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Legge federale sull'unione domestica registrata di coppie omosessuali

del 18 giugno 2004 (Stato 1° gennaio 2018)

L'Assemblea federale della Confederazione Svizzera,

visti gli articoli 38 capoverso 2, 112 capoverso 1, 113 capoverso 1, 119 capoverso 2, 121 capoverso 1, 122 capoverso 1, 123 capoverso 1, 128 capoverso 1 e 129 capoverso 1 della Costituzione federale1; visto il messaggio del Consiglio federale del 29 novembre 20022,

decreta:

Capitolo 1: Disposizioni generali

Art. 1 Oggetto  

La pre­sen­te leg­ge di­sci­pli­na la co­sti­tu­zio­ne, gli ef­fet­ti e lo scio­gli­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta di cop­pie omo­ses­sua­li.

Art. 2 Principio  

1Due per­so­ne del­lo stes­so ses­so pos­so­no far re­gi­stra­re uf­fi­cial­men­te la lo­ro unio­ne do­me­sti­ca.

2In tal mo­do si uni­sco­no in una co­mu­nio­ne di vi­ta con di­rit­ti e do­ve­ri re­ci­pro­ci.

3Il lo­ro sta­to ci­vi­le è: «in unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta».

Capitolo 2: Registrazione dell'unione domestica

Sezione 1: Condizioni e impedimenti

Art. 3 Condizioni  

1En­tram­bi i part­ner de­vo­no aver com­piu­to il di­ciot­te­si­mo an­no di età ed es­se­re ca­pa­ci di di­scer­ni­men­to.

2...1


1 Abro­ga­to dal n. 8 dell'all. al­la LF del 19 dic. 2008 (Pro­te­zio­ne de­gli adul­ti, di­rit­to del­le per­so­ne e di­rit­to del­la fi­lia­zio­ne), con ef­fet­to dal 1° gen. 2013 (RU 2011 725; FF 2006 6391).

Art. 4 Impedimenti  

1È proi­bi­to con­trar­re un'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta tra pa­ren­ti in li­nea ret­ta e tra fra­tel­li o so­rel­le ger­ma­ni, con­san­gui­nei o ute­ri­ni.

2En­tram­bi i part­ner de­vo­no pro­va­re di non es­se­re già vin­co­la­ti da un'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta o co­niu­ga­ti.

Sezione 2: Procedura

Art. 5 Domanda  

1La do­man­da di re­gi­stra­zio­ne si fa all'uf­fi­cio del­lo sta­to ci­vi­le del do­mi­ci­lio di uno dei part­ner.

2I part­ner com­pa­io­no per­so­nal­men­te. Se pro­va­no che la com­par­sa per­so­na­le non può es­se­re ma­ni­fe­sta­men­te pre­te­sa da lo­ro, la pro­ce­du­ra pre­li­mi­na­re si svol­ge per scrit­to.

3I part­ner pro­du­co­no i do­cu­men­ti ne­ces­sa­ri. Di­chia­ra­no per­so­nal­men­te all'uf­fi­cio del­lo sta­to ci­vi­le di sod­di­sfa­re le con­di­zio­ni di re­gi­stra­zio­ne dell'unio­ne do­me­sti­ca.

4 I part­ner che non han­no la cit­ta­di­nan­za sviz­ze­ra de­vo­no pro­va­re la le­ga­li­tà del lo­ro sog­gior­no in Sviz­ze­ra du­ran­te la pro­ce­du­ra pre­li­mi­na­re.1


1 In­tro­dot­to dal n. II 2 del­la LF del 12 giu. 2009 (Im­pe­di­re la con­clu­sio­ne di ma­tri­mo­ni in ca­so di sog­gior­no ir­re­go­la­re), in vi­go­re dal 1° gen. 2011 (RU 2010 3057; FF 2008 2145 2159).

Art. 6 Esame  

1 L'uf­fi­cio del­lo sta­to ci­vi­le com­pe­ten­te esa­mi­na se so­no sod­di­sfat­te le con­di­zio­ni di re­gi­stra­zio­ne e se non sus­si­sto­no im­pe­di­men­ti né cir­co­stan­ze se­con­do cui la do­man­da non cor­ri­spon­de ma­ni­fe­sta­men­te al­la li­be­ra vo­lon­tà dei part­ner.1

2L'uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le si ri­fiu­ta di pro­ce­de­re se uno dei part­ner ma­ni­fe­sta­men­te non in­ten­de crea­re una co­mu­nio­ne di vi­ta ben­sì elu­de­re le di­spo­si­zio­ni re­la­ti­ve all'am­mis­sio­ne e al sog­gior­no de­gli stra­nie­ri.2

3Nei ca­si di cui al ca­po­ver­so 2, l'uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le sen­te i part­ner e può sol­le­ci­ta­re in­for­ma­zio­ni da al­tre au­to­ri­tà o ter­zi.3

4L'uf­fi­cio del­lo sta­to ci­vi­le co­mu­ni­ca all'au­to­ri­tà com­pe­ten­te l'iden­ti­tà dei part­ner che non han­no for­ni­to la pro­va del­la le­ga­li­tà del lo­ro sog­gior­no in Sviz­ze­ra.4


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 4 del­la LF del 15 giu. 2012 sul­le mi­su­re con­tro i ma­tri­mo­ni for­za­ti, in vi­go­re dal 1° lug. 2013 (RU 2013 1035; FF 2011 1987).
2 In­tro­dot­to dal n. II 5 dell'all. al­la LF del 16 dic. 2005 su­gli stra­nie­ri, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 5437; FF 2002 3327).
3 In­tro­dot­to dal n. II 5 dell'all. al­la LF del 16 dic. 2005 su­gli stra­nie­ri, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 5437; FF 2002 3327).
4 In­tro­dot­to dal n. II 2 del­la LF del 12 giu. 2009 (Im­pe­di­re la con­clu­sio­ne di ma­tri­mo­ni in ca­so di sog­gior­no ir­re­go­la­re), in vi­go­re dal 1° gen. 2011 (RU 2010 3057; FF 2008 2145 2159).

Art. 7 Forma  

1L'uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le re­gi­stra la di­chia­ra­zio­ne di vo­lon­tà di en­tram­bi i part­ner e fa lo­ro fir­ma­re il cer­ti­fi­ca­to di unio­ne.

2La re­gi­stra­zio­ne dell'unio­ne do­me­sti­ca è pub­bli­ca.

Art. 8 Disposizioni di esecuzione  

Il Con­si­glio fe­de­ra­le ema­na le di­spo­si­zio­ni di ese­cu­zio­ne.

Sezione 3: Annullamento

Art. 9 Annullabilità assoluta  

1Qual­sia­si in­te­res­sa­to può in ogni tem­po do­man­da­re al giu­di­ce l'an­nul­la­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta se:

a.
al mo­men­to del­la re­gi­stra­zio­ne dell'unio­ne do­me­sti­ca uno dei part­ner non era ca­pa­ce di di­scer­ni­men­to e da al­lo­ra non ha riac­qui­sta­to la ca­pa­ci­tà di di­scer­ni­men­to;
b.
l'unio­ne do­me­sti­ca è sta­ta re­gi­stra­ta in vio­la­zio­ne dell'ar­ti­co­lo 4;
c.1
uno dei part­ner non in­ten­de­va crea­re una co­mu­nio­ne di vi­ta ben­sì elu­de­re le di­spo­si­zio­ni re­la­ti­ve all'am­mis­sio­ne e al sog­gior­no de­gli stra­nie­ri;
d.2
l'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta non cor­ri­spon­de­va al­la li­be­ra vo­lon­tà di uno dei part­ner;3
e.4
uno dei part­ner è mi­no­ren­ne, sal­vo che in­te­res­si pre­pon­de­ran­ti del­lo stes­so im­pon­ga­no il pro­se­gui­men­to dell'unio­ne.

2Du­ran­te l'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta l'azio­ne di an­nul­la­men­to è pro­mos­sa d'uf­fi­cio dall'au­to­ri­tà com­pe­ten­te nel do­mi­ci­lio dei part­ner. Com­pa­ti­bil­men­te con i lo­ro com­pi­ti, le au­to­ri­tà del­la Con­fe­de­ra­zio­ne e dei Can­to­ni che han­no mo­ti­vo di ri­te­ne­re nul­la un'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta ne in­for­ma­no l'au­to­ri­tà com­pe­ten­te per pro­muo­ve­re l'azio­ne.5


1 In­tro­dot­ta dal n. II 5 dell'all. al­la LF del 16 dic. 2005 su­gli stra­nie­ri, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 5437; FF 2002 3327).
2 In­tro­dot­ta dal n. I 4 del­la LF del 15 giu. 2012 sul­le mi­su­re con­tro i ma­tri­mo­ni for­za­ti, in vi­go­re dal 1° lug. 2013 (RU 2013 1035; FF 2011 1987).
3 Te­sto ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell'AF (art. 58 cpv. 1 LParl; RS 171.10).
4 In­tro­dot­ta dal n. I 4 del­la LF del 15 giu. 2012 sul­le mi­su­re con­tro i ma­tri­mo­ni for­za­ti, in vi­go­re dal 1° lug. 2013 (RU 2013 1035; FF 2011 1987).
5 Per. in­tro­dot­to dal n. I 4 del­la LF del 15 giu. 2012 sul­le mi­su­re con­tro i ma­tri­mo­ni for­za­ti, in vi­go­re dal 1° lug. 2013 (RU 2013 1035; FF 2011 1987).

Art. 10 Annullabilità relativa  

1Un part­ner può do­man­da­re al giu­di­ce l'an­nul­la­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta per vi­zi del­la vo­lon­tà.

2L'azio­ne di an­nul­la­men­to dev'es­se­re pro­mos­sa en­tro sei me­si dal gior­no in cui l'aven­te di­rit­to ha sco­per­to il vi­zio del­la vo­lon­tà, ma in ogni ca­so en­tro cin­que an­ni dal­la re­gi­stra­zio­ne.

3Se il part­ner at­to­re muo­re du­ran­te il pro­ce­di­men­to, un ere­de può pro­se­gui­re l'azio­ne.

Art. 11 Effetti della sentenza di annullamento  

1L'an­nul­la­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta ha ef­fet­to dal giu­di­ca­to del­la re­la­ti­va sen­ten­za.

2I di­rit­ti di suc­ces­sio­ne si estin­guo­no re­troat­ti­va­men­te. Per il ri­ma­nen­te si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia le di­spo­si­zio­ni con­cer­nen­ti gli ef­fet­ti del­lo scio­gli­men­to giu­di­zia­le dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta.

Capitolo 3: Effetti dell'unione domestica registrata

Sezione 1: Diritti e doveri generali

Art. 12 Assistenza e rispetto  

I part­ner si de­vo­no as­si­sten­za e ri­spet­to re­ci­pro­ci.

Art. 12a Cognome  

1Cia­scun part­ner con­ser­va il pro­prio co­gno­me.

2Al mo­men­to del­la re­gi­stra­zio­ne dell'unio­ne do­me­sti­ca, i part­ner pos­so­no tut­ta­via di­chia­ra­re all'uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le di vo­ler as­su­me­re un co­gno­me co­mu­ne; pos­so­no sce­glie­re tra il co­gno­me da ce­li­be o nu­bi­le di uno di lo­ro.


1 In­tro­dot­to dal n. II 2 del­la LF del 30 set. 2011 (Co­gno­me e cit­ta­di­nan­za), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 2569; FF 2009 6577 6585).

Art. 13 Mantenimento  

1I part­ner prov­ve­do­no in co­mu­ne, cia­scu­no nel­la mi­su­ra del­le pro­prie for­ze, al de­bi­to man­te­ni­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca. Per il ri­ma­nen­te si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia gli ar­ti­co­li 163-165 del Co­di­ce ci­vi­le (CC)1.2

2Se i part­ner non pos­so­no ac­cor­dar­si in pro­po­si­to, il giu­di­ce sta­bi­li­sce, ad istan­za di par­te, i con­tri­bu­ti pe­cu­nia­ri per il man­te­ni­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca. Ta­li con­tri­bu­ti pos­so­no es­se­re pre­te­si per il fu­tu­ro e per l'an­no pre­ce­den­te l'istan­za.

3Se un part­ner non adem­pie il pro­prio ob­bli­go di man­te­ni­men­to, il giu­di­ce può or­di­na­re ai suoi de­bi­to­ri che fac­cia­no i lo­ro pa­ga­men­ti, in tut­to o in par­te, all'al­tro.


1 RS210
2 Per. in­tro­dot­to dal n. 1 dell'all. del­la LF del 17 giu. 2016 (Ado­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 3699; FF 2015 793).

Art. 14 Abitazione comune  

1Un part­ner non può, sen­za l'espli­ci­to con­sen­so dell'al­tro, di­sdi­re un con­trat­to di lo­ca­zio­ne, alie­na­re l'abi­ta­zio­ne co­mu­ne o li­mi­ta­re con al­tri ne­go­zi giu­ri­di­ci i di­rit­ti ine­ren­ti al­la stes­sa.

2Il part­ner che non può pro­cu­rar­si que­sto con­sen­so, o cui il con­sen­so è ne­ga­to sen­za va­li­do mo­ti­vo, può adi­re il giu­di­ce.

Art. 15 Rappresentanza dell'unione domestica  

1 Du­ran­te la vi­ta co­mu­ne, cia­scun part­ner rap­pre­sen­ta l'unio­ne do­me­sti­ca per i bi­so­gni cor­ren­ti del­la stes­sa.

2 Per gli al­tri bi­so­gni, un part­ner rap­pre­sen­ta l'unio­ne do­me­sti­ca sol­tan­to se:

a.
ne è sta­to au­to­riz­za­to dall'al­tro o dal giu­di­ce; o
b.
l'af­fa­re non con­sen­te una di­la­zio­ne e l'al­tro part­ner è im­pos­si­bi­li­ta­to a da­re il pro­prio con­sen­so per ma­lat­tia, as­sen­za o ana­lo­ghi mo­ti­vi.

3 Con i pro­pri at­ti cia­scun part­ner ob­bli­ga sé stes­so e, in quan­to non ec­ce­da il po­te­re di rap­pre­sen­tan­za in mo­do ri­co­no­sci­bi­le dai ter­zi, so­li­dal­men­te an­che l'al­tro.

4Se un part­ner ec­ce­de il suo po­te­re di rap­pre­sen­ta­re l'unio­ne do­me­sti­ca o se ne di­mo­stra in­ca­pa­ce, il giu­di­ce, ad istan­za dell'al­tro, può pri­var­lo in tut­to o in par­te del­la rap­pre­sen­tan­za. La pri­va­zio­ne è op­po­ni­bi­le ai ter­zi di buo­na fe­de sol­tan­to quan­do sia sta­ta pub­bli­ca­ta per or­di­ne del giu­di­ce.

Art. 16 Obbligo d'informazione  

1Cia­scun part­ner è te­nu­to a in­for­ma­re l'al­tro, a do­man­da, sui suoi red­di­ti, la sua so­stan­za e i suoi de­bi­ti.

2Ad istan­za di par­te, il giu­di­ce può ob­bli­ga­re un part­ner o ter­zi a for­ni­re le in­for­ma­zio­ni oc­cor­ren­ti e a pro­dur­re i do­cu­men­ti ne­ces­sa­ri.

3Ri­ma­ne sal­vo il se­gre­to pro­fes­sio­na­le de­gli av­vo­ca­ti, dei no­tai, dei me­di­ci, de­gli ec­cle­sia­sti­ci e dei lo­ro au­si­lia­ri.

Art. 17 Sospensione della vita comune  

1Un part­ner è au­to­riz­za­to a so­spen­de­re la vi­ta co­mu­ne per gra­vi mo­ti­vi.

2Ad istan­za di par­te, il giu­di­ce:

a.
sta­bi­li­sce i con­tri­bu­ti pe­cu­nia­ri di un part­ner in fa­vo­re dell'al­tro;
b.
pren­de le mi­su­re ri­guar­dan­ti l'abi­ta­zio­ne e le sup­pel­let­ti­li do­me­sti­che.

3Un part­ner può pa­ri­men­ti pro­por­re l'istan­za se l'al­tro ri­fiu­ta la con­vi­ven­za sen­za va­li­do mo­ti­vo.

3bisSe una per­so­na ha adot­ta­to il fi­glio mi­no­ren­ne del part­ner, il giu­di­ce pren­de le mi­su­re ne­ces­sa­rie se­con­do gli ar­ti­co­li 270-327c CC1.2

4In ca­so di mo­di­fi­ca del­le cir­co­stan­ze, il giu­di­ce, ad istan­za di par­te, adat­ta o re­vo­ca le mi­su­re pre­se.


1 RS210
2 In­tro­dot­to dal n. 1 dell'all. del­la LF del 17 giu. 2016 (Ado­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 3699; FF 2015 793).

Sezione 2: Rapporti patrimoniali

Art. 18 Beni dei partner  

1Cia­scun part­ner di­spo­ne dei suoi be­ni.

2Cia­scun part­ner ri­spon­de dei suoi de­bi­ti con i suoi be­ni.

Art. 19 Prova  

1 Chiun­que af­fer­mi che un be­ne sia di pro­prie­tà dell'uno o dell'al­tro part­ner de­ve for­nir­ne la pro­va.

2Man­can­do ta­le pro­va, si pre­su­me che il be­ne sia di com­pro­prie­tà dei part­ner.

Art. 20 Inventario  

1Cia­scun part­ner può in ogni tem­po chie­de­re all'al­tro di con­cor­re­re al­la com­pi­la­zio­ne per at­to pub­bli­co di un in­ven­ta­rio dei lo­ro be­ni ri­spet­ti­vi.

2Que­sto in­ven­ta­rio si pre­su­me esat­to se com­pi­la­to en­tro un an­no dal con­fe­ri­men­to dei be­ni.

Art. 21 Mandato di amministrazione  

Se un part­ner af­fi­da all'al­tro l'am­mi­ni­stra­zio­ne dei suoi be­ni, si ap­pli­ca­no, sal­vo di­ver­so ac­cor­do, le di­spo­si­zio­ni sul man­da­to.

Art. 22 Restrizione del potere di disporre  

1 Se ne­ces­sa­rio per as­si­cu­ra­re le ba­si eco­no­mi­che o per adem­pie­re un ob­bli­go pa­tri­mo­nia­le de­ri­van­te dall'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta, il giu­di­ce, ad istan­za di par­te, può su­bor­di­na­re al con­sen­so di un part­ner la di­spo­si­zio­ne di de­ter­mi­na­ti be­ni da par­te dell'al­tro e pren­de­re prov­ve­di­men­ti con­ser­va­ti­vi.

2Se que­sta mi­su­ra con­cer­ne un fon­do, il giu­di­ce ne or­di­na la men­zio­ne nel re­gi­stro fon­dia­rio.

Art. 23 Debiti tra partner  

1Il part­ner cui il rim­bor­so di de­bi­ti esi­sten­ti nei con­fron­ti dell'al­tro ar­re­chi se­rie dif­fi­col­tà può chie­de­re di­la­zio­ni, sem­pre­ché si pos­sa ra­gio­ne­vol­men­te esi­ger­lo dal part­ner cre­di­to­re.

2Se le cir­co­stan­ze lo esi­go­no, la pre­te­sa dev'es­se­re ga­ran­ti­ta.

Art. 24 Attribuzione in caso di comproprietà  

Se un be­ne è in com­pro­prie­tà dei part­ner, il part­ner che pro­vi d'ave­re un in­te­res­se pre­pon­de­ran­te può, al mo­men­to del­lo scio­gli­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta e ol­tre al­le al­tre mi­su­re le­ga­li, chie­de­re che ta­le be­ne gli sia at­tri­bui­to per in­te­ro con­tro com­pen­so all'al­tro part­ner.

Art. 25 Convenzione patrimoniale  

1 I part­ner pos­so­no con­cor­da­re me­dian­te con­ven­zio­ne pa­tri­mo­nia­le una re­go­la­men­ta­zio­ne spe­cia­le per il ca­so in cui l'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta sia sciol­ta. Pos­so­no se­gna­ta­men­te con­ve­ni­re che i be­ni sia­no di­vi­si con­for­me­men­te agli ar­ti­co­li 196-219 CC1.2

2 Ta­li con­ven­zio­ni non de­vo­no pre­giu­di­ca­re la por­zio­ne le­git­ti­ma dei di­scen­den­ti di un part­ner.

3La con­ven­zio­ne pa­tri­mo­nia­le è sti­pu­la­ta per at­to pub­bli­co fir­ma­to dai con­traen­ti e, se del ca­so, dal rap­pre­sen­tan­te le­ga­le.

4Gli ar­ti­co­li 185 e 193 CC si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia.


1 RS210
2 Nuo­vo te­sto del per. giu­sta il n. 1 dell'all. del­la LF del 17 giu. 2016 (Ado­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 3699; FF 2015 793).

Sezione 3: Effetti particolari

Art. 26 Esclusione del matrimonio  

Chi è vin­co­la­to da un'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta non può con­trar­re ma­tri­mo­nio.

Art. 27 Figli del partner  

1Se uno dei part­ner ha fi­gli, l'al­tro lo as­si­ste in mo­do ade­gua­to nell'adem­pi­men­to del suo ob­bli­go di man­te­ni­men­to e nell'eser­ci­zio dell'au­to­ri­tà pa­ren­ta­le e lo rap­pre­sen­ta ove le cir­co­stan­ze lo ri­chie­da­no. I di­rit­ti dei ge­ni­to­ri ri­man­go­no in ogni ca­so sal­va­guar­da­ti.

2In ca­so di so­spen­sio­ne del­la vi­ta co­mu­ne o di scio­gli­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta, l'au­to­ri­tà tu­to­ria può, al­le con­di­zio­ni di cui all'ar­ti­co­lo 274a CC1, con­fe­ri­re il di­rit­to di in­trat­te­ne­re re­la­zio­ni per­so­na­li.


1 RS 210

Art. 27a Adozione del figliastro  

Se una per­so­na ha adot­ta­to il fi­glio mi­no­ren­ne del part­ner, si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia gli ar­ti­co­li 270-327c CC2.


1 In­tro­dot­to dal n. 1 dell'all. del­la LF del 17 giu. 2016 (Ado­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 3699; FF 2015 793).
2 RS210

Art. 28 Adozione e medicina riproduttiva  

Chi è vin­co­la­to da un'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta non può adot­ta­re con­giun­ta­men­te né va­ler­si di tec­ni­che di pro­crea­zio­ne me­di­cal­men­te as­si­sti­ta.


1 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 1 dell'all. del­la LF del 17 giu. 2016 (Ado­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 3699; FF 2015 793).

Capitolo 4: Scioglimento giudiziale dell'unione domestica registrata

Sezione 1: Condizioni

Art. 29 Richiesta comune  

1Qua­lo­ra i part­ner do­man­di­no con­giun­ta­men­te lo scio­gli­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta, il giu­di­ce li sen­te ed esa­mi­na se han­no pre­sen­ta­to la ri­chie­sta do­po ma­tu­ra ri­fles­sio­ne e per li­be­ra scel­ta e sti­pu­la­to una con­ven­zio­ne su­gli ef­fet­ti del­lo scio­gli­men­to che può es­se­re omo­lo­ga­ta.

2Se ta­li con­di­zio­ni so­no adem­piu­te, il giu­di­ce pro­nun­cia lo scio­gli­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta.

3I part­ner pos­so­no do­man­da­re me­dian­te ri­chie­sta co­mu­ne che il giu­di­ce de­ci­da, nel­la sen­ten­za di scio­gli­men­to, su­gli ef­fet­ti del­lo scio­gli­men­to in me­ri­to ai qua­li sus­si­ste di­sac­cor­do.

Art. 30 Azione  

Un part­ner può do­man­da­re lo scio­gli­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta se al mo­men­to del­la pro­po­si­zio­ne dell'azio­ne i part­ner vi­vo­no se­pa­ra­ti da al­me­no un an­no.

Sezione 2: Effetti

Art. 30a Cognome  

Il part­ner che ha cam­bia­to co­gno­me in oc­ca­sio­ne del­la re­gi­stra­zio­ne dell'unio­ne do­me­sti­ca con­ser­va il nuo­vo co­gno­me an­che do­po lo scio­gli­men­to del­la stes­sa; può tut­ta­via di­chia­ra­re in ogni tem­po all'uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le di vo­ler ri­pren­de­re il pro­prio co­gno­me da ce­li­be o nu­bi­le.


1 In­tro­dot­to dal n. II 2 del­la LF del 30 set. 2011 (Co­gno­me e cit­ta­di­nan­za), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 2569; FF 2009 6577 6585).

Art. 31 Diritto successorio  

1Dal­lo scio­gli­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta i part­ner ces­sa­no di es­se­re ere­di le­git­ti­mi l'uno dell'al­tro.

2Non pos­so­no avan­za­re pre­te­se per di­spo­si­zio­ni a cau­sa di mor­te fat­te pri­ma del­la li­ti­spen­den­za del­la pro­ce­du­ra di scio­gli­men­to.

Art. 32 Attribuzione dell'abitazione comune  

1Quan­do lo giu­sti­fi­chi­no gra­vi mo­ti­vi, il giu­di­ce può at­tri­bui­re a uno sol­tan­to dei part­ner i di­rit­ti e gli ob­bli­ghi ri­sul­tan­ti dal con­trat­to di lo­ca­zio­ne re­la­ti­vo all'abi­ta­zio­ne co­mu­ne, sem­pre­ché si pos­sa ra­gio­ne­vol­men­te esi­ger­lo dall'al­tro part­ner.

2Il part­ner ex lo­ca­ta­rio ri­spon­de so­li­dal­men­te del­la pi­gio­ne si­no al mo­men­to in cui il rap­por­to di lo­ca­zio­ne ces­sa o può es­se­re sciol­to per con­trat­to o per leg­ge, ma in ogni ca­so du­ran­te due an­ni al mas­si­mo. Se è chia­ma­to ef­fet­ti­va­men­te a ri­spon­de­re, può com­pen­sa­re l'im­por­to ver­sa­to con il con­tri­bu­to di man­te­ni­men­to do­vu­to all'al­tro part­ner, me­dian­te ra­te equi­va­len­ti al­la pi­gio­ne men­si­le.

3Se l'abi­ta­zio­ne co­mu­ne ap­par­tie­ne a uno dei part­ner, il giu­di­ce può, al­le con­di­zio­ni di cui al ca­po­ver­so 1, at­tri­bui­re all'al­tro un di­rit­to d'abi­ta­zio­ne per una du­ra­ta li­mi­ta­ta e con­tro ade­gua­ta in­den­ni­tà o im­pu­ta­zio­ne sul con­tri­bu­to di man­te­ni­men­to. Il di­rit­to d'abi­ta­zio­ne è li­mi­ta­to o sop­pres­so ove lo esi­ga­no fat­ti nuo­vi ri­le­van­ti.

Art. 33 Previdenza professionale  

Le pre­sta­zio­ni di usci­ta del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le ac­qui­si­te du­ran­te l'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta so­no di­vi­se se­con­do le di­spo­si­zio­ni del di­rit­to del di­vor­zio con­cer­nen­ti la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le.

Art. 34 Contributo di mantenimento  

1In li­nea di prin­ci­pio, do­po lo scio­gli­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta cia­scun part­ner prov­ve­de da sé al pro­prio man­te­ni­men­to.

2 Il part­ner che ha li­mi­ta­to la sua at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va, o non ne ha eser­ci­ta­ta al­cu­na, a cau­sa del­la ri­par­ti­zio­ne dei com­pi­ti du­ran­te l'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta può esi­ge­re dall'al­tro ade­gua­ti con­tri­bu­ti di man­te­ni­men­to fin­ché non sia in gra­do di prov­ve­de­re da sé al pro­prio man­te­ni­men­to gra­zie all'eser­ci­zio di un'at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va.

3 Un part­ner può inol­tre esi­ge­re con­tri­bu­ti di man­te­ni­men­to ade­gua­ti se si tro­va in sta­to di bi­so­gno in se­gui­to al­lo scio­gli­men­to dell'unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta e si può ra­gio­ne­vol­men­te pre­ten­de­re dall'al­tro, da­to l'in­sie­me del­le cir­co­stan­ze, il ver­sa­men­to di con­tri­bu­ti di man­te­ni­men­to.

4Per il ri­ma­nen­te si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia gli ar­ti­co­li 125 ca­po­ver­si 2 e 3 non­ché 126-134 CC1.2


1 RS210
2 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 1 dell'all. del­la LF del 17 giu. 2016 (Ado­zio­ne), in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 3699; FF 2015 793).

Art. 35  

1 Abro­ga­to dal n. II 4 dell'all. 1 al Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Capitolo 5: Disposizioni finali

Art. 36 Modifica del diritto vigente  

La mo­di­fi­ca del di­rit­to vi­gen­te è di­sci­pli­na­ta nell'al­le­ga­to.

Art. 37 Coordinamento con modifiche di altre leggi  

1


1 Le di­sp. di coor­di­na­zio­ne pos­so­no es­se­re con­sul­ta­te al­la RU 2005 5885.

Art. 37a Disposizione transitoria della modifica del 30 settembre 2011  

Se l'unio­ne do­me­sti­ca è sta­ta re­gi­stra­ta pri­ma dell'en­tra­ta in vi­go­re del­la mo­di­fi­ca del 30 set­tem­bre 2011 del Co­di­ce ci­vi­le, i part­ner pos­so­no, en­tro un an­no dall'en­tra­ta in vi­go­re di ta­le mo­di­fi­ca, di­chia­ra­re all'uf­fi­cia­le del­lo sta­to ci­vi­le di vo­ler as­su­me­re un co­gno­me co­mu­ne; pos­so­no sce­glie­re tra il co­gno­me da ce­li­be o nu­bi­le di uno di lo­ro.


1 In­tro­dot­to dal n. II 2 del­la LF del 30 set. 2011 (Co­gno­me e cit­ta­di­nan­za), in vi­go­re dal 1° gen. 2013 (RU 2012 2569; FF 2009 6577 6585).

Art. 38 Referendum ed entrata in vigore  

1La pre­sen­te leg­ge sot­to­stà a re­fe­ren­dum fa­col­ta­ti­vo.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le ne de­ter­mi­na l'en­tra­ta in vi­go­re.

Allegato

Modifica del diritto vigente

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