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Ordinanza
sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti
(Ordinanza sui rifiuti, OPSR)

Il Consiglio federale svizzero,

visti gli articoli 29, 30a lettera c, 30bcapoverso 1, 30c capoverso 3, 30dlettera a, 30h capoverso 1, 39 capoverso 1, 45 e 46 capoverso 2 della legge del 7 ottobre 19831 sulla protezione dell’ambiente (LPAmb);
visti gli articoli 9 capoverso 2 lettera c, 16 lettera c e 47 capoverso 1 della legge federale del 24 gennaio 19912 sulla protezione delle acque,

ordina:

Capitolo 1: Scopo, campo d’applicazione e definizioni

Art. 1 Scopo

Lo sco­po del­la pre­sen­te or­di­nan­za è di:

a.
pro­teg­ge­re l’uo­mo, la fau­na e la flo­ra, le lo­ro bio­ce­no­si non­ché le ac­que, il suo­lo e l’aria da­gli ef­fet­ti dan­no­si o mo­le­sti cau­sa­ti dai ri­fiu­ti;
b.
li­mi­ta­re pre­ven­ti­va­men­te il ca­ri­co dei ri­fiu­ti sull’am­bien­te;
c.
in­co­rag­gia­re un’uti­liz­za­zio­ne so­ste­ni­bi­le del­le ma­te­rie pri­me na­tu­ra­li ri­ci­clan­do i ri­fiu­ti in mo­do ri­spet­to­so dell’am­bien­te.

Art. 2 Campo d’applicazione

La pre­sen­te or­di­nan­za re­go­la la pre­ven­zio­ne e lo smal­ti­men­to dei ri­fiu­ti non­ché la co­stru­zio­ne e l’eser­ci­zio de­gli im­pian­ti per i ri­fiu­ti. So­no fat­te sal­ve le pre­scri­zio­ni par­ti­co­la­ri con­cer­nen­ti de­ter­mi­na­ti ti­pi di ri­fiu­ti con­te­nu­te in al­tre leg­gi e or­di­nan­ze fe­de­ra­li.

Art. 3 Definizioni

Nel­la pre­sen­te or­di­nan­za s’in­ten­de per:

a.3
ri­fiu­ti ur­ba­ni:
1.
i ri­fiu­ti che pro­ven­go­no dal­le eco­no­mie do­me­sti­che,
2.
i ri­fiu­ti che pro­ven­go­no da im­pre­se con me­no di 250 po­sti di la­vo­ro a tem­po pie­no aven­ti una com­po­si­zio­ne ana­lo­ga a quel­li del­le eco­no­mie do­me­sti­che in ter­mi­ni di so­stan­ze con­te­nu­te e di pro­por­zio­ni quan­ti­ta­ti­ve,
3.
i ri­fiu­ti che pro­ven­go­no dal­le am­mi­ni­stra­zio­ni pub­bli­che aven­ti una com­po­si­zio­ne ana­lo­ga a quel­li del­le eco­no­mie do­me­sti­che in ter­mi­ni di so­stan­ze con­te­nu­te e di pro­por­zio­ni quan­ti­ta­ti­ve;
b.
im­pre­sa: un’en­ti­tà giu­ri­di­ca do­ta­ta di un pro­prio nu­me­ro d’iden­ti­fi­ca­zio­ne d’im­pre­sa op­pu­re un grup­po di ta­li en­ti­tà aven­ti un si­ste­ma di smal­ti­men­to dei ri­fiu­ti or­ga­niz­za­to in co­mu­ne;
c.
ri­fiu­ti spe­cia­li: i ri­fiu­ti de­si­gna­ti co­me ta­li nell’elen­co dei ri­fiu­ti ema­na­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 2 dell’or­di­nan­za del 22 giu­gno 20054 sul traf­fi­co di ri­fiu­ti (OTRif);
d.
ri­fiu­ti bio­ge­ni: i ri­fiu­ti di ori­gi­ne ve­ge­ta­le, ani­ma­le o mi­cro­bi­ca;
e.
ri­fiu­ti edi­li: i ri­fiu­ti ri­sul­tan­ti da la­vo­ri di co­stru­zio­ne, ri­strut­tu­ra­zio­ne o de­mo­li­zio­nedi im­pian­ti fis­si;
f.
ma­te­ria­le di sca­vo e di sgom­be­ro: il ma­te­ria­le sca­va­to o sgom­be­ra­to du­ran­te la­vo­ri di co­stru­zio­ne, fat­ta ec­ce­zio­ne per quel­lo aspor­ta­to dal­lo stra­to su­pe­rio­re e da quel­lo in­fe­rio­re del suo­lo;
fbis.5
ri­fiu­ti di mer­cu­rio:
1.
ri­fiu­ti che con­ten­go­no mer­cu­rio o com­po­sti di mer­cu­rio,
2.
il mer­cu­rio o i com­po­sti di mer­cu­rio pro­ve­nien­ti dal trat­ta­men­to dei ri­fiu­ti di cui al nu­me­ro 1, ec­cet­tua­to il mer­cu­rio la cui espor­ta­zio­ne è sta­ta au­to­riz­za­ta se­con­do l’al­le­ga­to 1.7 nu­me­ri 2.2.4 o 4.2 dell’or­di­nan­za del 18 mag­gio 20056 sul­la ri­du­zio­ne dei ri­schi ine­ren­ti ai pro­dot­ti chi­mi­ci (ORR­P­Chim),
3.
mer­cu­rio o com­po­sti di mer­cu­rio non più ri­chie­sti in pro­ces­si in­du­stria­li;
g.
im­pian­ti per i ri­fiu­ti: gli im­pian­ti nei qua­li i ri­fiu­ti ven­go­no trat­ta­ti, ri­ci­cla­ti e de­po­si­ta­ti in mo­do de­fi­ni­ti­vo o tem­po­ra­neo, fat­ta ec­ce­zio­ne per i si­ti di estra­zio­ne di ma­te­ria­li nei qua­li vie­ne ri­ci­cla­to ma­te­ria­le di sca­vo e di sgom­be­ro;
h.7
...
i.
im­pian­ti di com­po­stag­gio: gli im­pian­ti nei qua­li i ri­fiu­ti bio­ge­ni ven­go­no de­com­po­sti me­dian­te in­suf­fla­zio­ne d’aria;
j.8
im­pian­ti di fer­men­ta­zio­ne:gli im­pian­ti nei qua­li i ri­fiu­ti bio­ge­ni so­no sot­to­po­sti a un pro­ce­di­men­to di de­com­po­si­zio­ne anae­ro­bi­ca;
k.
di­sca­ri­che:gli im­pian­ti per i ri­fiu­ti nei qua­li que­sti ul­ti­mi ven­go­no de­po­si­ta­ti in mo­do con­trol­la­to;
l.
trat­ta­men­to ter­mi­co: il trat­ta­men­to di ri­fiu­ti a una tem­pe­ra­tu­ra co­sì ele­va­ta che le so­stan­ze dan­no­se per l’am­bien­te ven­go­no di­strut­te o le­ga­te chi­mi­ca­men­te o fi­si­ca­men­te at­tra­ver­so la mi­ne­ra­liz­za­zio­ne;
m.
sta­to del­la tec­ni­ca: l’at­tua­le sta­to d’avan­za­men­to di pro­ce­du­re, in­stal­la­zio­ni e mo­da­li­tà d’eser­ci­zio che:
1.
è sta­to spe­ri­men­ta­to con suc­ces­so su at­ti­vi­tà o im­pian­ti com­pa­ra­bi­li in Sviz­ze­ra o all’este­ro op­pu­re è sta­to im­pie­ga­to con suc­ces­so in via spe­ri­men­ta­le e può, se­con­do le re­go­le del­la tec­ni­ca, es­se­re ap­pli­ca­to ad al­tri im­pian­ti o at­ti­vi­tà, e
2.
un’azien­da me­dia ed eco­no­mi­ca­men­te sa­na del ra­mo in que­stio­ne può so­ste­ne­re sot­to il pro­fi­lo eco­no­mi­co.

3 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

4 RS814.610

5 In­tro­dot­ta aal­la ci­fra II n. 1 dell’O del 25 ott. 2017, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 5963).

6 RS 814.81

7 Abro­ga­ta dal­la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, con ef­fet­to dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

8 Cor­re­zio­ne del 19 lug. 2016 (RU 2016 2629).

Capitolo 2: Pianificazione e resoconto

Art. 4 Piano di gestione dei rifiuti

1 I Can­to­ni al­le­sti­sco­no un pia­no di ge­stio­ne dei ri­fiu­ti per il pro­prio ter­ri­to­rio. Il pia­no in­clu­de in par­ti­co­la­re:

a.
le mi­su­re per pre­ve­ni­re la for­ma­zio­ne di ri­fiu­ti;
b.
le mi­su­re per ri­ci­cla­re i ri­fiu­ti;
c.
il fab­bi­so­gno in ter­mi­ni di im­pian­ti per lo smal­ti­men­to di ri­fiu­ti ur­ba­ni e al­tri ri­fiu­ti il cui smal­ti­men­to com­pe­te ai Can­to­ni;
d.
il fab­bi­so­gno in ter­mi­ni di vo­lu­me da adi­bi­re a di­sca­ri­ca e le ubi­ca­zio­ni del­le di­sca­ri­che (pia­no di ge­stio­ne del­le di­sca­ri­che);
e.
i com­pren­so­ri di rac­col­ta ne­ces­sa­ri;
f.9
le mi­su­re per uti­liz­za­re il con­te­nu­to ener­ge­ti­co dei ri­fiu­ti de­ri­van­te dal lo­ro trat­ta­men­to ter­mi­co.

2 I Can­to­ni col­la­bo­ra­no tra lo­ro per al­le­sti­re il pia­no di ge­stio­ne dei ri­fiu­ti, in par­ti­co­la­re per gli am­bi­ti di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­re c–f, de­fi­nen­do, se ne­ces­sa­rio, re­gio­ni di pia­ni­fi­ca­zio­ne che si esten­do­no al di là dei pro­pri con­fi­ni ter­ri­to­ria­li.10

3 Ogni cin­que an­ni i Can­to­ni ve­ri­fi­ca­no e, se ne­ces­sa­rio, ag­gior­na­no il pro­prio pia­no di ge­stio­ne dei ri­fiu­ti.

4 I Can­to­ni tra­smet­to­no all’Uf­fi­cio fe­de­ra­le dell’am­bien­te (UFAM) il pia­no di ge­stio­ne dei ri­fiu­ti e le rie­la­bo­ra­zio­ni in­te­gra­li del­lo stes­so.

9 In­tro­dot­ta dal­la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

10 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

Art. 5 Coordinamento con la pianificazione del territorio

1 Nel­la lo­ro pia­ni­fi­ca­zio­ne di­ret­tri­ce i Can­to­ni ten­go­no con­to del­le im­pli­ca­zio­ni a li­vel­lo ter­ri­to­ria­le del pia­no di ge­stio­ne dei ri­fiu­ti.

2 Nei lo­ro pia­ni di­ret­to­ri i Can­to­ni tra­scri­vo­no le ubi­ca­zio­ni del­le di­sca­ri­che pre­vi­ste nel pia­no di ge­stio­ne del­le di­sca­ri­che e prov­ve­do­no al­la de­li­mi­ta­zio­ne del­le ne­ces­sa­rie zo­ne d’uti­liz­za­zio­ne.

Art. 6 Resoconto

1 A sca­den­za an­nua­le i Can­to­ni al­le­sti­sco­no elen­chi pub­bli­ci con­te­nen­ti le in­di­ca­zio­ni se­guen­ti e li sot­to­pon­go­no all’UFAM:

a.
la quan­ti­tà del­le ca­te­go­rie di ri­fiu­ti11 di cui all’al­le­ga­to 1 smal­ti­ti sul lo­ro ter­ri­to­rio;
b.12
gli im­pian­ti per il trat­ta­men­to di ri­fiu­ti edi­li e gli im­pian­ti per il trat­ta­men­to di ri­fiu­ti me­tal­li­ci, pre­sen­ti sul lo­ro ter­ri­to­rio, nei qua­li so­no trat­ta­te ogni an­no più di 1000 t di ri­fiu­ti;
c.
gli al­tri im­pian­ti per i ri­fiu­ti, pre­sen­ti sul lo­ro ter­ri­to­rio, nei qua­li ven­go­no smal­ti­te ogni an­no più di 100 t di ri­fiu­ti.

2 Il Di­par­ti­men­to fe­de­ra­le dell’am­bien­te, dei tra­spor­ti, dell’ener­gia e del­le co­mu­ni­ca­zio­ni può ag­gior­na­re le ca­te­go­rie di ri­fiu­ti di cui all’al­le­ga­to 1 in con­for­mi­tà con lo sta­to de­gli svi­lup­pi in am­bi­to tec­ni­co.

3 Su ri­chie­sta, i Can­to­ni pre­sen­ta­no all’UFAM un rap­por­to sull’eser­ci­zio e sul­la si­tua­zio­ne del­le di­sca­ri­che che si tro­va­no sul lo­ro ter­ri­to­rio.13 Il rap­por­to con­tie­ne in par­ti­co­la­re le in­for­ma­zio­ni se­guen­ti:

a.
la quan­ti­tà e la ti­po­lo­gia di ri­fiu­ti de­po­si­ta­ti e il vo­lu­me re­stan­te del­le di­sca­ri­che esi­sten­ti;
b.
in ca­so di nuo­ve di­sca­ri­che o di mo­di­fi­che di ope­re di co­stru­zio­ne re­la­ti­ve a di­sca­ri­che, la pro­va che gli im­pian­ti del­le ope­re di co­stru­zio­ne sod­di­sfa­no i re­qui­si­ti ri­por­ta­ti nell’al­le­ga­to 2 nu­me­ri 2.1–2.4;
c.
even­tual­men­te, le mi­su­re di cui all’ar­ti­co­lo 53 ca­po­ver­so 4 vol­te a pre­ve­ni­re po­ten­zia­li ef­fet­ti dan­no­si o mo­le­sti del­le di­sca­ri­che sull’am­bien­te.

11 Nuo­va espr. giu­sta la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161). Di det­ta mod. é te­nu­to con­to uni­ca­men­te nel­le di­sp. men­zio­na­te nel­la RU.

12 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

13 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 21 set. 2018, in vi­go­re dal 1° nov. 2018 (RU 2018 3515).

Capitolo 3: Prevenzione, riciclaggio e deposito di rifiuti

Sezione 1: Prescrizioni generali

Art. 7 Informazione e consulenza

1 I ser­vi­zi del­la pro­te­zio­ne dell’am­bien­te for­ni­sco­no in­for­ma­zio­ni e con­su­len­za ai pri­va­ti e al­le au­to­ri­tà in me­ri­to al­le mo­da­li­tà per pre­ve­ni­re la for­ma­zio­ne di ri­fiu­ti o per smal­tir­li. Tra le al­tre co­se, li in­for­ma­no in me­ri­to al ri­ci­clag­gio e al­le mi­su­re at­te a pre­ve­ni­re che pic­co­le quan­ti­tà di ri­fiu­ti sia­no get­ta­te o ab­ban­do­na­te per ter­ra.

2 Sul­la ba­se dei re­so­con­ti dei Can­to­ni (art. 6 cpv. 1), l’UFAM pub­bli­ca rap­por­ti sul­le quan­ti­tà di ri­fiu­ti smal­ti­te a li­vel­lo na­zio­na­le e su­gli im­pian­ti per i ri­fiu­ti pre­sen­ti in Sviz­ze­ra.

Art. 8 Formazione

In col­la­bo­ra­zio­ne con i Can­to­ni e con le or­ga­niz­za­zio­ni del mon­do del la­vo­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne prov­ve­de af­fin­ché la for­ma­zio­ne e la for­ma­zio­ne con­ti­nua del­le per­so­ne che svol­go­no at­ti­vi­tà le­ga­te al­lo smal­ti­men­to dei ri­fiu­ti sia­no con­for­mi al­lo sta­to del­la tec­ni­ca.

Art. 9 Divieto di mischiare 14

I ri­fiu­ti non pos­so­no es­se­re mi­schia­ti con al­tri ri­fiu­ti o con so­stan­ze ad­di­ti­ve se l’ope­ra­zio­ne ser­ve es­sen­zial­men­te a di­mi­nui­re me­dian­te di­lui­zio­ne il te­no­re in so­stan­ze no­ci­ve o in so­stan­ze estra­nee nei ri­fiu­ti e adem­pie­re co­sì pre­scri­zio­ni sul­la con­se­gna, sul ri­ci­clag­gio o sul de­po­si­to.

14 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

Art. 10 Obbligo di trattamento termico

I ri­fiu­ti ur­ba­ni e i ri­fiu­ti di com­po­si­zio­ne ana­lo­ga, i fan­ghi di de­pu­ra­zio­ne, le par­ti com­bu­sti­bi­li dei ri­fiu­ti edi­li, non­ché gli al­tri ri­fiu­ti com­bu­sti­bi­li de­vo­no es­se­re sot­to­po­sti a trat­ta­men­to ter­mi­co in im­pian­ti ido­nei, a con­di­zio­ne che non sia pos­si­bi­le ri­ci­clar­li.

Sezione 2: Prevenire la formazione di rifiuti

Art. 11

1 L’UFAM e i Can­to­ni pro­muo­vo­no la pre­ven­zio­ne del­la for­ma­zio­ne di ri­fiu­ti me­dian­te mi­su­re ido­nee co­me la sen­si­bi­liz­za­zio­ne e l’in­for­ma­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne e del­le im­pre­se. In ta­le con­te­sto, col­la­bo­ra­no con le or­ga­niz­za­zio­ni dell’eco­no­mia in­te­res­sa­te.

2 Chi fab­bri­ca pro­dot­ti de­ve im­po­sta­re i pro­ces­si di pro­du­zio­ne in mo­do con­for­me al­lo sta­to del­la tec­ni­ca al fi­ne di pre­ve­ni­re il più pos­si­bi­le la for­ma­zio­ne di ri­fiu­ti e ri­dur­re al mi­ni­mo le so­stan­ze no­ci­ve per l’am­bien­te con­te­nu­te in ta­li ri­fiu­ti.

Sezione 3: Riciclaggio di rifiuti

Art. 12 Obbligo generale di riciclare secondo metodi conformi allo stato della tecnica

1 Il con­te­nu­to ener­ge­ti­co o ma­te­ria­le dei ri­fiu­ti dev’es­se­re ri­ci­cla­to se il ri­ci­clag­gio ga­ran­ti­sce un mi­nor in­qui­na­men­to dell’am­bien­te ri­spet­to:

a.
ad al­tri me­to­di di smal­ti­men­to; e
b.
al­la fab­bri­ca­zio­ne di nuo­vi pro­dot­ti o al re­pe­ri­men­to di al­tri com­bu­sti­bi­li.

2 Il ri­ci­clag­gio dev’es­se­re ef­fet­tua­to se­con­do me­to­di con­for­mi al­lo sta­to del­la tec­ni­ca.

Art. 13 Rifiuti urbani e rifiuti di composizione analoga

1 I Can­to­ni prov­ve­do­no af­fin­ché le fra­zio­ni ri­ci­cla­bi­li con­te­nu­te nei ri­fiu­ti ur­ba­ni, co­me ve­tro, car­ta, car­to­ne, me­tal­lo, ri­fiu­ti ve­ge­ta­li e tes­si­li, sia­no per quan­to pos­si­bi­le rac­col­te se­pa­ra­ta­men­te e ri­ci­cla­te.

2 I Can­to­ni prov­ve­do­no af­fin­ché sia­no rac­col­ti e smal­ti­ti se­pa­ra­ta­men­te:

a.
i ri­fiu­ti spe­cia­li pro­ve­nien­ti del­le eco­no­mie do­me­sti­che;
b.15
i ri­fiu­ti spe­cia­li non le­ga­ti al par­ti­co­la­re ti­po di at­ti­vi­tà dell’im­pre­sa fi­no a 20 kg per for­ni­tu­ra da im­pre­se o am­mi­ni­stra­zio­ni pub­bli­che con me­no di 10 po­sti di la­vo­ro a tem­po pie­no.

3 I Can­to­ni prov­ve­do­no a pre­di­spor­re l’in­fra­strut­tu­ra ne­ces­sa­ria per adem­pie­re quan­to pre­scrit­to ai ca­po­ver­si 1 e 2, isti­tuen­do in par­ti­co­la­re cen­tri di rac­col­ta. Ove ne­ces­sa­rio, prov­ve­do­no inol­tre a ese­gui­re rac­col­te a in­ter­val­li re­go­la­ri.

4 Ove pos­si­bi­le e op­por­tu­no, i de­ten­to­ri di ri­fiu­ti pro­ve­nien­ti da im­pre­se con 250 o più po­sti di la­vo­ro a tem­po pie­no de­vo­no rac­co­glie­re in mo­do se­pa­ra­to e ri­ci­cla­re le fra­zio­ni ri­ci­cla­bi­li dei pro­pri ri­fiu­ti che, in ter­mi­ni di com­po­si­zio­ne, so­no com­pa­ra­bi­li ai ri­fiu­ti ur­ba­ni.

15 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

Art. 14 Rifiuti biogeni

1 I ri­fiu­ti bio­ge­ni de­vo­no es­se­re ri­ci­cla­ti esclu­si­va­men­te co­me ma­te­ria­le op­pu­re me­dian­te fer­men­ta­zio­ne, a con­di­zio­ne che:

a.
vi si pre­sti­no in ra­gio­ne del­le lo­ro ca­rat­te­ri­sti­che e so­prat­tut­to del lo­ro con­te­nu­to di so­stan­ze nu­tri­ti­ve e so­stan­ze no­ci­ve;
b.
sia­no sta­ti rac­col­ti se­pa­ra­ta­men­te; e
c.
il lo­ro ri­ci­clag­gio non sia vie­ta­to da al­tre pre­scri­zio­ni del di­rit­to fe­de­ra­le.

2 I ri­fiu­ti bio­ge­ni che non de­vo­no es­se­re ri­ci­cla­ti se­con­do quan­to di­spo­sto nel ca­po­ver­so 1 de­vo­no es­se­re av­via­ti, ove pos­si­bi­le e op­por­tu­no, al re­cu­pe­ro ener­ge­ti­co o sot­to­po­sti a trat­ta­men­to ter­mi­co in im­pian­ti ido­nei. In ta­le con­te­sto, ne de­ve es­se­re sfrut­ta­to il con­te­nu­to ener­ge­ti­co.

Art. 14a Rifiuti di legno 16

1 I ri­fiu­ti di le­gno che sod­di­sfa­no i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 7 nu­me­ro 1 pos­so­no es­se­re im­pie­ga­ti per es­se­re ri­ci­cla­ti nei ma­te­ria­li le­gno­si.

2 I ri­fiu­ti di le­gno che sod­di­sfa­no i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 7 nu­me­ro 2 pos­so­no es­se­re va­lo­riz­za­ti ter­mi­ca­men­te ne­gli im­pian­ti a com­bu­stio­ne ali­men­ta­ti con le­gna­me di scar­to.

16 In­tro­dot­to dal­la ci­fra I dell’O del 16 nov. 2022, in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2022778).

Art. 15 Rifiuti contenenti fosforo

1 Il fo­sfo­ro con­te­nu­to nel­le ac­que di sca­ri­co co­mu­na­li, nei fan­ghi di de­pu­ra­zio­ne pro­ve­nien­ti da­gli im­pian­ti cen­tra­li di de­pu­ra­zio­ne del­le ac­que di sca­ri­co o dal­le ce­ne­ri ri­sul­tan­ti dal trat­ta­men­to ter­mi­co di ta­li fan­ghi di de­pu­ra­zio­ne dev’es­se­re re­cu­pe­ra­to e ri­ci­cla­to.

2 Il fo­sfo­ro pre­sen­te nel­le fa­ri­ne ani­ma­li e os­see dev’es­se­re ri­ci­cla­to, sem­pre che ta­li fa­ri­ne non sia­no im­pie­ga­te co­me ali­men­ti per ani­ma­li.

3 Nel pro­ces­so di re­cu­pe­ro del fo­sfo­ro dai ri­fiu­ti di cui al ca­po­ver­so 1 o 2 le so­stan­ze no­ci­ve con­te­nu­te in det­ti ri­fiu­ti de­vo­no es­se­re eli­mi­na­te uti­liz­zan­do le più re­cen­ti tec­no­lo­gie. Se il fo­sfo­ro re­cu­pe­ra­to è im­pie­ga­to per la pro­du­zio­ne di un con­ci­me de­vo­no es­se­re sod­di­sfat­ti i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 2.6 nu­me­ro 2.2.2.1 ORR­P­Chim.17

17 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 5 ci­fra II n. 2 dell’O del 1° nov. 2023 sui con­ci­mi, in vi­go­re dal 1° gen. 2024 (RU 2023 711).

Art. 16 Informazioni per lo smaltimento di rifiuti edili

1 In ca­so di la­vo­ri di co­stru­zio­ne, nell’am­bi­to del­la do­man­da di au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia il com­mit­ten­te de­ve for­ni­re al­le au­to­ri­tà pre­po­ste le in­for­ma­zio­ni con­cer­nen­ti la ti­po­lo­gia, la qua­li­tà e la quan­ti­tà dei ri­fiu­ti pro­dot­ti non­ché il lo­ro smal­ti­men­to, se si pre­ve­de che:

a.
sa­ran­no pro­dot­ti più di 200 m3 di ri­fiu­ti edi­li; op­pu­re
b.
i ri­fiu­ti edi­li pro­dot­ti con­ter­ran­no so­stan­ze no­ci­ve per l’am­bien­te o la sa­lu­te qua­li bi­fe­ni­li po­li­clo­ru­ra­ti (PCB), idro­car­bu­ri aro­ma­ti­ci po­li­ci­cli­ci (PAH), piom­bo o amian­to.

2 Se ha pre­pa­ra­to un pia­no di smal­ti­men­to se­con­do il ca­po­ver­so 1, al ter­mi­ne dei la­vo­ri di co­stru­zio­ne, su ri­chie­sta dell’au­to­ri­tà pre­po­sta al ri­la­scio dell’au­to­riz­za­zio­ne edi­li­zia, il com­mit­ten­te de­ve for­nir­le la pro­va che i ri­fiu­ti pro­dot­ti so­no sta­ti smal­ti­ti con­for­me­men­te al­le pre­scri­zio­ni da es­sa ema­na­te.

Art. 17 Separazione dei rifiuti edili

1 Quan­do ven­go­no ef­fet­tua­ti la­vo­ri di co­stru­zio­ne, i ri­fiu­ti spe­cia­li de­vo­no es­se­re se­pa­ra­ti e smal­ti­ti se­pa­ra­ta­men­te ri­spet­to agli al­tri ri­fiu­ti. I re­stan­ti ri­fiu­ti edi­li de­vo­no es­se­re se­pa­ra­ti nel mo­do se­guen­te:

a.
il suo­lo aspor­ta­to dal­lo stra­to su­pe­rio­re e da quel­lo in­fe­rio­re, il più pos­si­bi­le in ba­se al­la ti­po­lo­gia;
b.
il ma­te­ria­le di sca­vo e di sgom­be­ro non in­qui­na­to, il ma­te­ria­le di sca­vo e di sgom­be­ro che ri­spon­de ai re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 3 nu­me­ro 2 e il ma­te­ria­le di sca­vo e di sgom­be­ro re­stan­te, il più pos­si­bi­le in ba­se al­la ti­po­lo­gia;
c.
l’asfal­to di de­mo­li­zio­ne, il cal­ce­struz­zo di de­mo­li­zio­ne, il ma­te­ria­le pro­ve­nien­te dal ri­fa­ci­men­to del­le stra­de, il ma­te­ria­le di de­mo­li­zio­ne non se­pa­ra­to, i coc­ci di mat­to­ni e il ges­so, il più pos­si­bi­le in ba­se al­la ti­po­lo­gia;
d.
al­tri ri­fiu­ti che pos­so­no es­se­re ri­ci­cla­ti co­me ve­tro, me­tal­lo, le­gno e ma­te­rie pla­sti­che, il più pos­si­bi­le in ba­se al­la ti­po­lo­gia;
e.
i ri­fiu­ti com­bu­sti­bi­li che non so­no ri­ci­cla­bi­li;
f.
al­tri ri­fiu­ti.

2 Se le con­di­zio­ni di la­vo­ro non per­met­to­no di se­pa­ra­re i re­stan­ti ri­fiu­ti edi­li sul can­tie­re, la se­pa­ra­zio­ne de­ve av­ve­ni­re in im­pian­ti ido­nei.18

3 L’au­to­ri­tà può esi­ge­re la se­pa­ra­zio­ne di ul­te­rio­ri ca­te­go­rie se, co­sì fa­cen­do, è pos­si­bi­le ri­ci­cla­re al­tre par­ti dei ri­fiu­ti.

18 Cor­re­zio­ne del 19 lug. 2016 (RU 2016 2629).

Art. 18 Suolo asportato dallo strato superiore e da quello inferiore

1 Il suo­lo aspor­ta­to dal­lo stra­to su­pe­rio­re e da quel­lo in­fe­rio­re dev’es­se­re ri­ci­cla­to nel­la mi­su­ra più com­ple­ta pos­si­bi­le, se:

a.
in ra­gio­ne del­le sue ca­rat­te­ri­sti­che, si pre­sta al ri­ci­clag­gio pre­vi­sto;
b.
è con­for­me ai va­lo­ri in­di­ca­ti­vi di cui agli al­le­ga­ti 1 e 2 dell’or­di­nan­za del 1° lu­glio 199819 con­tro il de­te­rio­ra­men­to del suo­lo (O suo­lo); e
c.
non con­tie­ne so­stan­ze estra­nee né or­ga­ni­smi al­loc­to­ni in­va­si­vi.

2 Il ri­ci­clag­gio del suo­lo aspor­ta­to dal­lo stra­to su­pe­rio­re e da quel­lo in­fe­rio­re dev’es­se­re ef­fet­tua­to con­for­me­men­te agli ar­ti­co­li 6 e 7 O suo­lo.

Art. 19 Materiale di scavo e di sgombero

1 Il ma­te­ria­le di sca­vo e di sgom­be­ro che ri­spon­de ai re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 3 nu­me­ro 1 (ma­te­ria­le di sca­vo e di sgom­be­ro non in­qui­na­to) dev’es­se­re ri­ci­cla­to nel­la mi­su­ra più com­ple­ta pos­si­bi­le e nel mo­do se­guen­te:

a.
co­me ma­te­ria­le da co­stru­zio­ne, in can­tie­ri o di­sca­ri­che;
b.
co­me ma­te­ria pri­ma, per la fab­bri­ca­zio­ne di ma­te­ria­li da co­stru­zio­ne;
c.
per il riem­pi­men­to dei si­ti di estra­zio­ne di ma­te­ria­li; op­pu­re
d.
per mo­di­fi­ca­zio­ni del ter­re­no au­to­riz­za­te.

2 Il ma­te­ria­le di sca­vo e di sgom­be­ro che ri­spon­de ai re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 3 nu­me­ro 2 dev’es­se­re ri­ci­cla­to nel­la mi­su­ra più com­ple­ta pos­si­bi­le e nel mo­do se­guen­te:20

a.
co­me ma­te­ria pri­ma, per la fab­bri­ca­zio­ne di ma­te­ria­li da co­stru­zio­ne le­ga­ti con le­gan­ti idrau­li­ci o bi­tu­mi­no­si;
b.
co­me ma­te­ria­le da co­stru­zio­ne in di­sca­ri­che di ti­po B−E;
c.21
co­me ma­te­ria pri­ma per la fab­bri­ca­zio­ne di clin­ker di ce­men­to;
d.22
per i la­vo­ri del ge­nio ci­vi­le, nel luo­go in cui è pro­dot­to il ma­te­ria­le, a con­di­zio­ne che que­st'ul­ti­mo sia trat­ta­to, se ne­ces­sa­rio, nel luo­go stes­so o nel­le sue im­me­dia­te vi­ci­nan­ze; è fat­to sal­vo l’ar­ti­co­lo 3 dell’or­di­nan­za del 26 ago­sto 199823 (OSi­ti) sui si­ti con­ta­mi­na­ti.

3 Non è am­mes­so ri­ci­cla­re il ma­te­ria­le di sca­vo e di sgom­be­ro che non sod­di­sfa i re­qui­si­ti di cui all'al­le­ga­to 3 nu­me­ro 2. Fan­no ec­ce­zio­ne il ri­ci­clag­gio nei ce­men­ti­fi­ci di cui all’al­le­ga­to 4 nu­me­ro 1 e il ri­ci­clag­gio di ma­te­ria­le di sca­vo e di sgom­be­ro che sod­di­sfa i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 5 nu­me­ro 2.3:24

a.
co­me ma­te­ria­le da co­stru­zio­ne in di­sca­ri­che di ti­po C−E; op­pu­re
b.25
nell’am­bi­to del ri­sa­na­men­to del si­to con­ta­mi­na­to in cui è pro­dot­to il ma­te­ria­le; se ne­ces­sa­rio, il trat­ta­men­to del ma­te­ria­le dev’es­se­re ef­fet­tua­to sul si­to stes­so o nel­le sue im­me­dia­te vi­ci­nan­ze.

20 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

21 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

22 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

23 RS 814.680

24 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

25 Cor­re­zio­ne del 19 lug. 2016 (RU 2016 2629).

Art. 20 Rifiuti minerali provenienti dalla demolizione di opere di costruzione

1 L’asfal­to di de­mo­li­zio­ne con un te­no­re di idro­car­bu­ri aro­ma­ti­ci po­li­ci­cli­ci (PAH) fi­no a 250 mg al kg, il ma­te­ria­le pro­ve­nien­te dal ri­fa­ci­men­to del­le stra­de, il ma­te­ria­le di de­mo­li­zio­ne non se­pa­ra­to e i coc­ci di mat­to­ni de­vo­no es­se­re ri­ci­cla­ti, nel­la mi­su­ra più com­ple­ta pos­si­bi­le, co­me ma­te­ria pri­ma per la fab­bri­ca­zio­ne di ma­te­ria­li da co­stru­zio­ne.

2 L’asfal­to di de­mo­li­zio­ne con un te­no­re di PAH su­pe­rio­re a 250 mg al kg non dev’es­se­re sot­to­po­sto a ri­ci­clag­gio.

3 Il cal­ce­struz­zo di de­mo­li­zio­ne dev’es­se­re ri­ci­cla­to, nel­la mi­su­ra più com­ple­ta pos­si­bi­le, co­me ma­te­ria pri­ma per la fab­bri­ca­zio­ne di ma­te­ria­li da co­stru­zio­ne op­pu­re co­me ma­te­ria­le da co­stru­zio­ne nel­le di­sca­ri­che.

Art. 21 Frazione leggera derivante dalla frantumazione di rifiuti metallici

Dal­la fra­zio­ne più leg­ge­ra ri­ca­va­ta dal­la fran­tu­ma­zio­ne di rot­ta­mi me­tal­li­ci (fra­zio­ne leg­ge­ra) de­vo­no es­se­re ri­mos­si e ri­ci­cla­ti i pez­zi di me­tal­lo.

Art. 22 Fanghi dei pozzetti stradali e residui della pulizia stradale

1 Dai fan­ghi dei poz­zet­ti stra­da­li e dai re­si­dui del­la pu­li­zia stra­da­le aven­ti una com­po­si­zio­ne pre­va­len­te­men­te mi­ne­ra­le de­vo­no es­se­re se­pa­ra­te e ri­ci­cla­te le fra­zio­ni ri­ci­cla­bi­li co­me pie­tri­sco, sab­bia e ghia­ia.

2 Le par­ti re­stan­ti dei re­si­dui del­la pu­li­zia stra­da­le di cui al ca­po­ver­so 1 e al­tri re­si­dui del­la pu­li­zia stra­da­le che con­ten­go­no ri­fiu­ti ur­ba­ni, al­tri ri­fiu­ti di com­po­si­zio­ne ana­lo­ga o una fra­zio­ne con­si­sten­te di ma­te­ria­le bio­ge­no de­vo­no es­se­re sot­to­po­sti a un trat­ta­men­to ter­mi­co in im­pian­ti ido­nei.

Art. 23 Scorie di forni elettrici 26

Pre­via au­to­riz­za­zio­ne del­le au­to­ri­tà can­to­na­li, le sco­rie di for­ni elet­tri­ci pos­so­no es­se­re ri­ci­cla­te sol­tan­to se:27

a.
il ri­ci­clag­gio è ef­fet­tua­to nell’am­bi­to di la­vo­ri del ge­nio ci­vi­le e av­vie­ne sot­to for­ma di le­gan­te idrau­li­co o bi­tu­mi­no­so, op­pu­re al di sot­to di una su­per­fi­cie im­per­mea­bi­le;
b.
le sco­rie de­ri­va­no dal­la fab­bri­ca­zio­ne, po­ste­rio­re al 1989, di ac­ciai non le­ga­ti o bas­so­le­ga­ti.

26 La cor­re­zio­ne del 3 ott. 2017 con­cer­ne sol­tan­to il te­sto fran­ce­se (RU 2017 5137).

27 La cor­re­zio­ne del 3 ott. 2017 con­cer­ne sol­tan­to il te­sto fran­ce­se (RU 2017 5137).

Art. 24 Riciclaggio di rifiuti nella fabbricazione di cemento e calcestruzzo

1 I ri­fiu­ti pos­so­no es­se­re im­pie­ga­ti co­me ma­te­rie pri­me, co­me so­stan­ze di cor­re­zio­ne del­la fa­ri­na cru­da, co­me com­bu­sti­bi­li op­pu­re co­me co­sti­tuen­ti se­con­da­ri o ag­giun­te mi­ne­ra­li nel­la fab­bri­ca­zio­ne di ce­men­to e cal­ce­struz­zo, se sod­di­sfa­no i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 4. Non è tut­ta­via am­mes­so im­pie­ga­re co­me ma­te­rie pri­me o com­bu­sti­bi­li i ri­fiu­ti ur­ba­ni mi­sti o ri­fiu­ti mi­sti rac­col­ti e se­pa­ra­ti a po­ste­rio­ri.

2 Le pol­ve­ri pro­ve­nien­ti dai fil­tri per la ven­ti­la­zio­ne di im­pian­ti per la fab­bri­ca­zio­ne di clin­ker di ce­men­to de­vo­no es­se­re ri­ci­cla­te co­me co­sti­tuen­ti se­con­da­ri nel­la ma­ci­na­zio­ne di clin­ker di ce­men­to o co­me ag­giun­te mi­ne­ra­li nel­la fab­bri­ca­zio­ne di ce­men­to. In ta­le con­te­sto, il te­no­re di me­tal­li pe­san­ti del ce­men­to pro­dot­to non può su­pe­ra­re i va­lo­ri li­mi­te ri­por­ta­ti nell’al­le­ga­to 4 nu­me­ro 3. 2.

Sezione 4: Deposito di rifiuti

Art. 25 Prescrizioni generali 28

1 I ri­fiu­ti pos­so­no es­se­re de­po­si­ta­ti nel­le di­sca­ri­che sol­tan­to se sod­di­sfa­no i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 5. Le au­to­riz­za­zio­ni di rea­liz­za­zio­ne e d’eser­ci­zio pos­so­no con­te­ne­re ul­te­rio­ri re­stri­zio­ni.

2 Se le di­sca­ri­che pre­ve­do­no più com­par­ti­men­ti de­li­mi­ta­ti me­dian­te mi­su­re di co­stru­zio­ne, per ogni com­par­ti­men­to val­go­no i re­qui­si­ti in ma­te­ria di de­po­si­to di ri­fiu­ti ap­pli­ca­bi­li al­le sin­go­le ti­po­lo­gie di com­par­ti­men­to.

3 I ri­fiu­ti li­qui­di, esplo­si­vi, in­fet­ti­vi e com­bu­sti­bi­li non pos­so­no es­se­re de­po­si­ta­ti in di­sca­ri­ca.

28 In­tro­dot­ta dal­la ci­fra II n. 1 dell’O del 25 ott. 2017, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 5963).

Art. 25a Rifiuti di mercurio 29

1 I ri­fiu­ti di mer­cu­rio di cui all’ar­ti­co­lo 3 let­te­ra fbis nu­me­ri 1 e 2 de­vo­no es­se­re smal­ti­ti in mo­do ri­spet­to­so dell’am­bien­te e se­con­do lo sta­to del­la tec­ni­ca.

2 I ri­fiu­ti di mer­cu­rio di cui all’ar­ti­co­lo 3 let­te­ra fbis nu­me­ro 3 de­vo­no es­se­re trat­ta­ti e de­po­si­ta­ti in mo­do ri­spet­to­so dell’am­bien­te e se­con­do lo sta­to del­la tec­ni­ca.

29 In­tro­dot­to dal­la ci­fra II n. 1 dell’O del 25 ott. 2017, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 5963).

Capitolo 4: Impianti per i rifiuti

Sezione 1: Prescrizioni generali

Art. 26 Stato della tecnica

1 La co­stru­zio­ne e l’eser­ci­zio de­gli im­pian­ti per i ri­fiu­ti de­vo­no av­ve­ni­re con­for­me­men­te al­lo sta­to del­la tec­ni­ca.

2 Ogni die­ci an­ni, i de­ten­to­ri di im­pian­ti per i ri­fiu­ti de­vo­no con­trol­la­re se l’im­pian­to è con­for­me al­lo sta­to del­la tec­ni­ca e pro­ce­de­re agli ade­gua­men­ti ne­ces­sa­ri.

Art. 27 Esercizio

1 I de­ten­to­ri di im­pian­ti per i ri­fiu­ti de­vo­no:

a.
ga­ran­ti­re l’eser­ci­zio de­gli im­pian­ti in mo­do ta­le che que­sti ab­bia­no me­no ef­fet­ti dan­no­si o mo­le­sti pos­si­bi­li sull’am­bien­te;
b.
con­trol­la­re i ri­fiu­ti al mo­men­to del­la ri­ce­zio­ne e ga­ran­ti­re che ne­gli im­pian­ti ven­ga­no smal­ti­ti sol­tan­to ri­fiu­ti au­to­riz­za­ti;
c.
smal­ti­re in mo­do ri­spet­to­so dell’am­bien­te i re­si­dui pro­ve­nien­ti da­gli im­pian­ti;
d.
ga­ran­ti­re che, in se­de di smal­ti­men­to, il con­te­nu­to ener­ge­ti­co dei ri­fiu­ti ven­ga sfrut­ta­to il più pos­si­bi­le;
e.30
te­ne­re un elen­co del­le quan­ti­tà di ri­fiu­ti pre­se in con­se­gna in ba­se al­le ca­te­go­rie ri­por­ta­te nell’al­le­ga­to 1, in­di­can­do­ne l’ori­gi­ne, non­ché dei re­si­dui e del­le emis­sio­ni pro­ve­nien­ti da­gli im­pian­ti, e for­ni­re ogni an­no ta­le elen­co all’au­to­ri­tà; ne so­no esclu­si i de­po­si­ti in­ter­me­di di cui agli ar­ti­co­li 29 e 30;
f.
ga­ran­ti­re che es­si e il lo­ro per­so­na­le pos­sie­da­no le co­no­scen­ze ne­ces­sa­rie all’eser­ci­zio cor­ret­to de­gli im­pian­ti e for­ni­re all’au­to­ri­tà, su sua ri­chie­sta, i cor­ri­spon­den­ti cer­ti­fi­ca­ti di for­ma­zio­ne e for­ma­zio­ne con­ti­nua;
g.
a in­ter­val­li re­go­la­ri, con­trol­la­re gli im­pian­ti, far­vi ese­gui­re i la­vo­ri di ma­nu­ten­zio­ne ne­ces­sa­ri e ve­ri­fi­ca­re in par­ti­co­la­re, at­tra­ver­so mi­su­ra­zio­ni del­le emis­sio­ni, se ven­go­no ri­spet­ta­ti i re­qui­si­ti del­la le­gi­sla­zio­ne sul­la pro­te­zio­ne dell’am­bien­te e del­le ac­que;
h.
nel ca­so di im­pian­ti mo­bi­li, ga­ran­ti­re che ven­ga­no trat­ta­ti sol­tan­to i ri­fiu­ti pro­dot­ti nel luo­go in cui è uti­liz­za­to l’im­pian­to.

2 I de­ten­to­ri di im­pian­ti per i ri­fiu­ti nei qua­li ven­go­no smal­ti­te ogni an­no più di 100 t di ri­fiu­ti de­vo­no al­le­sti­re un re­go­la­men­to ope­ra­ti­vo in cui so­no con­cre­tiz­za­ti in par­ti­co­la­re i re­qui­si­ti che de­ve sod­di­sfa­re l’eser­ci­zio de­gli im­pian­ti. Il re­go­la­men­to è sot­to­po­sto per pa­re­re all’au­to­ri­tà.

30 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

Art. 28 Sorveglianza e rimozione di difetti

1 L’au­to­ri­tà con­trol­la pe­rio­di­ca­men­te se gli im­pian­ti per i ri­fiu­ti sod­di­sfa­no le pre­scri­zio­ni in ma­te­ria am­bien­ta­le.

2 Se con­sta­ta un di­fet­to, l’au­to­ri­tà in­giun­ge al de­ten­to­re dell’im­pian­to di por­vi ri­me­dio en­tro un con­gruo ter­mi­ne.

Sezione 2: Depositi intermedi

Art. 29 Costruzione 31

1 La co­stru­zio­ne di de­po­si­ti in­ter­me­di è con­sen­ti­ta sol­tan­to se so­no ri­spet­ta­ti i re­qui­si­ti in ma­te­ria di le­gi­sla­zio­ne sul­la pro­te­zio­ne dell’am­bien­te e in par­ti­co­la­re sul­la pro­te­zio­ne del­le ac­que.

2 Pres­so le di­sca­ri­che i ma­te­ria­li che si tro­va­no nel de­po­si­to in­ter­me­dio de­vo­no sod­di­sfa­re i re­qui­si­ti del ri­spet­ti­vo ti­po di di­sca­ri­ca.

3 Il de­po­si­to in­ter­me­dio di ri­fiu­ti de­ve es­se­re ef­fet­tua­to se­pa­ra­ta­men­te dai ri­fiu­ti de­po­si­ta­ti.

31 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

Art. 30 Esercizio e garanzia finanziaria 32

1 I ri­fiu­ti pos­so­no es­se­re de­po­si­ta­ti in de­po­si­ti in­ter­me­di per cin­que an­ni al mas­si­mo. Al­la sca­den­za di que­sto ter­mi­ne l’au­to­ri­tà può pro­lun­ga­re una vol­ta il de­po­si­to in­ter­me­dio per al­tri cin­que an­ni al mas­si­mo se si pro­du­ce la pro­va che, du­ran­te il pe­rio­do pre­ce­den­te non è sta­ta tro­va­ta una pos­si­bi­li­tà di smal­ti­men­to ido­nea.

2 Pres­so le di­sca­ri­che dei ti­pi C-E e pres­so gli im­pian­ti per il trat­ta­men­to ter­mi­co pos­so­no es­se­re de­po­si­ta­ti in de­po­si­ti in­ter­me­di i ri­fiu­ti fer­men­te­sci­bi­li o pu­tre­sci­bi­li pres­sa­ti in bal­le.33

3 L’au­to­ri­tà can­to­na­le può esi­ge­re dai de­ten­to­ri di un de­po­si­to in­ter­me­dio una ga­ran­zia fi­nan­zia­ria sot­to for­ma di ga­ran­zia ban­ca­ria o as­si­cu­ra­ti­va a ga­ran­zia del­le spe­se in ca­so di dan­ni.34

4 ...35

32 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

33 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

34 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

35 Abro­ga­to dal­la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, con ef­fet­to dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

Sezione 3: Impianti per il trattamento termico dei rifiuti

Art. 31 Costruzione

Gli im­pian­ti per il trat­ta­men­to ter­mi­co dei ri­fiu­ti pos­so­no es­se­re co­strui­ti o la lo­ro ca­pa­ci­tà può es­se­re po­ten­zia­ta se le in­stal­la­zio­ni ga­ran­ti­sco­no che:36

a.
non fuo­rie­sca­no gas di sca­ri­co dif­fu­si;
b.37
ne­gli im­pian­ti in cui so­no trat­ta­ti ri­fiu­ti li­qui­di aven­ti un pun­to d’in­fiam­ma­bi­li­tà in­fe­rio­re a 60 °C e ri­fiu­ti spe­cia­li in­fet­ti­vi, ta­li ri­fiu­ti pos­sa­no es­se­re se­pa­ra­ti da­gli al­tri ri­fiu­ti e, per quan­to pos­si­bi­le, im­mes­si il più di­ret­ta­men­te pos­si­bi­le nell’area in cui av­vie­ne il trat­ta­men­to ter­mi­co;
c.38
ne­gli im­pian­ti in cui ven­go­no in­ce­ne­ri­ti ri­fiu­ti ur­ba­ni o al­tri ri­fiu­ti di com­po­si­zio­ne ana­lo­ga, al­me­no l’80 per cen­to del con­te­nu­to ener­ge­ti­co ven­ga im­pie­ga­to al di fuo­ri de­gli im­pian­ti; l’uti­liz­zo di ener­gia per la cat­tu­ra di CO2 dai fu­mi è con­si­de­ra­to im­pie­go al di fuo­ri de­gli im­pian­ti.

36 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

37 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

38 In­tro­dot­ta dal­la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

Art. 32 Esercizio

1 Ne­gli im­pian­ti per il trat­ta­men­to ter­mi­co dei ri­fiu­ti pos­so­no es­se­re trat­ta­ti sol­tan­to i ri­fiu­ti che si pre­sta­no al trat­ta­men­to ese­gui­to.

2 I de­ten­to­ri de­gli im­pian­ti de­vo­no fa­re in mo­do che:

a.39
al­me­no il 55 per cen­to del con­te­nu­to ener­ge­ti­co dei ri­fiu­ti ur­ba­ni e dei ri­fiu­ti di com­po­si­zio­ne ana­lo­ga ven­ga im­pie­ga­to al di fuo­ri de­gli im­pian­ti; l’uti­liz­zo di ener­gia per la cat­tu­ra di CO2 dai fu­mi è con­si­de­ra­to im­pie­go al di fuo­ri de­gli im­pian­ti;
b.
in se­de di trat­ta­men­to, i com­po­sti or­ga­ni­ci alo­ge­na­ti si scom­pon­ga­no per quan­to pos­si­bi­le com­ple­ta­men­te e se ne for­mi nuo­va­men­te una quan­ti­tà mi­ni­ma;
c.40
i ri­fiu­ti spe­cia­li che con­ten­go­no più dell'uno per cen­to in pe­so di com­po­sti or­ga­ni­ci alo­ge­na­ti sia­no trat­ta­ti per al­me­no due se­con­di a una tem­pe­ra­tu­ra mi­ni­ma di 1100 °C; l’au­to­ri­tà può au­to­riz­za­re al­tre tem­pe­ra­tu­re mi­ni­me e tem­pi di per­ma­nen­za se si for­ni­sce la pro­va che co­sì non ri­sul­ta­no mag­gio­ri re­si­dui di in­ce­ne­ri­men­to e que­sti non con­ten­go­no te­no­ri più ele­va­ti di so­stan­ze no­ci­ve or­ga­ni­che qua­li PAH, PCDD, PC­DF o PCB;
d.41
i ri­fiu­ti li­qui­di aven­ti un pun­to d'in­fiam­ma­bi­li­tà in­fe­rio­re a 60 °C e i ri­fiu­ti spe­cia­li in­fet­ti­vi sia­no se­pa­ra­ti da­gli al­tri ri­fiu­ti e im­mes­si il più di­ret­ta­men­te pos­si­bi­le nell'area in cui av­vie­ne il trat­ta­men­to ter­mi­co;
e.
le sco­rie con­ten­ga­no al mas­si­mo una fra­zio­ne non in­ce­ne­ri­ta pa­ri al due per cen­to del pe­so mi­su­ra­ta co­me car­bo­nio or­ga­ni­co to­ta­le (COT);
f.
nel ca­so di un di­fet­to di fun­zio­na­men­to, ven­ga por­ta­to a ter­mi­ne il trat­ta­men­to ter­mi­co dei ri­fiu­ti che si tro­va­no nell’area in cui av­vie­ne ta­le trat­ta­men­to;
g.
ne­gli im­pian­ti in cui ven­go­no in­ce­ne­ri­ti ri­fiu­ti ur­ba­ni o al­tri ri­fiu­ti di com­po­si­zio­ne ana­lo­ga, dal­le ce­ne­ri dei fil­tri ven­ga­no re­cu­pe­ra­ti i me­tal­li.

39 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

40 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

41 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 12 feb. 2020, in vi­go­re dal 1° apr. 2020 (RU 2020 801).

Sezione 4: Impianti di compostaggio e di fermentazione

Art. 33 Costruzione

1 Gli im­pian­ti di com­po­stag­gio e di fer­men­ta­zio­ne che pren­do­no in con­se­gna ogni an­no più di 100 t di ri­fiu­ti de­vo­no es­se­re si­ste­ma­ti su una su­per­fi­cie im­per­mea­bi­le; è fat­ta ec­ce­zio­ne per le ubi­ca­zio­ni de­sti­na­te ai cu­mu­li di com­po­st ai mar­gi­ni dei cam­pi. Una si­mi­le ubi­ca­zio­ne dev’es­se­re uti­liz­za­ta al mas­si­mo una vol­ta nell’ar­co di tre an­ni e per un an­no al mas­si­mo.

2 Le in­stal­la­zio­ni de­vo­no ga­ran­ti­re che:

a.
l’ac­qua di sca­ri­co di su­per­fi­ci im­per­mea­bi­li può es­se­re rac­col­ta, eva­cua­ta e, se ne­ces­sa­rio, trat­ta­ta;
b.
l’aria di sca­ri­co pro­dot­ta in am­bien­ti chiu­si può, se ne­ces­sa­rio, es­se­re trat­ta­ta;
c.
le emis­sio­ni di gas cli­mal­te­ran­ti pos­so­no es­se­re pre­ve­nu­te o ri­dot­te me­dian­te mi­su­re ido­nee.

3 Ne­gli im­pian­ti dev’es­se­re di­spo­ni­bi­le o dev’es­se­re ga­ran­ti­ta per con­trat­to una ca­pa­ci­tà di de­po­si­to di al­me­no tre me­si per il com­po­st e il di­ge­sta­to so­li­do e di al­me­no cin­que me­si per il di­ge­sta­to li­qui­do. L’au­to­ri­tà può pre­scri­ve­re una ca­pa­ci­tà di de­po­si­to su­pe­rio­re per gli im­pian­ti ubi­ca­ti in re­gio­ni di mon­ta­gna o espo­sti a con­di­zio­ni cli­ma­ti­che sfa­vo­re­vo­li o a con­di­zio­ni par­ti­co­la­ri per quan­to con­cer­ne la co­per­tu­ra ve­ge­ta­le.

Art. 34 Esercizio

1 Ne­gli im­pian­ti di com­po­stag­gio e di fer­men­ta­zio­ne che pren­do­no in con­se­gna ogni an­no più di 100 t di ri­fiu­ti pos­so­no es­se­re de­com­po­sti o fat­ti fer­men­ta­re sol­tan­to i ri­fiu­ti bio­ge­ni che, in ra­gio­ne del­le lo­ro ca­rat­te­ri­sti­che e so­prat­tut­to del lo­ro te­no­re di so­stan­ze nu­tri­ti­ve e so­stan­ze no­ci­ve, pos­so­no es­se­re sot­to­po­sti al trat­ta­men­to in que­stio­ne e si pre­sta­no a es­se­re ri­ci­cla­ti co­me con­ci­me ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 5 dell’or­di­nan­za del 10 gen­na­io 200142 sui con­ci­mi (OCon). Non de­vo­no sod­di­sfa­re il re­qui­si­to dell’ido­nei­tà al ri­ci­clag­gio co­me con­ci­me i ri­fiu­ti de­sti­na­ti al­la co­fer­men­ta­zio­ne in im­pian­ti di de­pu­ra­zio­ne del­le ac­que di sca­ri­co.

2 I ri­fiu­ti bio­ge­ni im­bal­la­ti pos­so­no es­se­re de­com­po­sti o fat­ti fer­men­ta­re ne­gli im­pian­ti di com­po­stag­gio e di fer­men­ta­zio­ne di cui al ca­po­ver­so 1, al di fuo­ri di im­pian­ti di de­pu­ra­zio­ne del­le ac­que di sca­ri­co, se l’im­bal­lag­gio:

a.
è bio­de­gra­da­bi­le e può es­se­re sot­to­po­sto al trat­ta­men­to in que­stio­ne; op­pu­re
b.
può es­se­re ri­mos­so il più com­ple­ta­men­te pos­si­bi­le pri­ma o du­ran­te la de­com­po­si­zio­ne o la fer­men­ta­zio­ne.

3 Per il re­sto si ap­pli­ca­no le pre­scri­zio­ni dell’OCon e del­la ORR­P­Chim43 con­cer­nen­ti il com­po­st e il di­ge­sta­to.

42 [RU 2001 522; 2003 940all. n. 3, 4793I 7, 4923; 2005 2695II 18; 2007 6295; 2008 4377all. 5 n. 12; 2010 2631all. n. 3; 2011 2403, 2699all. 8 n. II 3; 2013 3971; 2015 1903all. 6 n. 7; 2016 277all. n. 8; 2018 4205; 2020 5125all.n. 4; 2021 686; 2022 265all.n. 2. RU 2023 711]. Ve­di ora l’O 1° nov. 2023 (RS 916.171).

43 RS 814.81

Sezione 5: Discariche

Art. 35 Tipi di discariche

1 È pos­si­bi­le la rea­liz­za­zio­ne e l’eser­ci­zio dei se­guen­ti ti­pi di di­sca­ri­che:

a.
ti­po A per ri­fiu­ti di cui all’al­le­ga­to 5 nu­me­ro 1;
b.
ti­po B per ri­fiu­ti di cui all’al­le­ga­to 5 nu­me­ro 2;
c.
ti­po C per ri­fiu­ti di cui all’al­le­ga­to 5 nu­me­ro 3:
d.
ti­po D per ri­fiu­ti di cui all’al­le­ga­to 5 nu­me­ro 4;
e.
ti­po E per ri­fiu­ti di cui all’al­le­ga­to 5 nu­me­ro 5.

2 Le di­sca­ri­che pos­so­no con­te­ne­re com­par­ti­men­ti di va­rio ti­po con­for­me­men­te al ca­po­ver­so 1.

3 Se le di­sca­ri­che con­ten­go­no più com­par­ti­men­ti, ogni com­par­ti­men­to de­ve sod­di­sfa­re i re­qui­si­ti ap­pli­ca­bi­li per il ri­spet­ti­vo ti­po.

Art. 36 Ubicazione di discariche e relative opere di costruzione

1 All’ubi­ca­zio­ne di di­sca­ri­che e al­le re­la­ti­ve ope­re di co­stru­zio­ne si ap­pli­ca­no i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 2.

2 Le di­sca­ri­che di ti­po E non pos­so­no es­se­re sot­ter­ra­nee. Al­tre di­sca­ri­che pos­so­no es­se­re sot­ter­ra­nee, pre­via ap­pro­va­zio­ne dell’UFAM, se:

a.
i ri­fiu­ti so­no de­po­si­ta­ti in ca­vi­tà sta­bi­li fi­no al­la fi­ne del­la fa­se di ma­nu­ten­zio­ne po­sto­pe­ra­ti­va;
b.
si for­ni­sce la pro­va che le di­sca­ri­che, con ec­ce­zio­ne di quel­le di ti­po A, non pos­so­no es­se­re no­ci­ve per l’am­bien­te fi­no al ter­mi­ne del­la fa­se di ma­nu­ten­zio­ne po­sto­pe­ra­ti­va;
c.
trat­tan­do­si di di­sca­ri­che di ti­po D, vi so­no de­po­si­ta­te esclu­si­va­men­te sco­rie pro­ve­nien­ti da im­pian­ti nei qua­li ven­go­no in­ce­ne­ri­ti ri­fiu­ti ur­ba­ni o ri­fiu­ti di com­po­si­zio­ne ana­lo­ga e vie­ne im­pe­di­ta la for­ma­zio­ne di gas me­dian­te mi­su­re ido­nee.

3 Se se­con­do le pre­scri­zio­ni del­la le­gi­sla­zio­ne sul­la pro­te­zio­ne del­le ac­que è am­mes­so mo­di­fi­ca­re il trac­cia­to di un cor­so d’ac­qua per rea­liz­za­re una di­sca­ri­ca:

a.
il cor­so d’ac­qua dev’es­se­re fat­to de­flui­re in­tor­no al­la di­sca­ri­ca;
b.
dev’es­se­re ga­ran­ti­to che non vi sia­no in­fil­tra­zio­ni all’in­ter­no del­la di­sca­ri­ca.

Art. 37 Grandezza minima

1 Le di­sca­ri­che de­vo­no ave­re un vo­lu­me uti­le di al­me­no:

a.
ti­po A: 50 000 m3;
b.
ti­pi B e C: 100 000 m3;
c.
ti­pi D ed E: 300 000 m3.

2 Se le di­sca­ri­che con­ten­go­no più com­par­ti­men­ti, per la gran­dez­za com­ples­si­va del­la di­sca­ri­ca fa sta­to il ti­po di com­par­ti­men­to con il mag­gio­re vo­lu­me uti­le mi­ni­mo.

3 Pre­via ap­pro­va­zio­ne dell’UFAM, le au­to­ri­tà can­to­na­li pos­so­no au­to­riz­za­re la rea­liz­za­zio­ne di di­sca­ri­che con un vo­lu­me in­fe­rio­re se op­por­tu­no in con­si­de­ra­zio­ne del­le con­di­zio­ni geo­gra­fi­che.

Art. 38 Obbligo d’autorizzazione

1 Chi in­ten­de rea­liz­za­re una di­sca­ri­ca o un com­par­ti­men­to dev’es­se­re ti­to­la­re di un’au­to­riz­za­zio­ne di rea­liz­za­zio­ne ri­la­scia­ta dall’au­to­ri­tà can­to­na­le.

2 Chi in­ten­de as­si­cu­ra­re l’eser­ci­zio di una di­sca­ri­ca o un com­par­ti­men­to dev’es­se­re ti­to­la­re di un’au­to­riz­za­zio­ne d’eser­ci­zio ri­la­scia­ta dall’au­to­ri­tà can­to­na­le.

Art. 39 Autorizzazione di realizzazione

1 L’au­to­ri­tà can­to­na­le ri­la­scia un’au­to­riz­za­zio­ne di rea­liz­za­zio­ne per una di­sca­ri­ca o un com­par­ti­men­to se:

a.
il fab­bi­so­gno in ter­mi­ni di vo­lu­me del­la di­sca­ri­ca e l’ubi­ca­zio­ne del­la di­sca­ri­ca fi­gu­ra­no nel pia­no di ge­stio­ne dei ri­fiu­ti;
b.
so­no sod­di­sfat­ti i re­qui­si­ti di cui all’ar­ti­co­lo 36 con­cer­nen­ti l’ubi­ca­zio­ne del­le di­sca­ri­che e le re­la­ti­ve ope­re di co­stru­zio­ne.

2 L’au­to­ri­tà can­to­na­le sta­bi­li­sce nell’au­to­riz­za­zio­ne di rea­liz­za­zio­ne:

a.
il ti­po di di­sca­ri­ca o di com­par­ti­men­to;
b.
un’even­tua­le li­mi­ta­zio­ne dei ri­fiu­ti am­mes­si se­con­do l’al­le­ga­to 5;
c.
al­tre re­stri­zio­ni o con­di­zio­ni ne­ces­sa­rie per ri­spet­ta­re la le­gi­sla­zio­ne sul­la pro­te­zio­ne dell’am­bien­te e del­le ac­que.

Art. 40 Autorizzazione d’esercizio

1 L’au­to­ri­tà can­to­na­le ri­la­scia un’au­to­riz­za­zio­ne per l’eser­ci­zio di una di­sca­ri­ca o di un com­par­ti­men­to se:

a.
le ope­re di co­stru­zio­ne re­la­ti­ve al­la di­sca­ri­ca so­no sta­te rea­liz­za­te con­for­me­men­te ai pia­ni d’ese­cu­zio­ne ap­pro­va­ti;
b.
è pre­sen­te un re­go­la­men­to ope­ra­ti­vo se­con­do l’ar­ti­co­lo 27 ca­po­ver­so 2; e
c.
è pre­sen­te un pia­no pre­li­mi­na­re in vi­sta del­la chiu­su­ra ed è for­ni­ta la pro­va del­la co­per­tu­ra dei co­sti per la chiu­su­ra se­con­do ta­le pia­no non­ché per la fa­se po­sto­pe­ra­ti­va che si ren­de­rà pre­su­mi­bil­men­te ne­ces­sa­ria.

2 L’au­to­ri­tà can­to­na­le ve­ri­fi­ca che le di­spo­si­zio­ni di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­ra a sia­no ri­spet­ta­te ba­san­do­si sul­la do­cu­men­ta­zio­ne for­ni­ta dal ri­chie­den­te e con­trol­lan­do in lo­co le ope­re di co­stru­zio­ne re­la­ti­ve al­la di­sca­ri­ca.

3 L’au­to­ri­tà can­to­na­le sta­bi­li­sce nell’au­to­riz­za­zio­ne d’eser­ci­zio:

a.
il ti­po di di­sca­ri­ca o com­par­ti­men­to;
b.
gli even­tua­li com­pren­so­ri di rac­col­ta;
c.
even­tua­li li­mi­ta­zio­ni dei ri­fiu­ti am­mes­si se­con­do l’al­le­ga­to 5;
d.
le mi­su­re da adot­ta­re per ri­spet­ta­re i re­qui­si­ti re­la­ti­vi all’eser­ci­zio con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 27 ca­po­ver­so 1, in par­ti­co­la­re la fre­quen­za dei con­trol­li;
e.
la sor­ve­glian­za dell’ac­qua d’in­fil­tra­zio­ne rac­col­ta e, se ne­ces­sa­rio, del­le ac­que sot­ter­ra­nee di cui all’ar­ti­co­lo 41;
f.
se del ca­so, i con­trol­li dei di­spo­si­ti­vi di cap­ta­zio­ne e smal­ti­men­to dei bio­gas e le ana­li­si dei gas del­la di­sca­ri­ca con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 53 ca­po­ver­so 5;
g.
al­tre re­stri­zio­ni o con­di­zio­ni ne­ces­sa­rie per ri­spet­ta­re la le­gi­sla­zio­ne sul­la pro­te­zio­ne dell’am­bien­te e del­le ac­que.

4 L’au­to­ri­tà can­to­na­le li­mi­ta la du­ra­ta dell’au­to­riz­za­zio­ne d’eser­ci­zio a cin­que an­ni al mas­si­mo.

Art. 41 Sorveglianza dell’acqua d’infiltrazione raccolta e delle acque sotterranee

1 I de­ten­to­ri di di­sca­ri­che de­vo­no esa­mi­na­re l’ac­qua d’in­fil­tra­zio­ne rac­col­ta al­me­no due vol­te all’an­no.

2 I de­ten­to­ri di di­sca­ri­che de­vo­no esa­mi­na­re al­me­no due vol­te all’an­no an­che le ac­que sot­ter­ra­nee se si ren­de ne­ces­sa­rio sor­ve­gliar­le al­lo sco­po di pro­teg­ge­re le ac­que in ra­gio­ne del­le con­di­zio­ni idro­geo­lo­gi­che. Nel ca­so di di­sca­ri­che di ti­po A è ne­ces­sa­rio sor­ve­glia­re le ac­que sot­ter­ra­nee sol­tan­to se que­ste si tro­va­no so­pra ac­que sot­ter­ra­nee uti­liz­za­bi­li op­pu­re nel­le zo­ne li­mi­tro­fe in­di­spen­sa­bi­li al­la lo­ro pro­te­zio­ne.

3 Se è ne­ces­sa­rio sor­ve­glia­re le ac­que sot­ter­ra­nee con­for­me­men­te al ca­po­ver­so 2, i de­ten­to­ri di di­sca­ri­che de­vo­no pre­ve­de­re pun­ti di cam­pio­na­men­to di ac­que sot­ter­ra­nee nel­le im­me­dia­te vi­ci­nan­ze del­la di­sca­ri­ca o del com­par­ti­men­to e più pre­ci­sa­men­te, se pos­si­bi­le, tre pun­ti a val­le e uno a mon­te del­la di­sca­ri­ca.

4 I de­ten­to­ri di di­sca­ri­che de­vo­no do­cu­men­ta­re gli esa­mi e for­ni­re all’au­to­ri­tà la do­cu­men­ta­zio­ne.

Art. 42 Progetto di chiusura definitiva

1 Fra i tre an­ni e i sei me­si an­te­ce­den­ti gli ul­ti­mi de­po­si­ti di ri­fiu­ti, il de­ten­to­re di una di­sca­ri­ca o di un com­par­ti­men­to sot­to­po­ne all’au­to­ri­tà can­to­na­le, per ap­pro­va­zio­ne, un pro­get­to con­cer­nen­te l’ese­cu­zio­ne dei la­vo­ri da rea­liz­za­re in vi­sta del­la chiu­su­ra del­la di­sca­ri­ca o del com­par­ti­men­to.

2 L’au­to­ri­tà can­to­na­le ap­pro­va il pro­get­to se:

a.
es­so sod­di­sfa i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ro 2.5 in ter­mi­ni di chiu­su­ra de­fi­ni­ti­va del­la su­per­fi­cie;
b.
vie­ne ga­ran­ti­to che, du­ran­te la fa­se di ma­nu­ten­zio­ne po­sto­pe­ra­ti­va, sia­no sod­di­sfat­ti i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ri 2.1−2.4 sta­bi­li­ti per gli im­pian­ti;
c.
es­so pre­ve­de le mi­su­re di cui all’ar­ti­co­lo 53 ca­po­ver­so 4 even­tual­men­te ne­ces­sa­rie per pre­ve­ni­re ef­fet­ti dan­no­si o mo­le­sti del­le di­sca­ri­che sull’am­bien­te.

Art. 43 Manutenzione postoperativa

1 La fa­se di ma­nu­ten­zio­ne po­sto­pe­ra­ti­va di una di­sca­ri­ca o di un com­par­ti­men­to ini­zia do­po la chiu­su­ra de­fi­ni­ti­va del­la di­sca­ri­ca o del com­par­ti­men­to e du­ra 50 an­ni. L’au­to­ri­tà can­to­na­le ri­du­ce la du­ra­ta se non so­no più da at­ten­der­si ef­fet­ti dan­no­si o mo­le­sti sull’am­bien­te. La fa­se di ma­nu­ten­zio­ne po­sto­pe­ra­ti­va du­ra tut­ta­via al­me­no:

a.
cin­que an­ni, nel ca­so di di­sca­ri­che o com­par­ti­men­ti di ti­po A e B;
b.
15 an­ni, nel ca­so di di­sca­ri­che o com­par­ti­men­ti di ti­po C, D ed E.

2 Du­ran­te tut­ta la fa­se di ma­nu­ten­zio­ne po­sto­pe­ra­ti­va il de­ten­to­re del­la di­sca­ri­ca o del com­par­ti­men­to de­ve ga­ran­ti­re che:

a.
gli im­pian­ti sod­di­sfi­no i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ri 2.1–2.4 e sia­no sot­to­po­sti a con­trol­li e ma­nu­ten­zio­ne pe­rio­di­ci;
b.
le ac­que sot­ter­ra­nee, l’ac­qua d’in­fil­tra­zio­ne rac­col­ta e i gas del­la di­sca­ri­ca ven­ga­no con­trol­la­ti se so­no ne­ces­sa­ri con­trol­li con­for­me­men­te agli ar­ti­co­li 41 e 53 ca­po­ver­so 5.

3 Per cin­que an­ni do­po la chiu­su­ra de­fi­ni­ti­va del­la di­sca­ri­ca o del com­par­ti­men­to, il de­ten­to­re de­ve prov­ve­de­re af­fin­ché ven­ga sor­ve­glia­ta la fer­ti­li­tà del suo­lo in su­per­fi­cie.

4 In con­co­mi­tan­za con l’ul­ti­ma au­to­riz­za­zio­ne d’eser­ci­zio di una di­sca­ri­ca o di un com­par­ti­men­to l’au­to­ri­tà can­to­na­le sta­bi­li­sce la du­ra­ta del­la ma­nu­ten­zio­ne po­sto­pe­ra­ti­va e gli ob­bli­ghi dei de­ten­to­ri del­la di­sca­ri­ca con­for­me­men­te ai ca­po­ver­si 2 e 3. Può eso­ne­ra­re le di­sca­ri­che o i com­par­ti­men­ti di ti­po A dal sod­di­sfa­re i re­qui­si­ti di cui ai ca­po­ver­si 2 e 3.

Capitolo 5: Disposizioni finali

Sezione 1: Esecuzione

Art. 44 Competenze della Confederazione e dei Cantoni

1 I Can­to­ni ese­guo­no la pre­sen­te or­di­nan­za ad ec­ce­zio­ne dei com­pi­ti da es­sa at­tri­bui­ti al­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

2 Nell’ap­pli­ca­re al­tre leg­gi fe­de­ra­li, ac­cor­di in­ter­na­zio­na­li o de­ci­sio­ni in­ter­na­zio­na­li con­cer­nen­ti pun­ti di­sci­pli­na­ti dal­la pre­sen­te or­di­nan­za, le au­to­ri­tà fe­de­ra­li ese­guo­no in que­sto con­te­sto an­che la pre­sen­te or­di­nan­za. La col­la­bo­ra­zio­ne dell’Uf­fi­cio fe­de­ra­le e dei Can­to­ni è ret­ta dall’ar­ti­co­lo 41 ca­po­ver­si 2 e 4 LPAmb; so­no fat­te sal­ve le di­spo­si­zio­ni le­ga­li sull’ob­bli­go di tu­te­la del se­gre­to.

Art. 45 Geoinformazione

L’UFAM sta­bi­li­sce i mo­del­li di geo­da­ti e i mo­del­li di rap­pre­sen­ta­zio­ne mi­ni­mi per i geo­da­ti di ba­se se­con­do la pre­sen­te or­di­nan­za per i qua­li è de­si­gna­to qua­le ser­vi­zio spe­cia­liz­za­to del­la Con­fe­de­ra­zio­ne nell’al­le­ga­to 1 dell’or­di­nan­za del 21 mag­gio 200844 sul­la geoin­for­ma­zio­ne.

Art. 46 Aiuto all’esecuzione dell’UFAM

L’UFAM ela­bo­ra un aiu­to all’ese­cu­zio­ne ai fi­ni dell’at­tua­zio­ne del­la pre­sen­te or­di­nan­za e, in par­ti­co­la­re, sul­lo sta­to del­la tec­ni­ca in ma­te­ria di smal­ti­men­to di ri­fiu­ti. In ta­le con­te­sto, col­la­bo­ra con gli uf­fi­ci fe­de­ra­li e i Can­to­ni in­te­res­sa­ti non­ché le or­ga­niz­za­zio­ni dell’eco­no­mia in­te­res­sa­te.

Sezione 2: Abrogazione e modifica di altri atti normativi

Art. 47

L’or­di­nan­za tec­ni­ca del 10 di­cem­bre 199045 sui ri­fiu­ti è abro­ga­ta.

45 [RU 1991 169, 628, 1370; 1993 3022n. IV 4; 1996 905; 1998 2261art. 26; 2000 703ci­fra II n. 15; 2004 3079art. 43 cpv. 2 n. 2; 20052695ci­fra II n. 11, 4199all. 3 ci­fra II n. 6; 2007 2929, 4477ci­fra IV n. 32; 2008 2809all. 2 n. 10, 4771all. ci­fra II n. 1; 2009 6259ci­fra II, III; 2011 2699 all. 8 ci­fra II n. 1]

Art. 48

La mo­di­fi­ca di al­tri at­ti nor­ma­ti­vi è di­sci­pli­na­ta nell’al­le­ga­to 6.

Sezione 3: Disposizioni transitorie

Art. 49 Rifiuti urbani

1 Gli ar­ti­co­li 3 let­te­ra a e 13 ca­po­ver­so 4 si ap­pli­ca­no dal 1° gen­na­io 2019.

2 Fi­no al 31 di­cem­bre 2018 so­no con­si­de­ra­ti ri­fiu­ti ur­ba­ni quel­li che pro­ven­go­no dal­le eco­no­mie do­me­sti­che e al­tri ri­fiu­ti di com­po­si­zio­ne ana­lo­ga.

Art. 50 Resoconto 46

L’ob­bli­go di pre­sen­ta­re un re­so­con­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 6 vi­ge dal 1° gen­na­io 2021.

46 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 21 set. 2018, in vi­go­re dal 1° nov. 2018 (RU 2018 3515).

Art. 51 Rifiuti contenenti fosforo

L’ob­bli­go di re­cu­pe­ra­re il fo­sfo­ro dai ri­fiu­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 15 vi­ge dal 1° gen­na­io 2026.

Art. 52 Asfalto di demolizione

1 L’asfal­to di de­mo­li­zio­ne con un te­no­re di PAH su­pe­rio­re a 250 mg al kg può es­se­re ri­ci­cla­to per la­vo­ri di co­stru­zio­ne fi­no al 31 di­cem­bre 2025 se:

a.
il te­no­re di PAH è di mas­si­mo 1000 mg PAH al kg e vie­ne mi­sce­la­to con al­tri ma­te­ria­li in mo­do ta­le da con­te­ne­re a mas­si­mo 250 mg PAH al kg al mo­men­to del ri­ci­clag­gio; op­pu­re
b.
pre­via au­to­riz­za­zio­ne dell’au­to­ri­tà can­to­na­le, l’asfal­to di de­mo­li­zio­ne vie­ne im­pie­ga­to in mo­do ta­le da non pro­dur­re emis­sio­ni di PAH. L’au­to­ri­tà can­to­na­le re­gi­stra il te­no­re esat­to di PAH nell’asfal­to di de­mo­li­zio­ne e l’ubi­ca­zio­ne in cui av­vie­ne il ri­ci­clag­gio e con­ser­va le in­for­ma­zio­ni per al­me­no 25 an­ni.

2 L’asfal­to di de­mo­li­zio­ne con un te­no­re di PAH su­pe­rio­re a 250 mg al kg può es­se­re de­po­si­ta­to in una di­sca­ri­ca di ti­po E fi­no al 31 di­cem­bre 2027.47

3 L’asfal­to di de­mo­li­zio­ne con un te­no­re di PAH fi­no a 250 mg al kg può es­se­re de­po­si­ta­to in una di­sca­ri­ca di ti­po B fi­no al 31 di­cem­bre 2027.48

47 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

48 In­tro­dot­to dal­la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

Art. 52a Cenere di legno 49

Ce­ne­ri e pol­ve­ri dei fil­tri de­ri­van­ti dal trat­ta­men­to ter­mi­co di le­gna che se­con­do l’al­le­ga­to 5 nu­me­ro 31 ca­po­ver­so 2 dell’or­di­nan­za del 16 di­cem­bre 198550 con­tro l’in­qui­na­men­to at­mo­sfe­ri­co (OIAt) non è con­si­de­ra­ta le­gna da ar­de­re pos­so­no es­se­re de­po­si­ta­te pres­so di­sca­ri­che di ti­po D ed E (all. 5 n. 4.1 e 5.1) fi­no al 31 di­cem­bre 2025.

49 In­tro­dot­to dal­la ci­fra I dell’O del 21 set. 2018 (RU 2018 3515). Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

50 RS 814.318.142.1

Art. 52b Diossine e furani 51

Il te­no­re di dios­si­ne (PCDD) e fu­ra­ni (PC­DF) nei re­si­dui pro­dot­ti dal trat­ta­men­to ter­mi­co dei ri­fiu­ti de­ve es­se­re il mi­ni­mo pos­si­bi­le se­con­do lo sta­to del­la tec­ni­ca (all. 5 n. 3.3 e 4.2). Il lo­ro te­no­re non può su­pe­ra­re 3 µg di equi­va­len­ti di tos­si­ci­tà (TEQ) al kg fi­no al 31 di­cem­bre 2026.

51 In­tro­dot­to dal­la ci­fra I dell’O del 23 feb. 2022, in vi­go­re dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

Art. 53 Discariche e compartimenti esistenti

1 Le di­sca­ri­che e i com­par­ti­men­ti mes­si in eser­ci­zio pri­ma dell’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te or­di­nan­za pos­so­no es­se­re man­te­nu­ti in eser­ci­zio se i re­qui­si­ti per il ri­la­scio dell’au­to­riz­za­zio­ne d’eser­ci­zio con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 40 so­no sod­di­sfat­ti en­tro e non ol­tre il 31 di­cem­bre 2020.

2 En­tro e non ol­tre il 31 di­cem­bre 2020 l’au­to­ri­tà can­to­na­le va­lu­ta se le di­sca­ri­che e i com­par­ti­men­ti pos­so­no ave­re ef­fet­ti dan­no­si o mo­le­sti per l’am­bien­te o se ta­li ef­fet­ti pos­so­no pre­su­mi­bil­men­te ma­ni­fe­star­si nell’ar­co di 50 an­ni dal­la lo­ro chiu­su­ra de­fi­ni­ti­va (va­lu­ta­zio­ne del­la pe­ri­co­lo­si­tà). A tal fi­ne, i de­ten­to­ri del­le di­sca­ri­che for­ni­sco­no all’au­to­ri­tà le ba­si ne­ces­sa­rie.

3 Le di­sca­ri­che e i com­par­ti­men­ti che se­con­do la va­lu­ta­zio­ne del­la pe­ri­co­lo­si­tà pos­so­no ave­re ef­fet­ti dan­no­si o mo­le­sti sull’am­bien­te o rap­pre­sen­ta­no un pe­ri­co­lo con­cre­to in tal sen­so non pos­so­no es­se­re man­te­nu­ti in eser­ci­zio fin­ché non so­no sta­ti ri­sa­na­ti se­con­do le pre­scri­zio­ni dell’OSi­ti52.

4 Le di­sca­ri­che e i com­par­ti­men­ti che se­con­do la va­lu­ta­zio­ne del­la pe­ri­co­lo­si­tà avran­no ef­fet­ti dan­no­si o mo­le­sti sull’am­bien­te nell’ar­co di 50 an­ni o rap­pre­sen­ta­no un pe­ri­co­lo con­cre­to in tal sen­so pos­so­no es­se­re man­te­nu­ti in eser­ci­zio se i po­ten­zia­li ef­fet­ti so­no pre­ve­nu­ti me­dian­te ap­po­si­te mi­su­re.

5 Il de­ten­to­re di una di­sca­ri­ca o di un com­par­ti­men­to esi­sten­te do­ta­to di un di­spo­si­ti­vo per la cap­ta­zio­ne e lo smal­ti­men­to dei bio­gas de­ve fa­re con­trol­la­re pe­rio­di­ca­men­te que­sto di­spo­si­ti­vo da una per­so­na qua­li­fi­ca­ta fi­no al ter­mi­ne del pe­rio­do d’eser­ci­zio e fa­re ana­liz­za­re i gas del­la di­sca­ri­ca al­me­no due vol­te all’an­no.

Art. 54 Altri impianti per i rifiuti esistenti

1 Gli im­pian­ti per i ri­fiu­ti di­ver­si da di­sca­ri­che e com­par­ti­men­ti en­tra­ti in eser­ci­zio pri­ma dell’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te or­di­nan­za de­vo­no sod­di­sfa­re i re­qui­si­ti del­la pre­sen­te or­di­nan­za che ri­guar­da­no ade­gua­men­ti edi­li­zi en­tro e non ol­tre il 31 di­cem­bre 2020. I re­qui­si­ti re­stan­ti si ap­pli­ca­no a par­ti­re dall’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te or­di­nan­za. So­no fat­ti sal­vi i ca­po­ver­si 2 e 3.

2 L’ob­bli­go di cui all’ar­ti­co­lo 32 ca­po­ver­so 2 let­te­ra a di im­pie­ga­re al­me­no il 55 per cen­to del con­te­nu­to ener­ge­ti­co di ri­fiu­ti ur­ba­ni e di ri­fiu­ti di com­po­si­zio­ne ana­lo­ga in im­pian­ti per il trat­ta­men­to ter­mi­co vi­ge dal 1° gen­na­io 2026.

3 L’ob­bli­go di cui all’ar­ti­co­lo 32 ca­po­ver­so 2 let­te­ra g di re­cu­pe­ra­re i me­tal­li dal­le ce­ne­ri dei fil­tri di im­pian­ti in cui ven­go­no in­ce­ne­ri­ti ri­fiu­ti ur­ba­ni o al­tri ri­fiu­ti di com­po­si­zio­ne ana­lo­ga vi­ge dal 1° gen­na­io 2026. Fi­no a tal mo­men­to le ce­ne­ri dei fil­tri pos­so­no es­se­re de­po­si­ta­te, sen­za re­cu­pe­ro dei me­tal­li, in di­sca­ri­che o com­par­ti­men­ti di ti­po C se le­ga­te con le­gan­ti idrau­li­ci, a con­di­zio­ne che sia­no sta­te uti­liz­za­te tut­te le ca­pa­ci­tà di trat­ta­men­to di­spo­ni­bi­li per il re­cu­pe­ro.53

53 Nuo­vo te­sto giu­sta la ci­fra I dell’O dell’11 dic. 2020, in vi­go­re dal 1° gen. 2021 (RU 2020 6283).

Sezione 4: Entrata in vigore

Art. 55

La pre­sen­te or­di­nan­za en­tra in vi­go­re il 1° gen­na­io 2016.

Allegato 1 54

54 Aggiornato dalla cifra II delle O del 21 set. 2018 (RU 2018 3515) e del 23 feb. 2022, in vigore dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

Categorie di rifiuti

Allegato 2 58

58 Aggiornato dalla correzione del 26 set. 2023 (RU 2023 543) e dalla cifra I dell’O del 27 nov. 2024, in vigore dal 1° gen. 2025 (RU 2024 744).

Requisiti applicabili all’ubicazione di discariche e alle relative opere di costruzione

1 Ubicazione di discariche

1.1 Protezione delle acque e pericoli naturali

1.2 Sottosuolo

2 Opere di costruzione relative alla discarica

2.1 Prescrizioni generali

2.2 Impermeabilizzazione

2.3 Separazione dei compartimenti

2.4 Drenaggio

2.5 Chiusura definitiva della superficie

Allegato 3 61

61 Aggiornato dalla cifra II dell’O del 23 feb. 2022, in vigore dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

Requisiti applicabili al materiale di scavo e di sgombero

Allegato 4 62

62 Aggiornato dalla cifra II dell’O del 12 feb. 2020 (RU 2020 801) e dalla cifra III dell’O del 20 ott. 2021, in vigore dal 1° gen. 2022 (RU 2021 632).

Requisiti applicabili ai rifiuti impiegati per la fabbricazione di cemento e calcestruzzo

1 Utilizzo dei rifiuti come materia prima e come sostanza di correzione della farina cruda

2 Utilizzo dei rifiuti come sostanze combustibili

3 Utilizzo dei rifiuti come costituenti secondari e aggiunte minerali

4 Prova e integrazione dei valori limite

Allegato 5 64

64 Aggiornato dalla correzione del 19 lug. 2016 (RU 2016 2629), dai n. II delle O del 21 set. 2018 (RU 2018 3515) e del 23 feb. 2022, in vigore dal 1° apr. 2022 (RU 2022 161).

Requisiti applicabili ai rifiuti in vista del deposito definitivo

1 Rifiuti depositabili in discariche e compartimenti di tipo A

2 Rifiuti depositabili in discariche e compartimenti di tipo B

3 Rifiuti depositabili in discariche e compartimenti di tipo C

4 Rifiuti depositabili in discariche e compartimenti di tipo D

5 Rifiuti depositabili in discariche e compartimenti di tipo E

6 Prova e integrazione dei valori limite

Allegato 6

Modifica di altri atti normativi

Allegato 7 68

68 Introdotto dalla cifra II dell’O del 16 nov. 2022, in vigore dal 1° gen. 2023 (RU 2022778).

Requisiti dei rifiuti di legno destinati al riciclaggio e alla valorizzazione termica

1 Riciclaggio dei rifiuti di legno

2 Valorizzazione termica dei rifiuti di legno