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Legge federale
sull’affitto agricolo
(LAAgr)1

del 4 ottobre 1985 (Stato 1° gennaio 2014)

1Nuova abbreviazione giusta l’art. 1 lett. a dell’O del 10 gen. 1996 che rettifica alcune abbreviazioni di titoli di atti normativi (RU 1996 208).

L’Assemblea federale della Confederazione Svizzera,

visti gli articoli 31octies e 64 della Costituzione federale2;3
visto il messaggio del Consiglio federale dell’11 novembre 19814,

decreta:

2 [CS 1 3; RU 1996 2503]. A queste disp. corrispondono ora agli art. 104 e 122della Cost. federale del 18 apr. 1999 (RS 101).

3 Nuovo testo giusta il n. 7 dell’all. alla L del 24 mar. 2000 sul foro, in vigore dal 1° gen. 2001 (RU 20002355; FF 19992427).

4 FF 1982I 237

Capitolo 1: Campo d’applicazione

Sezione 1: Principio

Art. 1  

1 La pre­sen­te leg­ge si ap­pli­ca all’af­fit­to di:

a.
fon­di adi­bi­ti all’agri­col­tu­ra;
b.5
azien­de agri­co­le ai sen­si de­gli ar­ti­co­li 5 e 7 ca­po­ver­si 1, 2, 3 e 5 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 4 ot­to­bre 19916 sul di­rit­to fon­dia­rio ru­ra­le (LD­FR);
c.
in­du­strie ac­ces­so­rie non agri­co­le che for­ma­no un’uni­tà eco­no­mi­ca con un’azien­da agri­co­la.

2 Es­sa si ap­pli­ca al­tre­sì ai ne­go­zi giu­ri­di­ci che per­se­guo­no lo stes­so sco­po dell’af­fit­to agri­co­lo e che, se non fos­se­ro sot­to­po­sti al­la leg­ge, ne ren­de­reb­be­ro va­na la pro­te­zio­ne.

3 Le di­spo­si­zio­ni re­la­ti­ve all’af­fit­to dei fon­di agri­co­li si ap­pli­ca­no an­che all’af­fit­to di al­men­de, al­pi e pa­sco­li, co­me pu­re di di­rit­ti di go­di­men­to e di par­te­ci­pa­zio­ne ad es­si re­la­ti­vi.

4 Nel­la mi­su­ra in cui la pre­sen­te leg­ge non è ap­pli­ca­bi­le o non con­tie­ne di­spo­si­zio­ni spe­cia­li, si ap­pli­ca il Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni, ec­cet­tua­te le di­spo­si­zio­ni con­cer­nen­ti l’af­fit­to di lo­ca­li d’abi­ta­zio­ne e com­mer­cia­li e quel­le sul de­po­si­to del fit­to.7

5 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 5 ott. 2007, in vi­go­re dal 1° set. 2008 (RU 2008 3589; FF 2006 5815).

6 RS 211.412.11

7Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II 7 dell’all. 1 al co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Sezione 2: Eccezioni

Art. 2 Fondi di esigua estensione  

1 La pre­sen­te leg­ge non è ap­pli­ca­bi­le all’af­fit­to di:

a.
fon­di vi­gna­ti aven­ti un’esten­sio­ne in­fe­rio­re a 15 are;
b.
al­tri fon­di agri­co­li non edi­fi­ca­ti aven­ti un’esten­sio­ne in­fe­rio­re a 25 are.

2 I Can­to­ni pos­so­no as­sog­get­ta­re al­la pre­sen­te leg­ge an­che fon­di agri­co­li aven­ti un’esten­sio­ne mi­no­re.

3 Se più fon­di so­no af­fit­ta­ti dal­lo stes­so lo­ca­to­re al­lo stes­so af­fit­tua­rio, le lo­ro su­per­fi­ci so­no som­ma­te. Lo stes­so va­le lad­do­ve un pro­prie­ta­rio af­fit­ti un fon­do sud­di­vi­den­do­lo fra più af­fit­tua­ri.

Art. 2a Fondi ubicati in una zona edificabile 8  

1 La pre­sen­te leg­ge non si ap­pli­ca all’af­fit­to di fon­di adi­bi­ti all’agri­col­tu­ra qua­lo­ra la co­sa af­fit­ta­ta sia in­te­ra­men­te si­tua­ta in una zo­na edi­fi­ca­bi­le ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 15 del­la leg­ge del 22 giu­gno 19799 sul­la pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio.

2 I con­trat­ti di af­fit­to agri­co­lo in cui la co­sa af­fit­ta­ta per la du­ra­ta del con­trat­to è si­tua­ta in­te­ra­men­te in una zo­na edi­fi­ca­bi­le ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 15 del­la leg­ge del 22 giu­gno 1979 sul­la pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio ri­man­go­no sot­to­po­sti al di­rit­to in ma­te­ria di af­fit­to agri­co­lo per la du­ra­ta le­ga­le dell’af­fit­to o, se più lun­ga, per la du­ra­ta sta­bi­li­ta nel con­trat­to o pro­trat­ta giu­di­zial­men­te.

8 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 5 ott. 2007, in vi­go­re dal 1° set. 2008 (RU 2008 3589; FF 2006 5815).

9 RS 700

Art. 3 Alpi e pascoli  

I Can­to­ni pos­so­no ema­na­re per l’af­fit­to di al­pi e di pa­sco­li, co­me pu­re di di­rit­ti di go­di­men­to e di par­te­ci­pa­zio­ne ad es­si re­la­ti­vi, di­spo­si­zio­ni che de­ro­ghi­no al­la pre­sen­te leg­ge.

Capitolo 2: Il contratto di affitto agricolo

Sezione 1: Definizione

Art. 4  

1 L’af­fit­to agri­co­lo è un con­trat­to con cui il lo­ca­to­re si ob­bli­ga a con­ce­de­re all’af­fit­tua­rio un’azien­da o un fon­do, per uso agri­co­lo e per­ché ne rac­col­ga i frut­ti ed i pro­ven­ti, e l’af­fit­tua­rio si ob­bli­ga a pa­gar­gli in cor­ri­spet­ti­vo un fit­to.

210

10 Abro­ga­to dal n. I del­la LF del 20 giu. 2003, con ef­fet­to dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Sezione 2: Diritto preferenziale di affitto

Art. 5 Titolari  

1 Per le azien­de agri­co­le, i Can­to­ni pos­so­no pre­ve­de­re un di­rit­to pre­fe­ren­zia­le di af­fit­to in fa­vo­re dei di­scen­den­ti del lo­ca­to­re che in­ten­do­no eser­cir­le per­so­nal­men­te e ne so­no ido­nei.

2 Il di­scen­den­te può op­por­re que­sto di­rit­to a un ter­zo sol­tan­to se ne è fat­ta men­zio­ne nel re­gi­stro fon­dia­rio.11

3 Per al­tro, i Can­to­ni re­go­la­no i par­ti­co­la­ri e la pro­ce­du­ra.

11 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 20 giu. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Art. 6 Diritto preferenziale in caso d’affitto di pascoli di montagna  

I Can­to­ni pos­so­no pre­ve­de­re, a fa­vo­re de­gli agri­col­to­ri del­le re­gio­ni mon­ta­ne, un di­rit­to pre­fe­ren­zia­le di af­fit­to sui pa­sco­li di mon­ta­gna vi­ci­ni. Es­si re­go­la­no i par­ti­co­la­ri e la pro­ce­du­ra.

Sezione 3: Durata dell’affitto

Art. 7 Durata iniziale  

1 La du­ra­ta ini­zia­le dell’af­fit­to è di al­me­no no­ve an­ni per le azien­de agri­co­le e di al­me­no sei an­ni per i sin­go­li fon­di.

2 La pat­tui­zio­ne di una du­ra­ta più bre­ve è va­li­da sol­tan­to se ap­pro­va­ta dall’au­to­ri­tà. La do­man­da de­ve es­se­re pre­sen­ta­ta en­tro tre me­si dall’ini­zio dell’af­fit­to.

3 Una du­ra­ta più bre­ve è au­to­riz­za­ta quan­do cir­co­stan­ze per­so­na­li o eco­no­mi­che di una par­te o al­tri mo­ti­vi obiet­ti­vi lo giu­sti­fi­chi­no.12

4 Se l’au­to­riz­za­zio­ne è ne­ga­ta o se la do­man­da è tar­di­va, l’af­fit­to è sog­get­to al­la du­ra­ta mi­ni­ma le­ga­le.

12 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 5 ott. 2007, in vi­go­re dal 1° set. 2008 (RU 2008 3589; FF 2006 5815).

Art. 8 Rinnovazione dell’affitto  

1 Il con­trat­to d’af­fit­to è con­si­de­ra­to rin­no­va­to sen­za mo­di­fi­che per al­tri sei an­ni:

a.
se, con­clu­so a tem­po in­de­ter­mi­na­to, non sia sta­to di­sdet­to re­go­lar­men­te;
b.
se, con­clu­so a tem­po de­ter­mi­na­to, sia sta­to pro­se­gui­to ta­ci­ta­men­te do­po la sca­den­za con­ve­nu­ta.

2 La pat­tui­zio­ne di una rin­no­va­zio­ne di du­ra­ta in­fe­rio­re è va­li­da so­lo se ap­pro­va­ta dall’au­to­ri­tà. La do­man­da de­ve es­se­re pre­sen­ta­ta en­tro tre me­si dall’ini­zio del­la rin­no­va­zio­ne.

3 So­no ap­pli­ca­bi­li per ana­lo­gia le di­spo­si­zio­ni sul­la ri­du­zio­ne del­la du­ra­ta ini­zia­le.

Art. 9 Colture speciali  

I Can­to­ni pos­so­no sta­bi­li­re un’al­tra du­ra­ta per l’af­fit­to di fon­di adi­bi­ti a col­tu­re spe­cia­li, qua­li i vi­gne­ti e i frut­te­ti.

Sezione 4: Adeguamento dell’affitto alle mutate circostanze

Art. 10 Adeguamento del fitto in generale  

Ove il Con­si­glio fe­de­ra­le mo­di­fi­chi le ali­quo­te de­ter­mi­nan­ti per il cal­co­lo del fit­to con­sen­ti­to, ognu­na del­le par­ti può chie­de­re l’ade­gua­men­to del fit­to per l’ini­zio dell’an­no d’af­fit­to suc­ces­si­vo.

Art. 11 Adeguamento del fitto in caso di modifica del valore di reddito  

Ognu­na del­le par­ti può chie­de­re la re­vi­sio­ne del va­lo­re di red­di­to e l’ade­gua­men­to del fit­to per l’ini­zio dell’an­no di af­fit­to suc­ces­si­vo, ove il va­lo­re dell’azien­da o del fon­do ven­ga ad es­se­re mo­di­fi­ca­to du­re­vol­men­te in se­gui­to ad even­to na­tu­ra­le, mi­glio­rie fon­dia­rie, au­men­to o di­mi­nu­zio­ne del­la su­per­fi­cie, co­stru­zio­ni nuo­ve o tra­sfor­ma­zio­ni di co­stru­zio­ni esi­sten­ti, de­mo­li­zio­ne di un edi­fi­cio o ces­sa­zio­ne del suo uso, op­pu­re ad al­tre cir­co­stan­ze. La re­vi­sio­ne del va­lo­re di red­di­to e l’ade­gua­men­to del fit­to pos­so­no es­se­re pa­ri­men­ti ri­chie­sti quan­do sia­no mo­di­fi­ca­ti gli ele­men­ti di ba­se con­si­de­ra­ti per la sti­ma del va­lo­re di red­di­to.

Art. 12 Adeguamento di altre clausole contrattuali  

Ognu­na del­le par­ti può chie­de­re che sia­no ade­gua­te al­le mu­ta­te cir­co­stan­ze al­tre clau­so­le del con­trat­to quan­do non pos­sa più ra­gio­ne­vol­men­te pre­ten­der­si che es­sa lo adem­pia.

Art. 13 Riduzione del fitto  

Se il red­di­to con­sue­to del­la co­sa af­fit­ta­ta è di­mi­nui­to tem­po­ra­nea­men­te in mi­su­ra con­si­de­re­vo­le per in­for­tu­nio od even­to na­tu­ra­le straor­di­na­rio, l’af­fit­tua­rio può pre­ten­de­re una ri­du­zio­ne ade­gua­ta del fit­to per un pe­rio­do de­ter­mi­na­to.

Sezione 5: Alienazione della cosa affittata

Art. 14 La vendita non annulla l’affitto  

Se il lo­ca­to­re alie­na la co­sa af­fit­ta­ta o ne per­de la di­spo­ni­bi­li­tà in se­gui­to ad ese­cu­zio­ne for­za­ta o a fal­li­men­to, l’ac­qui­ren­te su­ben­tra nel con­trat­to di af­fit­to.

Art. 15 Eccezioni  

1 L’ac­qui­ren­te può scio­glie­re il con­trat­to d’af­fit­to se ha ac­qui­sta­to la co­sa per sco­pi edi­li­zi im­me­dia­ti o per sco­pi pub­bli­ci, o per ge­stir­la di­ret­ta­men­te.

2 Ove non in­ten­da as­su­me­re il con­trat­to di af­fit­to, l’ac­qui­ren­te de­ve, con pre­av­vi­so di tre me­si dal­la con­clu­sio­ne del con­trat­to di ac­qui­sto, no­ti­fi­ca­re per scrit­to all’af­fit­tua­rio che l’af­fit­to sa­rà sciol­to, do­po la de­cor­ren­za di al­me­no un an­no, al suc­ces­si­vo ter­mi­ne pri­ma­ve­ri­le od au­tun­na­le am­mes­so dall’uso lo­ca­le.

3 Se l’af­fit­to è sciol­to, l’af­fit­tua­rio può, en­tro tren­ta gior­ni da quan­do ha ri­ce­vu­to la re­la­ti­va no­ti­fi­ca­zio­ne, chie­de­re in giu­di­zio la pro­tra­zio­ne dell’af­fit­to. Il giu­di­ce pro­trae l’af­fit­to per un pe­rio­do non in­fe­rio­re a sei me­si e non su­pe­rio­re a due an­ni, qua­lo­ra la ri­so­lu­zio­ne com­por­ti per l’af­fit­tua­rio o la sua fa­mi­glia con­se­guen­ze gra­vo­se che non ap­pa­io­no giu­sti­fi­ca­te nep­pu­re te­nen­do con­to de­gli in­te­res­si del nuo­vo pro­prie­ta­rio.

4 Il lo­ca­to­re ri­spon­de del dan­no in­sor­to all’af­fit­tua­rio dal­la ri­so­lu­zio­ne an­ti­ci­pa­ta dell’af­fit­to. L’af­fit­tua­rio non è ob­bli­ga­to a la­scia­re la co­sa af­fit­ta­ta pri­ma di es­se­re sta­to ri­sar­ci­to o pri­ma che gli sia­no sta­te for­ni­te suf­fi­cien­ti ga­ran­zie.

5 La ri­so­lu­zio­ne an­ti­ci­pa­ta dell’af­fit­to può, con il con­sen­so scrit­to dell’af­fit­tua­rio, es­se­re di­sci­pli­na­ta nel con­trat­to di alie­na­zio­ne.

Sezione 6: Fine dell’affitto

Art. 16 Disdetta in generale  

1 La di­sdet­ta di un con­trat­to d’af­fit­to è va­li­da so­lo se da­ta per scrit­to. A ri­chie­sta, la di­sdet­ta de­ve es­se­re mo­ti­va­ta.

2 Il ter­mi­ne di di­sdet­ta è di un an­no ove la leg­ge non di­spon­ga al­tri­men­ti; le par­ti pos­so­no con­ve­ni­re un ter­mi­ne più lun­go.

3 Sal­vo pat­to con­tra­rio, la di­sdet­ta può es­se­re da­ta sol­tan­to per il ter­mi­ne pri­ma­ve­ri­le od au­tun­na­le am­mes­so dall’uso lo­ca­le.

4 Se la co­sa af­fit­ta­ta è si­tua­ta in par­te in una zo­na edi­fi­ca­bi­le ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 15 del­la leg­ge del 22 giu­gno 197913 sul­la pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio, la di­sdet­ta può es­se­re da­ta per i fon­di che non rien­tra­no nel cam­po d’ap­pli­ca­zio­ne del­la LD­FR14, non­ché per la par­te non agri­co­la dei fon­di se­con­do l’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 2 LD­FR, e il con­trat­to d’af­fit­to può es­se­re con­ti­nua­to sen­za ta­li fon­di.15

13 RS 700

14 RS 211.412.11

15 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 5 ott. 2007 (RU 2008 3589; FF 2006 5815). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 3 dell’all. al­la LF del 22 mar. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 34633863; FF 20121757).

Art. 17 Risoluzione anticipata  

1 Se, per mo­ti­vi gra­vi, non può più pre­ten­der­si ra­gio­ne­vol­men­te che una par­te adem­pia il con­trat­to, es­sa può da­re la di­sdet­ta per il suc­ces­si­vo ter­mi­ne pri­ma­ve­ri­le od au­tun­na­le. La di­sdet­ta va da­ta per scrit­to, con pre­av­vi­so di sei me­si.

2 Il giu­di­ce de­ter­mi­na gli ef­fet­ti pa­tri­mo­nia­li del­la ri­so­lu­zio­ne te­nen­do con­to di tut­te le cir­co­stan­ze.

Art. 18 Morte dell’affittuario  

1 La di­sdet­ta va da­ta per scrit­to, con pre­av­vi­so di sei me­si.

2 Se la di­sdet­ta è da­ta dal lo­ca­to­re, un di­scen­den­te, il co­niu­ge o il part­ner re­gi­stra­to dell’af­fit­tua­rio può di­chia­ra­re en­tro 30 gior­ni di su­ben­tra­re nel con­trat­to.16 In ca­so di con­cor­so di aven­ti di­rit­to, il lo­ca­to­re de­si­gna co­lui che su­ben­tre­rà nel con­trat­to.

3 Se il su­ben­tran­te non of­fre ga­ran­zie suf­fi­cien­ti per una ge­stio­ne nor­ma­le del­la co­sa af­fit­ta­ta o se per al­tro mo­ti­vo non può ra­gio­ne­vol­men­te pre­ten­der­si che il lo­ca­to­re con­ti­nui l’af­fit­to, il lo­ca­to­re può, nel ter­mi­ne di tren­ta gior­ni da quan­do ha ri­ce­vu­to la di­chia­ra­zio­ne, chie­de­re giu­di­zial­men­te la ri­so­lu­zio­ne del con­trat­to di af­fit­to.

16 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 12 dell’all. al­la L del 18 giu. 2004 sull’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 20055685; FF 20031165).

Art. 19 Assunzione dell’affitto complementare in caso di cessione del­l’azienda  

1 Se l’eser­cen­te di un’azien­da agri­co­la con­si­sten­te in par­te di ter­re­no pro­prio e in par­te di ter­re­no af­fit­ta­to ce­de l’azien­da ad al­tri, l’as­sun­to­re può di­chia­ra­re per scrit­to al lo­ca­to­re che in­ten­de con­ti­nua­re l’af­fit­to com­ple­men­ta­re di un de­ter­mi­na­to lot­to.

2 Se, nei tre me­si da quan­do ha ri­ce­vu­to la di­chia­ra­zio­ne, il lo­ca­to­re non vi si op­po­ne o non chie­de la con­clu­sio­ne di un nuo­vo con­trat­to d’af­fit­to, l’as­sun­to­re su­ben­tra nel con­trat­to.

Art. 20 Raggruppamento di fondi  

1 Se, in se­gui­to a un rag­grup­pa­men­to di fon­di, a una ri­com­po­si­zio­ne par­ti­cel­la­re di ter­re­no agri­co­lo o a un rag­grup­pa­men­to di ter­re­ni in af­fit­to, la ge­stio­ne di un fon­do af­fit­ta­to su­bi­sce un’al­te­ra­zio­ne es­sen­zia­le, ognu­na del­le par­ti può, per scrit­to, ri­sol­ve­re il con­trat­to d’af­fit­to per la da­ta dell’en­tra­ta in vi­go­re del­le nuo­ve con­di­zio­ni di ge­stio­ne.17

2 Lo scio­gli­men­to an­ti­ci­pa­to non dà di­rit­to ad un’in­den­ni­tà.

17 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 3 dell’all. al­la LF del 22 mar. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 34633863; FF 20121757).

Art. 21 Mora dell’affittuario  

1 Ove du­ran­te l’af­fit­to l’af­fit­tua­rio sia in ri­tar­do nel pa­ga­men­to del fit­to, il lo­ca­to­re può no­ti­fi­car­gli per scrit­to che, in ca­so di man­ca­to pa­ga­men­to en­tro sei me­si, il con­trat­to d’af­fit­to sa­rà sciol­to al­la sca­den­za di ta­le ter­mi­ne.

2 Se il con­trat­to è sciol­to, l’af­fit­tua­rio è te­nu­to a ri­sar­ci­re il dan­no, sal­vo che pro­vi d’es­se­re esen­te da col­pa.

Sezione 7: Obblighi dell’affittuario e del locatore 18

18Originario titolo avanti l’art. 22.Nuovo testo giusta il n. I della LF del 20 giu. 2003, in vigore dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Art.21a Obbligo di gestire la cosa affittata 19  

1 L’af­fit­tua­rio de­ve ge­sti­re ac­cu­ra­ta­men­te la co­sa af­fit­ta­ta e se­gna­ta­men­te prov­ve­de­re a una red­di­ti­vi­tà du­re­vo­le del suo­lo.

2 L’ob­bli­go di ge­sti­re in­com­be per­so­nal­men­te all’af­fit­tua­rio. Que­sti può tut­ta­via, sot­to la sua re­spon­sa­bi­li­tà, af­fi­da­re la ge­stio­ne del­la co­sa af­fit­ta­ta a fa­mi­lia­ri, im­pie­ga­ti o mem­bri di una co­mu­ni­tà azien­da­le di cui fa par­te o far ese­gui­re sin­go­li la­vo­ri da ter­zi.

19In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 20 giu. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Art. 22 Manutenzione, riparazioni  

1 Il lo­ca­to­re de­ve ese­gui­re a sue spe­se le gran­di ri­pa­ra­zio­ni che du­ran­te l’af­fit­to si ren­da­no ne­ces­sa­rie al­la co­sa af­fit­ta­ta, non ap­pe­na l’af­fit­tua­rio glie­ne ab­bia in­di­ca­ta la ne­ces­si­tà.

2 L’af­fit­tua­rio ha il di­rit­to di ese­gui­re lui stes­so le gran­di ri­pa­ra­zio­ni ne­ces­sa­rie se il lo­ca­to­re, de­bi­ta­men­te av­vi­sa­to, non vi ab­bia prov­ve­du­to en­tro con­gruo ter­mi­ne e non ab­bia con­te­sta­to d’es­ser­vi te­nu­to. Può pre­ten­de­re d’es­se­re in­den­niz­za­to il più tar­di al­la fi­ne dell’af­fit­to.

3 L’af­fit­tua­rio de­ve prov­ve­de­re a sue spe­se all’or­di­na­ria ma­nu­ten­zio­ne del­la co­sa af­fit­ta­ta. È te­nu­to al­le pic­co­le ri­pa­ra­zio­ni in con­for­mi­tà de­gli usi lo­ca­li, se­gna­ta­men­te all’or­di­na­ria ma­nu­ten­zio­ne del­le stra­de, dei pas­sag­gi, dei fos­si, del­le di­ghe, del­le sie­pi, dei tet­ti, de­gli ac­que­dot­ti e si­mi­li.

4 Le par­ti pos­so­no con­ve­ni­re che l’af­fit­tua­rio sia te­nu­to ad un ob­bli­go di ma­nu­ten­zio­ne più este­so e a prov­ve­de­re an­che a gran­di ri­pa­ra­zio­ni.

Art.22a Migliorie e modificazioni da parte dell’affittuario 20  

1 L’af­fit­tua­rio può pro­ce­de­re sol­tan­to con il con­sen­so scrit­to del lo­ca­to­re a mi­glio­rie e mo­di­fi­ca­zio­ni del­la co­sa af­fit­ta­ta che van­no al di là dell’or­di­na­ria ma­nu­ten­zio­ne non­ché a cam­bia­men­ti nel­la ge­stio­ne del­la co­sa che po­treb­be­ro as­su­me­re un’im­por­tan­za es­sen­zia­le ol­tre la du­ra­ta dell’af­fit­to.

2 Il lo­ca­to­re che ha da­to il suo con­sen­so può esi­ge­re il ri­pri­sti­no del­lo sta­to ori­gi­na­le so­lo se ciò è sta­to con­ve­nu­to per scrit­to.

20In­tro­dot­to dal n. II art. 2 del­la LF del 15 dic. 1989 che mo­di­fi­ca il CO (lo­ca­zio­ne e af­fit­to) (RU 1990 802; FF 1985 I 1202). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 20 giu. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 41274130; FF 2002 4208).

Art.22b Violazione degli obblighi dell’affittuario 21  

Il lo­ca­to­re può di­sdi­re l’af­fit­to con pre­av­vi­so scrit­to di sei me­si per la pri­ma­ve­ra suc­ces­si­va o l’au­tun­no suc­ces­si­vo se, no­no­stan­te l’in­giun­zio­ne o esor­ta­zio­ne scrit­ta del lo­ca­to­re, l’af­fit­tua­rio:

a.
per­si­ste nel vio­la­re l’ob­bli­go di ge­sti­re di cui all’ar­ti­co­lo 21a;
b.
per­si­ste nel vio­la­re l’ob­bli­go di ma­nu­ten­zio­ne di cui all’ar­ti­co­lo 22 ca­po­ver­so 3;
c.
non eli­mi­na en­tro un ter­mi­ne ade­gua­to una mi­glio­ria o una mo­di­fi­ca­zio­ne di cui all’ar­ti­co­lo 22a, ese­gui­ta sen­za il con­sen­so scrit­to del lo­ca­to­re.

21 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 20 giu. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Art. 23 Restituzione. Migliorie e deterioramenti  

1 Al­la fi­ne dell’af­fit­to, la co­sa af­fit­ta­ta de­ve es­se­re re­sti­tui­ta nel­lo sta­to in cui si tro­va.

2 Sal­vo pat­to con­tra­rio, l’af­fit­tua­rio può pre­ten­de­re, al­la fi­ne dell’af­fit­to, un’equa in­den­ni­tà per le spe­se so­ste­nu­te, con l’ac­cor­do del lo­ca­to­re, per mi­glio­ra­men­ti del­la co­sa af­fit­ta­ta.

3 Egli non ha di­rit­to a com­pen­so per le mi­glio­rie che so­no uni­ca­men­te il ri­sul­ta­to del re­go­la­re go­ver­no del­la co­sa.

4 De­ve ri­sar­ci­re quei de­te­rio­ra­men­ti che con un re­go­la­re go­ver­no del­la co­sa avreb­be evi­ta­ti.

Art. 24 Frutti  

1 Sal­vo clau­so­la con­trat­tua­le od uso lo­ca­le di­ver­so, l’af­fit­tua­rio non ha di­rit­to ai frut­ti non an­co­ra rac­col­ti al­la fi­ne dell’af­fit­to.

2 Egli può non­di­me­no pre­ten­de­re un’in­den­ni­tà ade­gua­ta per le sue spe­se.

Art. 25 Scorte  

1 Sal­vo clau­so­la con­trat­tua­le od uso lo­ca­le di­ver­so, l’af­fit­tua­rio uscen­te de­ve la­scia­re sul po­sto prov­vi­ste di fo­rag­gio, stra­me e con­ci­me dell’ul­ti­mo an­no di af­fit­to nel­la mi­su­ra cor­ri­spon­den­te ad un nor­ma­le eser­ci­zio.

2 Egli ha di­rit­to al­la ri­fu­sio­ne del mag­gior va­lo­re se all’ini­zio dell’af­fit­to ne ha ri­ce­vu­to una mi­no­re quan­ti­tà; se ne ha ri­ce­vu­to una quan­ti­tà mag­gio­re, la de­ve com­pen­sa­re in na­tu­ra od in de­na­ro.

Sezione 7 : Diritto di ritenzione del locatorebis22

22Introdotta dal n. II art. 2 della LF del 15 dic. 1989 che modifica il CO (locazione e affitto), in vigore dal 1° lug. 1990 (RU 1990 802; FF 1985 I 1202).

Art. 25b  

A ga­ran­zia del fit­to an­nua­le sca­du­to e di quel­lo in cor­so il lo­ca­to­re ha lo stes­so di­rit­to di ri­ten­zio­ne co­me in ma­te­ria di lo­ca­zio­ne di lo­ca­li com­mer­cia­li.

Sezione 8: Protrazione giudiziale dell’affitto

Art. 26 Azione  

1 Se una par­te ha di­sdet­to il con­trat­to d’af­fit­to, la con­tro­par­te può, en­tro tre me­si dal ri­ce­vi­men­to del­la di­sdet­ta, agi­re in giu­di­zio per ot­te­ne­re una pro­tra­zio­ne dell’af­fit­to.

2 Se il con­trat­to con­clu­so a tem­po de­ter­mi­na­to giun­ge a sca­den­za e non si per­vie­ne al­la con­clu­sio­ne di un nuo­vo con­trat­to, cia­scu­na par­te può, il più tar­di no­ve me­si pri­ma del­la sca­den­za, agi­re in giu­di­zio per ot­te­ne­re una pro­tra­zio­ne dell’af­fit­to.

Art. 27 Decisione giudiziaria  

1 Ove si pos­sa ra­gio­ne­vol­men­te pre­ten­de­re dal con­ve­nu­to che con­ti­nui l’af­fit­to, il giu­di­ce pro­trae la du­ra­ta di que­st’ul­ti­mo.

2 Se la di­sdet­ta è sta­ta da­ta dal lo­ca­to­re, que­sti de­ve pro­va­re che non si può ra­gio­ne­vol­men­te pre­ten­de­re che egli con­ti­nui l’af­fit­to o che la pro­tra­zio­ne è in­giu­sti­fi­ca­ta per al­tri mo­ti­vi. La pro­tra­zio­ne dell’af­fit­to non può, in par­ti­co­la­re, es­se­re ra­gio­ne­vol­men­te pre­te­sa od è in­giu­sti­fi­ca­ta al­lor­quan­do:

a.
l’af­fit­tua­rio ha gra­ve­men­te vio­la­to i suoi ob­bli­ghi le­ga­li o con­trat­tua­li;
b.
l’af­fit­tua­rio è di­ve­nu­to in­sol­ven­te;
c.23
il lo­ca­to­re, il suo co­niu­ge o il suo part­ner re­gi­stra­to, un pa­ren­te od af­fi­ne stret­to in­ten­de ge­sti­re per­so­nal­men­te la co­sa af­fit­ta­ta;
d.
non si giu­sti­fi­ca di man­te­ne­re l’azien­da;
e.24
la co­sa af­fit­ta­ta è si­tua­ta in par­te in una zo­na edi­fi­ca­bi­le ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 15 del­la leg­ge del 22 giu­gno 197925 sul­la pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio, per i fon­di che non rien­tra­no nel cam­po d’ap­pli­ca­zio­ne del­la LD­FR26 e per la par­te non agri­co­la dei fon­di se­con­do l’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 2 LD­FR.

3 La de­ci­sio­ne con cui l’au­to­ri­tà de­ter­mi­na il fit­to non va­ni­fi­ca in nes­sun ca­so la pro­tra­zio­ne dell’af­fit­to.

4 Il giu­di­ce pro­trae l’af­fit­to per una du­ra­ta com­pre­sa fra tre e sei an­ni. Egli va­lu­ta le cir­co­stan­ze per­so­na­li e tien con­to, in par­ti­co­la­re, del­la na­tu­ra del­la co­sa af­fit­ta­ta e di un’even­tua­le ri­du­zio­ne del­la du­ra­ta dell’af­fit­to.

23 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 12 dell’all. al­la L del 18 giu. 2004 sull’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 20055685; FF 20031165).

24 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 3 dell’all. al­la LF del 22 mar. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 34633863; FF 20121757).

25 RS 700

26 RS 211.412.11

Art. 28 Adeguamento delle clausole del contratto  

A ri­chie­sta di una par­te, il giu­di­ce può, pro­traen­do l’af­fit­to, ade­gua­re le clau­so­le del con­trat­to al­le mu­ta­te cir­co­stan­ze.

Sezione 9: Disposizioni imperative

Art. 29  

Sal­vo di­spo­si­zio­ne con­tra­ria del­la leg­ge, l’af­fit­tua­rio non può ri­nun­cia­re an­ti­ci­pa­ta­men­te ai di­rit­ti con­fe­ri­ti a lui o ai suoi ere­di dal­le di­spo­si­zio­ni del pre­sen­te ca­pi­to­lo. Ogni al­tro pat­to è nul­lo.

Capitolo 3: Affitto particella per particella 27

27 Nuovo testo giusta il n. I della LF del 5 ott. 2007, in vigore dal 1° set. 2008 (RU 2008 3589; FF 2006 5815).

Art. 30 Obbligo dell’autorizzazione  

1 Chi in­ten­de af­fit­ta­re sin­go­li fon­di o par­ti di sin­go­li fon­di di un’azien­da agri­co­la (af­fit­to par­ti­cel­la per par­ti­cel­la) ne­ces­si­ta di un’au­to­riz­za­zio­ne.

2 L’au­to­riz­za­zio­ne non è ne­ces­sa­ria ove la su­per­fi­cie to­ta­le af­fit­ta­ta non ec­ce­da il die­ci per cen­to del­la su­per­fi­cie ini­zia­le uti­le dell’azien­da e la co­sa af­fit­ta­ta non com­pren­da al­cun edi­fi­cio.

Art. 31 Motivi che giustificano l’autorizzazione  

1 Il lo­ca­to­re de­ve chie­de­re l’au­to­riz­za­zio­ne all’au­to­ri­tà can­to­na­le com­pe­ten­te pri­ma dell’ini­zio dell’af­fit­to.

2 L’au­to­riz­za­zio­ne è ri­la­scia­ta so­lo se è adem­piu­ta una del­le con­di­zio­ni se­guen­ti:

a.28
b.29
c.
non si giu­sti­fi­ca di man­te­ne­re l’azien­da agri­co­la;
d.
l’azien­da agri­co­la è ubi­ca­ta in­te­ra­men­te o pre­va­len­te­men­te in una zo­na edi­fi­ca­bi­le ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 15 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 22 giu­gno 197930 sul­la pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio;
e.
l’azien­da è af­fit­ta­ta par­ti­cel­la per par­ti­cel­la sol­tan­to tem­po­ra­nea­men­te e sa­rà poi nuo­va­men­te ge­sti­ta qua­le uni­tà eco­no­mi­ca;
f.
il lo­ca­to­re non è più in gra­do per ra­gio­ni per­so­na­li, qua­li ma­lat­tia gra­ve od età avan­za­ta, di con­ti­nua­re ad eser­ci­re per­so­nal­men­te l’in­te­ra azien­da, ben­sì so­lo par­te del­la stes­sa.
g.31
in­ve­ce dei fon­di o del­le par­ti di fon­do af­fit­ta­ti par­ti­cel­la per par­ti­cel­la, al­tri og­get­ti ubi­ca­ti in una po­si­zio­ne più fa­vo­re­vo­le per l’azien­da o più ido­nei so­no af­fit­ta­ti a ti­to­lo com­ple­men­ta­re.

2bis L’au­to­ri­tà per­met­te inol­tre l’af­fit­to par­ti­cel­la per par­ti­cel­la di un’azien­da agri­co­la se:

a.32
b.
l’af­fit­to par­ti­cel­la per par­ti­cel­la ser­ve es­sen­zial­men­te a mi­glio­ra­re strut­tu­ral­men­te al­tre azien­de agri­co­le;
c.
nes­sun pa­ren­te ti­to­la­re di un di­rit­to di pre­la­zio­ne o di un di­rit­to all’at­tri­bu­zio­ne in­ten­de ri­pren­de­re l’azien­da agri­co­la per la col­ti­va­zio­ne di­ret­ta o nes­sun’al­tra per­so­na che po­treb­be chie­de­re l’at­tri­bu­zio­ne nel­la di­vi­sio­ne suc­ces­so­ria (art. 11 cpv. 2 LD­FR33) vuo­le ri­pren­de­re in­te­gral­men­te l’azien­da per af­fit­tar­la;
d.34
il co­niu­ge o il part­ner re­gi­stra­to che ha ge­sti­to l’azien­da con il pro­prie­ta­rio ac­con­sen­te all’af­fit­to par­ti­cel­la per par­ti­cel­la.35

336

28 Abro­ga­ta dal n. I del­la LF del 20 giu. 2003, con ef­fet­to dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

29 Abro­ga­ta dal n. I del­la LF del 5 ott. 2007, con ef­fet­to dal 1° set. 2008 (RU 2008 3589; FF 2006 5815).

30RS 700

31 In­tro­dot­ta dal n. I del­la LF del 26 giu. 1998, in vi­go­re dal 1° gen. 1999 (RU 1998 3012; FF 1996 IV 1).

32 Abro­ga­ta dal n. I del­la LF del 20 giu. 2003, con ef­fet­to dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

33 RS 211.412.11

34 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 12 dell’all. al­la L del 18 giu. 2004 sull’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 20055685; FF 20031165).

35 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 26 giu. 1998, in vi­go­re dal 1° gen. 1999 (RU 1998 3012; FF 1996 IV 1).

36 Abro­ga­to dal n. I del­la LF del 20 giu. 2003, con ef­fet­to dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Art. 32 Effetti del diniego dell’autorizzazione  

1 Se ne­ga l’au­to­riz­za­zio­ne, l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te scio­glie il con­trat­to d’af­fit­to per il pri­mo ter­mi­ne ra­gio­ne­vo­le, pri­ma­ve­ri­le od au­tun­na­le, e or­di­na l’eva­cua­zio­ne del fon­do.

2 Le par­ti non han­no al­cun di­rit­to al ri­sar­ci­men­to del dan­no lo­ro de­ri­va­to dal­lo scio­gli­men­to del con­trat­to di af­fit­to.

Art.33a 35 37

37 Abrogati dal n. I della LF del 5 ott. 2007, con effetto dal 1° set. 2008 (RU 2008 3589; FF 2006 5815).

Capitolo 4: Fitto 38

38 Originario tit. avanti l’art. 36.

Sezione 1: Principi 39

39 Originario tit. avanti l’art. 36.

Art.35a Disposizioni contrattuali 40  

1 Il fit­to può con­si­ste­re in de­na­ro, in una quo­ta dei frut­ti (mez­za­dria) o in una pre­sta­zio­ne in na­tu­ra. Nel­la mez­za­dria il di­rit­to dell’af­fit­tua­rio ai frut­ti è re­go­la­to dall’uso lo­ca­le, sal­vo pat­to con­tra­rio.

2 Sal­vo pat­to con­tra­rio, le spe­se ac­ces­so­rie so­no a ca­ri­co dell’af­fit­tua­rio.

40 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 20 giu. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Art. 36 Restrizioni di diritto pubblico 41  

1 Il fit­to è sog­get­to al con­trol­lo dell’au­to­ri­tà; es­so non de­ve ec­ce­de­re la mi­su­ra con­sen­ti­ta.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le fis­sa i tas­si dell’in­te­res­se del va­lo­re di red­di­to, l’in­den­ni­tà con­si­de­ra­ta per gli one­ri del lo­ca­to­re, non­ché il sup­ple­men­to pre­vi­sto per i van­tag­gi ge­ne­ra­li.

3 Le pre­sta­zio­ni in na­tu­ra e le al­tre pre­sta­zio­ni ac­ces­so­rie con­ve­nu­te de­vo­no es­se­re com­pu­ta­te nel fit­to.

4 Per cal­co­la­re il fit­to è te­nu­to con­to an­che di quan­to l’af­fit­tua­rio ver­sa al lo­ca­to­re per una co­sa lo­ca­ta, o una co­sa non agri­co­la af­fit­ta­ta, vin­co­la­ta a un af­fit­to pre­va­len­te­men­te agri­co­lo.

41 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 20 giu. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Sezione 2: Determinazione

Art. 37 Fitto per un’azienda agricola  

Il fit­to per un’azien­da agri­co­la si com­po­ne di:

a.42
una per­cen­tua­le ade­gua­ta del va­lo­re di red­di­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 10 LD­FR43;
b.
un’in­den­ni­tà cor­ri­spon­den­te al­la me­dia del­le spe­se del lo­ca­to­re per gli im­pian­ti e le in­stal­la­zio­ni (one­ri del lo­ca­to­re).

42 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 5 ott. 2007, in vi­go­re dal 1° set. 2008 (RU 2008 3589; FF 2006 5815).

43 RS 211.412.11

Art. 38 Fitto per singoli fondi  

1 Il fit­to per sin­go­li fon­di si com­po­ne di:

a.
un in­te­res­se ade­gua­to del va­lo­re di red­di­to ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 6 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 12 di­cem­bre 194044 sul­lo sde­bi­ta­men­to di po­de­ri agri­co­li;
b.
un’in­den­ni­tà cor­ri­spon­den­te al­la me­dia del­le spe­se del lo­ca­to­re per gli im­pian­ti e le in­stal­la­zio­ni (one­ri del lo­ca­to­re);
c.
un sup­ple­men­to per i van­tag­gi ge­ne­ra­li de­ri­van­ti all’af­fit­tua­rio da un af­fit­to com­ple­men­ta­re.

2 L’au­to­ri­tà com­pe­ten­te può ac­cor­da­re, di ca­so in ca­so, sup­ple­men­ti ri­fe­ri­ti all’azien­da e non ec­ce­den­ti ognu­no il 15 per cen­to quan­do il fon­do:

a.
per­met­te un mi­glio­re rag­grup­pa­men­to dei ter­re­ni;
b.
si tro­va in una si­tua­zio­ne fa­vo­re­vo­le per l’eser­ci­zio dell’azien­da.

3 Per edi­fi­ci agri­co­li non pos­so­no es­se­re ac­cor­da­ti sup­ple­men­ti ai sen­si dei ca­po­ver­si 1 let­te­ra c e 2.

44[CS 979; RU 1955711, 19621323art. 54 cpv. 1 n. 4, e cpv. 2, 1979 892. RU 1993 1410art. 93 lett. b]. Ora: dell’art. 10 del­la LF del 4 ott. 1991 sul di­rit­to fon­dia­rio ru­ra­le (RS 211.412.11).

Art. 39 Canoni per cose locate o cose non agricole affittate  

Per de­ter­mi­na­re il ca­no­ne per co­se lo­ca­te, o co­se non agri­co­le af­fit­ta­te, vin­co­la­te a un af­fit­to pre­va­len­te­men­te agri­co­lo si ap­pli­ca­no le di­spo­si­zio­ni con­cer­nen­ti prov­ve­di­men­ti con­tro gli abu­si in ma­te­ria di lo­ca­zio­ne.

Art. 40 Tasso d’interesse. Oneri del locatore  

1 Il Con­si­glio fe­de­ra­le fis­sa il tas­so d’in­te­res­se del va­lo­re di red­di­to in ba­se al tas­so me­dio del­le ipo­te­che di pri­mo gra­do se­con­do la me­dia di più an­ni e lo ade­gua al­le va­ria­zio­ni du­re­vo­li di que­st’ul­ti­mo.

245

3 Il Con­si­glio fe­de­ra­le fis­sa l’am­mon­ta­re con­si­de­ra­to de­gli one­ri del lo­ca­to­re se­con­do gli one­ri me­di del pe­rio­do di ri­fe­ri­men­to de­ter­mi­nan­te per il cal­co­lo del va­lo­re di red­di­to.

45 Abro­ga­to dal n. I del­la LF del 5 ott. 2007, con ef­fet­to dal 1° set. 2008 (RU 2008 3589; FF 2006 5815).

Art. 41 Supplemento per affitto di più lunga durata  

Se le par­ti con­ven­go­no di pro­trar­re l’af­fit­to per al­me­no tre an­ni ol­tre la du­ra­ta di pro­tra­zio­ne le­ga­le, per tut­ta la du­ra­ta del­la pro­tra­zio­ne è am­mis­si­bi­le un sup­ple­men­to di fit­to del 15 per cen­to.

Sezione 3: Controllo del fitto

Art. 42 Autorizzazione del fitto per un’azienda  

1 Il fit­to per un’azien­da de­ve es­se­re au­to­riz­za­to.

2 Il lo­ca­to­re de­ve chie­de­re l’au­to­riz­za­zio­ne en­tro tre me­si dall’ini­zio dell’af­fit­to o dal­la mo­di­fi­ca del fit­to con­ve­nu­ta con l’af­fit­tua­rio. L’ade­gua­men­to del fit­to nei li­mi­ti del­le mo­di­fi­che de­gli ele­men­ti di cal­co­lo fis­sa­ti dal Con­si­glio fe­de­ra­le non è sog­get­to ad au­to­riz­za­zio­ne. A ri­chie­sta di una par­te, l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te ema­na una de­ci­sio­ne con cui ac­cer­ta in qua­le mi­su­ra il fit­to può es­se­re ade­gua­to.

3 L’au­to­ri­tà de­si­gna­ta dal Can­to­ne, se vie­ne a co­no­scen­za che non è sta­ta chie­sta l’au­to­riz­za­zio­ne di un fit­to, pro­muo­ve la pro­ce­du­ra au­to­riz­za­ti­va.

Art. 43 Opposizione contro il fitto per fondi  

1 Con­tro il fit­to con­ve­nu­to per sin­go­li fon­di, le au­to­ri­tà de­si­gna­te dal Can­to­ne pos­so­no fa­re op­po­si­zio­ne pres­so l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te per l’au­to­riz­za­zio­ne.

2 L’op­po­si­zio­ne va fat­ta en­tro tre me­si da quan­do l’au­to­ri­tà in­te­res­sa­ta ha avu­to co­no­scen­za del­la con­clu­sio­ne del con­trat­to o dell’ade­gua­men­to del fit­to, ma in ogni ca­so en­tro due an­ni dall’ini­zio dell’af­fit­to o dal mo­men­to dell’ade­gua­men­to del fit­to.46

46 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 20 giu. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Art. 44 Decisione dell’autorità  

1 L’au­to­ri­tà com­pe­ten­te per l’au­to­riz­za­zio­ne de­ci­de se il fit­to con­ve­nu­to per l’azien­da agri­co­la o per il fon­do sia le­ci­to.

2 Es­sa ri­du­ce il fit­to ec­ces­si­vo all’am­mon­ta­re con­sen­ti­to.

3 Es­sa no­ti­fi­ca la sua de­ci­sio­ne al­le par­ti e la co­mu­ni­ca all’au­to­ri­tà le­git­ti­ma­ta a fa­re op­po­si­zio­ne.

Art. 45 Effetti di diritto civile  

1 La con­ven­zio­ne ine­ren­te al fit­to è nul­la in quan­to il fit­to ec­ce­da la mi­su­ra sta­bi­li­ta dall’au­to­ri­tà.

2 La re­sti­tu­zio­ne dei fit­ti pa­ga­ti in ba­se ad una con­ven­zio­ne nul­la può es­se­re ri­chie­sta en­tro il ter­mi­ne di un an­no a par­ti­re dal pas­sag­gio in giu­di­ca­to del­la de­ter­mi­na­zio­ne del fit­to, ma al più tar­di cin­que an­ni do­po il lo­ro pa­ga­men­to.

3 Per al­tro, la nul­li­tà del fit­to non in­fir­ma la va­li­di­tà del con­trat­to d’af­fit­to.

Art. 46 Patti nulli  

Le par­ti non pos­so­no ri­nun­cia­re an­ti­ci­pa­ta­men­te ai di­rit­ti lo­ro con­fe­ri­ti dal­la pre­sen­te se­zio­ne.

Capitolo 5: Procedura e autorità

Sezione 1: Procedura e rimedi di diritto

Art. 47 Procedura 47  

I Can­to­ni di­sci­pli­na­no la pro­ce­du­ra am­mi­ni­stra­ti­va nel­la mi­su­ra in cui non sia re­go­la­ta dal­la pre­sen­te leg­ge; al­le azio­ni ci­vi­li si ap­pli­ca­no le di­spo­si­zio­ni del Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 di­cem­bre 200848.

47 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II 7 dell’all. 1 al co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

48 RS 272

Art. 4849  

49 Abro­ga­to dal n. II 7 dell’all. 1 al co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Art. 49 Decisione d’accertamento dell’autorità amministrativa  

1 La par­te che ab­bia un in­te­res­se de­gno di pro­te­zio­ne può chie­de­re all’au­to­ri­tà com­pe­ten­te di ac­cer­ta­re se la ri­du­zio­ne del­la du­ra­ta dell’af­fit­to, l’af­fit­to par­ti­cel­la per par­ti­cel­la, l’af­fit­to com­ple­men­ta­re o l’am­mon­ta­re del fit­to pos­sa­no es­se­re ap­pro­va­ti.

2 Es­sa può chie­de­re la de­ci­sio­ne d’ac­cer­ta­men­to an­che pri­ma del­la con­clu­sio­ne del con­trat­to.

Art. 50 Ricorso all’autorità cantonale di ricorso  

1 Le de­ci­sio­ni dell’au­to­ri­tà am­mi­ni­stra­ti­va di pri­ma istan­za pos­so­no es­se­re im­pu­gna­te nel ter­mi­ne di 30 gior­ni din­nan­zi all’au­to­ri­tà can­to­na­le di ri­cor­so.

2 L’au­to­ri­tà di ri­cor­so no­ti­fi­ca la pro­pria de­ci­sio­ne al­le par­ti e all’op­po­nen­te; la co­mu­ni­ca al­tre­sì all’au­to­ri­tà in­fe­rio­re.

Art. 5150  

50Abro­ga­to dal n. 18 dell’all. al­la L del 17 giu. 2005 sul Tri­bu­na­le am­mi­ni­stra­ti­vo fe­de­ra­le, con ef­fet­to dal 1° gen. 2007 (RU 20062197; FF 20013764).

Art. 52 Obbligo d’informazione  

Le par­ti de­vo­no for­ni­re all’au­to­ri­tà am­mi­ni­stra­ti­va com­pe­ten­te le in­for­ma­zio­ni da es­sa ri­chie­ste, con­sen­tir­le di pren­de­re co­no­scen­za dei do­cu­men­ti e di pro­ce­de­re a so­pral­luo­ghi, in quan­to ne­ces­sa­rio per ac­cor­da­re un’au­to­riz­za­zio­ne o ema­na­re una de­ci­sio­ne su op­po­si­zio­ne, su ri­cor­so o d’ac­cer­ta­men­to.

Sezione 2: Autorità cantonali

Art. 53  

I Can­to­ni de­si­gna­no:

a.
le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti ad ac­cor­da­re le au­to­riz­za­zio­ni;
b.
le au­to­ri­tà le­git­ti­ma­te a fa­re op­po­si­zio­ne;
c.
l’au­to­ri­tà di ri­cor­so.

Capitolo 6: …

Capitolo 7: Disposizioni finali

Sezione 1: Disposizioni cantonali d’esecuzione

Art. 58  

1 Gli at­ti nor­ma­ti­vi can­to­na­li fon­da­ti sul­la pre­sen­te leg­ge de­vo­no es­se­re por­ta­ti a co­no­scen­za del Di­par­ti­men­to fe­de­ra­le di giu­sti­zia e po­li­zia.52

2 Per l’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge i Can­to­ni ade­gua­no le lo­ro di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne e l’or­ga­niz­za­zio­ne del­le lo­ro au­to­ri­tà.

3 All’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge so­no abro­ga­te tut­te le di­spo­si­zio­ni can­to­na­li con­tra­rie.

52 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 20 giu. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Sezione 2: Modificazione e abrogazione di disposizioni del diritto fede­rale

Art. 59  

1. a 3. …53

4. La leg­ge fe­de­ra­le del 21 di­cem­bre 196054con­cer­nen­te il con­trol­lo dei fit­ti agri­co­li è abro­ga­ta.

53 Le mod. pos­so­no es­se­re con­sul­ta­te al­la RU 1986 926.

54[RU 1961 286, 1973 99n. I 4. RU 1987 405]

Sezione 3: Disposizioni transitorie

Art. 60 Disposizioni transitorie relative all’entrata in vigore il 20 ottobre 1986 55  

1 Ec­cet­tua­te le di­spo­si­zio­ni sul­la du­ra­ta dell’af­fit­to, sull’af­fit­to par­ti­cel­la per par­ti­cel­la e sull’af­fit­to com­ple­men­ta­re, la pre­sen­te leg­ge si ap­pli­ca an­che ai con­trat­ti d’af­fit­to con­clu­si o rin­no­va­ti pri­ma del­la sua en­tra­ta in vi­go­re. La du­ra­ta del­la rin­no­va­zio­ne di un con­trat­to in­ter­ve­nu­ta do­po l’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge è da que­sta re­go­la­ta.

2 Se la da­ta in cui l’af­fit­to è ini­zia­to non può es­se­re de­ter­mi­na­ta, si pre­su­me che l’af­fit­to sia ini­zia­to al ter­mi­ne pri­ma­ve­ri­le del 1973 pre­vi­sto dall’uso lo­ca­le.

3 Se la di­sdet­ta è sta­ta da­ta pri­ma dell’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge per un ter­mi­ne che coin­ci­de con la da­ta dell’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge o ad es­sa suc­ces­si­vo, la par­te in­te­res­sa­ta può chie­de­re en­tro 30 gior­ni dall’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge la pro­tra­zio­ne giu­di­zia­le dell’af­fit­to se­con­do le nuo­ve dis­po­si­zio­ni.

4 Le azio­ni e le do­man­de pen­den­ti so­no de­ci­se se­con­do il di­rit­to in vi­go­re al mo­men­to del­la sen­ten­za o del­la de­ci­sio­ne.

55 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 20 giu. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Art.60a Disposizioni transitorie relative alla modifica del 20 giugno 2003 56  

1 I con­trat­ti d’af­fit­to re­la­ti­vi ad azien­de agri­co­le che non sod­di­sfa­no più le esi­gen­ze quan­to al­la di­men­sio­ne mi­ni­ma (art. 1 cpv. 1 lett. b) ri­man­go­no in vi­go­re co­me ta­li per la du­ra­ta le­ga­le dell’af­fit­to o per la du­ra­ta più lun­ga sta­bi­li­ta nel con­trat­to op­pu­re per la du­ra­ta dell’af­fit­to pro­trat­to giu­di­zial­men­te.

2 Se un sif­fat­to con­trat­to è di­sdet­to per la fi­ne del­la du­ra­ta dell’af­fit­to e l’af­fit­tua­rio chie­de la pro­tra­zio­ne giu­di­zia­le, l’in­ten­zio­ne del lo­ca­to­re di af­fit­ta­re l’azien­da par­ti­cel­la per par­ti­cel­la non im­pe­di­sce che si pos­sa ra­gio­ne­vol­men­te pre­ten­de­re da lui la pro­tra­zio­ne dell’af­fit­to.

56 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 20 giu. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4127; FF 2002 4208).

Art. 60b Disposizioni transitorie relative alla modifica del 5 ottobre 2007 57  

1 I con­trat­ti d’af­fit­to re­la­ti­vi a fon­di adi­bi­ti all’agri­col­tu­ra, qua­lo­ra la co­sa af­fit­ta­ta sia in­te­ra­men­te si­tua­ta in una zo­na edi­fi­ca­bi­le se­con­do l’ar­ti­co­lo 15 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 22 giu­gno 197958 sul­la pia­ni­fi­ca­zio­ne del ter­ri­to­rio, ri­man­go­no sot­to­po­sti al di­rit­to in ma­te­ria di af­fit­to agri­co­lo per la du­ra­ta le­ga­le dell’af­fit­to o, se più lun­ga, per la du­ra­ta sta­bi­li­ta nel con­trat­to o pro­trat­ta giu­di­zial­men­te.

2 I con­trat­ti d’af­fit­to re­la­ti­vi ad azien­de agri­co­le che non sod­di­sfa­no più le esi­gen­ze quan­to al­la di­men­sio­ne mi­ni­ma (art. 1 cpv. 1 lett. b) sus­si­sto­no co­me con­trat­ti re­la­ti­vi ad azien­de agri­co­le per la du­ra­ta le­ga­le dell’af­fit­to o, se più lun­ga, per la du­ra­ta sta­bi­li­ta nel con­trat­to o pro­trat­ta giu­di­zial­men­te.

57 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 5 ott. 2007, in vi­go­re dal 1° set. 2008 (RU 2008 3589; FF 2006 5815).

58 RS 700

Sezione 4: Referendum ed entrata in vigore

Art. 61  

1 La pre­sen­te leg­ge sot­to­stà al re­fe­ren­dum fa­col­ta­ti­vo.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le ne de­ter­mi­na l’en­tra­ta in vi­go­re.

Da­ta dell’en­tra­ta in vi­go­re: 20 ot­to­bre 198659
Art. 36 a 46, 54 cpv. 1 com­ma 4 e 5, 59 n. 4: 25 feb­bra­io 198760.

59DCF del 2 giu. 1986.

60O dell’11 feb. 1987 (RU 1987405).

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