Bei grossen Gesetzen wie OR und ZGB kann dies bis zu 30 Sekunden dauern

Ordinanza
concernente la giustizia penale militare
(OGPM)

del 24 ottobre 1979 (Stato 23 gennaio 2023)

Il Consiglio federale svizzero,

visti gli articoli 81 capoverso 5, 195 capoverso 5, 199 e 214 del Codice penale
militare del 13 giugno 19271 (CPM);
visti gli articoli 6, 10, 26 capoverso 2, 27 capoverso 2, 83, 84 capoverso 5, 93 e 218 della procedura penale militare del 23 marzo 19792 (PPM);
visti gli articoli 13 capoverso 5 e 42 capoverso 2 della legge militare
del 3 febbraio 19953 (LM);
visto l’articolo 128 capoverso 2 della legge del 1° ottobre 19254 sulle dogane,5

ordina:

1 RU 1979 1880 RS 321.0

2RS 322.1

3RS 510.10

4[CS 6475; RU 1956639;19591400art. 11 n. III; 1973644;19741857all. n. 7;19801793n. I 1;1992 1670n. III; 1994 1634 n. I 3; 1995 1816; 1996 3371all. 2 n. 2; 1997 2465all. n. 13; 2000 1300art. 92, 1891n. VI 6; 2002 248n. I 1 art. 41; 2004 4763all. n. II 1; 2006 2197all. n. 50. RU 20071411art. 131 cpv. 1]. Vedi ora la L del 18 mar. 2005 sulle dogane (RS 631.0)

5 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vigore dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Titolo primo: Organizzazione giudiziaria

Capitolo 1: Giustizia militare

Art. 1e26  

6 Abro­ga­ti dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 3 Giudici 7  

1 Il ser­vi­zio in qua­li­tà di giu­di­ce co­sti­tui­sce un ser­vi­zio mi­li­ta­re con di­rit­to al sol­do equi­pa­ra­to al ser­vi­zio mi­li­ta­re vo­lon­ta­rio ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 44 ca­po­ver­so 1 LM. I mi­li­ta­ri in­te­res­sa­ti pre­sta­no in­te­gral­men­te il ser­vi­zio d’istru­zio­ne a cui so­no te­nu­ti con­for­me­men­te al­la leg­ge.

2 I gior­ni di ser­vi­zio pre­sta­ti in qua­li­tà di giu­di­ce non so­no com­pu­ta­ti sul to­ta­le ob­bli­ga­to­rio di gior­ni di ser­vi­zio. In ca­si straor­di­na­ri, il Di­par­ti­men­to fe­de­ra­le del­la di­fe­sa, del­la pro­te­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne e del­lo sport (DDPS) può au­to­riz­zar­ne il com­pu­to.

7Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Art. 48  

8 Abro­ga­to dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 5 Ordini di marcia  

Qual­sia­si con­vo­ca­zio­ne a un’at­ti­vi­tà di ser­vi­zio da par­te di un uf­fi­cio o di un or­ga­no di co­man­do com­pe­ten­te va­le, per il giu­di­ce istrut­to­re de­sti­na­ta­rio, qua­le or­di­ne di mar­cia.

Art. 6a99  

9 Abro­ga­ti dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Capitolo 2: Tribunali

Sezione 1: ...

Art. 1010  

10 Abro­ga­to dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Sezione 2: ...

Art. 11 e 1211  

11 Abro­ga­ti dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Sezione 3: ...

Art. 13a1612  

12 Abro­ga­ti dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 16a13  

13In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 nov. 1993 (RU 1993 3298). Abro­ga­to dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Sezione 4: Tribunali militari d’appello

Art. 17e1814  

14 Abro­ga­ti dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 19 Accusa  

1 Din­nan­zi al tri­bu­na­le mi­li­ta­re d’ap­pel­lo, l’ac­cu­sa è so­ste­nu­ta dall’udi­to­re che ha par­te­ci­pa­to al­la pro­ce­du­ra din­nan­zi al tri­bu­na­le mi­li­ta­re15.

2 Se que­sti è im­pe­di­to, il rap­pre­sen­tan­te dell’ac­cu­sa è de­si­gna­to dall’udi­to­re in ca­po.

15 Nuo­va espr. giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541). Di det­ta mod. é sta­to te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.

Capitolo 3: Uditore in capo

Art. 20 e 2116  

16 Abro­ga­ti dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 22 Esame di domande di grazia  

L’udi­to­re in ca­po esa­mi­na le do­man­de di gra­zia in ma­te­ria pe­na­le mi­li­ta­re e fa rap­por­to e pro­po­sta all’au­to­ri­tà cui spet­ta il di­rit­to di gra­zia. So­no ec­cet­tua­ti i ca­si in cui il di­rit­to di gra­zia spet­ta all’As­sem­blea fe­de­ra­le.

Capitolo 4: Assistenza giudiziaria, estradizione

Art. 23 Assistenza giudiziaria tra autorità penali militari 17  

1 L’as­si­sten­za giu­di­zia­ria tra au­to­ri­tà pe­na­li mi­li­ta­ri de­ve li­mi­tar­si a sin­go­le ope­ra­zio­ni di in­chie­sta e a sin­go­li at­ti pro­ce­du­ra­li e es­se­re chie­sta sol­tan­to se con­sen­te di evi­ta­re dif­fi­col­tà lin­gui­sti­che, no­te­vo­li per­di­te di tem­po o spe­se spro­por­zio­na­te.

2 Le do­man­de d’as­si­sten­za giu­di­zia­ria del­le au­to­ri­tà di per­se­gui­men­to pe­na­le de­vo­no es­se­re in­di­riz­za­te:

a.
dall’udi­to­re: al ca­po del­la sua Re­gio­ne Udi­to­ri e, per il tra­mi­te di que­st’ul­ti­mo, al ca­po del­la Re­gio­ne Udi­to­ri ri­chie­sta;
b.
dal giu­di­ce istrut­to­re: al ca­po del­la sua Re­gio­ne Giu­di­ci istrut­to­ri e, per il tra­mi­te di que­st’ul­ti­mo, al ca­po del­la Re­gio­ne Giu­di­ci istrut­to­ri ri­chie­sta.

3 Se so­no or­di­na­te as­sun­zio­ni di pro­ve se­con­do l’ar­ti­co­lo 128 ca­po­ver­so 1 PPM, il pre­si­den­te de­ve in­di­riz­za­re le do­man­de d’as­si­sten­za giu­di­zia­ria dei tri­bu­na­li mi­li­ta­ri al ca­po del­la Re­gio­ne Giu­di­ci istrut­to­ri ri­chie­sta; que­st’ul­ti­mo ne af­fi­da il di­sbri­go a uno dei suoi giu­di­ci istrut­to­ri.

4 In ca­so di al­tri at­ti pro­ce­du­ra­li giu­di­zia­ri, il pre­si­den­te de­ve in­di­riz­za­re le do­man­de d’as­si­sten­za giu­di­zia­ria dei tri­bu­na­li mi­li­ta­ri al pre­si­den­te che di­ri­ge il tri­bu­na­le mi­li­ta­re ri­chie­sto.

17 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 24 Assistenza giudiziaria internazionale 18  

1 Può es­se­re chie­sta l’as­si­sten­za giu­di­zia­ria all’este­ro sol­tan­to se si trat­ta di rea­ti di di­rit­to co­mu­ne. Le do­man­de d’as­si­sten­za de­vo­no es­se­re in­via­te al de­sti­na­ta­rio per il tra­mi­te dell’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po19. Gli at­ti di pro­ce­du­ra all’este­ro ne­ces­si­ta­no del con­sen­so dell’udi­to­re in ca­po.

2 Le re­la­zio­ni di­ret­te con im­pu­ta­ti o rap­pre­sen­tan­ze sviz­ze­re all’este­ro so­no vie­ta­te. Se uno sviz­ze­ro vi­ven­te all’este­ro dev’es­se­re in­for­ma­to di un’im­pu­ta­zio­ne o di una sen­ten­za, la per­ti­nen­te co­mu­ni­ca­zio­ne dev’es­ser­gli in­via­ta per il tra­mi­te dell’udi­to­re in ca­po.

18Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 nov. 1996, in vi­go­re dal 1° gen. 1997 (RU 1996 3259).

19 Nuo­va espr. giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541). Di det­ta mo­di­fi­ca é sta­to te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.

Art. 25 Estradizione  

1 Può es­se­re chie­sta un’estra­di­zio­ne all’este­ro sol­tan­to se si trat­ta di rea­ti di di­rit­to co­mu­ne e con­for­me­men­te al di­rit­to d’estra­di­zio­ne. Le pro­po­ste d’aper­tu­ra di pro­ce­du­re d’estra­di­zio­ne de­vo­no es­se­re pre­sen­ta­te all’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po.

2 I pro­ce­di­men­ti pe­na­li mi­li­ta­ri con­tro per­so­ne estra­da­te al­la Sviz­ze­ra pos­so­no es­se­re pro­se­gui­ti o ri­pre­si sol­tan­to se le re­stri­zio­ni al per­se­gui­men­to pe­na­le de­ri­van­ti dal di­rit­to di estra­di­zio­ne non vi si op­pon­go­no o so­no sta­te eli­mi­na­te.

Titolo secondo: procedura penale

Capitolo 1: Disposizioni generali

Sezione 1: ...

Art. 2620  

20 Abro­ga­to dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Sezione 2: Provvedimenti istruttori

Art. 27 Blocco dei documenti d’identità  

1 In ca­so di pe­ri­co­lo di fu­ga, all’in­di­zia­to od im­pu­ta­to pos­so­no es­se­re tol­ti il pas­sa­por­to e la car­ta d’iden­ti­tà e bloc­ca­ta la pos­si­bi­li­tà di ot­te­ner­ne di nuo­vi.

2 Le do­man­de di bloc­co dei do­cu­men­ti d’iden­ti­tà ri­guar­do a Sviz­ze­ri all’este­ro de­vo­no es­se­re in­di­riz­za­te all’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po.

Art. 28 Ricerca dell’imputato  

1 Per la ri­cer­ca dell’im­pu­ta­to può es­ser fat­to ca­po agli or­ga­ni del­la po­li­zia ci­vi­le; gli or­ga­ni in­te­res­sa­ti cor­ri­spon­do­no di­ret­ta­men­te fra lo­ro.

2 L’or­di­ne di ri­cer­ca pub­bli­ca me­dian­te la stam­pa, la ra­dio o la te­le­vi­sio­ne sot­to­stà al con­sen­so dell’udi­to­re in ca­po.

Art. 29 Segnalazioni  

1 Se­gna­la­zio­ni nel si­ste­ma di ri­cer­ca in­for­ma­tiz­za­to di po­li­zia (RI­POL) pos­so­no es­se­re fat­te pub­bli­ca­re dai pre­si­den­ti dei tri­bu­na­li mi­li­ta­ri d’ap­pel­lo e dei tri­bu­na­li mi­li­ta­ri, co­me an­che dai giu­di­ci istrut­to­ri.21

2 La can­cel­le­ria com­pe­ten­te prov­ve­de al­le re­la­zio­ni con il RI­POL.22

3 Ta­le can­cel­le­ria prov­ve­de a tut­te le se­gna­la­zio­ni e a tut­te le re­vo­che chie­ste da­gli uf­fi­cia­li com­pe­ten­ti del­la giu­sti­zia mi­li­ta­re; es­sa in­for­ma per scrit­to i ri­chie­den­ti cir­ca l’ese­cu­zio­ne e tie­ne un con­trol­lo di tut­te le se­gna­la­zio­ni e re­vo­che.23

21 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 10 dell’O del 15 ott. 2008 su­gli ade­gua­men­ti al­la LF sui si­ste­mi d’in­for­ma­zio­ne di po­li­zia del­la Con­fe­de­ra­zio­ne, in vi­go­re dal 5 dic. 2008 (RU 2008 4943).

22 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

23 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Art. 30 Revoca della segnalazione  

1 La se­gna­la­zio­ne nel RI­POL dev’es­se­re re­vo­ca­ta quan­do non ve ne sia­no più i mo­ti­vi (ar­re­sto, de­si­sten­za dal pro­ce­di­men­to, as­so­lu­zio­ne ecc.).24

2 La re­vo­ca è or­di­na­ta:

a.
dal giu­di­ce istrut­to­re, du­ran­te l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria;
b.
dall’udi­to­re, in ca­so di de­si­sten­za dal pro­ce­di­men­to giu­sta l’ar­ti­co­lo 116 PPM e in ca­so di li­qui­da­zio­ne del­la cau­sa me­dian­te de­cre­to d’ac­cu­sa;
c.
dal pre­si­den­te del tri­bu­na­le pres­so cui la cau­sa è pen­den­te, nell’ul­te­rio­re de­cor­so del­la pro­ce­du­ra.

24 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 10 dell’O del 15 ott. 2008 su­gli ade­gua­men­ti al­la LF sui si­ste­mi d’in­for­ma­zio­ne di po­li­zia del­la Con­fe­de­ra­zio­ne, in vi­go­re dal 5 dic. 2008 (RU 2008 4943).

Sezione 3: Privazione della libertà

Art. 31 Controllo della carcerazione 25  

1 L’uf­fi­cia­le del­la giu­sti­zia mi­li­ta­re che ha or­di­na­to una pri­va­zio­ne del­la li­ber­tà ne an­nun­cia sen­za in­du­gio l’ini­zio, la pro­ro­ga e la fi­ne al­la can­cel­le­ria com­pe­ten­te.

2 Se la du­ra­ta le­gal­men­te am­mis­si­bi­le o au­to­riz­za­ta del­la pri­va­zio­ne del­la li­ber­tà (art. 55a e 59 cpv. 2 PPM) è su­pe­ra­ta, la can­cel­le­ria com­pe­ten­te ne in­for­ma sen­za in­du­gio l’udi­to­re in ca­po.

25 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 32 Primo interrogatorio in caso di carcerazione 26  

L’uf­fi­cia­le del­la giu­sti­zia mi­li­ta­re che ha or­di­na­to la se­gna­la­zio­ne in vi­sta dell’ar­re­sto fa in mo­do di po­ter es­se­re rag­giun­to im­me­dia­ta­men­te in ca­so di ar­re­sto del­la per­so­na se­gna­la­ta. Se non è rag­giun­gi­bi­le, il pri­mo in­ter­ro­ga­to­rio è ese­gui­to dal giu­di­ce istrut­to­re pre­vi­sto dall’elen­co dei pic­chet­ti.

26 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Art. 33 Carcerazione preventiva e di sicurezza  

1 L’ar­re­sta­to sot­to­stà al re­go­la­men­to car­ce­ra­rio.

2 La cas­sa del tri­bu­na­le ver­sa ai Can­to­ni l’in­den­ni­tà pre­vi­sta per i de­te­nu­ti.

Sezione 4: Perquisizione

Art. 34 Opposizione  

1 Se il de­ten­to­re di do­cu­men­ti o di sup­por­ti d’im­ma­gi­ne e di suo­no si op­po­ne al­la per­qui­si­zio­ne, gli og­get­ti so­no si­gil­la­ti e po­sti sot­to cu­sto­dia (art. 67 cpv. 3 PPM). Il giu­di­ce istrut­to­re fa rap­por­to al pre­si­den­te che di­ri­ge il tri­bu­na­le mi­li­ta­re com­pe­ten­te per la Re­gio­ne Giu­di­ci istrut­to­ri in­te­res­sa­ta e pre­sen­ta la sua do­man­da. Il sud­det­to pre­si­den­te chie­de il pa­re­re scrit­to dell’in­te­res­sa­to. No­ti­fi­ca per scrit­to la sua de­ci­sio­ne, bre­ve­men­te mo­ti­va­ta, al giu­di­ce istrut­to­re e all’in­te­res­sa­to.27

2 Se spet­ta al tri­bu­na­le de­ci­de­re sull’am­mis­si­bi­li­tà del­la per­qui­si­zio­ne, l’in­te­res­sa­to dev’es­se­re udi­to a ver­ba­le o dev’es­ser­gli of­fer­ta la pos­si­bi­li­tà di espri­mer­si per scrit­to.

27Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Sezione 5: Disposizioni diverse

Art. 35 Particolari provvedimenti istruttori  

Su pro­po­sta del giu­di­ce istrut­to­re, l’udi­to­re in ca­po de­ci­de cir­ca spe­cia­li mi­su­re da pren­de­re du­ran­te l’istru­zio­ne, in par­ti­co­la­re cir­ca la pro­mes­sa di una ri­com­pen­sa per l’iden­ti­fi­ca­zio­ne o la cat­tu­ra dell’au­to­re del rea­to.

Art. 35a Servizio di picchetto 28  

1 L’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po or­di­na il ser­vi­zio di pic­chet­to te­nen­do con­to del­le esi­gen­ze del­la trup­pa. L’udi­to­re in ca­po può pren­de­re di­spo­si­zio­ni in me­ri­to.

2 ...29

28In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 nov. 1993 (RU 1993 3298). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

29 Abro­ga­to dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, con ef­fet­to dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 35b Atti 30  

1 L’udi­to­re in ca­po for­ni­sce gli at­ti dei tri­bu­na­li mi­li­ta­ri all’Ar­chi­vio fe­de­ra­le di re­go­la do­po cin­que an­ni dal di­sbri­go de­fi­ni­ti­vo dell’af­fa­re.

2 L’Ar­chi­vio fe­de­ra­le de­ci­de d’in­te­sa con l’udi­to­re in ca­po qua­li at­ti deb­ba­no es­se­re cu­sto­di­ti per­ma­nen­te­men­te per ra­gio­ni sto­ri­che o giu­ri­di­che.

3 Gli at­ti con­cer­nen­ti rea­ti mi­li­ta­ri pos­so­no es­se­re di­strut­ti sol­tan­to quan­do la per­so­na giu­di­ca­ta è de­ce­du­ta da al­me­no 5 an­ni, e:

a.
se è sta­ta as­sol­ta o pu­ni­ta sol­tan­to di­sci­pli­nar­men­te: non ap­pe­na è sta­ta pro­sciol­ta dall’ob­bli­go mi­li­ta­re;
b.
se è sta­ta con­dan­na­ta esclu­si­va­men­te per rea­ti giu­sta gli ar­ti­co­li 61 a 85 del CPM a una mul­ta, agli ar­re­sti o all’in­car­ce­ra­zio­ne: non ap­pe­na ha su­pe­ra­to i 60 an­ni d’età;
c.
in tut­ti gli al­tri ca­si: non ap­pe­na ha su­pe­ra­to i 90 an­ni d’età.

30In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 36 Informazione del pubblico  

1 Il giu­di­ce istrut­to­re, d’in­te­sa con il ser­vi­zio dell’in­for­ma­zio­ne dell’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po, in­for­ma il pub­bli­co su un pro­ce­di­men­to pe­na­le in cor­so, qua­lo­ra ciò sia op­por­tu­no per la gra­vi­tà og­get­ti­va del ca­so o se vi è una gran­de esi­gen­za d’in­for­ma­zio­ne del pub­bli­co.31

1bis L’udi­to­re in ca­po dev’es­se­re in­for­ma­to al più pre­sto.32

2 L’in­for­ma­zio­ne non de­ve com­pro­met­te­re lo sco­po dell’in­chie­sta né da­re un giu­di­zio an­ti­ci­pa­to cir­ca l’esi­to del di­bat­ti­men­to.

31Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

32In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 37 Procedura in caso di pene disciplinari  

1 Le mul­te di­sci­pli­na­ri e le de­ci­sio­ni di in­car­ce­ra­zio­ne giu­sta gli ar­ti­co­li 49 ca­po­ver­si 2 e 3, 81 ca­po­ver­so 1 e 90 ca­po­ver­so 1 del­la pro­ce­du­ra pe­na­le mi­li­ta­re de­vo­no es­se­re co­mu­ni­ca­te all’in­te­res­sa­to per scrit­to, o oral­men­te con con­fer­ma scrit­ta.

2 La per­so­na pu­ni­ta dev’es­se­re av­ver­ti­ta del­la pos­si­bi­li­tà di in­ter­por­re re­cla­mo giu­sta gli ar­ti­co­li 166 e se­guen­ti o ri­cor­so giu­sta gli ar­ti­co­li 195 e se­guen­ti del­la pro­ce­du­ra pe­na­le mi­li­ta­re.

Capitolo 2: Procedura

Sezione 1: Misure preliminari

Art. 38 Ordine d’inchiesta, competenza durante il servizio  

1 Il co­man­dan­te com­pe­ten­te de­ve or­di­na­re per­so­nal­men­te l’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re del­le pro­ve o l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria. Se egli è im­pe­di­to, l’or­di­ne di in­chie­sta dev’es­se­re fir­ma­to dal so­sti­tu­to. Il di­rit­to di fir­ma non può es­se­re de­le­ga­to ad al­tre per­so­ne.

2 Gli or­di­ni d’in­chie­sta con­tro i co­man­dan­ti di scuo­la, di cor­so di for­ma­zio­ne o di cor­so so­no ema­na­ti dall’uf­fi­cia­le ge­ne­ra­le su­pe­rio­re.33

33 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Art. 39 Ordine d’inchiesta, competenza fuori del servizio 34  

1 In ca­so di rea­ti com­mes­si fuo­ri del ser­vi­zio, l’udi­to­re in ca­po or­di­na l’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re del­le pro­ve o l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria.

2 Qua­lo­ra con­tra­ria­men­te ad una ri­chie­sta l’udi­to­re in ca­po non or­di­ni un’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re del­le pro­ve o un’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria, il ca­po del DDPS de­ci­de su do­man­da del ri­chie­den­te.

34Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 40 Revoca di ordini d’inchiesta  

1 L’or­di­ne di pro­ce­de­re a un’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re di pro­ve o all’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria può es­se­re re­vo­ca­to sin­tan­to che il giu­di­ce istrut­to­re non ab­bia aper­to la pro­ce­du­ra.

2 La stes­sa co­sa va­le per la tra­sfor­ma­zio­ne dell’or­di­ne di pro­ce­de­re all’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria in un or­di­ne di pro­ce­de­re all’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re del­le pro­ve.

Art. 41 Decisione d’apertura  

1 Im­me­dia­ta­men­te do­po aver ri­ce­vu­to l’or­di­ne d’in­chie­sta, il giu­di­ce istrut­to­re esa­mi­na d’uf­fi­cio la com­pe­ten­za di chi ha or­di­na­to l’in­chie­sta, co­me an­che la com­pe­ten­za per ma­te­ria e per luo­go del­la sua Re­gio­ne Giu­di­ci istrut­to­ri. Egli ne in­di­ca la ri­sul­tan­za nel­la de­ci­sio­ne d’aper­tu­ra.35

2 La de­ci­sio­ne d’aper­tu­ra con­tie­ne inol­tre:

a.
in ca­so di as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re del­le pro­ve, una bre­ve de­scri­zio­ne dell’og­get­to dell’in­chie­sta;
b.
in ca­so di istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria, la de­si­gna­zio­ne dell’im­pu­ta­to e del­la fat­ti­spe­cie.

35 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 42 Obbligo di comunicazione  

L’au­to­ri­tà che ha or­di­na­to un’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re di pro­ve in­for­ma le per­so­ne di­ret­ta­men­te in­te­res­sa­te sull’esi­to dell’af­fa­re qua­lo­ra non sia da­to al­tro se­gui­to al­la pro­ce­du­ra.

Art. 42a36  

36In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 20 nov. 1996 (RU 1996 3259). Abro­ga­to dall’art. 12 cpv. 2 dell’O del 27 feb. 2008 con­cer­nen­te l’aiui­to al­le vit­ti­me di rea­ti, con ef­fet­to dal 1° gen. 2009 (RU 20081627).

Art. 43 Difesa in caso di assunzione preliminare delle prove 37  

1 Nell’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re del­le pro­ve è am­mes­sa la di­fe­sa.

2 In ca­si gra­vi o qua­lo­ra la fat­ti­spe­cie o le cir­co­stan­ze giu­ri­di­che sia­no par­ti­co­lar­men­te com­ples­si, l’udi­to­re in ca­po as­se­gna un di­fen­so­re d’uf­fi­cio all’in­di­zia­to, su ri­chie­sta di que­st’ul­ti­mo o su pro­po­sta del giu­di­ce istrut­to­re.

3 Il giu­di­ce istrut­to­re au­to­riz­za il di­fen­so­re ad as­si­ste­re a cer­te ope­ra­zio­ni d’in­chie­sta e a con­sul­ta­re gli at­ti, sem­pre che lo sco­po dell’in­chie­sta non ne ri­sul­ti pre­giu­di­ca­to.

37Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 44 Difesa nell’istruzione preparatoria  

1 Il più tar­di al mo­men­to dell’in­ter­ro­ga­to­rio fi­na­le, il giu­di­ce istrut­to­re con­se­gna all’im­pu­ta­to la li­sta dei di­fen­so­ri d’uf­fi­cio del tri­bu­na­le e gli co­mu­ni­ca che, sal­vo mo­ti­vi gra­vi (art. 127 cpv. 3 PPM), be­ne­fi­cia di un di­rit­to di scel­ta. La con­se­gna dell’elen­co dev’es­se­re ver­ba­liz­za­ta.38

2 All’im­pu­ta­to che ve­ro­si­mil­men­te sa­rà te­nu­to in car­ce­ra­zio­ne pre­ven­ti­va per più di cin­que gior­ni si de­ve di re­go­la as­se­gna­re un di­fen­so­re d’uf­fi­cio, sem­pre­ché non ne ab­bia già scel­to uno di fi­du­cia.

38Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 45 Estensione dell’istruzione preparatoria  

1 Il giu­di­ce istrut­to­re esten­de l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria a tut­ti i rea­ti di cui è ve­nu­to a co­no­scen­za o che so­no sta­ti com­mes­si dall’im­pu­ta­to dal mo­men­to d’emis­sio­ne dell’or­di­ne d’in­chie­sta, sem­pre che l’im­pu­ta­to deb­ba ri­spon­der­ne di­nan­zi al­la giu­ri­sdi­zio­ne mi­li­ta­re. Egli pro­ce­de nel­lo stes­so mo­do ri­guar­do al­le per­so­ne che han­no par­te­ci­pa­to al rea­to dell’im­pu­ta­to co­me coau­to­ri, isti­ga­to­ri o com­pli­ci e che sot­to­stan­no al­la giu­ri­sdi­zio­ne mi­li­ta­re.39

2 La de­ci­sio­ne d’esten­sio­ne dell’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria (art. 111 PPM) de­ve in­di­ca­re esat­ta­men­te la per­so­na in cau­sa ed i fat­ti.

39Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 46 Altri reati  

1 Se, ol­tre all’im­pu­ta­to, an­che un’al­tra per­so­na ha com­mes­so un rea­to sog­get­to al­la giu­ri­sdi­zio­ne mi­li­ta­re, il giu­di­ce istrut­to­re pro­po­ne all’au­to­ri­tà com­pe­ten­te (art. 101 PPM) emet­te­re un or­di­ne di in­chie­sta.

2 Se al rea­to dell’im­pu­ta­to han­no par­te­ci­pa­to per­so­ne sot­to­po­ste al­la giu­ri­sdi­zio­ne or­di­na­ria o se l’im­pu­ta­to ha com­mes­so an­che al­tri rea­ti il cui giu­di­zio com­pe­te al­le au­to­ri­tà pe­na­li or­di­na­rie, il giu­di­ce istrut­to­re sot­to­po­ne gli at­ti, con la sua pro­po­sta, all’udi­to­re in ca­po. Que­sti pren­de la de­ci­sio­ne de­vo­lu­ta al Con­si­glio fe­de­ra­le in vir­tù de­gli ar­ti­co­li 220 e 221 CPM. Se il ca­so è de­fe­ri­to al­le au­to­ri­tà pe­na­li mi­li­ta­ri, il giu­di­ce istrut­to­re esten­de cor­ri­spon­den­te­men­te l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria.

3 Se, ol­tre al rea­to dell’im­pu­ta­to il cui giu­di­zio com­pe­te al­le au­to­ri­tà pe­na­li mi­li­ta­ri, si ac­cer­ta che un’in­fra­zio­ne in­di­pen­den­te, sot­to­po­sta al­la giu­ri­sdi­zio­ne pe­na­le or­di­na­ria, è sta­ta com­mes­sa da un’al­tra per­so­na, il giu­di­ce istrut­to­re ne fa de­nun­cia al­le com­pe­ten­ti au­to­ri­tà pe­na­li or­di­na­rie.

4 Se nel cor­so di un’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re di pro­ve o di un’in­chie­sta pre­pa­ra­to­ria si con­sta­ta che non vi è al­cu­na fat­ti­spe­cie sog­get­ta al­la giu­ri­sdi­zio­ne mi­li­ta­re ma un rea­to per­se­gui­bi­le d’uf­fi­cio e sog­get­to al­la giu­ri­sdi­zio­ne ci­vi­le, il giu­di­ce istrut­to­re lo de­nun­cia all’au­to­ri­tà ci­vi­le com­pe­ten­te.40

40In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 47 Indennità in caso di desistenza dal procedimento  

1 Qua­lo­ra in­ten­da de­si­ste­re dal pro­ce­di­men­to giu­sta l’ar­ti­co­lo 116 del­la pro­ce­du­ra pe­na­le mi­li­ta­re, l’udi­to­re as­se­gna un ter­mi­ne all’im­pu­ta­to per an­nun­cia­re le sue pre­te­se di in­den­niz­zo, ec­cet­to che la que­stio­ne dell’in­den­ni­tà sia già sta­ta re­go­la­ta nell’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria.

2 La de­ci­sio­ne di in­den­niz­zo dev’es­se­re bre­ve­men­te mo­ti­va­ta nel­la de­ci­sio­ne di de­si­sten­za.

Art. 4841  

41Abro­ga­to dal n. I dell’O del 29 ott. 2003, con ef­fet­to dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Art. 49 Spese  

Se, nel­la de­si­sten­za dal pro­ce­di­men­to, so­no sta­te ad­dos­sa­te spe­se all’im­pu­ta­to, si ap­pli­ca per ana­lo­gia l’ar­ti­co­lo 214 del­la pro­ce­du­ra pe­na­le mi­li­ta­re. L’uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po prov­ve­de al­la ri­scos­sio­ne.

Sezione 2: Dibattimento

Art. 50 Notificazione dell’atto di accusa 42  

1 Una co­pia dell’at­to d’ac­cu­sa è no­ti­fi­ca­ta ad ogni giu­di­ce, uni­ta­men­te al­la con­vo­ca­zio­ne per il di­bat­ti­men­to.

2 Se vi è un mo­ti­vo d’asten­sio­ne o di ri­cu­sa­zio­ne il giu­di­ce ne av­ver­te sen­za in­du­gio il pre­si­den­te.

42Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 51 Procedura probatoria abbreviata  

Se la pro­ce­du­ra pro­ba­to­ria è ab­bre­via­ta (art. 137 PPM), l’ac­cu­sa­to dev’es­se­re non­di­me­no ac­cu­ra­ta­men­te in­ter­ro­ga­to sul­la sua si­tua­zio­ne per­so­na­le.

Art. 52 Partecipazione al dibattimento  

1 I pe­ri­ti pos­so­no as­si­ste­re al di­bat­ti­men­to.

2 I te­sti­mo­ni pos­so­no as­si­ste­re al di­bat­ti­men­to do­po es­se­re sta­ti esa­mi­na­ti.

Art. 53 Durata di una pena privativa della libertà e della prestazione di lavoro 43  

1 La du­ra­ta di una pe­na pri­va­ti­va del­la li­ber­tà è espres­sa:

a.
in gior­ni, per tut­te le pe­ne in­fe­rio­ri a un me­se o con fra­zio­ni di me­si;
b.
in me­si, per tut­te le pe­ne di un me­se o di più me­si in­te­ri, ma in­fe­rio­ri a un an­no o con fra­zio­ni di an­no;
c.
in an­ni, per tut­te le pe­ne di un an­no o di più an­ni in­te­ri.

2 La du­ra­ta del­la pre­sta­zio­ne di la­vo­ro di pub­bli­co in­te­res­se de­ve es­se­re espres­sa in gior­ni.44

43Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

44In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 54 Calcolo della durata delle pene privative della libertà  

La du­ra­ta di una pe­na pri­va­ti­va del­la li­ber­tà è cal­co­la­ta:

a.
in gior­ni, con­ta­ti in ra­gio­ne di 24 ore con­se­cu­ti­ve il gior­no;
b.
in me­si e in an­ni, con­ta­ti se­con­do il ca­len­da­rio.
Art. 55 Computo della carcerazione preventiva o di sicurezza  

Se nel­la pe­na è com­pu­ta­ta la car­ce­ra­zio­ne pre­ven­ti­va o di si­cu­rez­za, la sen­ten­za de­ve in­di­car­ne la du­ra­ta in gior­ni.

Art. 56 Confisca, pretese di risarcimento  

1 In ca­so di con­fi­sca di og­get­ti (art. 41 segg. CPM), la sen­ten­za in­di­ca se es­si de­vo­no es­se­re re­si in­ser­vi­bi­li o di­strut­ti ov­ve­ro se la Con­fe­de­ra­zio­ne può di­spor­ne li­be­ra­men­te.

2 Se do­ni o al­tri pro­fit­ti da de­vol­ve­re al­la Con­fe­de­ra­zio­ne non esi­sto­no più, la sen­ten­za sta­bi­li­sce la som­ma do­vu­ta da chi li ha ri­ce­vu­ti.

Art. 57 Trasmissione dell’inserto  

Quan­do un in­ser­to dev’es­se­re tra­smes­so do­po la chiu­su­ra del pro­ce­di­men­to pe­na­le mi­li­ta­re a un uf­fi­cio o a un co­man­do mi­li­ta­re o a un’au­to­ri­tà am­mi­ni­stra­ti­va (p. es. per pu­ni­zio­ne di­sci­pli­na­re o per esa­me dell’ido­nei­tà al ser­vi­zio), la per­ti­nen­te de­ci­sio­ne dev’es­se­re in­di­ca­ta nel­la sen­ten­za, im­me­dia­ta­men­te do­po il di­spo­si­ti­vo.

Art. 58 Informazioni classificate 45  

1 Se gli at­ti con­ten­go­no in­for­ma­zio­ni clas­si­fi­ca­te co­me «SE­GRE­TO» o «CON­FI­DEN­ZIA­LE», l’in­te­ro in­ser­to e la sen­ten­za de­vo­no es­se­re clas­si­fi­ca­ti co­me «SE­GRE­TO» o «CON­FI­DEN­ZIA­LE». Ec­ce­zio­nal­men­te, i do­cu­men­ti clas­si­fi­ca­ti pos­so­no es­se­re tol­ti dal fa­sci­co­lo prin­ci­pa­le e rac­col­ti in un fa­sci­co­lo spe­cia­le. Gli at­ti del fa­sci­co­lo prin­ci­pa­le non de­vo­no con­te­ne­re al­cu­na in­di­ca­zio­ne re­la­ti­va al con­te­nu­to de­gli at­ti clas­si­fi­ca­ti del fa­sci­co­lo spe­cia­le.46

2 La com­pe­ten­za di de­ci­de­re cir­ca l’abro­ga­zio­ne del­la clas­si­fi­ca­zio­ne spet­ta, d’in­te­sa con il de­po­si­ta­rio del se­gre­to:

a.
du­ran­te l’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re del­le pro­ve o l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria: al giu­di­ce istrut­to­re;
b.47
do­po la con­clu­sio­ne dell’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria e fi­no al­la con­clu­sio­ne de­fi­ni­ti­va del­la pro­ce­du­ra me­dian­te de­si­sten­za dal pro­ce­di­men­to pe­na­le o de­cre­to d’ac­cu­sa op­pu­re fi­no al­la mes­sa in sta­to d’ac­cu­sa: all’udi­to­re;
c.48
do­po la mes­sa in sta­to d’ac­cu­sa e fi­no al­la chiu­su­ra del pro­ce­di­men­to pe­na­le con de­ci­sio­ne pas­sa­ta in giu­di­ca­to: al pre­si­den­te com­pe­ten­te;
d.49
do­po la con­clu­sio­ne dell’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re del­le pro­ve op­pu­re do­po la chiu­su­ra del pro­ce­di­men­to pe­na­le con de­ci­sio­ne pas­sa­ta in giu­di­ca­to: all’udi­to­re in ca­po.

45Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

46Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 nov. 1996, in vi­go­re dal 1° gen. 1997 (RU 1996 3259).

47 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

48 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

49 In­tro­dot­ta dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 59 Menzione della forza di cosa giudicata e ordine d’esecuzione  

Il pre­si­den­te cer­ti­fi­ca nell’in­ser­to e nell’esem­pla­re del­la sen­ten­za la for­za di co­sa giu­di­ca­ta e l’or­di­ne d’ese­cu­zio­ne.

Art. 60 Comunicazione del dispositivo della sentenza 50  

1 In­di­pen­den­te­men­te da un’even­tua­le pro­ce­du­ra di cas­sa­zio­ne, la co­mu­ni­ca­zio­ne del di­spo­si­ti­vo del­la sen­ten­za in­com­be al­la can­cel­le­ria del tri­bu­na­le com­pe­ten­te.

2 Il di­spo­si­ti­vo del­la sen­ten­za è co­mu­ni­ca­to ai se­guen­ti or­ga­ni:

a.
su­bi­to do­po la no­ti­fi­ca­zio­ne, all’au­to­ri­tà com­pe­ten­te del Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne del­la sen­ten­za, se la per­so­na con­dan­na­ta è im­me­dia­ta­men­te in­car­ce­ra­ta;
b.
im­me­dia­ta­men­te do­po che la sen­ten­za ha ac­qui­si­to for­za di co­sa giu­di­ca­ta:
1.51
al Ser­vi­zio di coor­di­na­men­to del­la giu­sti­zia mi­li­ta­re per l’iscri­zio­ne nel ca­sel­la­rio giu­di­zia­le in­for­ma­tiz­za­to VO­STRA,
2.
al Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne in vi­sta del­la ri­scos­sio­ne del­le mul­te e del­le spe­se.

50 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

51 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 10 n. II 12 dell’O del 19 ott. 2022 sul ca­sel­la­rio giu­di­zia­le, in vi­go­re dal 23 gen. 2023 (RU 2022 698).

Art. 60a Notificazione di esemplari della sentenza 52  

1 La no­ti­fi­ca­zio­ne di esem­pla­ri del­la sen­ten­za in­com­be al­la can­cel­le­ria del tri­bu­na­le.

2 Esem­pla­ri del­la sen­ten­za so­no no­ti­fi­ca­ti ai de­sti­na­ta­ri se­guen­ti:

a.
al di­fen­so­re (due esem­pla­ri, di cui uno per la per­so­na giu­di­ca­ta; even­tual­men­te un esem­pla­re sup­ple­men­ta­re per il rap­pre­sen­tan­te le­ga­le del­la per­so­na giu­di­ca­ta);
b.
all’udi­to­re;
c.
al­la per­so­na le­sa, sem­pre che sia sta­ta pre­sen­ta­ta una pre­te­sa ci­vi­le, e al­la vit­ti­ma che ha do­man­da­to la no­ti­fi­ca­zio­ne del­la sen­ten­za;
d.
all’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po;
e.
al Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne, nei ca­si in cui deb­ba­no es­se­re ese­gui­te pe­ne de­ten­ti­ve;
f.
all’Uf­fi­cio fe­de­ra­le del ser­vi­zio ci­vi­le (CI­VI)53, nei ca­si pre­vi­sti all’ar­ti­co­lo 81 ca­po­ver­si 3 e 4 CPM;
g.
al co­man­dan­te che ha ema­na­to l’or­di­ne per l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria o al ser­vi­zio che ha pre­sen­ta­to la pro­po­sta d’aper­tu­ra di un pro­ce­di­men­to pe­na­le, per co­no­scen­za e tra­smis­sio­ne al co­man­dan­te dell’at­tua­le uni­tà di in­cor­po­ra­zio­ne del­la per­so­na con­dan­na­ta;
h.54
al Co­man­do Istru­zio­ne e al­la Ba­se lo­gi­sti­ca dell’eser­ci­to in ca­so di rea­ti in ma­te­ria di cir­co­la­zio­ne stra­da­le;
i.
al­la Ba­se lo­gi­sti­ca dell’eser­ci­to, Se­zio­ne del­la con­ta­bi­li­tà del­la trup­pa, in ca­so di rea­ti in ma­te­ria di con­ta­bi­li­tà;
k.
al Ser­vi­zio del­la po­sta da cam­po, in ca­so di rea­ti in ma­te­ria di po­sta da cam­po;
l.55
all’as­si­cu­ra­zio­ne mi­li­ta­re, nei ca­si in cui sia sta­ta fe­ri­ta o uc­ci­sa una per­so­na co­per­ta dall’as­si­cu­ra­zio­ne mi­li­ta­re;
m.
al ca­po del­la giu­sti­zia mi­li­ta­re del­le For­ze ae­ree, in ca­so di in­for­tu­ni o in­ci­den­ti nel ser­vi­zio di vo­lo o nel ser­vi­zio di lan­cio con il pa­ra­ca­du­te;
n.
al Mi­ni­ste­ro pub­bli­co del­la Con­fe­de­ra­zio­ne, in ca­so di spio­nag­gio o di per­tur­ba­zio­ne del­la si­cu­rez­za mi­li­ta­re.

3 Se so­no sta­te ri­scon­tra­te ca­ren­ze nel­le pre­scri­zio­ni o nel ma­te­ria­le, le sen­ten­ze so­no in­via­te in for­ma ano­ni­miz­za­ta al ca­po dell’eser­ci­to e al Co­man­do Istru­zio­ne; se suf­fi­cien­te, in ve­ce del­la no­ti­fi­ca­zio­ne del­la sen­ten­za può es­se­re ste­so un rap­por­to.56

4 Per la no­ti­fi­ca­zio­ne di sen­ten­ze che con­ten­go­no fat­ti che deb­bo­no es­se­re te­nu­ti se­gre­ti van­no os­ser­va­ti l’ar­ti­co­lo 154 ca­po­ver­so 2 PPM e l’ar­ti­co­lo 58 del­la pre­sen­te or­di­nan­za.

52In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 nov. 1993 (RU 1993 3298). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

53 La de­si­gna­zio­ne dell’uni­tà am­mi­ni­stra­ti­va è sta­ta adat­ta­ta in ap­pli­ca­zio­ne dell’art. 20 cpv. 2 dell’O del 7 ott. 2015 sul­le pub­bli­ca­zio­ni uf­fi­cia­li (RU 2004 4937), con ef­fet­to dal 1° gen. 2019. Di det­ta mod. è te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.

54 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

55 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 4 dell’all. all’O del 27 apr. 2005, in vi­go­re dal 1° lug. 2005 (RU 2005 2885).

56 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 61 Restituzione di oggetti, di beni e di atti giudiziari 57  

1 Do­po che la sen­ten­za ha ac­qui­si­to for­za di co­sa giu­di­ca­ta, gli og­get­ti e i be­ni se­que­stra­ti, po­sti sot­to cu­sto­dia o con­fi­sca­ti so­no tra­smes­si all’or­ga­no com­pe­ten­te con­for­me­men­te al­la de­ci­sio­ne giu­di­zia­ria e a quan­to even­tual­men­te con­ve­nu­to con l’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po.

2 Gli ori­gi­na­li de­gli at­ti giu­di­zia­ri pro­dot­ti so­no ri­con­se­gna­ti dal­la can­cel­le­ria del tri­bu­na­le all’au­to­ri­tà che li ha ri­la­scia­ti.

57 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Art. 62 Comunicazione di sentenze all’estero  

Le sen­ten­ze da no­ti­fi­ca­re all’este­ro so­no tra­smes­se al de­sti­na­ta­rio per il tra­mi­te dell’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po.

Sezione 3: …

Art. 6358  

58Abro­ga­to dal n. I dell’O del 20 nov. 1996, con ef­fet­to dal 1°gen. 1997 (RU 1996 3259).

Sezione 4: …

Art. 64 e 6559  

59Abro­ga­ti dal n. I dell’O del 29 nov. 1993¸ con ef­fet­to dal 1° gen. 1994 (RU1993 3298).

Capitolo 3: Rimedi giuridici

Art. 66 Comunicazione  

Il se­gre­ta­rio del tri­bu­na­le che ha pre­so la de­ci­sio­ne an­nun­cia sen­za in­du­gio al­la con­tro­par­te il de­po­si­to o il ri­ti­ro di un ri­me­dio giu­ri­di­co (ap­pel­lo, ri­cor­so per cas­sa­zio­ne, ri­cor­so).

Art. 67 Revisione; inchieste 60  

Se, in ca­so di do­man­da di re­vi­sio­ne, so­no ne­ces­sa­rie nuo­ve in­chie­ste da par­te di un giu­di­ce istrut­to­re, que­sti è de­si­gna­to dall’udi­to­re in ca­po, pre­via con­sul­ta­zio­ne del pre­si­den­te com­pe­ten­te e del ca­po del­la Re­gio­ne Giu­di­ci istrut­to­ri in­te­res­sa­ta.è de­si­gna­to dall’udi­to­re in ca­po, pre­via con­sul­ta­zio­ne del pre­si­den­te com­pe­ten­te.

60Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Capitolo 4: Esecuzione di pene e misure

Art. 68 Esecuzione 61  

1 Il Can­to­ne di do­mi­ci­lio dev’es­se­re de­si­gna­to Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne quan­do il con­dan­na­to o la per­so­na as­sol­ta, pu­ni­ta di­sci­pli­nar­men­te o con­dan­na­ta a pa­ga­re le spe­se, è do­mi­ci­lia­to in Sviz­ze­ra.

2 Se la per­so­na giu­di­ca­ta non è do­mi­ci­lia­ta in Sviz­ze­ra o ri­sie­de ve­ro­si­mil­men­te per lun­go tem­po all’este­ro, il Can­to­ne d’ori­gi­ne dev’es­se­re de­si­gna­to Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne.

3 L’udi­to­re in ca­po è com­pe­ten­te per af­fi­da­re l’ese­cu­zio­ne di una pe­na pri­va­ti­va del­la li­ber­tà o di una mi­su­ra di si­cu­rez­za a un Can­to­ne di­ver­so da quel­lo di do­mi­ci­lio (art. 212 PPM).

4 In ca­so di ob­bli­go di pre­sta­re un la­vo­ro di pub­bli­co in­te­res­se, l’au­to­ri­tà d’ese­cu­zio­ne è il CI­VI.62

61Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

62In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 nov. 1993 (RU 1993 3298). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Art. 69 Riscossione delle spese e delle multe 63  

Le spe­se e le mul­te ad­dos­sa­te al­la per­so­na giu­di­ca­ta so­no in­cas­sa­te dai Can­to­ni. Le spe­se de­vo­no es­se­re ri­mes­se al­la Con­fe­de­ra­zio­ne. Le mul­te so­no la­scia­te al Can­to­ne che la in­cas­sa.

63Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O dell’11 nov. 1992, in vi­go­re dal 1° gen. 1993 (RU 1992 2394).

Art. 70 Inizio di una pena o di una misura di sicurezza  

1 La pe­na o la mi­su­ra di si­cu­rez­za co­min­cia im­me­dia­ta­men­te do­po la no­ti­fi­ca­zio­ne del­la sen­ten­za se il con­dan­na­to si tro­va­va in sta­to d’ar­re­sto pri­ma del di­bat­ti­men­to e il tri­bu­na­le non ab­bia de­ci­so al­tri­men­ti.

2 Il con­dan­na­to ri­ma­sto a pie­de li­be­ro è in­car­ce­ra­to su de­ci­sio­ne spe­cia­le del tri­bu­na­le se ta­le prov­ve­di­men­to ap­pa­re ne­ces­sa­rio per ga­ran­ti­re l’ese­cu­zio­ne. Se il tri­bu­na­le non pren­de al­cu­na de­ci­sio­ne, l’ini­zio dell’ese­cu­zio­ne è de­ter­mi­na­to dal Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne.

Art. 71 Esecuzione della sentenza in caso di estradizione  

Se il con­dan­na­to è sta­to estra­da­to al­la Sviz­ze­ra per l’ese­cu­zio­ne di una sen­ten­za, de­vo­no es­se­re ri­spet­ta­te le con­di­zio­ni cui lo Sta­to ri­chie­sto ha su­bor­di­na­to l’estra­di­zio­ne.

Art. 72 Segnalazione in vista dell’esecuzione della sentenza  

1 La se­gna­la­zio­ne in vi­sta dell’ese­cu­zio­ne del­la sen­ten­za in­com­be al Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne.

264

64Abro­ga­to dal n. I dell’O del 29 nov. 1993, con ef­fet­to dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 73 Revoca di segnalazioni  

1 Se il Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne se­gna­le un con­dan­na­to in con­tu­ma­cia in vi­sta dell’ese­cu­zio­ne del­la sen­ten­za, l’or­ga­no di con­trol­lo re­vo­ca la se­gna­la­zio­ne or­di­na­ta dal giu­di­ce mi­li­ta­re.

2 Se il con­dan­na­to in con­tu­ma­cia si co­sti­tui­sce o è ar­re­sta­to e chie­de la re­vo­ca del­la sen­ten­za, la can­cel­le­ria com­pe­ten­te, pre­via con­sul­ta­zio­ne del pre­si­den­te che di­ri­ge il tri­bu­na­le, prov­ve­de af­fin­ché il Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne re­vo­chi la se­gna­la­zio­ne. Se il con­dan­na­to ac­cet­ta la sen­ten­za, il Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne re­vo­ca da sé la se­gna­la­zio­ne.65

65 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 74 Vigilanza sull’esecuzione 66  

Se la se­gna­la­zio­ne in vi­sta dell’ese­cu­zio­ne di una sen­ten­za con­tu­ma­cia­le non av­vie­ne en­tro tre me­si dal­la con­dan­na, la can­cel­le­ria del tri­bu­na­le ne in­for­ma l’udi­to­re in ca­po.

66 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Art. 7567  

67Abro­ga­to dal n. I dell’O dell’11 nov. 1992, con ef­fet­to dal 1° gen. 1993 (RU 1992 2394).

Titolo terzo: Codice penale militare

Capitolo 1: Disposizioni generali

Sezione 1: Corpo delle guardie di confine

Art. 76 Ordine d’inchiesta 68  

L’or­di­ne di pro­ce­de­re all’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re del­le pro­ve o all’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria con­tro un agen­te del Cor­po del­le guar­die di con­fi­ne è im­par­ti­to dall’udi­to­re in ca­po.

68Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 nov. 1993, in vi­go­re dal 1° gen. 1994 (RU 1993 3298).

Art. 77 Competenza  

1 Gli agen­ti del Cor­po del­le guar­die di con­fi­ne sot­to­stan­no, quan­to al per­se­gui­men­to e al giu­di­zio dei rea­ti, al­la giu­ri­sdi­zio­ne del tri­bu­na­le mi­li­ta­re com­pe­ten­te per luo­go (fo­ro del luo­go del rea­to com­mes­so).

2 So­no ap­pli­ca­bi­li gli ar­ti­co­li 221 e 222 del CPM e l’ar­ti­co­lo 46 del­la pre­sen­te or­di­nan­za.

Sezione 2: …

Art. 78 a 8569  

69Abro­ga­ti dal n. I dell’O del 19 set. 1988, con ef­fet­to dal 19 set. 1988 (RU 1988 1552). Ve­di an­che le di­sp. fin. di det­ta mo­di­fi­ca al­la fi­ne del pre­sen­te te­sto.

Sezione 3: …

Art. 86 a 9070  

70 Abro­ga­ti dal n. I dell’O del 29 nov. 1993, con ef­fet­to dal 1° gen. 1994 (RU1993 3298).

Capitolo 2: Procedura in caso di reati contro l’onore

Art. 91 Diritto speciale di querela  

1 L’or­ga­no com­pe­ten­te ad or­di­na­re l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria (art. 101 PPM) può pre­sen­ta­re o ri­ti­ra­re una que­re­la a te­no­re de­gli ar­ti­co­li 145, 146 e 148 del CPM in­di­pen­den­te­men­te dal di­rit­to di que­re­la del­la par­te le­sa.

2 Pri­ma di or­di­na­re l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria, l’or­ga­no com­pe­ten­te, se pre­sen­ta lui so­lo que­re­la, de­ve chia­ri­re se l’af­fa­re può es­se­re com­po­sto in via ami­che­vo­le o li­qui­da­to in via di­sci­pli­na­re.

3 Il ter­mi­ne di que­re­la (art. 148a CPM) va­le an­che per l’or­ga­no au­to­riz­za­to a pre­sen­tar­la.

Art. 92 Querela della parte lesa  

1 La par­te le­sa de­ve pre­sen­ta­re que­re­la, per scrit­to o oral­men­te a pro­ces­so ver­ba­le, all’or­ga­no com­pe­ten­te ad or­di­na­re l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria. Per chia­ri­re i fat­ti, que­st’or­ga­no può or­di­na­re un’as­sun­zio­ne pre­li­mi­na­re del­le pro­ve. Può inol­tre col­lo­quia­re con gli in­te­res­sa­ti per com­por­re l’af­fa­re in via ami­che­vo­le.

2 Se l’af­fa­re non può es­se­re com­po­sto in via ami­che­vo­le, dev’es­se­re or­di­na­ta l’istru­zio­ne pre­pa­ra­to­ria. In que­ste ca­so, dev’es­se­re in­di­ca­to se l’or­ga­no che or­di­na l’istru­zio­ne pre­sen­ta an­ch’es­so que­re­la pe­na­le.

3 In oc­ca­sio­ne del pri­mo in­ter­ro­ga­to­rio, il giu­di­ce istrut­to­re in­for­ma la par­te le­sa sul­le pre­scri­zio­ni for­ma­li per la que­re­la e le dà la pos­si­bi­li­tà, se del ca­so, di com­ple­tar­la o pre­ci­sar­la.71

71In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 20 nov. 1996, in vi­go­re dal 1° gen. 1997 (RU 1996 3259).

Art. 93 Ritiro della querela  

1 Se la que­re­la è ri­ti­ra­ta pri­ma del­la mes­sa in sta­to d’ac­cu­sa, l’udi­to­re de­si­ste dal pro­ce­di­men­to (art. 116 e 117 PPM). Se il ri­ti­ro av­vie­ne più tar­di, la de­si­sten­za dal pro­ce­di­men­to è de­ci­sa dal tri­bu­na­le.

2 I do­cu­men­ti a te­no­re de­gli ar­ti­co­li 145 nu­me­ro 6 e 146 nu­me­ro 3 del CPM so­no ste­si dall’au­to­ri­tà che ha de­si­sti­to dal pro­ce­di­men­to.

Capitolo 3: Ordinamento disciplinare

Art. 94 Divieto di delega 72  

1 Ai co­man­dan­ti e al­le au­to­ri­tà mi­li­ta­ri non è con­sen­ti­to de­le­ga­re il pro­prio po­te­re di­sci­pli­na­re né le pro­prie com­pe­ten­ze di­sci­pli­na­ri a or­ga­ni su­bor­di­na­ti. È ri­ser­va­ta la fa­col­tà del ca­po del DDPS di de­le­ga­re il suo po­te­re di­sci­pli­na­re al ca­po dell’eser­ci­to e al so­sti­tu­to di que­st’ul­ti­mo, al­le per­so­ne di­ret­ta­men­te su­bor­di­na­te al ca­po dell’eser­ci­to e al Co­man­do Istru­zio­ne (Per­so­na­le dell’eser­ci­to).73

2 Il po­te­re di­sci­pli­na­re de­le­ga­to non può es­ser­lo ol­tre.

72 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

73 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 95 Potere disciplinare 74  

1 Il po­te­re di­sci­pli­na­re spet­ta:

a.
ai co­man­dan­ti di trup­pa per le man­can­ze di­sci­pli­na­ri com­mes­se du­ran­te il ser­vi­zio;
b.
al­le au­to­ri­tà mi­li­ta­ri can­to­na­li com­pe­ten­ti nei ca­si po­co gra­vi di
1.
omis­sio­ne dell’ispe­zio­ne ob­bli­ga­to­ria, inos­ser­van­za di pre­scri­zio­ni di ser­vi­zio, abu­so e sper­pe­ro di ma­te­ria­le nell’am­bi­to dell’equi­pag­gia­men­to del­la trup­pa e de­gli uf­fi­cia­li,
2.
omis­sio­ne del ti­ro ob­bli­ga­to­rio e vio­la­zio­ne del­le pre­scri­zio­ni con­cer­nen­ti il ti­ro fuo­ri del ser­vi­zio;
c.75
al Co­man­do Istru­zio­ne in tut­ti gli al­tri ca­si.

2 Quan­do il po­te­re di­sci­pli­na­re com­pe­te al­le au­to­ri­tà mi­li­ta­ri can­to­na­li, es­so è eser­ci­ta­to:

a.
nei con­fron­ti del­le per­so­ne sog­get­te all’ob­bli­go di le­va, dal Can­to­ne che de­ve chia­mar­le al re­clu­ta­men­to;
b.
nei con­fron­ti de­gli ob­bli­ga­ti all’ispe­zio­ne, dal Can­to­ne sul cui ter­ri­to­rio ha luo­go l’ispe­zio­ne;
c.
in tut­ti gli al­tri ca­si, dal Can­to­ne di do­mi­ci­lio o dal Can­to­ne dell’ul­ti­mo do­mi­ci­lio.

74 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° mar. 2004 (RU 2003 4541, 2004 943).

75 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sul­la giu­sti­zia mi­li­ta­re, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Art. 96 Attribuzioni penali e competenze  

Le at­tri­bu­zio­ni pe­na­li e le com­pe­ten­ze so­no de­ter­mi­na­te nell’al­le­ga­to 2.

Art. 97 Delega del potere disciplinare 76  

1 Il po­te­re di­sci­pli­na­re nei con­fron­ti dei mi­li­ta­ri di­stac­ca­ti all’este­ro che non pre­sta­no ser­vi­zio nei lo­ro cor­pi di trup­pa o nel­le lo­ro for­ma­zio­ni né un ser­vi­zio di pro­mo­vi­men­to del­la pa­ce, spet­ta al co­man­do d’in­vio o all’uni­tà am­mi­ni­stra­ti­va d’in­vio. Se le at­tri­bu­zio­ni pe­na­li non so­no suf­fi­cien­ti, l’in­ser­to è tra­smes­so all’or­ga­no su­pe­rio­re suc­ces­si­vo. In ogni ca­so, gli ar­re­sti de­vo­no es­se­re ese­gui­ti in Sviz­ze­ra.

2 Il po­te­re di­sci­pli­na­re nei con­fron­ti di per­so­ne di con­di­zio­ne ci­vi­le spet­ta al ca­po dell’eser­ci­to e al suo so­sti­tu­to nei ca­si di:

a.
in­fra­zio­ne al­la leg­ge fe­de­ra­le del 23 giu­gno 195077 con­cer­nen­te la pro­te­zio­ne del­le ope­re mi­li­ta­ri o ad at­ti nor­ma­ti­vi o mi­su­re pog­gian­ti sul­la me­de­si­ma;
b.
vio­la­zio­ne di se­gre­ti mi­li­ta­ri (art. 106 CPM);
c.
di­sob­be­dien­za a mi­su­re pre­se dal­le au­to­ri­tà mi­li­ta­ri o ci­vi­li e fi­na­liz­za­te al­la pre­pa­ra­zio­ne o all’at­tua­zio­ne del­la mo­bi­li­ta­zio­ne dell’eser­ci­to o al­la tu­te­la di se­gre­ti mi­li­ta­ri (art. 107 CPM).

3 Una co­pia del­la de­ci­sio­ne di­sci­pli­na­re è no­ti­fi­ca­ta al­la Se­gre­te­ria ge­ne­ra­le del DDPS.

76 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° mar. 2004 (RU 2003 4541, 2004 943).

77 RS 510.518

Art. 98 Ordine di carcerazione  

1 L’or­di­ne di car­ce­ra­zio­ne è da­to dal co­man­dan­te dell’uni­tà (sta­to mag­gio­re) del­la per­so­na pu­ni­ta o dal­la com­pe­ten­te au­to­ri­tà mi­li­ta­re ap­pe­na la pe­na d’ar­re­sti è di­ve­nu­ta ese­cu­to­ria.

2 L’or­di­ne di car­ce­ra­zio­ne in­di­ca il luo­go d’ese­cu­zio­ne, l’ini­zio e la fi­ne del­la pe­na, co­me an­che, se del ca­so, par­ti­co­la­ri di­spo­si­zio­ni cir­ca la sor­ve­glian­za e la cu­ra dell’ar­re­sta­to.

Art. 99 Locali d’arresti  

Nel­le piaz­ze d’ar­mi dev’es­se­re a di­spo­si­zio­ne un nu­me­ro suf­fi­cien­te di lo­ca­li d’ar­re­sti. Se sta­zio­na­ta al­tro­ve, la trup­pa de­ve prov­ve­de­re af­fin­ché vi sia­no a di­spo­si­zio­ne ap­pro­pria­ti lo­ca­li d’ar­re­sti.

Art. 99a78  

78In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 20 nov. 1996 (RU 1996 3259). Abro­ga­to dal n. I dell’O del 29 ott. 2003, con ef­fet­to dal 1° mar. 2004 (RU 2003 4541, 2004 943).

Art. 100 Procedura disciplinare dinnanzi al tribunale  

1 La de­ci­sio­ne del tri­bu­na­le dev’es­se­re no­ti­fi­ca­ta al ri­cor­ren­te, all’au­to­ri­tà di pre­ce­den­te istan­za, in via di ser­vi­zio al co­man­dan­te del­la per­so­na pu­ni­ta, all’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po e, se del ca­so, al Can­to­ne d’ese­cu­zio­ne.

2 Se le spe­se so­no ad­dos­sa­te al ri­cor­ren­te, l’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po prov­ve­de al­la ri­scos­sio­ne.

Capitolo 4: Giurisdizione

Art. 101 Giurisdizione in caso di reati in materia di circolazione stradale 79  

Per i rea­ti in ma­te­ria di cir­co­la­zio­ne stra­da­le com­mes­si du­ran­te le cor­se dal luo­go di do­mi­ci­lio al luo­go di la­vo­ro o al luo­go d’im­pie­go e vi­ce­ver­sa, i mi­li­ta­ri di pro­fes­sio­ne, i mi­li­ta­ri a con­trat­to tem­po­ra­neo e gli agen­ti del Cor­po del­le guar­die di con­fi­ne sot­to­stan­no al­la giu­ri­sdi­zio­ne mi­li­ta­re sol­tan­to se le pre­scri­zio­ni sul­la cir­co­la­zio­ne so­no sta­te vio­la­te in re­la­zio­ne con un al­tro rea­to pu­ni­bi­le ai sen­si del Co­di­ce pe­na­le mi­li­ta­re. Que­sta di­spo­si­zio­ne si ap­pli­ca an­che nei ca­si in cui le per­so­ne sum­men­zio­na­te uti­liz­za­no un vei­co­lo di ser­vi­zio o in­dos­sa­no l’uni­for­me.

79 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Art. 101a Autorizzazione a procedere 80  

1 L’au­to­riz­za­zio­ne per at­tua­re un pro­ces­so pe­na­le or­di­na­rio giu­sta gli ar­ti­co­li 219 ca­po­ver­so 2 e 222 ca­po­ver­so 1 CPM è ri­la­scia­ta dall’Uf­fi­cio dell’udi­to­re in ca­po.81

2 So­no ri­ser­va­te le at­tri­bu­zio­ni del co­man­dan­te in ca­po dell’eser­ci­to.

3 L’au­to­riz­za­zio­ne giu­sta l’ar­ti­co­lo 222 del CPM non è ri­chie­sta quan­do un or­ga­no com­pe­ten­te ap­pli­ca la leg­ge fe­de­ra­le del 24 giu­gno 197082 con­cer­nen­te le mul­te di­sci­pli­na­ri in­flit­te agli uten­ti del­la stra­da o una pro­ce­du­ra can­to­na­le di mul­te di­sci­pli­na­ri.

80 Ori­gi­na­rio art. 101.

81 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

82RS 741.03

Titolo quarto: Disposizioni finali

Art. 102 Abrogazioni  

So­no abro­ga­ti:

1.
l’or­di­nan­za del 27 di­cem­bre 192783 con­cer­nen­te la vi­gi­lan­za, du­ran­te il ser­vi­zio, de­gli ob­bli­ga­ti al ser­vi­zio mi­li­ta­re con­dan­na­ti con­di­zio­nal­men­te;
2.
il de­cre­to del Con­si­glio fe­de­ra­le del 18 set­tem­bre 193384 con­cer­nen­te le di­spo­si­zio­ni ese­cu­ti­ve dell’ar­ti­co­lo 3 nu­me­ro 3 del Co­di­ce pe­na­le mi­li­ta­re;
3.
il de­cre­to del Con­si­glio fe­de­ra­le del 29 set­tem­bre 194785 su la pro­ce­du­ra pe­na­le per il Cor­po del­le guar­die di con­fi­ne;
4.
il de­cre­to del Con­si­glio fe­de­ra­le del 15 mag­gio 195186 per l’ese­cu­zio­ne del Co­di­ce pe­na­le mi­li­ta­re e del­la leg­ge sull’or­ga­niz­za­zio­ne giu­di­zia­ria e pro­ce­du­ra pe­na­le per l’ar­ma­ta fe­de­ra­le;
5.
l’or­di­nan­za del 29 mag­gio 195187 con­cer­nen­te la con­ta­bi­li­tà del­la giu­sti­zia mi­li­ta­re;
6.
l’or­di­nan­za del 29 gen­na­io 195488 con­cer­nen­te la giu­sti­zia pe­na­le mi­li­ta­re;
7.
il de­cre­to del Con­si­glio fe­de­ra­le del 14 feb­bra­io 196889 sull’ese­cu­zio­ne de­gli ar­re­sti re­pres­si­vi per gli obiet­to­ri di co­scien­za;
8.
l’or­di­nan­za del 15 mag­gio 196890 con­cer­nen­te l’ese­cu­zio­ne dell’or­di­na­men­to di­sci­pli­na­re;
9.
l’or­di­nan­za del 24 feb­bra­io 197191 sull’ese­cu­zio­ne mi­li­ta­re del­la de­ten­zio­ne;
10.
il de­cre­to del Con­si­glio fe­de­ra­le del 3 no­vem­bre 197192 con­cer­nen­te i tri­bu­na­li mi­li­ta­ri e i tri­bu­na­li ter­ri­to­ria­li;
11.
la de­ci­sio­ne del Di­par­ti­men­to mi­li­ta­re fe­de­ra­le del 4 ago­sto 196593 con­cer­nen­te la de­le­ga dei po­te­ri di­sci­pli­na­ri ri­guar­do agli uf­fi­cia­li istrut­to­ri di­stac­ca­ti all’este­ro;
12.
la de­ci­sio­ne del Di­par­ti­men­to mi­li­ta­re fe­de­ra­le del 20 gen­na­io 196694 con­cer­nen­te la de­le­ga dei po­te­ri di­sci­pli­na­ri al ca­po del­lo sta­to mag­gio­re ge­ne­ra­le.

83[CS 3 476]

84 [CS 3 429]

85 [CS 3 466]

86[RU 1951 453, 1954 192art. 76 cpv. 2 lett. c]

87[RU 1951 499; 1963 622n. I, II; 1972 709]

88[RU 1954 192; 1968 644art. 17 cpv. 2, 972n. I, II; 1970 556]

89 [RU 1968 239]

90[RU 1968 644, 1970 528]

91[RU 1971 277]

92[RU 1972 613]

93Non pub­bli­ca­ta nel­la RU.

94Non pub­bli­ca­ta nel­la RU.

Art. 103 Entrata in vigore  

La pre­sen­te or­di­nan­za en­tra in vi­go­re il 1° gen­na­io 1980.

Disposizioni finali della modifica del 19 settembre 1988 95

1 I reclutandi e i militari che si trovano in detenzione militare al momento dell’entrata in vigore della presente modificazione scontano la loro pena conformemente alle attuali disposizioni fino al 31 dicembre 1988. Dopo questa data, il resto della pena è scontato giusta le disposizioni del Codice penale svizzero96.

2 Se il giudice ha ordinato l’esecuzione militare della detenzione e questa non è ancora iniziata prima dell’entrata in vigore della presente modificazione, la pena è scontata secondo le disposizioni del Codice penale svizzero.

Allegato 1 97

97 Abrogato dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sulla giustizia militare, con effetto dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

Allegato 2 98

98 Nuovo testo giusta il n. II dell’O del 29 ott. 2003 (RU 2003 4541, 2004 943). Aggiornato dall’all. 6 dell’O del 22 nov. 2017 sulla giustizia militare, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7503).

(art. 96)

Competenza e attribuzioni penali nel diritto penale disciplinare

N. 1 Comandante d’unità

Sono comandanti d’unità (art. 197 CPM) i comandanti di una compagnia, di una batteria, di una squadriglia, di una colonna, di un distaccamento, di uno stato maggiore d’ingegneri.

N. 2 Organi di comando superiori

Sono organi di comando superiori (art. 198 CPM):

a.
il capo del DDPS (in tempo di pace);
b.
il comandante in capo dell’esercito;
c.
il capo dell’esercito e il suo sostituto;
d.
l’uditore in capo;
e.
il capo Comando Operazioni;
f.
il capo dello Stato maggiore dello Stato maggiore dell’esercito;
g.
il capo del Servizio informazioni militare e del Servizio per la protezione preventiva dell’esercito (SPPEs);
h.
i comandanti dello Stato maggiore delle Forze terrestri e delle brigate meccanizzate;
i.
i comandanti delle divisioni territoriali;
j.
il comandante della polizia militare;
k.
il comandante delle Forze aeree, il capo della Centrale operativa delle Forze aeree e il comandante della brigata d’istruzione e d’allenamento delle Forze aeree;
l.
il comando forze speciali;
m.
i comandanti dei battaglioni e dei gruppi;
n.
i comandanti d’aerodromo;
o.
i comandanti delle squadre d’aviazione;
p.
i capi degli stati maggiori specializzati;
q.
il comandante della Base logistica dell’esercito e il comandante della brigata logistica;
r.
il comandante della Base d’aiuto alla condotta e il comandante della brigata d’aiuto alla condotta;
s.
il capo Comando Istruzione;
t.
il comandante dell’Istruzione superiore dei quadri dell’esercito (ISQE);
u.
i comandanti delle formazioni d’addestramento;
v.
i comandanti delle scuole, dei corsi di formazione, dei centri di competenza e dei corsi;
w.
il capo Personale dell’esercito;
x.
i militari di professione con grado d’ufficiale che esercitano la funzione di istruttori d’unità.

Allegato 3 99

99 Abrogato dal n. II cpv. 2 dell’O del 29 ott. 2003, con effetto dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4541).

Diese Seite ist durch reCAPTCHA geschützt und die Google Datenschutzrichtlinie und Nutzungsbedingungen gelten.

Feedback
Laden