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Legge federale sull’organizzazione delle autorità penali della Confederazione

del 19 marzo 2010 (Stato 1° gennaio 2021)

L’Assemblea federale della Confederazione Svizzera,

visti gli articoli 123 capoverso 1, 173 capoverso 2 e 191a capoversi 1 e 3 della Costituzione federale1; visto il messaggio del Consiglio federale del 10 settembre 20082,

decreta:

Titolo primo: Disposizioni generali

Art. 1 Oggetto e campo d’applicazione  

1La pre­sen­te leg­ge di­sci­pli­na l’or­ga­niz­za­zio­ne del­le au­to­ri­tà pe­na­li del­la Con­fe­de­ra­zio­ne e con­tie­ne di­spo­si­zio­ni in­te­gra­ti­ve del Co­di­ce di pro­ce­du­ra pe­na­le del 5 ot­to­bre 20071 (CPP) in ma­te­ria di giu­ri­sdi­zio­ne fe­de­ra­le.

2Non si ap­pli­ca al­le cau­se pe­na­li de­fe­ri­te dal Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne ad au­to­ri­tà can­to­na­li per l’istru­zio­ne e il giu­di­zio o sol­tan­to per il giu­di­zio.


1 RS 312.0

Art. 2 Autorità penali della Confederazione  

1Le au­to­ri­tà di per­se­gui­men­to pe­na­le del­la Con­fe­de­ra­zio­ne so­no:

a.
la po­li­zia;
b.
il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

2Fun­go­no da au­to­ri­tà giu­di­can­ti nei ca­si che sot­to­stan­no al­la giu­ri­sdi­zio­ne fe­de­ra­le:

a.
il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le;
b.
il Tri­bu­na­le fe­de­ra­le;
c.
i giu­di­ci can­to­na­li dei prov­ve­di­men­ti coer­ci­ti­vi, se ope­ra­no per con­to del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.
Art. 3 Lingua del procedimento  

1La lin­gua del pro­ce­di­men­to è il te­de­sco, il fran­ce­se o l’ita­lia­no.

2Il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne de­ter­mi­na la lin­gua del pro­ce­di­men­to all’aper­tu­ra dell’istru­zio­ne. Tie­ne con­to se­gna­ta­men­te:

a.
del­le co­no­scen­ze lin­gui­sti­che dei par­te­ci­pan­ti al pro­ce­di­men­to;
b.
del­la lin­gua de­gli at­ti es­sen­zia­li;
c.
del­la lin­gua del luo­go dei pri­mi at­ti istrut­to­ri.

3La lin­gua scel­ta va­le fi­no al­la chiu­su­ra del pro­ce­di­men­to con de­ci­sio­ne pas­sa­ta in giu­di­ca­to.

4Può es­se­re cam­bia­ta a ti­to­lo ec­ce­zio­na­le in pre­sen­za di gra­vi mo­ti­vi, se­gna­ta­men­te nel ca­so di di­sgiun­zio­ne o riu­nio­ne dei pro­ce­di­men­ti.

5Chi di­ri­ge il pro­ce­di­men­to può de­ter­mi­na­re che sin­go­li at­ti pro­ce­du­ra­li si svol­ga­no in una del­le al­tre due lin­gue del pro­ce­di­men­to.

6La lin­gua del pro­ce­di­men­to di­nan­zi al giu­di­ce dei prov­ve­di­men­ti coer­ci­ti­vi è de­ter­mi­na­ta dal di­rit­to can­to­na­le.

Titolo secondo: Autorità di perseguimento penale

Capitolo 1: Polizia

Art. 4 Adempimento dei compiti di polizia  

L’adem­pi­men­to dei com­pi­ti di po­li­zia nell’am­bi­to del­la giu­ri­sdi­zio­ne fe­de­ra­le com­pe­te:

a.
al­la Po­li­zia giu­di­zia­ria fe­de­ra­le;
b.
ad al­tre uni­tà dell’Uf­fi­cio fe­de­ra­le di po­li­zia, nel­la mi­su­ra in cui il di­rit­to fe­de­ra­le at­tri­bui­sca lo­ro com­pi­ti nell’am­bi­to del per­se­gui­men­to pe­na­le;
c.
ad al­tre au­to­ri­tà fe­de­ra­li, nel­la mi­su­ra in cui il di­rit­to fe­de­ra­le at­tri­bui­sca lo­ro com­pi­ti nell’am­bi­to del per­se­gui­men­to pe­na­le;
d.
al­le for­ze di po­li­zia can­to­na­li che adem­pio­no com­pi­ti nell’am­bi­to del per­se­gui­men­to pe­na­le in coo­pe­ra­zio­ne con le au­to­ri­tà pe­na­li del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.
Art. 5 Statuto delle forze di polizia cantonali  

1Quan­do svol­go­no com­pi­ti fe­de­ra­li nell’am­bi­to del per­se­gui­men­to pe­na­le, le for­ze di po­li­zia can­to­na­li sot­to­stan­no al­la vi­gi­lan­za e al­le istru­zio­ni del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

2Le de­ci­sio­ni e gli at­ti pro­ce­du­ra­li del­le for­ze di po­li­zia can­to­na­li so­no im­pu­gna­bi­li con re­cla­mo al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le.

Art. 6 Responsabilità per danni  

1La Con­fe­de­ra­zio­ne ri­spon­de con­for­me­men­te al­la leg­ge del 14 mar­zo 19581 sul­la re­spon­sa­bi­li­tà dei dan­ni cau­sa­ti il­le­ci­ta­men­te da­gli or­ga­ni di cui all’ar­ti­co­lo 4 nell’eser­ci­zio dei lo­ro com­pi­ti di po­li­zia nell’am­bi­to del­la giu­ri­sdi­zio­ne fe­de­ra­le.

2Ove ab­bia ri­sar­ci­to il dan­no, la Con­fe­de­ra­zio­ne ha di­rit­to di re­gres­so con­tro il Can­to­ne al cui ser­vi­zio si tro­va la per­so­na che lo ha cau­sa­to. La pro­ce­du­ra è ret­ta dall’ar­ti­co­lo 10 ca­po­ver­so 1 del­la leg­ge del 14 mar­zo 1995 sul­la re­spon­sa­bi­li­tà.


Capitolo 2: Ministero pubblico della Confederazione

Sezione 1: Autorità e sede

Art. 7 Autorità  

Il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne fun­ge da pub­bli­co mi­ni­ste­ro a li­vel­lo fe­de­ra­le.

Art. 8 Sede e sedi distaccate  

1Il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne ha se­de a Ber­na.

2Può apri­re e chiu­de­re se­di di­stac­ca­te.

Sezione 2: Organizzazione, amministrazione e attribuzioni

Art. 9 Procuratore generale della Confederazione  

1Il pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le di­ri­ge il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

2Il pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le è re­spon­sa­bi­le in par­ti­co­la­re:

a.
del per­se­gui­men­to pe­na­le inec­ce­pi­bi­le ed ef­fi­cien­te nei ca­si che sot­to­stan­no al­la giu­ri­sdi­zio­ne fe­de­ra­le;
b.
del­la rea­liz­za­zio­ne e del­la ge­stio­ne di un’or­ga­niz­za­zio­ne fun­zio­na­le;
c.
dell’im­pie­go ef­fi­ca­ce del per­so­na­le e del­le ri­sor­se fi­nan­zia­rie e ma­te­ria­li.

3Il pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le di­sci­pli­na in un re­go­la­men­to l’or­ga­niz­za­zio­ne e l’am­mi­ni­stra­zio­ne del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

Art. 10 Sostituti procuratori generali della Confederazione  

1Il pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le ha due so­sti­tu­ti (so­sti­tu­ti pro­cu­ra­to­ri ge­ne­ra­li).

2Quan­do agi­sco­no in rap­pre­sen­tan­za del pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le, i so­sti­tu­ti pro­cu­ra­to­ri ge­ne­ra­li ne as­su­mo­no tut­te le at­tri­bu­zio­ni.

Art. 11 Procuratori capo federali  

I pro­cu­ra­to­ri ca­po di­ri­go­no cia­scu­no un’uni­tà del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

Art. 12 Procuratori pubblici federali  

I pro­cu­ra­to­ri pub­bli­ci so­no as­se­gna­ti cia­scu­no a un’uni­tà del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne o di­ret­ta­men­te al pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le.

Art. 13 Istruzioni  

1Pos­so­no im­par­ti­re istru­zio­ni:

a.
il pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le, a tut­ti i col­la­bo­ra­to­ri del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne;
b.
i pro­cu­ra­to­ri ca­po, ai col­la­bo­ra­to­ri lo­ro su­bor­di­na­ti.

2So­no al­tre­sì am­mes­se nel sin­go­lo ca­so istru­zio­ni sull’aper­tu­ra, lo svol­gi­men­to o la chiu­su­ra di un pro­ce­di­men­to, co­me pu­re istru­zio­ni per l’ac­cu­sa in giu­di­zio e per l’eser­ci­zio di ri­me­di giu­ri­di­ci.

Art. 14 Approvazione di decreti  

I de­cre­ti di ab­ban­do­no, di non luo­go a pro­ce­de­re e di so­spen­sio­ne van­no ap­pro­va­ti:

a.
dal pro­cu­ra­to­re ca­po, se so­no ema­na­ti da un pro­cu­ra­to­re pub­bli­co;
b.
dal pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le, se so­no ema­na­ti da un pro­cu­ra­to­re ca­po.
Art. 15 Rimedi giuridici del Ministero pubblico della Confederazione  

1L’eser­ci­zio di ri­me­di giu­ri­di­ci com­pe­te:

a.
al pro­cu­ra­to­re pub­bli­co che ha pro­mos­so e so­ste­nu­to l’ac­cu­sa;
b.
al pro­cu­ra­to­re ca­po dell’uni­tà che ha pro­mos­so e so­ste­nu­to l’ac­cu­sa;
c.
al pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le.

2Lo stes­so va­le per la li­mi­ta­zio­ne o il ri­ti­ro di ri­me­di giu­ri­di­ci non­ché per la com­mu­ta­zio­ne de­gli ap­pel­li in ap­pel­li in­ci­den­ta­li.

Art. 16 Amministrazione  

1Il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne go­de di au­to­no­mia am­mi­ni­stra­ti­va.

2Isti­tui­sce i suoi ser­vi­zi e as­su­me il per­so­na­le ne­ces­sa­rio.

3Tie­ne una con­ta­bi­li­tà pro­pria.

Art. 17 Rapporto, preventivo e consuntivo  

1Il pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le sot­to­po­ne ogni an­no all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za sul Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne (au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za) il pro­get­to di pre­ven­ti­vo e il con­sun­ti­vo, a de­sti­na­zio­ne dell’As­sem­blea fe­de­ra­le, non­ché il rap­por­to sull’at­ti­vi­tà del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

2Il rap­por­to con­tie­ne se­gna­ta­men­te in­di­ca­zio­ni cir­ca:

a.
l’or­ga­niz­za­zio­ne in­ter­na;
b.
le istru­zio­ni ge­ne­ra­li;
c.
il nu­me­ro e la ti­po­lo­gia dei ca­si chiu­si e di quel­li pen­den­ti, co­me pu­re il ca­ri­co di la­vo­ro del­le sin­go­le uni­tà;
d.
l’im­pie­go del per­so­na­le e del­le ri­sor­se fi­nan­zia­rie e ma­te­ria­li;
e.
il nu­me­ro e l’esi­to dei re­cla­mi con­tro le de­ci­sio­ni e gli at­ti pro­ce­du­ra­li del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.
Art. 18 Infrastruttura  

1Il Di­par­ti­men­to fe­de­ra­le del­le fi­nan­ze (DFF) è com­pe­ten­te per l’ap­pron­ta­men­to, la ge­stio­ne e la ma­nu­ten­zio­ne de­gli edi­fi­ci uti­liz­za­ti dal Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne. Es­so tie­ne ade­gua­ta­men­te in con­si­de­ra­zio­ne le esi­gen­ze del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

2Il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne sop­pe­ri­sce au­to­no­ma­men­te ai suoi bi­so­gni in be­ni e ser­vi­zi nell’am­bi­to del­la lo­gi­sti­ca.

3I det­ta­gli del­la col­la­bo­ra­zio­ne tra il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne e il DFF so­no ret­ti per ana­lo­gia dal­la con­ven­zio­ne tra il Tri­bu­na­le fe­de­ra­le e il Con­si­glio fe­de­ra­le di cui all’ar­ti­co­lo 25a ca­po­ver­so 3 del­la leg­ge del 17 giu­gno 20051 sul Tri­bu­na­le fe­de­ra­le; è fat­ta sal­va una con­ven­zio­ne di­ver­sa con­clu­sa tra il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne e il Con­si­glio fe­de­ra­le.


Art. 19 Informazione del pubblico  

Il pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le ema­na istru­zio­ni sull’in­for­ma­zio­ne del pub­bli­co in me­ri­to ai pro­ce­di­men­ti pen­den­ti.

Sezione 3: Nomina, durata della carica, destituzione e statuto del personale

Art. 20 Nomina e durata della carica  

1Il pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le e i so­sti­tu­ti pro­cu­ra­to­ri ge­ne­ra­li so­no elet­ti dall’As­sem­blea fe­de­ra­le ple­na­ria.

1bisÈ eleg­gi­bi­le chiun­que ab­bia di­rit­to di vo­to in ma­te­ria fe­de­ra­le.1

2Gli al­tri pro­cu­ra­to­ri pub­bli­ci so­no no­mi­na­ti dal pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le. Que­sti può li­mi­ta­re l’eleg­gi­bi­li­tà al­le per­so­ne che han­no di­rit­to di vo­to in ma­te­ria fe­de­ra­le.2

3Tut­ti i pro­cu­ra­to­ri stan­no in ca­ri­ca quat­tro an­ni. Il man­da­to de­cor­re dal 1° gen­na­io che se­gue l’ini­zio del­la le­gi­sla­tu­ra del Con­si­glio na­zio­na­le.


1 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 1° ott. 2010, in vi­go­re dal 1° mar. 2011 (RU 2011 349; FF 2010 3601 3629).
2 Per. in­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 1° ott. 2010, in vi­go­re dal 1° mar. 2011 (RU 2011 349; FF 2010 3601 3629).

Art. 21 Destituzione  

L’au­to­ri­tà di no­mi­na può de­sti­tui­re un mem­bro del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne da es­sa no­mi­na­to pri­ma del­la sca­den­za del suo man­da­to se que­sti:

a.
in­ten­zio­nal­men­te o per ne­gli­gen­za gra­ve, ha vio­la­to gra­ve­men­te i suoi do­ve­ri d’uf­fi­cio; o
b.
ha du­re­vol­men­te per­so la ca­pa­ci­tà di eser­ci­ta­re il suo uf­fi­cio.
Art. 22 Statuto del personale  

1L’As­sem­blea fe­de­ra­le di­sci­pli­na me­dian­te or­di­nan­za il rap­por­to di la­vo­ro e la re­tri­bu­zio­ne del pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le e dei so­sti­tu­ti pro­cu­ra­to­ri ge­ne­ra­li.

2In quan­to la pre­sen­te leg­ge non di­spon­ga al­tri­men­ti, agli al­tri pro­cu­ra­to­ri e ai col­la­bo­ra­to­ri del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne si ap­pli­ca il di­rit­to del per­so­na­le fe­de­ra­le. Le de­ci­sio­ni del da­to­re di la­vo­ro in­com­bo­no al pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le.

Sezione 4: Vigilanza

Art. 23 Nomina e composizione dell’autorità di vigilanza  

1L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za è elet­ta dall’As­sem­blea fe­de­ra­le ple­na­ria.

2L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za

con­ta set­te mem­bri e si com­po­ne di:

a.
un giu­di­ce del Tri­bu­na­le fe­de­ra­le e un giu­di­ce del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le;
b.
due av­vo­ca­ti iscrit­ti in un re­gi­stro can­to­na­le de­gli av­vo­ca­ti;
c.
tre spe­cia­li­sti che non fac­cia­no par­te di un tri­bu­na­le del­la Con­fe­de­ra­zio­ne né sia­no iscrit­ti in un re­gi­stro can­to­na­le de­gli av­vo­ca­ti.
Art. 24 Incompatibilità  

1I mem­bri dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za non pos­so­no es­se­re mem­bri dell’As­sem­blea fe­de­ra­le o del Con­si­glio fe­de­ra­le, né eser­ci­ta­re al­cun’al­tra fun­zio­ne al ser­vi­zio del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

2I mem­bri iscrit­ti in un re­gi­stro can­to­na­le de­gli av­vo­ca­ti non pos­so­no eser­ci­ta­re il pa­tro­ci­nio di­nan­zi al­le au­to­ri­tà pe­na­li del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

Art. 25 Durata della carica  

1I mem­bri dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za stan­no in ca­ri­ca quat­tro an­ni.

2I seg­gi di­ve­nu­ti va­can­ti so­no rias­se­gna­ti per il re­sto del pe­rio­do.

3I mem­bri del Tri­bu­na­le fe­de­ra­le o del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le che la­scia­no la ca­ri­ca ces­sa­no si­mul­ta­nea­men­te di far par­te dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.

Art. 26 Destituzione  

L’As­sem­blea fe­de­ra­le ple­na­ria può de­sti­tui­re un mem­bro dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za pri­ma del­la sca­den­za del suo man­da­to se que­sti:

a.
in­ten­zio­nal­men­te o per ne­gli­gen­za gra­ve, ha vio­la­to gra­ve­men­te i suoi do­ve­ri d’uf­fi­cio; o
b.
ha du­re­vol­men­te per­so la ca­pa­ci­tà di eser­ci­ta­re il suo uf­fi­cio.
Art. 27 Statuto e organizzazione dell’autorità di vigilanza  

1L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za si co­sti­tui­sce au­to­no­ma­men­te.

2Es­sa di­spo­ne di una se­gre­te­ria per­ma­nen­te e pren­de le de­ci­sio­ni del da­to­re di la­vo­ro.

3L’As­sem­blea fe­de­ra­le di­sci­pli­na me­dian­te or­di­nan­za l’or­ga­niz­za­zio­ne e i com­pi­ti dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.

Art. 28 Ricusazione  

Le di­spo­si­zio­ni del CPP1 con­cer­nen­ti la ri­cu­sa­zio­ne del­le per­so­ne che ope­ra­no in se­no a un’au­to­ri­tà pe­na­le si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia ai mem­bri dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.


1 RS 312.0

Art. 29 Vigilanza e potere di impartire istruzioni dell’autorità di vigilanza  

1L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za pre­sen­ta all’As­sem­blea fe­de­ra­le un rap­por­to an­nua­le sul­la pro­pria at­ti­vi­tà.

2L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può im­par­ti­re istru­zio­ni ge­ne­ra­li sull’adem­pi­men­to dei com­pi­ti da par­te del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne. So­no esclu­se istru­zio­ni nel sin­go­lo ca­so sull’aper­tu­ra, lo svol­gi­men­to e la chiu­su­ra di un pro­ce­di­men­to, co­me pu­re istru­zio­ni per l’ac­cu­sa in giu­di­zio e per l’eser­ci­zio di ri­me­di giu­ri­di­ci.

3L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za con­trol­la che le istru­zio­ni ven­ga­no ri­spet­ta­te e, all’oc­cor­ren­za, adot­ta prov­ve­di­men­ti nei con­fron­ti del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

Art. 30 Richiesta di informazioni e ispezioni dell’autorità di vigilanza  

1L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può ef­fet­tua­re ispe­zio­ni pres­so il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne e chie­der­gli di for­ni­re in­for­ma­zio­ni e rap­por­ti sup­ple­men­ta­ri sul­la sua at­ti­vi­tà.

2Le per­so­ne in­ca­ri­ca­te dall’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za di chie­de­re in­for­ma­zio­ni o di ef­fet­tua­re un’ispe­zio­ne pos­so­no con­sul­ta­re gli at­ti pro­ce­du­ra­li nel­la mi­su­ra in cui l’adem­pi­men­to del lo­ro man­da­to lo ri­chie­da.

3Ta­li per­so­ne pos­so­no uti­liz­za­re le in­for­ma­zio­ni ot­te­nu­te nei lo­ro rap­por­ti e rac­co­man­da­zio­ni, ma sol­tan­to in ter­mi­ni ge­ne­ra­li e in for­ma ano­ni­miz­za­ta.

Art. 31 Altri compiti e poteri dell’autorità di vigilanza  

1L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za sot­to­po­ne all’As­sem­blea fe­de­ra­le ple­na­ria le pro­po­ste di de­sti­tu­zio­ne del pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le e dei so­sti­tu­ti pro­cu­ra­to­ri ge­ne­ra­li.

2L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può pro­nun­cia­re un av­ver­ti­men­to o un am­mo­ni­men­to, o di­spor­re una ri­du­zio­ne del­lo sti­pen­dio, nei con­fron­ti dei mem­bri del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne elet­ti dall’As­sem­blea fe­de­ra­le ple­na­ria che ab­bia­no vio­la­to do­ve­ri d’uf­fi­cio.

3Ta­li de­ci­sio­ni so­no im­pu­gna­bi­li con ri­cor­so al Tri­bu­na­le am­mi­ni­stra­ti­vo fe­de­ra­le; la pro­ce­du­ra è ret­ta dal­la leg­ge fe­de­ra­le del 20 di­cem­bre 19681 sul­la pro­ce­du­ra am­mi­ni­stra­ti­va.

4L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za sot­to­po­ne al Con­si­glio fe­de­ra­le il suo pro­get­to di pre­ven­ti­vo e il suo con­sun­ti­vo non­ché il pro­get­to di pre­ven­ti­vo e il con­sun­ti­vo del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne. Il Con­si­glio fe­de­ra­le li tra­smet­te all’As­sem­blea fe­de­ra­le sen­za mo­di­fi­car­li.


Titolo terzo: Autorità giudiziarie

Capitolo 1: Tribunale penale federale

Sezione 1: Sede, composizione e vigilanza

Art. 32 Sede  

1Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le ha se­de a Bel­lin­zo­na.

2Se le cir­co­stan­ze lo giu­sti­fi­ca­no, il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le può riu­nir­si al­tro­ve.

3Il Con­si­glio fe­de­ra­le è au­to­riz­za­to a con­clu­de­re con il Can­to­ne Ti­ci­no una con­ven­zio­ne sul­la par­te­ci­pa­zio­ne fi­nan­zia­ria di que­st’ul­ti­mo al­le spe­se per l’isti­tu­zio­ne del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le.

Art. 33 Composizione  

Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le si com­po­ne di:

a.
una o più cor­ti pe­na­li;
b.
una o più cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li;
c.1
una cor­te d’ap­pel­lo.

1 In­tro­dot­ta dal n. I del­la LF del 17 mar. 2017 (Isti­tu­zio­ne di una cor­te d’ap­pel­lo in se­no al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2017 5769; FF 2013 6121, 2016 5587).

Art. 34 Vigilanza  

1Il Tri­bu­na­le fe­de­ra­le eser­ci­ta la vi­gi­lan­za am­mi­ni­stra­ti­va sul­la ge­stio­ne del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le.

2L’al­ta vi­gi­lan­za è eser­ci­ta­ta dall’As­sem­blea fe­de­ra­le.

3Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le sot­to­po­ne ogni an­no al Tri­bu­na­le fe­de­ra­le, a de­sti­na­zio­ne dell’As­sem­blea fe­de­ra­le, il suo pro­get­to di pre­ven­ti­vo, il suo con­sun­ti­vo non­ché il suo rap­por­to di ge­stio­ne.

Sezione 2: Corti penali

Art. 35 Competenze  

1Le cor­ti pe­na­li giu­di­ca­no in pri­mo gra­do i ca­si che sot­to­stan­no al­la giu­ri­sdi­zio­ne fe­de­ra­le, sem­pre che il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne non ne ab­bia de­fe­ri­to il giu­di­zio al­le au­to­ri­tà can­to­na­li.

2Le cor­ti pe­na­li giu­di­ca­no inol­tre le cau­se pe­na­li che il Con­si­glio fe­de­ra­le ha de­fe­ri­to al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le in ap­pli­ca­zio­ne del­la leg­ge fe­de­ra­le del 22 mar­zo 19741 sul di­rit­to pe­na­le am­mi­ni­stra­ti­vo.


1 RS 313.0

Art. 36 Composizione  

1Le cor­ti pe­na­li giu­di­ca­no nel­la com­po­si­zio­ne di tre giu­di­ci.

2Il pre­si­den­te del­la cor­te giu­di­ca qua­le giu­di­ce uni­co nei ca­si di cui all’ar­ti­co­lo 19 ca­po­ver­so 2 CPP1. Può de­le­ga­re que­sto com­pi­to a un al­tro giu­di­ce.


1 RS 312.0

Sezione 3: Corti dei reclami penali

Art. 37 Competenze  

1Le cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le giu­di­ca­no i ca­si in cui il CPP1 di­chia­ra com­pe­ten­te la giu­ri­sdi­zio­ne di re­cla­mo o il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le.

2Le cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li giu­di­ca­no inol­tre:

a.
i re­cla­mi in ma­te­ria di as­si­sten­za giu­di­zia­ria in­ter­na­zio­na­le con­for­me­men­te:
1.
al­la leg­ge fe­de­ra­le del 20 mar­zo 19812 sull’as­si­sten­za in­ter­na­zio­na­le in ma­te­ria pe­na­le,
2.
al­la leg­ge fe­de­ra­le del 21 di­cem­bre 19953 con­cer­nen­te la coo­pe­ra­zio­ne con i tri­bu­na­li in­ter­na­zio­na­li in­ca­ri­ca­ti del per­se­gui­men­to pe­na­le del­le vio­la­zio­ni gra­vi del di­rit­to in­ter­na­zio­na­le uma­ni­ta­rio,
3.
al­la leg­ge fe­de­ra­le del 22 giu­gno 20014 sul­la coo­pe­ra­zio­ne con la Cor­te pe­na­le in­ter­na­zio­na­le,
4.
al­la leg­ge fe­de­ra­le del 3 ot­to­bre 19755 re­la­ti­va al trat­ta­to con­chiu­so con gli Sta­ti Uni­ti d’Ame­ri­ca sull’as­si­sten­za giu­di­zia­ria in ma­te­ria pe­na­le;
b.
i re­cla­mi lo­ro sot­to­po­sti in vir­tù del­la leg­ge fe­de­ra­le del 22 mar­zo 19746 sul di­rit­to pe­na­le am­mi­ni­stra­ti­vo;
c.7
i ri­cor­si con­tro le de­ci­sio­ni del Tri­bu­na­le am­mi­ni­stra­ti­vo fe­de­ra­le in ma­te­ria di rap­por­ti di la­vo­ro dei suoi giu­di­ci e del suo per­so­na­le, non­ché del per­so­na­le del­le se­gre­te­rie per­ma­nen­ti del­le com­mis­sio­ni fe­de­ra­li di sti­ma;
d.
i con­flit­ti di com­pe­ten­za tra la giu­ri­sdi­zio­ne mi­li­ta­re e quel­la or­di­na­ria;
e.
le con­te­sta­zio­ni lo­ro sot­to­po­ste per de­ci­sio­ne in vir­tù del­la leg­ge fe­de­ra­le del 21 mar­zo 19978 sul­le mi­su­re per la sal­va­guar­dia del­la si­cu­rez­za in­ter­na;
f.
le con­te­sta­zio­ni lo­ro sot­to­po­ste per de­ci­sio­ne in vir­tù del­la leg­ge fe­de­ra­le del 7 ot­to­bre 19949 su­gli Uf­fi­ci cen­tra­li di po­li­zia giu­di­zia­ria del­la Con­fe­de­ra­zio­ne;
g.10
i con­flit­ti di com­pe­ten­za se­con­do la leg­ge fe­de­ra­le del 29 set­tem­bre 201711 sui gio­chi in de­na­ro.

1 RS 312.0
2 RS 351.1
3 RS 351.20
4 RS 351.6
5 RS 351.93
6 RS 313.0
7 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 5 del­la LF del 19 giu. 2020, in vi­go­re dal 1° gen. 2021 (RU 2020 4085; FF 2018 4031).
8 RS 120
9 RS 360
10 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. II 1 del­la LF del 29 set. 2017 sui gio­chi in de­na­ro, in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2018 5103; FF 2015 6849).
11 RS 935.51

Art. 38 Composizione  

Le cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li giu­di­ca­no nel­la com­po­si­zio­ne di tre giu­di­ci, sal­vo che la pre­sen­te leg­ge at­tri­bui­sca ta­le com­pe­ten­za a chi di­ri­ge il pro­ce­di­men­to.

Sezione 3a: Corte d’appello

Art. 38a Competenze  

La Cor­te d’ap­pel­lo giu­di­ca gli ap­pel­li e le do­man­de di re­vi­sio­ne.

Art. 38b Composizione  

La Cor­te d’ap­pel­lo giu­di­ca nel­la com­po­si­zio­ne di tre giu­di­ci, sal­vo che la pre­sen­te leg­ge at­tri­bui­sca ta­le com­pe­ten­za a chi di­ri­ge il pro­ce­di­men­to.

Art. 38c Impossibilità di deliberare validamente a causa delle ricusazioni  

Se il nu­me­ro dei giu­di­ci del­la Cor­te d’ap­pel­lo dei qua­li è do­man­da­ta la ri­cu­sa­zio­ne è ta­le da ren­de­re im­pos­si­bi­le una de­li­be­ra­zio­ne va­li­da, il pre­si­den­te del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le de­si­gna per sor­teg­gio, tra i pre­si­den­ti dei tri­bu­na­li su­pe­rio­ri dei Can­to­ni non in­te­res­sa­ti nel­la cau­sa, i giu­di­ci straor­di­na­ri non di car­rie­ra ne­ces­sa­ri per de­ci­de­re sul­la ri­cu­sa­zio­ne e, all’oc­cor­ren­za, giu­di­ca­re la cau­sa.

Sezione 4: Diritto procedurale applicabile

Art. 39 Principio  

1La pro­ce­du­ra di­nan­zi al­le cor­ti del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le è ret­ta dal CPP1 e dal­la pre­sen­te leg­ge.

2So­no fat­ti sal­vi i ca­si se­con­do:

a.
gli ar­ti­co­li 35 ca­po­ver­so 2 e 37 ca­po­ver­so 2 let­te­ra b; ta­li ca­si so­no ret­ti dal­la leg­ge fe­de­ra­le del 22 mar­zo 19742 sul di­rit­to pe­na­le am­mi­ni­stra­ti­vo;
b.
l’ar­ti­co­lo 37 ca­po­ver­so 2 let­te­ra a; ta­li ca­si so­no ret­ti dal­la leg­ge fe­de­ra­le del 20 di­cem­bre 19683 sul­la pro­ce­du­ra am­mi­ni­stra­ti­va e dal­le di­spo­si­zio­ni dei per­ti­nen­ti at­ti nor­ma­ti­vi in ma­te­ria di as­si­sten­za giu­di­zia­ria;
c.
l’ar­ti­co­lo 37 ca­po­ver­so 2 let­te­ra c; ta­li ca­si so­no ret­ti dal­la leg­ge del 24 mar­zo 20004 sul per­so­na­le fe­de­ra­le e dal­la leg­ge fe­de­ra­le del 20 di­cem­bre 1968 sul­la pro­ce­du­ra am­mi­ni­stra­ti­va;
d.
l’ar­ti­co­lo 37 ca­po­ver­so 2 let­te­re e–g; ta­li ca­si so­no ret­ti dal­la leg­ge fe­de­ra­le del 20 di­cem­bre 1968 sul­la pro­ce­du­ra am­mi­ni­stra­ti­va.5

1 RS 312.0
2 RS 313.0
3 RS 172.021
4 RS 172.220.1
5 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl; RS 171.10).

Art. 40 Revisione, interpretazione e rettifica di decisioni delle corti dei reclami penali  

1Gli ar­ti­co­li 121–129 del­la leg­ge del 17 giu­gno 20051 sul Tri­bu­na­le fe­de­ra­le si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia al­la re­vi­sio­ne, all’in­ter­pre­ta­zio­ne e al­la ret­ti­fi­ca del­le de­ci­sio­ni del­le cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li di cui all’ar­ti­co­lo 372 ca­po­ver­so 2.

2I mo­ti­vi che l’istan­te avreb­be po­tu­to in­vo­ca­re in un ri­cor­so con­tro la de­ci­sio­ne del­la Cor­te dei re­cla­mi pe­na­li non so­no pro­po­ni­bi­li co­me mo­ti­vi di re­vi­sio­ne.


1 RS 173.110
2 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl; RS 171.10).

Sezione 5: Giudici

Art. 41 Composizione del Tribunale  

1Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le si com­po­ne di 15–35 giu­di­ci or­di­na­ri.

2L’ef­fet­ti­vo del­le cor­ti pe­na­li e del­le cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li è in­te­gra­to con giu­di­ci non di car­rie­ra; il lo­ro nu­me­ro è al mas­si­mo pa­ri al­la me­tà di quel­lo dei giu­di­ci or­di­na­ri di ta­li cor­ti.1

2bisL’ef­fet­ti­vo del­la Cor­te d’ap­pel­lo è in­te­gra­to con al mas­si­mo die­ci giu­di­ci non di car­rie­ra.2

3L’As­sem­blea fe­de­ra­le sta­bi­li­sce il nu­me­ro dei giu­di­ci in un’or­di­nan­za.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 17 mar. 2017 (Isti­tu­zio­ne di una cor­te d’ap­pel­lo in se­no al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2017 5769; FF 2013 6121, 2016 5587).
2 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 17 mar. 2017 (Isti­tu­zio­ne di una cor­te d’ap­pel­lo in se­no al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2017 5769; FF 2013 6121, 2016 5587).

Art. 42 Elezione  

1I giu­di­ci so­no elet­ti dall’As­sem­blea fe­de­ra­le.

1bisI giu­di­ci del­la Cor­te d’ap­pel­lo so­no elet­ti spe­ci­fi­ca­men­te per ta­le cor­te.1

2È eleg­gi­bi­le chiun­que ab­bia di­rit­to di vo­to in ma­te­ria fe­de­ra­le.


1 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 17 mar. 2017 (Isti­tu­zio­ne di una cor­te d’ap­pel­lo in se­no al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2017 5769; FF 2013 6121, 2016 5587).

Art. 43 Incompatibilità personale  

1Non pos­so­no eser­ci­ta­re nel me­de­si­mo tem­po la fun­zio­ne di giu­di­ce del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le:

a.
i co­niu­gi, i part­ner re­gi­stra­ti e le per­so­ne che con­vi­vo­no sta­bil­men­te;
b.
i co­niu­gi o part­ner re­gi­stra­ti di per­so­ne che tra lo­ro so­no fra­tel­li o so­rel­le, non­ché le per­so­ne che con­vi­vo­no sta­bil­men­te con per­so­ne che tra lo­ro so­no fra­tel­li o so­rel­le;
c.
i pa­ren­ti in li­nea ret­ta e, fi­no al ter­zo gra­do com­pre­so, in li­nea col­la­te­ra­le;
d.
gli af­fi­ni in li­nea ret­ta e, fi­no al ter­zo gra­do com­pre­so, in li­nea col­la­te­ra­le.

2La re­go­la di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­ra d va­le, ap­pli­ca­ta per ana­lo­gia, an­che ri­guar­do al­le per­so­ne che con­vi­vo­no sta­bil­men­te.

Art. 44 Incompatibilità professionale  

1I giu­di­ci non pos­so­no es­se­re mem­bri dell’As­sem­blea fe­de­ra­le, del Con­si­glio fe­de­ra­le o del Tri­bu­na­le fe­de­ra­le, né eser­ci­ta­re al­cun’al­tra fun­zio­ne al ser­vi­zio del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

2Non pos­so­no eser­ci­ta­re al­cu­na at­ti­vi­tà che pre­giu­di­chi l’eser­ci­zio del­la lo­ro fun­zio­ne, l’in­di­pen­den­za del Tri­bu­na­le o la sua di­gni­tà.

3Non pos­so­no eser­ci­ta­re al­cu­na fun­zio­ne uf­fi­cia­le per uno Sta­to este­ro né ac­cet­ta­re ti­to­li o de­co­ra­zio­ni con­fe­ri­ti da au­to­ri­tà este­re.

4Non pos­so­no eser­ci­ta­re pro­fes­sio­nal­men­te la rap­pre­sen­tan­za in giu­di­zio.

5I giu­di­ci a tem­po pie­no non pos­so­no eser­ci­ta­re al­cu­na fun­zio­ne al ser­vi­zio di un Can­to­ne né al­tre at­ti­vi­tà lu­cra­ti­ve. Non pos­so­no nep­pu­re es­se­re mem­bri del­la di­re­zio­ne, dell’am­mi­ni­stra­zio­ne, dell’uf­fi­cio di vi­gi­lan­za o dell’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne di un’im­pre­sa com­mer­cia­le.

Art. 45 Altre attività  

1I giu­di­ci or­di­na­ri pos­so­no eser­ci­ta­re at­ti­vi­tà al di fuo­ri del Tri­bu­na­le sol­tan­to con l’au­to­riz­za­zio­ne del­la Com­mis­sio­ne am­mi­ni­stra­ti­va.

2Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le de­ter­mi­na in un re­go­la­men­to le con­di­zio­ni per il ri­la­scio di ta­le au­to­riz­za­zio­ne.

Art. 46 Grado di occupazione, rapporto di lavoro e retribuzione  

1I giu­di­ci or­di­na­ri eser­ci­ta­no la lo­ro fun­zio­ne a tem­po pie­no o a tem­po par­zia­le.

2La Cor­te ple­na­ria può, in ca­si mo­ti­va­ti, au­to­riz­za­re una mo­di­fi­ca del gra­do di oc­cu­pa­zio­ne du­ran­te il pe­rio­do di ca­ri­ca; la som­ma del­le per­cen­tua­li di oc­cu­pa­zio­ne del Tri­bu­na­le de­ve tut­ta­via ri­ma­ne­re com­ples­si­va­men­te im­mu­ta­ta.

3L’As­sem­blea fe­de­ra­le di­sci­pli­na me­dian­te or­di­nan­za il rap­por­to di la­vo­ro e la re­tri­bu­zio­ne dei giu­di­ci.

Art. 47 Giuramento e promessa solenne  

1Pri­ma di en­tra­re in ca­ri­ca, i giu­di­ci giu­ra­no o pro­met­to­no so­len­ne­men­te di adem­pie­re co­scien­zio­sa­men­te il lo­ro do­ve­re.

2Pre­sta­no giu­ra­men­to o pro­mes­sa so­len­ne di­nan­zi al­la Cor­te ple­na­ria.

Art. 48 Durata della carica  

1I giu­di­ci stan­no in ca­ri­ca sei an­ni.

2I giu­di­ci che com­pio­no 68 an­ni la­scia­no la ca­ri­ca al­la fi­ne dell’an­no ci­vi­le.1

3I seg­gi di­ve­nu­ti va­can­ti so­no rias­se­gna­ti per il re­sto del pe­rio­do.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 3 del­la LF del 16 mar. 2012 (In­nal­za­men­to dell’età mas­si­ma dei giu­di­ci), in vi­go­re dal 1° dic. 2012 (RU 2012 5647; FF 2011 7975 7993).

Art. 49 Destituzione  

L’As­sem­blea fe­de­ra­le può de­sti­tui­re un giu­di­ce pri­ma del­la sca­den­za del suo man­da­to se que­sti:

a.
in­ten­zio­nal­men­te o per ne­gli­gen­za gra­ve, ha vio­la­to gra­ve­men­te i suoi do­ve­ri d’uf­fi­cio; o
b.
ha du­re­vol­men­te per­so la ca­pa­ci­tà di eser­ci­ta­re il suo uf­fi­cio.
Art. 50  

1 Abro­ga­to dell’all. n. 6 del­la LF del 17 giu. 2011 (Ri­chie­ste di sop­pres­sio­ne dell’im­mu­ni­tà), con ef­fet­to dal 5 dic. 2011 (RU 2011 4627; FF 2010 6497 6537).

Sezione 6: Organizzazione e amministrazione

Art. 51 Regolamento  

Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le di­sci­pli­na la sua or­ga­niz­za­zio­ne e am­mi­ni­stra­zio­ne in un re­go­la­men­to.

Art. 52 Presidenza  

1Su pro­po­sta del­la Cor­te ple­na­ria, l’As­sem­blea fe­de­ra­le eleg­ge, sce­glien­do­li tra i giu­di­ci or­di­na­ri:

a.
il pre­si­den­te del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le;
b.
il vi­ce­pre­si­den­te del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le.

2Il pre­si­den­te e il vi­ce­pre­si­den­te stan­no in ca­ri­ca due an­ni; la rie­le­zio­ne è pos­si­bi­le, ma una vol­ta so­la.

3Il pre­si­den­te pre­sie­de la Cor­te ple­na­ria e la Com­mis­sio­ne am­mi­ni­stra­ti­va. Rap­pre­sen­ta il Tri­bu­na­le ver­so l’ester­no.

4In ca­so di im­pe­di­men­to, il pre­si­den­te è rap­pre­sen­ta­to dal vi­ce­pre­si­den­te o, se an­che que­sti è im­pe­di­to, dal giu­di­ce con la mag­gio­re an­zia­ni­tà di ser­vi­zio; se vi so­no più giu­di­ci con la stes­sa an­zia­ni­tà di ser­vi­zio, dal più an­zia­no tra di lo­ro.

Art. 53 Corte plenaria  

1La Cor­te ple­na­ria si com­po­ne dei giu­di­ci or­di­na­ri.

2Al­la Cor­te ple­na­ria com­pe­to­no:

a.1
l’ema­na­zio­ne dei re­go­la­men­ti con­cer­nen­ti l’or­ga­niz­za­zio­ne e l’am­mi­ni­stra­zio­ne del Tri­bu­na­le, la ri­par­ti­zio­ne del­le cau­se e l’in­for­ma­zio­ne, non­ché le spe­se pro­ce­du­ra­li e le in­den­ni­tà di cui all’ar­ti­co­lo 73;
b.
la pro­po­sta all’As­sem­blea fe­de­ra­le per la no­mi­na del pre­si­den­te e del vi­ce­pre­si­den­te;
c.
le de­ci­sio­ni con­cer­nen­ti mo­di­fi­che del gra­do di oc­cu­pa­zio­ne dei giu­di­ci du­ran­te il pe­rio­do di ca­ri­ca;
d.
l’ado­zio­ne del rap­por­to di ge­stio­ne de­sti­na­to all’As­sem­blea fe­de­ra­le;
e.2
la co­sti­tu­zio­ne del­le cor­ti pe­na­li e del­le cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li, non­ché la no­mi­na dei pre­si­den­ti e vi­ce­pre­si­den­ti del­le cor­ti, su pro­po­sta del­la Com­mis­sio­ne am­mi­ni­stra­ti­va;
f.3
l’as­se­gna­zio­ne dei giu­di­ci non di car­rie­ra al­le cor­ti pe­na­li e al­le cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li su pro­po­sta del­la Com­mis­sio­ne am­mi­ni­stra­ti­va;
g.
l’as­sun­zio­ne del se­gre­ta­rio ge­ne­ra­le e del suo so­sti­tu­to su pro­po­sta del­la Com­mis­sio­ne am­mi­ni­stra­ti­va;
h.
l’emis­sio­ne di pa­re­ri sui pro­get­ti di at­ti nor­ma­ti­vi sot­to­po­sti a pro­ce­du­ra di con­sul­ta­zio­ne;
i.
le de­ci­sio­ni con­cer­nen­ti l’ade­sio­ne ad as­so­cia­zio­ni in­ter­na­zio­na­li;
j.
al­tri com­pi­ti at­tri­bui­ti­le per leg­ge.

3La Cor­te ple­na­ria de­li­be­ra va­li­da­men­te sol­tan­to se al­la se­du­ta o al­la pro­ce­du­ra per cir­co­la­zio­ne de­gli at­ti par­te­ci­pa­no al­me­no due ter­zi dei giu­di­ci.

4Han­no di­rit­to di vo­to an­che i giu­di­ci che eser­ci­ta­no la lo­ro fun­zio­ne a tem­po par­zia­le.


1 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl; RS 171.10).
2 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 17 mar. 2017 (Isti­tu­zio­ne di una cor­te d’ap­pel­lo in se­no al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2017 5769; FF 2013 6121, 2016 5587).
3 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 17 mar. 2017 (Isti­tu­zio­ne di una cor­te d’ap­pel­lo in se­no al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2017 5769; FF 2013 6121, 2016 5587).

Art. 54 Commissione amministrativa  

1La Com­mis­sio­ne am­mi­ni­stra­ti­va è com­po­sta:

a.
del pre­si­den­te del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le;
b.
del vi­ce­pre­si­den­te del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le;
c.
di al­tri tre giu­di­ci al mas­si­mo.

2Il se­gre­ta­rio ge­ne­ra­le par­te­ci­pa con vo­to con­sul­ti­vo al­le se­du­te del­la Com­mis­sio­ne am­mi­ni­stra­ti­va.

3I giu­di­ci di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­ra c so­no elet­ti dal­la Cor­te ple­na­ria per un pe­rio­do di due an­ni; so­no rie­leg­gi­bi­li, ma una vol­ta so­la.

4La Com­mis­sio­ne am­mi­ni­stra­ti­va è re­spon­sa­bi­le dell’am­mi­ni­stra­zio­ne del Tri­bu­na­le. È com­pe­ten­te per:

a.
adot­ta­re il pro­get­to di pre­ven­ti­vo e il con­sun­ti­vo a de­sti­na­zio­ne dell’As­sem­blea fe­de­ra­le;
b.
de­ci­de­re sui rap­por­ti di la­vo­ro dei giu­di­ci, in quan­to la leg­ge non di­chia­ri com­pe­ten­te un’al­tra au­to­ri­tà;
c.
as­su­me­re i can­cel­lie­ri del Tri­bu­na­le e at­tri­buir­li al­le cor­ti su pro­po­sta del­le cor­ti me­de­si­me;
d.
ap­pron­ta­re suf­fi­cien­ti ser­vi­zi scien­ti­fi­ci e am­mi­ni­stra­ti­vi;
e.1
ga­ran­ti­re un’ade­gua­ta for­ma­zio­ne con­ti­nua del per­so­na­le;
f.
au­to­riz­za­re i giu­di­ci or­di­na­ri a svol­ge­re at­ti­vi­tà al di fuo­ri del Tri­bu­na­le;
g.
svol­ge­re tut­te le al­tre man­sio­ni am­mi­ni­stra­ti­ve che non rien­tra­no nel­la com­pe­ten­za del­la Cor­te ple­na­ria.

1 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 7 del­la LF del 20 giu. 2014 sul­la for­ma­zio­ne con­ti­nua, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 689; FF 2013 3085).

Art. 55 Costituzione delle corti  

1La Cor­te ple­na­ria co­sti­tui­sce le cor­ti pe­na­li e le cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li per due an­ni. Ren­de pub­bli­ca la com­po­si­zio­ne di tut­te le cor­ti.1

2Per co­sti­tui­re le cor­ti tie­ne ade­gua­ta­men­te con­to del­le lin­gue uf­fi­cia­li.

3Cia­scun giu­di­ce del­le cor­ti pe­na­li e del­le cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li può es­se­re te­nu­to a pre­sta­re il pro­prio con­cor­so in una di que­ste cor­ti di­ver­sa dal­la sua. Se ne­ces­sa­rio, i giu­di­ci del­le cor­ti dei re­cla­mi pe­na­li pre­sta­no il pro­prio con­cor­so nel­la Cor­te d’ap­pel­lo; so­no fat­ti sal­vi gli ar­ti­co­li 21 ca­po­ver­so 2 e 56 let­te­ra b CPP2.3


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 17 mar. 2017 (Isti­tu­zio­ne di una cor­te d’ap­pel­lo in se­no al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2017 5769; FF 2013 6121, 2016 5587).
2 RS312.0
3 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 17 mar. 2017 (Isti­tu­zio­ne di una cor­te d’ap­pel­lo in se­no al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2017 5769; FF 2013 6121, 2016 5587).

Art. 56 Presidenza delle corti  

1I pre­si­den­ti e i vi­ce­pre­si­den­ti del­le cor­ti so­no elet­ti dal­la Cor­te ple­na­ria per due an­ni; so­no rie­leg­gi­bi­li due vol­te.

2In ca­so di im­pe­di­men­to, il pre­si­den­te di una cor­te è rap­pre­sen­ta­to dal vi­ce­pre­si­den­te o, se an­che que­sti è im­pe­di­to, dal giu­di­ce con la mag­gio­re an­zia­ni­tà di ser­vi­zio; se vi so­no più giu­di­ci con la stes­sa an­zia­ni­tà di ser­vi­zio, dal più an­zia­no tra di lo­ro.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 17 mar. 2017 (Isti­tu­zio­ne di una cor­te d’ap­pel­lo in se­no al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2017 5769; FF 2013 6121, 2016 5587).

Art. 57 Votazione  

1La Cor­te ple­na­ria, la Com­mis­sio­ne am­mi­ni­stra­ti­va e le cor­ti de­li­be­ra­no, pren­do­no le de­ci­sio­ni e pro­ce­do­no al­le no­mi­ne a mag­gio­ran­za as­so­lu­ta dei vo­ti.

2In ca­so di pa­ri­tà di vo­ti, quel­lo del pre­si­den­te de­ci­de; se si trat­ta di no­mi­ne o as­sun­zio­ni, de­ci­de la sor­te.

3Se il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le de­ci­de nell’am­bi­to del­le sue com­pe­ten­ze giu­ri­spru­den­zia­li, l’asten­sio­ne dal vo­to non è am­mes­sa.

Art. 58 Ripartizione delle cause  

La Cor­te ple­na­ria di­sci­pli­na me­dian­te re­go­la­men­to la ri­par­ti­zio­ne del­le cau­se tra le cor­ti e la com­po­si­zio­ne dei col­le­gi giu­di­can­ti.

Art. 59 Cancellieri  

1I can­cel­lie­ri par­te­ci­pa­no all’istru­zio­ne e al giu­di­zio del­le cau­se. Han­no vo­to con­sul­ti­vo.

2Ela­bo­ra­no rap­por­ti sot­to la re­spon­sa­bi­li­tà di un giu­di­ce e re­di­go­no le sen­ten­ze del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le.

3Adem­pio­no gli al­tri com­pi­ti che il re­go­la­men­to af­fi­da lo­ro.

Art. 60 Amministrazione  

1Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le go­de di au­to­no­mia am­mi­ni­stra­ti­va.

2Isti­tui­sce i suoi ser­vi­zi e as­su­me il per­so­na­le ne­ces­sa­rio.

3Tie­ne una con­ta­bi­li­tà pro­pria.

Art. 61 Segretario generale  

Il se­gre­ta­rio ge­ne­ra­le di­ri­ge l’am­mi­ni­stra­zio­ne del Tri­bu­na­le, com­pre­si i ser­vi­zi scien­ti­fi­ci. Di­ri­ge inol­tre il se­gre­ta­ria­to del­la Cor­te ple­na­ria e del­la Com­mis­sio­ne am­mi­ni­stra­ti­va.

Art. 62 Infrastruttura  

1Il DFF è com­pe­ten­te per l’ap­pron­ta­men­to, la ge­stio­ne e la ma­nu­ten­zio­ne de­gli edi­fi­ci uti­liz­za­ti dal Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le. Es­so tie­ne ade­gua­ta­men­te in con­si­de­ra­zio­ne le esi­gen­ze del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le.

2Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le sop­pe­ri­sce au­to­no­ma­men­te ai suoi bi­so­gni in be­ni e ser­vi­zi nell’am­bi­to del­la lo­gi­sti­ca.

3Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le con­clu­de una con­ven­zio­ne con il Con­si­glio fe­de­ra­le per de­fi­ni­re i det­ta­gli del­la col­la­bo­ra­zio­ne tra il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le e il DFF.

Art. 62a Protezione dei dati derivanti dall’utilizzazione dell’infrastruttura elettronica  

1Per l’uti­liz­za­zio­ne dell’in­fra­strut­tu­ra elet­tro­ni­ca del Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le, nell’am­bi­to del­la sua at­ti­vi­tà am­mi­ni­stra­ti­va si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia gli ar­ti­co­li 57i–57q del­la leg­ge del 21 mar­zo 19972 sull’or­ga­niz­za­zio­ne del Go­ver­no e dell’Am­mi­ni­stra­zio­ne.

2Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le ema­na le di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne ne­ces­sa­rie.


1 In­tro­dot­to dal n. II 3 del­la LF del 1° ott. 2010 (Pro­te­zio­ne dei da­ti de­ri­van­ti dall’uti­liz­za­zio­ne dell’in­fra­strut­tu­ra elet­tro­ni­ca), in vi­go­re dal 1° apr. 2012 (RU 2012 941; FF2009 7407).
2 RS 172.010

Art. 63 Informazione  

1Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le in­for­ma il pub­bli­co sul­la pro­pria giu­ri­spru­den­za.

2La pub­bli­ca­zio­ne del­le sen­ten­ze av­vie­ne di nor­ma in for­ma ano­ni­miz­za­ta.

3Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le di­sci­pli­na in un re­go­la­men­to i prin­ci­pi dell’in­for­ma­zio­ne.

4Per la cro­na­ca giu­di­zia­ria il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le può pre­ve­de­re un ac­cre­di­ta­men­to.

Art. 64 Principio della trasparenza  

1La leg­ge del 17 di­cem­bre 20041 sul­la tra­spa­ren­za si ap­pli­ca per ana­lo­gia al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le lad­do­ve es­so svol­ga com­pi­ti am­mi­ni­stra­ti­vi.

2Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le può pre­ve­de­re che non ven­ga svol­ta una pro­ce­du­ra di me­dia­zio­ne se­con­do gli ar­ti­co­li 13–15 del­la leg­ge del 17 di­cem­bre 2004 sul­la tra­spa­ren­za. In tal ca­so, sul­la do­man­da di ac­ce­de­re ai do­cu­men­ti uf­fi­cia­li si pro­nun­cia con de­ci­sio­ne ri­cor­ri­bi­le.


1 RS 152.3

Capitolo 2: Giudici cantonali dei provvedimenti coercitivi

Art. 65  

1I giu­di­ci can­to­na­li dei prov­ve­di­men­ti coer­ci­ti­vi del luo­go in cui ha se­de prin­ci­pa­le o di­stac­ca­ta il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne si pro­nun­cia­no, nei ca­si che sot­to­stan­no al­la giu­ri­sdi­zio­ne fe­de­ra­le, su tut­ti i prov­ve­di­men­ti coer­ci­ti­vi di cui all’ar­ti­co­lo 18 ca­po­ver­so 1 CPP1.

2È com­pe­ten­te il giu­di­ce can­to­na­le dei prov­ve­di­men­ti coer­ci­ti­vi del luo­go in cui si svol­ge il pro­ce­di­men­to.

3Le de­ci­sio­ni di cui al ca­po­ver­so 1 so­no im­pu­gna­bi­li con re­cla­mo di­nan­zi al Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le.

4Se un giu­di­ce can­to­na­le dei prov­ve­di­men­ti coer­ci­ti­vi de­ci­de in un ca­so che sot­to­stà al­la giu­ri­sdi­zio­ne fe­de­ra­le, la Con­fe­de­ra­zio­ne in­den­niz­za il Can­to­ne. L’in­den­niz­zo è de­fi­ni­to ca­so per ca­so; è sta­bi­li­to au­men­tan­do di un quar­to l’im­por­to del­le spe­se pro­ce­du­ra­li che il giu­di­ce dei prov­ve­di­men­ti coer­ci­ti­vi fis­se­reb­be in un ca­so ana­lo­go sot­to­stan­te al­la giu­ri­sdi­zio­ne can­to­na­le.


1 RS 312.0

Titolo quarto: Disposizioni procedurali integrative

Art. 66 Reati politici  

1I rea­ti po­li­ti­ci so­no per­se­gui­ti pre­via au­to­riz­za­zio­ne del Con­si­glio fe­de­ra­le. Es­so può ne­gar­la per tu­te­la­re gli in­te­res­si del Pae­se.

2In at­te­sa del­la de­ci­sio­ne del Con­si­glio fe­de­ra­le, il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne adot­ta prov­ve­di­men­ti con­ser­va­ti­vi.

Art. 67 Reati commessi da membri del Ministero pubblico della Confederazione  

1Se un pro­cu­ra­to­re ca­po o un pro­cu­ra­to­re pub­bli­co è per­se­gui­to per rea­ti con­nes­si all’at­ti­vi­tà uf­fi­cia­le, l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za de­si­gna un mem­bro del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne, o no­mi­na un pro­cu­ra­to­re pub­bli­co straor­di­na­rio, e gli af­fi­da la di­re­zio­ne del pro­ce­di­men­to.

2In at­te­sa del­la de­si­gna­zio­ne o del­la no­mi­na, il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne adot­ta prov­ve­di­men­ti con­ser­va­ti­vi.

Art. 68 Diritti e obblighi di comunicazione  

1Le au­to­ri­tà pe­na­li del­la Con­fe­de­ra­zio­ne pos­so­no in­for­ma­re al­tre au­to­ri­tà fe­de­ra­li e can­to­na­li in me­ri­to ai lo­ro pro­ce­di­men­ti pe­na­li, nel­la mi­su­ra in cui que­ste ne­ces­si­ti­no as­so­lu­ta­men­te di ta­li in­for­ma­zio­ni per adem­pie­re i lo­ro com­pi­ti le­ga­li.

2So­no fat­ti sal­vi i di­rit­ti e gli ob­bli­ghi di co­mu­ni­ca­zio­ne de­ri­van­ti da al­tre leg­gi fe­de­ra­li.

Art. 69 Notificazione mediante pubblicazione  

La no­ti­fi­ca­zio­ne è fat­ta me­dian­te pub­bli­ca­zio­ne nel Fo­glio fe­de­ra­le.

Art. 70 Interrogatorio dei testimoni da parte della polizia  

Il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne può, nel sin­go­lo ca­so, in­ca­ri­ca­re agen­ti del­la Po­li­zia giu­di­zia­ria fe­de­ra­le di in­ter­ro­ga­re i te­sti­mo­ni.

Art. 71 Ricompense  

Pos­so­no of­fri­re ri­com­pen­se:

a.
du­ran­te la pro­ce­du­ra pre­li­mi­na­re: il pro­cu­ra­to­re ge­ne­ra­le;
b.
du­ran­te la pro­ce­du­ra di­bat­ti­men­ta­le: chi di­ri­ge il pro­ce­di­men­to.
Art. 72 Procedura in caso di arresto provvisorio di un contravventore  

L’ar­re­sto prov­vi­so­rio di una per­so­na col­ta in fla­gran­za di con­trav­ven­zio­ne o sor­pre­sa im­me­dia­ta­men­te do­po aver com­mes­so una con­trav­ven­zio­ne va ap­pro­va­to en­tro tre ore dall’uf­fi­cia­le di pic­chet­to del­la Po­li­zia giu­di­zia­ria fe­de­ra­le o da un agen­te di po­li­zia cui il di­rit­to can­to­na­le ab­bia con­fe­ri­to ta­le com­pe­ten­za.

Art. 73 Spese e indennità  

1Il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le di­sci­pli­na in un re­go­la­men­to:

a.
il cal­co­lo del­le spe­se pro­ce­du­ra­li;
b.
gli emo­lu­men­ti;
c.
le spe­se ri­pe­ti­bi­li, le in­den­ni­tà per la di­fe­sa d’uf­fi­cio, per il gra­tui­to pa­tro­ci­nio, per i pe­ri­ti e per i te­sti­mo­ni.

2Gli emo­lu­men­ti so­no fis­sa­ti in fun­zio­ne dell’am­piez­za e del­la dif­fi­col­tà del­la cau­sa, del mo­do di con­dot­ta pro­ces­sua­le, del­la si­tua­zio­ne fi­nan­zia­ria del­le par­ti e dell’one­re del­la can­cel­le­ria.

3Gli emo­lu­men­ti va­ria­no da un mi­ni­mo di 200 fran­chi fi­no a un mas­si­mo di 100 000 fran­chi per ognu­na del­le se­guen­ti pro­ce­du­re:

a.
pro­ce­du­ra pre­li­mi­na­re;
b.
pro­ce­du­ra di pri­mo gra­do;
c.
pro­ce­du­ra di ri­cor­so.
Art. 74 Esecuzione da parte dei Cantoni  

1I Can­to­ni ese­guo­no le se­guen­ti pe­ne e mi­su­re pro­nun­cia­te dal­le au­to­ri­tà pe­na­li del­la Con­fe­de­ra­zio­ne:

a.
la­vo­ri di pub­bli­ca uti­li­tà;
b.
pe­ne de­ten­ti­ve;
c.
mi­su­re te­ra­peu­ti­che;
d.
in­ter­na­men­ti;
e.
pe­ne pe­cu­nia­rie;
f.
mul­te;
g.
cau­zio­ni pre­ven­ti­ve;
gbis.1
espul­sio­ni;
h.
in­ter­di­zio­ni dell’eser­ci­zio di una pro­fes­sio­ne;
i.
di­vie­ti di con­dur­re.

2Nel­la sua de­ci­sio­ne l’au­to­ri­tà pe­na­le del­la Con­fe­de­ra­zio­ne de­si­gna, in ap­pli­ca­zio­ne de­gli ar­ti­co­li 31–36 CPP2, il Can­to­ne cui com­pe­te l’ese­cu­zio­ne.

3Il Can­to­ne com­pe­ten­te pren­de le de­ci­sio­ni ine­ren­ti all’ese­cu­zio­ne.

4Il Can­to­ne com­pe­ten­te è au­to­riz­za­to a te­ne­re il ri­ca­va­to dell’esa­zio­ne di mul­te e dell’ese­cu­zio­ne di pe­ne pe­cu­nia­rie.

5La Con­fe­de­ra­zio­ne lo in­den­niz­za del­le spe­se per l’ese­cu­zio­ne del­le pe­ne de­ten­ti­ve. L’ese­cu­zio­ne è in­den­niz­za­ta se­con­do le ta­rif­fe che il Can­to­ne cui com­pe­te l’ese­cu­zio­ne ap­pli­che­reb­be per l’ese­cu­zio­ne di una pro­pria sen­ten­za.


1 In­tro­dot­ta dall’all. n. 4 del­la LF del 20 mar. 2015 (At­tua­zio­ne dell’art. 121 cpv. 3–6 Co­st. sull’espul­sio­ne di stra­nie­ri che com­met­to­no rea­ti), in vi­go­re dal 1° ott. 2016 (RU 2016 2329; FF 2013 5163).
2 RS 312.0

Art. 75 Esecuzione da parte del Ministero pubblico della Confederazione  

1Il Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne ese­gue le de­ci­sio­ni del­le au­to­ri­tà pe­na­li del­la Con­fe­de­ra­zio­ne in quan­to non sia­no com­pe­ten­ti i Can­to­ni.

2A ta­le sco­po de­si­gna un ser­vi­zio cui non sia­no af­fi­da­te né l’istru­zio­ne né la pro­mo­zio­ne dell’ac­cu­sa.

3Può ri­vol­ger­si a ter­zi per la con­fi­sca e la rea­liz­za­zio­ne.

Art. 76 Decisioni successive  

Le de­ci­sio­ni suc­ces­si­ve che non com­pe­to­no al giu­di­ce spet­ta­no:

a.
al ser­vi­zio com­pe­ten­te se­con­do il di­rit­to can­to­na­le, se una de­ci­sio­ne del­le au­to­ri­tà pe­na­li del­la Con­fe­de­ra­zio­ne è ese­gui­ta da un Can­to­ne;
b.
al Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne, ne­gli al­tri ca­si.

Titolo quinto: Disposizioni finali

Art. 77 Abrogazione e modifica del diritto vigente  

L’abro­ga­zio­ne e la mo­di­fi­ca del di­rit­to vi­gen­te so­no di­sci­pli­na­te nell’al­le­ga­to.

Art. 78 Disposizioni transitorie  

1La du­ra­ta del­la ca­ri­ca dei mem­bri del Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne no­mi­na­ti dal Con­si­glio fe­de­ra­le con­for­me­men­te al di­rit­to an­te­rio­re è ret­ta dal di­rit­to an­te­rio­re.

2Fi­no al­la con­clu­sio­ne del­la con­ven­zio­ne di cui all’ar­ti­co­lo 62 ca­po­ver­so 3, la col­la­bo­ra­zio­ne tra il Tri­bu­na­le pe­na­le fe­de­ra­le e il DFF è ret­ta per ana­lo­gia dal­la con­ven­zio­ne del 6 lu­glio 20071 tra il Tri­bu­na­le fe­de­ra­le e il Con­si­glio fe­de­ra­le sul­la col­la­bo­ra­zio­ne nell’am­bi­to dell’in­fra­strut­tu­ra, con­clu­sa in vir­tù dell’ar­ti­co­lo 25a ca­po­ver­so 3 del­la leg­ge del 17 giu­gno 20052 sul Tri­bu­na­le fe­de­ra­le.


Art. 79 Referendum ed entrata in vigore  

1La pre­sen­te leg­ge sot­to­stà a re­fe­ren­dum fa­col­ta­ti­vo.

2Il Con­si­glio fe­de­ra­le ne de­ter­mi­na l’en­tra­ta in vi­go­re.

Allegato

Abrogazione e modifica del diritto vigente

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