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Codice civile svizzero

del 10 dicembre 1907 (Stato 1° settembre 2023)

L’Assemblea federale della Confederazione Svizzera,

visto l’articolo 64 della Costituzione federale1 (Cost.);2
visto il messaggio del Consiglio federale del 28 maggio 1904,

decreta:

1 [CS 1 3]. A questa disp. corrisponde ora l’art. 122 della Cost. del 18 apr. 1999 (RS 101).

2 Nuovo testo giusta l’all. n. 2 della L del 24 mar. 2000 sul foro, in vigore dal 1° gen. 2001 (RU 20002355; FF 19992427).

Titolo preliminare

Art. 1  

A. Ap­pli­ca­zio­ne del di­rit­to

 

1 La leg­ge si ap­pli­ca a tut­te le que­stio­ni giu­ri­di­che al­le qua­li può ri­fe­rir­si la let­te­ra od il sen­so di una sua di­spo­si­zio­ne.

2 Nei ca­si non pre­vi­sti dal­la leg­ge il giu­di­ce de­ci­de se­con­do la con­sue­tu­di­ne e, in di­fet­to di que­sta, se­con­do la re­go­la che egli adot­te­reb­be co­me le­gi­sla­to­re.

3 Egli si at­tie­ne al­la dot­tri­na ed al­la giu­ri­spru­den­za più au­to­re­vo­li.

Art. 2  

B. Li­mi­ti dei rap­por­ti giu­ri­di­ci

I. Os­ser­van­za del­la buo­na fe­de

 

1 Ognu­no è te­nu­to ad agi­re se­con­do la buo­na fe­de co­sì nell’eser­ci­zio dei pro­pri di­rit­ti co­me nell’adem­pi­men­to dei pro­pri ob­bli­ghi.

2 Il ma­ni­fe­sto abu­so del pro­prio di­rit­to non è pro­tet­to dal­la leg­ge.

Art. 3  

II. Ef­fet­ti del­la buo­na fe­de

 

1 Quan­do la leg­ge fa di­pen­de­re un ef­fet­to giu­ri­di­co dal­la buo­na fe­de di una per­so­na, la buo­na fe­de si pre­su­me.

2 Nes­su­no può in­vo­ca­re la pro­pria buo­na fe­de quan­do que­sta sia in­com­pa­ti­bi­le con l’at­ten­zio­ne che le cir­co­stan­ze per­met­te­va­no di esi­ge­re da lui.

Art. 4  

III. Ap­prez­za­men­to del giu­di­ce

 

1 Il giu­di­ce è te­nu­to a de­ci­de­re se­con­do il di­rit­to e l’equi­tà quan­do la leg­ge si ri­met­te al suo pru­den­te cri­te­rio o fa di­pen­de­re la de­ci­sio­ne dall’ap­prez­za­men­to del­le cir­co­stan­ze, o da mo­ti­vi gra­vi.

Art. 5  

C. Rap­por­ti col di­rit­to can­to­na­le

I. Di­rit­to ci­vi­le dei Can­to­ni ed uso lo­ca­le

 

1 I Can­to­ni so­no au­to­riz­za­ti ad ema­na­re ed abro­ga­re di­spo­si­zio­ni di di­rit­to ci­vi­le nel­le ma­te­rie ri­ser­va­te al di­rit­to can­to­na­le.

2 Quan­do la leg­ge si ri­fe­ri­sce all’uso od all’uso lo­ca­le, il di­rit­to can­to­na­le fi­no­ra esi­sten­te va­le co­me espres­sio­ne dei me­de­si­mi, in quan­to non sia pro­va­to un uso che vi de­ro­ghi.

Art. 6  

II. Di­rit­to pub­bli­co can­to­na­le

 

1 Il di­rit­to ci­vi­le fe­de­ra­le non li­mi­ta le com­pe­ten­ze di di­rit­to pub­bli­co dei Can­to­ni.

2 I Can­to­ni pos­so­no, nei li­mi­ti del­la lo­ro so­vra­ni­tà, in­ter­di­re o li­mi­ta­re il com­mer­cio di de­ter­mi­na­te co­se o di­chia­ra­re nul­li i rap­por­ti con­trat­tua­li re­la­ti­vi al­le me­de­si­me.

Art. 7  

D. Di­spo­si­zio­ni ge­ne­ra­li del Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni

 

Le di­spo­si­zio­ni ge­ne­ra­li del Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni3 re­la­ti­ve al­la con­clu­sio­ne, all’adem­pi­men­to ed al­la ri­so­lu­zio­ne dei con­trat­ti so­no ap­pli­ca­bi­li an­che ad al­tri rap­por­ti di di­rit­to ci­vi­le.

Art. 8  

E. Pro­ve

I. One­re del­la pro­va

 

Ove la leg­ge non di­spon­ga al­tri­men­ti, chi vuol de­dur­re il suo di­rit­to da una cir­co­stan­za di fat­to da lui as­se­ri­ta, de­ve for­nir­ne la pro­va.

Art. 9  

II. Pro­va dei do­cu­men­ti pub­bli­ci

 

1 I re­gi­stri pub­bli­ci ed i pub­bli­ci do­cu­men­ti fan­no pie­na pro­va dei fat­ti che at­te­sta­no, fin­ché non sia di­mo­stra­ta l’ine­sat­tez­za del lo­ro con­te­nu­to.

2 Que­sta pro­va non è sog­get­ta ad al­cu­na for­ma spe­cia­le.

Art. 104  
 

4 Abro­ga­to dall’all. 1 n. II 3 del Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Libro primo: Del diritto delle persone

Titolo primo: Delle persone fisiche

Capo primo: Del diritto della personalità

Art. 11  

A. Per­so­na­li­tà in ge­ne­re

I. Go­di­men­to dei di­rit­ti ci­vi­li

 

1 Ogni per­so­na go­de dei di­rit­ti ci­vi­li.

2 Spet­ta quin­di ad ognu­no, nei li­mi­ti dell’or­di­ne giu­ri­di­co, una egua­le ca­pa­ci­tà d’ave­re di­rit­ti ed ob­bli­ga­zio­ni.

Art. 12  

II. Eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li

1. Og­get­to

 

Chi ha l’eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li ha la ca­pa­ci­tà di ac­qui­sta­re di­rit­ti e di con­trar­re ob­bli­ga­zio­ni con at­ti pro­pri.

Art. 13  

2. Con­di­zio­ni

a. In ge­ne­re

 

Chi è mag­gio­ren­ne e ca­pa­ce di di­scer­ni­men­to ha l’eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li.

Art. 145  

b. Mag­gio­re età

 

È mag­gio­ren­ne chi ha com­piu­to gli an­ni 18.

5Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 156  

c. …

 

6Abro­ga­to dal n. I 1 del­la LF del 7 ott. 1994, con ef­fet­to dal 1° gen. 1996 (RU 1995 1126; FF 1993 I 921).

Art. 167  

d. Ca­pa­ci­tà di di­scer­ni­men­to

 

È ca­pa­ce di di­scer­ni­men­to, nel sen­so di que­sta leg­ge, qua­lun­que per­so­na che non sia pri­va del­la ca­pa­ci­tà di agi­re ra­gio­ne­vol­men­te per ef­fet­to del­la sua età in­fan­ti­le o di di­sa­bi­li­tà men­ta­le, tur­ba psi­chi­ca, eb­brez­za o sta­to con­si­mi­le.

7Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 178  

III. In­ca­pa­ci­tà d’agi­re

1. In ge­ne­re

 

Le per­so­ne in­ca­pa­ci di di­scer­ni­men­to, i mi­no­ren­ni e le per­so­ne sot­to cu­ra­te­la ge­ne­ra­le non han­no l’eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li.

8Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 18  

2. Man­can­za di di­scer­ni­men­to

 

Gli at­ti di chi è in­ca­pa­ce di di­scer­ni­men­to non pro­du­co­no al­cun ef­fet­to giu­ri­di­co, ri­ser­va­te le ec­ce­zio­ni sta­bi­li­te dal­la leg­ge.

Art. 19  

3. Per­so­ne ca­pa­ci di di­scer­ni­men­to ma in­ca­pa­ci di agi­re

a. Prin­ci­pio

 

1 Le per­so­ne ca­pa­ci di di­scer­ni­men­to che non han­no l’eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li non pos­so­no as­su­me­re ob­bli­ga­zio­ni o ri­nun­cia­re a di­rit­ti sen­za il con­sen­so del lo­ro rap­pre­sen­tan­te le­ga­le.10

2 Sen­za ta­le con­sen­so pos­so­no con­se­gui­re van­tag­gi gra­tui­ti e prov­ve­de­re a pic­co­le in­com­ben­ze del­la vi­ta quo­ti­dia­na.11

3 Es­si so­no te­nu­ti a ri­sar­ci­re i dan­ni ca­gio­na­ti con at­ti il­le­ci­ti.12

10Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

11Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

12Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 3 del­la LF del 30 giu. 1972, in vi­go­re dal 1° apr. 1973 (RU 1972 2653; FF 1971 II 85).

Art. 19a13  

b. Con­sen­so del rap­pre­sen­tan­te le­ga­le

 

1 Sal­vo che la leg­ge di­spon­ga al­tri­men­ti, il con­sen­so del rap­pre­sen­tan­te le­ga­le può es­se­re espres­so o ta­ci­to op­pu­re con­si­ste­re in una ra­ti­fi­ca a po­ste­rio­ri.

2 L’al­tra par­te è li­be­ra­ta se la ra­ti­fi­ca non in­ter­vie­ne en­tro un con­gruo ter­mi­ne che può fis­sa­re es­sa stes­sa o far fis­sa­re dal giu­di­ce.

13 In­tro­dot­to dal n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 19b14  

c. Di­fet­to di ra­ti­fi­ca

 

1 In di­fet­to di ra­ti­fi­ca ad ope­ra del rap­pre­sen­tan­te le­ga­le, cia­scu­na par­te può ri­pe­te­re le pre­sta­zio­ni che ha fat­to. Tut­ta­via la per­so­na che non ha l’eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li ri­spon­de sol­tan­to dell’uti­le che la pre­sta­zio­ne le ha pro­cu­ra­to o di quan­to si tro­vi an­co­ra ar­ric­chi­ta al mo­men­to del­la ri­pe­ti­zio­ne o si sia spos­ses­sa­ta in ma­la fe­de.

2 Se la per­so­na che non ha l’eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li ha in­dot­to l’al­tra par­te a cre­de­re er­ro­nea­men­te il con­tra­rio, es­sa ri­spon­de del dan­no che le ha ca­gio­na­to in tal mo­do.

14 In­tro­dot­to dal n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 19c15  

4. Di­rit­ti stret­ta­men­te per­so­na­li

 

1 Le per­so­ne ca­pa­ci di di­scer­ni­men­to che non han­no l’eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li eser­ci­ta­no in pie­na au­to­no­mia i di­rit­ti stret­ta­men­te per­so­na­li; so­no fat­ti sal­vi i ca­si nei qua­li la leg­ge pre­ve­de il con­sen­so del rap­pre­sen­tan­te le­ga­le.

2 Il rap­pre­sen­tan­te le­ga­le agi­sce in no­me del­le per­so­ne in­ca­pa­ci di di­scer­ni­men­to, sem­pre che un di­rit­to non sia tan­to stret­ta­men­te con­nes­so con la per­so­na­li­tà da esclu­de­re ogni rap­pre­sen­tan­za.

15 In­tro­dot­to dal n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 19d16  

IIIbis. Li­mi­ta­zio­ne dell’eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li

 

L’eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li può es­se­re li­mi­ta­to da una mi­su­ra di pro­te­zio­ne de­gli adul­ti.

16 In­tro­dot­to dal n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 20  

IV. Pa­ren­te­la e af­fi­ni­tà

1. Pa­ren­te­la

 

1 Il gra­do del­la pa­ren­te­la è de­ter­mi­na­to dal nu­me­ro del­le ge­ne­ra­zio­ni.17

2 Due per­so­ne so­no fra lo­ro pa­ren­ti in li­nea ret­ta se una di­scen­de dall’al­tra; so­no pa­ren­ti in li­nea col­la­te­ra­le se di­scen­do­no da un au­to­re co­mu­ne, ma non l’una dall’al­tra.

17Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 3 del­la LF del 30 giu. 1972, in vi­go­re dal 1° apr. 1973 (RU 1972 2653; FF 1971 II 85).

Art. 2118  

2. Af­fi­ni­tà

 

1 Chi è pa­ren­te di una per­so­na è af­fi­ne nel­la stes­sa li­nea e nel­lo stes­so gra­do con il co­niu­ge o il part­ner re­gi­stra­to di que­sta.

2 L’af­fi­ni­tà non ces­sa con lo scio­gli­men­to del ma­tri­mo­nio o dell’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta da cui de­ri­va.

18Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 8 del­la L del 18 giu. 2004 sull’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 20055685; FF 20031165).

Art. 22  

V. Cit­ta­di­nan­za e do­mi­ci­lio

1. Cit­ta­di­nan­za

 

1 L’at­ti­nen­za di una per­so­na è de­ter­mi­na­ta dal­la sua cit­ta­di­nan­za.

2 La cit­ta­di­nan­za è de­ter­mi­na­ta dal di­rit­to pub­bli­co.

3 Se una per­so­na è cit­ta­di­na di più luo­ghi, fa sta­to per la sua at­ti­nen­za il luo­go do­ve ha il suo do­mi­ci­lio o do­ve l’eb­be da ul­ti­mo; e in man­can­za di do­mi­ci­lio, il luo­go dell’ul­ti­ma cit­ta­di­nan­za ac­qui­sta­ta da es­sa o da’ suoi ascen­den­ti.

Art. 23  

2. Do­mi­ci­lio

a. No­zio­ne

 

1 Il do­mi­ci­lio di una per­so­na è nel luo­go do­ve es­sa di­mo­ra con l’in­ten­zio­ne di sta­bi­lir­vi­si du­re­vol­men­te; la di­mo­ra a sco­po di for­ma­zio­ne o il col­lo­ca­men­to di una per­so­na in un isti­tu­to di edu­ca­zio­ne o di cu­ra, in un ospe­da­le o in un pe­ni­ten­zia­rio non co­sti­tui­sce di per sé do­mi­ci­lio.19

2 Nes­su­no può ave­re con­tem­po­ra­nea­men­te il suo do­mi­ci­lio in più luo­ghi.

3 Que­sta di­spo­si­zio­ne non si ap­pli­ca al do­mi­ci­lio d’af­fa­ri.

19 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 24  

b. Cam­bia­men­to di do­mi­ci­lio o di­mo­ra

 

1 Il do­mi­ci­lio di una per­so­na, sta­bi­li­to che sia, con­ti­nua a sus­si­ste­re fi­no a che es­sa non ne ab­bia ac­qui­sta­to un al­tro.

2 Si con­si­de­ra co­me do­mi­ci­lio di una per­so­na il luo­go do­ve di­mo­ra, quan­do non pos­sa es­se­re pro­va­to un do­mi­ci­lio pre­ce­den­te o quan­do es­sa ab­bia ab­ban­do­na­to il suo do­mi­ci­lio all’este­ro sen­za aver­ne sta­bi­li­to un al­tro nel­la Sviz­ze­ra.

Art. 2521  

c. Do­mi­ci­lio dei mi­no­ren­ni

 

1 Il do­mi­ci­lio del fi­glio sot­to l’au­to­ri­tà pa­ren­ta­le è quel­lo dei ge­ni­to­ri o, se i ge­ni­to­ri non han­no un do­mi­ci­lio co­mu­ne, quel­lo del ge­ni­to­re che ne ha la cu­sto­dia; ne­gli al­tri ca­si, è de­ter­mi­nan­te il luo­go di di­mo­ra.

2 Il do­mi­ci­lio dei mi­no­ren­ni sot­to tu­te­la è nel­la se­de dell’au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri.22

21Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 del­la LF del 5 ott. 1984, in vi­go­re dal 1° gen. 1988 (RU 1986 122153art. 1; FF 1979 II 1119).

22 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 2623  

d. Do­mi­ci­lio dei mag­gio­ren­ni sot­to cu­ra­te­la ge­ne­ra­le

 

Il do­mi­ci­lio dei mag­gio­ren­ni sot­to cu­ra­te­la ge­ne­ra­le è nel­la se­de dell’au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne de­gli adul­ti.

23Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 27  

B. Pro­te­zio­ne del­la per­so­na­li­tà

I. Con­tro im­pe­gni ec­ces­si­vi

 

1 Nes­su­no può ri­nun­cia­re, nep­pu­re in par­te, al­la ca­pa­ci­tà ci­vi­le.

2 Nes­su­no può alie­na­re la pro­pria li­ber­tà, né as­sog­get­tar­si nell’uso del­la me­de­si­ma ad una li­mi­ta­zio­ne in­com­pa­ti­bi­le col di­rit­to o con la mo­ra­le.

Art. 2824  

II. Con­tro le­sio­ni il­le­ci­te

1. Prin­ci­pio

 

1 Chi è il­le­ci­ta­men­te le­so nel­la sua per­so­na­li­tà può, a sua tu­te­la, chie­de­re l’in­ter­ven­to del giu­di­ce con­tro chiun­que par­te­ci­pi all’of­fe­sa.

2 La le­sio­ne è il­le­ci­ta quan­do non è giu­sti­fi­ca­ta dal con­sen­so del­la per­so­na le­sa, da un in­te­res­se pre­pon­de­ran­te pub­bli­co o pri­va­to, op­pu­re dal­la leg­ge.

24Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del LF del 16 dic. 1983, in vi­go­re dal 1° lug. 1985 (RU 1984 778; FF 1982 II 628).

Art. 28a26  

2. Azio­ni

a. In ge­ne­re

 

1 L’at­to­re può chie­de­re al giu­di­ce:

1.
di proi­bi­re una le­sio­ne im­mi­nen­te;
2.
di far ces­sa­re una le­sio­ne at­tua­le;
3.
di ac­cer­ta­re l’il­li­cei­tà di una le­sio­ne che con­ti­nua a pro­dur­re ef­fet­ti mo­le­sti.

2 L’at­to­re può in par­ti­co­la­re chie­de­re che una ret­ti­fi­ca­zio­ne o la sen­ten­za sia co­mu­ni­ca­ta a ter­zi o pub­bli­ca­ta.

3 So­no fat­te sal­ve le azio­ni di ri­sar­ci­men­to del dan­no, di ri­pa­ra­zio­ne mo­ra­le e di con­se­gna dell’uti­le con­for­me­men­te al­le di­spo­si­zio­ni sul­la ge­stio­ne d’af­fa­ri sen­za man­da­to.

26In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 dic. 1983, in vi­go­re dal 1° lug. 1985 (RU 1984 778; FF 1982 II 628).

Art. 28b27  

b. Vio­len­za, mi­nac­ce o in­si­die

 

1 Per pro­teg­ger­si da vio­len­ze, mi­nac­ce o in­si­die, l’at­to­re può chie­de­re al giu­di­ce di vie­ta­re all’au­to­re del­la le­sio­ne in par­ti­co­la­re di:

1.
av­vi­ci­nar­gli­si o ac­ce­de­re a un pe­ri­me­tro de­ter­mi­na­to at­tor­no al­la sua abi­ta­zio­ne;
2.
trat­te­ner­si in de­ter­mi­na­ti luo­ghi, in par­ti­co­la­re vie, piaz­ze o quar­tie­ri;
3.
met­ter­si in con­tat­to con lui, in par­ti­co­la­re per te­le­fo­no, per scrit­to o per via elet­tro­ni­ca, o im­por­tu­nar­lo in al­tro mo­do.

2 Inol­tre, se vi­ve con l’au­to­re del­la le­sio­ne nel­la stes­sa abi­ta­zio­ne, l’at­to­re può chie­de­re al giu­di­ce di far­lo al­lon­ta­na­re dall’abi­ta­zio­ne per un pe­rio­do de­ter­mi­na­to. Que­sto pe­rio­do può es­se­re pro­lun­ga­to una vol­ta per mo­ti­vi gra­vi.

3 Il giu­di­ce può, per quan­to ap­pa­ia giu­sti­fi­ca­to con­si­de­ra­te tut­te le cir­co­stan­ze:

1.
ob­bli­ga­re l’at­to­re a ver­sa­re un’in­den­ni­tà ade­gua­ta all’au­to­re del­la le­sio­ne per l’uso esclu­si­vo dell’abi­ta­zio­ne; o
2.
con il con­sen­so del lo­ca­to­re, tra­sfe­ri­re al so­lo at­to­re i di­rit­ti e gli ob­bli­ghi de­ri­van­ti dal con­trat­to di lo­ca­zio­ne.

3bis Il giu­di­ce co­mu­ni­ca la sua de­ci­sio­ne al­le com­pe­ten­ti au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri e de­gli adul­ti non­ché al com­pe­ten­te ser­vi­zio can­to­na­le di cui al ca­po­ver­so 4 e ad al­tre au­to­ri­tà e ter­zi, per quan­to ciò ap­pa­ia ne­ces­sa­rio all’adem­pi­men­to dei lo­ro com­pi­ti o al­la pro­te­zio­ne dell’at­to­re o ser­va all’ese­cu­zio­ne del­la de­ci­sio­ne.28

4 I Can­to­ni de­si­gna­no un ser­vi­zio che può de­ci­de­re l’al­lon­ta­na­men­to im­me­dia­to dell’au­to­re del­la le­sio­ne dall’abi­ta­zio­ne co­mu­ne in ca­so di cri­si e di­sci­pli­na­no la pro­ce­du­ra.

27 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 dic. 1983 (RU 1984 778; FF 1982 II 628). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 23 giu. 2006 (Pro­te­zio­ne del­la per­so­na­li­tà in ca­so di vio­len­za, mi­nac­ce o in­si­die), in vi­go­re dal 1° lug. 2007 (RU 2007137; FF 2005 61276151).

28 In­tro­dot­to dal n. I 1 del­la LF del 14 dic. 2018 in­te­sa a mi­glio­ra­re la pro­te­zio­ne del­le vit­ti­me di vio­len­za, in vi­go­re dal 1° lug. 2020 (RU 2019 2273; FF 2017 6267).

Art. 28c29  

c. Sor­ve­glian­za elet­tro­ni­ca

 

1 Su ri­chie­sta dell’at­to­re, il giu­di­ce che or­di­na un di­vie­to ai sen­si del­la di­spo­si­zio­ne ri­guar­dan­te la vio­len­za, le mi­nac­ce o le in­si­die e il giu­di­ce dell’ese­cu­zio­ne pos­so­no or­di­na­re l’im­pie­go di un di­spo­si­ti­vo elet­tro­ni­co, fis­sa­to sull’au­to­re del­la le­sio­ne, che con­sen­te di ri­le­va­re e re­gi­stra­re in con­ti­nuo il luo­go in cui si tro­va.

2 La mi­su­ra può es­se­re or­di­na­ta per un mas­si­mo di sei me­si. Può es­se­re pro­lun­ga­ta di vol­ta in vol­ta di sei me­si al mas­si­mo. Può es­se­re or­di­na­ta a ti­to­lo cau­te­la­re per un mas­si­mo di sei me­si.

3 I Can­to­ni de­si­gna­no un ser­vi­zio com­pe­ten­te per l’ese­cu­zio­ne del­la mi­su­ra e di­sci­pli­na­no la pro­ce­du­ra. Prov­ve­do­no af­fin­ché i da­ti re­gi­stra­ti con­cer­nen­ti le per­so­ne coin­vol­te sia­no im­pie­ga­ti uni­ca­men­te per fa­re ri­spet­ta­re il di­vie­to e sia­no can­cel­la­ti al più tar­di en­tro do­di­ci me­si dal­la fi­ne del­la mi­su­ra.

4 All’at­to­re non è ad­de­bi­ta­to al­cun co­sto de­ri­van­te dall’ese­cu­zio­ne del­la mi­su­ra. I co­sti del­la mi­su­ra pos­so­no es­se­re po­sti a ca­ri­co del­la per­so­na sor­ve­glia­ta.

29In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 dic. 1983 (RU 1984 778; FF 1982 II 628). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 1 del­la LF del 14 dic. 2018 in­te­sa a mi­glio­ra­re la pro­te­zio­ne del­le vit­ti­me di vio­len­za, in vi­go­re dal 1° gen. 2022 (RU 2019 2273; FF 2017 6267).

Art. 28da28f30  

3. …

 

30In­tro­dot­ti dal n. I del­la LF del 16 dic. 1983 (RU 1984 778; FF 1982 II 628). Abro­ga­ti dall’all. 1 n. II 3 del Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Art. 28g32  

4. Di­rit­to di ri­spo­sta

a. Prin­ci­pio

 

1 Chi è di­ret­ta­men­te toc­ca­to nel­la sua per­so­na­li­tà dall’espo­si­zio­ne di fat­ti ad ope­ra di mez­zi di co­mu­ni­ca­zio­ne so­cia­le di ca­rat­te­re pe­rio­di­co, qua­li la stam­pa, la ra­dio e la te­le­vi­sio­ne, ha il di­rit­to di ri­spon­de­re con una pro­pria espo­si­zio­ne dei fat­ti.

2 Il di­rit­to di ri­spo­sta non sus­si­ste nel ca­so di un re­so­con­to fe­de­le di un pub­bli­co di­bat­ti­to di un’au­to­ri­tà al qua­le l’in­te­res­sa­to ha par­te­ci­pa­to.

32In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 dic. 1983, in vi­go­re dal 1° lug. 1985 (RU 1984 778; FF 1982 II 628).

Art. 28h33  

b. For­ma e con­te­nu­to

 

1 Il te­sto del­la ri­spo­sta de­ve li­mi­tar­si con­ci­sa­men­te all’og­get­to dell’espo­si­zio­ne di fat­ti con­te­sta­ta.

2 La ri­spo­sta può es­se­re ri­fiu­ta­ta se è ma­ni­fe­sta­men­te ine­sat­ta o con­tra­ria al­la leg­ge o ai buo­ni co­stu­mi.


33In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 dic. 1983, in vi­go­re dal 1° lug. 1985 (RU 1984 778; FF 1982 II 628).

Art. 28i34  

c. Pro­ce­du­ra

 

1 L’in­te­res­sa­to de­ve far re­ca­pi­ta­re il te­sto del­la ri­spo­sta all’im­pre­sa re­spon­sa­bi­le del mez­zo di co­mu­ni­ca­zio­ne en­tro ven­ti gior­ni dal mo­men­to in cui ha pre­so co­no­scen­za dell’espo­si­zio­ne dei fat­ti con­te­sta­ta, ma in ogni ca­so en­tro tre me­si dal­la di­vul­ga­zio­ne.

2 L’im­pre­sa co­mu­ni­ca sen­za in­du­gio all’in­te­res­sa­to quan­do dif­fon­de­rà la ri­spo­sta o per­ché la ri­fiu­ta.

34In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 dic. 1983, in vi­go­re dal 1° lug. 1985 (RU 1984 778; FF 1982 II 628).

Art. 28k35  

d. Dif­fu­sio­ne

 

1 La ri­spo­sta dev’es­se­re dif­fu­sa al più pre­sto e in mo­do da rag­giun­ge­re la stes­sa cer­chia di per­so­ne cui era di­ret­ta l’espo­si­zio­ne di fat­ti con­te­sta­ta.

2 La ri­spo­sta de­ve es­se­re de­si­gna­ta co­me ta­le; l’im­pre­sa re­spon­sa­bi­le del mez­zo di co­mu­ni­ca­zio­ne può ag­giun­ger­vi sol­tan­to una di­chia­ra­zio­ne in cui in­di­ca se man­tie­ne la pro­pria ver­sio­ne dei fat­ti o su qua­li fon­ti d’in­for­ma­zio­ne si è fon­da­ta.

3 La dif­fu­sio­ne del­la ri­spo­sta è gra­tui­ta.

35In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 dic. 1983, in vi­go­re dal 1° lug. 1985 (RU 1984 778; FF 1982 II 628).

Art. 28l36  

e. In­ter­ven­to del giu­di­ce

 

1 Se l’im­pre­sa re­spon­sa­bi­le del mez­zo di co­mu­ni­ca­zio­ne im­pe­di­sce l’eser­ci­zio del di­rit­to di ri­spo­sta, ri­fiu­ta la ri­spo­sta o non la dif­fon­de cor­ret­ta­men­te, l’in­te­res­sa­to può ri­vol­ger­si al giu­di­ce.

237

3 e 4 ...38


36In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 dic. 1983, in vi­go­re dal 1° lug. 1985 (RU 1984 778; FF 1982 II 628).

37 Abro­ga­to dall’all. n. 2 del­la L del 24 mar. 2000 sul fo­ro, con ef­fet­to dal 1° gen. 2001 (RU 20002355; FF 19992427).

38 Abro­ga­ti dall’all. 1 n. II 3 del Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Art. 29  

III. Di­rit­to a no­me

1. Pro­te­zio­ne

 

1 Se a qual­cu­no è con­te­sta­to l’uso del pro­prio no­me, egli può chie­der­ne in giu­di­zio il ri­co­no­sci­men­to.

2 Ove al­cu­no su­bi­sca pre­giu­di­zio per il fat­to che al­tri usur­pi il pro­prio no­me, può chie­de­re in giu­di­zio la ces­sa­zio­ne dell’usur­pa­zio­ne stes­sa. In ca­so di col­pa può chie­de­re il ri­sar­ci­men­to del dan­no, e quan­do la na­tu­ra dell’of­fe­sa lo giu­sti­fi­chi, il pa­ga­men­to di una som­ma a ti­to­lo di ri­pa­ra­zio­ne mo­ra­le.

Art. 30  

2. Cam­bia­men­to del no­me

a. In ge­ne­re

 

1 Il go­ver­no del Can­to­ne di do­mi­ci­lio può, per mo­ti­vi de­gni di ri­spet­to, au­to­riz­za­re una per­so­na a cam­bia­re no­me.40

2 ...41

3 Chi da ta­le cam­bia­men­to fos­se pre­giu­di­ca­to nei suoi di­rit­ti può con­te­star­lo da­van­ti al giu­di­ce, en­tro un an­no da quan­do ne eb­be co­no­scen­za.

40Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 30 set. 2011 (Co­gno­me e cit­ta­di­nan­za), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 2569; FF 2009 65776585).

41Abro­ga­to dal n. I del­la LF del 30 set. 2011 (Co­gno­me e cit­ta­di­nan­za), con ef­fet­to dal 1° gen. 2013 (RU 2012 2569; FF 2009 65776585).

Art. 30a42  

b. In ca­so di mor­te di un co­niu­ge

 

In ca­so di mor­te di un co­niu­ge, il co­niu­ge su­per­sti­te, se ha cam­bia­to co­gno­me in oc­ca­sio­ne del ma­tri­mo­nio, può di­chia­ra­re in ogni tem­po all’uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le di vo­ler ri­pren­de­re il pro­prio co­gno­me da ce­li­be o nu­bi­le.

42 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 30 set. 2011 (Co­gno­me e cit­ta­di­nan­za), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 2569; FF 2009 65776585).

Art.30b43  

IV. In re­la­zio­ne al ses­so

 

1 Chi ha la con­vin­zio­ne in­ti­ma e co­stan­te di non ap­par­te­ne­re al ses­so iscrit­to nel re­gi­stro del­lo sta­to ci­vi­le può di­chia­ra­re all’uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le di vo­ler mo­di­fi­ca­re ta­le iscri­zio­ne.

2 Il di­chia­ran­te può far iscri­ve­re uno o più nuo­vi pre­no­mi nel re­gi­stro.

3 La di­chia­ra­zio­ne non ha ef­fet­ti sui rap­por­ti ret­ti dal di­rit­to di fa­mi­glia.

4 Oc­cor­re il con­sen­so del rap­pre­sen­tan­te le­ga­le se:

1.
il di­chia­ran­te non ha an­co­ra com­piu­to il se­di­ce­si­mo an­no di età;
2.
il di­chia­ran­te è sot­to cu­ra­te­la ge­ne­ra­le; o
3.
l’au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne de­gli adul­ti lo ha or­di­na­to.

43 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 18 dic. 2020 (Cam­bia­men­to del ses­so nel re­gi­stro del­lo sta­to ci­vi­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2022 (RU 2021 668; FF 2020 737).

Art. 31  

C. Prin­ci­pio e fi­ne del­la per­so­na­li­tà

I. Na­sci­ta e mor­te

 

1 La per­so­na­li­tà co­min­cia con la vi­ta in­di­vi­dua fuo­ri dall’al­vo ma­ter­no e fi­ni­sce con la mor­te.

2 Pri­ma del­la na­sci­ta, l’in­fan­te go­de dei di­rit­ti ci­vi­li a con­di­zio­ne che na­sca vi­vo.

Art. 32  

II. Re­go­le pro­ba­to­rie

1. One­re del­la pro­va

 

1 Chi per far va­le­re un di­rit­to af­fer­ma che una per­so­na sia vi­ven­te, o sia mor­ta, o sia vis­su­ta in un cer­to mo­men­to, o sia so­prav­vis­su­ta ad un’al­tra per­so­na, de­ve for­nir­ne la pro­va.

2 Se non può es­se­re for­ni­ta la pro­va che di più per­so­ne una sia so­prav­vis­su­ta all’al­tra, si ri­ten­go­no mor­te si­mul­ta­nea­men­te.

Art. 33  

2. Mez­zi di pro­va

a. In ge­ne­re

 

1 La pro­va del­la na­sci­ta o del­la mor­te di una per­so­na si for­ni­sce co­gli at­ti del­lo sta­to ci­vi­le.

2 Se que­sti non esi­sto­no, o se so­no di­mo­stra­ti ine­sat­ti, la pro­va può es­se­re for­ni­ta con al­tri mez­zi.

Art. 34  

b. In­di­zio di mor­te

 

La mor­te di una per­so­na può re­pu­tar­si pro­va­ta an­cor­ché nes­su­no ne ab­bia ve­du­to il ca­da­ve­re, quan­do es­sa sia spa­ri­ta in cir­co­stan­ze ta­li da far ri­te­ne­re la sua mor­te co­me cer­ta.

Art. 35  

III. Di­chia­ra­zio­ne del­la scom­par­sa

1. In ge­ne­re

 

1 Es­sen­do una per­so­na as­sai ve­ro­si­mil­men­te mor­ta per­ché è spa­ri­ta in pe­ri­co­lo im­mi­nen­te di mor­te o per­ché è da lun­go tem­po as­sen­te sen­za che se ne ab­bia­no no­ti­zie, il giu­di­ce può di­chia­rar­ne la scom­par­sa, ad istan­za di chiun­que in­vo­chi un di­rit­to de­su­mi­bi­le dal­la sua mor­te.

244

44 Abro­ga­to dall’all. n. 2 del­la L del 24 mar. 2000 sul fo­ro, con ef­fet­to dal 1° gen. 2001 (RU 20002355; FF 19992427).

Art. 36  

2. Pro­ce­du­ra

 

1 L’istan­za può es­se­re fat­ta do­po un an­no al­me­no dal­la spa­ri­zio­ne in pe­ri­co­lo di mor­te, o do­po cin­que an­ni dall’ul­ti­ma no­ti­zia.

2 Il giu­di­ce de­ve dif­fi­da­re con ade­gua­te pub­bli­ca­zio­ni tut­ti co­lo­ro che po­tes­se­ro dar no­ti­zie in­tor­no al­la per­so­na spa­ri­ta od as­sen­te ad an­nun­ciar­si en­tro un da­to ter­mi­ne.

3 Que­sto ter­mi­ne dev’es­se­re di al­me­no un an­no dal­la pri­ma pub­bli­ca­zio­ne.

Art. 37  

3. Ca­du­ci­tà del­la istan­za

 

L’istan­za ca­de se, en­tro il ter­mi­ne in­di­ca­to, la per­so­na spa­ri­ta od as­sen­te si an­nun­cia, se ne giun­go­no no­ti­zie o se è pro­va­ta l’epo­ca del­la mor­te.

Art. 38  

4. Ef­fet­ti del­la scom­par­sa

 

1 Se du­ran­te il tem­po in­di­ca­to non so­prag­giun­go­no no­ti­zie del­la per­so­na spa­ri­ta od as­sen­te, es­sa è di­chia­ra­ta scom­par­sa e si pos­so­no far va­le­re tut­ti i di­rit­ti de­ri­van­ti dal­la sua mor­te co­me se que­sta fos­se pro­va­ta.

2 Gli ef­fet­ti del­la di­chia­ra­zio­ne di scom­par­sa ri­sal­go­no al mo­men­to del pe­ri­co­lo di mor­te o dell’ul­ti­ma no­ti­zia.

3 La di­chia­ra­zio­ne del­la scom­par­sa scio­glie il ma­tri­mo­nio.45

45 In­tro­dot­to dal n. I 4 del­la LF del 26 giu. 1998, in vi­go­re dal 1° gen. 2000 (RU 1999 1118; FF 1996 I 1).

Capo secondo: Degli atti dello stato civile46

46 Nuovo testo giusta il n. I 1 della LF del 26 giu. 1998, in vigore dal 1° gen. 2000 (RU 1999 1118; FF 1996 I 1).

Art. 3947  

A. Re­gi­stro

I. In ge­ne­re

 

1 Lo sta­to ci­vi­le è do­cu­men­ta­to in un re­gi­stro elet­tro­ni­co (re­gi­stro del­lo sta­to ci­vi­le).

2 Lo sta­to ci­vi­le com­pren­de in par­ti­co­la­re i da­ti se­guen­ti:

1.
i fat­ti del­lo sta­to ci­vi­le co­me na­sci­ta, ma­tri­mo­nio, re­gi­stra­zio­ne di un’unio­ne do­me­sti­ca, mor­te;
2.
lo sta­tu­to per­so­na­le e fa­mi­lia­re co­me mag­gio­re età, fi­lia­zio­ne, vin­co­lo co­niu­ga­le, unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta;
3.
i no­mi;
4.
i di­rit­ti di at­ti­nen­za can­to­na­li e co­mu­na­li;
5.
la cit­ta­di­nan­za na­zio­na­le.

47 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 1 del­la LF del 15 dic. 2017 (At­ti del­lo sta­to ci­vi­le e re­gi­stro fon­dia­rio), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 20184017; FF 2014 3059).

Art. 40  

II. Ob­bli­go di no­ti­fi­ca­zio­ne

 

1 Il Con­si­glio fe­de­ra­le de­si­gna le per­so­ne e le au­to­ri­tà te­nu­te a no­ti­fi­ca­re i da­ti ne­ces­sa­ri al­la do­cu­men­ta­zio­ne del­lo sta­to ci­vi­le.

2 Es­so può pre­scri­ve­re che per le in­fra­zio­ni all’ob­bli­go di no­ti­fi­ca­zio­ne sia com­mi­na­ta una mul­ta.

349

49 Abro­ga­to dal n. I del­la LF del 5 ott. 2001 (Ge­stio­ne elet­tro­ni­ca dei re­gi­stri del­lo sta­to ci­vi­le), con ef­fet­to dal 1° lug. 2004 (RU 2004 2911; FF 2001 1417).

Art. 41  

III. Pro­va di da­ti non con­tro­ver­si

 

1 L’au­to­ri­tà can­to­na­le di vi­gi­lan­za può au­to­riz­za­re la pro­va di da­ti re­la­ti­vi al­lo sta­to ci­vi­le me­dian­te una di­chia­ra­zio­ne all’uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le, qua­lo­ra do­po ade­gua­te ri­cer­che l’ac­cer­ta­men­to per mez­zo di do­cu­men­ti si ri­ve­li im­pos­si­bi­le o non pos­sa es­se­re ra­gio­ne­vol­men­te pre­te­so e i da­ti non so­no con­tro­ver­si.

2 L’uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le ren­de at­ten­to il di­chia­ran­te sul suo ob­bli­go di di­re la ve­ri­tà e lo av­ver­te del­le con­se­guen­ze pe­na­li di una fal­sa di­chia­ra­zio­ne.

Art. 42  

IV. Ret­ti­fi­ca­zio­ne

1. Da par­te del giu­di­ce

 

1 Chi ren­de ve­ro­si­mi­le un in­te­res­se de­gno di pro­te­zio­ne può do­man­da­re al giu­di­ce di de­cre­ta­re l’iscri­zio­ne di da­ti re­la­ti­vi al­lo sta­to ci­vi­le con­tro­ver­si, non­ché la ret­ti­fi­ca­zio­ne o la ra­dia­zio­ne di un’iscri­zio­ne. Il giu­di­ce sen­te le au­to­ri­tà can­to­na­li di vi­gi­lan­za in­te­res­sa­te e no­ti­fi­ca lo­ro la sen­ten­za.

2 So­no del pa­ri le­git­ti­ma­te a pro­muo­ve­re azio­ne le au­to­ri­tà can­to­na­li di vi­gi­lan­za.

Art. 43  

2. Da par­te del­le au­to­ri­tà del­lo sta­to ci­vi­le

 

Le au­to­ri­tà del­lo sta­to ci­vi­le ret­ti­fi­ca­no d’uf­fi­cio er­ro­ri che di­pen­do­no da sba­glio o di­sat­ten­zio­ne ma­ni­fe­sti.

Art. 43a50  

V. Pro­te­zio­ne e di­vul­ga­zio­ne dei da­ti

 

1 Il Con­si­glio fe­de­ra­le prov­ve­de, nell’am­bi­to del­la do­cu­men­ta­zio­ne del­lo sta­to ci­vi­le, al­la tu­te­la del­la per­so­na­li­tà e dei di­rit­ti fon­da­men­ta­li del­le per­so­ne i cui da­ti so­no og­get­to di ela­bo­ra­zio­ne.

2 Di­sci­pli­na la di­vul­ga­zio­ne di da­ti a pri­va­ti che pos­so­no di­mo­stra­re un in­te­res­se di­ret­to de­gno di pro­te­zio­ne.

3 De­si­gna le au­to­ri­tà estra­nee al­lo sta­to ci­vi­le cui so­no di­vul­ga­ti, re­go­lar­men­te o su ri­chie­sta, i da­ti ne­ces­sa­ri all’adem­pi­men­to dei lo­ro com­pi­ti le­ga­li. È fat­ta sal­va la di­vul­ga­zio­ne di da­ti in vir­tù di pre­scri­zio­ni pre­vi­ste da una leg­ge can­to­na­le.

3bis Le au­to­ri­tà del­lo sta­to ci­vi­le so­no te­nu­te a de­nun­cia­re al­le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti i rea­ti che han­no con­sta­ta­to nell’am­bi­to del­la lo­ro at­ti­vi­tà uf­fi­cia­le.51

4 Han­no ac­ces­so me­dian­te pro­ce­du­ra di ri­chia­mo ai da­ti ne­ces­sa­ri al­la ve­ri­fi­ca dell’iden­ti­tà di una per­so­na:

1.
le au­to­ri­tà di ri­la­scio ai sen­si del­la leg­ge fe­de­ra­le del 22 giu­gno 200152 sui do­cu­men­ti d’iden­ti­tà dei cit­ta­di­ni sviz­ze­ri;
2.53
il ser­vi­zio fe­de­ra­le com­pe­ten­te per la ge­stio­ne del si­ste­ma di ri­cer­ca in­for­ma­tiz­za­to di po­li­zia di cui all’ar­ti­co­lo 15 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 13 giu­gno 200854 sui si­ste­mi d’in­for­ma­zio­ne di po­li­zia del­la Con­fe­de­ra­zio­ne e i ser­vi­zi di fil­trag­gio dei cor­pi di po­li­zia can­to­na­li e co­mu­na­li col­le­ga­ti a ta­le si­ste­ma;
3.55
il ser­vi­zio fe­de­ra­le com­pe­ten­te per la ge­stio­ne del ca­sel­la­rio giu­di­zia­le in­for­ma­tiz­za­to VO­STRA di cui all’ar­ti­co­lo 3 del­la leg­ge del 17 giu­gno 201656 sul ca­sel­la­rio giu­di­zia­le;
4.
il ser­vi­zio fe­de­ra­le com­pe­ten­te per la ri­cer­ca di per­so­ne scom­par­se57;
5.58
il Ser­vi­zio del­le at­ti­vi­tà in­for­ma­ti­ve del­la Con­fe­de­ra­zio­ne per in­di­vi­dua­re tem­pe­sti­va­men­te e sven­ta­re mi­nac­ce per la si­cu­rez­za in­ter­na o ester­na se­con­do l’ar­ti­co­lo 6 ca­po­ver­so 1 let­te­ra a del­la leg­ge fe­de­ra­le del 25 set­tem­bre 201559 sul­le at­ti­vi­tà in­for­ma­ti­ve;
6.60
le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti per la te­nu­ta dei re­gi­stri can­to­na­li e co­mu­na­li de­gli abi­tan­ti ai sen­si del­la leg­ge del 23 giu­gno 200661 sull’ar­mo­niz­za­zio­ne dei re­gi­stri;
7.62
il ser­vi­zio fe­de­ra­le com­pe­ten­te per la te­nu­ta del re­gi­stro cen­tra­le de­gli as­si­cu­ra­ti di cui all’ar­ti­co­lo 71 ca­po­ver­so 4 let­te­ra a del­la leg­ge fe­de­ra­le del 20 di­cem­bre 194663 sull’as­si­cu­ra­zio­ne per la vec­chia­ia e per i su­per­sti­ti;
8.64
i ser­vi­zi fe­de­ra­li com­pe­ten­ti per la ge­stio­ne del re­gi­stro de­gli Sviz­ze­ri all’este­ro di cui all’ar­ti­co­lo 4 ca­po­ver­so 1 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 24 mar­zo 200065 sul trat­ta­men­to di da­ti per­so­na­li in se­no al Di­par­ti­men­to fe­de­ra­le de­gli af­fa­ri este­ri.

50 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 5 ott. 2001 (Ge­stio­ne elet­tro­ni­ca dei re­gi­stri del­lo sta­to ci­vi­le), in vi­go­re dal 1° lug. 2004 (RU 2004 2911; FF 2001 1417).

51 In­tro­dot­to dal n. I 3 del­la LF del 15 giu. 2012 sul­le mi­su­re con­tro i ma­tri­mo­ni for­za­ti, in vi­go­re dal 1° lug. 2013 (RU 2013 1035; FF 2011 1987).

52 RS 143.1

53 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 1 n. 4 del­la LF del 13 giu. 2008 sui si­ste­mi d’in­for­ma­zio­ne di po­li­zia del­la Con­fe­de­ra­zio­ne, in vi­go­re dal 5 dic. 2008 (RU 20084989; FF 20064631).

54 RS 361

55 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 1 n. 2 del­la L del 17 giu. 2016 sul ca­sel­la­rio giu­di­zia­le, in vi­go­re dal 23 gen. 2023 (RU 2022 600; FF 2014 4929).

56 RS 330

57 At­tual­men­te l’Uf­fi­cio fe­de­ra­le di po­li­zia.

58 In­tro­dot­to dall’all. n. II 4 del­la LF del 25 set. 2015 sul­le at­ti­vi­tà in­for­ma­ti­ve, in vi­go­re dal 1° set. 2017 (RU 2017 4095; FF 2014 1885).

59 RS 121

60 In­tro­dot­to dal n. I 1 del­la LF del 15 dic. 2017 (At­ti del­lo sta­to ci­vi­le e re­gi­stro fon­dia­rio), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 20184017; FF 2014 3059).

61 RS 431.02

62 In­tro­dot­to dal n. I 1 del­la LF del 15 dic. 2017 (At­ti del­lo sta­to ci­vi­le e re­gi­stro fon­dia­rio), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 20184017; FF 2014 3059).

63 RS 831.10

64 In­tro­dot­to dal n. I 1 del­la LF del 15 dic. 2017 (At­ti del­lo sta­to ci­vi­le e re­gi­stro fon­dia­rio), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 20184017; FF 2014 3059).

65 RS 235.2

Art. 44  

B. Or­ga­niz­za­zio­ne

I. Au­to­ri­tà del­lo sta­to ci­vi­le

1. Uf­fi­cia­li del­lo sta­to ci­vi­le

 

1 Gli uf­fi­cia­li del­lo sta­to ci­vi­le adem­pio­no in par­ti­co­la­re i se­guen­ti com­pi­ti:

1.
ten­go­no i re­gi­stri;
2.
no­ti­fi­ca­no le co­mu­ni­ca­zio­ni e ri­la­scia­no gli estrat­ti;
3.
istrui­sco­no la pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria del ma­tri­mo­nio e prov­ve­do­no al­la ce­le­bra­zio­ne del ma­tri­mo­nio;
4.
ri­ce­vo­no le di­chia­ra­zio­ni con­cer­nen­ti lo sta­to ci­vi­le.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le può ec­ce­zio­nal­men­te as­se­gna­re a un rap­pre­sen­tan­te del­la Sviz­ze­ra all’este­ro in­com­ben­ze di uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le.

Art. 45  

2. Au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za

 

1 Ogni Can­to­ne de­si­gna l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.

2 Que­sta au­to­ri­tà ha in par­ti­co­la­re le se­guen­ti in­com­ben­ze:

1.
vi­gi­la su­gli uf­fi­ci del­lo sta­to ci­vi­le;
2.
as­si­ste e con­si­glia gli uf­fi­cia­li del­lo sta­to ci­vi­le;
3.
col­la­bo­ra al­la te­nu­ta dei re­gi­stri e al­la pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria del ma­tri­mo­nio;
4.
de­ci­de cir­ca il ri­co­no­sci­men­to e la tra­scri­zio­ne dei fat­ti con­cer­nen­ti lo sta­to ci­vi­le av­ve­nu­ti all’este­ro, non­ché del­le de­ci­sio­ni re­la­ti­ve al­lo sta­to ci­vi­le pre­se da au­to­ri­tà este­re;
5.66
as­si­cu­ra la for­ma­zio­ne e la for­ma­zio­ne con­ti­nua del­le per­so­ne ope­ran­ti nell’am­bi­to del­lo sta­to ci­vi­le.

3 La Con­fe­de­ra­zio­ne eser­ci­ta l’al­ta vi­gi­lan­za. Può im­pu­gna­re le de­ci­sio­ni de­gli uf­fi­cia­li del­lo sta­to ci­vi­le e del­le au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za me­dian­te i ri­me­di giu­ri­di­ci can­to­na­li.67

66 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 8 del­la LF del 20 giu. 2014 sul­la for­ma­zio­ne con­ti­nua, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 689; FF 2013 3085).

67 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 5 ott. 2001 (Ge­stio­ne elet­tro­ni­ca dei re­gi­stri del­lo sta­to ci­vi­le), in vi­go­re dal 1° lug. 2004 (RU 2004 2911; FF 2001 1417).

Art. 45a68  

Ia. Si­ste­ma cen­tra­le d’in­for­ma­zio­ne sul­le per­so­ne

 

1 La Con­fe­de­ra­zio­ne ge­sti­sce e svi­lup­pa un si­ste­ma cen­tra­le d’in­for­ma­zio­ne sul­le per­so­ne per la te­nu­ta del re­gi­stro del­lo sta­to ci­vi­le.

2 La Con­fe­de­ra­zio­ne si as­su­me i co­sti di ge­stio­ne e svi­lup­po.

3 I Can­to­ni ver­sa­no al­la Con­fe­de­ra­zio­ne un emo­lu­men­to an­nuo per l’uso del si­ste­ma a sco­pi ine­ren­ti al­lo sta­to ci­vi­le.

4 La Con­fe­de­ra­zio­ne coin­vol­ge i Can­to­ni nel­lo svi­lup­po del si­ste­ma. For­ni­sce lo­ro il so­ste­gno tec­ni­co per l’uso del si­ste­ma.

5 Con la par­te­ci­pa­zio­ne dei Can­to­ni, il Con­si­glio fe­de­ra­le di­sci­pli­na:

1.
i det­ta­gli re­la­ti­vi al coin­vol­gi­men­to dei Can­to­ni nel­lo svi­lup­po del si­ste­ma;
2.
l’am­mon­ta­re dell’emo­lu­men­to ver­sa­to dai Can­to­ni per l’uso del si­ste­ma;
3.
i di­rit­ti di ac­ces­so del­le au­to­ri­tà del­lo sta­to ci­vi­le e de­gli al­tri ser­vi­zi aven­ti ac­ces­so al si­ste­ma;
4.
la col­la­bo­ra­zio­ne ope­ra­ti­va tra la Con­fe­de­ra­zio­ne e i Can­to­ni;
5.69
le mi­su­re or­ga­niz­za­ti­ve e tec­ni­che ne­ces­sa­rie per ga­ran­ti­re la pro­te­zio­ne e la si­cu­rez­za dei da­ti non­ché la vi­gi­lan­za sul ri­spet­to del­le di­spo­si­zio­ni in ma­te­ria di pro­te­zio­ne dei da­ti;
6.
l’ar­chi­via­zio­ne dei da­ti.

6 Il Con­si­glio fe­de­ra­le può pre­scri­ve­re che i co­sti del­le pre­sta­zio­ni for­ni­te a ter­zi per sco­pi non ine­ren­ti al­lo sta­to ci­vi­le sia­no lo­ro ad­de­bi­ta­ti.

68 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 5 ott. 2001 (Ge­stio­ne elet­tro­ni­ca dei re­gi­stri del­lo sta­to ci­vi­le (RU 2004 2911; FF 2001 1417). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 1 del­la LF del 15 dic. 2017 (At­ti del­lo sta­to ci­vi­le e re­gi­stro fon­dia­rio), in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 20184017; FF 2014 3059).

69 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 1 n. II 16 del­la LF del 25 set. 2020 sul­la pro­te­zio­ne dei da­ti, in vi­go­re dal 1° set. 2023 (RU 2022 491; FF 2017 5939).

Art. 46  

II. Re­spon­sa­bi­li­tà

 

1 Chi è sta­to il­le­ci­ta­men­te dan­neg­gia­to da per­so­ne ope­ran­ti nell’am­bi­to del­lo sta­to ci­vi­le nell’eser­ci­zio del­le lo­ro at­tri­bu­zio­ni uf­fi­cia­li può chie­de­re il ri­sar­ci­men­to del dan­no e, quan­do la gra­vi­tà dell’of­fe­sa la giu­sti­fi­chi, la ri­pa­ra­zio­ne mo­ra­le.

2 Il Can­to­ne ri­spon­de del dan­no; es­so può eser­ci­ta­re re­gres­so ver­so le per­so­ne che han­no cau­sa­to il dan­no in­ten­zio­nal­men­te o per gra­ve ne­gli­gen­za.

3 Al­le per­so­ne im­pie­ga­te dal­la Con­fe­de­ra­zio­ne si ap­pli­ca la leg­ge del 14 mar­zo 1958 sul­la re­spon­sa­bi­li­tà70.

Art. 47  

III. Mi­su­re di­sci­pli­na­ri

 

1 L’au­to­ri­tà can­to­na­le di vi­gi­lan­za re­pri­me di­sci­pli­nar­men­te le tra­sgres­sio­ni in­ten­zio­na­li o per ne­gli­gen­za ai do­ve­ri d’uf­fi­cio com­mes­se dal­le per­so­ne ope­ran­ti ne­gli uf­fi­ci del­lo sta­to ci­vi­le.

2 Le san­zio­ni di­sci­pli­na­ri con­si­sto­no nell’am­mo­ni­men­to, nel­la mul­ta fi­no a fran­chi 1 000 op­pu­re, in ca­si gra­vi, nel­la de­sti­tu­zio­ne.

3 È fat­ta sal­va l’azio­ne pe­na­le.

Art. 48  

C. Di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne

I. Di­rit­to fe­de­ra­le

 

1 Il Con­si­glio fe­de­ra­le ema­na le di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne.

2 Es­so di­sci­pli­na in par­ti­co­la­re

1.
i re­gi­stri da te­ne­re e i da­ti da re­gi­stra­re;
2.
l’uti­liz­za­zio­ne del nu­me­ro AVS71 con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 50c del­la leg­ge fe­de­ra­le del 20 di­cem­bre 194672 sull’as­si­cu­ra­zio­ne per la vec­chia­ia e per i su­per­sti­ti (LA­VS) ai fi­ni del­lo scam­bio elet­tro­ni­co di da­ti tra i re­gi­stri uf­fi­cia­li di per-so­ne;
3.
la te­nu­ta dei re­gi­stri;
4.
la vi­gi­lan­za.73

3 Per ga­ran­ti­re un’ese­cu­zio­ne tec­ni­ca­men­te cor­ret­ta il Con­si­glio fe­de­ra­le può sta­bi­li­re esi­gen­ze mi­ni­me per la for­ma­zio­ne e la for­ma­zio­ne con­ti­nua del­le per­so­ne ope­ran­ti nell’am­bi­to del­lo sta­to ci­vi­le, non­ché per il tas­so d’oc­cu­pa­zio­ne de­gli uf­fi­cia­li del­lo sta­to ci­vi­le.74

4 Sta­bi­li­sce gli emo­lu­men­ti da ri­scuo­te­re in ma­te­ria di sta­to ci­vi­le.

5 De­ter­mi­na a qua­li con­di­zio­ni è pos­si­bi­le pro­ce­de­re per via elet­tro­ni­ca:

1.
al­la no­ti­fi­ca­zio­ne di fat­ti del­lo sta­to ci­vi­le;
2.
al ri­la­scio di di­chia­ra­zio­ni con­cer­nen­ti lo sta­to ci­vi­le;
3.
al­la no­ti­fi­ca­zio­ne di co­mu­ni­ca­zio­ni e al ri­la­scio di estrat­ti dei re­gi­stri.75

71 Nuo­va espr. giu­sta l’all. n. 2 del­la LF del 18 dic. 2020 (Uti­liz­za­zio­ne si­ste­ma­ti­ca del nu­me­ro AVS da par­te del­le au­to­ri­tà), in vi­go­re dal 1° gen. 2022 (RU 2021 758; FF 2019 6043). Di det­ta mod. é te­nu­to con­to uni­ca­men­te nel­le di­sp. men­zio­na­te nel­la RU.

72 RS 831.10

73 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 2 del­la L del 23 giu. 2006 sull’ar­mo­niz­za­zio­ne dei re­gi­stri, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 20064165; FF 2006397).

74 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 8 del­la LF del 20 giu. 2014 sul­la for­ma­zio­ne con­ti­nua, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 689; FF 2013 3085).

75 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 5 ott. 2001 (Ge­stio­ne elet­tro­ni­ca dei re­gi­stri del­lo sta­to ci­vi­le), in vi­go­re dal 1° lug. 2004 (RU 2004 2911; FF 2001 1417).

Art. 49  

II. Di­rit­to can­to­na­le

 

1 I Can­to­ni fis­sa­no i cir­con­da­ri del­lo sta­to ci­vi­le.

2 Nell’am­bi­to del di­rit­to fe­de­ra­le adot­ta­no le ne­ces­sa­rie di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne.

3 Le pre­scri­zio­ni can­to­na­li, tran­ne quel­le re­la­ti­ve al­la re­tri­bu­zio­ne del­le per­so­ne ope­ran­ti nell’am­bi­to del­lo sta­to ci­vi­le, de­vo­no es­se­re ap­pro­va­te dal­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

Art. 50e 51  
 

Abro­ga­ti

Titolo secondo: Delle persone giuridiche

Capo primo: Disposizioni generali

Art. 52  

A. Per­so­na­li­tà

 

1 Le unio­ni di per­so­ne or­ga­niz­za­te cor­po­ra­ti­va­men­te e gli isti­tu­ti au­to­no­mi e de­sti­na­ti ad un fi­ne par­ti­co­la­re con­se­guo­no il di­rit­to al­la per­so­na­li­tà me­dian­te l’iscri­zio­ne nel re­gi­stro di com­mer­cio.

2 Le cor­po­ra­zio­ni, gli isti­tu­ti di di­rit­to pub­bli­co e le as­so­cia­zio­ni che non si pre­fig­go­no uno sco­po eco­no­mi­co non ab­bi­so­gna­no dell’iscri­zio­ne.76

3 Le unio­ni di per­so­ne e gli isti­tu­ti che si pro­pon­go­no uno sco­po il­le­ci­to od im­mo­ra­le non pos­so­no ot­te­ne­re la per­so­na­li­tà.

76 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 1 del­la LF del 12 dic. 2014 con­cer­nen­te l’at­tua­zio­ne del­le Rac­co­man­da­zio­ni del Grup­po d’azio­ne fi­nan­zia­ria ri­ve­du­te nel 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2016 (RU 2015 1389; FF 2014 563).

Art. 53  

B. Go­di­men­to dei di­rit­ti ci­vi­li

 

Le per­so­ne giu­ri­di­che so­no ca­pa­ci di ogni di­rit­to ed ob­bli­ga­zio­ne, che non di­pen­do­no ne­ces­sa­ria­men­te dal­lo sta­to o dal­la qua­li­tà del­la per­so­na fi­si­ca, co­me il ses­so, l’età e la pa­ren­te­la.

Art. 54  

C. Eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li

I. Con­di­zio­ni

 

Le per­so­ne giu­ri­di­che han­no l’eser­ci­zio dei di­rit­ti ci­vi­li to­sto che sia­no co­sti­tui­ti gli or­ga­ni a ciò ne­ces­sa­ri con­for­me­men­te al­la leg­ge ed agli sta­tu­ti.

Art. 55  

II. Mo­do

 

1 Gli or­ga­ni del­la per­so­na giu­ri­di­ca so­no chia­ma­ti ad espri­mer­ne la vo­lon­tà.

2 Es­si ob­bli­ga­no la per­so­na giu­ri­di­ca co­sì nel­la con­clu­sio­ne dei ne­go­zi giu­ri­di­ci, co­me per ef­fet­to di al­tri at­ti od omis­sio­ni.

3 Le per­so­ne che agi­sco­no so­no inol­tre re­spon­sa­bi­li per­so­nal­men­te per la lo­ro col­pa.

Art. 5677  

D. Se­de

 

La se­de del­le per­so­ne giu­ri­di­che, sal­vo di­ver­sa di­spo­si­zio­ne de­gli sta­tu­ti, è nel luo­go do­ve si tie­ne la lo­ro am­mi­ni­stra­zio­ne.

77 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 16 dic. 2005 (Di­rit­to del­la so­cie­tà a ga­ran­zia li­mi­ta­ta; ade­gua­men­to del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma, del­la so­cie­tà coo­pe­ra­ti­va, del re­gi­stro di com­mer­cio e del­le dit­te com­mer­cia­li), in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4791; FF 2002 2841, 2004 3545).

Art. 57  

E. Ces­sa­zio­ne del­la per­so­na­li­tà

I. De­vo­lu­zio­ne del pa­tri­mo­nio

 

1 Ve­nen­do sciol­ta una per­so­na giu­ri­di­ca, il suo pa­tri­mo­nio de­ca­de agli en­ti pub­bli­ci (Con­fe­de­ra­zio­ne, Can­to­ne, Co­mu­ne) ai qua­li è ap­par­te­nu­ta se­con­do la sua de­sti­na­zio­ne, sal­vo che sia al­tri­men­ti di­spo­sto dal­la leg­ge, da­gli sta­tu­ti, dall’at­to di fon­da­zio­ne o dai suoi or­ga­ni com­pe­ten­ti.

2 Il pa­tri­mo­nio dev’es­se­re ap­pli­ca­to a uno sco­po quan­to pos­si­bi­le af­fi­ne a quel­lo pre­ce­den­te­men­te se­gui­to.78

3 Qua­lo­ra una per­so­na giu­ri­di­ca ven­ga sciol­ta per­ché si pro­po­ne un fi­ne im­mo­ra­le o il­le­ci­to, il pa­tri­mo­nio de­ca­de a fa­vo­re de­gli en­ti pub­bli­ci no­no­stan­te ogni con­tra­ria di­spo­si­zio­ne.79

78 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

79 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

Art. 58  

II. Li­qui­da­zio­ne

 

La pro­ce­du­ra di li­qui­da­zio­ne del pa­tri­mo­nio di una per­so­na giu­ri­di­ca av­vie­ne con le nor­me sta­bi­li­te per le so­cie­tà coo­pe­ra­ti­ve.

Art. 59  

F. Ri­ser­ve di di­rit­to pub­bli­co e di di­rit­to par­ti­co­la­re

 

1 Per le cor­po­ra­zio­ni e gli isti­tu­ti di di­rit­to pub­bli­co o di ca­rat­te­re ec­cle­sia­sti­co so­no ri­ser­va­te le di­spo­si­zio­ni di di­rit­to pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne e dei Can­to­ni.

2 Le unio­ni di per­so­ne che han­no un fi­ne eco­no­mi­co sog­giac­cio­no al­le di­spo­si­zio­ni del di­rit­to fe­de­ra­le cir­ca le so­cie­tà e le coo­pe­ra­ti­ve.

3 I pa­tri­zia­ti e si­mi­li cor­po­ra­zio­ni ri­man­go­no sog­get­ti al­le di­spo­si­zio­ni del di­rit­to can­to­na­le.

Capo secondo: Delle associazioni

Art. 60  

A. Lo­ro co­sti­tu­zio­ne

I. Unio­ni cor­po­ra­ti­ve

 

1 Le as­so­cia­zio­ni che si pro­pon­go­no un fi­ne po­li­ti­co, re­li­gio­so, scien­ti­fi­co, ar­ti­sti­co, be­nè­fi­co o ri­crea­ti­vo, od al­tro fi­ne non eco­no­mi­co, con­se­guo­no la per­so­na­li­tà to­sto che la vo­lon­tà di co­strui­re una cor­po­ra­zio­ne ri­sul­ti da­gli sta­tu­ti.

2 Gli sta­tu­ti de­vo­no es­se­re ste­si in for­ma scrit­ta e con­te­ne­re le ne­ces­sa­rie di­spo­si­zio­ni cir­ca il fi­ne, i mez­zi e gli or­ga­ni dell’as­so­cia­zio­ne.

Art. 61  

II. Iscri­zio­ne nel re­gi­stro di com­mer­cio

 

1 Ap­pro­va­ti gli sta­tu­ti e co­sti­tui­ta la di­re­zio­ne, l’as­so­cia­zio­ne è au­to­riz­za­ta a far­si iscri­ve­re nel re­gi­stro di com­mer­cio.

2 L’iscri­zio­ne è ob­bli­ga­to­ria se l’as­so­cia­zio­ne:

1.
per con­se­gui­re il suo fi­ne eser­ci­ta uno sta­bi­li­men­to d’in­do­le com­mer­cia­le;
2.
sot­to­stà all’ob­bli­go di re­vi­sio­ne;
3.80
rac­co­glie o di­stri­bui­sce pre­va­len­te­men­te fon­di all’este­ro, di­ret­ta­men­te o in­di­ret­ta­men­te, per sco­pi ca­ri­ta­te­vo­li, re­li­gio­si, cul­tu­ra­li, edu­ca­ti­vi o so­cia­li.81

2bis Il Con­si­glio fe­de­ra­le ema­na le nor­me ese­cu­ti­ve sull’ob­bli­go di iscri­zio­ne nel re­gi­stro di com­mer­cio.82

2ter Può eso­ne­ra­re le as­so­cia­zio­ni di cui al ca­po­ver­so 2 nu­me­ro 3 dall’ob­bli­go di iscri­zio­ne se­gna­ta­men­te se, in ba­se all’im­por­to, al­la pro­ve­nien­za, al­la de­sti­na­zio­ne o all’im­pie­go pre­vi­sto dei fon­di rac­col­ti o di­stri­bui­ti, es­se pre­sen­ta­no un ri­schio esi­guo di es­se­re sfrut­ta­te per sco­pi di ri­ci­clag­gio di de­na­ro o di fi­nan­zia­men­to del ter­ro­ri­smo.83

3 ...84

80 In­tro­dot­to dall’all. 1 n. 1 del­la LF del 19 mar. 2021, in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2021 656; 2022 551; FF 2019 4539).

81 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 16 dic. 2005 (Di­rit­to del­la so­cie­tà a ga­ran­zia li­mi­ta­ta; ade­gua­men­to del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma, del­la so­cie­tà coo­pe­ra­ti­va, del re­gi­stro di com­mer­cio e del­le dit­te com­mer­cia­li), in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4791; FF 2002 2841, 2004 3545).

82 In­tro­dot­to dall’all. 1 n. 1 del­la LF del 19 mar. 2021, in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2021 656; 2022 551; FF 2019 4539).

83 In­tro­dot­to dall’all. 1 n. 1 del­la LF del 19 mar. 2021, in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2021 656; 2022 551; FF 2019 4539).

84 Abro­ga­to dall’all. n. 1 del­la LF del 19 giu 2020 (Di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma), con ef­fet­to dal 1° gen. 2023 (RU 2020 4005, 2022 109; FF 2017 325).

Art. 61a85  

IIa. Elen­co dei so­ci

 

1 Le as­so­cia­zio­ni te­nu­te all’iscri­zio­ne nel re­gi­stro di com­mer­cio ten­go­no un elen­co sul qua­le fi­gu­ra­no il no­me e il co­gno­me o la dit­ta, non­ché l’in­di­riz­zo dei so­ci.

2 Ten­go­no l’elen­co in mo­do che sia pos­si­bi­le ac­ce­der­vi in ogni mo­men­to in Sviz­ze­ra.

3 Con­ser­va­no le in­di­ca­zio­ni su cia­scun so­cio e gli even­tua­li do­cu­men­ti giu­sti­fi­ca­ti­vi per cin­que an­ni a con­ta­re dal­la can­cel­la­zio­ne del so­cio dall’elen­co.

85 In­tro­dot­to dall’all. 1 n. 1 del­la LF del 19 mar. 2021, in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2021 656; 2022 551; FF 2019 4539).

Art. 62  

III. As­so­cia­zio­ni sen­za per­so­na­li­tà

 

Le as­so­cia­zio­ni che non pos­so­no ave­re o non han­no an­co­ra la per­so­na­li­tà giu­ri­di­ca so­no pa­ri­fi­ca­te al­le so­cie­tà sem­pli­ci.

Art. 63  

IV. Re­la­zio­ni fra gli sta­tu­ti e la leg­ge

 

1 Ove gli sta­tu­ti non di­spon­ga­no cir­ca l’or­ga­niz­za­zio­ne ed i rap­por­ti fra l’as­so­cia­zio­ne e i suoi mem­bri, si ap­pli­ca­no le di­spo­si­zio­ni che se­guo­no.

2 Gli sta­tu­ti non pos­so­no de­ro­ga­re a quel­le di­spo­si­zio­ni la cui os­ser­van­za è pre­scrit­ta per leg­ge.

Art. 64  

B. Lo­ro or­ga­niz­za­zio­ne

I. As­sem­blea so­cia­le

1. Fun­zio­ni e con­vo­ca­zio­ne

 

1 L’as­sem­blea so­cia­le è l’or­ga­no su­pe­rio­re dell’as­so­cia­zio­ne.

2 Es­sa è con­vo­ca­ta dal­la di­re­zio­ne.

3 La con­vo­ca­zio­ne de­ve aver luo­go a te­no­re del­lo sta­tu­to, ed an­che per leg­ge quan­do un quin­to dei so­ci lo ri­chie­da.

Art. 65  

2. Com­pe­ten­ze

 

1 L’as­sem­blea so­cia­le ri­sol­ve cir­ca l’am­mis­sio­ne o l’esclu­sio­ne dei so­ci, eleg­ge la di­re­zio­ne e de­ci­de tut­ti gli og­get­ti non ri­ser­va­ti ad al­tri or­ga­ni dell’as­so­cia­zio­ne.

2 Es­sa eser­ci­ta la sor­ve­glian­za so­pra la ge­stio­ne di que­sti ul­ti­mi, e li può sem­pre re­vo­ca­re, im­pre­giu­di­ca­te le ra­gio­ni che lo­ro com­pe­tes­se­ro per con­trat­to.

3 Il di­rit­to di re­vo­ca esi­ste per leg­ge nei ca­si in cui sia giu­sti­fi­ca­to da gra­vi mo­ti­vi.

Art. 66  

3. Ri­so­lu­zio­ni so­cia­li

a. For­ma

 

1 Le ri­so­lu­zio­ni so­cia­li so­no pre­se dall’as­sem­blea.

2 L’an­nuen­za scrit­ta di tut­ti i so­ci ad una pro­po­sta è pa­ri­fi­ca­ta al­la ri­so­lu­zio­ne so­cia­le, quand’an­che non sia sta­ta te­nu­ta un’as­sem­blea.

Art. 67  

b. Di­rit­to di vo­to e mag­gio­ran­za

 

1 Tut­ti i so­ci han­no egual di­rit­to di vo­to nell’as­sem­blea.

2 Le ri­so­lu­zio­ni so­cia­li so­no pre­se a mag­gio­ran­za dei vo­ti dei so­ci pre­sen­ti.

3 Non si può pren­de­re una ri­so­lu­zio­ne so­pra og­get­ti non de­bi­ta­men­te pre­an­nun­cia­ti, ec­cet­to­ché gli sta­tu­ti espres­sa­men­te lo per­met­ta­no.

Art. 68  

c. Esclu­sio­ne dal di­rit­to di vo­to

 

Nel­le ri­so­lu­zio­ni so­cia­li con­cer­nen­ti un in­te­res­se pri­va­to od una con­tro­ver­sia giu­ri­di­ca fra la so­cie­tà da una par­te ed un so­cio, il suo co­niu­ge od un suo pa­ren­te in li­nea ret­ta dall’al­tra par­te, il so­cio è esclu­so per leg­ge dal di­rit­to di vo­to.

Art. 69  

II. Di­re­zio­ne

1. Di­rit­ti e do­ve­ri in ge­ne­ra­le

 

1 La di­re­zio­ne ha il di­rit­to e il do­ve­re di cu­ra­re gli in­te­res­si dell’as­so­cia­zio­ne e di rap­pre­sen­tar­la se­con­do le fa­col­tà con­ces­se da­gli sta­tu­ti.

2 Le as­so­cia­zio­ni te­nu­te all’iscri­zio­ne nel re­gi­stro di com­mer­cio de­vo­no po­ter es­se­re rap­pre­sen­ta­te da una per­so­na do­mi­ci­lia­ta in Sviz­ze­ra. Que­sta per­so­na de­ve ave­re ac­ces­so all’elen­co dei so­ci.87

87 In­tro­dot­to dall’all. 1 n. 1 del­la LF del 19 mar. 2021, in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2021 656; 2022 551; FF 2019 4539).

Art. 69a88  

2. Con­ta­bi­li­tà

 

La di­re­zio­ne tie­ne i li­bri di com­mer­cio dell’as­so­cia­zio­ne. Le di­spo­si­zio­ni del Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni89 con­cer­nen­ti la con­ta­bi­li­tà com­mer­cia­le e la pre­sen­ta­zio­ne dei con­ti si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia.

88 In­tro­dot­to dall’all. n. 1 del­la LF del 16 dic. 2005 (Di­rit­to del­la so­cie­tà a ga­ran­zia li­mi­ta­ta; ade­gua­men­to del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma, del­la so­cie­tà coo­pe­ra­ti­va, del re­gi­stro di com­mer­cio e del­le dit­te com­mer­cia­li (RU 2007 4791; FF 2002 2841, 2004 3545). Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 23 dic. 2011 (Di­rit­to con­ta­bi­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 6679; FF 2008 1321).

89 RS 220

Art. 69b90  

III. Uf­fi­cio di re­vi­sio­ne

 

1 L’as­so­cia­zio­ne de­ve far ve­ri­fi­ca­re la sua con­ta­bi­li­tà me­dian­te re­vi­sio­ne or­di­na­ria, ef­fet­tua­ta da un uf­fi­cio di re­vi­sio­ne, se due dei va­lo­ri se­guen­ti so­no ol­tre­pas­sa­ti per due eser­ci­zi con­se­cu­ti­vi:

1.
som­ma di bi­lan­cio di 10 mi­lio­ni di fran­chi;
2.
ci­fra d’af­fa­ri di 20 mi­lio­ni di fran­chi;
3.
50 po­sti di la­vo­ro a tem­po pie­no in me­dia an­nua.

2 L’as­so­cia­zio­ne de­ve far ve­ri­fi­ca­re la sua con­ta­bi­li­tà me­dian­te re­vi­sio­ne li­mi­ta­ta, ef­fet­tua­ta da un uf­fi­cio di re­vi­sio­ne, se un so­cio per­so­nal­men­te re­spon­sa­bi­le o te­nu­to ad ese­gui­re ver­sa­men­ti sup­ple­ti­vi lo chie­de.

3 Le di­spo­si­zio­ni del Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni91 sull’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne nell’am­bi­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia.

4 Ne­gli al­tri ca­si, gli sta­tu­ti e l’as­sem­blea so­cia­le92 pos­so­no di­sci­pli­na­re li­be­ra­men­te la re­vi­sio­ne.

90 In­tro­dot­to dall’all. n. 1 del­la LF del 16 dic. 2005 (Di­rit­to del­la so­cie­tà a ga­ran­zia li­mi­ta­ta; ade­gua­men­to del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma, del­la so­cie­tà coo­pe­ra­ti­va, del re­gi­stro di com­mer­cio e del­le dit­te com­mer­cia­li), in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4791; FF 2002 2841, 2004 3545).

91 RS 220

92 Te­sto ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParL; RS 171.10).

Art. 69c93  

IV. La­cu­ne nell’or­ga­niz­za­zio­ne

 

1 Se l’as­so­cia­zio­ne è pri­va di uno de­gli or­ga­ni pre­scrit­ti o dell’elen­co dei so­ci di cui all’ar­ti­co­lo 61a o non di­spo­ne più di un do­mi­ci­lio le­ga­le pres­so la sua se­de, un so­cio o un cre­di­to­re può chie­de­re al giu­di­ce di pren­de­re le mi­su­re ne­ces­sa­rie.94

2 Il giu­di­ce può se­gna­ta­men­te as­se­gna­re all’as­so­cia­zio­ne un ter­mi­ne per ri­pri­sti­na­re la si­tua­zio­ne le­ga­le e, se ne­ces­sa­rio, no­mi­na­re un com­mis­sa­rio.

3 L’as­so­cia­zio­ne si as­su­me le spe­se di que­ste mi­su­re. Il giu­di­ce può ob­bli­gar­la a ver­sa­re un an­ti­ci­po al­le per­so­ne no­mi­na­te.

4 L’as­so­cia­zio­ne può, per gra­vi mo­ti­vi, chie­de­re al giu­di­ce la re­vo­ca di per­so­ne da lui no­mi­na­te.

93 In­tro­dot­to dall’all. n. 1 del­la LF del 16 dic. 2005 (Di­rit­to del­la so­cie­tà a ga­ran­zia li­mi­ta­ta; ade­gua­men­to del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma, del­la so­cie­tà coo­pe­ra­ti­va, del re­gi­stro di com­mer­cio e del­le dit­te com­mer­cia­li), in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4791; FF 2002 2841, 2004 3545).

94 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 1 n. 1 del­la LF del 19 mar. 2021, in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2021 656; 2022 551; FF 2019 4539).

Art. 69d95  

Bbis. Ri­schio di in­sol­ven­za ed ec­ce­den­za di de­bi­ti

 

Al­le as­so­cia­zio­ni te­nu­te a far­si iscri­ve­re nel re­gi­stro di com­mer­cio si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia le di­spo­si­zio­ni del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma con­cer­nen­ti il ri­schio d’in­sol­ven­za e l’ec­ce­den­za di de­bi­ti, non­ché la ri­va­lu­ta­zio­ne di fon­di e par­te­ci­pa­zio­ni.

95 In­tro­dot­to dall’all. n. 1 del­la LF del 19 giu 2020 (Di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma), in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2020 4005, 2022 109; FF 2017 325).

Art. 70  

C. Di­rit­ti e do­ve­ri dei so­ci

I. Am­mis­sio­ne e di­mis­sio­ne

 

1 L’am­mis­sio­ne di nuo­vi so­ci può av­ve­ni­re in ogni tem­po.

2 Il di­rit­to di di­met­ter­si è ga­ran­ti­to per leg­ge, pur­ché la di­mis­sio­ne ne sia an­nun­cia­ta al­me­no sei me­si pri­ma del­la fi­ne dell’an­no so­la­re, o se è pre­vi­sto un pe­rio­do am­mi­ni­stra­ti­vo, sei me­si pri­ma dell’an­no del­la fi­ne di que­sto.

3 La qua­li­tà di so­cio non si può alie­na­re né tra­smet­te­re per suc­ces­sio­ne.

Art. 7196  

II. Con­tri­bu­ti

 

Se gli sta­tu­ti lo pre­ve­do­no, i so­ci pos­so­no es­se­re te­nu­ti a ver­sa­re con­tri­bu­ti.

96 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 17 dic. 2004 (De­ter­mi­na­zio­ne dei con­tri­bu­ti dei mem­bri di as­so­cia­zio­ni), in vi­go­re dal 1° giu. 2005 (RU 2005 2117; FF 2004 42774285).

Art. 72  

III. Esclu­sio­ne

 

1 Gli sta­tu­ti pos­so­no sta­bi­li­re i mo­ti­vi per i qua­li un so­cio può es­se­re esclu­so, co­me pos­so­no per­met­ter­ne l’esclu­sio­ne an­che sen­za in­di­ca­zio­ne del mo­ti­vo.

2 In que­sti ca­si il mo­ti­vo dell’esclu­sio­ne non può es­se­re con­te­sta­to in giu­di­zio.

3 Se gli sta­tu­ti non con­ten­go­no di­spo­si­zio­ni di tal na­tu­ra, l’esclu­sio­ne può aver luo­go so­lo per de­ci­sio­ne dell’as­sem­blea e per mo­ti­vi gra­vi.

Art. 73  

IV. Ef­fet­ti del­la di­mis­sio­ne e dell’esclu­sio­ne

 

1 I so­ci che si so­no di­mes­si o che so­no sta­ti esclu­si non han­no al­cun di­rit­to sul pa­tri­mo­nio so­cia­le.

2 Es­si so­no te­nu­ti al­le con­tri­bu­zio­ni per il tem­po du­ran­te il qua­le han­no fat­to par­te dell’as­so­cia­zio­ne.

Art. 74  

V. Pro­te­zio­ne del fi­ne

 

A nes­sun so­cio può es­se­re im­po­sto un cam­bia­men­to del fi­ne so­cia­le.

Art. 75  

VI. Pro­te­zio­ne dei di­rit­ti dei so­ci

 

Ogni so­cio ha, per leg­ge, il di­rit­to di con­te­sta­re da­van­ti al giu­di­ce le ri­so­lu­zio­ni con­tra­rie al­la leg­ge od agli sta­tu­ti ch’egli non ab­bia con­sen­ti­te, en­tro un me­se da quan­do ne ha avu­to co­no­scen­za.

Art. 75a97  

Cbis. Re­spon­sa­bi­li­tà

 

Il pa­tri­mo­nio so­cia­le ri­spon­de del­le ob­bli­ga­zio­ni dell’as­so­cia­zio­ne. Sal­vo di­spo­si­zio­ne con­tra­ria de­gli sta­tu­ti, ta­le re­spon­sa­bi­li­tà è esclu­si­va.

97 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 17 dic. 2004 (De­ter­mi­na­zio­ne dei con­tri­bu­ti dei mem­bri di as­so­cia­zio­ni), in vi­go­re dal 1° giu. 2005 (RU 2005 2117; FF 2004 42774285).

Art. 76  

D. Scio­gli­men­to

I. Mo­di

1. Per ri­so­lu­zio­ne

 

Lo scio­gli­men­to dell’as­so­cia­zio­ne può in ogni tem­po es­se­re pro­nun­cia­to dall’as­sem­blea.

Art. 77  

2. Per leg­ge

 

Lo scio­gli­men­to dell’as­so­cia­zio­ne av­vie­ne per leg­ge in ca­so di in­sol­ven­za o quan­do la di­re­zio­ne non pos­sa più es­ser co­sti­tui­ta con­for­me­men­te agli sta­tu­ti.

Art. 78  

3. Per sen­ten­za del giu­di­ce

 

Lo scio­gli­men­to è pro­nun­cia­to dal giu­di­ce ad istan­za dell’au­to­ri­tà com­pe­ten­te o di un in­te­res­sa­to, quan­do il fi­ne dell’as­so­cia­zio­ne sia il­le­ci­to od im­mo­ra­le.

Art. 79  

II. Can­cel­la­zio­ne dal re­gi­stro

 

Se l’as­so­cia­zio­ne è iscrit­ta nel re­gi­stro di com­mer­cio, la di­re­zio­ne od il giu­di­ce de­vo­no co­mu­ni­ca­re lo scio­gli­men­to all’uf­fi­cia­le del re­gi­stro per la can­cel­la­zio­ne.

Capo terzo: Delle fondazioni

Art. 80  

A. Co­sti­tu­zio­ne

I. In ge­ne­re

 

Per co­sti­tui­re una fon­da­zio­ne oc­cor­re che sia­no de­sti­na­ti dei be­ni al con­se­gui­men­to di un fi­ne par­ti­co­la­re.

Art. 81  

II. For­ma

 

1 La fon­da­zio­ne è co­sti­tui­ta per at­to pub­bli­co o per di­spo­si­zio­ne a cau­sa di mor­te.

2 L’iscri­zio­ne nel re­gi­stro di com­mer­cio si ese­gui­sce se­con­do l’at­to di fon­da­zio­ne od, oc­cor­ren­do, se­con­do le istru­zio­ni dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za; in­di­ca inol­tre i no­mi dei mem­bri dell’am­mi­ni­stra­zio­ne.98

3 L’au­to­ri­tà che pro­ce­de al­la pub­bli­ca­zio­ne del­la di­spo­si­zio­ne a cau­sa di mor­te co­mu­ni­ca all’uf­fi­cia­le del re­gi­stro di com­mer­cio la co­sti­tu­zio­ne del­la fon­da­zio­ne.99

98 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

99 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

Art. 82  

III. Con­te­sta­zio­ne

 

La fon­da­zio­ne può es­se­re con­te­sta­ta da­gli ere­di o cre­di­to­ri del fon­da­to­re al pa­ri di una do­na­zio­ne.

Art. 83100  

B. Or­ga­niz­za­zio­ne

I. In ge­ne­re

 

Gli or­ga­ni del­la fon­da­zio­ne ed il mo­do di am­mi­ni­strar­la so­no de­ter­mi­na­ti dall’at­to di fon­da­zio­ne.

100 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 16 dic. 2005 (Di­rit­to del­la so­cie­tà a ga­ran­zia li­mi­ta­ta; ade­gua­men­to del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma, del­la so­cie­tà coo­pe­ra­ti­va, del re­gi­stro di com­mer­cio e del­le dit­te com­mer­cia­li), in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4791; FF 2002 2841, 2004 3545).

Art. 83a101  

II. Con­ta­bi­li­tà

 

L’or­ga­no su­pe­rio­re del­la fon­da­zio­ne tie­ne i li­bri di com­mer­cio del­la fon­da­zio­ne. Le di­spo­si­zio­ni del Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni102 con­cer­nen­ti la con­ta­bi­li­tà com­mer­cia­le e la pre­sen­ta­zio­ne dei con­ti si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia.

101 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (di­rit­to del­le fon­da­zio­ni) (RU 2005 4545; FF 2003 70537093). Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 23 dic. 2011 (Di­rit­to con­ta­bi­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 6679; FF 2008 1321).

102 RS 220

Art. 83b103  

III. Uf­fi­cio di re­vi­sio­ne

1. Ob­bli­go di re­vi­sio­ne e di­rit­to ap­pli­ca­bi­le

 

1 L’or­ga­no su­pe­rio­re del­la fon­da­zio­ne de­si­gna un uf­fi­cio di re­vi­sio­ne.

2 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può li­be­ra­re la fon­da­zio­ne dall’ob­bli­go di de­si­gna­re un uf­fi­cio di re­vi­sio­ne. Il Con­si­glio fe­de­ra­le ne de­fi­ni­sce le con­di­zio­ni.

3 Sal­vo di­spo­si­zio­ni par­ti­co­la­ri vi­gen­ti per le fon­da­zio­ni, si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia le di­spo­si­zio­ni del Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni104 sull’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne nell’am­bi­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma.

4 Se la fon­da­zio­ne è te­nu­ta a far ef­fet­tua­re una re­vi­sio­ne li­mi­ta­ta, l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può im­por­le di pro­ce­de­re a una re­vi­sio­ne or­di­na­ria se ne­ces­sa­rio per va­lu­tar­ne af­fi­da­bil­men­te la si­tua­zio­ne pa­tri­mo­nia­le e red­di­tua­le.

103 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni (RU 2005 4545; FF 2003 70537093). Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 16 dic. 2005 (Di­rit­to del­la so­cie­tà a ga­ran­zia li­mi­ta­ta; ade­gua­men­to del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma, del­la so­cie­tà coo­pe­ra­ti­va, del re­gi­stro di com­mer­cio e del­le dit­te com­mer­cia­li), in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4791; FF 2002 2841, 2004 3545).

104 RS 220

Art. 83c105  

2. Rap­por­to con l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za

 

L’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne tra­smet­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za una co­pia del­la re­la­zio­ne di re­vi­sio­ne e di tut­te le co­mu­ni­ca­zio­ni im­por­tan­ti de­sti­na­te al­la fon­da­zio­ne.

105 In­tro­dot­to dall’all. n. 1 del­la LF del 16 dic. 2005 (Di­rit­to del­la so­cie­tà a ga­ran­zia li­mi­ta­ta; ade­gua­men­to del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma, del­la so­cie­tà coo­pe­ra­ti­va, del re­gi­stro di com­mer­cio e del­le dit­te com­mer­cia­li), in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4791; FF 2002 2841, 2004 3545).

Art. 83d106  

IV. La­cu­ne nell’or­ga­niz­za­zio­ne

 

1 Se l’or­ga­niz­za­zio­ne pre­vi­sta non è suf­fi­cien­te, se la fon­da­zio­ne è pri­va di uno de­gli or­ga­ni pre­scrit­ti, se uno di ta­li or­ga­ni non è com­po­sto con­for­me­men­te al­le pre­scri­zio­ni o se la fon­da­zio­ne non di­spo­ne più di un do­mi­ci­lio le­ga­le pres­so la sua se­de, l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za pren­de le mi­su­re ne­ces­sa­rie. Es­sa può in par­ti­co­la­re:107

1.
as­se­gna­re al­la fon­da­zio­ne un ter­mi­ne per ri­pri­sti­na­re la si­tua­zio­ne le­ga­le; o
2.
no­mi­na­re l’or­ga­no man­can­te o un com­mis­sa­rio.

2 Se non è pos­si­bi­le or­ga­niz­za­re la fon­da­zio­ne con­for­me­men­te al suo fi­ne, l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za ne de­vol­ve il pa­tri­mo­nio a un’al­tra fon­da­zio­ne aven­te uno sco­po quan­to pos­si­bi­le af­fi­ne.

3 La fon­da­zio­ne si as­su­me le spe­se di que­ste mi­su­re. L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può ob­bli­gar­la a ver­sa­re un an­ti­ci­po al­le per­so­ne no­mi­na­te.

4 La fon­da­zio­ne può, per gra­vi mo­ti­vi, chie­de­re all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za la re­vo­ca di per­so­ne da es­sa no­mi­na­te.

106 In­tro­dot­to dall’all. n. 1 del­la LF del 16 dic. 2005 (Di­rit­to del­la so­cie­tà a ga­ran­zia li­mi­ta­ta; ade­gua­men­to del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma, del­la so­cie­tà coo­pe­ra­ti­va, del re­gi­stro di com­mer­cio e del­le dit­te com­mer­cia­li), in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4791; FF 2002 2841, 2004 3545).

107 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 17 mar. 2017 (Di­rit­to del re­gi­stro di com­mer­cio), in vi­go­re dal 1° gen. 2021 (RU 2020 957; FF 2015 2849).

Art. 84  

C. Vi­gi­lan­za

 

1 Le fon­da­zio­ni so­no sot­to­po­ste al­la vi­gi­lan­za de­gli en­ti pub­bli­ci (Con­fe­de­ra­zio­ne, Can­to­ne o Co­mu­ne) a cui ap­par­ten­go­no per la lo­ro de­sti­na­zio­ne.

1bis I Can­to­ni pos­so­no sot­to­por­re al­la vi­gi­lan­za del­la com­pe­ten­te au­to­ri­tà can­to­na­le le fon­da­zio­ni di per­ti­nen­za co­mu­na­le.108

2 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za prov­ve­de af­fin­ché i be­ni sia­no im­pie­ga­ti con­for­me­men­te al fi­ne del­la fon­da­zio­ne.

108 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

Art. 84a109  

Cbis. Ri­schio di in­sol­ven­za ed ec­ce­den­za di de­bi­ti

 

1 Se vi è ri­schio d’in­sol­ven­za o di ec­ce­den­za di de­bi­ti, l’or­ga­no su­pe­rio­re del­la fon­da­zio­ne de­ve av­vi­sa­re sen­za in­du­gio l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.

2 Se con­sta­ta che la fon­da­zio­ne è in­sol­ven­te o ha un’ec­ce­den­za di de­bi­ti, l’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne av­vi­sa l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.

3 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za or­di­na al con­si­glio di fon­da­zio­ne di pren­de­re le mi­su­re ne­ces­sa­rie. Se il con­si­glio di fon­da­zio­ne non vi prov­ve­de, l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za pren­de es­sa stes­sa le mi­su­re oc­cor­ren­ti o av­vi­sa il giu­di­ce.

4 Le di­spo­si­zio­ni del di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma sull’ac­cer­ta­men­to dell’ec­ce­den­za di de­bi­ti non­ché sul­la ri­va­lu­ta­zio­ne di fon­di e par­te­ci­pa­zio­ni so­no ap­pli­ca­bi­li per ana­lo­gia.

109 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni (RU 2005 4545; FF 2003 70537093). Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 19 giu 2020 (Di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma), in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2020 4005, 2022 109; FF 2017 325).

Art. 84b110  

Cter. Pub­bli­ci­tà del­le re­tri­bu­zio­ni

 

Ogni an­no l’or­ga­no su­pe­rio­re del­la fon­da­zio­ne co­mu­ni­ca se­pa­ra­ta­men­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za l’im­por­to to­ta­le del­le re­tri­bu­zio­ni ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 734a ca­po­ver­so 2 del Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni111 di­ret­ta­men­te o in­di­ret­ta­men­te cor­ri­spo­ste a lui o all’even­tua­le di­re­zio­ne.


110 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni (RU 2005 4545; FF 2003 70537093). Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 19 giu 2020 (Di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma), in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2020 4005, 2022 109; FF 2017 325).

111 RS 220

Art. 85112  

D. Mo­di­fi­ca­zio­ne

I. Dell’or­ga­niz­za­zio­ne

 

L’au­to­ri­tà fe­de­ra­le o can­to­na­le com­pe­ten­te può, su pro­po­sta dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za e sen­ti­to l’or­ga­no su­pe­rio­re del­la fon­da­zio­ne, mo­di­fi­ca­re l’or­ga­niz­za­zio­ne del­la fon­da­zio­ne quan­do ciò sia ur­gen­te­men­te ri­chie­sto per la con­ser­va­zio­ne del pa­tri­mo­nio o per il man­te­ni­men­to del fi­ne.

112 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

Art. 86  

II. Del fi­ne

1. Su pro­po­sta dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za o dell’or­ga­no su­pe­rio­re del­la fon­da­zio­ne

 

1 L’au­to­ri­tà fe­de­ra­le o can­to­na­le com­pe­ten­te può, su pro­po­sta dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za o dell’or­ga­no su­pe­rio­re del­la fon­da­zio­ne, mo­di­fi­ca­re il fi­ne del­la fon­da­zio­ne se que­sto ha as­sun­to un ca­rat­te­re o sor­ti­to un ef­fet­to af­fat­to di­ver­so da quel­lo che ave­va in ori­gi­ne, co­sic­ché la fon­da­zio­ne ma­ni­fe­sta­men­te più non cor­ri­spon­da all’in­ten­zio­ne del fon­da­to­re.114

2 Nel­le stes­se cir­co­stan­ze pos­so­no es­se­re tol­ti o mo­di­fi­ca­ti gli one­ri o le con­di­zio­ni del­la fon­da­zio­ne che ne pre­giu­di­ca­no il fi­ne.

114 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

Art. 86a115  

2. Su ri­chie­sta del fon­da­to­re o in vir­tù di una sua di­spo­si­zio­ne a cau­sa di mor­te

 

1 L’au­to­ri­tà fe­de­ra­le o can­to­na­le com­pe­ten­te mo­di­fi­ca il fi­ne del­la fon­da­zio­ne su ri­chie­sta del fon­da­to­re o in vir­tù di una sua di­spo­si­zio­ne a cau­sa di mor­te se ta­le pos­si­bi­li­tà è sta­ta pre­vi­sta nell’at­to di fon­da­zio­ne e so­no tra­scor­si al­me­no die­ci an­ni dal­la co­sti­tu­zio­ne del­la fon­da­zio­ne o dall’ul­ti­ma mo­di­fi­ca chie­sta dal fon­da­to­re.

2 Se la fon­da­zio­ne per­se­gue uno sco­po pub­bli­co o di uti­li­tà pub­bli­ca se­con­do l’ar­ti­co­lo 56 let­te­ra g del­la leg­ge fe­de­ra­le del 14 di­cem­bre 1990116 sull’im­po­sta fe­de­ra­le di­ret­ta, an­che il nuo­vo fi­ne dev’es­se­re pub­bli­co o di uti­li­tà pub­bli­ca.

3 Il di­rit­to di esi­ge­re la mo­di­fi­ca del fi­ne non si può ce­de­re e non si tra­smet­te per suc­ces­sio­ne. Se il fon­da­to­re è una per­so­na giu­ri­di­ca, es­so si estin­gue al più tar­di do­po ven­ti an­ni dal­la co­sti­tu­zio­ne del­la fon­da­zio­ne.

4 Se la fon­da­zio­ne è sta­ta co­sti­tui­ta da più per­so­ne, es­se pos­so­no chie­de­re la mo­di­fi­ca del fi­ne sol­tan­to con­giun­ta­men­te.

5 L’au­to­ri­tà che pro­ce­de al­la pub­bli­ca­zio­ne del­la di­spo­si­zio­ne a cau­sa di mor­te co­mu­ni­ca all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za com­pe­ten­te la pre­vi­sta mo­di­fi­ca del fi­ne del­la fon­da­zio­ne.

115 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

116 RS 642.11

Art. 86b117  

III. Mo­di­fi­che ac­ces­so­rie dell’at­to di fon­da­zio­ne

 

L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può, sen­ti­to l’or­ga­no su­pe­rio­re del­la fon­da­zio­ne, ap­por­ta­re mo­di­fi­che ac­ces­so­rie all’at­to di fon­da­zio­ne, sem­pre­ché es­se sia­no ri­chie­ste da mo­ti­vi og­get­ti­va­men­te fon­da­ti e non pre­giu­di­chi­no i di­rit­ti di ter­zi.

117 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

Art. 87  

E. Fon­da­zio­ni di fa­mi­glia ed ec­cle­sia­sti­che

 

1 Non so­no sog­get­te al­le au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za le fon­da­zio­ni di fa­mi­glia e le fon­da­zio­ni ec­cle­sia­sti­che ri­ser­va­te le pre­scri­zio­ni del di­rit­to pub­bli­co.

1bisLe fon­da­zio­ni di fa­mi­glia e le fon­da­zio­ni ec­cle­sia­sti­che non so­no te­nu­te a de­si­gna­re un uf­fi­cio di re­vi­sio­ne.118

2 Le con­tro­ver­sie di di­rit­to pri­va­to so­no di com­pe­ten­za del giu­di­ce.

118 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

Art. 88119  

F. Sop­pres­sio­ne e can­cel­la­zio­ne dal re­gi­stro

I. Sop­pres­sio­ne da par­te dell’au­to­ri­tà com­pe­ten­te

 

1 L’au­to­ri­tà fe­de­ra­le o can­to­na­le com­pe­ten­te pro­nun­cia la sop­pres­sio­ne del­la fon­da­zio­ne, su ri­chie­sta o d’uf­fi­cio, se:

1.
il fi­ne non può più es­se­re con­se­gui­to e la fon­da­zio­ne non può es­se­re man­te­nu­ta me­dian­te una mo­di­fi­ca dell’at­to di fon­da­zio­ne; o
2.
il fi­ne è di­ven­ta­to il­le­ci­to o im­mo­ra­le.

2 La sop­pres­sio­ne del­le fon­da­zio­ni di fa­mi­glia e del­le fon­da­zio­ni ec­cle­sia­sti­che è pro­nun­cia­ta dal giu­di­ce.

119 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

Art. 89120  

II. Le­git­ti­ma­zio­ne at­ti­va, can­cel­la­zio­ne dal re­gi­stro

 

1 La ri­chie­sta o azio­ne di sop­pres­sio­ne del­la fon­da­zio­ne può es­se­re pro­po­sta da chiun­que vi ab­bia un in­te­res­se.

2 La sop­pres­sio­ne è no­ti­fi­ca­ta all’uf­fi­cia­le del re­gi­stro di com­mer­cio af­fin­ché pro­ce­da al­la can­cel­la­zio­ne dell’iscri­zio­ne.


120 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF dell’8 ott. 2004 (Di­rit­to del­le fon­da­zio­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4545; FF 2003 70537093).

Art. 89a122  

G. Fon­da­zio­ni di pre­vi­den­za a fa­vo­re del per­so­na­le

 

1 Per le isti­tu­zio­ni di pre­vi­den­za a fa­vo­re del per­so­na­le, co­sti­tui­te in for­ma di fon­da­zio­ni in vir­tù dell’ar­ti­co­lo 331 del Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni123 si ap­pli­ca­no inol­tre le di­spo­si­zio­ni se­guen­ti.124

2 Gli or­ga­ni del­la fon­da­zio­ne de­vo­no da­re ai be­ne­fi­cia­ri tut­te le in­for­ma­zio­ni ne­ces­sa­rie su l’or­di­na­men­to, l’at­ti­vi­tà e lo sta­to fi­nan­zia­rio del­la fon­da­zio­ne.

3 I la­vo­ra­to­ri che pa­ga­no con­tri­bu­ti al­la fon­da­zio­ne par­te­ci­pa­no all’am­mi­ni­stra­zio­ne al­me­no in ra­gio­ne dei me­de­si­mi. Es­si eleg­go­no tra sé, a mi­su­ra del pos­si­bi­le, i lo­ro rap­pre­sen­tan­ti.

4125

5 I be­ne­fi­cia­ri pos­so­no esi­ge­re giu­di­zial­men­te pre­sta­zio­ni del­la fon­da­zio­ne, se han­no pa­ga­to con­tri­bu­ti op­pu­re se un ta­le di­rit­to è lo­ro con­fe­ri­to nell’or­di­na­men­to del­la me­de­si­ma.

6 Per le fon­da­zio­ni di pre­vi­den­za a fa­vo­re del per­so­na­le che ope­ra­no nel cam­po del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le per la vec­chia­ia, i su­per­sti­ti e l’in­va­li­di­tà e sog­giac­cio­no al­la leg­ge del 17 di­cem­bre 1993126 sul li­be­ro pas­sag­gio (LFLP) si ap­pli­ca­no inol­tre le se­guen­ti di­spo­si­zio­ni del­la leg­ge fe­de­ra­le del 25 giu­gno 1982127 sul­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le per la vec­chia­ia, i su­per­sti­ti e l’in­va­li­di­tà (LPP) con­cer­nen­ti:128

1.129
la de­fi­ni­zio­ne e i prin­ci­pi del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le e del sa­la­rio o red­di­to as­si­cu­ra­bi­le (art. 1, 33a e 33b),
2.130
l’as­sog­get­ta­men­to del­le per­so­ne all’AVS (art. 5 cpv. 1);
3.
i be­ne­fi­cia­ri di pre­sta­zio­ni per i su­per­sti­ti (art. 20a),
3a.131
l’ade­gua­men­to del­la ren­di­ta d’in­va­li­di­tà do­po il con­gua­glio del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le (art. 24 cpv. 5),
3b.132
la pro­ro­ga prov­vi­so­ria del rap­por­to di as­si­cu­ra­zio­ne e il man­te­ni­men­to del di­rit­to al­le pre­sta­zio­ni in ca­so di ri­du­zio­ne o sop-pres­sio­ne del­la ren­di­ta dell’as­si­cu­ra­zio­ne in­va­li­di­tà (art. 26a),
4.133
l’ade­gua­men­to del­le pre­sta­zio­ni re­go­la­men­ta­ri all’evo­lu­zio­ne dei prez­zi (art. 36 cpv. 2–4),
4a.134
il con­sen­so al­la li­qui­da­zio­ne in ca­pi­ta­le (art. 37a),
4b.135
le mi­su­re in ca­so d’inos­ser­van­za dell’ob­bli­go di man­te­ni­men­to (art. 40);
5.
la pre­scri­zio­ne dei di­rit­ti e la con­ser­va­zio­ne di do­cu­men­ti (art. 41),
5a.136 l’uti­liz­za­zio­ne, il trat­ta­men­to e la co­mu­ni­ca­zio­ne del nu­me­ro AVS dell’as­si­cu­ra­zio­ne vec­chia­ia e su­per­sti­ti (art. 48 cpv. 4, 85a lett. f e 86a cpv. 2 lett. bbis),
6.
la re­spon­sa­bi­li­tà (art. 52),
7.137
l’abi­li­ta­zio­ne e i com­pi­ti de­gli or­ga­ni di con­trol­lo (art. 52a‑52e),
8.138
l’in­te­gri­tà e la leal­tà dei re­spon­sa­bi­li, i ne­go­zi giu­ri­di­ci con per­so­ne vi­ci­ne e i con­flit­ti d’in­te­res­se (art. 51b, 51c e 53a),
9.
la li­qui­da­zio­ne par­zia­le o to­ta­le (art. 53b–53d),
10.139
lo scio­gli­men­to dei con­trat­ti (art. 53e e 53f),
11.
il fon­do di ga­ran­zia (art. 56 cpv. 1 lett. c e cpv. 2–5, 56a, 57 e 59),
12.140
la vi­gi­lan­za e l’al­ta vi­gi­lan­za (art. 61–62a e 64–64c),
13.141
...
14.142
la si­cu­rez­za fi­nan­zia­ria (art. 65 cpv. 1, 3 e 4, 66 cpv. 4, 67 e 72a–72g),
15.
la tra­spa­ren­za (art. 65a),
16.
le ri­ser­ve (art. 65b),
17.
i con­trat­ti as­si­cu­ra­ti­vi tra isti­tu­ti di pre­vi­den­za e isti­tu­ti d’as­si­cu­ra­zio­ne (art. 68 cpv. 3 e 4),
18.143
l’am­mi­ni­stra­zio­ne del pa­tri­mo­nio (art. 71) e l’ob­bli­go di vo­to in quan­to azio­ni­sta (art. 71a e 71b);
19.
il con­ten­zio­so (art. 73 e 74),
20.
le di­spo­si­zio­ni pe­na­li (art. 75–79),
21.
il ri­scat­to (art. 79b),
22.
il sa­la­rio as­si­cu­ra­bi­le e il red­di­to as­si­cu­ra­bi­le (art. 79c),
23.
l’in­for­ma­zio­ne de­gli as­si­cu­ra­ti (art. 86b).144

7 Per le fon­da­zio­ni di pre­vi­den­za a fa­vo­re del per­so­na­le che ope­ra­no nel cam­po del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le per la vec­chia­ia, i su­per­sti­ti e l’in­va­li­di­tà, ma non sog­giac­cio­no al­la LFLP, co­me i co­sid­det­ti fon­di pa­dro­na­li di pre­vi­den­za con pre­sta­zio­ni di­scre­zio­na­li e le fon­da­zio­ni di fi­nan­zia­men­to, si ap­pli­ca­no sol­tan­to le se­guen­ti di­spo­si­zio­ni del­la LPP con­cer­nen­ti:

1.
l’as­sog­get­ta­men­to del­le per­so­ne all’AVS (art. 5 cpv. 1);
2.
l’uti­liz­za­zio­ne, il trat­ta­men­to e la co­mu­ni­ca­zio­ne del nu­me­ro AVS (art. 48 cpv. 4, 85a lett. f e 86a cpv. 2 lett. bbis);
3.
la re­spon­sa­bi­li­tà (art. 52);
4.
l’abi­li­ta­zio­ne e i com­pi­ti dell’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne (art. 52a, 52b e 52ccpv. 1 lett. a–d e g, 2 e 3);
5.
l’in­te­gri­tà e le leal­tà dei re­spon­sa­bi­li, i ne­go­zi giu­ri­di­ci con per­so­ne vi­ci­ne e i con­flit­ti d’in­te­res­se (art. 51b, 51c e 53a);
6.
la li­qui­da­zio­ne to­ta­le (art. 53c);
7.
la vi­gi­lan­za e l’al­ta vi­gi­lan­za (art. 61–62a e 64–64b);
8.
il con­ten­zio­so (art. 73 e 74);
9.
le di­spo­si­zio­ni pe­na­li (art. 75–79);
10.
il trat­ta­men­to fi­sca­le (art. 80, 81 cpv. 1 e 83).145

8 Per le fon­da­zio­ni di pre­vi­den­za a fa­vo­re del per­so­na­le di cui al ca­po­ver­so 7 si ap­pli­ca­no inol­tre le di­spo­si­zio­ni se­guen­ti:

1.
es­se am­mi­ni­stra­no il lo­ro pa­tri­mo­nio in mo­do da ga­ran­ti­re la si­cu­rez­za de­gli in­ve­sti­men­ti, la lo­ro suf­fi­cien­te red­di­ti­vi­tà e le li­qui­di­tà ne­ces­sa­rie all’adem­pi­men­to dei pro­pri com­pi­ti;
2.
l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za de­ci­de, su ri­chie­sta del con­si­glio di fon­da­zio­ne, in me­ri­to a fat­ti con­cer­nen­ti la li­qui­da­zio­ne par­zia­le di fon­di pa­dro­na­li di pre­vi­den­za con pre­sta­zio­ni di­scre­zio­na­li;
3.
es­se ten­go­no con­to, per ana­lo­gia, dei prin­ci­pi del­la pa­ri­tà di trat­ta­men­to e di ade­gua­tez­za.146

122In­tro­dot­to dal n. II del­la LF del 21 mar. 1958, in vi­go­re dal 1° lug. 1958 (RU 1958 393). Fi­no all’en­tra­ta del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne) il 1° gen. 2013 (RU 2011 725): art. 89bis.

123RS 220

124Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II art. 2 n. 1 del­la LF del 25 giu. 1971, in vi­go­re dal 1° gen. 1972 (RU 1971 1461; FF 1968 II 177).

125Abro­ga­to dal n. III del­la LF del 21 giu. 1996, con ef­fet­to dal 1° gen. 1997 (RU 1996 3067; FF 1996 I 493509).

126 RS 831.42

127 RS 831.40

128 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 25 set. 2015 (Fon­da­zio­ni di pre­vi­den­za a fa­vo­re del per­so­na­le), in vi­go­re dal 1° apr. 2016 (RU 2016 935; FF 201452955673).

129 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II 1 del­la LF dell’11 dic. 2009 (Mi­su­re per age­vo­la­re la par­te­ci­pa­zio­ne al mer­ca­to del la­vo­ro dei la­vo­ra­to­ri an­zia­ni), in vi­go­re dal 1° gen. 2011 (RU 2010 4427; FF 2007 5199).

130 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 25 set. 2016 (Fon­da­zio­ni di pre­vi­den­za a fa­vo­re del per­so­na­le), in vi­go­re dal 1° apr. 2016 (RU 2016 935; FF 201452955673).

131 In­tro­dot­ta dall’all. n. 2 del­la LF del 18 mar. 2011 (6a re­vi­sio­ne AI, pri­mo pac­chet­to di mi­su­re) (RU 2011 5659; FF 2010 1603). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 1 del­la LF del 19 giu­gno 2015 (Con­gua­glio del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le in ca­so di di­vor­zio), in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2313; FF 2013 4151).

132 In­tro­dot­to dal n. 1 del­la LF del 19 giu. 2015 (Con­gua­glio del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le in ca­so di di­vor­zio), in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2313; FF 2013 4151).

133 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 18 giu. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4635; FF 2003 5557).

134 In­tro­dot­to dal n. 1 del­la LF del 19 giu. 2015 (Con­gua­glio del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le in ca­so di di­vor­zio), in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2313; FF 2013 4151).

135 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 20 mar. 2015 (Man­te­ni­men­to del fi­glio), in vi­go­re dal 1° gen. 2022 (RU 2015 4299, 2020 5; FF 2014 529).

136 In­tro­dot­to dall’all. n. 1 del­la LF del 23 giu. 2006 (Nuo­vo nu­me­ro d’as­si­cu­ra­to dell’AVS), in vi­go­re dal 1° dic. 2007 (RU 2007 5259; FF 2006 471).

137 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II 1 del­la LF del 19 mar. 2010 (Ri­for­ma strut­tu­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 2011 3393; FF 2007 5199).

138 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II 1 del­la LF del 19 mar. 2010 (Ri­for­ma strut­tu­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 2011 3393; FF 2007 5199).

139 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II del­la LF del 20 dic. 2006 (Cam­bia­men­to dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za), in vi­go­re dal 1° mag. 2007 (RU 2007 1803; FF 2005 52835295).

140 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II 1 del­la LF del 19 mar. 2010 (Ri­for­ma strut­tu­ra­le), in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 2011 3393; FF 2007 5199).

141 Abro­ga­to dal n. II 1 del­la LF del 19 mar. 2010 (Ri­for­ma strut­tu­ra­le), con ef­fet­to dal 1° gen. 2012 (RU 2011 3393; FF 2007 5199).

142 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II 1 del­la LF del 17 dic. 2010 (Fi­nan­zia­men­to de­gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za de­gli en­ti di di­rit­to pub­bli­co), in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 2011 3385; FF 2008 7339).

143 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 19 giu 2020 (Di­rit­to del­la so­cie­tà ano­ni­ma), in vi­go­re dal 1° gen. 2023 (RU 2020 4005, 2022 109; FF 2017 325).

144In­tro­dot­to dall’all. n. I del­la LF del 25 giu. 1982 sul­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le per la vec­chia­ia, i su­per­sti­ti e l’in­va­li­di­tà (RU 1983797; FF 1976I 113). Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 del­la LF del 3 ott. 2003 (1a re­vi­sio­ne del­la LPP); n. 6, 7, 10a 12, 14(ad ec­ce­zio­ne dell’art. 66 cpv. 4), 15, 17a 20 e 23in vi­go­re dal 1° apr. 2004; n. 3 a 5, 8, 9, 13, 14(art. 66 cpv. 4) e 16 in vi­go­re dal 1° gen. 2005; n. 1, 21e 22in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2004 1677; FF 2000 2416).

145 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 25 set. 2015 (Fon­da­zio­ni di pre­vi­den­za a fa­vo­re del per­so­na­le), in vi­go­re dal 1° apr. 2016 (RU 2016 935; FF 201452955673).

146 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 25 set. 2015 (Fon­da­zio­ni di pre­vi­den­za a fa­vo­re del per­so­na­le), in vi­go­re dal 1° apr. 2015 (RU 2016 935; FF 201452955673).

Titolo secondo : Delle collette pubblichebis147

147 Testo rettificato dalla Commissione di redazione dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParL; RS 171.10). Introdotto dal n. I 2 della LF del 19 dic. 2008 (Protezione degli adulti, diritto delle persone e diritto della filiazione), in vigore dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 89b  

A. Di­fet­to di am­mi­ni­stra­zio­ne

 

1 Qua­lo­ra non sia prov­ve­du­to all’am­mi­ni­stra­zio­ne o all’uti­liz­za­zio­ne di be­ni rac­col­ti me­dian­te col­let­te pub­bli­che per sco­pi di uti­li­tà pub­bli­ca, l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te or­di­na i prov­ve­di­men­ti ne­ces­sa­ri.

2 Es­sa può no­mi­na­re un com­mis­sa­rio o de­vol­ve­re i be­ni a un’as­so­cia­zio­ne o fon­da­zio­ne aven­te uno sco­po quan­to pos­si­bi­le af­fi­ne a quel­lo per il qua­le so­no sta­ti rac­col­ti.

3 Le di­spo­si­zio­ni sul­la pro­te­zio­ne de­gli adul­ti re­la­ti­ve al­le cu­ra­te­le si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia al com­mis­sa­rio.

Art. 89c  

B. Com­pe­ten­za

 

1 È com­pe­ten­te il Can­to­ne nel qua­le è sta­ta am­mi­ni­stra­ta la mag­gior par­te dei be­ni rac­col­ti.

2 Sal­vo che il Can­to­ne di­spon­ga al­tri­men­ti, è com­pe­ten­te l’au­to­ri­tà in­ca­ri­ca­ta di vi­gi­la­re sul­le fon­da­zio­ni.

Libro secondo: Del diritto di famiglia

Parte prima: Del diritto matrimoniale

Titolo terzo: Del matrimonio148

148 Nuovo testo giusta il n. I 2 della LF del 26 giu. 1998, in vigore dal 1° gen. 2000 (RU 1999 1118; FF 1996 I 1).

Capo primo: Del fidanzamento

Art. 90  

A. Pro­mes­sa nu­zia­le

 

1 Il fi­dan­za­men­to è co­sti­tui­to dal­la pro­mes­sa nu­zia­le.

2 I mi­no­ren­ni non so­no vin­co­la­ti da una pro­mes­sa nu­zia­le fat­ta sen­za il con­sen­so del lo­ro rap­pre­sen­tan­te le­ga­le.149

3 Il fi­dan­za­men­to non dà azio­ne per la ce­le­bra­zio­ne del ma­tri­mo­nio.

149 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 91  

B. Scio­gli­men­to del fi­dan­za­men­to

I. Re­ga­li

 

1 Ad ec­ce­zio­ne de­gli usua­li re­ga­li di cir­co­stan­za, i re­ga­li che i fi­dan­za­ti si so­no fat­ti pos­so­no es­se­re ri­ven­di­ca­ti, sem­pre che il fi­dan­za­men­to non sia sta­to sciol­to per mor­te di uno dei fi­dan­za­ti.

2 Se non si può fa­re la re­sti­tu­zio­ne in na­tu­ra, si ap­pli­ca­no le nor­me dell’in­de­bi­to ar­ric­chi­men­to.

Art. 92  

II. Par­te­ci­pa­zio­ne fi­nan­zia­ria

 

Il fi­dan­za­to che in buo­na fe­de ha so­ste­nu­to del­le spe­se in vi­sta del ma­tri­mo­nio può pre­ten­de­re dall’al­tro una par­te­ci­pa­zio­ne ade­gua­ta pur­ché, vi­sto l’in­sie­me del­le cir­co­stan­ze, ta­le par­te­ci­pa­zio­ne non si pa­le­si ini­qua.

Art. 93  

III. Pre­scri­zio­ne

 

Le azio­ni de­ri­van­ti dal fi­dan­za­men­to si pre­scri­vo­no in un an­no dal­la rot­tu­ra del me­de­si­mo.

Capo secondo: Dei requisiti del matrimonio

Art. 94  

A. Ca­pa­ci­tà al ma­tri­mo­nio

 

1 Per con­trar­re ma­tri­mo­nio, gli spo­si de­vo­no aver com­piu­to il di­ciot­te­si­mo an­no d’età ed es­se­re ca­pa­ci di di­scer­ni­men­to.

2 ...150

150 Abro­ga­to dal n. I 2 del­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), con ef­fet­to dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 95  

B. Im­pe­di­men­ti al ma­tri­mo­nio

I. Pa­ren­te­la

 

1 È proi­bi­to con­trar­re ma­tri­mo­nio tra pa­ren­ti in li­nea ret­ta non­ché tra fra­tel­li o so­rel­le ger­ma­ni, con­san­gui­nei o ute­ri­ni, sen­za di­stin­zio­ne di pa­ren­te­la per di­scen­den­za o ado­zio­ne.152

2 L’ado­zio­ne non an­nul­la l’im­pe­di­men­to del­la pa­ren­te­la esi­sten­te fra l’adot­ta­to e i suoi di­scen­den­ti, da un la­to, e la sua fa­mi­glia del san­gue dall’al­tro.

152 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 8 del­la LF del 18 giu. 2004 sull’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta, in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 20055685; FF 20031165).

Art. 96153  

II. Ma­tri­mo­nio o unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta an­te­ce­den­te

 

Chi vuol con­trar­re ma­tri­mo­nio de­ve for­ni­re la pro­va che il ma­tri­mo­nio an­te­ce­den­te o l’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta con­trat­ta con una ter­za per­so­na so­no sta­ti sciol­ti o di­chia­ra­ti nul­li.

153 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 18 dic. 2020 (Ma­tri­mo­nio per tut­ti), in vi­go­re dal 1° lug. 2022 (RU 2021 747; FF 20197151, 2020 1135).

Capo terzo: Della procedura preparatoria e della celebrazione del matrimonio

Art. 97  

A. Prin­ci­pi

 

1 Il ma­tri­mo­nio è ce­le­bra­to dall’uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le do­po la pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria.

2 La ce­le­bra­zio­ne av­vie­ne nel cir­con­da­rio del­lo sta­to ci­vi­le scel­to dai fi­dan­za­ti.

3 La ce­ri­mo­nia re­li­gio­sa non può av­ve­ni­re pri­ma del­la ce­le­bra­zio­ne del ma­tri­mo­nio ci­vi­le.

Art. 97a154  

Abis. Elu­sio­ne del di­rit­to in ma­te­ria di stra­nie­ri

 

1 L’uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le si ri­fiu­ta di pro­ce­de­re se uno dei fi­dan­za­ti ma­ni­fe­sta­men­te non in­ten­de crea­re l’unio­ne co­niu­ga­le ben­sì elu­de­re le di­spo­si­zio­ni re­la­ti­ve all’am­mis­sio­ne e al sog­gior­no de­gli stra­nie­ri.155

2 Egli sen­te i fi­dan­za­ti e può sol­le­ci­ta­re in­for­ma­zio­ni da al­tre au­to­ri­tà o ter­zi.

154 In­tro­dot­to dall’all. n. II 4 del­la LF del 16 dic. 2005 su­gli stra­nie­ri, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 20075437; FF 20023327).

155 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 18 dic. 2020 (Ma­tri­mo­nio per tut­ti), in vi­go­re dal 1° lug. 2022 (RU 2021 747; FF 20197151, 2020 1135).

Art. 98  

B. Pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria

I. Do­man­da

 

1 I fi­dan­za­ti inol­tra­no la do­man­da di apri­re la pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria all’uf­fi­cio del­lo sta­to ci­vi­le del do­mi­ci­lio di uno di lo­ro.

2 Es­si com­pa­io­no per­so­nal­men­te. Se i fi­dan­za­ti pro­va­no che ciò non può es­se­re ma­ni­fe­sta­men­te pre­te­so da lo­ro, la pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria è am­mes­sa nel­la for­ma scrit­ta.

3 I fi­dan­za­ti pro­va­no la lo­ro iden­ti­tà per mez­zo di do­cu­men­ti e di­chia­ra­no per­so­nal­men­te all’uf­fi­cio del­lo sta­to ci­vi­le di adem­pie­re i re­qui­si­ti del ma­tri­mo­nio; pro­du­co­no inol­tre i ne­ces­sa­ri con­sen­si.

4 I fi­dan­za­ti che non han­no la cit­ta­di­nan­za sviz­ze­ra de­vo­no pro­va­re la le­ga­li­tà del lo­ro sog­gior­no in Sviz­ze­ra du­ran­te la pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria.156

156 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 12 giu. 2009 (Im­pe­di­re la con­clu­sio­ne di ma­tri­mo­ni in ca­so di sog­gior­no ir­re­go­la­re), in vi­go­re dal 1° gen. 2011 (RU 2010 3057; FF 2008 21452159).

Art. 99  

II. Ese­cu­zio­ne e chiu­su­ra del­la pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria

 

1 L’uf­fi­cio del­lo sta­to ci­vi­le esa­mi­na se:

1.
la do­man­da sia sta­ta de­po­si­ta­ta re­go­lar­men­te;
2.
l’iden­ti­tà dei fi­dan­za­ti sia ac­cer­ta­ta;
3.157
sia­no sod­di­sfat­ti i re­qui­si­ti del ma­tri­mo­nio, in par­ti­co­la­re se non sus­si­sta­no cir­co­stan­ze se­con­do cui la do­man­da ma­ni­fe­sta­men­te non cor­ri­spon­de al­la li­be­ra vo­lon­tà dei fi­dan­za­ti.

2 Se ta­le è il ca­so, l’uf­fi­cio del­lo sta­to ci­vi­le co­mu­ni­ca ai fi­dan­za­ti la con­clu­sio­ne del­la pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria non­ché il ter­mi­ne le­ga­le per la ce­le­bra­zio­ne del ma­tri­mo­nio.158

3 L’uf­fi­cio del­lo sta­to ci­vi­le fis­sa d’in­te­sa con i fi­dan­za­ti, nel qua­dro del­le di­spo­si­zio­ni can­to­na­li, il mo­men­to del­la ce­le­bra­zio­ne del ma­tri­mo­nio op­pu­re, se ne è ri­chie­sto, au­to­riz­za la ce­le­bra­zio­ne in un al­tro cir­con­da­rio del­lo sta­to ci­vi­le.

4 L’uf­fi­cio del­lo sta­to ci­vi­le co­mu­ni­ca all’au­to­ri­tà com­pe­ten­te l’iden­ti­tà dei fi­dan­za­ti che non han­no for­ni­to la pro­va del­la le­ga­li­tà del lo­ro sog­gior­no in Sviz­ze­ra.159

157 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 3 del­la LF del 15 giu. 2012 sul­le mi­su­re con­tro i ma­tri­mo­ni for­za­ti, in vi­go­re dal 1° lug. 2013 (RU 2013 1035; FF 2011 1987).

158 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 28 set. 2019, in vi­go­re dal 1° gen. 2020 (RU 2019 3813; FF 2017 5777).

159 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 12 giu. 2009 (Im­pe­di­re la con­clu­sio­ne di ma­tri­mo­ni in ca­so di sog­gior­no ir­re­go­la­re), in vi­go­re dal 1° gen. 2011 (RU 2010 3057; FF 2008 21452159).

Art. 100160  

III. Ter­mi­ne

 

Il ma­tri­mo­nio può es­se­re ce­le­bra­to al più tar­di tre me­si do­po la co­mu­ni­ca­zio­ne del­la chiu­su­ra del­la pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria.

160 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 28 set. 2019, in vi­go­re dal 1° gen. 2020 (RU 2019 3813; FF 2017 5777).

Art. 101  

C. Ce­le­bra­zio­ne del ma­tri­mo­nio

I. Luo­go

 

1 Il ma­tri­mo­nio è ce­le­bra­to nel lo­ca­le a ciò de­sti­na­to del cir­con­da­rio del­lo sta­to ci­vi­le pre­scel­to dai fi­dan­za­ti.

2 Se la pro­ce­du­ra pre­pa­ra­to­ria si è te­nu­ta in un al­tro cir­con­da­rio del­lo sta­to ci­vi­le, i fi­dan­za­ti de­vo­no pre­sen­ta­re un’au­to­riz­za­zio­ne a ce­le­bra­re il ma­tri­mo­nio.

3 Il ma­tri­mo­nio può es­se­re ce­le­bra­to in un al­tro luo­go se i fi­dan­za­ti di­mo­stra­no che ma­ni­fe­sta­men­te non si può esi­ge­re da lo­ro che si re­chi­no nel lo­ca­le dei ma­tri­mo­ni.

Art. 102  

II. For­ma

 

1 Il ma­tri­mo­nio è ce­le­bra­to pub­bli­ca­men­te, in pre­sen­za di due te­sti­mo­ni mag­gio­ren­ni e ca­pa­ci di di­scer­ni­men­to.

2 L’uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le ri­vol­ge agli spo­si sin­go­lar­men­te la do­man­da se vo­glio­no unir­si in ma­tri­mo­nio.

3 Ri­ce­vu­te le ri­spo­ste af­fer­ma­ti­ve, l’uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le di­chia­ra che, in vir­tù di que­sto vi­cen­de­vo­le con­sen­so, il ma­tri­mo­nio è ce­le­bra­to.

Art. 103  

D. Di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne

 

Il Con­si­glio fe­de­ra­le e, nell’am­bi­to del­la lo­ro com­pe­ten­za, i Can­to­ni ema­na­no le di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne ne­ces­sa­rie.

Capo quarto: Della nullità del matrimonio

Art. 104  

A. Prin­ci­pio

 

Il ma­tri­mo­nio ce­le­bra­to da un uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le può es­se­re an­nul­la­to sol­tan­to per uno dei mo­ti­vi pre­vi­sti dal pre­sen­te ca­po.

Art. 105  

B. Nul­li­tà as­so­lu­ta

I. Cau­se

 

È da­ta una cau­sa di nul­li­tà se:

1.161
al mo­men­to del­la ce­le­bra­zio­ne uno de­gli spo­si era già co­niu­ga­to o vin­co­la­to da un’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta con una ter­za per­so­na e il ma­tri­mo­nio an­te­ce­den­te o l’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta non era­no sta­ti sciol­ti;
2.
al mo­men­to del­la ce­le­bra­zio­ne uno de­gli spo­si non era ca­pa­ce di di­scer­ni­men­to e da al­lo­ra non ha riac­qui­sta­to la ca­pa­ci­tà di di­scer­ni­men­to;
3.162
la ce­le­bra­zio­ne era vie­ta­ta per pa­ren­te­la;
4.163
uno de­gli spo­si non in­ten­de­va crea­re l’unio­ne co­niu­ga­le ben­sì elu­de­re le di­spo­si­zio­ni re­la­ti­ve all’am­mis­sio­ne e al sog­gior­no de­gli stra­nie­ri;
5.164
uno de­gli spo­si ha con­trat­to ma­tri­mo­nio sen­za che ciò cor­ri­spon­des­se al­la sua li­be­ra vo­lon­tà;165
6.166
uno de­gli spo­si è mi­no­ren­ne, sal­vo che in­te­res­si pre­pon­de­ran­ti del­lo stes­so im­pon­ga­no il pro­se­gui­men­to del ma­tri­mo­nio.

161 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 18 dic. 2020 (Ma­tri­mo­nio per tut­ti), in vi­go­re dal 1° lug. 2022 (RU 2021 747; FF 20197151, 2020 1135).

162 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 8 del­la LF del 18 giu. 2004 sull’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta, in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 20055685; FF 20031165).

163 In­tro­dot­to dall’all. n. II 4 del­la LF del 16 dic. 2005 su­gli stra­nie­ri, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 20075437; FF 20023327).

164 In­tro­dot­to dal n. I 3 del­la LF del 15 giu. 2012 sul­le mi­su­re con­tro i ma­tri­mo­ni for­za­ti, in vi­go­re dal 1° lug. 2013 (RU 2013 1035; FF 2011 1987).

165 Te­sto ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl; RS 171.10).

166 In­tro­dot­to dal n. I 3 del­la LF del 15 mag. 2013 sul­le mi­su­re con­tro i ma­tri­mo­ni for­za­ti, in vi­go­re dal 1° lug. 2013 (RU 2013 1035FF 2011 1987; FF 2011 1987).

Art. 106  

II. Azio­ne

 

1 L’azio­ne è pro­mos­sa d’uf­fi­cio dall’au­to­ri­tà can­to­na­le com­pe­ten­te al do­mi­ci­lio dei co­niu­gi; la può inol­tre pro­por­re qual­sia­si in­te­res­sa­to. Com­pa­ti­bil­men­te con i lo­ro com­pi­ti, le au­to­ri­tà del­la Con­fe­de­ra­zio­ne e dei Can­to­ni che han­no mo­ti­vo di ri­te­ne­re nul­lo un ma­tri­mo­nio ne in­for­ma­no l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te per pro­muo­ve­re l’azio­ne.167

2 Do­po lo scio­gli­men­to del ma­tri­mo­nio l’azio­ne di nul­li­tà non è più pro­po­ni­bi­le d’uf­fi­cio; ogni in­te­res­sa­to può non­di­me­no pro­por­la.

3 L’azio­ne è pro­po­ni­bi­le in ogni tem­po.

167 Per. in­tro­dot­to dal n. I 3 del­la LF del 15 mag. 2012 sul­le mi­su­re con­tro i ma­tri­mo­ni for­za­ti, in vi­go­re dal 1° lug. 2013 (RU 2013 1035; FF 2011 1987).

Art. 107  

C. Nul­li­tà re­la­ti­va

I. Cau­se

 

Un co­niu­ge può do­man­da­re la nul­li­tà del ma­tri­mo­nio se:

1.
al mo­men­to del­la ce­le­bra­zio­ne del ma­tri­mo­nio era, per cau­sa tran­si­to­ria, in­ca­pa­ce di di­scer­ni­men­to;
2.
ave­va di­chia­ra­to per er­ro­re di ac­con­sen­ti­re al­la ce­le­bra­zio­ne, sia che non in­ten­des­se spo­sar­si, sia che cre­des­se di spo­sa­re un’al­tra per­so­na;
3.
ave­va con­trat­to ma­tri­mo­nio per­ché in­ten­zio­nal­men­te in­dot­to in er­ro­re su qua­li­tà per­so­na­li es­sen­zia­li dell’al­tro;
4.168
...

168 Abro­ga­to dal n. I 3 del­la LF del 15 giu. 2012 sul­le mi­su­re con­tro i ma­tri­mo­ni for­za­ti, con ef­fet­to dal 1° lug. 2013 (RU 2013 1035; FF 2011 1987).

Art. 108  

II. Azio­ne

 

1 L’azio­ne di nul­li­tà de­ve es­se­re pro­mos­sa en­tro sei me­si dal gior­no in cui l’aven­te di­rit­to ha sco­per­to la cau­sa di nul­li­tà o so­no ces­sa­ti gli ef­fet­ti del­la mi­nac­cia, ma in ogni ca­so en­tro cin­que an­ni dal­la ce­le­bra­zio­ne del ma­tri­mo­nio.

2 L’azio­ne di nul­li­tà del ma­tri­mo­nio non si tra­smet­te agli ere­di; un ere­de può tut­ta­via pro­se­gui­re l’azio­ne già pro­mos­sa al mo­men­to del de­ces­so.

Art. 109  

D. Ef­fet­ti del­la sen­ten­za

 

1 La nul­li­tà del ma­tri­mo­nio pro­du­ce ef­fet­ti sol­tan­to do­po es­se­re sta­ta pro­nun­cia­ta dal giu­di­ce; fi­no al­la sen­ten­za il ma­tri­mo­nio pro­du­ce tut­ti gli ef­fet­ti di un ma­tri­mo­nio va­li­do, ec­cet­to i di­rit­ti di suc­ces­sio­ne che il co­niu­ge su­per­sti­te per­de in ogni ca­so.

2 Le di­spo­si­zio­ni re­la­ti­ve al di­vor­zio si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia agli ef­fet­ti del­la sen­ten­za di nul­li­tà sui co­niu­gi e sui fi­gli.

3 La pre­sun­zio­ne di pa­ter­ni­tà del ma­ri­to de­ca­de se il ma­tri­mo­nio è di­chia­ra­to nul­lo per­ché con­trat­to al­lo sco­po di elu­de­re le pre­scri­zio­ni re­la­ti­ve all’am­mis­sio­ne e al sog­gior­no de­gli stra­nie­ri.169

169 In­tro­dot­to dall’all. n. II 4 del­la LF del 16 dic. 2005 su­gli stra­nie­ri, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 20075437; FF 20023327).

Art. 110170  
 

170 Abro­ga­to dall’all. 1 n. II 3 del Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Titolo quarto: Del divorzio e della separazione coniugale171

171 Nuovo testo giusta il n. I 3 della LF del 26 giu. 1998, in vigore dal 1° gen. 2000 (RU 1999 1118; FF 1996 I 1).

Capo primo: Delle condizioni del divorzio

Art. 111172  

A. Di­vor­zio su ri­chie­sta co­mu­ne

I. Ac­cor­do com­ple­to

 

1 Se i co­niu­gi do­man­da­no il di­vor­zio me­dian­te ri­chie­sta co­mu­ne e pro­du­co­no una con­ven­zio­ne com­ple­ta su­gli ef­fet­ti del di­vor­zio, cor­re­da­ta dei do­cu­men­ti ne­ces­sa­ri e di con­clu­sio­ni co­mu­ni re­la­ti­ve ai fi­gli, il giu­di­ce li sen­te se­pa­ra­ta­men­te e in­sie­me. L’au­di­zio­ne può svol­ger­si in più se­du­te.

2 Se si è con­vin­to che i co­niu­gi han­no inol­tra­to la ri­chie­sta e sti­pu­la­to la con­ven­zio­ne do­po ma­tu­ra ri­fles­sio­ne e per li­be­ra scel­ta e che la con­ven­zio­ne con le con­clu­sio­ni re­la­ti­ve ai fi­gli può es­se­re omo­lo­ga­ta, il giu­di­ce pro­nun­cia il di­vor­zio.

172 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 25 set. 2009 (Pe­rio­do di ri­fles­sio­ne nel­la pro­ce­du­ra di di­vor­zio su ri­chie­sta co­mu­ne), in vi­go­re dal 1° feb. 2010 (RU 2010 281; FF 2008 16671683).

Art. 112  

II. Ac­cor­do par­zia­le

 

1 I co­niu­gi pos­so­no do­man­da­re il di­vor­zio me­dian­te ri­chie­sta co­mu­ne e di­chia­ra­re che il tri­bu­na­le de­ci­da su quel­le con­se­guen­ze ac­ces­so­rie in me­ri­to al­le qua­li sus­si­ste di­sac­cor­do.

2 I co­niu­gi so­no sen­ti­ti, co­me nel ca­so di ac­cor­do com­ple­to, sul­la lo­ro ri­chie­sta, sul­le con­se­guen­ze del di­vor­zio in me­ri­to al­le qua­li so­no per­ve­nu­ti ad un ac­cor­do e sul­la lo­ro di­chia­ra­zio­ne di de­man­da­re al giu­di­ce la de­ci­sio­ne sul­le al­tre con­se­guen­ze.

3173

173 Abro­ga­to dall’all. 1 n. II 3 del Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Art. 113174  
 

174 Abro­ga­to dall’all. 1 n. II 3 del Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Art. 114175  

B. Di­vor­zio su azio­ne di un co­niu­ge

I. Do­po la so­spen­sio­ne del­la vi­ta co­mu­ne

 

Un co­niu­ge può do­man­da­re il di­vor­zio se al mo­men­to del­la li­ti­spen­den­za o il gior­no del­la so­sti­tu­zio­ne del­la ri­chie­sta co­mu­ne con un’azio­ne uni­la­te­ra­le i co­niu­gi vi­vo­no se­pa­ra­ti da al­me­no due an­ni.

175 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 19 dic. 2003 (Ter­mi­ne di se­pa­ra­zio­ne nel di­rit­to del di­vor­zio), in vi­go­re dal 1° giu. 2004 (RU 2004 2161; FF 200371015066).

Art. 115176  

II. Rot­tu­ra del vin­co­lo co­niu­ga­le

 

Un co­niu­ge può do­man­da­re il di­vor­zio pri­ma del­la sca­den­za del ter­mi­ne di due an­ni quan­do per mo­ti­vi gra­vi che non gli so­no im­pu­ta­bi­li non si pos­sa ra­gio­ne­vol­men­te esi­ge­re da lui la con­ti­nua­zio­ne dell’unio­ne co­niu­ga­le.

176 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 19 dic. 2003 (Ter­mi­ne di se­pa­ra­zio­ne nel di­rit­to del di­vor­zio), in vi­go­re dal 1° giu. 2004 (RU 2004 2161; FF 200371015066).

Art. 116177  
 

177 Abro­ga­to dall’all. 1 n. II 3 del Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Capo secondo: Della separazione coniugale

Art. 117  

A. Con­di­zio­ni e pro­ce­du­ra

 

1 Al­le stes­se con­di­zio­ni del di­vor­zio, i co­niu­gi pos­so­no chie­de­re la se­pa­ra­zio­ne.

2178

3 Il di­rit­to di do­man­da­re il di­vor­zio non è toc­ca­to dal­la sen­ten­za di se­pa­ra­zio­ne.

178 Abro­ga­to dall’all. 1 n. II 3 del Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Art. 118  

B. Ef­fet­ti del­la se­pa­ra­zio­ne

 

1 Con la se­pa­ra­zio­ne per­so­na­le su­ben­tra per leg­ge la se­pa­ra­zio­ne dei be­ni.

2 Per il ri­ma­nen­te si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia le di­spo­si­zio­ni sul­le mi­su­re a tu­te­la dell’unio­ne co­niu­ga­le.

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