sulle abitazioni secondarie
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Legge federale
sulle abitazioni secondarie
(Legge sulle abitazioni secondarie, LASec)

L’Assemblea federale della Confederazione Svizzera,

visti gli articoli 75 e 75b della Costituzione federale1;
visto il messaggio del Consiglio federale del 19 febbraio 20142,

decreta:

Capitolo 1: Disposizioni generali

Art. 1 Oggetto  

La pre­sen­te leg­ge di­sci­pli­na l’am­mis­si­bi­li­tà del­la co­stru­zio­ne di nuo­ve abi­ta­zio­ni non­ché l’am­mis­si­bi­li­tà del­le mo­di­fi­che edi­li­zie e dei cam­bia­men­ti di de­sti­na­zio­ne di abi­ta­zio­ni esi­sten­ti nei Co­mu­ni in cui la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie su­pe­ra il 20 per cen­to.

Art. 2 Definizioni  

1 Un’abi­ta­zio­ne ai sen­si del­la pre­sen­te leg­ge è un in­sie­me di lo­ca­li che:

a.
so­no adat­ti a un uso abi­ta­ti­vo;
b.
co­sti­tui­sco­no un’uni­tà co­strut­ti­va;
c.
so­no do­ta­ti di un’en­tra­ta dall’ester­no o da un’area co­mu­ne con al­tre abi­ta­zio­ni all’in­ter­no dell’edi­fi­cio;
d.
so­no do­ta­ti di un’in­stal­la­zio­ne di cu­ci­na; e
e.
non co­sti­tui­sco­no una co­sa mo­bi­le.

2 Un’abi­ta­zio­ne pri­ma­ria ai sen­si del­la pre­sen­te leg­ge è un’abi­ta­zio­ne uti­liz­za­ta da al­me­no una per­so­na il cui Co­mu­ne di re­si­den­za se­con­do l’ar­ti­co­lo 3 let­te­ra b del­la leg­ge del 23 giu­gno 20063 sull’ar­mo­niz­za­zio­ne dei re­gi­stri è lo stes­so in cui si tro­va l’abi­ta­zio­ne.

3 So­no equi­pa­ra­te ad abi­ta­zio­ni pri­ma­rie le abi­ta­zio­ni che:

a.
so­no oc­cu­pa­te in mo­do per­ma­nen­te a sco­po di la­vo­ro o di for­ma­zio­ne;
b.
so­no oc­cu­pa­te in mo­do per­ma­nen­te da un’eco­no­mia do­me­sti­ca pri­va­ta che oc­cu­pa in mo­do per­ma­nen­te un’al­tra abi­ta­zio­ne nel me­de­si­mo edi­fi­cio;
c.
so­no oc­cu­pa­te in mo­do per­ma­nen­te da per­so­ne che non so­no te­nu­te ad an­nun­ciar­si all’uf­fi­cio con­trol­lo abi­tan­ti, in par­ti­co­la­re da per­so­na­le di­plo­ma­ti­co e ri­chie­den­ti l’asi­lo;
d.
non so­no oc­cu­pa­te da al mas­si­mo due an­ni, so­no abi­ta­bi­li e so­no of­fer­te per es­se­re lo­ca­te in mo­do du­ra­tu­ro o ven­du­te (abi­ta­zio­ni vuo­te);
e.
so­no uti­liz­za­te a sco­pi agri­co­li e non so­no ac­ces­si­bi­li tut­to l’an­no per ta­li sco­pi a cau­sa dell’al­ti­tu­di­ne;
f.
so­no uti­liz­za­te da im­pre­se per ospi­tar­vi il per­so­na­le per un bre­ve pe­rio­do;
g.
so­no uti­liz­za­te qua­li abi­ta­zio­ni di ser­vi­zio per per­so­ne che ope­ra­no in par­ti­co­la­re nel set­to­re al­ber­ghie­ro, in ospe­da­li e in isti­tu­ti;
h.
so­no de­sti­na­te tem­po­ra­nea­men­te a un uso le­ci­to di­ver­so da quel­lo abi­ta­ti­vo.

4 Un’abi­ta­zio­ne se­con­da­ria ai sen­si del­la pre­sen­te leg­ge è un’abi­ta­zio­ne che non è né pri­ma­ria né equi­pa­ra­ta a que­st’ul­ti­ma.

Art. 3 Compiti e competenze dei Cantoni  

1 Se del ca­so, i Can­to­ni sta­bi­li­sco­no, nel lo­ro pia­no di­ret­to­re, mi­su­re at­te a fa­vo­ri­re un mi­glio­re tas­so di oc­cu­pa­zio­ne del­le abi­ta­zio­ni se­con­da­rie non­ché a pro­muo­ve­re l’in­du­stria al­ber­ghie­ra e un’of­fer­ta di abi­ta­zio­ni pri­ma­rie a prez­zi mo­de­ra­ti.

2 I Can­to­ni pos­so­no ema­na­re pre­scri­zio­ni che li­mi­ta­no la rea­liz­za­zio­ne e l’uso del­le abi­ta­zio­ni in mo­do più se­ve­ro ri­spet­to al­la pre­sen­te leg­ge.

Capitolo 2: Inventario delle abitazioni e quota di abitazioni secondarie

Art. 4 Inventario delle abitazioni  

1 Ogni Co­mu­ne ela­bo­ra an­nual­men­te un in­ven­ta­rio del­le abi­ta­zio­ni.

2 Nell’in­ven­ta­rio del­le abi­ta­zio­ni de­vo­no fi­gu­ra­re al­me­no il nu­me­ro com­ples­si­vo del­le abi­ta­zio­ni e il nu­me­ro del­le abi­ta­zio­ni pri­ma­rie.

3 Il Co­mu­ne può inol­tre far­vi fi­gu­ra­re se­pa­ra­ta­men­te la ca­te­go­ria del­le abi­ta­zio­ni equi­pa­ra­te al­le abi­ta­zio­ni pri­ma­rie e im­pu­ta­re que­sta ca­te­go­ria abi­ta­ti­va al­le abi­ta­zio­ni pri­ma­rie.

4 Il Con­si­glio fe­de­ra­le di­sci­pli­na i re­qui­si­ti po­sti all’in­ven­ta­rio del­le abi­ta­zio­ni e sta­bi­li­sce i det­ta­gli del­la pub­bli­ca­zio­ne.

Art. 5 Determinazione della quota di abitazioni secondarie  

1 La Con­fe­de­ra­zio­ne de­ter­mi­na per ogni Co­mu­ne la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie ri­spet­to al to­ta­le del­le abi­ta­zio­ni sul­la ba­se dell’in­ven­ta­rio del­le abi­ta­zio­ni di cui all’ar­ti­co­lo 4.

2 Se un Co­mu­ne non pre­sen­ta l’in­ven­ta­rio del­le abi­ta­zio­ni en­tro il ter­mi­ne sta­bi­li­to, si pre­su­me che la sua quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie su­pe­ri il 20 per cen­to. Su ri­chie­sta del Co­mu­ne, e in pre­sen­za di mo­ti­vi fon­da­ti, l’au­to­ri­tà fe­de­ra­le com­pe­ten­te può con­ce­de­re un ter­mi­ne sup­ple­to­rio.

3 Il Con­si­glio fe­de­ra­le de­si­gna l’au­to­ri­tà fe­de­ra­le in­ca­ri­ca­ta di de­ter­mi­na­re la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie.

4 Pri­ma di de­ci­de­re, l’au­to­ri­tà fe­de­ra­le sen­te il Can­to­ne in cui si tro­va il Co­mu­ne.

Capitolo 3: Divieto di nuove abitazioni secondarie

Art. 6  

1 Nei Co­mu­ni in cui la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie de­ter­mi­na­ta se­con­do l’ar­ti­co­lo 5 su­pe­ra il 20 per cen­to non pos­so­no es­se­re au­to­riz­za­te nuo­ve abi­ta­zio­ni se­con­da­rie. Se in un Co­mu­ne la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie è in­fe­rio­re al 20 per cen­to e il ri­la­scio di un’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia com­por­te­reb­be l’au­men­to di ta­le quo­ta ad ol­tre il 20 per cen­to, l’au­to­riz­za­zio­ne non può es­se­re ri­la­scia­ta.

2 È fat­ta sal­va la rea­liz­za­zio­ne di nuo­ve abi­ta­zio­ni di cui all’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 let­te­ra b e agli ar­ti­co­li 8, 9, 26 o 27.

Capitolo 4: Realizzazione di nuove abitazioni nei Comuni in cui la quotadi abitazioni secondarie supera il 20 per cento

Sezione 1: Nuove abitazioni con limitazione d’uso

Art. 7  

1 Nei Co­mu­ni in cui la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie su­pe­ra il 20 per cen­to pos­so­no es­se­re au­to­riz­za­te nuo­ve abi­ta­zio­ni so­la­men­te se so­no uti­liz­za­te:

a.
co­me abi­ta­zio­ne pri­ma­ria o abi­ta­zio­ne che, se­con­do l’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 3, è equi­pa­ra­ta a un’abi­ta­zio­ne pri­ma­ria; o
b.
co­me abi­ta­zio­ne sfrut­ta­ta a sco­pi tu­ri­sti­ci.

2 Un’abi­ta­zio­ne è con­si­de­ra­ta sfrut­ta­ta a sco­pi tu­ri­sti­ci se, in mo­do du­ra­tu­ro, è mes­sa a di­spo­si­zio­ne di clien­ti, esclu­si­va­men­te per sog­gior­ni di bre­ve du­ra­ta, a con­di­zio­ni usua­li di mer­ca­to e con­for­mi all’uso lo­ca­le, e se:

a.
si tro­va nel­lo stes­so edi­fi­cio in cui il pro­prie­ta­rio ha il suo do­mi­ci­lio prin­ci­pa­le; o
b.
non è adat­ta­ta al­le esi­gen­ze per­so­na­li del pro­prie­ta­rio ed è ge­sti­ta nell’am­bi­to di una strut­tu­ra ri­cet­ti­va or­ga­niz­za­ta.

3 Nel­le au­to­riz­za­zio­ni edi­li­zie, l’au­to­ri­tà pre­po­sta al lo­ro ri­la­scio di­spo­ne la li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do il ca­po­ver­so 1 let­te­ra a o il ca­po­ver­so 2 let­te­re a o b pre­scri­ven­do un one­re d’uso. Se nell’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia per una nuo­va abi­ta­zio­ne ta­le one­re non fi­gu­ra e se l’au­to­riz­za­zio­ne non è sta­ta ri­la­scia­ta se­con­do gli ar­ti­co­li 8, 9, 26 o 27, la li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do il ca­po­ver­so 1 let­te­ra a si pre­su­me ap­pli­ca­bi­le.

4 Im­me­dia­ta­men­te do­po che l’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia è pas­sa­ta in giu­di­ca­to, l’au­to­ri­tà pre­po­sta al ri­la­scio del­le au­to­riz­za­zio­ni edi­li­zie in­ca­ri­ca l’uf­fi­cio del re­gi­stro fon­dia­rio di men­zio­na­re nel re­gi­stro fon­dia­rio la li­mi­ta­zio­ne d’uso ri­guar­dan­te il fon­do in que­stio­ne.

5 Il Con­si­glio fe­de­ra­le di­sci­pli­na i det­ta­gli, se­gna­ta­men­te:

a.
i re­qui­si­ti po­sti al­la strut­tu­ra ri­cet­ti­va or­ga­niz­za­ta;
b.
l’ob­bli­go di no­ti­fi­ca del cam­bia­men­to di de­sti­na­zio­ne da abi­ta­zio­ne sfrut­ta­ta a sco­pi tu­ri­sti­ci in abi­ta­zio­ne pri­ma­ria; e
c.
la for­mu­la­zio­ne de­gli one­ri d’uso.

Sezione 2: Nuove abitazioni senza limitazione d’uso

Art. 8 Abitazioni in relazione con strutture ricettive organizzate  

1 Nei Co­mu­ni in cui la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie su­pe­ra il 20 per cen­to, le strut­tu­re ri­cet­ti­ve or­ga­niz­za­te pos­so­no es­se­re au­to­riz­za­te a rea­liz­za­re abi­ta­zio­ni sen­za li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 se:

a.
la strut­tu­ra può es­se­re o può con­ti­nua­re a es­se­re sfrut­ta­ta in mo­do red­di­ti­zio sol­tan­to con i pro­ven­ti de­ri­van­ti dal­la rea­liz­za­zio­ne di det­te abi­ta­zio­ni;
b.
il pro­prie­ta­rio o il ge­sto­re del­la strut­tu­ra, su ri­chie­sta, for­ni­sce la pro­va che i pro­ven­ti del­le abi­ta­zio­ni so­no in­ve­sti­ti nel­la co­stru­zio­ne o nel­la ge­stio­ne del­la strut­tu­ra ri­cet­ti­va or­ga­niz­za­ta;
c.
la su­per­fi­cie uti­le prin­ci­pa­le di que­ste abi­ta­zio­ni non su­pe­ra una quo­ta pa­ri al 20 per cen­to del­la su­per­fi­cie uti­le prin­ci­pa­le com­ples­si­va del­le ca­me­re e del­le abi­ta­zio­ni;
d.
le abi­ta­zio­ni co­sti­tui­sco­no, con la strut­tu­ra ri­cet­ti­va or­ga­niz­za­ta, un’uni­tà co­strut­ti­va e fun­zio­na­le, sem­pre che non vi si op­pon­ga­no mo­ti­vi di pro­te­zio­ne dei si­ti o dei mo­nu­men­ti; e
e.
non vi si op­pon­ga­no in­te­res­si pre­pon­de­ran­ti.

2 Per le abi­ta­zio­ni se­con­do il ca­po­ver­so 1 che re­sta­no in mo­do du­ra­tu­ro di pro­prie­tà del­la strut­tu­ra ri­cet­ti­va or­ga­niz­za­ta e so­no da es­sa lo­ca­te, la su­per­fi­cie uti­le prin­ci­pa­le se­con­do il ca­po­ver­so 1 let­te­ra c può rag­giun­ge­re al mas­si­mo il 33 per cen­to del­la su­per­fi­cie uti­le prin­ci­pa­le com­ples­si­va. La re­stri­zio­ne del di­rit­to d’alie­na­zio­ne de­ve es­se­re men­zio­na­ta nel re­gi­stro fon­dia­rio. L’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­si 4 e 5 si ap­pli­ca per ana­lo­gia.

3 Se la strut­tu­ra ri­cet­ti­va or­ga­niz­za­ta rea­liz­za abi­ta­zio­ni se­con­do il ca­po­ver­so 1 e abi­ta­zio­ni se­con­do il ca­po­ver­so 2, la quo­ta mas­si­ma del 33 per cen­to è ri­dot­ta del va­lo­re ot­te­nu­to mol­ti­pli­can­do per 13 per cen­to il quo­zien­te tra su­per­fi­cie del­le abi­ta­zio­ni se­con­do il ca­po­ver­so 1 e la som­ma del­le su­per­fi­ci del­le abi­ta­zio­ni se­con­do i ca­po­ver­si 1 e 2.

4 Una strut­tu­ra ri­cet­ti­va or­ga­niz­za­ta che esi­ste­va già l’11 mar­zo 2012 può es­se­re tra­sfor­ma­ta, fi­no a un mas­si­mo del 50 per cen­to del­la su­per­fi­cie uti­le prin­ci­pa­le, in abi­ta­zio­ni sen­za li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 se:

a.
van­ta un pe­rio­do di sfrut­ta­men­to di al­me­no 25 an­ni;
b.
non può più es­se­re sfrut­ta­ta in mo­do red­di­ti­zio né es­se­re tra­sfor­ma­ta in abi­ta­zio­ni sfrut­ta­te a sco­pi tu­ri­sti­ci;
c.
il fat­to che la strut­tu­ra ri­cet­ti­va in que­stio­ne non pos­sa più es­se­re sfrut­ta­ta in mo­do red­di­ti­zio non è do­vu­to a un com­por­ta­men­to ina­de­gua­to del pro­prie­ta­rio o del ge­sto­re; e
d.
non vi si op­pon­go­no in­te­res­si pre­pon­de­ran­ti.

5 Per pro­va­re che le con­di­zio­ni di cui ai ca­po­ver­si 1 o 4 so­no adem­piu­te, oc­cor­re fa­re ese­gui­re una pe­ri­zia in­di­pen­den­te. Il Con­si­glio fe­de­ra­le di­sci­pli­na i det­ta­gli.

Art. 9 Nuove abitazioni in edifici protetti  

1 Nei Co­mu­ni in cui la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie su­pe­ra il 20 per cen­to si pos­so­no au­to­riz­za­re nuo­ve abi­ta­zio­ni sen­za li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1, in edi­fi­ci pro­tet­ti o ti­pi­ci del si­to, all’in­ter­no del­le zo­ne edi­fi­ca­bi­li, se:

a.
il va­lo­re pro­tet­to dell’edi­fi­cio non ri­sul­ta com­pro­mes­so, in par­ti­co­la­re se l’aspet­to ester­no e la strut­tu­ra edi­li­zia ba­si­la­re re­sta­no so­stan­zial­men­te im­mu­ta­ti;
b.
la con­ser­va­zio­ne a lun­go ter­mi­ne dell’edi­fi­cio non può es­se­re as­si­cu­ra­ta in al­tro mo­do; e
c.
non vi si op­pon­go­no in­te­res­si pre­pon­de­ran­ti.

2 Al di fuo­ri del­le zo­ne edi­fi­ca­bi­li la rea­liz­za­zio­ne di nuo­ve abi­ta­zio­ni sen­za li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 è ret­ta dal­le di­spo­si­zio­ni del­la le­gi­sla­zio­ne in ma­te­ria di pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio.

3 So­no fat­te sal­ve le al­tre con­di­zio­ni pre­vi­ste dal di­rit­to fe­de­ra­le e can­to­na­le.

Capitolo 5: Modifica di abitazioni nei Comuni in cui la quota di abitazioni secondarie supera il 20 per cento

Sezione 1: Abitazioni realizzate in virtù del diritto anteriore

Art. 10 Definizione  

Ai sen­si del­la pre­sen­te leg­ge, un’abi­ta­zio­ne rea­liz­za­ta in vir­tù del di­rit­to an­te­rio­re è un’abi­ta­zio­ne rea­liz­za­ta pri­ma dell’11 mar­zo 2012 nel ri­spet­to del­le di­spo­si­zio­ni in vi­go­re o la cui rea­liz­za­zio­ne ri­sul­ta­va au­to­riz­za­ta in ta­le da­ta con de­ci­sio­ne pas­sa­ta in giu­di­ca­to.

Art. 11 Modifiche edilizie e cambiamenti di destinazione  

1 Fat­te sal­ve le li­mi­ta­zio­ni d’uso esi­sten­ti o fu­tu­re del di­rit­to can­to­na­le o co­mu­na­le, il ti­po di uso abi­ta­ti­vo del­le abi­ta­zio­ni rea­liz­za­te in vir­tù del di­rit­to an­te­rio­re è li­be­ro.

2 Que­ste abi­ta­zio­ni pos­so­no es­se­re rin­no­va­te, tra­sfor­ma­te non­ché de­mo­li­te e ri­co­strui­te sen­za li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1. All’in­ter­no del­le zo­ne edi­fi­ca­bi­li la su­per­fi­cie uti­le prin­ci­pa­le può es­se­re am­plia­ta al mas­si­mo del 30 per cen­to del­la su­per­fi­cie uti­le prin­ci­pa­le che esi­ste­va l’11 mar­zo 2012. En­tro que­sti li­mi­ti è pos­si­bi­le rea­liz­za­re abi­ta­zio­ni ed edi­fi­ci sup­ple­men­ta­ri.4

3 L’am­plia­men­to di un’abi­ta­zio­ne esi­sten­te che su­pe­ra i li­mi­ti pre­vi­sti al ca­po­ver­so 2 se­con­do pe­rio­do è am­mes­so se l’abi­ta­zio­ne è di­chia­ra­ta co­me abi­ta­zio­ne pri­ma­ria se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 let­te­ra a o co­me abi­ta­zio­ne sfrut­ta­ta a sco­pi tu­ri­sti­ci se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 let­te­ra b in com­bi­na­to di­spo­sto con l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 2 let­te­re a o b, e se so­no sod­di­sfat­te le con­di­zio­ni per la re­la­ti­va au­to­riz­za­zio­ne. Nel­le au­to­riz­za­zio­ni edi­li­zie, l’au­to­ri­tà pre­po­sta al lo­ro ri­la­scio di­spo­ne la li­mi­ta­zio­ne d’uso e, im­me­dia­ta­men­te do­po che l’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia è pas­sa­ta in giu­di­ca­to, in­ca­ri­ca l’uf­fi­cio del re­gi­stro fon­dia­rio di men­zio­na­re nel re­gi­stro fon­dia­rio la li­mi­ta­zio­ne d’uso ri­guar­dan­te il fon­do in que­stio­ne.5

4 So­no fat­te sal­ve le al­tre con­di­zio­ni pre­vi­ste dal di­rit­to fe­de­ra­le e can­to­na­le. Al di fuo­ri del­le zo­ne edi­fi­ca­bi­li l’am­mis­si­bi­li­tà del­le mo­di­fi­che edi­li­zie e dei cam­bia­men­ti di de­sti­na­zio­ne è ret­ta dal­le di­spo­si­zio­ni del­la le­gi­sla­zio­ne in ma­te­ria di pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio.6

4 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 15 mar. 2024, in vi­go­re dal 1° ott. 2024 (RU2024 501; FF 2023 1480, 2025).

5 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 15 mar. 2024, in vi­go­re dal 1° ott. 2024 (RU2024 501; FF 2023 1480, 2025).

6 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 15 mar. 2024, in vi­go­re dal 1° ott. 2024 (RU2024 501; FF 2023 1480, 2025).

Art. 12 Abuso e sviluppi indesiderati  

1 Se del ca­so, i Can­to­ni e i Co­mu­ni adot­ta­no le mi­su­re ne­ces­sa­rie a im­pe­di­re abu­si e svi­lup­pi in­de­si­de­ra­ti che pos­so­no ri­sul­ta­re da un uso sen­za li­mi­ta­zio­ni di abi­ta­zio­ni rea­liz­za­te in vir­tù del di­rit­to an­te­rio­re a sco­po di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie.

2 A tal fi­ne, i Can­to­ni pos­so­no li­mi­ta­re in mo­do più se­ve­ro ri­spet­to al­la pre­sen­te leg­ge il cam­bia­men­to di de­sti­na­zio­ne da abi­ta­zio­ne uti­liz­za­ta fi­no a quel mo­men­to a sco­po di abi­ta­zio­ne pri­ma­ria in abi­ta­zio­ne uti­liz­za­ta a sco­po di abi­ta­zio­ne se­con­da­ria non­ché le mo­di­fi­che se­con­do l’ar­ti­co­lo 11 ca­po­ver­si 2–4. I Can­to­ni pos­so­no su­bor­di­na­re a un’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia le mo­di­fi­che edi­li­zie e i cam­bia­men­ti di de­sti­na­zio­ne per cui ta­le au­to­riz­za­zio­ne non è pre­vi­sta.

Sezione 2: Modifica e sospensione delle limitazioni d’uso

Art. 13 Modifica  

Un’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia è ri­chie­sta per mo­di­fi­che del­le se­guen­ti li­mi­ta­zio­ni d’uso:

a.
cam­bia­men­to del­la de­sti­na­zio­ne di cui all’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 let­te­ra a in abi­ta­zio­ne sfrut­ta­ta a sco­pi tu­ri­sti­ci;
b.
cam­bia­men­to di de­sti­na­zio­ne all’in­ter­no del­le ca­te­go­rie d’uso di cui all’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 2.
Art. 14 Sospensione  

1 Su ri­chie­sta del pro­prie­ta­rio, l’au­to­ri­tà pre­po­sta al ri­la­scio del­le au­to­riz­za­zio­ni edi­li­zie so­spen­de una li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1, per una du­ra­ta de­ter­mi­na­ta, se:

a.
la li­mi­ta­zio­ne d’uso non può es­se­re tem­po­ra­nea­men­te ri­spet­ta­ta in se­gui­to a cir­co­stan­ze par­ti­co­la­ri qua­li de­ces­so, tra­sfe­ri­men­to di do­mi­ci­lio o cam­bia­men­to del­lo sta­to ci­vi­le; o
b.
il pro­prie­ta­rio for­ni­sce la pro­va di ave­re mes­so sul mer­ca­to l’abi­ta­zio­ne e di ave­re cer­ca­to in­va­no per­so­ne di­spo­ste a usa­re le­ci­ta­men­te l’abi­ta­zio­ne die­tro con­grua ri­mu­ne­ra­zio­ne.

2 L’au­to­ri­tà pro­ro­ga la so­spen­sio­ne se­con­do il ca­po­ver­so 1 let­te­ra b se il pro­prie­ta­rio for­ni­sce la pro­va che le con­di­zio­ni con­ti­nua­no ad es­se­re adem­piu­te.

3 L’au­to­ri­tà di­spo­ne, uni­ta­men­te al­la so­spen­sio­ne se­con­do il ca­po­ver­so 1 let­te­ra b e per ogni pro­ro­ga, una nuo­va sti­ma del va­lo­re uf­fi­cia­le dell’abi­ta­zio­ne a spe­se del ri­chie­den­te.

4 Il Con­si­glio fe­de­ra­le di­sci­pli­na la du­ra­ta del­le so­spen­sio­ni e del­le lo­ro pro­ro­ghe non­ché i det­ta­gli del­la pro­va se­con­do il ca­po­ver­so 1 let­te­ra b, in par­ti­co­la­re i re­qui­si­ti po­sti al­la mes­sa sul mer­ca­to dell’abi­ta­zio­ne.

Capitolo 6: Esecuzione

Art. 15 Autorità di vigilanza  

Ogni Can­to­ne de­si­gna un’au­to­ri­tà che vi­gi­la sull’ese­cu­zio­ne del­la pre­sen­te leg­ge.

Art. 16 Obbligo di notifica  

1 L’au­to­ri­tà pre­po­sta al con­trol­lo abi­tan­ti in un Co­mu­ne in cui la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie su­pe­ra il 20 per cen­to no­ti­fi­ca all’au­to­ri­tà pre­po­sta al ri­la­scio del­le au­to­riz­za­zio­ni edi­li­zie le per­so­ne che:

a.
cam­bia­no abi­ta­zio­ne all’in­ter­no del Co­mu­ne;
b.
la­scia­no il Co­mu­ne; o
c.
tra­sfe­ri­sco­no la pro­pria re­si­den­za in un al­tro Co­mu­ne.

2 L’uf­fi­cio del re­gi­stro fon­dia­rio no­ti­fi­ca all’au­to­ri­tà pre­po­sta al ri­la­scio del­le au­to­riz­za­zio­ni edi­li­zie l’av­ve­nu­ta iscri­zio­ne nel re­gi­stro fon­dia­rio del tra­sfe­ri­men­to di pro­prie­tà di un fon­do si­tua­to in un Co­mu­ne in cui la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie su­pe­ra il 20 per cen­to e per il qua­le è men­zio­na­ta una li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1. I Can­to­ni di­sci­pli­na­no l’ese­cu­zio­ne di ta­li no­ti­fi­che.

3 Le in­for­ma­zio­ni del con­trol­lo abi­tan­ti e del re­gi­stro fon­dia­rio ne­ces­sa­rie ai fi­ni dell’ese­cu­zio­ne de­gli ar­ti­co­li 4 e 7 pos­so­no es­se­re ri­por­ta­te nel Re­gi­stro fe­de­ra­le de­gli edi­fi­ci e del­le abi­ta­zio­ni. I da­ti so­no re­gi­stra­ti dall’au­to­ri­tà pre­po­sta al­la te­nu­ta di ta­le Re­gi­stro.

Art. 17 Misure amministrative in caso di uso illecito  

1 Se un’abi­ta­zio­ne con una li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 non è usa­ta in ma­nie­ra le­ci­ta, l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te im­par­ti­sce al pro­prie­ta­rio, con com­mi­na­to­ria dell’ese­cu­zio­ne so­sti­tu­ti­va e del­la pe­na pre­vi­sta dall’ar­ti­co­lo 292 del Co­di­ce pe­na­le7, un ter­mi­ne per ri­pri­sti­na­re lo sta­to le­ga­le. In ca­si mo­ti­va­ti può con­ce­de­re, su ri­chie­sta del pro­prie­ta­rio, un ter­mi­ne sup­ple­to­rio.

2 Se il pro­prie­ta­rio non ri­pri­sti­na lo sta­to le­ga­le en­tro il ter­mi­ne sta­bi­li­to, l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te vie­ta l’uso dell’abi­ta­zio­ne e di­spo­ne l’ap­po­si­zio­ne dei si­gil­li.

3 L’au­to­ri­tà com­pe­ten­te adot­ta le mi­su­re ne­ces­sa­rie a ri­pri­sti­na­re lo sta­to le­ga­le. In par­ti­co­la­re, può lo­ca­re l’abi­ta­zio­ne nel ri­spet­to del­la li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1.

4 I mem­bri o i col­la­bo­ra­to­ri dell’au­to­ri­tà edi­li­zia com­pe­ten­te che, nell’eser­ci­zio del­le lo­ro fun­zio­ni, ven­go­no a co­no­scen­za di in­fra­zio­ni so­no te­nu­ti a no­ti­fi­car­le im­me­dia­ta­men­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za di cui all’ar­ti­co­lo 15.

Art. 18 Esecuzione delle misure amministrative in caso di uso illecito  

1 L’au­to­ri­tà com­pe­ten­te ha tut­ti i di­rit­ti e gli ob­bli­ghi ne­ces­sa­ri per ri­pri­sti­na­re l’uso le­ci­to al po­sto del pro­prie­ta­rio.

2 L’au­to­ri­tà com­pe­ten­te può av­va­ler­si di ter­zi per l’ese­cu­zio­ne del­le mi­su­re ne­ces­sa­rie.

3 Gli in­troi­ti de­ri­van­ti dal­la lo­ca­zio­ne se­con­do l’ar­ti­co­lo 17 ca­po­ver­so 3, de­dot­to l’one­re am­mi­ni­stra­ti­vo dell’au­to­ri­tà com­pe­ten­te e di ter­zi even­tual­men­te coin­vol­ti, spet­ta­no al pro­prie­ta­rio.

Art. 19 Verifica degli effetti e proposte di misure  

1 L’Uf­fi­cio fe­de­ra­le del­lo svi­lup­po ter­ri­to­ria­le, in col­la­bo­ra­zio­ne con la Se­gre­te­ria di Sta­to dell’eco­no­mia, ana­liz­za a in­ter­val­li re­go­la­ri gli ef­fet­ti del­la pre­sen­te leg­ge. Ana­liz­za in par­ti­co­la­re gli ef­fet­ti sul­lo svi­lup­po tu­ri­sti­co ed eco­no­mi­co del­le re­gio­ni in­te­res­sa­te.

2 I di­par­ti­men­ti in­te­res­sa­ti pre­sen­ta­no pe­rio­di­ca­men­te un rap­por­to al Con­si­glio fe­de­ra­le. Se ne­ces­sa­rio, nel rap­por­to so­no an­che pro­po­ste mi­su­re, in par­ti­co­la­re nell’am­bi­to del­la pro­mo­zio­ne eco­no­mi­ca. Il pri­mo rap­por­to è pre­sen­ta­to quat­tro an­ni do­po l’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge.

Art. 20 Competenza, procedura e tutela giurisdizionale  

1 La pub­bli­ca­zio­ne del­le do­man­de di co­stru­zio­ne e la co­mu­ni­ca­zio­ne del­le de­ci­sio­ni sul­le do­man­de di co­stru­zio­ne so­no ret­te esclu­si­va­men­te dal­le di­spo­si­zio­ni can­to­na­li in ma­te­ria. È fat­to sal­vo l’ar­ti­co­lo 112 ca­po­ver­so 4 del­la leg­ge del 17 giu­gno 20058 sul Tri­bu­na­le fe­de­ra­le.

2 Fat­te sal­ve le di­spo­si­zio­ni del­la pre­sen­te leg­ge, la com­pe­ten­za, la pro­ce­du­ra e la tu­te­la giu­ri­sdi­zio­na­le so­no ret­te dal­la leg­ge del 22 giu­gno 19799 sul­la pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio e dal­le per­ti­nen­ti di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne dei Can­to­ni.

Capitolo 7: Disposizioni penali

Art. 21 Inosservanza delle limitazioni d’uso  

1 Chiun­que, in­ten­zio­nal­men­te, non os­ser­va una li­mi­ta­zio­ne d’uso ai sen­si del­la pre­sen­te leg­ge, è pu­ni­to con una pe­na de­ten­ti­va si­no a tre an­ni o con una pe­na pe­cu­nia­ria.

2 Se l’au­to­re ha agi­to per ne­gli­gen­za, la pe­na è una pe­na pe­cu­nia­ria si­no a 180 ali­quo­te gior­na­lie­re.

3 Se la li­mi­ta­zio­ne d’uso è re­vo­ca­ta suc­ces­si­va­men­te, la pe­na è una pe­na pe­cu­nia­ria si­no a 90 ali­quo­te gior­na­lie­re.

4 Fi­no al­la con­clu­sio­ne con sen­ten­za pas­sa­ta in giu­di­ca­to di un pro­ce­di­men­to di so­spen­sio­ne o di mo­di­fi­ca di una li­mi­ta­zio­ne d’uso il giu­di­zio pe­na­le è dif­fe­ri­to.

Art. 22 Indicazioni inesatte  

1 Chiun­que, in­ten­zio­nal­men­te, for­ni­sce al­le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti in­di­ca­zio­ni ine­sat­te o in­com­ple­te su fat­ti ri­le­van­ti per l’au­to­riz­za­zio­ne, la so­spen­sio­ne o la mo­di­fi­ca di una li­mi­ta­zio­ne d’uso ai sen­si del­la pre­sen­te leg­ge, op­pu­re ap­pro­fit­ta sub­do­la­men­te dell’er­ro­re in cui so­no in­cor­se le au­to­ri­tà, è pu­ni­to con una pe­na de­ten­ti­va si­no a tre an­ni o con una pe­na pe­cu­nia­ria.

2 Chiun­que, per ne­gli­gen­za, for­ni­sce in­di­ca­zio­ni ine­sat­te o in­com­ple­te è pu­ni­to con una pe­na pe­cu­nia­ria si­no a 180 ali­quo­te gior­na­lie­re.

Capitolo 8: Disposizioni finali

Art. 23 Disposizioni di esecuzione  

Il Con­si­glio fe­de­ra­le ema­na le di­spo­si­zio­ni di ese­cu­zio­ne per quan­to la leg­ge non at­tri­bui­sca la com­pe­ten­za ai Can­to­ni.

Art. 24 Modifica di altri atti normativi  

Gli at­ti nor­ma­ti­vi qui ap­pres­so so­no mo­di­fi­ca­ti co­me se­gue:

...10

10 Le mod. pos­so­no es­se­re con­sul­ta­te al­la RU2015 5657.

Art. 25 Disposizioni transitorie  

1 La pre­sen­te leg­ge si ap­pli­ca al­le do­man­de di co­stru­zio­ne che de­vo­no es­se­re de­ci­se in pri­ma istan­za o su ri­cor­so do­po la sua en­tra­ta in vi­go­re.

2 Nel ca­so in cui un’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia ri­la­scia­ta con de­ci­sio­ne pas­sa­ta in giu­di­ca­to pri­ma dell’11 mar­zo 2012 or­di­ni il dif­fe­ri­men­to dell’ese­cu­zio­ne nel qua­dro di un con­tin­gen­ta­men­to, l’au­to­ri­tà pre­po­sta al ri­la­scio dell’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia può au­to­riz­za­re l’ese­cu­zio­ne, al più tar­di en­tro due an­ni dall’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge, se nell’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia non è pre­vi­sto un pe­rio­do per l’ini­zio dell’ese­cu­zio­ne op­pu­re se ta­le ini­zio è dif­fe­ri­to a un pe­rio­do che ter­mi­na al più tar­di due an­ni do­po l’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge.

3 Se la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie di un Co­mu­ne si ri­du­ce al 20 per cen­to o a una per­cen­tua­le in­fe­rio­re, l’au­to­ri­tà pre­po­sta al ri­la­scio del­le au­to­riz­za­zio­ni edi­li­zie, su ri­chie­sta del pro­prie­ta­rio, re­vo­ca un’even­tua­le li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1, e in­ca­ri­ca l’uf­fi­cio del re­gi­stro fon­dia­rio di can­cel­la­re la re­la­ti­va men­zio­ne nel fo­glio del re­gi­stro fon­dia­rio con­cer­nen­te il fon­do in que­stio­ne.

4 Le au­to­riz­za­zio­ni edi­li­zie ri­la­scia­te con­for­me­men­te al di­rit­to pro­ce­du­ra­le can­to­na­le pri­ma del 31 di­cem­bre 2012 con de­ci­sio­ne pas­sa­ta in giu­di­ca­to re­sta­no va­li­de.

5 Le au­to­riz­za­zio­ni edi­li­zie ri­la­scia­te e pas­sa­te in giu­di­ca­to con­for­me­men­te al di­rit­to pro­ce­du­ra­le can­to­na­le do­po il 1° gen­na­io 2013 e fi­no all’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge re­sta­no va­li­de a con­di­zio­ne che sia­no sta­te ri­la­scia­te in ba­se all’or­di­nan­za del 22 ago­sto 201211 sul­le abi­ta­zio­ni se­con­da­rie.

Art. 26 Piani regolatori speciali inerenti a progetti  

1 Nei Co­mu­ni in cui la quo­ta di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie su­pe­ra il 20 per cen­to, le abi­ta­zio­ni che so­no og­get­to di un pia­no re­go­la­to­re spe­cia­le ine­ren­te a un pro­get­to fi­na­liz­za­to, al­me­no per una par­te im­por­tan­te, al­la rea­liz­za­zio­ne di abi­ta­zio­ni se­con­da­rie, pos­so­no es­se­re au­to­riz­za­te sen­za li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 se det­to pia­no:

a.
è sta­to ap­pro­va­to con de­ci­sio­ne pas­sa­ta in giu­di­ca­to pri­ma dell’11 mar­zo 2012; e
b.
di­sci­pli­na gli ele­men­ti es­sen­zia­li dell’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia ri­guar­dan­ti l’ubi­ca­zio­ne, la po­si­zio­ne, le di­men­sio­ni e l’aspet­to de­gli edi­fi­ci e de­gli im­pian­ti, non­ché il ti­po e l’in­di­ce del lo­ro sfrut­ta­men­to.

2 Mo­di­fi­che ai pia­ni re­go­la­to­ri spe­cia­li di cui al ca­po­ver­so 1 so­no am­mes­se pur­ché non com­por­ti­no al­cun au­men­to del­la quo­ta del­le abi­ta­zio­ni sen­za li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1, né del­la quo­ta del­le su­per­fi­ci uti­li prin­ci­pa­li oc­cu­pa­te da ta­li abi­ta­zio­ni.

Art. 27 Verifiche preliminari antecedenti al 18 dicembre 2007  

In­di­pen­den­te­men­te dal­le con­di­zio­ni di cui all’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 2 e agli ar­ti­co­li 8, 9 o 26, una do­man­da per la co­stru­zio­ne di abi­ta­zio­ni sen­za li­mi­ta­zio­ne d’uso se­con­do l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 può es­se­re au­to­riz­za­ta se:

a.
a una do­man­da pre­li­mi­na­re suf­fi­cien­te­men­te det­ta­glia­ta l’au­to­ri­tà pre­po­sta al ri­la­scio del­le au­to­riz­za­zio­ni edi­li­zie ha for­ni­to, pri­ma del 18 di­cem­bre 2007, una ri­spo­sta scrit­ta che:
1.
ha per og­get­to gli ele­men­ti es­sen­zia­li dell’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia se­con­do l’ar­ti­co­lo 26 ca­po­ver­so 1 let­te­ra b,
2.
at­te­sta che il pro­get­to può es­se­re au­to­riz­za­to;
b.
l’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia non ha po­tu­to es­se­re ri­la­scia­ta pri­ma dell’11 mar­zo 2012 poi­ché il pro­prie­ta­rio non ha os­ser­va­to, sen­za sua col­pa, il ter­mi­ne per la pre­sen­ta­zio­ne del­la do­man­da di co­stru­zio­ne; e
c.
le al­tre con­di­zio­ni per il ri­la­scio dell’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia so­no ri­spet­ta­te.
Art. 28 Referendum ed entrata in vigore  

1La pre­sen­te leg­ge sot­to­stà a re­fe­ren­dum fa­col­ta­ti­vo.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le ne de­ter­mi­na l’en­tra­ta in vi­go­re.

Da­ta dell’en­tra­ta in vi­go­re: 1° gen­na­io 201612

12 DCF del 4 dic. 2015.

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