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Ordinanza sull'accoglimento di minori a scopo di affiliazione

del 19 ottobre 1977 (Stato 20 giugno 2017)

Il Consiglio federale svizzero,

visto l'articolo 316 capoverso 2 del Codice civile (CC)2; visto l'articolo 30 capoverso 2 della legge federale del 16 dicembre 20053 sugli stranieri e la loro integrazione4; in esecuzione della Convenzione del 20 novembre 19895 sui diritti del fanciullo; in esecuzione della Convenzione dell'Aia del 19 ottobre 19966 sulla protezione dei minori,7

ordina:

Sezione 1: Disposizioni generali

Art. 1 Principi  
1. Januar 1984 Show others

1L'ac­co­gli­men­to di mi­no­ri2 fuo­ri del­la ca­sa dei ge­ni­to­ri ab­bi­so­gna di un'au­to­riz­za­zio­ne ai sen­si del­la pre­sen­te or­di­nan­za e sog­gia­ce a vi­gi­lan­za.

2In­di­pen­den­te­men­te dall'ob­bli­go d'au­to­riz­za­zio­ne, l'ac­co­gli­men­to può es­se­re vie­ta­to se le per­so­ne in­te­res­sa­te non so­no all'al­tez­za del com­pi­to per quan­to con­cer­ne l'ido­nei­tà ad edu­ca­re, il ca­rat­te­re o la sa­lu­te, op­pu­re se le con­di­zio­ni ma­ni­fe­sta­men­te non ba­sta­no.

3So­no ri­ser­va­te:

a.3
le com­pe­ten­ze dei ge­ni­to­ri, dell'au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri e del­la giu­sti­zia pe­na­le mi­no­ri­le;
b.
le di­spo­si­zio­ni del di­rit­to pub­bli­co per la pro­te­zio­ne dei mi­no­ri, so­prat­tut­to in me­ri­to al­la lot­ta con­tro la tu­ber­co­lo­si.

4Non è ri­chie­sta un'au­to­riz­za­zio­ne per ac­cu­di­re e col­lo­ca­re mi­no­ri nell'am­bi­to di pro­gram­mi di scam­bio sco­la­sti­ci, sog­gior­ni al­la pa­ri e si­mi­li sog­gior­ni fuo­ri dal­la ca­sa dei ge­ni­to­ri, che non so­no or­di­na­ti da un'au­to­ri­tà.4


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).
2 Nuo­vo ter­mi­ne giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801). Di det­ta mod. é te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.
3 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).
4 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Art. 1a Bene del minore  

1Nel­la de­ci­sio­ne sul­la con­ces­sio­ne o la re­vo­ca di un'au­to­riz­za­zio­ne non­ché nell'eser­ci­zio del­la vi­gi­lan­za il cri­te­rio pre­mi­nen­te di giu­di­zio è il be­ne del mi­no­re.

2L'au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri prov­ve­de af­fin­ché il mi­no­re ac­cu­di­to pres­so una fa­mi­glia af­fi­lian­te o in isti­tu­to:

a.
ven­ga in­for­ma­to, in mo­do ade­gua­to al­la sua età, cir­ca i pro­pri di­rit­ti, in par­ti­co­la­re pro­ce­du­ra­li;
b.
ot­ten­ga una per­so­na di fi­du­cia a cui pos­sa ri­vol­ger­si in ca­so di do­man­de o pro­ble­mi;
c.
par­te­ci­pi, in mo­do ade­gua­to al­la sua età, a tut­te le de­ci­sio­ni de­ter­mi­nan­ti per la sua vi­ta.

1 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Art. 2 Autorità competente  

1L'au­to­ri­tà com­pe­ten­te per il ri­la­scio dell'au­to­riz­za­zio­ne, la ri­ce­zio­ne del­le co­mu­ni­ca­zio­ni e l'eser­ci­zio del­la vi­gi­lan­za (di se­gui­to «au­to­ri­tà») è,2

a.
in ca­so di ac­co­gli­men­to in una fa­mi­glia, in un isti­tu­to o a gior­na­ta: l'au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri del luo­go del col­lo­ca­men­to del mi­no­re;
b.
in ca­so di ser­vi­zi of­fer­ti nell'am­bi­to dell'ac­co­gli­men­to in fa­mi­glia: un'au­to­ri­tà cen­tra­le can­to­na­le de­si­gna­ta dal Can­to­ne in cui ha se­de o do­mi­ci­lio il for­ni­to­re.

2I Can­to­ni pos­so­no af­fi­da­re i com­pi­ti di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­ra a:

a.
ad al­tre au­to­ri­tà can­to­na­li o co­mu­na­li ido­nee, in ca­so di ac­co­gli­men­to in una fa­mi­glia o in un isti­tu­to;
b.
ad al­tre au­to­ri­tà o ser­vi­zi can­to­na­li o co­mu­na­li ido­nei, in ca­so di ac­co­gli­men­to a gior­na­ta.

1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).
2 La cor­re­zio­ne del 20 giu. 2017 con­cer­ne sol­tan­to il te­sto fran­ce­se (RU 2017 3543).

Art. 2a Relazioni internazionali  

1L'au­to­ri­tà com­pe­ten­te può or­di­na­re un col­lo­ca­men­to a tem­po de­ter­mi­na­to di mi­no­re pres­so una fa­mi­glia o un isti­tu­to all'este­ro se:

a.
ha de­si­gna­to una per­so­na di fi­du­cia in Sviz­ze­ra a cui il mi­no­re ac­cu­di­to all'este­ro può ri­vol­ger­si in ca­so di do­man­de o pro­ble­mi;
b.
pri­ma del col­lo­ca­men­to, coin­vol­ge l'au­to­ri­tà cen­tra­le can­to­na­le di cui all'ar­ti­co­lo 2 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 21 di­cem­bre 20072 sul ra­pi­men­to in­ter­na­zio­na­le dei mi­no­ri e sul­le Con­ven­zio­ni dell'Aia sul­la pro­te­zio­ne dei mi­no­ri e de­gli adul­ti e ot­tie­ne dall'au­to­ri­tà stra­nie­ra com­pe­ten­te in ma­te­ria il con­sen­so per il col­lo­ca­men­to; e
c.
la fa­mi­glia af­fi­lian­te o l'isti­tu­to all'este­ro di­spon­go­no di un'au­to­riz­za­zio­ne del­la com­pe­ten­te au­to­ri­tà stra­nie­ra e so­no sot­to­po­sti al­la sua vi­gi­lan­za.

2Se il mi­no­re è ac­col­to da pa­ren­ti o da per­so­ne pros­si­me con do­mi­ci­lio all'este­ro de­si­gna­te dai suoi ge­ni­to­ri, è pos­si­bi­le in sin­go­li ca­si de­ro­ga­re al­le con­di­zio­ni di cui al­le let­te­re a-c se l'au­to­ri­tà com­pe­ten­te ha pre­via­men­te ac­cer­ta­to che il be­ne del mi­no­re non è com­pro­mes­so.


1 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).
2 RS211.222.32

Art. 3 Diritto cantonale  

1I Can­to­ni so­no au­to­riz­za­ti a ema­na­re, a pro­te­zio­ne dei mi­no­ri che cre­sco­no fuo­ri del­la ca­sa dei ge­ni­to­ri, di­spo­si­zio­ni che van­no ol­tre quel­le del­la pre­sen­te or­di­nan­za.

2È ri­ser­va­to ai Can­to­ni di pro­muo­ve­re l'af­fi­lia­zio­ne so­prat­tut­to:

a.1
adot­tan­do prov­ve­di­men­ti per la for­ma­zio­ne, il per­fe­zio­na­men­to e la con­su­len­za di ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti e de­gli esper­ti, co­me pu­re per la me­dia­zio­ne di buo­ni po­sti per gli af­fi­lia­ti nel­le fa­mi­glie e ne­gli isti­tu­ti;
b.
ap­pron­tan­do mo­del­li di con­trat­ti di af­fi­lia­zio­ne e mo­du­li per istan­ze e co­mu­ni­ca­zio­ni, adot­tan­do di­ret­ti­ve re­la­ti­ve al­la de­ter­mi­na­zio­ne dei com­pen­si e di­stri­buen­do fo­gli d'istru­zio­ne su i di­rit­ti e i do­ve­ri dei ge­ni­to­ri e dei ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti.

1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Sezione 2: Accoglimento in una famiglia

Art. 4 Obbligo d'autorizzazione  

1Chi ac­co­glie nel­la pro­pria eco­no­mia do­me­sti­ca un mi­no­re a sco­po di af­fi­lia­zio­ne ne­ces­si­ta di un'au­to­riz­za­zio­ne dell'au­to­ri­tà se il mi­no­re è ac­col­to:

a.
per più di un me­se die­tro com­pen­so; op­pu­re
b.
per più di tre me­si a ti­to­lo gra­tui­to.

2Chi, nell'am­bi­to di in­ter­ven­ti in si­tua­zio­ni di cri­si, ac­co­glie re­go­lar­men­te mi­no­ri nel­la pro­pria eco­no­mia do­me­sti­ca, die­tro com­pen­so o a ti­to­lo gra­tui­to, ne­ces­si­ta di un'au­to­riz­za­zio­ne in­di­pen­den­te­men­te dal­la du­ra­ta dell'ac­co­gli­men­to.

3L'ob­bli­go d'au­to­riz­za­zio­ne sus­si­ste an­che:

a.
se il col­lo­ca­men­to del mi­no­re è or­di­na­to da un'au­to­ri­tà;
b.
se il mi­no­re non tra­scor­re il fi­ne set­ti­ma­na nel­la fa­mi­glia af­fi­lian­te.

1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Art. 5 Premesse generali dell'autorizzazione  

1L'au­to­riz­za­zio­ne può es­se­re ri­la­scia­ta sol­tan­to se i ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti e i lo­ro con­vi­ven­ti, per la lo­ro per­so­na­li­tà, sa­lu­te e ido­nei­tà a edu­ca­re l'af­fi­lia­to, co­me pu­re per le con­di­zio­ni d'abi­ta­zio­ne, of­fro­no ga­ran­zia per la cu­ra, l'edu­ca­zio­ne e la for­ma­zio­ne dell'af­fi­lia­to e se non è mes­so in pe­ri­co­lo il be­ne de­gli al­tri fi­gli che vi­vo­no nel­la fa­mi­glia af­fi­lian­te.

2e 31


1 Abro­ga­ti dal n. I dell'O del 29 nov. 2002, con ef­fet­to dal 1° gen. 2003 (RU 2002 4167).

Art. 6 Accoglimento di affiliandi stranieri  

1Un af­fi­lian­do stra­nie­ro che ab­bia vis­su­to fi­no­ra all'este­ro può es­se­re ac­col­to in Sviz­ze­ra pres­so ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti che non han­no in­ten­zio­ne di adot­tar­lo, sol­tan­to se è da­to un gra­ve mo­ti­vo.

2I ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti de­vo­no pro­dur­re una di­chia­ra­zio­ne scrit­ta del rap­pre­sen­tan­te le­ga­le dell'af­fi­lian­do, com­pe­ten­te se­con­do il di­rit­to del Pae­se d'ori­gi­ne, sul­lo sco­po del col­lo­ca­men­to in Sviz­ze­ra. Se ta­le di­chia­ra­zio­ne non è re­dat­ta in una del­le lin­gue uf­fi­cia­li sviz­ze­re, l'au­to­ri­tà può esi­ger­ne la tra­du­zio­ne.

3I ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti de­vo­no im­pe­gnar­si per scrit­to a prov­ve­de­re al man­te­ni­men­to dell'af­fi­lian­do in Sviz­ze­ra co­me se fos­se lo­ro fi­glio, in­di­pen­den­te­men­te dall'evo­lu­zio­ne del rap­por­to di af­fi­lia­zio­ne, co­me pu­re a rim­bor­sa­re all'en­te pub­bli­co le spe­se di man­te­ni­men­to dell'af­fi­lian­do sop­por­ta­te in lo­ro ve­ce.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 29 nov. 2002, in vi­go­re dal 1° gen. 2003 (RU 2002 4167).

Art. 6a  

1 Abro­ga­to dal n. I dell'O del 29 nov. 2002, con ef­fet­to dal 1° gen. 2003 (RU 2002 4167).

Art. 6b Accoglimento agevolato di minori stranieri  

Le con­di­zio­ni di cui all'ar­ti­co­lo 6 non si ap­pli­ca­no all'ac­co­gli­men­to di un af­fi­lian­do stra­nie­ro che ab­bia vis­su­to fi­no­ra all'este­ro, se:2

a.
i ge­ni­to­ri so­no a be­ne­fi­cio di un per­mes­so di di­mo­ra o di do­mi­ci­lio in Sviz­ze­ra;
b.
egli è sta­to col­lo­ca­to per or­di­ne o in­ter­ven­to di un'au­to­ri­tà fe­de­ra­le.

1 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 21 dic. 1988, in vi­go­re dal 1° gen. 1989 (RU 1989 54).
2 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 29 nov. 2002, in vi­go­re dal 1° gen. 2003 (RU 2002 4167).

Art. 7 Indagine  

1L'au­to­ri­tà de­ve in­da­ga­re sul­le cir­co­stan­ze in ma­nie­ra ade­gua­ta, so­prat­tut­to con vi­si­te in ca­sa e, se ne­ces­sa­rio, fa­cen­do ri­cor­so a pe­ri­ti.

21


1 Abro­ga­to dal n. I dell'O del 29 nov. 2002, con ef­fet­to dal 1° gen. 2003 (RU 2002 4167).

Art. 8 Autorizzazione  

1I ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti de­vo­no ri­chie­de­re l'au­to­riz­za­zio­ne pri­ma di ac­co­glie­re l'af­fi­lia­to.

2L'au­to­riz­za­zio­ne è ri­la­scia­ta lo­ro per un af­fi­lian­do de­ter­mi­na­to; la stes­sa può es­se­re li­mi­ta­ta nel tem­po e gra­va­ta di one­ri e con­di­zio­ni.

3L'af­fi­lia­to de­ve es­se­re con­ve­nien­te­men­te as­si­cu­ra­to con­tro le ma­lat­tie, gli in­for­tu­ni e la re­spon­sa­bi­li­tà ci­vi­le.1

4L'au­to­riz­za­zio­ne ri­la­scia­ta per l'ac­co­gli­men­to di un af­fi­lian­do stra­nie­ro che ab­bia vis­su­to fi­no­ra all'este­ro (art. 6) pro­du­ce ef­fet­ti sol­tan­to do­po che sia ri­la­scia­to il vi­sto o as­si­cu­ra­to il per­mes­so di di­mo­ra (art. 8a).2


1 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 21 dic. 1988, in vi­go­re dal 1° gen. 1989 (RU 1989 54).
2 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 21 dic. 1988 (RU 1989 54). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 29 nov. 2002, in vi­go­re dal 1° gen. 2003 (RU 2002 4167).

Art. 8a Autorità cantonale competente in materia di migrazione  

1L'au­to­ri­tà tra­smet­te all'au­to­ri­tà can­to­na­le com­pe­ten­te in ma­te­ria di mi­gra­zio­ne l'au­to­riz­za­zio­ne per l'ac­co­gli­men­to di un mi­no­re stra­nie­ro che ab­bia vis­su­to fi­no a quel mo­men­to all'este­ro, cor­re­da­to del pro­prio rap­por­to sul­la fa­mi­glia af­fi­lian­te.

2L'au­to­ri­tà can­to­na­le com­pe­ten­te in ma­te­ria di mi­gra­zio­ne de­ci­de se ri­la­scia­re il vi­sto o as­si­cu­ra­re la con­ces­sio­ne del per­mes­so di di­mo­ra per il mi­no­re e co­mu­ni­ca la pro­pria de­ci­sio­ne all'au­to­ri­tà.


1 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 21 dic. 1988 (RU 1989 54). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Art. 8b Obbligo di annuncio  

I ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti de­vo­no an­nun­cia­re en­tro die­ci gior­ni all'au­to­ri­tà l'ar­ri­vo dell'af­fi­lian­do.


1 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 21 dic. 1988 (RU 1989 54). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 29 nov. 2002, in vi­go­re dal 1° gen. 2003 (RU 2002 4167).

Art. 9 Modificazione delle circostanze  

1I ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti de­vo­no co­mu­ni­ca­re im­me­dia­ta­men­te all'au­to­ri­tà tut­te le mo­di­fi­ca­zio­ni im­por­tan­ti del­le cir­co­stan­ze, so­prat­tut­to il cam­bia­men­to d'abi­ta­zio­ne, co­me pu­re la re­scis­sio­ne del rap­por­to di af­fi­lia­zio­ne e, se è co­no­sciu­to, il nuo­vo luo­go di di­mo­ra del mi­no­re.1

2Es­si de­vo­no co­mu­ni­ca­re gli av­ve­ni­men­ti im­por­tan­ti an­che al rap­pre­sen­tan­te le­ga­le o a chi ha prov­ve­du­to al col­lo­ca­men­to.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Art. 10 Vigilanza  

1Un esper­to de­si­gna­to dall'au­to­ri­tà vi­si­ta la fa­mi­glia af­fi­lian­te quan­do ne­ces­sa­rio, ma al­me­no una vol­ta all'an­no; re­di­ge un ver­ba­le di que­ste vi­si­te.

2L'esper­to ac­cer­ta che sia­no adem­piu­te le pre­mes­se del­la con­ti­nua­zio­ne del rap­por­to di af­fi­lia­zio­ne. Con­si­glia i ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti in ca­so di ne­ces­si­tà.

3L'au­to­ri­tà vi­gi­la af­fin­ché la rap­pre­sen­tan­za le­ga­le del mi­no­re sia de­bi­ta­men­te di­sci­pli­na­ta e que­st'ul­ti­mo par­te­ci­pi, in mo­do ade­gua­to al­la sua età, al­le de­ci­sio­ni de­ter­mi­nan­ti per la sua vi­ta.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Art. 11 Revoca dell'autorizzazione  

1Ove de­fi­cien­ze o dif­fi­col­tà non pos­sa­no es­se­re eli­mi­na­te nep­pu­re in col­la­bo­ra­zio­ne con il rap­pre­sen­tan­te le­ga­le o con chi ha prov­ve­du­to al col­lo­ca­men­to e ap­pa­ia­no inu­ti­li al­tri prov­ve­di­men­ti, l'au­to­ri­tà re­vo­ca l'au­to­riz­za­zio­ne e in­vi­ta il rap­pre­sen­tan­te le­ga­le o chi ha prov­ve­du­to al col­lo­ca­men­to a col­lo­ca­re il mi­no­re al­tro­ve, en­tro un ter­mi­ne ra­gio­ne­vo­le.

2Se ta­le in­vi­to ri­sul­ta va­no, l'au­to­ri­tà ne in­for­ma l'au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri del do­mi­ci­lio e, se del ca­so, del luo­go di di­mo­ra del mi­no­re.

3Se vi è pe­ri­co­lo nel ri­tar­do, l'au­to­ri­tà ri­ti­ra su­bi­to il mi­no­re, in­for­man­do­ne l'au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri, e lo col­lo­ca tem­po­ra­nea­men­te al­tro­ve.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Art. 11a a 11j  

1 In­tro­dot­ta dal n. I dell'O del 29 nov. 2002 (RU 2002 4167). Abro­ga­ta dal n. II 1 dell'all. all'O del 29 giu. 2011 sull'ado­zio­ne, con ef­fet­to dal 1° gen. 2012 (RU 2011 3637).

Sezione 3: Accoglimento a giornata

Art. 12  

1Chi si of­fre ge­ne­ri­ca­men­te di ac­co­glie­re re­go­lar­men­te nel­la pro­pria eco­no­mia do­me­sti­ca, du­ran­te la gior­na­ta e die­tro com­pen­so, mi­no­ri di me­no di do­di­ci an­ni, de­ve in­for­mar­ne le au­to­ri­tà.

2Al­la vi­gi­lan­za dell'au­to­ri­tà so­no ap­pli­ca­bi­li ana­lo­gi­ca­men­te le di­spo­si­zio­ni sull'ac­co­gli­men­to in una fa­mi­glia (art. 5 e 10).

3L'au­to­ri­tà vie­ta ai ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti a gior­na­ta, in­for­man­do­ne il rap­pre­sen­tan­te le­ga­le, l'ul­te­rio­re ac­co­gli­men­to di mi­no­ri, ove al­tri prov­ve­di­men­ti per eli­mi­na­re de­fi­cien­ze e dif­fi­col­tà sia­no ri­sul­ta­ti va­ni, op­pu­re ap­pa­ia­no in­suf­fi­cien­ti sin dall'ini­zio.

Sezione 4: Accoglimento in istituti

Art. 13 Obbligo d'autorizzazione  

1È ne­ces­sa­ria l'au­to­riz­za­zio­ne dell'au­to­ri­tà per ge­sti­re isti­tu­zio­ni de­sti­na­te a:

a.
ospi­ta­re mi­no­ri, di gior­no e di not­te, per l'edu­ca­zio­ne, l'as­si­sten­za, la for­ma­zio­ne, l'os­ser­va­zio­ne o il trat­ta­men­to;
b.
ac­co­glie­re e as­si­ste­re re­go­lar­men­te du­ran­te la gior­na­ta mi­no­ri di me­no di do­di­ci an­ni (asi­li ni­do, ri­crea­to­ri e si­mi­li).

2Non sog­giac­cio­no ad au­to­riz­za­zio­ne:

a.
le isti­tu­zio­ni can­to­na­li, co­mu­na­li o pri­va­te d'uti­li­tà pub­bli­ca che sot­to­stan­no a vi­gi­lan­za par­ti­co­la­re in vir­tù del­la le­gi­sla­zio­ne so­cia­le, sco­la­sti­ca o sa­ni­ta­ria;
b.1
c.
le co­lo­nie e i cam­pi di va­can­za, con ri­ser­va del­le di­spo­si­zio­ni can­to­na­li di­ver­gen­ti;
d. 2

3I mi­no­ri pos­so­no es­se­re ac­col­ti sol­tan­to do­po il ri­la­scio dell'au­to­riz­za­zio­ne.

4Agli isti­tu­ti che of­fro­no ser­vi­zi nell'am­bi­to dell'ac­co­gli­men­to in fa­mi­glia si ap­pli­ca­no inol­tre gli ar­ti­co­li 20a-20f.3


1 Abro­ga­ta dal n. I dell'O del 10 ott. 2012, con ef­fet­to dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).
2 Abro­ga­ta dal n. I dell'O del 10 ott. 2012, con ef­fet­to dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).
3 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2012 5801).

Art. 14 Istanza d'autorizzazione  

1L'istan­za de­ve con­te­ne­re tut­te le in­for­ma­zio­ni uti­li, ma al­me­no i da­ti se­guen­ti:

a.
sco­po, for­ma giu­ri­di­ca e ba­se fi­nan­zia­ria dell'isti­tu­to;
b.
nu­me­ro, età e ge­ne­re di mi­no­ri che pos­so­no es­se­re ac­col­ti e, se del ca­so, pro­gram­ma d'in­se­gna­men­to o cu­re te­ra­peu­ti­che of­fer­te;
c.
ge­ne­ra­li­tà e for­ma­zio­ne del di­ret­to­re, nu­me­ro e for­ma­zio­ne dei col­la­bo­ra­to­ri;
d.
di­spo­si­zio­ne e at­trez­za­tu­re dei lo­ca­li per l'abi­ta­zio­ne, l'in­se­gna­men­to e il tem­po li­be­ro.

2Se l'isti­tu­to di­pen­de da una per­so­na giu­ri­di­ca, de­vo­no es­se­re al­le­ga­ti gli sta­tu­ti e re­si no­ti gli or­ga­ni.

3L'au­to­ri­tà può ri­chie­de­re do­cu­men­ti giu­sti­fi­ca­ti­vi e al­tre in­for­ma­zio­ni uti­li.

Art. 15 Premesse dell'autorizzazione  

1L'au­to­riz­za­zio­ne può es­se­re ri­la­scia­ta uni­ca­men­te se:

a.
è as­si­cu­ra­ta la cu­ra ne­ces­sa­ria al­lo svi­lup­po fi­si­co e men­ta­le dei mi­no­ri;
b.
il di­ret­to­re e i suoi col­la­bo­ra­to­ri so­no adat­ti, quan­to a per­so­na­li­tà, sta­to di sa­lu­te, ido­nei­tà a edu­ca­re e for­ma­zio­ne, ad as­su­me­re il com­pi­to che li at­ten­de e se il nu­me­ro dei col­la­bo­ra­to­ri ba­sta per la cu­ra dei mi­no­ri ac­col­ti nell'isti­tu­to;
c.
so­no as­si­cu­ra­ti un nu­tri­men­to sa­no e va­ria­to e la sor­ve­glian­za me­di­ca;
d.
l'ar­re­da­men­to cor­ri­spon­de al­le esi­gen­ze dell'igie­ne dell'abi­ta­zio­ne e dei prov­ve­di­men­ti an­tin­cen­dio;
e.
l'isti­tu­to ha una ba­se eco­no­mi­ca si­cu­ra;
f.
i mi­no­ri so­no con­ve­nien­te­men­te as­si­cu­ra­ti con­tro le ma­lat­tie, gli in­for­tu­ni e la re­spon­sa­bi­li­tà ci­vi­le.

2Pri­ma di ri­la­scia­re l'au­to­riz­za­zio­ne, l'au­to­ri­tà esa­mi­na in mo­do ade­gua­to, in par­ti­co­la­re con so­pral­luo­ghi, col­lo­qui, in­for­man­do­si e, se ne­ces­sa­rio, fa­cen­do ri­cor­so a pe­ri­ti, se sia­no adem­piu­te le pre­mes­se.

Art. 16 Autorizzazione  

1L'au­to­riz­za­zio­ne è ri­la­scia­ta al di­ret­to­re re­spon­sa­bi­le e, se del ca­so, co­mu­ni­ca­ta all'or­ga­ni­smo da cui di­pen­de l'isti­tu­to.

2L'au­to­riz­za­zio­ne ri­le­va quan­te e qua­li per­so­ne pos­so­no es­se­re ac­col­te; es­sa può es­se­re ri­la­scia­ta in pro­va o li­mi­ta­ta nel tem­po e gra­va­ta di one­ri e con­di­zio­ni.

3Se cam­bia il di­ret­to­re re­spon­sa­bi­le, dev'es­se­re ri­chie­sta una nuo­va au­to­riz­za­zio­ne.

Art. 16a Nuovo collocamento  

1Un isti­tu­to può pro­ce­de­re a un nuo­vo col­lo­ca­men­to di mi­no­re pres­so una fa­mi­glia af­fi­lian­te o un al­tro isti­tu­to, se:

a.
la fa­mi­glia af­fi­lian­te o l'al­tro isti­tu­to di­spo­ne di un'au­to­riz­za­zio­ne e sog­gia­ce a vi­gi­lan­za;
b.
la per­so­na o l'au­to­ri­tà che ha di­spo­sto il col­lo­ca­men­to in isti­tu­to ha ap­pro­va­to il nuo­vo col­lo­ca­men­to; e
c.
il mi­no­re è sta­to re­so par­te­ci­pe del­la de­ci­sio­ne in mo­do ade­gua­to al­la sua età.

2Ai nuo­vi col­lo­ca­men­ti all'este­ro si ap­pli­ca inol­tre l'ar­ti­co­lo 2a.

3I ca­po­ver­si 1 e 2 si ap­pli­ca­no an­che ai col­lo­ca­men­ti re­go­la­ri du­ran­te i fi­ne set­ti­ma­na e le va­can­ze.


1 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Art. 17 Lista dei minori  

1Dev'es­se­re te­nu­ta una li­sta dei mi­no­ri ac­col­ti nel­la qua­le fi­gu­ri­no i da­ti se­guen­ti:

a.
ge­ne­ra­li­tà del mi­no­re1 e dei ge­ni­to­ri;
b.
luo­go di di­mo­ra an­te­rio­re;
c.
no­me del rap­pre­sen­tan­te le­ga­le e di chi ha prov­ve­du­to al col­lo­ca­men­to;
d.
da­ta dell'en­tra­ta e dell'usci­ta;
e.
ri­lie­vi e di­spo­si­zio­ni me­di­che;
f.
av­ve­ni­men­ti par­ti­co­la­ri.

2Per gli isti­tu­ti che ac­col­go­no mi­no­ri sol­tan­to du­ran­te la gior­na­ta, de­vo­no fi­gu­ra­re uni­ca­men­te le ge­ne­ra­li­tà de­gli stes­si e dei ge­ni­to­ri o dei ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti.


1 Nuo­vo ter­mi­ne giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801). Di det­ta mod. é te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.

Art. 18 Modificazione delle circostanze  

1Il di­ret­to­re e, se del ca­so, l'or­ga­ni­smo da cui di­pen­de l'isti­tu­to, de­vo­no co­mu­ni­ca­re tem­pe­sti­va­men­te all'au­to­ri­tà pre­vi­ste mo­di­fi­ca­zio­ni ri­le­van­ti dell'or­ga­niz­za­zio­ne, del­le at­trez­za­tu­re o dell'at­ti­vi­tà dell'isti­tu­to, so­prat­tut­to an­che l'am­plia­men­to, il tra­sfe­ri­men­to o la chiu­su­ra dell'eser­ci­zio.

2Inol­tre de­vo­no es­se­re co­mu­ni­ca­ti tut­ti gli av­ve­ni­men­ti par­ti­co­la­ri che con­cer­no­no la sa­lu­te o la si­cu­rez­za dei mi­no­ri, so­prat­tut­to ma­lat­tie gra­vi, in­for­tu­ni o de­ces­si.

3L'au­to­riz­za­zio­ne può es­se­re man­te­nu­ta sol­tan­to se è as­si­cu­ra­to il be­ne dei mi­no­ri; es­sa de­ve es­se­re, se del ca­so, mo­di­fi­ca­ta e gra­va­ta di nuo­vi one­ri e con­di­zio­ni.

Art. 19 Vigilanza  

1Rap­pre­sen­tan­ti qua­li­fi­ca­ti dell'au­to­ri­tà de­vo­no vi­si­ta­re ogni isti­tu­to quan­do ne­ces­sa­rio, tut­ta­via al­me­no ogni due an­ni.

2Es­si han­no il com­pi­to di far­si un giu­di­zio, in ogni ma­nie­ra ade­gua­ta, in par­ti­co­la­re an­che con col­lo­qui, sul­lo sta­to di sa­lu­te dei mi­no­ri e sul­le cu­re lo­ro pro­di­ga­te.

3Es­si vi­gi­la­no af­fin­ché sia­no adem­piu­te le pre­mes­se per il ri­la­scio dell'au­to­riz­za­zio­ne e ri­spet­ta­ti gli one­ri e le con­di­zio­ni.

Art. 20 Revoca dell'autorizzazione  

1Ove le de­fi­cien­ze non pos­sa­no es­se­re eli­mi­na­te con la con­su­len­za o pro­cu­ran­do un'as­si­sten­za ade­gua­ta, l'au­to­ri­tà in­vi­ta il di­ret­to­re, in­for­man­do­ne l'or­ga­ni­smo da cui di­pen­de l'isti­tu­to, a prov­ve­de­re im­me­dia­ta­men­te al­la ri­mo­zio­ne del­le me­de­si­me.

2L'au­to­ri­tà può sot­to­por­re l'isti­tu­to a vi­gi­lan­za spe­cia­le ed ema­na­re in me­ri­to pre­scri­zio­ni par­ti­co­la­ri.

3Ove ta­li prov­ve­di­men­ti ri­sul­ti­no va­ni, op­pu­re ap­pa­ia­no in­suf­fi­cien­ti sin dall'ini­zio, l'au­to­ri­tà re­vo­ca l'au­to­riz­za­zio­ne. Pren­de tem­pe­sti­va­men­te le di­spo­si­zio­ni ne­ces­sa­rie al­la chiu­su­ra dell'isti­tu­to e aiu­ta, se ne­ces­sa­rio, a col­lo­ca­re al­tro­ve i mi­no­ri; se vi è pe­ri­co­lo nel ri­tar­do de­ci­de im­me­dia­ta­men­te le mi­su­re ne­ces­sa­rie.1


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Sezione 4a: Offerta di servizi nell'ambito dell'accoglimento in famiglia

Art. 20a Obbligo di comunicazione  

Sog­gia­ce all'ob­bli­go di co­mu­ni­ca­zio­ne nei con­fron­ti dell'au­to­ri­tà cen­tra­le can­to­na­le e al­la sua vi­gi­lan­za chiun­que, die­tro com­pen­so o a ti­to­lo gra­tui­to, of­fre ser­vi­zi nell'am­bi­to dell'ac­co­gli­men­to in fa­mi­glia (for­ni­to­re) e in par­ti­co­la­re:

a.
svol­ge at­ti­vi­tà di me­dia­zio­ne per col­lo­ca­re mi­no­ri pres­so fa­mi­glie af­fi­lian­ti;
b.
se­gue il rap­por­to di af­fi­lia­zio­ne sot­to l'aspet­to so­cio­pe­da­go­gi­co;
c.
of­fre pos­si­bi­li­tà di for­ma­zio­ne e per­fe­zio­na­men­to ai ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti; op­pu­re
d.
for­ni­sce con­su­len­ze e te­ra­pie a fa­vo­re de­gli af­fi­lia­ti.
Art. 20b Comunicazione  

1La co­mu­ni­ca­zio­ne dei for­ni­to­ri de­ve con­te­ne­re al­me­no i se­guen­ti da­ti e do­cu­men­ti giu­sti­fi­ca­ti­vi:

a.
sco­po, for­ma giu­ri­di­ca e, nel ca­so di per­so­ne giu­ri­di­che, sta­tu­ti e or­ga­ni;
b.
ge­ne­ra­li­tà e qua­li­fi­che pro­fes­sio­na­li del­le per­so­ne in­ca­ri­ca­te di of­fri­re ser­vi­zi;
c.
estrat­to del ca­sel­la­rio giu­di­zia­le del­le per­so­ne pre­po­ste al­la ge­stio­ne e una lo­ro di­chia­ra­zio­ne se­con­do la qua­le le per­so­ne in­ca­ri­ca­te di of­fri­re ser­vi­zi so­no sot­to­po­ste a per­ti­nen­te ve­ri­fi­ca al mo­men­to dell'en­tra­ta in ser­vi­zio e una vol­ta all'an­no per tut­ta la du­ra­ta del rap­por­to d'im­pie­go;
d.
pro­get­to re­la­ti­vo ai ser­vi­zi of­fer­ti; nel pro­get­to oc­cor­re il­lu­stra­re in par­ti­co­la­re se l'or­ga­ni­co e i mez­zi fi­nan­zia­ri so­no suf­fi­cien­ti per of­fri­re det­ti ser­vi­zi;
e.
in­di­ca­zio­ni det­ta­glia­te sul­le ta­rif­fe dei ser­vi­zi of­fer­ti.

2La co­mu­ni­ca­zio­ne de­ve av­ve­ni­re en­tro tre me­si dall'av­vio dell'at­ti­vi­tà.

Art. 20c Modificazione delle circostanze  

1I for­ni­to­ri de­vo­no co­mu­ni­ca­re sen­za in­du­gio e spon­ta­nea­men­te al­le au­to­ri­tà cam­bia­men­ti ri­le­van­ti nell'at­ti­vi­tà, in par­ti­co­la­re in quel­le sog­get­te all'ob­bli­go di co­mu­ni­ca­zio­ne.

2De­vo­no es­se­re co­mu­ni­ca­ti in par­ti­co­la­re:

a.
im­por­tan­ti cam­bia­men­ti con­cer­nen­ti gli sta­tu­ti, l'or­ga­niz­za­zio­ne, l'at­ti­vi­tà e il pro­get­to;
b.
so­sti­tu­zio­ni del­le per­so­ne pre­po­ste al­la ge­stio­ne;
c.
l'am­plia­men­to, il tra­sfe­ri­men­to o la ces­sa­zio­ne dell'at­ti­vi­tà.
Art. 20d Tenuta delle liste  

1I for­ni­to­ri ten­go­no li­ste:

a.
del­le fa­mi­glie af­fi­lian­ti con le qua­li col­la­bo­ra­no e per le qua­li svol­go­no at­ti­vi­tà di me­dia­zio­ne;
b.
dei mi­no­ri a cui han­no pro­cu­ra­to un po­sto a sco­po di af­fi­lia­zio­ne.

2Nel­le li­ste fi­gu­ra­no al­me­no i se­guen­ti da­ti:

a.
ge­ne­ra­li­tà dei ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti;
b.
ge­ne­ra­li­tà del mi­no­re;
c.
ge­ne­ra­li­tà dei ge­ni­to­ri del mi­no­re;
d.
da­ta del col­lo­ca­men­to, di un even­tua­le nuo­vo col­lo­ca­men­to o ri­col­lo­ca­men­to nel­la fa­mi­glia pre­ce­den­te non­ché del­la fi­ne del col­lo­ca­men­to pres­so ter­zi.

3Se l'at­ti­vi­tà com­pren­de an­che i ser­vi­zi di cui all'ar­ti­co­lo 20a let­te­re b-d, le li­ste de­vo­no con­te­ne­re an­che le se­guen­ti in­di­ca­zio­ni:

a.
ri­lie­vi e di­spo­si­zio­ni me­di­che ine­ren­ti al po­sto o al­la si­tua­zio­ne di af­fi­lia­zio­ne;
b.
even­ti par­ti­co­la­ri;
c.
de­ci­sio­ni de­ter­mi­nan­ti per la vi­ta de­gli af­fi­lia­ti e la lo­ro opi­nio­ne al ri­guar­do.

4Le li­ste van­no con­se­gna­te an­nual­men­te al­le au­to­ri­tà.

5L'au­to­ri­tà può ri­chie­de­re ul­te­rio­ri do­cu­men­ti e in­for­ma­zio­ni.

Art. 20e Vigilanza  

1L'au­to­ri­tà ve­ri­fi­ca an­nual­men­te le li­ste dei for­ni­to­ri ed even­tua­li ul­te­rio­ri do­cu­men­ti ri­chie­sti. Re­di­ge un ver­ba­le dell'at­ti­vi­tà di vi­gi­lan­za.

2L'au­to­ri­tà va­lu­ta in mo­do ade­gua­to, in par­ti­co­la­re con so­pral­luo­ghi, col­lo­qui e ri­chie­ste di in­for­ma­zio­ni, l'at­ti­vi­tà svol­ta.

Art. 20f Misure di vigilanza  

1Se nell'am­bi­to del­la vi­gi­lan­za ri­le­va la­cu­ne nel­lo svol­gi­men­to dell'at­ti­vi­tà che pos­so­no nuo­ce­re al be­ne dell'af­fi­lia­to, l'au­to­ri­tà or­di­na mi­su­re at­te a ri­me­dia­re a ta­li la­cu­ne.

2Se il for­ni­to­re non tie­ne con­to del­le pre­scri­zio­ni dell'au­to­ri­tà nuo­cen­do in tal mo­do al be­ne dell'af­fi­lia­to, l'au­to­ri­tà può tem­po­ra­nea­men­te vie­ta­re l'eser­ci­zio dell'at­ti­vi­tà.

3Que­sta mi­su­ra si ap­pli­ca so­lo fin­tan­to che il for­ni­to­re non pos­sa di­mo­stra­re all'au­to­ri­tà che le la­cu­ne ri­le­va­te so­no sta­te col­ma­te.

4Se de­ci­de di vie­ta­re l'eser­ci­zio dell'at­ti­vi­tà, l'au­to­ri­tà in­for­ma:

a.
le fa­mi­glie af­fi­lian­ti che han­no col­la­bo­ra­to con il for­ni­to­re;
b.
l'au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne del mi­no­re in­te­res­sa­to o, se il mi­no­re non è sta­to col­lo­ca­to su de­ci­sio­ne di un'au­to­ri­tà, il de­ten­to­re dell'au­to­ri­tà pa­ren­ta­le o del­la cu­sto­dia pa­ren­ta­le; e
c.
le al­tre au­to­ri­tà can­to­na­li di vi­gi­lan­za.

Sezione: Procedura

Art. 21 Inserti  

1L'au­to­ri­tà tie­ne in­ser­ti:1

a.
sui mi­no­ri ac­col­ti in una fa­mi­glia, con i da­ti se­guen­ti: ge­ne­ra­li­tà dell'af­fi­lia­to e dei ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti, ini­zio e fi­ne del rap­por­to di af­fi­lia­zio­ne, esi­to del­le vi­si­te ed even­tua­li prov­ve­di­men­ti;
b.
sui ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti a gior­na­ta, con i da­ti se­guen­ti: ge­ne­ra­li­tà de­gli af­fi­lian­ti, nu­me­ro dei po­sti di­spo­ni­bi­li, esi­to del­le vi­si­te ed even­tua­li prov­ve­di­men­ti;
c.
su­gli isti­tu­ti, con i da­ti se­guen­ti: ge­ne­ra­li­tà del di­ret­to­re e, se del ca­so, l'or­ga­ni­smo da cui di­pen­do­no, nu­me­ro dei mi­no­ri, esi­to del­le vi­si­te ed even­tua­li prov­ve­di­men­ti;
d.2
sui for­ni­to­ri di ser­vi­zi nell'am­bi­to dell'ac­co­gli­men­to in fa­mi­glia, con le se­guen­ti in­di­ca­zio­ni: ge­ne­ra­li­tà del­le per­so­ne pre­po­ste al­la ge­stio­ne; ge­ne­ra­li­tà dei ge­ni­to­ri af­fi­lian­ti con cui sus­si­ste una col­la­bo­ra­zio­ne; ge­ne­ra­li­tà dei mi­no­ri a cui è sta­to pro­cu­ra­to un po­sto o che so­no sta­ti col­lo­ca­ti; ri­sul­ta­ti dell'at­ti­vi­tà di sor­ve­glian­za ed even­tua­li mi­su­re.

2Il di­rit­to can­to­na­le può pre­ve­de­re il ri­le­va­men­to di al­tri da­ti.3

3Il Di­par­ti­men­to fe­de­ra­le di giu­sti­zia e po­li­zia può or­di­na­re l'ese­cu­zio­ne di in­da­gi­ni sta­ti­sti­che su­gli af­fi­lia­ti ed ema­na­re le di­spo­si­zio­ni ne­ces­sa­rie; l'Uf­fi­cio fe­de­ra­le di sta­ti­sti­ca ese­gue le in­da­gi­ni.4


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).
2 In­tro­dot­ta dal n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).
3 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 21 dic. 1988, in vi­go­re dal 1° gen. 1989 (RU 1989 54).
4 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 21 dic. 1988, in vi­go­re dal 1° gen. 1989 (RU 1989 54).

Art. 22 Segreto  

Tut­te le per­so­ne at­ti­ve nel­la vi­gi­lan­za su­gli af­fi­lia­ti so­no ob­bli­ga­te a ser­ba­re il se­gre­to nei con­fron­ti di ter­zi.

Art. 23 Comunicazione  

1Il con­trol­lo de­gli abi­tan­ti del Co­mu­ne co­mu­ni­ca all'au­to­ri­tà l'ar­ri­vo di mi­no­ri che non vi­vo­no pres­so i lo­ro ge­ni­to­ri.1

2Se l'au­to­ri­tà vie­ne a co­no­scen­za del fat­to che un mi­no­re è col­lo­ca­to pres­so una fa­mi­glia af­fi­lian­te, ne in­for­ma l'au­to­ri­tà com­pe­ten­te di ta­le luo­go; ciò va­le ana­lo­gi­ca­men­te se una fa­mi­glia af­fi­lian­te ha tra­sfe­ri­to il pro­prio do­mi­ci­lio.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Art. 24 Assistenza fra le autorità  

Le au­to­ri­tà al­le qua­li è af­fi­da­ta la vi­gi­lan­za su­gli af­fi­lia­ti e le al­tre au­to­ri­tà re­spon­sa­bi­li del­la pro­te­zio­ne dei mi­no­ri si de­vo­no re­ci­pro­ca as­si­sten­za am­mi­ni­stra­ti­va e giu­di­zia­ria.

Art. 25 Gratuità  

1L'au­to­ri­tà può ri­scuo­te­re tas­se in me­ri­to al­la vi­gi­lan­za sul­le con­di­zio­ni di af­fi­lia­zio­ne in una fa­mi­glia o a gior­na­ta sol­tan­to se vi so­no sta­ti ri­pe­tu­ti o gra­vi re­cla­mi.

2Gli esbor­si sup­ple­men­ta­ri dell'au­to­ri­tà, qua­li spe­se per la­vo­ri af­fi­da­ti a ter­zi, pos­so­no es­se­re mes­si a ca­ri­co dei ri­chie­den­ti.1


1 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 21 dic. 1988, in vi­go­re dal 1° gen. 1989 (RU 1989 54).

Art. 26 Sanzioni  

1L'au­to­ri­tà in­flig­ge una mul­ta di­sci­pli­na­re fi­no a 1000 fran­chi a chi in­ten­zio­nal­men­te o per ne­gli­gen­za vio­la gli ob­bli­ghi ri­sul­tan­ti dal­la pre­sen­te or­di­nan­za o da una de­ci­sio­ne pre­sa in ba­se al­la stes­sa.2

2Se è in­flit­ta una mul­ta di­sci­pli­na­re, l'au­to­ri­tà può, in ca­so di re­ci­di­va, com­mi­na­re la pe­na del­la mul­ta per di­sob­be­dien­za a de­ci­sio­ni del­le au­to­ri­tà, ai sen­si dell'ar­ti­co­lo 292 del Co­di­ce pe­na­le3.4

3Au­to­ri­tà o fun­zio­na­ri che nell'eser­ci­zio del­la lo­ro at­ti­vi­tà ac­cer­ta­no o ap­pren­do­no che un'in­fra­zio­ne è sta­ta com­mes­sa con­tro le di­spo­si­zio­ni del­la pre­sen­te or­di­nan­za so­no ob­bli­ga­ti a de­nun­ziar­la su­bi­to all'au­to­ri­tà.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 21 dic. 1988, in vi­go­re dal 1° gen. 1989 (RU 1989 54).
2 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 21 dic. 1988, in vi­go­re dal 1° gen. 1989 (RU 1989 54).
3 RS 311.0
4 Nuo­vo te­sto giu­sta l'art. 333 del Co­di­ce pe­na­le (RS 311.0), nel­la ver­sio­ne del­la LF del 13 dic. 2002, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 2006 3459; FF 1999 1669).

Art. 27 Procedura di ricorso  

1Con­tro le de­ci­sio­ni ema­na­te dall'au­to­ri­tà di pro­te­zio­ne dei mi­no­ri in ap­pli­ca­zio­ne del­la pre­sen­te or­di­nan­za è da­to ri­cor­so al giu­di­ce com­pe­ten­te (art. 450 CC).1

2Se le com­pe­ten­ze dell'au­to­ri­tà so­no sta­te af­fi­da­te ad al­tri uf­fi­ci, il ri­cor­so con­tro le de­ci­sio­ni è ret­to dal di­rit­to can­to­na­le.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Sezione: Disposizioni finali

Art. 28 Rapporti di affiliazione esistenti  

1Le au­to­riz­za­zio­ni che so­no sta­te ri­la­scia­te fi­no al 31 di­cem­bre 1977 in ap­pli­ca­zio­ne del di­rit­to can­to­na­le an­te­rio­re e che so­no pre­scrit­te an­che dal­la pre­sen­te or­di­nan­za, re­sta­no in vi­go­re; se ne­ces­sa­rio, es­se de­vo­no es­se­re ade­gua­te en­tro il 31 di­cem­bre 1978 al nuo­vo di­rit­to.

2La vi­gi­lan­za è ret­ta in ogni ca­so dal­le di­spo­si­zio­ni del­la pre­sen­te or­di­nan­za.

3Per i rap­por­ti di af­fi­lia­zio­ne che giu­sta il di­rit­to an­te­rio­re non sog­giac­cio­no all'ob­bli­go dell'au­to­riz­za­zio­ne e per i qua­li il nuo­vo di­rit­to ri­chie­de pe­rò un'au­to­riz­za­zio­ne, l'istan­za d'au­to­riz­za­zio­ne dev'es­se­re inol­tra­ta en­tro il 30 giu­gno 1978; ciò va­le ana­lo­gi­ca­men­te per le co­mu­ni­ca­zio­ni pre­scrit­te dal nuo­vo di­rit­to.

Art. 29 Abolizione di disposizioni cantonali  

1Con l'en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te or­di­nan­za so­no abro­ga­te le di­spo­si­zio­ni can­to­na­li sul­la pro­te­zio­ne dei mi­no­ri che vi­vo­no fuo­ri del­la ca­sa dei ge­ni­to­ri, sal­vo di­ver­sa di­spo­si­zio­ne del di­rit­to fe­de­ra­le (art. 51 tit. fin. CC).

2Le di­spo­si­zio­ni can­to­na­li sull'or­ga­niz­za­zio­ne del­la pro­te­zio­ne dei mi­no­ri che vi­vo­no fuo­ri del­la ca­sa dei ge­ni­to­ri re­sta­no in vi­go­re fin­tan­to che i Can­to­ni non di­spon­go­no al­tri­men­ti.

Art. 29a Disposizione transitoria della modifica del 10 ottobre 2012  

1Per i rap­por­ti di af­fi­lia­zio­ne che se­con­do il di­rit­to an­te­rio­re non sog­giac­cio­no all'ob­bli­go d'au­to­riz­za­zio­ne e per i qua­li il nuo­vo di­rit­to ri­chie­de in­ve­ce un'au­to­riz­za­zio­ne, la do­man­da d'au­to­riz­za­zio­ne de­ve es­se­re pre­sen­ta­ta en­tro il 31 mar­zo 2013. I rap­por­ti di af­fi­lia­zio­ne esi­sten­ti con­ti­nua­no a es­se­re am­mes­si fi­no a de­ci­sio­ne dell'au­to­ri­tà in me­ri­to al­la do­man­da.

2L'au­to­ri­tà di cui all'ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 1 let­te­ra b è isti­tui­ta al 1° gen­na­io 2014.

3A quel mo­men­to i for­ni­to­ri di ser­vi­zi nell'am­bi­to dell'ac­co­gli­men­to in fa­mi­glia de­vo­no co­mu­ni­ca­re la pro­pria at­ti­vi­tà all'au­to­ri­tà isti­tui­ta nel Can­to­ne in cui han­no se­de o do­mi­ci­lio.


1 In­tro­dot­to dal n. I dell'O del 10 ott. 2012, in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 5801).

Art. 30 Entrata in vigore  

La pre­sen­te or­di­nan­za en­tra in vi­go­re il 1° gen­na­io 1978.

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