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Ordinanza
sugli impianti di accumulazione
(OImA)

del 17 ottobre 2012 (Stato 1° aprile 2018)

Il Consiglio federale svizzero,

visti gli articoli 4, 5 capoverso 3, 12 capoverso 2, 22 capoverso 3, 31 capoverso 3 e 33 della legge federale del 1° ottobre 20101 sugli impianti di accumulazione
(LImA),

ordina:

1 RS 721.101

Capitolo 1: Disposizioni generali

Art. 1 Definizioni  

(art. 3 LI­mA)

1 Un im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne è com­po­sto da:

a.
l’ope­ra di sbar­ra­men­to;
b.
la re­la­ti­va ri­te­nu­ta;
c.
le ope­re au­si­lia­rie.

2 Le ope­re di sbar­ra­men­to so­no:

a.
di­ghe in cal­ce­struz­zo o di­ghe in mu­ra­tu­ra;
b.
di­ghe in ma­te­ria­le sciol­to;
c.
tra­ver­se mo­bi­li per lo sbar­ra­men­to di fiu­mi, con re­la­ti­vi ar­gi­ni la­te­ra­li.

3 Le ri­te­nu­te so­no ba­ci­ni rea­liz­za­ti ar­ti­fi­cial­men­te, for­ma­ti da ope­re di sbar­ra­men­to.

4 Le ope­re au­si­lia­rie so­no co­stru­zio­ni e im­pian­ti, col­le­ga­ti al­la ri­te­nu­ta e all’ope­ra di sbar­ra­men­to, ne­ces­sa­ri per l’eser­ci­zio si­cu­ro di un im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne, in par­ti­co­la­re sfio­ra­to­ri e di­spo­si­ti­vi di sca­ri­co.

5 Il ge­sto­re è il ti­to­la­re dell’au­to­riz­za­zio­ne di mes­sa in eser­ci­zio.

Art. 2 Impianti di accumulazione che presentano un potenziale di pericolo particolare  

(art. 2 cpv. 2 lett. a LI­mA)

1 Esi­ste un po­ten­zia­le di pe­ri­co­lo par­ti­co­la­re se la rot­tu­ra dell’ope­ra di sbar­ra­men­to può met­te­re in pe­ri­co­lo vi­te uma­ne o cau­sa­re dan­ni ma­te­ria­li mag­gio­ri.

2 I Can­to­ni in­te­res­sa­ti an­nun­cia­no all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za del­la Con­fe­de­ra­zio­ne (Uf­fi­cio fe­de­ra­le dell’ener­gia, UFE) gli im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne che pre­su­mi­bil­men­te pre­sen­ta­no un po­ten­zia­le di pe­ri­co­lo par­ti­co­la­re mal­gra­do non sot­to­stia­no al­la LI­mA a cau­sa del­le lo­ro di­men­sio­ni.

3 I ge­sto­ri di que­sti im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne met­to­no a di­spo­si­zio­ne dell’UFE tut­ti i do­cu­men­ti ne­ces­sa­ri all’esa­me.

4 L’UFE chie­de il pa­re­re de­gli al­tri Can­to­ni in­te­res­sa­ti pri­ma di emet­te­re la pro­pria de­ci­sio­ne.

Art. 3 Impianti di accumulazione che non presentano un potenziale di pericolo particolare  

(art. 2 cpv. 2 lett. b LI­mA)

1 Il ge­sto­re al­le­ga al­la do­man­da di esclu­de­re il suo im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne dal cam­po d’ap­pli­ca­zio­ne del­la LI­mA tut­ti i do­cu­men­ti ne­ces­sa­ri a esa­mi­na­re il po­ten­zia­le di pe­ri­co­lo.

2 L’UFE chie­de il pa­re­re de­gli al­tri Can­to­ni in­te­res­sa­ti pri­ma di emet­te­re la pro­pria de­ci­sio­ne.

Art. 4 Impianti di accumulazione situati su acque di confine  

(art. 4 LI­mA)

1 L’UFE sta­bi­li­sce, per ogni ca­so spe­ci­fi­co e in col­la­bo­ra­zio­ne con le au­to­ri­tà este­re di vi­gi­lan­za, i re­qui­si­ti tec­ni­ci di si­cu­rez­za per la co­stru­zio­ne e l’eser­ci­zio de­gli im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne si­tua­ti su ac­que di con­fi­ne.

2 Si at­tie­ne nel­la mi­su­ra del pos­si­bi­le al­la le­gi­sla­zio­ne sviz­ze­ra su­gli im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne e prov­ve­de in ogni ca­so af­fin­ché il li­vel­lo di si­cu­rez­za sia equi­va­len­te a quan­to da es­sa sta­bi­li­to.

Capitolo 2: Sicurezza degli impianti di accumulazione

Sezione 1: Costruzione

Art. 5 Rinuncia a dispositivi di scarico  

(art. 5 cpv. 3 LI­mA)

Nel­le va­sche di ri­te­nu­ta e nel­le bri­glie per la sta­bi­liz­za­zio­ne dell’al­veo si può ri­nun­cia­re a in­stal­la­re sca­ri­chi di fon­do e pa­ra­to­ie di fon­do.

Art. 6 Approvazione dei piani  

(art. 6 cpv. 5 LI­mA)

1 Nell’ap­pro­va­zio­ne dei pia­ni si sta­bi­li­sce qua­li do­cu­men­ti il ti­to­la­re de­ve ri­met­te­re all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za pri­ma, du­ran­te e al ter­mi­ne dell’ese­cu­zio­ne dei la­vo­ri.

2 Du­ran­te l’ese­cu­zio­ne dei la­vo­ri si pos­so­no esi­ge­re in par­ti­co­la­re i se­guen­ti do­cu­men­ti:

a.
i ri­sul­ta­ti dei ri­le­va­men­ti geo­lo­gi­ci e dei con­trol­li geo­tec­ni­ci;
b.
i ri­sul­ta­ti del­le inie­zio­ni o di al­tri in­ter­ven­ti geo­tec­ni­ci ef­fet­tua­ti per con­so­li­da­re e im­per­mea­bi­liz­za­re il sot­to­suo­lo;
c.
i rap­por­ti di co­stru­zio­ne;
d.
i ri­sul­ta­ti dei pre­lie­vi di ma­te­ria­le;
e.
i ri­sul­ta­ti del­la sor­ve­glian­za;
f.
i rap­por­ti su even­ti par­ti­co­la­ri.

3 Al ter­mi­ne dei la­vo­ri di co­stru­zio­ne si pos­so­no esi­ge­re in par­ti­co­la­re i se­guen­ti do­cu­men­ti:

a.
una sin­te­si e una va­lu­ta­zio­ne dei ri­le­va­men­ti geo­lo­gi­ci e dei con­trol­li geo­tec­ni­ci;
b.
una sin­te­si e una va­lu­ta­zio­ne del­le inie­zio­ni o di al­tri in­ter­ven­ti geo­tec­ni­ci ef­fet­tua­ti per con­so­li­da­re e im­per­mea­bi­liz­za­re il sot­to­suo­lo;
c.
un elen­co dei ma­te­ria­li di co­stru­zio­ne uti­liz­za­ti e una va­lu­ta­zio­ne dei pre­lie­vi di ma­te­ria­le;
d.
le mo­di­fi­che ri­spet­to al pro­get­to di co­stru­zio­ne;
e.
i pia­ni dell’ope­ra rea­liz­za­ta;
f.
il ti­po e la lo­ca­liz­za­zio­ne de­gli stru­men­ti di sor­ve­glian­za.
Art. 7 Esecuzione dei lavori  

(art. 6 cpv. 8 e 25 lett. a LI­mA)

1 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za se­gue l’ese­cu­zio­ne dei la­vo­ri. Con­trol­la in par­ti­co­la­re che cor­ri­spon­da ai pia­ni ap­pro­va­ti.

2 Du­ran­te l’ese­cu­zio­ne dei la­vo­ri, il ti­to­la­re dell’ap­pro­va­zio­ne dei pia­ni ri­met­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za i do­cu­men­ti sta­bi­li­ti nell’ap­pro­va­zio­ne dei pia­ni (art. 6 cpv. 1 e 2).

Art. 8 Modifiche di progetto  

Le mo­di­fi­che di pro­get­to so­no an­nun­cia­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za e sot­to­po­ste al­la sua ap­pro­va­zio­ne ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 6 LI­mA.

Art. 9 Fine dei lavori di costruzione  

(art. 6 cpv. 8 e 25 lett. a LI­mA)

1 Al ter­mi­ne dei la­vo­ri di co­stru­zio­ne, il ti­to­la­re dell’ap­pro­va­zio­ne dei pia­ni ri­met­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za un rap­por­to con­clu­si­vo dei la­vo­ri ese­gui­ti.

2 Que­sto rap­por­to in­clu­de i do­cu­men­ti sta­bi­li­ti nell’ap­pro­va­zio­ne dei pia­ni (art. 6 cpv. 1 e 3).

3 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za ve­ri­fi­ca se i la­vo­ri di co­stru­zio­ne so­no sta­ti ese­gui­ti se­con­do i pia­ni ap­pro­va­ti e le con­di­zio­ni im­po­ste. Con­se­gna il ri­sul­ta­to del­la sua ve­ri­fi­ca in un ver­ba­le di col­lau­do.

Art. 10 Smantellamento  

(art. 6 cpv. 1 LI­mA)

Lo sman­tel­la­men­to di un im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne equi­va­le a una mo­di­fi­ca.

Sezione 2: Messa in esercizio ed esercizio

Art. 11 Requisito per la messa in esercizio  

(art. 7, 8, 10 e 25 lett. a LI­mA)

1 Il ge­sto­re, pri­ma di met­te­re in eser­ci­zio l’im­pian­to, re­di­ge i se­guen­ti re­go­la­men­ti e li sot­to­po­ne per ap­pro­va­zio­ne all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za:

a.
un re­go­la­men­to che de­fi­ni­sce le pro­ce­du­re di azio­na­men­to de­gli sfio­ra­to­ri e dei di­spo­si­ti­vi di sca­ri­co mu­ni­ti di or­ga­ni mo­bi­li ne­ces­sa­ri in si­tua­zio­ne di pie­na (re­go­la­men­to di ma­no­vra del­le pa­ra­to­ie);
b.
un re­go­la­men­to che per i ca­si d’emer­gen­za de­fi­ni­sce le pro­ce­du­re di al­lar­me al­le au­to­ri­tà e al­la po­po­la­zio­ne e le pro­ce­du­re per la ge­stio­ne di ta­li ca­si (re­go­la­men­to d’emer­gen­za).

2 Sot­to­po­ne que­sti re­go­la­men­ti a co­stan­ti ve­ri­fi­che e pre­sen­ta all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za even­tua­li ag­gior­na­men­ti per ap­pro­va­zio­ne. Gli ag­gior­na­men­ti di det­ta­gli non ri­le­van­ti per la si­cu­rez­za, qua­li gli in­di­riz­zi del­le per­so­ne di con­tat­to op­pu­re mo­di­fi­che con­cer­nen­ti l’azio­na­men­to in eser­ci­zio nor­ma­le de­gli sfio­ra­to­ri o dei di­spo­si­ti­vi di sca­ri­co mu­ni­ti di or­ga­ni mo­bi­li, de­vo­no es­se­re an­nun­cia­ti all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za ma non ri­chie­do­no un’ap­pro­va­zio­ne.

Art. 12 Messa in esercizio  

(art. 7 LI­mA)

1 Lad­do­ve il pri­mo in­va­so di un im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne può es­se­re svol­to in ma­nie­ra con­trol­la­ta, il ge­sto­re ne sor­ve­glia il com­por­ta­men­to e lo sta­to, ese­guen­do mi­su­ra­zio­ni e con­trol­li vi­si­vi e pro­ve di fun­zio­na­men­to de­gli sfio­ra­to­ri e dei di­spo­si­ti­vi di sca­ri­co. Co­mu­ni­ca all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za il ri­sul­ta­to del­le sue os­ser­va­zio­ni.

2 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za se­gue lo svol­gi­men­to del­la mes­sa in eser­ci­zio e con­trol­la che sia ese­gui­ta con­for­me­men­te all’au­to­riz­za­zio­ne.

3 L’in­nal­za­men­to di un in­va­so do­po una mo­di­fi­ca e la ri­mes­sa in ca­ri­co do­po una ri­strut­tu­ra­zio­ne det­ta­ta da mo­ti­vi di si­cu­rez­za equi­val­go­no a un pri­mo in­va­so.

Art. 13 Fine della messa in esercizio  

(art. 7, 8 e 25 lett. a LI­mA)

1 Il ge­sto­re, una vol­ta com­ple­ta­to il pri­mo in­va­so o la ri­mes­sa in ca­ri­co, ri­met­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za un rap­por­to sul­la mes­sa in eser­ci­zio.

2 Que­sto rap­por­to in­clu­de, in par­ti­co­la­re:

a.
un re­so­con­to del­lo svol­gi­men­to del pri­mo in­va­so o del­la ri­mes­sa in ca­ri­co;
b.
un’ana­li­si del com­por­ta­men­to dell’im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne du­ran­te la mes­sa in eser­ci­zio o la ri­mes­sa in eser­ci­zio;
c.
i ri­sul­ta­ti dei con­trol­li del­le pro­ve di fun­zio­na­men­to de­gli sfio­ra­to­ri e dei di­spo­si­ti­vi di sca­ri­co.
Art. 14 Requisiti per l’esercizio  

1 Un im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne può es­se­re mes­so in eser­ci­zio so­lo se i ri­sul­ta­ti del pri­mo in­va­so o del­la ri­mes­sa in ca­ri­co in­du­co­no a ri­te­ne­re che l’eser­ci­zio sa­rà si­cu­ro.

2 Il ge­sto­re re­di­ge un re­go­la­men­to per la sor­ve­glian­za dell’im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne in ca­so di eser­ci­zio nor­ma­le e di even­ti straor­di­na­ri e lo sot­to­po­ne per ap­pro­va­zio­ne all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za (re­go­la­men­to di sor­ve­glian­za).

3 Sot­to­po­ne que­sto re­go­la­men­to a co­stan­ti ve­ri­fi­che e pre­sen­ta all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za even­tua­li ag­gior­na­men­ti per ap­pro­va­zio­ne. Gli ag­gior­na­men­ti di det­ta­gli non ri­le­van­ti per la si­cu­rez­za, qua­li gli in­di­riz­zi dei re­spon­sa­bi­li del­la sor­ve­glian­za, de­vo­no es­se­re an­nun­cia­ti all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za ma non ri­chie­do­no un’ap­pro­va­zio­ne.

Art. 15 Prove di funzionamento degli sfioratori e dei dispositivi di scarico  

(art. 8 cpv. 2 LI­mA)

1 Il ge­sto­re ese­gue ogni an­no pro­ve di fun­zio­na­men­to de­gli sfio­ra­to­ri e dei di­spo­si­ti­vi di sca­ri­co mu­ni­ti di pa­ra­to­ie. Lo svol­gi­men­to e i ri­sul­ta­ti del­le pro­ve so­no ri­por­ta­ti in un ver­ba­le.

2 Le pro­ve di fun­zio­na­men­to so­no ese­gui­te con un li­vel­lo al­to di in­va­so e con scor­ri­men­to d’ac­qua (pro­va con sca­ri­co d’ac­qua).

3 Le pro­ve de­gli sfio­ra­to­ri pos­so­no es­se­re ese­gui­te an­che sen­za sca­ri­co d’ac­qua op­pu­re in al­tro mo­do, se il li­vel­lo nor­ma­le di in­va­so si tro­va al di sot­to del li­vel­lo d’ac­qua ne­ces­sa­rio per l’aper­tu­ra.

4 Le pro­ve dei di­spo­si­ti­vi di sca­ri­co del­le va­sche di ri­te­nu­ta e di bri­glie per la sta­bi­liz­za­zio­ne dell’al­veo pos­so­no es­se­re ese­gui­te sen­za sca­ri­co d’ac­qua.

Art. 16 Controlli correnti  

(art. 8 cpv. 2 LI­mA)

1 Il ge­sto­re ese­gue mi­su­ra­zio­ni e con­trol­li vi­si­vi con­for­me­men­te al re­go­la­men­to di sor­ve­glian­za (art. 14 cpv. 2).

2 Per i gran­di im­pian­ti, du­ran­te il pe­rio­do di mes­sa in ca­ri­co, ve­ri­fi­ca con mi­su­ra­zio­ni ma­nua­li al­me­no una vol­ta al me­se e sul po­sto i ri­sul­ta­ti del­le mi­su­ra­zio­ni te­le­tra­smes­se.

3 Per gli al­tri im­pian­ti ve­ri­fi­ca le mi­su­ra­zio­ni te­le­tra­smes­se al­me­no una vol­ta all’an­no con mi­su­ra­zio­ni ma­nua­li sul po­sto.

Art. 17 Controllo annuale  

(art. 8 cpv. 2 e 25 lett. a LI­mA)

1 Il ge­sto­re prov­ve­de af­fin­ché un pro­fes­sio­ni­sta esper­to va­lu­ti con­ti­nua­men­te i ri­sul­ta­ti del­le mi­su­ra­zio­ni, ese­gua una vol­ta all’an­no un con­trol­lo vi­si­vo dell’im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne e con­se­gni i ri­sul­ta­ti in un rap­por­to an­nua­le di mi­su­ra­zio­ne e con­trol­lo (rap­por­to an­nua­le).

2 Al più tar­di sei me­si do­po la fi­ne del pe­rio­do og­get­to del rap­por­to, il ge­sto­re ri­met­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za il rap­por­to an­nua­le, com­pre­si i ri­sul­ta­ti del­le pro­ve di fun­zio­na­men­to de­gli or­ga­ni mo­bi­li, dei con­trol­li vi­si­vi e del­le mi­su­ra­zio­ni.

3 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può ac­cor­da­re de­ro­ghe al­la pe­rio­di­ci­tà an­nua­le (cpv. 1) e al ter­mi­ne per la con­se­gna del rap­por­to an­nua­le (cpv. 2), pur­ché sia ga­ran­ti­to lo stes­so gra­do di si­cu­rez­za.

Art. 18 Controllo quinquennale  

(art. 8 cpv. 2 e 25 lett. a LI­mA)

1 Il ge­sto­re prov­ve­de af­fin­ché pe­ri­ti qua­li­fi­ca­ti in in­ge­gne­ria ci­vi­le e in geo­lo­gia ese­gua­no ogni cin­que an­ni un esa­me ap­pro­fon­di­to del­la si­cu­rez­za, se l’im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne pre­sen­ta:

a.
un’al­tez­za d’in­va­so di al­me­no 40 m; o
b.
un’al­tez­za d’in­va­so di al­me­no 10 m e una ri­te­nu­ta su­pe­rio­re a 1 mi­lio­ne di m3.

2 Al più tar­di no­ve me­si do­po la fi­ne del pe­rio­do og­get­to del rap­por­to, il ge­sto­re ri­met­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za i rap­por­ti de­gli esa­mi ap­pro­fon­di­ti del­la si­cu­rez­za (rap­por­ti quin­quen­na­li).

3 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può ri­nun­cia­re a un re­go­la­re esa­me ap­pro­fon­di­to del­la si­cu­rez­za (cpv. 1) e ac­cor­da­re de­ro­ghe al ter­mi­ne per la con­se­gna dei rap­por­ti quin­quen­na­li (cpv. 2), pur­ché sia ga­ran­ti­to lo stes­so gra­do di si­cu­rez­za.

4 Può or­di­na­re esa­mi straor­di­na­ri o sot­to­por­re a con­trol­li quin­quen­na­li an­che im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne di pic­co­le di­men­sio­ni.

Art. 19 Professionista e periti  

(art. 8 cpv. 2 e 25 lett. a LI­mA)

1 Il ti­to­la­re dell’im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne an­nun­cia all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za la scel­ta del pro­fes­sio­ni­sta (art. 17). Se vi so­no dub­bi fon­da­ti cir­ca la sua ido­nei­tà, l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za lo può ri­fiu­ta­re.

2 Il ge­sto­re sot­to­po­ne per ap­pro­va­zio­ne all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za la scel­ta dei pe­ri­ti (art. 18).

3 I pe­ri­ti de­vo­no es­se­re in­di­pen­den­ti dal pro­fes­sio­ni­sta, dal ge­sto­re e dal pro­prie­ta­rio dell’im­pian­to.

Art. 20 Revisione  

(art. 8 cpv. 3 lett. a LI­mA)

1 Il ge­sto­re an­nun­cia tem­pe­sti­va­men­te i la­vo­ri di re­vi­sio­ne all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za; ta­li la­vo­ri non ri­chie­do­no tut­ta­via un’ap­pro­va­zio­ne.

2 Il ge­sto­re, du­ran­te la­vo­ri agli sfio­ra­to­ri e ai di­spo­si­ti­vi di sca­ri­co:

a.
ga­ran­ti­sce una suf­fi­cien­te si­cu­rez­za con­tro le pie­ne; e
b.
fa sì che, in ca­so di pe­ri­co­lo im­mi­nen­te, l’in­va­so pos­sa es­se­re ab­bas­sa­to di nuo­vo en­tro bre­ve ter­mi­ne.
Art. 21 Obbligo di annuncio  

(art. 8 e 25 lett. a LI­mA)

Il ge­sto­re an­nun­cia tem­pe­sti­va­men­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za le da­te pre­vi­ste per:

a.
le pro­ve di fun­zio­na­men­to de­gli sfio­ra­to­ri e dei di­spo­si­ti­vi di sca­ri­co;
b.
i so­pral­luo­ghi all’im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne nell’am­bi­to dei con­trol­li an­nua­li e dei con­trol­li quin­quen­na­li;
c.
lo svuo­ta­men­to dell’im­pian­to.
Art. 22 Raccolta degli atti concernenti l’impianto di accumulazione  

(art. 25 lett. a LI­mA)

1 Il ge­sto­re co­sti­tui­sce e tie­ne ag­gior­na­ta una rac­col­ta de­gli at­ti con­cer­nen­ti l’im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne. Per­met­te all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za di con­sul­tar­la in qual­sia­si mo­men­to.

2 La rac­col­ta de­gli at­ti in­clu­de:

a.
i prin­ci­pa­li pia­ni dell’ope­ra rea­liz­za­ta e in­di­ca­zio­ni sull’ese­cu­zio­ne dei la­vo­ri;
b.
la con­ven­zio­ne tra il com­mit­ten­te e i pro­get­ti­sti dell’ope­ra sull’uti­liz­za­zio­ne pre­vi­sta (con­ven­zio­ne d’uti­liz­za­zio­ne);
c.
la de­scri­zio­ne dell’at­tua­zio­ne tec­ni­ca del­la con­ven­zio­ne d’uti­liz­za­zio­ne (ba­se del pro­get­to);
d.
i cal­co­li e i rap­por­ti sul­la sta­ti­ca, l’idro­lo­gia e l’idrau­li­ca;
e.
le pe­ri­zie geo­lo­gi­che;
f.
il rap­por­to sul­la mes­sa in eser­ci­zio;
g.
i rap­por­ti an­nua­li e i rap­por­ti sul­le mi­su­ra­zio­ni geo­de­ti­che del­le de­for­ma­zio­ni;
h.
i rap­por­ti quin­quen­na­li;
i.
i rap­por­ti su­gli in­ci­den­ti e le ano­ma­lie d’eser­ci­zio;
j.
il re­go­la­men­to di sor­ve­glian­za, il re­go­la­men­to di ma­no­vra del­le pa­ra­to­ie e il re­go­la­men­to d’emer­gen­za.
Art. 23 Controlli dell’autorità di vigilanza  

(art. 8 cpv. 4 LI­mA)

1 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za pren­de par­te ai con­trol­li quin­quen­na­li (art. 18) e ispe­zio­na inol­tre i re­la­ti­vi im­pian­ti al­me­no una vol­ta in cin­que an­ni.

2 Ispe­zio­na al­me­no una vol­ta ogni tre an­ni i gran­di im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne che non sot­to­stan­no all’ob­bli­go di con­trol­lo quin­quen­na­le.

3 Ispe­zio­na al­me­no una vol­ta ogni cin­que an­ni gli al­tri im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne.

Art. 24 Misure dell’autorità di vigilanza  

(art. 8 cpv. 3 e 5 LI­mA)

Se il ge­sto­re tar­da a rea­liz­za­re in­ter­ven­ti di ma­nu­ten­zio­ne o ri­sa­na­men­to, l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za or­di­na le mi­su­re ne­ces­sa­rie o, do­po dif­fi­da in­frut­tuo­sa, lo svuo­ta­men­to dell’im­pian­to di ac­cu­mu­la­zio­ne.

Sezione 3: Piano d’emergenza

Art. 25 Provvedimenti per i casi d’emergenza  

(art. 10 LI­mA)

1 Il re­go­la­men­to d’emer­gen­za ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 11 ca­po­ver­so 1 let­te­ra b in­clu­de in par­ti­co­la­re i se­guen­ti do­cu­men­ti:

a.
una map­pa del ter­ri­to­rio che, in ca­so di im­prov­vi­sa e to­ta­le rot­tu­ra di un’ope­ra di sbar­ra­men­to, ver­reb­be con ogni pro­ba­bi­li­tà som­mer­so (map­pa di inon­da­zio­ne);
b.
un’ana­li­si dei fat­to­ri che po­treb­be­ro for­te­men­te pre­giu­di­ca­re o im­pe­di­re l’in­ter­ven­to in ca­so d’emer­gen­za (ana­li­si dei pe­ri­co­li);
c.
una stra­te­gia per i ca­si d’emer­gen­za nel­la qua­le so­no sta­bi­li­te le mi­su­re da adot­ta­re in si­tua­zio­ne di pe­ri­co­lo;
d.
un do­cu­men­to che sta­bi­li­sce le fun­zio­ni del­le per­so­ne re­spon­sa­bi­li e lo svol­gi­men­to del­la mes­sa in al­lar­me (or­ga­niz­za­zio­ne per i ca­si d’emer­gen­za);
e.
un dos­sier per l’in­ter­ven­to in ca­so d’emer­gen­za (dos­sier d’in­ter­ven­to).

2 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può ac­cor­da­re de­ro­ghe, pur­ché sia ga­ran­ti­to lo stes­so gra­do di si­cu­rez­za.

3 Es­sa tra­smet­te una co­pia del­le map­pe di inon­da­zio­ne e dei dos­sier d’in­ter­ven­to ai Can­to­ni in­te­res­sa­ti e all’Uf­fi­cio fe­de­ra­le del­la pro­te­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne (Cen­tra­le na­zio­na­le d’al­lar­me).

Art. 26 Sistema d’allarme acqua  

(art. 11 LI­mA)

1 L’UFE sta­bi­li­sce, do­po aver sen­ti­to il ge­sto­re, i Can­to­ni in­te­res­sa­ti e l’Uf­fi­cio fe­de­ra­le del­la pro­te­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne (UFPP), qua­li im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne con una ri­te­nu­ta in­fe­rio­re a 2 mi­lio­ni di m3 de­vo­no es­se­re mu­ni­ti di un si­ste­ma d’al­lar­me ac­qua.

2 Esi­ste un pe­ri­co­lo ele­va­to ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 11 ca­po­ver­so 2 LI­mA se la rot­tu­ra im­prov­vi­sa e to­ta­le di un’ope­ra di sbar­ra­men­to può met­te­re in pe­ri­co­lo al­me­no 1000 per­so­ne che sog­gior­na­no re­go­lar­men­te per un pe­rio­do pro­lun­ga­to nel­la zo­na con­ti­gua.

3 La pro­get­ta­zio­ne e i si­ste­mi tec­ni­ci d’al­lar­me ac­qua sot­to­stan­no all’ap­pro­va­zio­ne dell’UFPP.

Art. 27 Piani di evacuazione per la popolazione  

(art. 12 cpv. 1 LI­mA)

1 I Can­to­ni in­te­res­sa­ti sta­bi­li­sco­no, sul­la ba­se del­le map­pe di inon­da­zio­ne, i pia­ni ne­ces­sa­ri per l’eva­cua­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne (pia­ni di eva­cua­zio­ne).

2 Ga­ran­ti­sco­no al­la po­po­la­zio­ne il di­rit­to di con­sul­ta­re in qual­sia­si mo­men­to i pia­ni di eva­cua­zio­ne e prov­ve­do­no a un’in­for­ma­zio­ne ef­fi­ca­ce.

3 Tra­smet­to­no una co­pia dei pia­ni di eva­cua­zio­ne all’UFE e all’UFPP (Cen­tra­le na­zio­na­le d’al­lar­me).

4 Sot­to­pon­go­no i pia­ni di eva­cua­zio­ne a ve­ri­fi­che con­ti­nue e tra­smet­to­no even­tua­li ag­gior­na­men­ti all’UFE e all’UFPP (Cen­tra­le na­zio­na­le d’al­lar­me).

5 L’UFPP vi­gi­la sull’ese­cu­zio­ne del­la pre­sen­te di­spo­si­zio­ne.

Art. 28 Provvedimenti in caso di minaccia militare 2  

(art. 12 cpv. 2 Ll­mA)

Le de­ci­sio­ni con­cer­nen­ti prov­ve­di­men­ti spe­cia­li in ca­so di mi­nac­cia mi­li­ta­re spet­ta­no al­lo Sta­to mag­gio­re fe­de­ra­le Pro­te­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne se­con­do l’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 1 dell’or­di­nan­za del 2 mar­zo 20183 sul­lo Sta­to mag­gio­re fe­de­ra­le Pro­te­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne.

2 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II 3 dell’all. 3 all’O del 2 mar. 2018 sul­lo Sta­to mag­gio­re fe­de­ra­le Pro­te­zio­ne del­la po­po­la­zio­ne, in vi­go­re dal 1° apr. 2018 (RU 2018 1093).

3 RS 520.17

Capitolo 3: Vigilanza

Art. 29 Autorità di vigilanza della Confederazione  

(art. 22 LI­mA)

1 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za del­la Con­fe­de­ra­zio­ne è l’UFE.

2 L’UFE ha in par­ti­co­la­re i com­pi­ti se­guen­ti:

a.
eser­ci­ta­re la vi­gi­lan­za sui gran­di im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne;
b.
eser­ci­ta­re l’al­ta vi­gi­lan­za su­gli im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne che sot­to­stan­no al­la vi­gi­lan­za dei Can­to­ni;
c.
ema­na­re di­ret­ti­ve ed ela­bo­ra­re ul­te­rio­ri ba­si tec­ni­che in col­la­bo­ra­zio­ne con i Can­to­ni, le scuo­le uni­ver­si­ta­rie, le or­ga­niz­za­zio­ni spe­cia­liz­za­te e l’eco­no­mia;
d.
pro­muo­ve­re la ri­cer­ca;
e.
ga­ran­ti­re le ne­ces­sa­rie com­pe­ten­ze tec­ni­che in col­la­bo­ra­zio­ne con le scuo­le uni­ver­si­ta­rie, i Can­to­ni e le or­ga­niz­za­zio­ni spe­cia­liz­za­te;
f.
ga­ran­ti­re lo scam­bio di in­for­ma­zio­ni con l’este­ro.

3 L’UFE tra­smet­te ai Can­to­ni in­te­res­sa­ti in par­ti­co­la­re i se­guen­ti do­cu­men­ti:

a.
le de­ci­sio­ni con le qua­li ha as­sog­get­ta­to (art. 2) o esclu­so (art. 3) im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne dal cam­po d’ap­pli­ca­zio­ne del­la LI­mA;
b.
la li­sta de­gli im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne in eser­ci­zio che sot­to­stan­no al­la sua vi­gi­lan­za di­ret­ta (art. 22 cpv. 2 e art. 24 LI­mA);
c.
le ap­pro­va­zio­ni dei pia­ni di co­stru­zio­ne e mo­di­fi­ca di im­pian­ti, pur­ché l’au­to­riz­za­zio­ne non av­ven­ga in vir­tù di un’al­tra leg­ge (art. 6 LI­mA);
d.
i ver­ba­li di col­lau­do re­dat­ti al ter­mi­ne dei la­vo­ri di co­stru­zio­ne (art. 9 cpv. 3);
e.
le au­to­riz­za­zio­ni di mes­sa in eser­ci­zio (art. 7 LI­mA);
f.
le al­tre de­ci­sio­ni che ema­na per ga­ran­ti­re la si­cu­rez­za (art. 24; art. 8 LI­mA).
Art. 30 Autorità di vigilanza dei Cantoni  

(art. 23 LI­mA)

Le au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za dei Can­to­ni han­no in par­ti­co­la­re i com­pi­ti se­guen­ti:

a.
eser­ci­ta­no la vi­gi­lan­za su­gli im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne che non sot­to­stan­no al­la vi­gi­lan­za di­ret­ta del­la Con­fe­de­ra­zio­ne;
b.
an­nun­cia­no all’UFE in par­ti­co­la­re i se­guen­ti da­ti con­cer­nen­ti gli im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne che sot­to­stan­no al­la lo­ro vi­gi­lan­za:
1.
il ge­sto­re,
2.
lo sco­po,
3.
le coor­di­na­te di lo­ca­liz­za­zio­ne, il ti­po e l’an­no di co­stru­zio­ne dell’ope­ra di sbar­ra­men­to,
4.
l’an­no del­la mes­sa in eser­ci­zio,
5.
i da­ti geo­me­tri­ci;
c.
pre­sen­ta­no all’UFE, en­tro il 31 mar­zo di ogni an­no, un rap­por­to sul­la lo­ro at­ti­vi­tà di vi­gi­lan­za du­ran­te l’an­no pre­ce­den­te;
d.
an­nun­cia­no sen­za in­du­gio all’UFE tut­ti gli even­ti straor­di­na­ri che po­treb­be­ro in­flui­re sul­la si­cu­rez­za de­gli im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne che sot­to­stan­no al­la lo­ro vi­gi­lan­za.

Capitolo 4: Disposizioni finali

Art. 31 Autorità incaricata della procedura penale amministrativa  

(art. 31 LI­mA)

L’au­to­ri­tà am­mi­ni­stra­ti­va in­ca­ri­ca­ta del per­se­gui­men­to e del giu­di­zio ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 31 ca­po­ver­so 3 LI­mA è l’UFE.

Art. 32 Abrogazione e modifica del diritto vigente  

L’abro­ga­zio­ne e la mo­di­fi­ca del di­rit­to vi­gen­te so­no di­sci­pli­na­te nell’al­le­ga­to.

Art. 33 Disposizioni transitorie  

1 Le ap­pro­va­zio­ni e le au­to­riz­za­zio­ni va­li­de al mo­men­to dell’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te or­di­nan­za re­sta­no ta­li an­che in se­gui­to.

2 I ge­sto­ri di im­pian­ti esi­sten­ti sot­to­pon­go­no per ap­pro­va­zio­ne al­le au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za il re­go­la­men­to per i ca­si d’emer­gen­za en­tro cin­que an­ni dall’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te or­di­nan­za (art. 11 cpv. 1 lett. b).

3 L’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za ve­ri­fi­ca en­tro un an­no dall’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te or­di­nan­za se i pe­ri­ti sod­di­sfa­no i re­qui­si­ti di cui all’ar­ti­co­lo 19 ca­po­ver­so 3.

4 L’UFE tra­smet­te al­le au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za dei Can­to­ni en­tro due an­ni dall’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te or­di­nan­za i do­cu­men­ti con­cer­nen­ti gli im­pian­ti di ac­cu­mu­la­zio­ne sui qua­li ha eser­ci­ta­to una vi­gi­lan­za di­ret­ta in ba­se al di­rit­to vi­gen­te e che, in ba­se al nuo­vo di­rit­to, sot­to­stan­no al­la vi­gi­lan­za dei Can­to­ni. I Can­to­ni so­no re­spon­sa­bi­li del­la vi­gi­lan­za dal mo­men­to in cui que­sti do­cu­men­ti so­no tra­smes­si.

5 I Can­to­ni in­te­res­sa­ti al­le­sti­sco­no i pia­ni di eva­cua­zio­ne en­tro tre an­ni dall’en­tra­ta in vi­go­re del­la pre­sen­te or­di­nan­za (art. 27).

Art. 34 Entrata in vigore  

La pre­sen­te or­di­nan­za en­tra in vi­go­re il 1° gen­na­io 2013.

Allegato

(art. 32)

Abrogazione e modifica del diritto vigente

I

L’ordinanza del 7 dicembre 19984 sugli impianti di accumulazione è abrogata.

II

... 5

4 [RU 1999 4, 2003 33115165art. 22 cpv. 2 n. 1]

5 Le mod. possono essere consultate alla RU2012 5995.

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