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Legge federale
sulla protezione del design
(Legge sul design, LDes)

del 5 ottobre 2001 (Stato 1° gennaio 2022)

L’Assemblea federale della Confederazione Svizzera,

visto l’articolo 122 della Costituzione federale1;2
visto il messaggio del Consiglio federale del 16 febbraio 20003,

decreta:

1 RS 101

2 Nuovo testo giusta il n. 5 dell’all. alla LF del 21 giu. 2013, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 20153631; FF 2009 7425).

3 FF 20002432

Capitolo 1: Disposizioni generali

Sezione 1: Oggetto e condizioni della protezione

Art. 1 Oggetto della protezione  

La pre­sen­te leg­ge pro­teg­ge in quan­to de­si­gn le crea­zio­ni di pro­dot­ti o par­ti di pro­dot­ti ca­rat­te­riz­za­ti in par­ti­co­la­re dal­la di­spo­si­zio­ne di li­nee, su­per­fi­ci, con­tor­ni o co­lo­ri op­pu­re dal ma­te­ria­le uti­liz­za­to.

Art. 2 Condizioni della protezione  

1 Un de­si­gn può es­ser pro­tet­to se è nuo­vo e ori­gi­na­le.

2 Il de­si­gn non è nuo­vo se, pri­ma del­la da­ta di de­po­si­to o di prio­ri­tà, è sta­to re­so ac­ces­si­bi­le al pub­bli­co un de­si­gn iden­ti­co che po­te­va es­se­re no­to ne­gli am­bien­ti eco­no­mi­ci sviz­ze­ri del set­to­re.

3 Il de­si­gn non è ori­gi­na­le se, nell’ef­fet­to ge­ne­ra­le da es­so su­sci­ta­to, si di­stin­gue sol­tan­to in vir­tù di ca­rat­te­ri­sti­che in­si­gni­fi­can­ti da un de­si­gn che po­te­va es­se­re no­to ne­gli am­bien­ti eco­no­mi­ci sviz­ze­ri del set­to­re.

Art. 3 Divulgazioni non opponibili  

La di­vul­ga­zio­ne di un de­si­gn du­ran­te i do­di­ci me­si che pre­ce­do­no la da­ta di de­po­si­to o di prio­ri­tà non è op­po­ni­bi­le al­la per­so­na che è ti­to­la­re del di­rit­to di pro­te­zio­ne (ti­to­la­re del di­rit­to), se:

a.
ter­zi han­no abu­si­va­men­te di­vul­ga­to il de­si­gn a dan­no dell’aven­te di­rit­to;
b.
l’aven­te di­rit­to ha di­vul­ga­to egli stes­so il de­si­gn.
Art. 4 Motivi di esclusione  

La pro­te­zio­ne del de­si­gn è esclu­sa, se:

a.
non è de­po­si­ta­to un de­si­gn ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 1;
b.
al mo­men­to del de­po­si­to il de­si­gn non adem­pie le con­di­zio­ni se­con­do l’ar­ti­co­lo 2;
c.
le ca­rat­te­ri­sti­che del de­si­gn ri­sul­ta­no esclu­si­va­men­te dal­la fun­zio­ne tec­ni­ca del pro­dot­to;
d.
il de­si­gn vio­la il di­rit­to fe­de­ra­le o trat­ta­ti in­ter­na­zio­na­li4;
e.
il de­si­gn è con­tra­rio all’or­di­ne pub­bli­co o ai buo­ni co­stu­mi.

4 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl – RS 171.10).

Sezione 2: Esistenza del diritto di design

Art. 5 Nascita del diritto di design e durata della protezione  

1 Il di­rit­to di de­si­gn na­sce con l’iscri­zio­ne nel re­gi­stro dei de­si­gn (re­gi­stro).

2 La pro­te­zio­ne du­ra per cin­que an­ni a con­ta­re dal­la da­ta del de­po­si­to.

3 Può es­se­re rin­no­va­ta per al­tri quat­tro pe­rio­di di cin­que an­ni cia­scu­no.

Art. 6 Priorità di deposito  

Il di­rit­to di de­si­gn spet­ta a chi de­po­si­ta per pri­mo il de­si­gn.

Art. 7 Legittimazione al deposito  

1 È le­git­ti­ma­to al de­po­si­to chi ha crea­to il de­si­gn, il suo suc­ces­so­re in di­rit­to o ter­zi cui il di­rit­to ap­par­tie­ne in vir­tù di un al­tro ti­to­lo giu­ri­di­co.

2 Qua­lo­ra più per­so­ne ab­bia­no crea­to in­sie­me un de­si­gn, es­se so­no le­git­ti­ma­te al de­po­si­to in co­mu­ne, sal­vo con­ven­zio­ne con­tra­ria.

Sezione 3: Estensione della protezione ed effetti

Art. 8 Estensione della protezione  

La pro­te­zio­ne del di­rit­to di de­si­gn si esten­de ai de­si­gn che pre­sen­ta­no gli stes­si ca­rat­te­ri es­sen­zia­li e su­sci­ta­no per­tan­to il me­de­si­mo ef­fet­to ge­ne­ra­le del de­si­gn re­gi­stra­to.

Art. 9 Effetti del diritto di design  

1 Il di­rit­to di de­si­gn con­fe­ri­sce al ti­to­la­re del di­rit­to la fa­col­tà di vie­ta­re ad al­tri di usa­re il de­si­gn a sco­pi com­mer­cia­li. Per uso si in­ten­de in par­ti­co­la­re la pro­du­zio­ne, l’im­ma­gaz­zi­na­men­to, l’of­fer­ta, la mes­sa in com­mer­cio, l’im­por­ta­zio­ne, l’espor­ta­zio­ne e il tran­si­to non­ché il pos­ses­so per det­ti sco­pi.

1bis Il ti­to­la­re del di­rit­to può vie­ta­re l’im­por­ta­zio­ne, l’espor­ta­zio­ne e il tran­si­to di mer­ci fab­bri­ca­te a ti­to­lo com­mer­cia­le an­che quan­do av­ven­go­no per sco­pi pri­va­ti.5

2 Il ti­to­la­re del di­rit­to può inol­tre vie­ta­re a ter­zi di par­te­ci­pa­re a un uso il­le­ci­to, di fa­vo­rir­lo o di age­vo­lar­lo.

5 In­tro­dot­to dal n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Art. 10 Obbligo di informare del titolare del diritto  

Chi ri­man­da, su mer­ci o in at­ti d’af­fa­ri, a una pro­te­zio­ne del de­si­gn sen­za in­di­ca­re il nu­me­ro del di­rit­to di de­si­gn è te­nu­to a co­mu­ni­car­lo gra­tui­ta­men­te su ri­chie­sta.

Art. 11 Più aventi diritto  

Sal­vo con­ven­zio­ne con­tra­ria, più aven­ti di­rit­to di­spon­go­no in co­mu­ne del­le pre­ro­ga­ti­ve se­con­do l’ar­ti­co­lo 9.

Art. 12 Diritto di proseguire l’uso  

1 Il ti­to­la­re del di­rit­to non può vie­ta­re a ter­zi di con­ti­nua­re a usa­re, nel­la stes­sa mi­su­ra, un de­si­gn che ave­va­no usa­to in buo­na fe­de in Sviz­ze­ra du­ran­te i se­guen­ti pe­rio­di:

a.
pri­ma del­la da­ta di de­po­si­to o di prio­ri­tà;
b.
du­ran­te la du­ra­ta del dif­fe­ri­men­to del­la pub­bli­ca­zio­ne (art. 26).

2 Il di­rit­to di pro­se­gui­re l’uso è tra­sfe­ri­bi­le sol­tan­to in­sie­me all’azien­da.

Art. 13 Diritto di coutenza  

1 Il ti­to­la­re del di­rit­to non può op­por­re il de­si­gn re­gi­stra­to a ter­zi che, in buo­na fe­de, han­no usa­to com­mer­cial­men­te il de­si­gn in Sviz­ze­ra fra l’ul­ti­mo gior­no del ter­mi­ne di pa­ga­men­to dell’emo­lu­men­to re­la­ti­vo a un ul­te­rio­re pe­rio­do di pro­te­zio­ne e il gior­no in cui è sta­ta pre­sen­ta­ta la do­man­da di pro­se­gui­men­to del­la pro­ce­du­ra (art. 31) o che han­no ef­fet­tua­to a ta­le sco­po spe­cia­li pre­pa­ra­ti­vi.

2 Il di­rit­to di cou­ten­za è tra­sfe­ri­bi­le sol­tan­to in­sie­me all’azien­da.

3 Chi ri­ven­di­ca il di­rit­to di cou­ten­za de­ve ver­sa­re al ti­to­la­re del di­rit­to un equo in­den­niz­zo a par­ti­re dal ri­sor­ge­re del di­rit­to di de­si­gn.

Art. 14 Trasferimento  

1 Il ti­to­la­re del di­rit­to può tra­sfe­ri­re in­te­ra­men­te o in par­te il di­rit­to di de­si­gn.

2 Per es­se­re va­li­do il tra­sfe­ri­men­to esi­ge la for­ma scrit­ta, ma non l’iscri­zio­ne nel re­gi­stro. Es­so ha ef­fet­to nei con­fron­ti di ter­zi in buo­na fe­de sol­tan­to una vol­ta iscrit­to nel re­gi­stro.

3 Fi­no al­la re­gi­stra­zio­ne del tra­sfe­ri­men­to:

a.
i ti­to­la­ri di li­cen­za in buo­na fe­de pos­so­no li­be­rar­si de­gli ob­bli­ghi for­nen­do le pre­sta­zio­ni al pre­ce­den­te ti­to­la­re del di­rit­to;
b.
pos­so­no es­se­re pro­mos­se azio­ni se­con­do la pre­sen­te leg­ge con­tro il pre­ce­den­te ti­to­la­re del di­rit­to.
Art. 15 Licenza  

1 Il ti­to­la­re del di­rit­to può con­ce­de­re a ter­zi l’uso esclu­si­vo o non esclu­si­vo del di­rit­to di de­si­gn o di sin­go­le fa­col­tà da es­so de­ri­van­ti.

2 La li­cen­za è iscrit­ta nel re­gi­stro su do­man­da di una del­le par­ti. In tal mo­do di­ven­ta op­po­ni­bi­le a ogni di­rit­to sul de­si­gn ac­qui­si­to po­ste­rior­men­te.

Art. 16 Usufrutto e pegno  

1 Il di­rit­to di de­si­gn può es­se­re og­get­to di usu­frut­to o co­sti­tui­to in pe­gno.

2 L’usu­frut­to e la co­sti­tu­zio­ne in pe­gno so­no op­po­ni­bi­li a un ac­qui­ren­te in buo­na fe­de del di­rit­to di de­si­gn sol­tan­to quan­do so­no iscrit­ti nel re­gi­stro. La re­gi­stra­zio­ne av­vie­ne su do­man­da di una del­le par­ti.

3 Fi­no al­la re­gi­stra­zio­ne del di­rit­to di usu­frut­to, i ti­to­la­ri di li­cen­za in buo­na fe­de pos­so­no li­be­rar­si de­gli ob­bli­ghi for­nen­do le pre­sta­zio­ni al pre­ce­den­te ti­to­la­re del di­rit­to.

Art. 17 Esecuzione  

Il di­rit­to di de­si­gn può es­se­re og­get­to di pro­ce­du­re ese­cu­ti­ve.

Sezione 4: Rappresentanza

Art. 186  

1 Chi è par­te in una pro­ce­du­ra am­mi­ni­stra­ti­va se­con­do la pre­sen­te leg­ge e non ha né do­mi­ci­lio né se­de in Sviz­ze­ra de­ve de­si­gna­re un re­ca­pi­to in Sviz­ze­ra, tran­ne nel ca­so in cui il di­rit­to in­ter­na­zio­na­le o le au­to­ri­tà este­re com­pe­ten­ti au­to­riz­zi­no l’au­to­ri­tà a no­ti­fi­ca­re do­cu­men­ti di­ret­ta­men­te nel­lo Sta­to in que­stio­ne.

2 L’Isti­tu­to fe­de­ra­le del­la pro­prie­tà in­tel­let­tua­le (IPI) è au­to­riz­za­to a di­chia­ra­re al­le au­to­ri­tà este­re com­pe­ten­ti che, in ma­te­ria di pro­prie­tà in­tel­let­tua­le, in Sviz­ze­ra è am­mes­sa la no­ti­fi­ca­zio­ne di­ret­ta, sem­pre che al­la Sviz­ze­ra sia con­ces­sa la re­ci­pro­ci­tà.

6 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 3 del DF del 28 set. 2018 con­cer­nen­te l’ap­pro­va­zio­ne e l’at­tua­zio­ne del­la Conv. n. 94 del Con­si­glio d’Eu­ro­pa sul­la no­ti­fi­ca­zio­ne all’este­ro dei do­cu­men­ti in ma­te­ria am­mi­ni­stra­ti­va, in vi­go­re dal 1° apr. 2019 (RU 2019 975; FF 2017 5061).

Capitolo 2: Deposito e registrazione

Sezione 1: Deposito

Art. 19 Condizioni generali  

1 Il de­si­gn è con­si­de­ra­to de­po­si­ta­to dal mo­men­to in cui è pre­sen­ta­ta una do­man­da di re­gi­stra­zio­ne all’IPI. La do­man­da con­tie­ne:7

a.
la ri­chie­sta di re­gi­stra­zio­ne;
b.
una raf­fi­gu­ra­zio­ne del de­si­gn ido­nea per la ri­pro­du­zio­ne; se la raf­fi­gu­ra­zio­ne non sod­di­sfa que­sta con­di­zio­ne, l’IPI8 con­ce­de al de­po­si­tan­te9 un ter­mi­ne per ov­via­re a ta­le man­can­za.

2 En­tro il ter­mi­ne fis­sa­to dall’IPI, va inol­tre pa­ga­to l’emo­lu­men­to pre­vi­sto per il pri­mo pe­rio­do di pro­te­zio­ne.

3 Nel ca­so in cui il de­si­gn de­po­si­ta­to sia bi­di­men­sio­na­le (di­se­gno) e sia sta­to chie­sto il dif­fe­ri­men­to del­la pub­bli­ca­zio­ne ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 26, si può in­via­re un esem­pla­re del de­si­gn in luo­go e ve­ce del­la raf­fi­gu­ra­zio­ne. Se è tut­ta­via pre­vi­sto che la pro­te­zio­ne del de­si­gn deb­ba es­se­re man­te­nu­ta do­po la sca­den­za del dif­fe­ri­men­to10, va pre­ven­ti­va­men­te fat­ta per­ve­ni­re all’IPI una raf­fi­gu­ra­zio­ne del de­si­gn ido­nea per la ri­pro­du­zio­ne.

4 Con­tro ver­sa­men­to di un emo­lu­men­to, il de­si­gn può es­se­re cor­re­da­to di una de­scri­zio­ne di 100 pa­ro­le al mas­si­mo al fi­ne di spie­ga­re la raf­fi­gu­ra­zio­ne.

7 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 3 del DF del 28 set. 2018 con­cer­nen­te l’ap­pro­va­zio­ne e l’at­tua­zio­ne del­la Conv. n. 94 del Con­si­glio d’Eu­ro­pa sul­la no­ti­fi­ca­zio­ne all’este­ro dei do­cu­men­ti in ma­te­ria am­mi­ni­stra­ti­va, in vi­go­re dal 1° apr. 2019 (RU 2019 975; FF 2017 5061).

8 Nuo­va de­si­gna­zio­ne giu­sta il n. 5 dell’all. al­la LF del 21 giu. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 20153631; FF 2009 7425). Di det­ta mod. è te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.

9 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl – RS 171.10).

10 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl – RS 171.10).

Art. 20 Deposito cumulativo  

1 I de­si­gn che, se­con­do l’Ac­cor­do di Lo­car­no dell’8 ot­to­bre 196811 isti­tu­ti­vo di una clas­si­fi­ca­zio­ne in­ter­na­zio­na­le per i di­se­gni o mo­del­li in­du­stria­li, ap­par­ten­go­no al­la stes­sa clas­se pos­so­no es­se­re de­po­si­ta­ti me­dian­te de­po­si­to cu­mu­la­ti­vo.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le può li­mi­ta­re le di­men­sio­ni e il pe­so del de­po­si­to cu­mu­la­ti­vo.

Art. 21 Effetto del deposito  

Il de­po­si­to crea la pre­sun­zio­ne del­la no­vi­tà e dell’ori­gi­na­li­tà del de­si­gn non­ché del di­rit­to al de­po­si­to.

Sezione 2: Priorità

Art. 22 Condizioni ed effetti della priorità  

1 Se un de­si­gn è sta­to og­get­to di un pri­mo de­po­si­to re­go­la­re, ef­fet­tua­to o espli­can­te i suoi ef­fet­ti in un al­tro Sta­to fir­ma­ta­rio del­la Con­ven­zio­ne d’Unio­ne di Pa­ri­gi del 20 mar­zo 188312 per la pro­te­zio­ne del­la pro­prie­tà in­du­stria­le, il de­po­si­tan­te13 o il suo suc­ces­so­re in di­rit­to pos­so­no ri­ven­di­ca­re la da­ta del pri­mo de­po­si­to per de­po­si­ta­re lo stes­so de­si­gn in Sviz­ze­ra, a con­di­zio­ne che il de­po­si­to in Sviz­ze­ra av­ven­ga en­tro sei me­si dal pri­mo de­po­si­to.

2 Il pri­mo de­po­si­to in uno Sta­to che ga­ran­ti­sce al­la Sviz­ze­ra la re­ci­pro­ci­tà ha gli stes­si ef­fet­ti del pri­mo de­po­si­to in uno Sta­to fir­ma­ta­rio del­la Con­ven­zio­ne d’Unio­ne di Pa­ri­gi.

12 RS 0.232.01,0.232.02, 0.232.03,0.232.04

13 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl – RS 171.10).

Art. 23 Requisiti formali  

1 Chi in­ten­de ri­ven­di­ca­re un di­rit­to di prio­ri­tà de­ve pre­sen­ta­re all’IPI una di­chia­ra­zio­ne di prio­ri­tà. L’IPI può esi­ge­re la pre­sen­ta­zio­ne di un at­te­sta­to di prio­ri­tà.

2 La pre­te­sa de­ca­de se i ter­mi­ni e i re­qui­si­ti for­ma­li sta­bi­li­ti dal Con­si­glio fe­de­ra­le non so­no ri­spet­ta­ti.

3 La re­gi­stra­zio­ne di una prio­ri­tà crea uni­ca­men­te una pre­sun­zio­ne a fa­vo­re del ti­to­la­re del di­rit­to.

Sezione 3: Registrazione e rinnovo della protezione; comunicazione elettronica con le autorità 14

14 Nuovo testo giusta il n. 5 dell’all. alla L del 19 dic. 2003 sulla firma elettronica, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 20045085; FF 20015109).

Art. 24 Registrazione  

1 Un de­si­gn de­po­si­ta­to con­for­me­men­te al­le pre­scri­zio­ni giu­ri­di­che è iscrit­to nel re­gi­stro.

2 L’IPI non en­tra nel me­ri­to del­la do­man­da di re­gi­stra­zio­ne, se i re­qui­si­ti for­ma­li se­con­do l’ar­ti­co­lo 19 ca­po­ver­si 1 e 2 non so­no sod­di­sfat­ti.

3 L’IPI re­spin­ge la do­man­da di re­gi­stra­zio­ne quan­do è evi­den­te che esi­ste un mo­ti­vo d’esclu­sio­ne se­con­do l’ar­ti­co­lo 4 let­te­re a, d o e.

4 Nel re­gi­stro so­no inol­tre iscrit­te tut­te le mo­di­fi­ca­zio­ni re­la­ti­ve al di­rit­to di de­si­gn o agli aven­ti di­rit­to. Il Con­si­glio fe­de­ra­le può pre­ve­de­re l’iscri­zio­ne di ul­te­rio­ri in­di­ca­zio­ni, co­me re­stri­zio­ni del­la li­ber­tà di di­spor­re de­ci­se da giu­di­ci o da au­to­ri­tà pre­po­ste al­le pro­ce­du­re ese­cu­ti­ve.

Art. 25 Pubblicazione  

1 L’IPI pub­bli­ca, in ba­se al­le iscri­zio­ni nel re­gi­stro, le in­di­ca­zio­ni pre­vi­ste dal­l’or­di­nan­za e una ri­pro­du­zio­ne del de­si­gn de­po­si­ta­to.

2 L’IPI de­si­gna l’or­ga­no di pub­bli­ca­zio­ne.

Art. 26 Differimento della pubblicazione  

1 Il de­po­si­tan­te15 può chie­de­re per scrit­to che la pub­bli­ca­zio­ne sia dif­fe­ri­ta di 30 me­si al mas­si­mo a con­ta­re dal­la da­ta di de­po­si­to o di prio­ri­tà.

2 Du­ran­te il pe­rio­do di dif­fe­ri­men­to, il ti­to­la­re del di­rit­to può chie­de­re in ogni mo­men­to la pub­bli­ca­zio­ne im­me­dia­ta.

3 L’IPI man­tie­ne se­gre­to il de­si­gn de­po­si­ta­to fi­no al­la sca­den­za del pe­rio­do di dif­fe­ri­men­to. Il se­gre­to è man­te­nu­to il­li­mi­ta­ta­men­te, se il de­po­si­to vie­ne ri­ti­ra­to pri­ma del­la sca­den­za del pe­rio­do di dif­fe­ri­men­to.

15 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl – RS 171.10).

Art. 26a Comunicazione elettronica con le autorità 16  

1 Il Con­si­glio fe­de­ra­le può au­to­riz­za­re l’IPI a di­sci­pli­na­re le co­mu­ni­ca­zio­ni per via elet­tro­ni­ca nel qua­dro del­le di­spo­si­zio­ni ge­ne­ra­li sull’am­mi­ni­stra­zio­ne del­la giu­sti­zia fe­de­ra­le.

2 I fa­sci­co­li e gli at­ti pos­so­no es­se­re te­nu­ti e con­ser­va­ti in for­ma elet­tro­ni­ca.

3 Il re­gi­stro può es­se­re te­nu­to in for­ma elet­tro­ni­ca.

4 L’IPI può ren­de­re i suoi da­ti ac­ces­si­bi­li a ter­zi in par­ti­co­la­re at­tra­ver­so la pro­ce­du­ra elet­tro­ni­ca di ri­chia­mo; es­so può esi­ge­re una ri­mu­ne­ra­zio­ne per que­sto ser­vi­zio.

5 Le pub­bli­ca­zio­ni dell’IPI pos­so­no es­se­re fat­te in for­ma elet­tro­ni­ca; la ver­sio­ne elet­tro­ni­ca è tut­ta­via de­ter­mi­nan­te sol­tan­to se i da­ti so­no pub­bli­ca­ti esclu­si­va­men­te in for­ma elet­tro­ni­ca.

16 In­tro­dot­to dal n. 5 dell’all. al­la LF del 19 dic. 2003 sul­la fir­ma elet­tro­ni­ca, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 20045085; FF 20015109).

Art. 27 Pubblicità del registro e consultazione degli atti  

1 Chiun­que può con­sul­ta­re il re­gi­stro, ot­te­ne­re in­for­ma­zio­ni sul suo con­te­nu­to e chie­de­re estrat­ti; è fat­to sal­vo l’ar­ti­co­lo 26.

2 Chiun­que ha inol­tre il di­rit­to di pren­de­re vi­sio­ne del fa­sci­co­lo re­la­ti­vo ai de­si­gn re­gi­stra­ti. Il Con­si­glio fe­de­ra­le può re­strin­ge­re il di­rit­to al­la con­sul­ta­zio­ne sol­tan­to se vi si op­pon­go­no se­gre­ti di fab­bri­ca­zio­ne o di af­fa­ri o al­tri in­te­res­si pre­pon­de­ran­ti.

3 A ti­to­lo ec­ce­zio­na­le il fa­sci­co­lo può es­se­re con­sul­ta­to pri­ma dell’iscri­zio­ne a con­di­zio­ne che que­sto non ab­bia ef­fet­ti sul­le con­di­zio­ni e sull’esten­sio­ne del­la pro­te­zio­ne (art. 2–17). Il Con­si­glio fe­de­ra­le di­sci­pli­na i det­ta­gli.

Art. 28 Cancellazione della registrazione  

L’IPI can­cel­la del tut­to o in par­te la re­gi­stra­zio­ne se:

a.
il ti­to­la­re del di­rit­to ne chie­de la can­cel­la­zio­ne;
b.
la re­gi­stra­zio­ne non vie­ne rin­no­va­ta;
c.
gli emo­lu­men­ti pre­vi­sti non ven­go­no pa­ga­ti;
d.
la re­gi­stra­zio­ne è di­chia­ra­ta nul­la da una sen­ten­za cre­sciu­ta in giu­di­ca­to; o
e.
il ter­mi­ne di pro­te­zio­ne giu­sta l’ar­ti­co­lo 5 è sca­du­to.
Art. 29 Deposito internazionale  

Chi ef­fet­tua il de­po­si­to in­ter­na­zio­na­le di un di­se­gno o mo­del­lo in­du­stria­le (de­si­gn) con de­no­mi­na­zio­ne Sviz­ze­ra con­se­gue la pro­te­zio­ne ga­ran­ti­ta dal­la pre­sen­te leg­ge co­me nel ca­so di de­po­si­to in Sviz­ze­ra. Qua­lo­ra le di­spo­si­zio­ni dell’Ac­cor­do dell’Aja del 6 no­vem­bre 192517 con­cer­nen­te il de­po­si­to in­ter­na­zio­na­le dei di­se­gni o mo­del­li in­du­stria­li sia­no più fa­vo­re­vo­li al de­po­si­ta­rio in­ter­na­zio­na­le di quel­le del­la pre­sen­te leg­ge, es­se pre­val­go­no su que­ste ul­ti­me.

17 [CS 11 1000]. Ve­di ora l’Acc. del 29 nov. 1960 (RS 0.232.121.2).

Sezione 4: Emolumenti

Art. 30  

L’am­mon­ta­re de­gli emo­lu­men­ti da pa­ga­re se­con­do la pre­sen­te leg­ge e la re­la­ti­va or­di­nan­za non­ché le mo­da­li­tà di pa­ga­men­to so­no ret­ti dal Re­go­la­men­to del 28 apri­le 199718 sul­le tas­se dell’Isti­tu­to del­la pro­prie­tà in­tel­let­tua­le (OT-IPI).

18 [RU 1997 2173, 1999 2632, 2001 2385, 2005 2323, 2006 4487, 2007 4477n. VI, 2008 1897 2431, 2011 2251, 2013 1307, 2016 1049. RU 2016 4845art. 12 ]. Ve­di ora l’O dell’IPI del 14 giu. 2016 sul­le tas­se, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RS 232.148).

Capitolo 3: Protezione giuridica

Sezione 1: Proseguimento della procedura in caso di inosservanza dei termini

Art. 31  

1 Se non os­ser­va un ter­mi­ne che va ri­spet­ta­to nei con­fron­ti dell’IPI, il de­po­si­tan­te o ti­to­la­re del di­rit­to può chie­de­re all’IPI il pro­se­gui­men­to del­la pro­ce­du­ra.19

2 La do­man­da de­ve es­se­re pre­sen­ta­ta en­tro due me­si dal mo­men­to in cui si è avu­to co­no­scen­za dell’inos­ser­van­za del ter­mi­ne, ma al mas­si­mo en­tro sei me­si dal­la sca­den­za del ter­mi­ne non os­ser­va­to. En­tro det­ti ter­mi­ni, il de­po­si­tan­te20 o il ti­to­la­re del di­rit­to de­ve inol­tre aver com­piu­to in­te­gral­men­te l’at­to omes­so e pa­ga­to l’emo­lu­men­to per il pro­se­gui­men­to del­la pro­ce­du­ra.

3 L’ac­cet­ta­zio­ne del­la do­man­da di pro­se­gui­men­to del­la pro­ce­du­ra da par­te dell’IPI ri­pri­sti­na la si­tua­zio­ne che si sa­reb­be avu­ta com­pien­do l’at­to per tem­po.

4 Il pro­se­gui­men­to del­la pro­ce­du­ra è esclu­so in ca­so di inos­ser­van­za dei ter­mi­ni:

a.
per la pre­sen­ta­zio­ne del­la do­man­da di pro­se­gui­men­to del­la pro­ce­du­ra;
b.
per ri­ven­di­ca­re una prio­ri­tà.

19 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

20 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl – RS 171.10).

Sezione 2: ...

Art. 3221  

21 Abro­ga­ta dal n. 22 dell’all. al­la L del 17 giu. 2005 sul Tri­bu­na­le am­mi­ni­stra­ti­vo fe­de­ra­le, con ef­fet­to dal 1° gen. 2007 (RU 200621971069; FF 20013764).

Sezione 3: Diritto civile

Art. 33 Azione d’accertamento  

Chiun­que di­mo­stri un in­te­res­se giu­ri­di­co può far ac­cer­ta­re dal giu­di­ce l’esi­sten­za o l’ine­si­sten­za di un di­rit­to o di un rap­por­to giu­ri­di­co ai sen­si del­la pre­sen­te leg­ge.

Art. 34 Azione per cessione  

1 Chiun­que di­mo­stri un di­rit­to pre­va­len­te può pre­ten­de­re in giu­di­zio la ces­sio­ne del di­rit­to di de­si­gn da par­te del ti­to­la­re del di­rit­to.

2 Se il ti­to­la­re del di­rit­to è in buo­na fe­de, l’azio­ne nei suoi con­fron­ti va pro­mos­sa en­tro due an­ni dal­la pub­bli­ca­zio­ne del de­si­gn.

3 Se il giu­di­ce or­di­na la ces­sio­ne, le li­cen­ze o gli al­tri di­rit­ti con­ces­si nel frat­tem­po a ter­zi si estin­guo­no; det­ti ter­zi han­no tut­ta­via di­rit­to al ri­la­scio di una li­cen­za non esclu­si­va qua­lo­ra, in buo­na fe­de, ab­bia­no usa­to in­du­strial­men­te il de­si­gn in Sviz­ze­ra o ab­bia­no ef­fet­tua­to a ta­le sco­po spe­cia­li pre­pa­ra­ti­vi.

4 So­no fat­te sal­ve le pre­te­se di ri­sar­ci­men­to dei dan­ni.

Art. 35 Azione d’esecuzione di una prestazione  

1 Il ti­to­la­re del di­rit­to, che è le­so o ri­schia di es­se­re le­so nel suo di­rit­to, può chie­de­re al giu­di­ce di:

a.
proi­bi­re una le­sio­ne im­mi­nen­te;
b.
far ces­sa­re una le­sio­ne at­tua­le;
c.
ob­bli­ga­re la par­te con­ve­nu­ta a in­di­ca­re la pro­ve­nien­za e l’en­ti­tà de­gli og­get­ti in suo pos­ses­so pro­dot­ti il­le­ci­ta­men­te non­ché i de­sti­na­ta­ri e l’en­ti­tà del­le lo­ro ul­te­rio­ri for­ni­tu­re ad ac­qui­ren­ti com­mer­cia­li.

2 So­no fat­te sal­ve le azio­ni se­con­do il Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni22 vol­te al ri­sar­ci­men­to del dan­no, al­la ri­pa­ra­zio­ne del tor­to mo­ra­le, non­ché al­la con­se­gna dell’uti­le se­con­do le di­spo­si­zio­ni del­la ge­stio­ne d’af­fa­ri sen­za man­da­to.

3 L’azio­ne d’ese­cu­zio­ne di una pre­sta­zio­ne può es­se­re pro­mos­sa sol­tan­to do­po l’iscri­zio­ne del de­si­gn nel re­gi­stro. Un dan­no può es­se­re fat­to va­le­re con ef­fet­to re­troat­ti­vo al mo­men­to in cui la par­te con­ve­nu­ta ha avu­to co­no­scen­za del con­te­nu­to del­la do­man­da di re­gi­stra­zio­ne.

4 Chi di­spo­ne di una li­cen­za esclu­si­va23 è le­git­ti­ma­to in pro­prio all’azio­ne in­di­pen­den­te­men­te dal fat­to che la li­cen­za sia iscrit­ta nel re­gi­stro, sem­pre che il con­trat­to di li­cen­za non lo esclu­da espres­sa­men­te. Tut­ti i ti­to­la­ri di una li­cen­za pos­so­no in­ter­ve­ni­re in un’a­zio­ne per con­traf­fa­zio­ne per far va­le­re il dan­no da es­si su­bì­to.

22 RS 220

23 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl – RS 171.10).

Art. 36 Confisca nella procedura civile  

Il giu­di­ce può or­di­na­re la con­fi­sca e la rea­liz­za­zio­ne o la di­stru­zio­ne de­gli og­get­ti pro­dot­ti il­le­ci­ta­men­te o del­le in­stal­la­zio­ni, ap­pa­rec­chi e al­tri mez­zi che ser­vo­no pre­va­len­te­men­te al­la lo­ro pro­du­zio­ne.

Art. 3724  

24 Abro­ga­to dal n. II 11 dell’all. 1 al co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, con ef­fet­to dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Art. 38 Provvedimenti cautelari 25  

Chi chie­de al giu­di­ce di or­di­na­re prov­ve­di­men­ti cau­te­la­ri può in par­ti­co­la­re esi­ge­re che il giu­di­ce pren­da prov­ve­di­men­ti per:

a.
as­si­cu­ra­re le pro­ve;
b.
ac­cer­ta­re la pro­ve­nien­za de­gli og­get­ti pro­dot­ti il­le­ci­ta­men­te;
c.
sal­va­guar­da­re lo sta­to di fat­to; o
d.
at­tua­re a ti­to­lo prov­vi­so­rio le pre­te­se di omis­sio­ne o di ces­sa­zio­ne del­la tur­ba­ti­va.

25 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II 11 dell’all. 1 al Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le del 19 dic. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2011 (RU 2010 1739; FF 2006 6593).

Art. 39 Pubblicazione della sentenza  

Su do­man­da del­la par­te vin­cen­te, il giu­di­ce può or­di­na­re che la sen­ten­za sia pub­bli­ca­ta a spe­se del­la par­te soc­com­ben­te. Il giu­di­ce fis­sa le mo­da­li­tà e l’esten­sio­ne del­la pub­bli­ca­zio­ne.

Art. 40 Trasmissione delle sentenze 26  

Le au­to­ri­tà giu­di­zia­rie tra­smet­to­no all’IPI, gra­tui­ta­men­te e in co­pia in­te­gra­le, le sen­ten­ze pas­sa­te in giu­di­ca­to.

26 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Sezione 4: Diritto penale

Art. 41 Violazione del diritto di design  

1 Chiun­que, in­ten­zio­nal­men­te, vio­la il di­rit­to di de­si­gn:

a.
usan­do il­le­ci­ta­men­te il de­si­gn;
b.
par­te­ci­pan­do a un at­to d’uso o aven­do­ne fa­vo­ri­to o fa­ci­li­ta­to l’ese­cu­zio­ne;
c.
ri­fiu­tan­do di in­di­ca­re all’au­to­ri­tà com­pe­ten­te la pro­ve­nien­za e l’en­ti­tà de­gli og­get­ti in suo pos­ses­so pro­dot­ti il­le­ci­ta­men­te non­ché i de­sti­na­ta­ri e l’en­ti­tà del­le lo­ro ul­te­rio­ri for­ni­tu­re ad ac­qui­ren­ti com­mer­cia­li,

su que­re­la del ti­to­la­re del di­rit­to è pu­ni­to con una pe­na de­ten­ti­va si­no a un an­no o con una pe­na pe­cu­nia­ria.27

2 Se agi­sce per me­stie­re, l’au­to­re del rea­to è per­se­gui­to d’uf­fi­cio. È pu­ni­to con una pe­na de­ten­ti­va fi­no a cin­que an­ni o con una pe­na pe­cu­nia­ria. Con la pe­na de­ten­ti­va è cu­mu­la­ta una pe­na pe­cu­nia­ria.28

27 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

28 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Art. 41a Atti esenti da pena 29  

Gli at­ti di cui all’ar­ti­co­lo 9 ca­po­ver­so 1bis so­no esen­ti da pe­na.

29 In­tro­dot­to dal n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Art. 42 Infrazioni commesse nell’azienda  

Ai di­pen­den­ti, man­da­ta­ri o rap­pre­sen­tan­ti che com­met­to­no in­fra­zio­ni nell’azien­da so­no ap­pli­ca­bi­li gli ar­ti­co­li 6 e 7 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 22 mar­zo 197430 sul di­rit­to pe­na­le am­mi­ni­stra­ti­vo.

Art. 43 Sospensione del procedimento  

1 Il giu­di­ce può so­spen­de­re il pro­ce­di­men­to pe­na­le quan­do l’im­pu­ta­to fa va­le­re in un pro­ce­di­men­to ci­vi­le la nul­li­tà o la non vio­la­zio­ne del di­rit­to di de­si­gn.

2 Qua­lo­ra in un pro­ce­di­men­to pe­na­le si so­sten­ga la nul­li­tà o la non vio­la­zio­ne del di­rit­to di de­si­gn, il giu­di­ce può fis­sa­re un ter­mi­ne ade­gua­to per far­le va­le­re in un pro­ce­di­men­to ci­vi­le.

3 Du­ran­te la so­spen­sio­ne del pro­ce­di­men­to è so­spe­sa an­che la pre­scri­zio­ne.

Art. 44 Confisca nella procedura penale  

An­che in ca­so di as­so­lu­zio­ne, il giu­di­ce può or­di­na­re la con­fi­sca o la di­stru­zio­ne de­gli og­get­ti pro­dot­ti il­le­ci­ta­men­te e del­le in­stal­la­zio­ni, ap­pa­rec­chi e al­tri mez­zi che ser­vo­no pre­va­len­te­men­te al­la lo­ro pro­du­zio­ne.

Art. 45 Perseguimento penale  

Il per­se­gui­men­to pe­na­le com­pe­te ai Can­to­ni.

Sezione 5: Intervento dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini 31

31 Nuovo testo giusta il n. I 4 dell’O del 12 giu. 2020 sull’adeguamento di leggi in seguito al cambiamento della designazione dell’Amministrazione federale delle dogane nel quadro del suo ulteriore sviluppo, in vigore dal 1° gen. 2022 (RU 2020 2743).

Art. 46 Denuncia di merci sospette 32  

1 L’Uf­fi­cio fe­de­ra­le del­la do­ga­na e del­la si­cu­rez­za dei con­fi­ni (UD­SC) è au­to­riz­za­to ad av­vi­sa­re il ti­to­la­re di un de­si­gn de­po­si­ta­to qua­lo­ra vi sia il so­spet­to dell’im­mi­nen­te in­tro­du­zio­ne nel ter­ri­to­rio do­ga­na­le sviz­ze­ro o dell’im­mi­nen­te aspor­ta­zio­ne dal ter­ri­to­rio do­ga­na­le sviz­ze­ro di og­get­ti pro­dot­ti il­le­ci­ta­men­te.33

2 In ta­li ca­si l’UD­SC34 è au­to­riz­za­to a trat­te­ne­re gli og­get­ti du­ran­te tre gior­ni fe­ria­li af­fin­ché il ti­to­la­re del di­rit­to pos­sa pre­sen­ta­re una do­man­da giu­sta l’ar­ti­co­lo 47.

32 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

33 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 4 dell’O del 12 giu. 2020 sull’ade­gua­men­to di leg­gi in se­gui­to al cam­bia­men­to del­la de­si­gna­zio­ne dell’Am­mi­ni­stra­zio­ne fe­de­ra­le del­le do­ga­ne nel qua­dro del suo ul­te­rio­re svi­lup­po, in vi­go­re dal 1° gen. 2022 (RU 2020 2743).

34 Nuo­va espr. giu­sta il n. I 4 dell’O del 12 giu. 2020 sull’ade­gua­men­to di leg­gi in se­gui­to al cam­bia­men­to del­la de­si­gna­zio­ne dell’Am­mi­ni­stra­zio­ne fe­de­ra­le del­le do­ga­ne nel qua­dro del suo ul­te­rio­re svi­lup­po, in vi­go­re dal 1° gen. 2022 (RU 2020 2743). Di det­ta mod. è te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.

Art. 47 Domanda d’intervento  

1 Se di­spo­ne di in­di­zi con­cre­ti per ri­te­ne­re im­mi­nen­te l’in­tro­du­zio­ne nel ter­ri­to­rio do­ga­na­le sviz­ze­ro o l’aspor­ta­zio­ne dal ter­ri­to­rio do­ga­na­le sviz­ze­ro di og­get­ti pro­dot­ti il­le­ci­ta­men­te, il ti­to­la­re del de­si­gn de­po­si­ta­to o il ti­to­la­re di una li­cen­za le­git­ti­ma­to ad agi­re può chie­de­re per scrit­to all’UD­SC di ne­ga­re lo svin­co­lo di ta­li og­get­ti.35

2 La per­so­na che pre­sen­ta la do­man­da (ri­chie­den­te) de­ve for­ni­re tut­te le in­di­ca­zio­ni di cui di­spo­ne e che so­no ne­ces­sa­rie per la de­ci­sio­ne dell’UD­SC; for­ni­sce tra l’al­tro una de­scri­zio­ne esat­ta de­gli og­get­ti.

3 L’UD­SC de­ci­de de­fi­ni­ti­va­men­te in me­ri­to al­la do­man­da. Può ri­scuo­te­re una tas­sa36 a co­per­tu­ra del­le spe­se am­mi­ni­stra­ti­ve.

35 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 5 dell’all. al­la LF del 21 giu. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 20153631; FF 2009 7425).

36 Ret­ti­fi­ca­to dal­la Com­mis­sio­ne di re­da­zio­ne dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl – RS 171.10).

Art. 48 Trattenuta degli oggetti  

1 Se, in se­gui­to a una do­man­da d’in­ter­ven­to ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 47 ca­po­ver­so 1, ha mo­ti­vi fon­da­ti di so­spet­ta­re che og­get­ti pro­dot­ti il­le­ci­ta­men­te sia­no in­tro­dot­ti nel ter­ri­to­rio do­ga­na­le sviz­ze­ro o aspor­ta­ti dal ter­ri­to­rio do­ga­na­le sviz­ze­ro, l’UD­SC lo co­mu­ni­ca al ri­chie­den­te non­ché al di­chia­ran­te, al de­ten­to­re o al pro­prie­ta­rio di ta­li og­get­ti.37

2 L’UD­SC trat­tie­ne gli og­get­ti in que­stio­ne fi­no die­ci gior­ni fe­ria­li a con­ta­re dal mo­men­to del­la co­mu­ni­ca­zio­ne se­con­do il ca­po­ver­so 1, af­fin­ché il ri­chie­den­te pos­sa ot­te­ne­re prov­ve­di­men­ti cau­te­la­ri.

3 In ca­si mo­ti­va­ti, l’UD­SC può trat­te­ne­re gli og­get­ti in que­stio­ne per al­tri die­ci gior­ni fe­ria­li al mas­si­mo.

37 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 5 dell’all. al­la LF del 21 giu. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 20153631; FF 2009 7425).

Art. 48a Campioni 38  

1 Du­ran­te la ri­ten­zio­ne de­gli og­get­ti, l’UD­SC è abi­li­ta­to, su do­man­da, a con­se­gna­re o in­via­re, per esa­me, cam­pio­ni de­gli og­get­ti al ri­chie­den­te o a con­sen­tir­gli di ispe­zio­na­re gli og­get­ti ri­te­nu­ti.

2 Le spe­se per il pre­lie­vo e l’in­vio dei cam­pio­ni so­no a ca­ri­co del ri­chie­den­te.

3 Do­po l’esa­me, i cam­pio­ni, sem­pre che ciò sia op­por­tu­no, de­vo­no es­se­re re­sti­tui­ti. Se ri­man­go­no pres­so il ri­chie­den­te, i cam­pio­ni sot­to­stan­no al­le di­spo­si­zio­ni del­la le­gi­sla­zio­ne do­ga­na­le.

38 In­tro­dot­to dal n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Art. 48b Tutela dei segreti di fabbricazione e d’affari 39  

1 Con­tem­po­ra­nea­men­te al­la co­mu­ni­ca­zio­ne di cui all’ar­ti­co­lo 48 ca­po­ver­so 1, l’UD­SC in­for­ma il di­chia­ran­te, de­ten­to­re o pro­prie­ta­rio de­gli og­get­ti del­la pos­si­bi­le con­se­gna di cam­pio­ni o del­la pos­si­bi­li­tà di ispe­zio­nar­li se­con­do l’ar­ti­co­lo 48a ca­po­ver­so 1.

2 Il di­chia­ran­te, de­ten­to­re o pro­prie­ta­rio può chie­de­re di es­se­re pre­sen­te du­ran­te l’ispe­zio­ne al fi­ne di tu­te­la­re i pro­pri se­gre­ti di fab­bri­ca­zio­ne o d’af­fa­ri.

3 L’UD­SC può, su ri­chie­sta mo­ti­va­ta del di­chia­ran­te, de­ten­to­re o pro­prie­ta­rio, ri­fiu­ta­re la con­se­gna di cam­pio­ni.

39 In­tro­dot­to dal n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Art. 48c Domanda di distruzione degli oggetti 40  

1 In­sie­me con la do­man­da se­con­do l’ar­ti­co­lo 47 ca­po­ver­so 1, il ri­chie­den­te può chie­de­re per scrit­to all’UD­SC di di­strug­ge­re gli og­get­ti.

2 Se è pre­sen­ta­ta una do­man­da di di­stru­zio­ne de­gli og­get­ti, l’UD­SC ne av­vi­sa il di­chia­ran­te, de­ten­to­re o pro­prie­ta­rio nel­la co­mu­ni­ca­zio­ne di cui all’ar­ti­co­lo 48 ca­po­ver­so 1.

3 La do­man­da di di­stru­zio­ne de­gli og­get­ti non im­pli­ca un pro­lun­ga­men­to dei ter­mi­ni per chie­de­re prov­ve­di­men­ti cau­te­la­ri se­con­do l’ar­ti­co­lo 48 ca­po­ver­si 2 e 3.

40 In­tro­dot­to dal n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Art. 48d Consenso 41  

1 Per la di­stru­zio­ne de­gli og­get­ti è ne­ces­sa­rio il con­sen­so del di­chia­ran­te, de­ten­to­re o pro­prie­ta­rio.

2 Il con­sen­so è con­si­de­ra­to da­to se il di­chia­ran­te, de­ten­to­re o pro­prie­ta­rio non si op­po­ne espres­sa­men­te al­la di­stru­zio­ne de­gli og­get­ti en­tro i ter­mi­ni di cui all’ar­ti­co­lo 48 ca­po­ver­si 2 e 3.

41 In­tro­dot­to dal n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Art. 48e Mezzi probatori 42  

Pri­ma del­la di­stru­zio­ne de­gli og­get­ti, l’UD­SC pre­le­va cam­pio­ni e li con­ser­va co­me pro­va per un’even­tua­le azio­ne per ri­sar­ci­men­to dei dan­ni.

42 In­tro­dot­to dal n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Art. 48f Risarcimento 43  

1 Se la di­stru­zio­ne de­gli og­get­ti si ri­ve­la in­giu­sti­fi­ca­ta, sol­tan­to il ri­chie­den­te ri­spon­de del dan­no.

2 Se il di­chia­ran­te, de­ten­to­re o pro­prie­ta­rio ha ac­con­sen­ti­to per scrit­to al­la di­stru­zio­ne del­la mer­ce, il ri­chie­den­te non può es­se­re chia­ma­to a ri­spon­de­re del dan­no nem­me­no se suc­ces­si­va­men­te la di­stru­zio­ne si ri­ve­la in­giu­sti­fi­ca­ta.

43 In­tro­dot­to dal n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Art.48g Spese 44  

1 Le spe­se per la di­stru­zio­ne de­gli og­get­ti so­no a ca­ri­co del ri­chie­den­te.

2 Sul­le spe­se per il pre­lie­vo e la con­ser­va­zio­ne di cam­pio­ni ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 48e de­ci­de il giu­di­ce nell’am­bi­to del giu­di­zio re­la­ti­vo al­le pre­te­se di ri­sar­ci­men­to dei dan­ni se­con­do l’ar­ti­co­lo 48f ca­po­ver­so 1.

44 In­tro­dot­to dal n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Art. 49 Dichiarazione di responsabilità e risarcimento 45  

1 Se vi è da te­me­re un dan­no do­vu­to al­la ri­ten­zio­ne de­gli og­get­ti, l’UD­SC può su­bor­di­na­re la ri­ten­zio­ne a una di­chia­ra­zio­ne di re­spon­sa­bi­li­tà da par­te del ri­chie­den­te. Al po­sto di ta­le di­chia­ra­zio­ne, l’UD­SC può, in ca­si mo­ti­va­ti, chie­de­re al ri­chie­den­te un’ade­gua­ta ga­ran­zia.

2 Se non ven­go­no or­di­na­ti prov­ve­di­men­ti cau­te­la­ri o se i prov­ve­di­men­ti or­di­na­ti si ri­ve­la­no in­fon­da­ti, il ri­chie­den­te de­ve ri­sar­ci­re il dan­no cau­sa­to dal­la ri­ten­zio­ne del­la mer­ce e dal pre­lie­vo dei cam­pio­ni.

45 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 4 dell’all. al­la LF del 22 giu. 2007, in vi­go­re dal 1° lug. 2008 (RU 2008 2551; FF 2006 1).

Capitolo 4: Disposizioni finali

Art. 50 Esecuzione  

Il Con­si­glio fe­de­ra­le ema­na le di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne.

Art. 51 Abrogazione e modifica del diritto previgente  

L’abro­ga­zio­ne e la mo­di­fi­ca del di­rit­to pre­vi­gen­te so­no di­sci­pli­na­ti nell’al­le­ga­to.

Art. 52 Disposizioni transitorie  

1 I di­se­gni e i mo­del­li re­gi­stra­ti sot­to­stan­no al nuo­vo di­rit­to dall’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge. Con la ri­chie­sta di pro­ro­ga per un quar­to pe­rio­do di pro­te­zio­ne oc­cor­re pre­sen­ta­re all’IPI una raf­fi­gu­ra­zio­ne del de­si­gn adat­ta per la ri­pro­du­zio­ne.

2 I di­se­gni e i mo­del­li già de­po­si­ta­ti al mo­men­to dell’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge, ma non an­co­ra re­gi­stra­ti, sot­to­stan­no al di­rit­to pre­vi­gen­te fi­no al mo­men­to del­la re­gi­stra­zio­ne.

3 I di­se­gni e i mo­del­li re­gi­stra­ti in pie­go si­gil­la­to al mo­men­to dell’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge ri­man­go­no si­gil­la­ti fi­no al ter­mi­ne del pri­mo pe­rio­do di pro­te­zio­ne.

4 L’ar­ti­co­lo 35 ca­po­ver­so 4 è ap­pli­ca­bi­le sol­tan­to ai con­trat­ti di li­cen­za con­clu­si o con­fer­ma­ti do­po la da­ta di en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te leg­ge.

Art. 53 Referendum ed entrata in vigore  

1 La pre­sen­te leg­ge sot­to­stà al re­fe­ren­dum fa­col­ta­ti­vo.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le ne de­ter­mi­na l’en­tra­ta in vi­go­re.

Da­ta dell’en­tra­ta in vi­go­re: 1° lu­glio 200246

46 DCF dell’ 8 mar. 2002.

Allegato

(art. 51)

Abrogazione e modifica del diritto vigente

I

La legge federale del 30 marzo 190047 sui disegni e modelli industriali è abrogata.

II

Le leggi federali qui appresso sono modificate come segue:

...48

47 [CS 2 857; RU 1956 872, 1962 479, 1988 1776all. n. I lett. f, 1992 288 all. n. 9, 1995 17845050all. n. 3]

48 Le mod. possono essere consultate alla RU 20021456.

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