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Ordinanza sull'adozione

del 29 giugno 2011 (Stato 1° gennaio 2012)

Il Consiglio federale svizzero,

visti gli articoli 269c capoverso 3 e 316 capoverso 2 del Codice civile1 (CC); visti gli articoli 15 capoverso 3 e 26 della legge federale del 22 giugno 20012 relativa alla Convenzione dell'Aia sull'adozione e a provvedimenti per la protezione del minore nelle adozioni internazionali (LF-CAA),

ordina:

Sezione 1: Disposizioni generali

Art. 1 Oggetto e campo d'applicazione  

1La pre­sen­te or­di­nan­za di­sci­pli­na:

a.
la pro­ce­du­ra d'ac­co­glien­za di adot­tan­di;
b.
l'au­to­riz­za­zio­ne al col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne e la re­la­ti­va vi­gi­lan­za;
c.
gli emo­lu­men­ti ri­scos­si dal­la Con­fe­de­ra­zio­ne per le ado­zio­ni in­ter­na­zio­na­li.

2So­no fat­te sal­ve le di­spo­si­zio­ni del di­rit­to fe­de­ra­le e del di­rit­to can­to­na­le con­cer­nen­ti la pro­te­zio­ne dei mi­no­ri.

Art. 2 Autorità competenti  

1L'Uf­fi­cio fe­de­ra­le di giu­sti­zia (UFG) è com­pe­ten­te per:

a.
adem­pie­re i com­pi­ti di cui all'ar­ti­co­lo 2 LF-CAA qua­le Au­to­ri­tà cen­tra­le fe­de­ra­le;
b.
au­to­riz­za­re il col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne e vi­gi­la­re sul­lo stes­so;
c.
ema­na­re istru­zio­ni per pro­teg­ge­re i mi­no­ri e im­pe­di­re abu­si nell'am­bi­to del­le ado­zio­ni in­ter­na­zio­na­li e dei col­lo­ca­men­ti in vi­sta d'ado­zio­ne;
d.
ema­na­re istru­zio­ni o rac­co­man­da­zio­ni per pro­muo­ve­re il coor­di­na­men­to nel set­to­re del­le ado­zio­ni;
e.
rap­pre­sen­ta­re la Sviz­ze­ra nei con­fron­ti di au­to­ri­tà este­re com­pe­ten­ti in ma­te­ria di ado­zio­ne e pro­muo­ve­re la coo­pe­ra­zio­ne con le stes­se;
f.
for­ni­re con­su­len­za e in­for­ma­zio­ni al­le au­to­ri­tà can­to­na­li, se­gna­ta­men­te sul­le pro­ce­du­re nei Pae­si d'ori­gi­ne.

2L'au­to­ri­tà can­to­na­le di cui all'ar­ti­co­lo 316 ca­po­ver­so 1bis CC (au­to­ri­tà can­to­na­le) è com­pe­ten­te per:

a.
adem­pie­re i com­pi­ti di cui all'ar­ti­co­lo 3 LF-CAA qua­le Au­to­ri­tà cen­tra­le can­to­na­le;
b.
sbri­ga­re la pro­ce­du­ra d'au­to­riz­za­zio­ne per l'ac­co­glien­za di adot­tan­di;
c.
se­gui­re il rap­por­to d'af­fi­lia­zio­ne fi­no all'ado­zio­ne e vi­gi­la­re sul­lo stes­so;
d.
ef­fet­tua­re gli ac­cer­ta­men­ti ed ela­bo­ra­re i pa­re­ri all'at­ten­zio­ne dell'UFG, se­gna­ta­men­te in ma­te­ria di ri­la­scio del­le au­to­riz­za­zio­ni per gli uf­fi­ci di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne (art. 12), for­ni­re da­ti sta­ti­sti­ci e sta­bi­li­re i co­sti del­la pro­ce­du­ra d'ado­zio­ne.

3Il Can­to­ne può de­le­ga­re le com­pe­ten­ze di cui al ca­po­ver­so 2 a un al­tro Can­to­ne o a un'au­to­ri­tà in­ter­can­to­na­le.

Art. 3 Bene del minore  

L'ado­zio­ne e l'ac­co­glien­za di adot­tan­di pos­so­no av­ve­ni­re sol­tan­to se tut­te le cir­co­stan­ze la­scia­no pre­su­me­re che ser­vi­ran­no al be­ne del mi­no­re.

Sezione 2: Accoglienza di adottandi

Art. 4 Obbligo di autorizzazione  

Chi di­mo­ra abi­tual­men­te in Sviz­ze­ra e de­si­de­ra ac­co­glie­re un adot­tan­do o adot­ta­re un mi­no­re dall'este­ro ne­ces­si­ta dell'au­to­riz­za­zio­ne dell'au­to­ri­tà can­to­na­le.

Art. 5 Idoneità all'adozione  

1L'au­to­ri­tà can­to­na­le ve­ri­fi­ca se i fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi so­no ido­nei a ga­ran­ti­re il be­ne e a sod­di­sfa­re le esi­gen­ze del mi­no­re che de­si­de­ra­no ac­co­glie­re.

2L'ido­nei­tà sus­si­ste se:

a.
tut­te le cir­co­stan­ze, se­gna­ta­men­te le mo­ti­va­zio­ni dei fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi, la­scia­no pre­su­me­re che l'ado­zio­ne ser­vi­rà al be­ne del mi­no­re;
b.
non è mes­so in pe­ri­co­lo il be­ne di al­tri fi­gli dei fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi;
c.
non esi­sto­no im­pe­di­men­ti le­ga­li all'ado­zio­ne;
d.
i fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi:
1.
per le lo­ro qua­li­tà per­so­na­li, lo sta­to di sa­lu­te, il tem­po a di­spo­si­zio­ne, la si­tua­zio­ne fi­nan­zia­ria e l'ido­nei­tà a edu­ca­re co­me pu­re per le lo­ro con­di­zio­ni abi­ta­ti­ve, of­fro­no ga­ran­zie per la cu­ra, l'edu­ca­zio­ne e la for­ma­zio­ne del mi­no­re,
2.
so­no pron­ti ad ac­cet­ta­re il mi­no­re con la sua in­do­le, a ri­spet­ta­re le sue ori­gi­ni e a far­gli co­no­sce­re il Pae­se in cui ha vis­su­to pri­ma dell'ac­co­glien­za (Pae­se d'ori­gi­ne) in ma­nie­ra ade­gua­ta al­le sue esi­gen­ze,
3.
non so­no sta­ti con­dan­na­ti per un rea­to in­com­pa­ti­bi­le con l'ado­zio­ne,
4.
so­no sta­ti suf­fi­cien­te­men­te pre­pa­ra­ti all'ado­zio­ne, han­no se­gna­ta­men­te par­te­ci­pa­to a in­con­tri di pre­pa­ra­zio­ne o di in­for­ma­zio­ne ade­gua­ti rac­co­man­da­ti dall'au­to­ri­tà can­to­na­le,
5.
si so­no di­chia­ra­ti di­spo­sti per scrit­to a par­te­ci­pa­re al­la ste­su­ra di rap­por­ti di mo­ni­to­rag­gio sull'ado­zio­ne da tra­smet­te­re al Pae­se d'ori­gi­ne,
6.
han­no pre­so at­to del lo­ro ob­bli­go di man­te­ni­men­to se­con­do l'ar­ti­co­lo 20 LF-CAA.

3L'ido­nei­tà dei fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi è sot­to­po­sta a re­qui­si­ti più se­ve­ri se s'in­ten­de ac­co­glie­re un mi­no­re di età su­pe­rio­re ai quat­tro an­ni o che pre­sen­ta pro­ble­mi di sa­lu­te o se s'in­ten­do­no ac­co­glie­re con­tem­po­ra­nea­men­te più mi­no­ri op­pu­re se nel­la fa­mi­glia vi­vo­no già di­ver­si mi­no­ri.

4L'ido­nei­tà non sus­si­ste se la dif­fe­ren­za d'età tra il mi­no­re e i fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi su­pe­ra i 45 an­ni. In via ec­ce­zio­na­le l'ido­nei­tà può tut­ta­via sus­si­ste­re, se­gna­ta­men­te se tra i fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi e il mi­no­re da ac­co­glie­re esi­ste già un for­te le­ga­me.1

5Ai fi­ni dell'ac­cer­ta­men­to l'au­to­ri­tà can­to­na­le ri­cor­re a una per­so­na in pos­ses­so di una qua­li­fi­ca spe­cia­li­sti­ca nel set­to­re so­cia­le o in psi­co­lo­gia, che ha ma­tu­ra­to espe­rien­za pro­fes­sio­na­le in ma­te­ria di pro­te­zio­ne di mi­no­ri o di ado­zio­ne.

6Ai fi­ni dell'ac­cer­ta­men­to se­con­do il ca­po­ver­so 2 let­te­ra d nu­me­ro 3, l'au­to­ri­tà can­to­na­le ri­chie­de un estrat­to del ca­sel­la­rio giu­di­zia­le in­for­ma­tiz­za­to (VO­STRA). I ge­ni­to­ri adot­ti­vi stra­nie­ri pre­sen­ta­no un estrat­to del ca­sel­la­rio giu­di­zia­le del lo­ro Pae­se d'ori­gi­ne o un do­cu­men­to equi­va­len­te. Se è in cor­so un pro­ce­di­men­to pe­na­le per un rea­to in­com­pa­ti­bi­le con l'ado­zio­ne, l'au­to­ri­tà can­to­na­le so­spen­de l'ac­cer­ta­men­to fi­no al­la chiu­su­ra del pro­ce­di­men­to con de­ci­sio­ne pas­sa­ta in giu­di­ca­to.


Art. 6 Certificato di idoneità  

1Se le con­di­zio­ni dell'ar­ti­co­lo 5 so­no sod­di­sfat­te, l'au­to­ri­tà can­to­na­le cer­ti­fi­ca l'ido­nei­tà all'ado­zio­ne me­dian­te de­ci­sio­ne.

2Il cer­ti­fi­ca­to in­di­ca in par­ti­co­la­re il Pae­se d'ori­gi­ne e l'età mi­ni­ma e mas­si­ma del mi­no­re da ac­co­glie­re. Pre­ci­sa se pos­so­no es­se­re ac­col­ti mi­no­ri che pre­sen­ta­no pro­ble­mi di sa­lu­te.

3Il cer­ti­fi­ca­to ha una va­li­di­tà mas­si­ma di tre an­ni e può es­se­re su­bor­di­na­to a one­ri e con­di­zio­ni. Può es­se­re rin­no­va­to.

Art. 7 Autorizzazione  

1L'au­to­riz­za­zio­ne di ac­co­glie­re un de­ter­mi­na­to mi­no­re può es­se­re ri­la­scia­ta se le con­di­zio­ni di cui all'ar­ti­co­lo 5 so­no adem­piu­te e so­no pre­sen­ta­ti i se­guen­ti do­cu­men­ti:

a.
il cer­ti­fi­ca­to di ido­nei­tà dei fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi;
b.
un rap­por­to me­di­co sul­la sa­lu­te del mi­no­re e un rap­por­to sul­la vi­ta del mi­no­re fi­no ad al­lo­ra;
c.
il con­sen­so del mi­no­re sem­pre che la sua età e le sue ca­pa­ci­tà lo per­met­ta­no;
d.
il con­sen­so dei ge­ni­to­ri del mi­no­re all'ado­zio­ne o una di­chia­ra­zio­ne dell'au­to­ri­tà com­pe­ten­te del Pae­se d'ori­gi­ne del mi­no­re che at­te­sti che il con­sen­so è sta­to da­to con­for­me­men­te al­la leg­ge o in­di­chi le ra­gio­ni per le qua­li ta­le con­sen­so non può es­se­re da­to;
e.
la di­chia­ra­zio­ne dell'au­to­ri­tà com­pe­ten­te se­con­do il di­rit­to del Pae­se d'ori­gi­ne del mi­no­re, che at­te­sti che que­st'ul­ti­mo può es­se­re af­fi­da­to ai fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi in Sviz­ze­ra.

2L'au­to­ri­tà can­to­na­le può esi­ge­re ul­te­rio­ri do­cu­men­ti.

3Se i do­cu­men­ti non so­no re­dat­ti in una del­le lin­gue uf­fi­cia­li sviz­ze­re può ri­chie­der­ne la tra­du­zio­ne o in­ca­ri­ca­re ter­zi di far­la.

4L'au­to­riz­za­zio­ne in­di­ca se­gna­ta­men­te il no­me, la da­ta e il luo­go di na­sci­ta del mi­no­re. Può es­se­re su­bor­di­na­ta a one­ri e con­di­zio­ni.

5In ca­so di ado­zio­ne in­ter­na­zio­na­le, l'au­to­ri­tà can­to­na­le de­ci­de pri­ma dell'ar­ri­vo del mi­no­re se ri­la­scia­re l'au­to­riz­za­zio­ne. In ca­si ec­ce­zio­na­li mo­ti­va­ti, può ap­pro­va­re l'en­tra­ta del mi­no­re pri­ma di de­ci­de­re il ri­la­scio dell'au­to­riz­za­zio­ne, se­gna­ta­men­te se la pre­sen­ta­zio­ne dei do­cu­men­ti di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­re b-e pri­ma dell'ar­ri­vo del mi­no­re non è pos­si­bi­le o ra­gio­ne­vol­men­te esi­gi­bi­le.

6Per i mi­no­ri na­ti in Sviz­ze­ra l'au­to­ri­tà can­to­na­le de­ci­de pri­ma dell'ac­co­glien­za se ri­la­scia­re l'au­to­riz­za­zio­ne.

Art. 8 Autorità cantonale competente in materia di migrazione  

1L'au­to­ri­tà can­to­na­le tra­smet­te il cer­ti­fi­ca­to di ido­nei­tà o l'au­to­riz­za­zio­ne all'ac­co­glien­za di un mi­no­re stra­nie­ro all'au­to­ri­tà can­to­na­le com­pe­ten­te in ma­te­ria di mi­gra­zio­ne.

2L'au­to­ri­tà can­to­na­le com­pe­ten­te in ma­te­ria di mi­gra­zio­ne de­ci­de se ri­la­scia­re il vi­sto o as­si­cu­ra­re la con­ces­sio­ne del per­mes­so di di­mo­ra per il mi­no­re. Co­mu­ni­ca la pro­pria de­ci­sio­ne all'au­to­ri­tà can­to­na­le.

3L'au­to­ri­tà can­to­na­le com­pe­ten­te in ma­te­ria di mi­gra­zio­ne o, con il suo con­sen­so, la rap­pre­sen­tan­za sviz­ze­ra nel Pae­se d'ori­gi­ne del mi­no­re può ri­la­scia­re il vi­sto o il per­mes­so di di­mo­ra sol­tan­to se so­no sta­ti pre­sen­ta­ti i do­cu­men­ti di cui all'ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 let­te­re b-e, se l'au­to­ri­tà can­to­na­le ha ri­la­scia­to l'au­to­riz­za­zio­ne o, in via ec­ce­zio­na­le, ha ap­pro­va­to l'en­tra­ta pri­ma di de­ci­de­re il ri­la­scio dell'au­to­riz­za­zio­ne.

Art. 9 Obbligo di comunicare  

1I fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi co­mu­ni­ca­no sen­za in­du­gio all'au­to­ri­tà can­to­na­le qual­sia­si cam­bia­men­to im­por­tan­te del­la si­tua­zio­ne, in par­ti­co­la­re i cam­bia­men­ti nell'am­bi­to del­la con­vi­ven­za o nel­la co­mu­ni­tà abi­ta­ti­va, non­ché il cam­bia­men­to d'abi­ta­zio­ne.

2Es­si de­vo­no co­mu­ni­ca­re en­tro die­ci gior­ni all'au­to­ri­tà can­to­na­le l'ar­ri­vo del mi­no­re.

3L'au­to­ri­tà can­to­na­le in­for­ma l'au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri1 e, all'oc­cor­ren­za, l'au­to­ri­tà can­to­na­le com­pe­ten­te in ma­te­ria di mi­gra­zio­ne del­la no­mi­na di un cu­ra­to­re (art. 17 LF-CAA) o di un tu­to­re (art. 18 LF-CAA).


1 fi­no al 31.12.2012 «au­to­ri­tà tu­to­ria»

Art. 10 Vigilanza  

1L'au­to­ri­tà can­to­na­le si ac­cer­ta che le con­di­zio­ni per il ri­la­scio dell'au­to­riz­za­zio­ne sia­no ri­spet­ta­te. De­si­gna una per­so­na com­pe­ten­te che vi­si­ti la fu­tu­ra fa­mi­glia adot­ti­va ogni vol­ta che si ri­ve­li ne­ces­sa­rio, ma al­me­no due vol­te l'an­no. Que­sta per­so­na va­lu­ta l'as­si­sten­za for­ni­ta al mi­no­re e ri­fe­ri­sce all'au­to­ri­tà can­to­na­le.

2Se si ri­scon­tra­no la­cu­ne, l'au­to­ri­tà can­to­na­le in­giun­ge ai fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi di pren­de­re im­me­dia­ta­men­te le mi­su­re ne­ces­sa­rie per ri­me­diar­vi e ri­fe­ri­re sul­la lo­ro at­tua­zio­ne.

3Se le con­di­zio­ni per l'au­to­riz­za­zio­ne non so­no ri­spet­ta­te, l'au­to­ri­tà can­to­na­le ri­ti­ra l'au­to­riz­za­zio­ne o il cer­ti­fi­ca­to d'ido­nei­tà, se è sta­to ri­la­scia­to sol­tan­to que­st'ul­ti­mo. In­for­ma la com­pe­ten­te au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri e, se ne­ces­sa­rio, l'uf­fi­cio can­to­na­le del­la mi­gra­zio­ne.

4Se il mi­no­re si tro­va in Sviz­ze­ra, l'au­to­ri­tà can­to­na­le lo col­lo­ca al­tro­ve o in­ca­ri­ca l'au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri di far­lo.

Art. 11 Sanzioni  

1L'au­to­ri­tà can­to­na­le può in­flig­ge­re una mul­ta di­sci­pli­na­re fi­no a 2000 fran­chi a chi vio­la gli ob­bli­ghi ri­sul­tan­ti dal­la pre­sen­te se­zio­ne o da una de­ci­sio­ne pre­sa in ba­se al­la stes­sa.

2Se è in­flit­ta una mul­ta di­sci­pli­na­re, l'au­to­ri­tà can­to­na­le può, in ca­so di re­ci­di­va, com­mi­na­re la pe­na del­la mul­ta per di­sob­be­dien­za a de­ci­sio­ni del­le au­to­ri­tà ai sen­si dell'ar­ti­co­lo 292 del Co­di­ce pe­na­le1.


1 RS 311.0

Sezione 3: Collocamento in vista d'adozione

Art. 12 Obbligo di autorizzazione  

1Chi in­ten­de svol­ge­re in Sviz­ze­ra at­ti­vi­tà di in­ter­me­dia­zio­ne tra mi­no­ri di­chia­ra­ti adot­ta­bi­li e fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi, in par­ti­co­la­re chi in­ten­de se­gna­la­re la pos­si­bi­li­tà di adot­ta­re un mi­no­ren­ne (uf­fi­cio di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne) ne­ces­si­ta di un'au­to­riz­za­zio­ne dell'UFG.

2L'au­to­riz­za­zio­ne può es­se­re ri­la­scia­ta a per­so­ne giu­ri­di­che di di­rit­to pub­bli­co e al­le per­so­ne giu­ri­di­che di pub­bli­ca uti­li­tà di di­rit­to pri­va­to, se le per­so­ne fi­si­che re­spon­sa­bi­li del col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne sod­di­sfa­no le con­di­zio­ni per l'au­to­riz­za­zio­ne.

Art. 13 Condizioni di autorizzazione  

1Chi do­man­da l'au­to­riz­za­zio­ne di eser­ci­ta­re l'at­ti­vi­tà di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne de­ve:

a.
po­ter di­mo­stra­re di di­spor­re di un'espe­rien­za ap­pro­pria­ta e di qua­li­fi­che pro­fes­sio­na­li nel set­to­re del la­vo­ro so­cia­le, del­la psi­co­lo­gia o in un al­tro set­to­re com­pa­ra­bi­le;
b.
co­no­sce­re e ri­spet­ta­re il di­rit­to sviz­ze­ro e in­ter­na­zio­na­le in ma­te­ria di ado­zio­ne e quel­lo dei Pae­si d'ori­gi­ne dei mi­no­ri;
c.
ope­ra­re per il be­ne del mi­no­re e ri­spet­ta­re le re­go­le eti­che fon­da­men­ta­li in ma­te­ria di ado­zio­ni;
d.
di­spor­re di co­no­scen­ze ap­pro­fon­di­te del­la si­tua­zio­ne cul­tu­ra­le e so­cia­le dei Pae­si d'ori­gi­ne dei mi­no­ri;
e.
espor­re le re­la­zio­ni che in­trat­tie­ne con i rap­pre­sen­tan­ti e i lo­ro me­to­di di la­vo­ro nei Pae­si d'ori­gi­ne dei mi­no­ri e in Sviz­ze­ra;
f.
as­si­cu­ra­re in­for­ma­zio­ne, con­su­len­za, as­si­sten­za e ac­com­pa­gna­men­to ai ge­ni­to­ri adot­ti­vi pri­ma e do­po l'ado­zio­ne;
g.
in­di­ca­re le ta­rif­fe pre­vi­ste per l'at­ti­vi­tà di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne e le mo­da­li­tà di pa­ga­men­to in Sviz­ze­ra e all'este­ro;
h.
ave­re il do­mi­ci­lio in Sviz­ze­ra.

2Le per­so­ne giu­ri­di­che di di­rit­to pri­va­to de­vo­no inol­tre al­le­ga­re il pro­prio sta­tu­to e la li­sta dei pro­pri or­ga­ni.

3L'UFG può ri­chie­de­re ul­te­rio­ri in­for­ma­zio­ni.

Art. 14 Rilascio dell'autorizzazione  

L'au­to­riz­za­zio­ne di eser­ci­ta­re l'at­ti­vi­tà di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne vie­ne ri­la­scia­ta per al mas­si­mo cin­que an­ni. De­si­gna in par­ti­co­la­re i Pae­si d'ori­gi­ne per i qua­li è sta­ta ri­la­scia­ta.

Art. 15 Comunicazione di cambiamenti essenziali  

Gli uf­fi­ci di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne co­mu­ni­ca­no sen­za in­du­gio all'UFG i cam­bia­men­ti che in­te­res­sa­no le con­di­zio­ni per il ri­la­scio dell'au­to­riz­za­zio­ne.

Art. 16 Proposta di accoglienza di un adottando  

L'uf­fi­cio di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne può pre­sen­ta­re ai fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi una pro­po­sta di ac­co­glien­za di un adot­tan­do sol­tan­to se le con­di­zio­ni per l'ac­co­glien­za so­no sod­di­sfat­te. De­ve in par­ti­co­la­re ve­ri­fi­ca­re che il cer­ti­fi­ca­to d'ido­nei­tà è sta­to ri­la­scia­to e che l'au­to­ri­tà can­to­na­le è sta­ta in­for­ma­ta.

Art. 17 Informazione e consulenza  

1L'uf­fi­cio di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne tra­smet­te ai fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi e all'au­to­ri­tà can­to­na­le tut­te le in­for­ma­zio­ni che pos­sie­de sul mi­no­re e sui suoi ge­ni­to­ri del san­gue.

2De­ve in­for­ma­re i fu­tu­ri ge­ni­to­ri adot­ti­vi del­le dif­fi­col­tà che po­treb­be­ro in­sor­ge­re in re­la­zio­ne all'ac­co­glien­za pre­vi­sta.

Art. 18 Compenso  

L'uf­fi­cio di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne ha di­rit­to a un ade­gua­to com­pen­so per la sua at­ti­vi­tà e le sue spe­se.

Art. 19 Incartamento  

1L'uf­fi­cio di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne al­le­sti­sce un in­car­ta­men­to per ogni mi­no­re col­lo­ca­to.

2Su ri­chie­sta, de­ve con­se­gna­re l'in­car­ta­men­to all'au­to­ri­tà can­to­na­le o all'UFG.

3De­ve con­ser­va­re l'in­car­ta­men­to e, al più tar­di al­la ces­sa­zio­ne del­la sua at­ti­vi­tà, con­se­gnar­lo per cu­sto­dia all'au­to­ri­tà can­to­na­le com­pe­ten­te al mo­men­to dell'ado­zio­ne.

Art. 20 Rapporto e obbligo di informazione  

L'uf­fi­cio di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne de­ve pre­sen­ta­re ogni an­no all'UFG un rap­por­to sul­la pro­pria at­ti­vi­tà e, su ri­chie­sta, de­ve for­ni­re in­for­ma­zio­ni all'UFG e all'au­to­ri­tà can­to­na­le. L'UFG può ema­na­re di­ret­ti­ve ri­guar­dan­ti il con­te­nu­to e la for­ma e del rap­por­to an­nua­le.

Art. 21 Cooperazione  

L'uf­fi­cio di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne è te­nu­to a coo­pe­ra­re con le au­to­ri­tà na­zio­na­li ed este­re com­pe­ten­ti.

Art. 22 Obbligo del segreto  

1L'uf­fi­cio di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne e i suoi au­si­lia­ri de­vo­no ser­ba­re il se­gre­to su quan­to ap­pre­so nell'eser­ci­zio del­la lo­ro at­ti­vi­tà.

2L'ob­bli­go del se­gre­to sus­si­ste an­che do­po la ces­sa­zio­ne dell'at­ti­vi­tà di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne.

Art. 23 Sanzioni  

1L'UFG ri­ti­ra l'au­to­riz­za­zio­ne se l'uf­fi­cio di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne:

a.
non sod­di­sfa più le con­di­zio­ni per il ri­la­scio dell'au­to­riz­za­zio­ne;
b.
vio­la ri­pe­tu­ta­men­te o gra­ve­men­te i pro­pri ob­bli­ghi.

2L'UFG può in­flig­ge­re una mul­ta di­sci­pli­na­re fi­no a 5000 fran­chi a chiun­que eser­ci­ti l'at­ti­vi­tà di col­lo­ca­men­to in vi­sta d'ado­zio­ne sen­za es­ser­vi au­to­riz­za­to.

Sezione 4: Emolumenti in materia di adozioni internazionali

Art. 24 Applicabilità dell'ordinanza generale sugli emolumenti  

Per quan­to la pre­sen­te or­di­nan­za non di­spon­ga al­tri­men­ti, si ap­pli­ca­no le di­spo­si­zio­ni dell'or­di­nan­za ge­ne­ra­le dell'8 set­tem­bre 20041 su­gli emo­lu­men­ti.


Art. 25 Assoggettamento a emolumenti  

So­no sog­get­te a emo­lu­men­to le se­guen­ti pre­sta­zio­ni dell'UFG:

a.
il ri­la­scio di in­for­ma­zio­ni co­me pu­re la ri­ce­zio­ne, l'esa­me e la tra­smis­sio­ne di co­mu­ni­ca­zio­ni, rap­por­ti e de­ci­sio­ni del­le com­pe­ten­ti au­to­ri­tà cen­tra­li can­to­na­li ed este­re, non­ché di al­tre au­to­ri­tà pub­bli­che o di uf­fi­ci di col­lo­ca­men­to;
b.
l'ado­zio­ne di tut­te le mi­su­re ne­ces­sa­rie per per­met­te­re la par­ten­za del mi­no­re dal suo Pae­se d'ori­gi­ne o il suo ar­ri­vo nel Pae­se di ac­co­glien­za e il suo sog­gior­no per­ma­nen­te in que­st'ul­ti­mo, com­pre­sa la sua si­ste­ma­zio­ne;
c.
il ri­la­scio di un do­cu­men­to d'en­tra­ta se­con­do l'ar­ti­co­lo 10 LF-CAA.
Art. 26 Calcolo degli emolumenti  

1L'emo­lu­men­to per le pre­sta­zio­ni di cui all'ar­ti­co­lo 25 let­te­re a e b è cal­co­la­to in ba­se al tem­po im­pie­ga­to e am­mon­ta a 200-1000 fran­chi, com­pre­se le spe­se.

2L'emo­lu­men­to per il ri­la­scio di un do­cu­men­to d'en­tra­ta se­con­do l'ar­ti­co­lo 10 LF-CAA si ba­sa sull'or­di­nan­za del 29 no­vem­bre 20061 sul­le tas­se del­le rap­pre­sen­tan­ze di­plo­ma­ti­che e con­so­la­ri sviz­ze­re.


Art. 27 Riduzione o condono degli emolumenti  

Su ri­chie­sta scrit­ta, l'UFG può ri­dur­re o con­do­na­re l'emo­lu­men­to di cui all'ar­ti­co­lo 26 ca­po­ver­so 1, se­gna­ta­men­te in ca­so di in­di­gen­za dell'as­sog­get­ta­to o per al­tri mo­ti­vi im­por­tan­ti.

Sezione 5: Disposizioni finali

Art. 28 Abrogazione e modifica del diritto vigente  

L'abro­ga­zio­ne e la mo­di­fi­ca del di­rit­to vi­gen­te so­no di­sci­pli­na­te nell'al­le­ga­to.

Art. 29 Entrata in vigore  

La pre­sen­te or­di­nan­za en­tra in vi­go­re il 1° gen­na­io 2012.

Allegato

Abrogazione e modifica del diritto vigente

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