fa­vo­ri­re l’ap­pli­ca­zio­ne del­la Con­ven­zio­ne nei lo­ro re­ci­pro­ci rap­por­ti. Ta­li ac­cor­di pos­so­no de­ro­ga­re so­lo al­le di­spo­si­zio­ni con­te­nu­te ne­gli ar­ti­co­li da 14 a 16 e da 18 a 21. Gli Sta­ti che con­clu­do­no si­mi­li ac­cor­di ne tra­smet­to­no una co­pia al de­po­si­ta­rio del­la Con­ven­zio­ne.

Art. 40  

Non è am­mes­sa al­cu­na ri­ser­va al­la Con­ven­zio­ne.

Art. 41  

La Con­ven­zio­ne è ap­pli­ca­bi­le in ogni ca­so in cui la do­man­da, pre­vi­sta dall’ar­ti­co­lo 14, sia per­ve­nu­ta in epo­ca suc­ces­si­va all’en­tra­ta in vi­go­re del­la Con­ven­zio­ne nel­lo Sta­to di ac­co­glien­za ed in quel­lo d’ori­gi­ne.

Art. 42  

Il Se­gre­ta­rio ge­ne­ra­le del­la Con­fe­ren­za dell’Aia di di­rit­to in­ter­na­zio­na­le pri­va­to con­vo­ca pe­rio­di­ca­men­te una Com­mis­sio­ne spe­cia­le, al fi­ne di va­lu­ta­re il fun­zio­na­men­to pra­ti­co del­la Con­ven­zio­ne.

Capitolo VII: Clausole finali

Art. 43  

1. La Con­ven­zio­ne è aper­ta al­la fir­ma de­gli Sta­ti che era­no Mem­bri del­la Con­fe­ren­za dell’Aia di di­rit­to in­ter­na­zio­na­le pri­va­to al mo­men­to del­la di­cias­set­te­si­ma Ses­sio­ne e de­gli al­tri Sta­ti che han­no par­te­ci­pa­to a ta­le Ses­sio­ne.

2. Es­sa sa­rà ra­ti­fi­ca­ta, ac­cet­ta­ta o ap­pro­va­ta e gli stru­men­ti di ra­ti­fi­ca, di ac­cet­ta­zio­ne e di ap­pro­va­zio­ne sa­ran­no de­po­si­ta­ti pres­so il Mi­ni­ste­ro de­gli Af­fa­ri Este­ri del Re­gno dei Pae­si Bas­si, de­po­si­ta­rio del­la Con­ven­zio­ne.

Art. 44  

1. Gli al­tri Sta­ti po­tran­no ade­ri­re al­la Con­ven­zio­ne, suc­ces­si­va­men­te al­la sua en­tra­ta in vi­go­re, ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 46, com­ma 1.

2. Lo stru­men­to di ade­sio­ne sa­rà de­po­si­ta­to pres­so il de­po­si­ta­rio.

3. L’ade­sio­ne avrà ef­fet­to sol­tan­to nei rap­por­ti fra lo Sta­to ade­ren­te e gli Sta­ti con­traen­ti che non ab­bia­no sol­le­va­to obie­zio­ni nei con­fron­ti di es­sa nel ter­mi­ne di sei me­si dal­la ri­ce­zio­ne del­la no­ti­fi­ca pre­vi­sta dall’ar­ti­co­lo 48, let­te­ra b). Ta­le even­tua­le obie­zio­ne po­trà al­tre­sì es­se­re sol­le­va­ta da qual­sia­si Sta­to al mo­men­to del­la ra­ti­fi­ca, dell’ac­cet­ta­zio­ne o dell’ap­pro­va­zio­ne del­la Con­ven­zio­ne, suc­ces­si­ve all’ade­sio­ne. Ta­li obie­zio­ni van­no no­ti­fi­ca­te al de­po­si­ta­rio.

Art. 45  

1. Uno Sta­to che com­pren­da due o più uni­tà ter­ri­to­ria­li, nel­le qua­li dif­fe­ren­ti or­di­na­men­ti giu­ri­di­ci si ap­pli­ca­no al­le ma­te­rie con­tem­pla­te dal­la pre­sen­te Con­ven­zio­ne, può, al mo­men­to del­la fir­ma, del­la ra­ti­fi­ca, dell’ac­cet­ta­zio­ne, dell’ap­pro­va­zio­ne o dell’ade­sio­ne, di­chia­ra­re che la pre­sen­te Con­ven­zio­ne si ap­pli­ca a tut­te le uni­tà ter­ri­to­ria­li o sol­tan­to ad una o ad al­cu­ne di es­se, e può in qual­sia­si mo­men­to mo­di­fi­ca­re ta­le di­chia­ra­zio­ne fa­cen­do­ne una nuo­va.

2. Que­ste di­chia­ra­zio­ni so­no no­ti­fi­ca­te al de­po­si­ta­rio ed in­di­ca­no espres­sa­men­te le uni­tà ter­ri­to­ria­li in cui la Con­ven­zio­ne si ap­pli­ca.

3. Se uno Sta­to non fa al­cu­na di­chia­ra­zio­ne ai sen­si del pre­sen­te ar­ti­co­lo, la Con­ven­zio­ne si ap­pli­ca a tut­te le uni­tà ter­ri­to­ria­li di det­to Sta­to.

Art. 46  

1. La Con­ven­zio­ne en­tra in vi­go­re il pri­mo gior­no del me­se suc­ces­si­vo al­lo sca­de­re di un pe­rio­do di tre me­si do­po il de­po­si­to del ter­zo stru­men­to di ra­ti­fi­ca, di ac­cet­ta­zio­ne o d’ap­pro­va­zio­ne pre­vi­sto dall’ar­ti­co­lo 43.

2. In se­gui­to la Con­ven­zio­ne en­tre­rà in vi­go­re:

a)
per ogni Sta­to che la ra­ti­fi­ca, l’ac­cet­ta o l’ap­pro­va po­ste­rior­men­te, o che vi ade­ri­sce, il pri­mo gior­no del me­se suc­ces­si­vo al­lo sca­de­re di un pe­rio­do di tre me­si che se­gue il de­po­si­to del pro­prio stru­men­to di ra­ti­fi­ca, d’ac­cet­ta­zio­ne, d’ap­pro­va­zio­ne o di ade­sio­ne;
b)
per le uni­tà ter­ri­to­ria­li cui la Con­ven­zio­ne sia sta­ta este­sa in con­for­mi­tà all’ar­ti­co­lo 45, il pri­mo gior­no del me­se suc­ces­si­vo al­lo sca­de­re di un pe­rio­do di tre me­si do­po la no­ti­fi­ca pre­vi­sta in det­to ar­ti­co­lo.
Art. 47  

1. Ogni Sta­to Par­te al­la Con­ven­zio­ne può de­nun­ciar­la me­dian­te no­ti­fi­ca in­di­riz­za­ta per iscrit­to al de­po­si­ta­rio.

2. La de­nun­cia avrà ef­fet­to dal pri­mo gior­no del me­se suc­ces­si­vo al­lo sca­de­re di un pe­rio­do di do­di­ci me­si do­po la da­ta di ri­ce­vi­men­to del­la no­ti­fi­ca da par­te del de­po­si­ta­rio. Se è spe­ci­fi­ca­to nel­la no­ti­fi­ca un pe­rio­do più lun­go per­ché ab­bia ef­fi­ca­cia la de­nun­cia, que­sta avrà ef­fet­to al­lo sca­de­re del pe­rio­do in que­stio­ne, do­po la da­ta di ri­ce­vi­men­to del­la no­ti­fi­ca.

Art. 48  

Il de­po­si­ta­rio no­ti­fi­ca agli Sta­ti mem­bri del­la Con­fe­ren­za dell’Aia di di­rit­to in­ter­na­zio­na­le pri­va­to, agli al­tri Sta­ti che han­no par­te­ci­pa­to al­la di­cias­set­te­si­ma Ses­sio­ne, e agli Sta­ti che ab­bia­no ade­ri­to in con­for­mi­tà al­le di­spo­si­zio­ni dell’ar­ti­co­lo 44:

a)
le fir­me, le ra­ti­fi­che, le ac­cet­ta­zio­ni e le ap­pro­va­zio­ni in­di­ca­te all’ar­ti­co­lo 43;
b)
le ade­sio­ni e le obie­zio­ni al­le ade­sio­ni in­di­ca­te all’ar­ti­co­lo 44;
c)
la da­ta in cui la Con­ven­zio­ne en­tre­rà in vi­go­re in con­for­mi­tà al­le di­spo­si­zio­ni dell’ar­ti­co­lo 46;
d)
le di­chia­ra­zio­ni e le de­si­gna­zio­ni men­zio­na­te agli ar­ti­co­li 22, 23, 25 e 45;
e)
gli ac­cor­di men­zio­na­ti all’ar­ti­co­lo 39;
f)
le de­nun­ce pre­vi­ste dall’ar­ti­co­lo 47.

In fe­de di che, i sot­to­scrit­ti, de­bi­ta­men­te au­to­riz­za­ti, han­no fir­ma­to la pre­sen­te Con­ven­zio­ne.

Fat­to all’Aia, il 29 mag­gio 1993, in fran­ce­se e in in­gle­se, en­tram­bi i te­sti fa­cen­ti ugual­men­te fe­de, in un so­lo esem­pla­re, che sa­rà de­po­si­ta­to ne­gli ar­chi­vi del Go­ver­no del Re­gno dei Pae­si Bas­si e di cui una co­pia cer­ti­fi­ca­ta con­for­me sa­rà tra­smes­sa, per via di­plo­ma­ti­ca, a cia­scu­no Sta­to mem­bro del­la Con­fe­ren­za dell’Aia di di­rit­to in­ter­na­zio­na­le pri­va­to all’epo­ca del­la di­cias­set­te­si­ma Ses­sio­ne, ed a cia­scu­no de­gli al­tri Sta­ti che han­no par­te­ci­pa­to a ta­le Ses­sio­ne.

(Se­guo­no le fir­me)

Elenco delle Autorità Centrali e delle autorità competenti incaricate di svolgere le mansioni previste dagli articoli 6 e 23 della Convenzione sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale

Campo d’applicazione il 3 settembre 2020

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