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Ordinanza
sulla protezione civile
(OPCi)

dell’11 novembre 2020 (Stato 2 giugno 2021)

Il Consiglio federale svizzero,

vista la legge federale sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile del 20 dicembre 20191 (OPCi),

ordina:

Capitolo 1: Oggetto

Art. 1  

1 La pre­sen­te or­di­nan­za di­sci­pli­na la pro­te­zio­ne ci­vi­le qua­le par­te del­la pro­te­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne.

2 Di­sci­pli­na in par­ti­co­la­re:

a.
l’ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le e l’ido­nei­tà a pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le;
b
l’ob­bli­go di pre­sta­re ser­vi­zio e la pre­sta­zio­ne di ser­vi­zio nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le;
c.
le co­stru­zio­ni di pro­te­zio­ne;
d.
l’istru­zio­ne;
e.
il ma­te­ria­le.

Capitolo 2: Idoneità al servizio di protezione civile e idoneità a prestare servizio di protezione civile

Sezione 1: Disposizioni generali

Art. 2 Definizioni  

1 È di­chia­ra­to abi­le al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le chiun­que dal pun­to di vi­sta me­di­co sod­di­sfa fi­si­ca­men­te, in­tel­let­tual­men­te e psi­chi­ca­men­te le esi­gen­ze del ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le.

2 È di­chia­ra­to abi­le a pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le chiun­que è di­chia­ra­to abi­le al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le e dal pun­to di vi­sta me­di­co è in gra­do di pre­sta­re un ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le im­mi­nen­te.

Art. 3 Apprezzamento medico  

L’ap­prez­za­men­to me­di­co dell’ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le e dell’ido­nei­tà a pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le si fon­da sui ri­sul­ta­ti del­la vi­si­ta me­di­ca, sui cer­ti­fi­ca­ti me­di­ci e su ul­te­rio­ri rap­por­ti ri­le­van­ti in ma­te­ria.

Art. 4 Competenze  

1 L’ap­prez­za­men­to me­di­co dell’ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le com­pe­te al­le com­mis­sio­ni per la vi­si­ta sa­ni­ta­ria (CVS) con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 4 ca­po­ver­so 1 dell’or­di­nan­za del 24 no­vem­bre 20042 con­cer­nen­te l’ap­prez­za­men­to me­di­co dell’ido­­nei­tà al ser­vi­zio mi­li­ta­re e dell’ido­nei­tà a pre­sta­re ser­vi­zio mi­li­ta­re (OAMM). Sem­pre che le di­spo­si­zio­ni del­la pre­sen­te or­di­nan­za non di­spon­ga­no al­tri­men­ti, la pro­ce­du­ra si fon­da sull’OAMM.

2 L’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la con­vo­ca­zio­ne è com­pe­ten­te per l’ap­prez­za­men­to me­di­co dell’ido­nei­tà a pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le.

Sezione 2: Apprezzamento medico dell’idoneità al servizio di protezione civile

Art. 5 Persone da sottoporre all’apprezzamento medico  

1 In oc­ca­sio­ne del re­clu­ta­men­to, la CVS va­lu­ta l’ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le dal pun­to di vi­sta me­di­co:

a.
de­gli uo­mi­ni con cit­ta­di­nan­za sviz­ze­ra di­chia­ra­ti ina­bi­li al ser­vi­zio mi­li­ta­re;
b.
de­gli uo­mi­ni che al mo­men­to del­la lo­ro na­tu­ra­liz­za­zio­ne han­no 24° an­ni com­piu­ti;
c.
del­le per­so­ne la cui do­man­da di pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le a ti­to­lo vo­lon­ta­rio è sta­ta ac­col­ta e che non han­no an­co­ra par­te­ci­pa­to ad al­cun re­clu­ta­men­to.

2 Nel qua­dro di una gior­na­ta di vi­si­ta e di ap­prez­za­men­to me­di­ci (VAM), va­lu­ta l’ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le:

del­le per­so­ne che in­ten­do­no pre­sta­re ser­vi­zio a ti­to­lo vo­lon­ta­rio nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le, la cui do­man­da è sta­ta ac­col­ta e che han­no già par­te­ci­pa­to a un re­clu­ta­men­to;
del­le per­so­ne che si an­nun­cia­no vo­lon­ta­rie per far par­te di un ca­re team.

3 Va­lu­ta inol­tre l’ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le:

a.
del­le per­so­ne sog­get­te all’ob­bli­go di pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le (mi­li­ti), se vi so­no dub­bi in me­ri­to al­la lo­ro ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le;
b.
del­le per­so­ne di­chia­ra­te ina­bi­li al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le che de­si­de­ra­no un nuo­vo ap­prez­za­men­to del­la lo­ro ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le;
del­le per­so­ne re­clu­ta­te per il ser­vi­zio mi­li­ta­re che do­po il re­clu­ta­men­to, ma pri­ma di aver as­sol­to la scuo­la re­clu­te, so­no sta­te di­chia­ra­te ina­bi­li al ser­vi­zio mi­li­ta­re.
Art. 6 Decisioni  

1 Le de­ci­sio­ni del­la CVS so­no espres­se nei se­guen­ti ter­mi­ni:

abi­le al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le;
abi­le al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le, sen­za l’au­to­riz­za­zio­ne a con­dur­re vei­co­li a mo­to­re del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le;
c.
de­ci­sio­ne rin­via­ta fi­no al ...;
d.
ina­bi­le al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le.

2 Le per­so­ne la cui ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le non è chia­ra o non può es­se­re sta­bi­li­ta con as­so­lu­ta cer­tez­za al mo­men­to dell’ap­prez­za­men­to me­di­co, so­no rin­via­te. La du­ra­ta com­ples­si­va del rin­vio non può su­pe­ra­re i due an­ni.

Art. 7 Notifica della decisione  

1 La CVS co­mu­ni­ca e spie­ga a vo­ce la de­ci­sio­ne al­la per­so­na esa­mi­na­ta, no­ti­fi­can­do­glie­la an­che per scrit­to. Se l’ap­prez­za­men­to ha luo­go con pro­ce­du­ra in as­sen­za, la de­ci­sio­ne è no­ti­fi­ca­ta so­lo in for­ma scrit­ta.

2 La de­ci­sio­ne è no­ti­fi­ca­ta all’istan­za che ha pre­sen­ta­to o inol­tra­to la do­man­da non­ché all’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le.

Art. 8 Domanda di nuovo apprezzamento medico dell’idoneità al servizio di protezione civile  

1 Una do­man­da di nuo­vo ap­prez­za­men­to me­di­co dell’ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le può es­se­re pre­sen­ta­ta dal­le per­so­ne e da­gli en­ti se­guen­ti:

a.
mi­li­ti che in quel mo­men­to non so­no in ser­vi­zio;
b.
il co­man­dan­te del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le;
c.
i me­di­ci di fi­du­cia com­pe­ten­ti;
d.
i me­di­ci cu­ran­ti di mi­li­ti che in quel mo­men­to non so­no in ser­vi­zio;
e.
l’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le nell’am­bi­to del­la sua fun­zio­ne di vi­gi­lan­za;
f.
l’as­si­cu­ra­zio­ne mi­li­ta­re per i suoi as­si­cu­ra­ti;
g.
il Ser­vi­zio me­di­co mi­li­ta­re.

2 Le per­so­ne di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­re a–d pre­sen­ta­no la lo­ro do­man­da mo­ti­va­ta all’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le all’at­ten­zio­ne del Ser­vi­zio me­di­co mi­li­ta­re.

3 La do­man­da de­ve es­se­re cor­re­da­ta del li­bret­to di ser­vi­zio e di un even­tua­le cer­ti­fi­ca­to me­di­co in bu­sta chiu­sa.

4 Fi­no al­la de­ci­sio­ne in me­ri­to al­la sua ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le, la per­so­na da sot­to­por­re ad ap­prez­za­men­to me­di­co non può es­se­re chia­ma­ta a pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le.

Art. 9 Procedura di domanda  

1 Il Ser­vi­zio me­di­co mi­li­ta­re av­via la nuo­va pro­ce­du­ra di ap­prez­za­men­to me­di­co tra­mi­te con­vo­ca­zio­ne e de­si­gna la CVS re­spon­sa­bi­le dell’ap­prez­za­men­to me­di­co.

2 Qua­lo­ra i cer­ti­fi­ca­ti me­di­ci e gli al­tri do­cu­men­ti ri­le­van­ti fos­se­ro suf­fi­cien­ti per l’ap­prez­za­men­to, la CVS com­pe­ten­te può, con il con­sen­so del­la per­so­na in­te­res­sa­ta, de­ci­de­re se­con­do la pro­ce­du­ra in as­sen­za. In ca­so con­tra­rio es­sa sa­rà con­vo­ca­ta per un ap­prez­za­men­to me­di­co.

3La no­ti­fi­ca­ta del­la de­ci­sio­ne è di­sci­pli­na­ta dall’ar­ti­co­lo 7.

Sezione 3: Apprezzamento medico dell’idoneità a prestare servizio di protezione civile

Art. 10 Militi da sottoporre all’apprezzamento medico  

Il me­di­co di fi­du­cia sot­to­po­ne ad ap­prez­za­men­to me­di­co i mi­li­ti chia­ma­ti a pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le che:

a.
non pos­so­no en­tra­re in ser­vi­zio per mo­ti­vi di sa­lu­te;
b.
an­nun­cia­no pro­ble­mi di sa­lu­te in oc­ca­sio­ne dell’in­ter­ro­ga­zio­ne sa­ni­ta­ria d’en­tra­ta o d’usci­ta;
c.
ne­ces­si­ta­no di un trat­ta­men­to me­di­co du­ran­te il ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le.
Art. 11 Visita da parte del medico di fiducia  

1 Se in ba­se al­la do­cu­men­ta­zio­ne di­spo­ni­bi­le il me­di­co di fi­du­cia non può de­ci­de­re in me­ri­to all’ido­nei­tà a pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le, l’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del ser­vi­zio con­vo­ca la per­so­na in que­stio­ne al­la vi­si­ta me­di­ca.

2 Al­la per­so­na che, per mo­ti­vi di sa­lu­te, non è in gra­do di en­tra­re in ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le, l’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la con­vo­ca­zio­ne o del­la chia­ma­ta in ser­vi­zio può in­ti­ma­re di te­ner­si a di­spo­si­zio­ne per la vi­si­ta me­di­ca.

Art. 12 Decisioni  

1 Le de­ci­sio­ni dei me­di­ci di fi­du­cia so­no espres­se nei se­guen­ti ter­mi­ni:

a.
abi­le a pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le;
b.
di­spen­sa­to per mo­ti­vi di sa­lu­te;
c.
li­cen­zia­to per mo­ti­vi me­di­ci al mo­men­to dell’en­tra­ta in ser­vi­zio;
d.
li­cen­zia­to per trat­ta­men­to me­di­co.

2 Se è ne­ces­sa­rio un nuo­vo ap­prez­za­men­to dell’ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le, il me­di­co di fi­du­cia pre­sen­ta una re­la­ti­va do­man­da all’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le all’at­ten­zio­ne del Ser­vi­zio me­di­co mi­li­ta­re al­le­gan­do i do­cu­men­ti e i rap­por­ti me­di­ci ri­le­van­ti.

Art. 13 Assunzione dei costi  

L’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la con­vo­ca­zio­ne o del­la chia­ma­ta in ser­vi­zio si as­su­me le spe­se dell’ap­prez­za­men­to ese­gui­to dal me­di­co di fi­du­cia, co­me pu­re del­le vi­si­te spe­cia­li­sti­che ef­fet­tua­te su ri­chie­sta di que­st’ul­ti­mo.

Art. 14 Diritti e doveri dei militi  

1 I mi­li­ti per i qua­li è ri­chie­sto un ap­prez­za­men­to me­di­co de­vo­no sot­to­por­si al­la vi­si­ta del me­di­co di fi­du­cia e del me­di­co spe­cia­li­sta su di­spo­si­zio­ne dell’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la con­vo­ca­zio­ne o del­la chia­ma­ta in ser­vi­zio.

2 Es­si so­no te­nu­ti a pre­sen­ta­re i cer­ti­fi­ca­ti me­di­ci ne­ces­sa­ri e se ne as­su­mo­no i co­sti.

3 Le vi­si­te di un me­di­co di fi­du­cia o di un me­di­co spe­cia­li­sta al di fuo­ri di un ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le non dan­no al­cun di­rit­to al sol­do, all’in­den­ni­tà per per­di­ta di gua­da­gno, al rim­bor­so del­le spe­se o a pre­sta­zio­ni se­con­do la leg­ge fe­de­ra­le del 19 giu­gno 19923 sull’as­si­cu­ra­zio­ne mi­li­ta­re.

Sezione 4: Disposizioni comuni

Art. 15 Obbligo del segreto  

Le per­so­ne che col­la­bo­ra­no o che so­no pre­sen­ti al­la vi­si­ta me­di­ca o all’ap­prez­za­men­to me­di­co so­no te­nu­te a man­te­ne­re il se­gre­to di ser­vi­zio, il se­gre­to di fun­zio­ne e il se­gre­to pro­fes­sio­na­le.

Art. 16 Trattamento dei dati  

1 I da­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 26 ca­po­ver­si 2 e 3 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 3 ot­to­bre 20084 sui si­ste­mi d’in­for­ma­zio­ne mi­li­ta­ri (LSIM) re­gi­stra­ti sul­la ba­se dell’ap­prez­za­men­to me­di­co dell’ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le so­no trat­ta­ti nel si­ste­ma d’in­for­ma­zio­ne me­di­ca dell’eser­ci­to.

2 I da­ti sa­ni­ta­ri con­cer­nen­ti l’ido­nei­tà a pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le so­no con­ser­va­ti dai me­di­ci di fi­du­cia.

3 I da­ti sa­ni­ta­ri ne­ces­sa­ri per l’ap­prez­za­men­to dell’ido­nei­tà al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le so­no mes­si a di­spo­si­zio­ne del Ser­vi­zio me­di­co mi­li­ta­re.

4 Il trat­ta­men­to dei da­ti sa­ni­ta­ri è ret­to da­gli ar­ti­co­li 24–29 LSIM.

Capitolo 3: Obbligo di prestare servizio di protezione civile

Sezione 1: Durata

Art. 17  

L’ob­bli­go di pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le du­ra 14 an­ni.

Sezione 2:

Obbligo di prestare servizio di protezione civile per gli Svizzeri all’estero

Art. 18  

1 Gli Sviz­ze­ri all’este­ro do­mi­ci­lia­ti nel­le zo­ne li­mi­tro­fe este­re che la­vo­ra­no in Sviz­ze­ra so­no sog­get­ti all’ob­bli­go di no­ti­fi­ca e pos­so­no es­se­re as­sog­get­ta­ti all’ob­bli­go di pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le.

2 I Can­to­ni di con­fi­ne de­ci­do­no se con­vo­ca­re per il ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le gli Sviz­ze­ri di cui al ca­po­ver­so 1. La com­pe­ten­za è del Can­to­ne in cui si tro­va il luo­go di la­vo­ro del mi­li­te.

Sezione 3: Servizio volontario nella protezione civile

Art. 19  

1 Chi de­si­de­ra pre­sta­re ser­vi­zio a ti­to­lo vo­lon­ta­rio nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le de­ve pre­sen­ta­re una do­man­da scrit­ta all’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le.

2 Le per­so­ne la cui do­man­da è sta­ta ac­col­ta de­vo­no par­te­ci­pa­re al re­clu­ta­men­to, sal­vo che non ab­bia­no già par­te­ci­pa­to a un re­clu­ta­men­to in pre­ce­den­za.

3 L’in­cor­po­ra­zio­ne nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le a ti­to­lo vo­lon­ta­rio va­le so­lo nel Can­to­ne che ha de­ci­so in me­ri­to all’am­mis­sio­ne.

4 Il Can­to­ne può in­vi­ta­re i vo­lon­ta­ri ad una gior­na­ta in­for­ma­ti­va.

5 Chi è sta­to di­chia­ra­to ina­bi­le al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le non può pre­sta­re ser­vi­zio nep­pu­re a ti­to­lo vo­lon­ta­rio.

Sezione 4: Proscioglimento anticipato, reincorporazione e riammissione

Art. 20 Proscioglimento anticipato  

1 Su ri­chie­sta di un’or­ga­niz­za­zio­ne part­ner, pos­so­no es­se­re pro­sciol­ti an­zi­tem­po dall’ob­bli­go di pre­sta­re ser­vi­zio nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le:

a.
i mem­bri di un’or­ga­niz­za­zio­ne part­ner im­pie­ga­ti a ti­to­lo di at­ti­vi­tà prin­ci­pa­le che so­no in­di­spen­sa­bi­li per que­st’ul­ti­ma;
b.
al­tri mem­bri del­le or­ga­niz­za­zio­ni part­ner in­di­spen­sa­bi­li per gli in­ter­ven­ti in ca­so di ca­ta­stro­fe e al­tre si­tua­zio­ni d’emer­gen­za.

2 So­no con­si­de­ra­ti or­ga­niz­za­zio­ni part­ner:

a.
i cor­pi di po­li­zia can­to­na­li e co­mu­na­li;
b.
i cor­pi pom­pie­ri e i cen­tri d’in­ter­ven­to;
c.
le or­ga­niz­za­zio­ni del­la sa­ni­tà pub­bli­ca, in par­ti­co­la­re cli­ni­che e ospe­da­li pub­bli­ci e pri­va­ti, gli isti­tu­ti e le ca­se di cu­ra, gli isti­tu­ti per l’ese­cu­zio­ne di pe­ne de­ten­ti­ve non­ché i ser­vi­zi di sal­va­tag­gio;
d.
i ser­vi­zi tec­ni­ci che as­si­cu­ra­no l’eser­ci­zio del­le in­fra­strut­tu­re cri­ti­che.

3 Un pro­scio­gli­men­to an­ti­ci­pa­to dall’ob­bli­go di pre­sta­re ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le è ac­cor­da­to uni­ca­men­te se:

a.
l’at­ti­vi­tà pre­vi­sta pres­so l’or­ga­niz­za­zio­ne part­ner non può es­se­re svol­ta al­tri­men­ti e la re­la­ti­va fun­zio­ne non può es­se­re as­sun­ta da un’al­tra per­so­na;
b.
il mi­li­te in­te­res­sa­to dà il suo con­sen­so.
Art. 21 Procedura  

1 La do­man­da di pro­scio­gli­men­to an­ti­ci­pa­to de­ve es­se­re sot­to­po­sta all’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le. La do­man­da de­ve es­se­re cor­re­da­ta del­la di­chia­ra­zio­ne del mi­li­te in cui con­cor­da con il pro­scio­gli­men­to an­ti­ci­pa­to.

2 L’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le emet­te una de­ci­sio­ne in me­ri­to al pro­scio­gli­men­to an­ti­ci­pa­to e la co­mu­ni­ca sen­za in­du­gio:

a.
al­la per­so­na in­te­res­sa­ta in­di­can­do le pos­si­bi­li­tà di fa­re op­po­si­zio­ne;
b.
all’or­ga­niz­za­zio­ne part­ner in­te­res­sa­ta;
c.
all’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le del luo­go di do­mi­ci­lio del mi­li­te in que­stio­ne.
Art. 22 Reincorporazione  

1 Se il mo­ti­vo del pro­scio­gli­men­to an­ti­ci­pa­to vie­ne a ca­de­re, l’or­ga­niz­za­zio­ne part­ner lo de­ve co­mu­ni­ca­re all’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le. Que­sto tra­smet­te la co­mu­ni­ca­zio­ne all’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le del luo­go di do­mi­ci­lio del mi­li­te.

2 L’or­ga­niz­za­zio­ne part­ner de­ve in­di­ca­re nel­la co­mu­ni­ca­zio­ne il mo­ti­vo per cui non ne­ces­si­ta più del­la per­so­na in que­stio­ne. Es­sa pre­ci­sa, se del ca­so, che i pre­sup­po­sti per un pro­scio­gli­men­to an­ti­ci­pa­to man­ca­no so­lo tem­po­ra­nea­men­te.

3 So­no con­si­de­ra­ti mo­ti­vi di rein­cor­po­ra­zio­ne in par­ti­co­la­re:

a.
l’in­cor­po­ra­zio­ne in un’al­tra fun­zio­ne che non dà di­rit­to al pro­scio­gli­men­to an­ti­ci­pa­to;
b.
la con­ces­sio­ne di un con­ge­do non pa­ga­to del­la du­ra­ta su­pe­rio­re ai sei me­si;
c.
la ces­sa­zio­ne del rap­por­to di la­vo­ro.

4 L’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le pren­de una de­ci­sio­ne in me­ri­to al­la rein­cor­po­ra­zio­ne e la co­mu­ni­ca sen­za in­du­gio:

a.
al­la per­so­na in­te­res­sa­ta, in­di­can­do le pos­si­bi­li­tà di fa­re op­po­si­zio­ne;
b.
all’or­ga­niz­za­zio­ne part­ner in­te­res­sa­ta;
c.
all’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le del luo­go di do­mi­ci­lio del mi­li­te in que­stio­ne.
Art. 23 Libretto di servizio  

1 La per­so­na pro­sciol­ta an­zi­tem­po de­ve con­ser­va­re con cu­ra il li­bret­to di ser­vi­zio.

2 Se vie­ne rein­cor­po­ra­ta nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le, de­ve tra­smet­te­re il li­bret­to di ser­vi­zio all’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le del suo luo­go di do­mi­ci­lio.

Art. 24 Riammissione  

1 La per­so­na esclu­sa dal ser­vi­zio se­con­do l’ar­ti­co­lo 38 LP­PC che di­mo­stra una con­dot­ta ir­re­pren­si­bi­le può, se lo do­man­da, es­se­re riam­mes­sa al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le, al più pre­sto quat­tro an­ni do­po l’ese­cu­zio­ne del­la pe­na; in ca­so di so­spen­sio­ne con­di­zio­na­le par­zia­le o to­ta­le del­la pe­na, al più pre­sto al­la sca­den­za del pe­rio­do di pro­va.

2 L’uf­fi­cio can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le ha la fa­col­tà di con­sul­ta­re i rap­por­ti di po­li­zia sul­la con­dot­ta del­la per­so­na in­te­res­sa­ta al fi­ne di de­ci­de­re in me­ri­to al­la riam­mis­sio­ne.

Sezione 5: Diritti e doveri dei militi

Art. 25 Obbligo di notifica  

1 I mi­li­ti de­vo­no co­mu­ni­ca­re spon­ta­nea­men­te all’am­mi­ni­stra­zio­ne mi­li­ta­re del lo­ro Can­to­ne di do­mi­ci­lio, en­tro i ter­mi­ni in­di­ca­ti, quan­to se­gue:

a.
cam­bia­men­ti del no­me: en­tro due set­ti­ma­ne;
b.
cam­bia­men­ti dell’in­di­riz­zo del do­mi­ci­lio e dell’in­di­riz­zo po­sta­le: en­tro due set­ti­ma­ne;
c.
tra­sfe­ri­men­to del do­mi­ci­lio all’este­ro: due me­si pri­ma del­la par­ten­za;
d.
sog­gior­ni all’este­ro inin­ter­rot­ti di al­me­no do­di­ci me­si: due me­si pri­ma del­la par­ten­za;
e.
tra­sfe­ri­men­to del luo­go di la­vo­ro all’este­ro o dall’este­ro in Sviz­ze­ra: en­tro due set­ti­ma­ne.

2I mi­li­ti do­mi­ci­lia­ti nel­le zo­ne li­mi­tro­fe este­re che la­vo­ra­no in Sviz­ze­ra de­vo­no co­mu­ni­ca­re i da­ti di cui al ca­po­ver­so 1 all’am­mi­ni­stra­zio­ne mi­li­ta­re can­to­na­le com­pe­ten­te.

3 Le in­fra­zio­ni all’ob­bli­go di no­ti­fi­ca so­no pu­ni­bi­li se­con­do l’ar­ti­co­lo 89 LP­PC.

Art. 26 Diritto al soldo  

1 Dan­no di­rit­to al sol­do:

le gior­na­te di re­clu­ta­men­to;
i ser­vi­zi d’istru­zio­ne e di per­fe­zio­na­men­to se­con­do gli ar­ti­co­li 49–53 LP­PC;
c.
gli in­ter­ven­ti pre­sta­ti per da­re se­gui­to a una chia­ma­ta in ser­vi­zio se­con­do l’ar­ti­co­lo 46 ca­po­ver­si 1 e 2 LP­PC.

2 Un gior­no di ser­vi­zio dà di­rit­to al sol­do se so­no sta­te pre­sta­te al­me­no ot­to ore di ser­vi­zio.

3Il di­rit­to al sol­do va­le fi­no al gior­no del li­cen­zia­men­to com­pre­so, in­di­pen­den­te­men­te dal nu­me­ro di ore di ser­vi­zio pre­sta­te quel gior­no.

4Es­so si pre­scri­ve a un an­no dal­la fi­ne del­la re­la­ti­va pre­sta­zio­ne di ser­vi­zio.

5 I mi­li­ti che be­ne­fi­cia­no del con­ge­do se­con­do l’ar­ti­co­lo 44 han­no di­rit­to al sol­do il gior­no dell’ar­ri­vo e il gior­no del­la par­ten­za.

6 I mi­li­ti li­cen­zia­ti du­ran­te un con­ge­do han­no di­rit­to al sol­do fi­no al gior­no di ini­zio del con­ge­do com­pre­so.

7 I mi­li­ti con­ge­da­ti per il fi­ne set­ti­ma­na han­no di­rit­to al sol­do a con­di­zio­ne che as­sol­va­no un ser­vi­zio con­se­cu­ti­vo di al­me­no ot­to gior­ni, esclu­si i due gior­ni di con­ge­do per il fi­ne set­ti­ma­na.

Art. 27 Calcolo del soldo  

1 L’am­mon­ta­re del sol­do si ba­sa sui gra­di nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le; è di­sci­pli­na­to nell’al­le­ga­to 1.

2 Pre­sta­zio­ni di ser­vi­zio cor­ri­spon­den­ti a una fun­zio­ne su­pe­rio­re a quel­la del pro­prio gra­do non dan­no di­rit­to a un sol­do più ele­va­to.

3 Le pre­sta­zio­ni di ser­vi­zio di al­me­no due ore, ma in­fe­rio­ri al­le ot­to ore, so­no som­ma­te e re­tri­bui­te con il sol­do al­la fi­ne dell’an­no ci­vi­le; ogni pe­rio­do di ot­to ore o una ri­ma­nen­za di al­me­no due ore dan­no di­rit­to a un sol­do gior­na­lie­ro com­ple­to.

Art. 28 Giornate di reclutamento  

Per le per­so­ne di­chia­ra­te abi­li al ser­vi­zio di pro­te­zio­ne ci­vi­le le gior­na­te di re­clu­ta­men­to val­go­no co­me gior­ni di ser­vi­zio.

Art. 29 Vitto  

L’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la chia­ma­ta o del­la con­vo­ca­zio­ne prov­ve­de a un vit­to con­fa­cen­te al ser­vi­zio.

Art. 30 Funzioni e gradi  

1 I gra­di nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le so­no as­se­gna­ti in ba­se all’istru­zio­ne se­gui­ta e al­la fun­zio­ne ri­ve­sti­ta nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le dai mi­li­ti.

2 Le fun­zio­ni e i gra­di so­no sta­bi­li­ti nell’al­le­ga­to 1.

3 I Can­to­ni at­tri­bui­sco­no i gra­di ai co­man­dan­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le e ai lo­ro so­sti­tu­ti con­for­me­men­te all’al­le­ga­to 1 in ba­se al­le di­men­sio­ni del­le for­ma­zio­ni.

4 I co­man­dan­ti han­no la fa­col­tà, se­con­do le istru­zio­ni can­to­na­li, di pro­muo­ve­re i te­nen­ti al gra­do di pri­mo te­nen­te, i ca­po­ra­li al gra­do di ser­gen­te e i sol­da­ti al gra­do di ap­pun­ta­to.

Art. 31 Quadri e specialisti  

1 So­no con­si­de­ra­ti qua­dri i mi­li­ti con gra­do equi­va­len­te o su­pe­rio­re a quel­lo di ca­po­ra­le.

2 I qua­dri pos­so­no es­se­re pro­mos­si so­lo do­po aver as­sol­to l’istru­zio­ne ne­ces­sa­ria per eser­ci­ta­re la nuo­va fun­zio­ne.

3 Gli spe­cia­li­sti pos­so­no as­su­me­re la lo­ro fun­zio­ne so­lo do­po aver as­sol­to l’istru­zio­ne com­ple­men­ta­re ne­ces­sa­ria.

Art. 32 Cambiamento di funzione  

I mi­li­ti at­tri­bui­ti a una fun­zio­ne in­fe­rio­re a quel­la eser­ci­ta­ta in pre­ce­den­za as­su­mo­no il gra­do pre­vi­sto per la nuo­va fun­zio­ne.

Capitolo 4: Militi adibiti all’adempimento di compiti federali

Art. 33  

1 Se­con­do le lo­ro pos­si­bi­li­tà i Can­to­ni met­to­no a di­spo­si­zio­ne dell’Uf­fi­cio fe­de­ra­le del­la pro­te­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne (UFPP) dei mi­li­ti per l’esple­ta­men­to di com­pi­ti fe­de­ra­li. A tal fi­ne l’UFPP può sti­pu­la­re ac­cor­di di pre­sta­zio­ni con uno o più Can­to­ni.

2 Gli ac­cor­di di pre­sta­zio­ni di­sci­pli­na­no in par­ti­co­la­re l’istru­zio­ne, la te­nu­ta dei con­trol­li, la con­vo­ca­zio­ne e la chia­ma­ta in ser­vi­zio, l’equi­pag­gia­men­to, la con­dot­ta e l’as­sun­zio­ne dei co­sti.

Capitolo 5: Convocazione, chiamata in servizio e compiti di controllo

Art. 34 Effettivi di reclutamento  

I Can­to­ni co­mu­ni­ca­no an­nual­men­te al co­man­do del cen­tro di re­clu­ta­men­to com­pe­ten­te il nu­me­ro di mi­li­ti ne­ces­sa­ri per cia­scu­na fun­zio­ne di ba­se.

Art. 35 Assolvimento dei servizi d’istruzione  

L’istru­zio­ne di ba­se, l’istru­zio­ne com­ple­men­ta­re e l’istru­zio­ne dei qua­dri è con­si­de­ra­ta as­sol­ta se il mi­li­te ha se­gui­to al­me­no il 90 per­cen­to del tem­po in­di­ca­to nel pro­gram­ma d’istru­zio­ne.

Art. 36 Differimento dei servizi d’istruzione  

1 I mi­li­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le pos­so­no, al più tar­di tre set­ti­ma­ne pri­ma dell’en­tra­ta in ser­vi­zio, pre­sen­ta­re all’au­to­ri­tà re­spon­sa­bi­le del­la con­vo­ca­zio­ne una do­man­da scrit­ta di dif­fe­ri­men­to. La do­man­da de­ve es­se­re mo­ti­va­ta. Non vi è di­rit­to al dif­fe­ri­men­to di un ser­vi­zio d’istru­zio­ne.

2 L’au­to­ri­tà re­spon­sa­bi­le del­la con­vo­ca­zio­ne de­ci­de in me­ri­to al­la do­man­da.

3 Fin­tan­to che il dif­fe­ri­men­to non è sta­to ac­cor­da­to, per­ma­ne l’ob­bli­go di en­tra­re in ser­vi­zio.

Art. 37 Tenuta dei controlli nel sistema di gestione del personale dell’esercito e della protezione civile  

1 La te­nu­ta dei con­trol­li da par­te del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le nel Si­ste­ma di ge­stio­ne del per­so­na­le dell’eser­ci­to e del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le (PI­SA) com­pren­de in par­ti­co­la­re:

a.
la pia­ni­fi­ca­zio­ne, la ge­stio­ne e il con­trol­lo de­gli ef­fet­ti­vi rea­li e re­go­la­men­ta­ri del per­so­na­le;
b.
il con­trol­lo sull’adem­pi­men­to dell’ob­bli­go di pre­sta­re ser­vi­zio;
c.
il con­trol­lo dei li­mi­ti tem­po­ra­li mas­si­mi;
d.
l’al­le­sti­men­to di pre­av­vi­si di ser­vi­zio e con­vo­ca­zio­ni;
e.
l’am­mi­ni­stra­zio­ne del­la cor­ri­spon­den­za;
f.
la re­gi­stra­zio­ne dei gior­ni di ser­vi­zio pre­sta­ti;
g.
l’am­mi­ni­stra­zio­ne dei vo­lon­ta­ri e di al­tre per­so­ne se­con­do l’ar­ti­co­lo 4 ca­po­ver­so 4 dell’or­di­nan­za del 16 di­cem­bre 20095 sui si­ste­mi d’in­for­ma­zio­ne mi­li­ta­ri (OSIM);
h.
l’ar­chi­via­zio­ne dei do­cu­men­ti al­le­sti­ti o ri­ce­vu­ti in re­la­zio­ne al­le per­so­ne sog­get­te all’ob­bli­go di pre­sta­re ser­vi­zio, di­chia­ra­te abi­li al ser­vi­zio o che pre­sta­no ser­vi­zio op­pu­re a una pre­sta­zio­ne di ser­vi­zio.

2 La te­nu­ta dei con­trol­li è di com­pe­ten­za de­gli or­ga­ni can­to­na­li re­spon­sa­bi­li del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le.

3 De­ten­to­re dei da­ti con­te­nu­ti nel PI­SA è il Co­man­do Istru­zio­ne (art. 2a e al­le­ga­to 1 OSIM). L’UFPP ha il do­mi­nio sui da­ti con­te­nu­ti nel PI­SA per il set­to­re pro­te­zio­ne ci­vi­le.

Art. 38 Correttezza dei dati nel PISA  

1 Il Co­man­do Istru­zio­ne ve­ri­fi­ca con con­trol­li re­go­la­ri la cor­ret­tez­za dei da­ti con­te­nu­ti nel PI­SA. Se so­no ne­ces­sa­rie del­le cor­re­zio­ni, lo co­mu­ni­ca all’UFPP.

2 L’UFPP in­ca­ri­ca i Can­to­ni di ap­por­ta­re le cor­re­zio­ni ne­ces­sa­rie.

Art. 39 Trasferimento di dati nel PISA  

1 L’or­ga­no ad­det­to ai con­trol­li prov­ve­de af­fin­ché i da­ti re­la­ti­vi ai gior­ni di ser­vi­zio pre­sta­ti, ge­sti­ti nei ri­spet­ti­vi si­ste­mi, ven­ga­no tra­sfe­ri­ti nel PI­SA per l’am­mi­ni­stra­zio­ne dei ser­vi­zi. Se pos­si­bi­le, ciò de­ve av­ve­ni­re en­tro tre gior­ni la­vo­ra­ti­vi dal­la fi­ne del re­la­ti­vo ser­vi­zio.

2 L’or­ga­no ad­det­to ai con­trol­li prov­ve­de af­fin­ché i da­ti di tut­ti i ser­vi­zi pre­sta­ti in un an­no ci­vi­le sia­no re­gi­stra­ti in mo­do com­ple­to nel PI­SA en­tro il 31 gen­na­io dell’an­no suc­ces­si­vo.

Art. 40 Convocazione a servizi d’istruzione successivi all’istruzione di base e chiamata in servizio per interventi  

Pos­so­no es­se­re con­vo­ca­ti a un ser­vi­zio d’istru­zio­ne suc­ces­si­vo all’istru­zio­ne di ba­se o chia­ma­ti a pre­sta­re un in­ter­ven­to uni­ca­men­te i mi­li­ti che han­no as­sol­to al­me­no l’istru­zio­ne di ba­se se­con­do l’ar­ti­co­lo 49 LP­PC o che di­spon­go­no di un’istru­zio­ne equi­va­len­te.

Art. 41 Prestazioni di servizio a favore del datore di lavoro  

1 I mi­li­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le non pos­so­no es­se­re im­pie­ga­ti per for­ni­re pre­sta­zio­ni di ser­vi­zio a fa­vo­re del pro­prio da­to­re di la­vo­ro; è fat­to sal­vo l’im­pie­go del per­so­na­le im­pie­ga­to a ti­to­lo di at­ti­vi­tà pro­fes­sio­na­le prin­ci­pa­le pres­so un or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le.

2 Nell’am­bi­to de­gli in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le i mi­li­ti non pos­so­no in al­cun ca­so es­se­re im­pie­ga­ti per pre­sta­zio­ni di pro­te­zio­ne ci­vi­le a fa­vo­re del pro­prio da­to­re di la­vo­ro.

Art. 42 Obbligo di entrare in servizio  

In ca­so di chia­ma­ta in ser­vi­zio o di con­vo­ca­zio­ne i mi­li­ti so­no te­nu­ti ad en­tra­re in ser­vi­zio se­con­do le di­spo­si­zio­ni dell’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la chia­ma­ta in ser­vi­zio o del­la con­vo­ca­zio­ne.

Art. 43 Annuncio di malattia o infortunio prima dell’entrata in servizio  

Chi, per mo­ti­vi di sa­lu­te, non può en­tra­re in ser­vi­zio, de­ve in­for­ma­re sen­za in­du­gio l’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la con­vo­ca­zio­ne o del­la chia­ma­ta in ser­vi­zio e in­via­re al­lo stes­so un cer­ti­fi­ca­to me­di­co in bu­sta chiu­sa e il li­bret­to di ser­vi­zio.

Art. 44 Congedo  

1 I mi­li­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le pos­so­no, al più tar­di die­ci gior­ni pri­ma dell’en­tra­ta in ser­vi­zio, pre­sen­ta­re una do­man­da scrit­ta di con­ge­do all’au­to­ri­tà re­spon­sa­bi­le del­la con­vo­ca­zio­ne. La do­man­da de­ve es­se­re mo­ti­va­ta.

2 L’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la con­vo­ca­zio­ne de­ci­de in via de­fi­ni­ti­va in me­ri­to al­la do­man­da.

3 In ca­si ur­gen­ti la do­man­da può es­se­re pre­sen­ta­ta an­che du­ran­te il ser­vi­zio. In me­ri­to a ta­li do­man­de de­ci­de il re­spon­sa­bi­le del ser­vi­zio in via de­fi­ni­ti­va.

4 Non vi è di­rit­to al con­ge­do.

Capitolo 6: Interventi di pubblica utilità

Sezione 1: Definizioni e condizioni

Art. 45 Definizioni  

1 Per «in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà» s’in­ten­do­no pre­sta­zio­ni di ser­vi­zio nell’am­bi­to di cor­si di ri­pe­ti­zio­ne ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 53 ca­po­ver­so 3 LP­PC nel cor­so dei qua­li so­no for­ni­te pre­sta­zio­ni a fa­vo­re di or­ga­niz­za­to­ri di ma­ni­fe­sta­zio­ni.

2 I cor­si di ri­pe­ti­zio­ne vol­ti in pri­mo luo­go all’istru­zio­ne e al per­fe­zio­na­men­to in am­bi­to spe­cia­li­sti­co, non so­no con­si­de­ra­ti in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà.

3 Per «per­so­na­le de­gli or­ga­ni can­to­na­li e co­mu­na­li re­spon­sa­bi­li del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le» se­con­do l’ar­ti­co­lo 1a ca­po­ver­so 3 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 25 set­tem­bre 19526 sul­le in­den­ni­tà di per­di­ta di gua­da­gno s’in­ten­do­no le se­guen­ti per­so­ne im­pie­ga­te a tem­po pie­no o par­zia­le pres­so un or­ga­no sta­ta­le:

a.
co­man­dan­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le e lo­ro so­sti­tu­ti;
b.
istrut­to­ri del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le.
Art. 46 Condizioni  

Gli in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà pos­so­no es­se­re pre­sta­ti quan­do:

a.
i ri­chie­den­ti non so­no in gra­do di svol­ge­re i com­pi­ti con mez­zi pro­pri e l’in­ter­ven­to di pub­bli­ca uti­li­tà è di in­te­res­se pub­bli­co;
b.
l’in­ter­ven­to è com­pa­ti­bi­le con lo sco­po e i com­pi­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le e per­met­te di pra­ti­ca­re le co­no­scen­ze e le ca­pa­ci­tà ac­qui­si­te nel cor­so dell’istru­zio­ne;
c.
l’in­ter­ven­to non fa ec­ces­si­va con­cor­ren­za al­le im­pre­se pri­va­te; e
d.
l’even­to so­ste­nu­to non per­se­gue co­me obiet­ti­vo prin­ci­pa­le la rea­liz­za­zio­ne di pro­fit­ti.
2 Gli in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà a li­vel­lo na­zio­na­le de­vo­no es­se­re d’im­por­tan­za na­zio­na­le o in­ter­na­zio­na­le.

Sezione 2: Interventi di pubblica utilità a livello nazionale

Art. 47 Domanda  

1 Gli or­ga­niz­za­to­ri pre­sen­ta­no le do­man­de per in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà a li­vel­lo na­zio­na­le all’UFPP al più tar­di un an­no pri­ma dell’ini­zio dell’in­ter­ven­to. In ca­si ec­ce­zio­na­li de­bi­ta­men­te mo­ti­va­ti pos­so­no es­se­re pre­se in con­si­de­ra­zio­ne an­che do­man­de pre­sen­ta­te più tar­di.

2 La do­man­da de­ve es­se­re inol­tra­ta tra­mi­te l’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le del re­la­ti­vo Can­to­ne. Que­sto cor­re­da la do­man­da di un pa­re­re in me­ri­to al­le pos­si­bi­li­tà d’in­ter­ven­to e al­la di­spo­ni­bi­li­tà di per­so­na­le e mez­zi e la tra­smet­te all’UFPP.

3 Se nell’am­bi­to di un in­ter­ven­to di pub­bli­ca uti­li­tà i sin­go­li in­ter­ven­ti e luo­ghi di svol­gi­men­to si tro­va­no in can­to­ni di­ver­si o se ognu­no ha un’or­ga­niz­za­zio­ne pro­pria, è ne­ces­sa­rio pre­sen­ta­re una do­man­da se­pa­ra­ta per cia­scun in­ter­ven­to e cia­scun luo­go di svol­gi­men­to.

4 Nel­la lo­ro do­man­da i ri­chie­den­ti de­vo­no di­mo­stra­re che le con­di­zio­ni di cui all’ar­ti­co­lo 46 so­no sod­di­sfat­te.

Art. 48 Personale  

Il Cantone in cui si svolge l’intervento di pubblica utilità deve dimostrare che è in grado di mettere a disposizione il personale necessario o che il personale mancante è messo a disposizione da un altro Cantone.

Art. 49 Esame e decisione  

1 L’UFPP esa­mi­na le do­man­de e de­ci­de in me­ri­to al­la lo­ro au­to­riz­za­zio­ne.

2 Nel­la de­ci­sio­ne dell’UFPP so­no fis­sa­ti la du­ra­ta dell’in­ter­ven­to, il nu­me­ro mas­si­mo di gior­ni di ser­vi­zio da pre­sta­re per l’oc­ca­sio­ne e il li­mi­te di spe­sa.

Art. 50 Coordinamento e direzione  

1 Il Can­to­ne in cui si svol­ge l’in­ter­ven­to de­ci­de, in col­la­bo­ra­zio­ne con il ri­chie­den­te, in me­ri­to al coor­di­na­men­to e al­la di­re­zio­ne dell’in­ter­ven­to.

2 D’in­te­sa con i Can­to­ni in­te­res­sa­ti e i ri­chie­den­ti, nel­la de­ci­sio­ne vie­ne sta­bi­li­to l’or­­ga­no re­spon­sa­bi­le per il coor­di­na­men­to e la di­re­zio­ne de­gli in­ter­ven­ti che pre­ve­do­no l’im­pie­go di di­ver­se or­ga­niz­za­zio­ni di pro­te­zio­ne ci­vi­le.

3 I mi­li­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le so­no sem­pre su­bor­di­na­ti ai pro­pri qua­dri.

Art. 51 Materiale dell’esercito  

1 La Con­fe­de­ra­zio­ne for­ni­sce, se di­spo­ni­bi­le e a ti­to­lo gra­tui­to, il ma­te­ria­le dell’eser­ci­to ne­ces­sa­rio per com­ple­ta­re l’equi­pag­gia­men­to di ba­se del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le nell’am­bi­to de­gli in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà.

2 Il ri­chie­den­te de­ve ri­chie­de­re in se­de se­pa­ra­ta al Co­man­do ope­ra­zio­ni dell’eser­ci­to il ma­te­ria­le dell’eser­ci­to sup­ple­men­ta­re ne­ces­sa­rio. La con­se­gna di que­sto ma­te­ria­le co­me pu­re gli ac­cor­di re­la­ti­vi al­le con­tro­pre­sta­zio­ni si ba­sa­no sul­la di­spo­ni­bi­li­tà del ma­te­ria­le e sul­le per­ti­nen­ti di­spo­si­zio­ni del Di­par­ti­men­to fe­de­ra­le del­la di­fe­sa, del­la pro­te­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne e del­lo sport.

Art. 52 Versamento di una parte dell’introito al fondo di compensazione dell’ordinamento delle indennità di perdita di guadagno  

1 Se l’even­to gli per­met­te di con­se­gui­re un co­spi­cuo in­troi­to, il ri­chie­den­te è te­nu­to a ver­sa­re una par­te ade­gua­ta del­lo stes­so al fon­do di com­pen­sa­zio­ne dell’or­di­na­men­to del­le in­den­ni­tà di per­di­ta di gua­da­gno. Su re­la­ti­va ri­chie­sta pre­sen­ta il con­teg­gio fi­na­le dell’even­to all’UFPP.7

2 L’im­por­to da ver­sa­re cor­ri­spon­de al mas­si­mo al­la som­ma del­le in­den­ni­tà di per­di­ta di gua­da­gno ver­sa­te ai mi­li­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le im­pie­ga­ti con­for­me­men­te all’or­di­na­men­to del­le in­den­ni­tà di per­di­ta di gua­da­gno.

7 La cor­re­zio­ne del 22 gen. 2021 con­cer­ne sol­tan­to il te­sto fran­ce­se (RU 2021 27).

Art. 53 Copertura assicurativa  

Af­fin­ché un in­ter­ven­to pos­sa es­se­re au­to­riz­za­to, il ri­chie­den­te de­ve at­te­sta­re in for­ma scrit­ta all’UFPP di di­spor­re di una co­per­tu­ra as­si­cu­ra­ti­va suf­fi­cien­te al­lo sco­po.

Art. 54 Assunzione dei costi  

1 L’UFPP fis­sa de­gli im­por­ti for­fet­ta­ri in re­la­zio­ne all’as­sun­zio­ne dei co­sti per sol­do, con­vo­ca­zio­ne, viag­gio, one­ri am­mi­ni­stra­ti­vi, vit­to e al­log­gio nell’am­bi­to di in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà a li­vel­lo na­zio­na­le.

2 Que­sti so­no cal­co­la­ti sul­la ba­se dei co­sti per sol­do, con­vo­ca­zio­ne, viag­gio, am­mi­ni­stra­zio­ne e vit­to per in­ter­ven­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le con or­di­na­rio pro­prio e per­not­ta­men­to in dor­mi­to­ri.

3 I co­sti ri­ma­nen­ti so­no a ca­ri­co del ri­chie­den­te.

Sezione 3: Interventi di pubblica utilità a livello cantonale, regionale e comunale

Art. 55 Domanda  

Gli or­ga­niz­za­to­ri pre­sen­ta­no le do­man­de per in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà a li­vel­lo can­to­na­le, re­gio­na­le o co­mu­na­le all’or­ga­no re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le del re­la­ti­vo Can­to­ne.

Art. 56 Notifica all’UFPP  

1 L’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le co­mu­ni­ca all’UFPP, al più tar­di tre me­si pri­ma dell’ini­zio di un in­ter­ven­to di pub­bli­ca uti­li­tà a li­vel­lo can­to­na­le, re­gio­na­le o co­mu­na­le, le in­di­ca­zio­ni se­guen­ti:

a.
l’even­to in que­stio­ne;
b.
il no­me del ri­chie­den­te;
c.
i luo­ghi e le da­te d’in­ter­ven­to;
d.
i la­vo­ri pre­vi­sti;
e.
i gior­ni di ser­vi­zio com­ples­si­vi da pre­sta­re.

2 Se l’in­ter­ven­to non è com­pa­ti­bi­le con lo sco­po e i com­pi­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le, al più tar­di due set­ti­ma­ne do­po l’ar­ri­vo del­la no­ti­fi­ca l’UFPP in­giun­ge al com­pe­ten­te or­ga­no del re­la­ti­vo Can­to­ne di non ef­fet­tua­re l’in­ter­ven­to o di ap­por­ta­re le ne­ces­sa­rie mo­di­fi­che. Se l’or­ga­no com­pe­ten­te è di­spo­sto ad ap­por­ta­re le ne­ces­sa­rie mo­di­fi­che, le in­di­ca­zio­ni de­vo­no es­se­re nuo­va­men­te inol­tra­te en­tro due set­ti­ma­ne.

Art. 57 Decisione  

L’or­ga­no can­to­na­le re­spon­sa­bi­le del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le de­ci­de in me­ri­to all’au­to­riz­za­zio­ne de­gli in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà a li­vel­lo can­to­na­le, re­gio­na­le e co­mu­na­le e sta­bi­li­sce la ri­par­ti­zio­ne dei co­sti tra Can­to­ne, Co­mu­ni e ri­chie­den­te.

Sezione 4: Disposizioni comuni

Art. 58 Contenuto della decisione formale  

L’au­to­riz­za­zio­ne di un in­ter­ven­to di pub­bli­ca uti­li­tà de­ve con­te­ne­re in par­ti­co­la­re le in­di­ca­zio­ni se­guen­ti:

a.
de­si­gna­zio­ne qua­le «au­to­riz­za­zio­ne»;
b.
au­to­ri­tà che ri­la­scia l’au­to­riz­za­zio­ne;
c.
be­ne­fi­cia­ri dell’au­to­riz­za­zio­ne;
d.
mo­ti­va­zio­ne;
e.
ba­se le­ga­le;
f.
even­to so­ste­nu­to;
g.
la­vo­ri au­to­riz­za­ti;
h.
luo­ghi e da­te re­la­ti­vi agli in­ter­ven­ti;
i.
nu­me­ro com­ples­si­vo di gior­ni di ser­vi­zio da pre­sta­re;
j.
ul­te­rio­ri con­di­zio­ni e one­ri;
k.
as­sun­zio­ne dei co­sti;
l.
in­di­ca­zio­ne dei ri­me­di giu­ri­di­ci;
m.
for­mu­la di no­ti­fi­ca;
n.
fir­ma dell’au­to­ri­tà che ri­la­scia l’au­to­riz­za­zio­ne, con luo­go e da­ta.
2 An­che il ri­fiu­to di una do­man­da di au­to­riz­za­zio­ne de­ve es­se­re co­mu­ni­ca­to sot­to for­ma di de­ci­sio­ne for­ma­le.
Art. 59 Condizioni e oneri per lo svolgimento degli interventi  

I mi­li­ti pos­so­no es­se­re im­pie­ga­ti uni­ca­men­te per i la­vo­ri ci­ta­ti nell’au­to­riz­za­zio­ne e nel ri­spet­to del­le con­di­zio­ni e de­gli one­ri ivi in­di­ca­ti.

Art. 60 Luogo d’intervento  

Gli in­ter­ven­ti di pub­bli­ca uti­li­tà pos­so­no svol­ger­si an­che al di fuo­ri del Can­to­ne di do­mi­ci­lio dei mi­li­ti.

Art. 61 Eventi particolari  

Se even­ti par­ti­co­la­ri co­me ca­ta­stro­fi e si­tua­zio­ni d’emer­gen­za ri­chie­do­no l’in­ter­ven­to dei mi­li­ti del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le per la pro­te­zio­ne, il sal­va­tag­gio e l’as­si­sten­za al­la po­po­la­zio­ne, i mi­li­ti im­pie­ga­ti in un in­ter­ven­to di pub­bli­ca uti­li­tà pos­so­no es­se­re li­be­ra­ti dal lo­ro com­pi­to in qual­sia­si mo­men­to e sen­za ri­per­cus­sio­ni sui co­sti.

Capitolo 7: Istruzione

Art. 62 Istruzione dei quadri  

L’istru­zio­ne dei qua­dri è di­sci­pli­na­ta nell’al­le­ga­to 2.

Art. 63 Istruzione complementare  

As­sol­vo­no un’istru­zio­ne com­ple­men­ta­re i mi­li­ti pre­vi­sti per:

a.
una fun­zio­ne di spe­cia­li­sta;
b.
un com­pi­to che ri­chie­de com­pe­ten­ze par­ti­co­la­ri ol­tre a quel­le pre­vi­ste dal­la lo­ro fun­zio­ne or­di­na­ria nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le.
Art. 64 Perfezionamento  

1 L’or­ga­no re­spon­sa­bi­le dell’istru­zio­ne in una fun­zio­ne, è re­spon­sa­bi­le an­che per il per­fe­zio­na­men­to dei mi­li­ti nel­le fun­zio­ni di qua­dri e spe­cia­li­sti.

2Se il per­fe­zio­na­men­to re­la­ti­vo a una fun­zio­ne è di com­pe­ten­za dell’UFPP o dell’UFPP e dei Can­to­ni con­giun­ta­men­te, l’UFPP coor­di­na la sud­di­vi­sio­ne dei gior­ni di per­fe­zio­na­men­to.

Art. 65 Sistema di amministrazione dei corsi  

1 L’UFPP ge­sti­sce un si­ste­ma di am­mi­ni­stra­zio­ne dei cor­si.

2 I da­ti re­gi­stra­ti nel si­ste­ma di am­mi­ni­stra­zio­ne dei cor­si so­no in­di­ca­ti nell’al­le­ga­to 3.

3 L’UFPP rac­co­glie i da­ti per il si­ste­ma di am­mi­ni­stra­zio­ne dei cor­si pres­so gli or­ga­ni can­to­na­li re­spon­sa­bi­li del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le e pres­so i par­te­ci­pan­ti ai cor­si.

4 La con­ser­va­zio­ne e la di­stru­zio­ne dei da­ti per­so­na­li dei mi­li­ti re­gi­stra­ti nel si­ste­ma di am­mi­ni­stra­zio­ne dei cor­si si fon­da sul­le di­spo­si­zio­ni dell’ar­ti­co­lo 93 ca­po­ver­so 4 LP­PC. I da­ti per­so­na­li ri­ma­nen­ti re­gi­stra­ti nel si­ste­ma di am­mi­ni­stra­zio­ne dei cor­si so­no con­ser­va­ti per die­ci an­ni a par­ti­re dal­la fi­ne del re­la­ti­vo cor­so e poi di­strut­ti.

Art. 66 Valutazione dell’idoneità  

1 Le per­so­ne che par­te­ci­pa­no a cor­si d’istru­zio­ne del­la Con­fe­de­ra­zio­ne del­la du­ra­ta di al­me­no cin­que gior­ni so­no va­lu­ta­te in re­la­zio­ne al­la lo­ro ido­nei­tà ad as­su­me­re fun­zio­ni di qua­dro o di spe­cia­li­sta.

2 L’UFPP tra­smet­te la va­lu­ta­zio­ne agli or­ga­ni can­to­na­li re­spon­sa­bi­li dell’istru­zio­ne.

Capitolo 8: Materiale d’intervento

Art. 67 Materiale d’intervento di competenza della Confederazione  

1 La Con­fe­de­ra­zio­ne è re­spon­sa­bi­le per l’ac­qui­si­zio­ne, il fi­nan­zia­men­to e la so­sti­tu­zio­ne del ma­te­ria­le d’in­ter­ven­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 76 ca­po­ver­so 1 LP­PC.

2 L’UFPP ema­na pre­scri­zio­ni vol­te a ga­ran­ti­re la pron­tez­za d’im­pie­go dell’equi­pag­gia­men­to e del ma­te­ria­le ac­qui­si­ti dal­la Con­fe­de­ra­zio­ne con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 76 ca­po­ver­so 1 LP­PC.

3 I Can­to­ni di­sci­pli­na­no la con­se­gna del ma­te­ria­le d’in­ter­ven­to al­le or­ga­niz­za­zio­ni di pro­te­zio­ne ci­vi­le.

4 Il ma­te­ria­le d’in­ter­ven­to di­ven­ta di pro­prie­tà dell’or­ga­no cui è sta­to con­se­gna­to. Que­st’ul­ti­mo as­si­cu­ra che le pre­scri­zio­ni di si­cu­rez­za sia­no ri­spet­ta­te.

5 L’UFPP am­mi­ni­stra il ma­te­ria­le d’in­ter­ven­to mes­so a di­spo­si­zio­ne dei Can­to­ni a ti­to­lo di pre­sti­to per sco­pi d’istru­zio­ne.

Art. 68 Materiale d’intervento standardizzato della protezione civile  

Il ma­te­ria­le d’in­ter­ven­to stan­dar­diz­za­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 76 ca­po­ver­so 1 let­te­ra a LP­PC com­pren­de:

a.
il ma­te­ria­le d’in­ter­ven­to per la pro­te­zio­ne dai pe­ri­co­li nu­clea­ri, bio­lo­gi­ci e chi­mi­ci (NBC);
b.
il ma­te­ria­le d’in­ter­ven­to sup­ple­men­ta­re ne­ces­sa­rio in ca­so di con­flit­to ar­ma­to.
Art. 69 Materiale d’intervento di competenza dei Cantoni  

L’UFPP può con­clu­de­re ac­cor­di di pre­sta­zio­ni con la to­ta­li­tà o con una par­te dei Can­to­ni in me­ri­to all’ac­qui­si­zio­ne di ma­te­ria­le d’in­ter­ven­to e dell’equi­pag­gia­men­to per­so­na­le dei mi­li­ti.

Capitolo 9: Costruzioni di protezione

Sezione 1: Rifugi

Art. 70 Numero di posti protetti  

1 Il nu­me­ro di po­sti pro­tet­ti da rea­liz­za­re in ca­so di nuo­ve co­stru­zio­ni è de­fi­ni­to co­me se­gue:

a.
per abi­ta­zio­ni a par­ti­re da 38 lo­ca­li: due po­sti pro­tet­ti ogni tre lo­ca­li;
b.
per ospe­da­li, ca­se per an­zia­ni e di cu­ra: un po­sto pro­tet­to per let­to di pa­zien­te.

2 I mez­zi lo­ca­li non so­no pre­si in con­si­de­ra­zio­ne nel cal­co­lo.

3Nel­la de­ter­mi­na­zio­ne del nu­me­ro di po­sti pro­tet­ti non si tie­ne con­to del­le fra­zio­ni ri­sul­tan­ti dal cal­co­lo dei po­sti pro­tet­ti.

4 I po­sti pro­tet­ti ec­ce­den­ti in ri­fu­gi so­no te­nu­ti in con­si­de­ra­zio­ne nel cal­co­lo a con­di­zio­ne che:

i lo­ca­li si tro­vi­no in un edi­fi­cio esi­sten­te si­tua­to sul­lo stes­so ter­re­no del­la nuo­va co­stru­zio­ne;

l’edi­fi­cio esi­sten­te ap­par­ten­ga al­lo stes­so pro­prie­ta­rio del­la nuo­va co­stru­zio­ne; e

i lo­ca­li esi­sten­ti sod­di­sfi­no le esi­gen­ze mi­ni­me se­con­do l’ar­ti­co­lo 104.

5 Se il pro­prie­ta­rio ha ver­sa­to dei con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi per edi­fi­ci esi­sten­ti ubi­ca­ti sul­lo stes­so ter­re­no, nel cal­co­lo si tie­ne con­to an­che di que­sti.

6 Se le spe­se sup­ple­men­ta­ri ri­co­no­sciu­te de­ri­van­ti dal ri­fu­gio su­pe­ra­no del 5 per cen­to il co­sto to­ta­le del­la co­stru­zio­ne, il nu­me­ro di po­sti pro­tet­ti va pro­por­zio­nal­men­te ri­dot­to. Se, di con­se­guen­za, il lo­ro nu­me­ro scen­de al di sot­to di 25, il pro­prie­ta­rio dell’im­mo­bi­le de­ve ver­sa­re con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi se­con­do l’ar­ti­co­lo 61 ca­po­ver­so 1 LP­PC.

7 Nei Co­mu­ni e nel­le zo­ne di va­lu­ta­zio­ne (art. 74 cpv. 1) con me­no di 1000 abi­tan­ti, i Can­to­ni pos­so­no or­di­na­re la rea­liz­za­zio­ne di ri­fu­gi an­che per gli edi­fi­ci abi­ta­ti­vi con me­no di 38 lo­ca­li.

Art. 71 Eccezioni  

1 I Can­to­ni pos­so­no sta­bi­li­re che, in ca­si par­ti­co­la­ri, al po­sto di rea­liz­za­re un ri­fu­gio deb­ba­no es­se­re ver­sa­ti con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi; ciò va­le in par­ti­co­la­re per edi­fi­ci ubi­ca­ti in zo­ne par­ti­co­lar­men­te mi­nac­cia­te.

2 Pos­so­no inol­tre sta­bi­li­re che in edi­fi­ci iso­la­ti, abi­ta­ti so­lo sal­tua­ria­men­te, non sia­no rea­liz­za­ti ri­fu­gi e nep­pu­re ver­sa­ti con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi.

3 L’UFPP può sta­bi­li­re con­di­zio­ni qua­dro per le ec­ce­zio­ni dall’ob­bli­go di co­strui­re ri­fu­gi.

Art. 72 Rifugi in comune  

1 I Can­to­ni pos­so­no sta­bi­li­re che i ri­fu­gi pre­scrit­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 70 ca­po­ver­so 1 let­te­ra a per sin­go­li edi­fi­ci sia­no rag­grup­pa­ti in ri­fu­gi in co­mu­ne.

2 I ri­fu­gi in co­mu­ne de­vo­no es­se­re rea­liz­za­ti al più tar­di tre an­ni do­po l’ini­zio dei la­vo­ri di co­stru­zio­ne del pri­mo edi­fi­cio in­te­res­sa­to.

3 Pri­ma dell’ini­zio dei la­vo­ri di co­stru­zio­ne si de­ve ver­sa­re, per cia­scun edi­fi­cio, una ga­ran­zia equi­va­len­te all’am­mon­ta­re del con­tri­bu­to so­sti­tu­ti­vo.

Art. 73 Equipaggiamento dei rifugi  

1 I pro­prie­ta­ri de­vo­no equi­pag­gia­re i lo­ro ri­fu­gi con il ma­te­ria­le che per­met­te di sog­gior­nar­vi per un pe­rio­do pro­lun­ga­to.

2 I ri­fu­gi rea­liz­za­ti pri­ma del 1° gen­na­io 1987 e con­for­mi al­le esi­gen­ze mi­ni­me de­vo­no es­se­re equi­pag­gia­ti so­lo su or­di­ne del Con­si­glio fe­de­ra­le.

3 Se ri­fu­gi o po­sti pro­tet­ti rea­liz­za­ti pri­ma del 1° gen­na­io 1987 e con­for­mi al­le esi­gen­ze mi­ni­me ma non equi­pag­gia­ti so­no pre­si in con­si­de­ra­zio­ne nel cal­co­lo dei po­sti pro­tet­ti in ca­so di una nuo­va co­stru­zio­ne sul­lo stes­so ter­re­no, al­lo­ra de­vo­no es­se­re equi­pag­gia­ti.

4 L’UFPP ema­na di­ret­ti­ve per l’equi­pag­gia­men­to dei ri­fu­gi da par­te dei pro­prie­ta­ri di ospe­da­li e ca­se per an­zia­ni e di cu­ra.

5 Il ma­te­ria­le ne­ces­sa­rio per un sog­gior­no pro­lun­ga­to nel ri­fu­gio de­ve es­se­re de­po­si­ta­to nell’edi­fi­cio o sul ter­re­no do­ve si tro­va il ri­fu­gio.

6 L’UFPP di­sci­pli­na i det­ta­gli tec­ni­ci.

Art. 74 Gestione della costruzione di rifugi e attribuzione della popolazione  

1 Il fab­bi­so­gno di po­sti pro­tet­ti è con­si­de­ra­to co­per­to se all’in­ter­no di un Co­mu­ne o di una zo­na di va­lu­ta­zio­ne è di­spo­ni­bi­le, per ogni abi­tan­te, un po­sto pro­tet­to in un ri­fu­gio con­for­me al­le esi­gen­ze mi­ni­me se­con­do l’ar­ti­co­lo 104. I po­sti pro­tet­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 70 ca­po­ver­so 1 let­te­ra b non so­no pre­si in con­si­de­ra­zio­ne nel cal­co­lo.

2 Nel cal­co­lo del gra­do di co­per­tu­ra si tie­ne con­to uni­ca­men­te dei po­sti pro­tet­ti si­tua­ti in ri­fu­gi com­ple­ti o ri­mo­der­na­bi­li. Un ri­fu­gio è con­si­de­ra­to com­ple­to se non pre­sen­ta di­fet­ti o so­lo di­fet­ti ta­li da non com­pro­met­ter­ne l’ef­fet­to pro­tet­ti­vo. È con­si­de­ra­to ri­mo­der­na­bi­le se è pos­si­bi­le con­ver­tir­lo in ri­fu­gio com­ple­to con un di­spen­dio ra­gio­ne­vo­le.

3 I Can­to­ni de­ter­mi­na­no una o più zo­ne di va­lu­ta­zio­ne per la ge­stio­ne del­la co­stru­zio­ne dei ri­fu­gi e l’at­tri­bu­zio­ne dei po­sti pro­tet­ti al­la po­po­la­zio­ne re­si­den­te per­ma­nen­te.

4 Es­si ag­gior­na­no co­stan­te­men­te la ge­stio­ne del­la co­stru­zio­ne dei ri­fu­gi e il pia­no d’at­tri­bu­zio­ne dei po­sti pro­tet­ti.

5 Ga­ran­ti­sco­no in ogni mo­men­to la di­spo­ni­bi­li­tà a in­via­re su ri­chie­sta all’UFPP il bi­lan­cio dei po­sti pro­tet­ti; per il pia­no d’at­tri­bu­zio­ne il ter­mi­ne è di tre me­si.

6 L’UFPP sta­bi­li­sce le con­di­zio­ni qua­dro e la pro­ce­du­ra per la ge­stio­ne del­la co­stru­zio­ne di ri­fu­gi e per la pia­ni­fi­ca­zio­ne dell’at­tri­bu­zio­ne dei po­sti pro­tet­ti, in par­ti­co­la­re nei set­to­ri se­guen­ti:

a.
ri­le­va­men­to del­la po­po­la­zio­ne re­si­den­te per­ma­nen­te e dei ri­fu­gi;
b.
nu­me­ro mas­si­mo di po­sti pro­tet­ti per ri­fu­gio;
c.
de­ter­mi­na­zio­ne del­le zo­ne di va­lu­ta­zio­ne;
d.
mi­su­re per la ge­stio­ne del­la co­stru­zio­ne di ri­fu­gi;
e.
prio­ri­tà in ma­te­ria d’at­tri­bu­zio­ne;
f.
po­sti pro­tet­ti in ospe­da­li, ca­se per an­zia­ni e di cu­ra;
g.
co­mu­ni­ca­zio­ne e ag­gior­na­men­to dell’at­tri­bu­zio­ne ai ri­fu­gi;
h.
det­ta­gli tec­ni­ci.
Art. 75 Contributi sostitutivi  

1 I con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi se­con­do l’ar­ti­co­lo 61 LP­PC de­vo­no es­se­re ver­sa­ti en­tro tre me­si dall’ini­zio dei la­vo­ri co­stru­zio­ne.

2 Es­si am­mon­ta­no da un mi­ni­mo di 400 a un mas­si­mo di 800 fran­chi per ogni po­sto pro­tet­to non rea­liz­za­to. I Can­to­ni sta­bi­li­sco­no l’am­mon­ta­re dei con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi all’in­ter­no di que­sta fa­scia.

3 Se un edi­fi­cio abi­ta­ti­vo, un isti­tu­to so­cio-sa­ni­ta­rio o un ospe­da­le vie­ne alie­na­to, l’even­tua­le de­bi­to da pa­ga­re sul con­tri­bu­to so­sti­tu­ti­vo è tra­sfe­ri­to al nuo­vo pro­prie­ta­rio.

Art. 76 Utilizzo dei contributi sostitutivi  

1 I con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi pos­so­no es­se­re uti­liz­za­ti esclu­si­va­men­te per i com­pi­ti di cui all’ar­ti­co­lo 62 ca­po­ver­so 3 LP­PC. Il ri­mo­der­na­men­to dei ri­fu­gi com­pren­de sia le in­stal­la­zio­ni tec­ni­che, sia gli ele­men­ti ar­chi­tet­to­ni­ci.

2 I con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi pos­so­no es­se­re uti­liz­za­ti per il cam­bia­men­to di de­sti­na­zio­ne per sco­pi vi­ci­ni a quel­li del­la pro­te­zio­ne ci­vi­le. So­no con­si­de­ra­ti cam­bia­men­ti di de­sti­na­zio­ne per sco­pi le­ga­ti al­la pro­te­zio­ne ci­vi­le:

a.
l’uti­liz­zo di im­pian­ti di pro­te­zio­ne sop­pres­si co­me ri­fu­gi pub­bli­ci, ri­fu­gi di isti­tu­ti so­cio-sa­ni­ta­ri o ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li;
b.
l’uti­liz­zo di im­pian­ti di pro­te­zio­ne sop­pres­si a fa­vo­re del­le or­ga­niz­za­zio­ni part­ner del­la pro­te­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne man­te­nen­do la fun­zio­ne pro­tet­ti­va.

3 I con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi pos­so­no es­se­re uti­liz­za­ti per com­pi­ti d’istru­zio­ne nell’am­bi­to dell’istru­zio­ne di ba­se del­la trup­pa e dei qua­dri e per l’istru­zio­ne dei qua­dri nel­la pro­te­zio­ne ci­vi­le. Vi rien­tra il fi­nan­zia­men­to del per­so­na­le in­se­gnan­te, l’am­mi­ni­stra­zio­ne dei cor­si, la mes­sa a di­spo­si­zio­ne del­la do­cu­men­ta­zio­ne e del ma­te­ria­le dei cor­si, l’equi­pag­gia­men­to dei lo­ca­li per i cor­si e de­gli im­pian­ti d’eser­ci­zio.

Art. 77 Prescrizione del diritto d’imposizione di contributi sostitutivi  

1 Il di­rit­to d’im­po­si­zio­ne di con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi si pre­scri­ve die­ci an­ni do­po l’ini­zio dei la­vo­ri di co­stru­zio­ne.

2 Se è in cor­so una pro­ce­du­ra d’op­po­si­zio­ne o ri­cor­so e fin­tan­to che nes­su­na del­le par­ti te­nu­te al pa­ga­men­to ha il do­mi­ci­lio in Sviz­ze­ra, la pre­scri­zio­ne è so­spe­sa.

3 La pre­scri­zio­ne è in­ter­rot­ta:

a.
ogni vol­ta che un at­to uf­fi­cia­le in­te­so ad ac­cer­ta­re o a esi­ge­re il con­tri­bu­to so­sti­tu­ti­vo sia re­so no­to a una per­so­na te­nu­ta a pa­gar­lo;
b.
ogni vol­ta che una per­so­na te­nu­ta a pa­ga­re il con­tri­bu­to so­sti­tu­ti­vo ri­co­no­sca espres­sa­men­te il de­bi­to.

4 Il di­rit­to d’im­po­si­zio­ne di con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi si pre­scri­ve in ogni ca­so 15 an­ni do­po l’ini­zio dei la­vo­ri di co­stru­zio­ne.

Art. 78 Prescrizione del diritto di riscossione di contributi sostitutivi  

1 Le ri­chie­ste di ver­sa­men­to re­la­ti­ve a con­tri­bu­ti so­sti­tu­ti­vi si pre­scri­vo­no die­ci an­ni do­po l’en­tra­ta in vi­go­re del­la ri­spet­ti­va de­ci­sio­ne di ri­scos­sio­ne, in ogni ca­so do­po 15 an­ni.

2 La so­spen­sio­ne e l’in­ter­ru­zio­ne si ba­sa­no sull’ar­ti­co­lo 77 ca­po­ver­si 2 e 3.

Art. 79 Approvazione dei progetti di rifugi  

I Can­to­ni di­sci­pli­na­no l’ap­pro­va­zio­ne dei pro­get­ti con­cer­nen­ti i ri­fu­gi.

Art. 80 Controllo finale  

I Can­to­ni di­sci­pli­na­no il con­trol­lo fi­na­le dei ri­fu­gi di nuo­va co­stru­zio­ne e dei ri­fu­gi ri­mo­der­na­ti.

Art. 81 Controllo periodico dei rifugi  

1 I Can­to­ni prov­ve­do­no al con­trol­lo pe­rio­di­co del­la pron­tez­za d’eser­ci­zio e del­la ma­nu­ten­zio­ne dei ri­fu­gi con­for­mi al­le esi­gen­ze mi­ni­me.

2 Il con­trol­lo pe­rio­di­co de­ve es­se­re ef­fet­tua­to al­me­no una vol­ta ogni die­ci an­ni.

3 L’UFPP di­sci­pli­na le con­di­zio­ni qua­dro, in par­ti­co­la­re:

a.
i com­pi­ti e le com­pe­ten­ze del­la Con­fe­de­ra­zio­ne e dei Can­to­ni;
b.
gli ob­bli­ghi dei pro­prie­ta­ri di ri­fu­gi;
c.
l’istru­zio­ne e i com­pi­ti del per­so­na­le ad­det­to ai con­trol­li pe­rio­di­ci dei ri­fu­gi;
d.
la pro­ce­du­ra;
e.
i pun­ti da con­trol­la­re; e
f.
la de­fi­ni­zio­ne dei di­fet­ti co­sta­ta­ti e la lo­ro va­lu­ta­zio­ne.

4 I Can­to­ni tra­smet­to­no an­nual­men­te all’UFPP un com­pen­dio com­pren­den­te al­me­no le se­guen­ti in­di­ca­zio­ni:

a.
il nu­me­ro di ri­fu­gi e di po­sti pro­tet­ti con­trol­la­ti;
b.
il nu­me­ro di ri­fu­gi e di po­sti pro­tet­ti ope­ra­ti­vi.
Art. 82 Soppressione di rifugi  

1 I Can­to­ni pos­so­no au­to­riz­za­re la sop­pres­sio­ne di ri­fu­gi che non sod­di­sfa­no più le esi­gen­ze mi­ni­me.

2 Es­si pos­so­no au­to­riz­za­re la sop­pres­sio­ne di ri­fu­gi che sod­di­sfa­no le esi­gen­ze mi­ni­me se:

a.
osta­co­la­no ec­ces­si­va­men­te o im­pe­di­sco­no la ri­strut­tu­ra­zio­ne di un edi­fi­cio esi­sten­te;
b.
so­no ubi­ca­ti in una zo­na par­ti­co­lar­men­te mi­nac­cia­ta;
c.
vi è un’ec­ce­den­za di po­sti pro­tet­ti; op­pu­re
d.
il lo­ro ri­mo­der­na­men­to ge­ne­re­reb­be co­sti ec­ces­si­vi.

3 Se un ri­fu­gio vie­ne sop­pres­so sen­za au­to­riz­za­zio­ne o se de­ve es­se­re sop­pres­so per col­pa del pro­prie­ta­rio, il Can­to­ne fis­sa un ter­mi­ne ra­gio­ne­vo­le en­tro il qua­le il pro­prie­ta­rio de­ve ri­pri­sti­nar­lo.

4 Se il pro­prie­ta­rio non prov­ve­de­re al ri­pri­sti­no del ri­fu­gio en­tro il ter­mi­ne fis­sa­to, il Can­to­ne di­spo­ne la ri­si­ste­ma­zio­ne a spe­se del­lo stes­so.

5 Se un ri­pri­sti­no non è pos­si­bi­le o spro­por­zio­na­to, l’or­ga­no com­pe­ten­te in­giun­ge il ver­sa­men­to di un con­tri­bu­to so­sti­tu­ti­vo.

6 L’UFPP può ema­na­re di­ret­ti­ve re­la­ti­ve al­la sop­pres­sio­ne di ri­fu­gi.

Sezione 2: Rifugi per beni culturali destinati agli archivi cantonali e alle collezioni d’importanza nazionale

Art. 83 Esame e approvazione dei progetti  

1 I Can­to­ni esa­mi­na­no i pro­get­ti per la rea­liz­za­zio­ne e il ri­mo­der­na­men­to dei ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li de­sti­na­ti al­la con­ser­va­zio­ne di ar­chi­vi can­to­na­li e col­le­zio­ni d’im­por­tan­za na­zio­na­le; pre­sen­ta­no la do­man­da d’ap­pro­va­zio­ne all’UFPP.

2 L’UFPP ap­pro­va il pro­get­to se le se­guen­ti con­di­zio­ni so­no sod­di­sfat­te:

a.
il ri­fu­gio è in­di­spen­sa­bi­le per la con­ser­va­zio­ne dei be­ni cul­tu­ra­li;
b.
l’ubi­ca­zio­ne scel­ta è ido­nea al­la con­ser­va­zio­ne dei be­ni cul­tu­ra­li che vi so­no de­po­si­ta­ti; in par­ti­co­la­re l’ubi­ca­zio­ne de­ve es­se­re con­si­de­ra­ta si­cu­ra in ba­se al­la car­ta can­to­na­le dei pe­ri­co­li;
c.
il pro­get­to sod­di­sfa le esi­gen­ze spe­ci­fi­che del­la co­stru­zio­ne di ri­fu­gi e dei be­ni cul­tu­ra­li;
d.
per il ri­fu­gio so­no pre­vi­sti l’equi­pag­gia­men­to e le in­stal­la­zio­ni ne­ces­sa­ri e ap­pro­pria­ti;
e.
so­no sta­te adot­ta­te le mi­su­re or­ga­niz­za­ti­ve per la pro­te­zio­ne a lun­go ter­mi­ne dei be­ni cul­tu­ra­li con­ser­va­ti. In par­ti­co­la­re de­ve es­se­re di­spo­ni­bi­le un pia­no d’emer­gen­za.

3 Es­so di­sci­pli­na i det­ta­gli ine­ren­ti al­la pro­get­ta­zio­ne, in par­ti­co­la­re per quan­to con­cer­ne la pro­ce­du­ra, le esi­gen­ze edi­li­zie, or­ga­niz­za­ti­ve e re­la­ti­ve ai be­ni cul­tu­ra­li, le fi­ni­tu­re de­gli in­ter­ni, l’equi­pag­gia­men­to e la qua­li­tà dei ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li.

Art. 84 Esigenze minime dei rifugi per beni culturali  

1 I ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li de­vo­no sod­di­sfa­re le esi­gen­ze mi­ni­me per co­stru­zio­ni di pro­te­zio­ne sta­tui­te dall’ar­ti­co­lo 104. So­no fat­te sal­ve le di­spo­si­zio­ni re­la­ti­ve al­le esi­gen­ze di ra­dio­pro­te­zio­ne con­tro la ra­dia­zio­ne pri­ma­ria e con­tro la pe­ne­tra­zio­ne di ag­gres­si­vi chi­mi­ci e bio­lo­gi­ci.

2 I ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li de­vo­no re­si­ste­re in­den­ni a even­ti dan­no­si na­tu­ra­li con un pe­rio­do di ri­tor­no fi­no a 300 an­ni.

3 Nel ca­so di even­ti più ra­ri con un pe­rio­do di ri­tor­no fi­no a 1000 an­ni, i dan­ni de­vo­no es­se­re li­mi­ta­ti al mi­ni­mo gra­zie a mi­su­re ar­chi­tet­to­ni­che e or­ga­niz­za­ti­ve.

4 Nell’even­tua­li­tà di pos­si­bi­li dan­ni cau­sa­ti da even­ti dan­no­si, in par­ti­co­la­re an­che da pe­ri­co­li na­tu­ra­li, i ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li de­vo­no es­se­re con­for­mi al­lo sta­to at­tua­le del­la tec­ni­ca e rea­liz­za­ti al­me­no nel­la clas­se di co­stru­zio­ne II se­con­do la nor­ma SIA 2618.

5 L’in­vo­lu­cro pro­tet­ti­vo de­ve es­se­re con­ce­pi­to per una du­ra­ta d’uti­liz­zo di al­me­no 100 an­ni.

6 L’UFPP di­sci­pli­na le ul­te­rio­ri esi­gen­ze in ma­te­ria di ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li.

8 La Nor­ma SIA 261 è di­spo­ni­bi­le a pa­ga­men­to nel si­to In­ter­net del­la So­cie­tà sviz­ze­ra de­gli in­ge­gne­ri e de­gli ar­chi­tet­ti (www.sia.ch> sia-shop > Nor­me­n­werk > Ar­chi­tekt > 261).

Art. 85 Arredo dei rifugi per beni culturali  

1 Il Can­to­ne prov­ve­de ad ar­re­da­re in mo­do ade­gua­to e si­cu­ro i ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li.

2 Gli ar­re­di dei ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li com­pren­do­no in par­ti­co­la­re con­te­ni­to­ri im­pi­la­bi­li, scaf­fa­li, scaf­fa­li com­pat­ta­bi­li, cas­set­tie­re por­ta­di­se­gni e pan­nel­li re­ti­co­la­ti a scor­ri­men­to per di­pin­ti.

3 De­vo­no es­se­re im­pre­scin­di­bi­li e fun­zio­na­li e se ne­ces­sa­rio fis­sa­ti in mo­do da re­si­ste­re agli ur­ti.

4 De­vo­no es­se­re prov­vi­sti di una pro­te­zio­ne mec­ca­ni­ca ade­gua­ta ai be­ni cul­tu­ra­li. I ma­te­ria­li e le ca­rat­te­ri­sti­che co­strut­ti­ve de­gli ar­re­di de­vo­no ga­ran­ti­re una buo­na sta­bi­li­tà fi­si­ca e chi­mi­ca per una du­ra­ta d’uti­liz­zo di al­me­no trent’an­ni. De­vo­no inol­tre te­ne­re con­to del­le vul­ne­ra­bi­li­tà spe­ci­fi­che dei be­ni cul­tu­ra­li im­ma­gaz­zi­na­ti e di par­ti­co­la­ri ri­schi lo­ca­li.

Art. 86 Assunzione dei costi supplementari riconosciuti  

1 Uni­ta­men­te al­la do­man­da di ap­pro­va­zio­ne del pro­get­to (art. 83 cpv. 1), i Can­to­ni pre­sen­ta­no all’UFPP una do­man­da di as­sun­zio­ne dei co­sti sup­ple­men­ta­ri ri­co­no­sciu­ti non­ché un ca­len­da­rio vin­co­lan­te per la rea­liz­za­zio­ne del ri­fu­gio per be­ni cul­tu­ra­li.

2 I co­sti sup­ple­men­ta­ri so­no di re­go­la in­den­niz­za­ti con un im­por­to for­fet­ta­rio. Que­sto am­mon­ta a 1000 fran­chi per me­tro qua­dra­to.

3 In ca­si mo­ti­va­ti, an­zi­ché l’im­por­to for­fet­ta­rio so­no con­teg­gia­ti i co­sti ef­fet­ti­vi. Per de­ter­mi­na­re l’im­por­to da rim­bor­sa­re so­no al­lo­ra de­trat­ti dal to­ta­le dei co­sti di rea­liz­za­zio­ne del ri­fu­gio per be­ni cul­tu­ra­li i co­sti per la co­stru­zio­ne di una nor­ma­le can­ti­na, di un lo­ca­le o di un edi­fi­cio adi­bi­to a de­po­si­to di stes­sa su­per­fi­cie e al­tez­za.

4 La Con­fe­de­ra­zio­ne può ri­fiu­ta­re l’as­sun­zio­ne del­la to­ta­li­tà o di par­te dei co­sti sup­ple­men­ta­ri op­pu­re chie­der­ne la re­sti­tu­zio­ne se:

a.
que­sti so­no già sta­ti ri­chie­sti o con­ces­si in vir­tù di un al­tro at­to nor­ma­ti­vo; op­pu­re
b.
le con­di­zio­ni e gli one­ri re­la­ti­vi all’ap­pro­va­zio­ne del pro­get­to, in par­ti­co­la­re il ca­len­da­rio per la rea­liz­za­zio­ne, non so­no sta­ti ri­spet­ta­ti.

5 I la­vo­ri di rea­liz­za­zio­ne de­vo­no ini­zia­re en­tro due an­ni dall’ap­pro­va­zio­ne del­la do­man­da di as­sun­zio­ne dei co­sti sup­ple­men­ta­ri. In ca­so con­tra­rio il di­rit­to all’as­sun­zio­ne di ta­li co­sti de­ca­de.

Art. 87 Controllo finale  

L’UFPP con­trol­la i ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li di nuo­va co­stru­zio­ne e quel­li ri­mo­der­na­ti.

Art. 88 Controllo periodico  

1 Con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 81, i Can­to­ni prov­ve­do­no al con­trol­lo pe­rio­di­co del­la pron­tez­za d’eser­ci­zio e del­la ma­nu­ten­zio­ne dei ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li de­sti­na­ti agli ar­chi­vi can­to­na­li e al­le col­le­zio­ni d’im­por­tan­za na­zio­na­le.

2 Nell’ot­ti­ca del­la pro­te­zio­ne dei be­ni cul­tu­ra­li, l’UFPP può sta­bi­li­re ul­te­rio­ri esi­gen­ze spe­ci­fi­che per il con­trol­lo pe­rio­di­co dei ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li.

Art. 89 Soppressione  

1 L’UFPP de­ci­de in me­ri­to al­la sop­pres­sio­ne dei ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li.

2 Ap­pro­va la sop­pres­sio­ne di un ri­fu­gio per be­ni cul­tu­ra­li so­lo se il ri­fu­gio:

a.
non sod­di­sfa più le esi­gen­ze tec­ni­che e non può es­se­re ri­mo­der­na­to; op­pu­re
b.
non è più ne­ces­sa­rio.

3 Può ema­na­re di­ret­ti­ve sul­la sop­pres­sio­ne dei ri­fu­gi per be­ni cul­tu­ra­li.

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