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Legge federale
sull’ingegneria genetica nel settore non umano
(Legge sull’ingegneria genetica, LIG)

del 21 marzo 2003 (Stato 1° gennaio 2018)

L’Assemblea federale della Confederazione Svizzera,

visti gli articoli 74 capoverso 1, 104 capoversi 2 e 3 lettera b, 118 capoverso 2
lettera a e 120 capoverso 2 della Costituzione federale1;2
in esecuzione della Convenzione del 5 giugno 19923 sulla diversità biologica
e del Protocollo di Cartagena del 29 gennaio 20004 sulla biosicurezza relativo alla Convenzione sulla diversità biologica;
visto il messaggio del Consiglio federale del 1° marzo 20005;
visto il rapporto del 30 aprile 20016 della Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati,7

decreta:

1 RS 101

2 Nuovo testo giusta il n. I della LF del 16 giu. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6667; FF 2016 5883).

3 RS 0.451.43

4 RS 0.451.431

5 FF 2000 2145

6 Boll. Uff., Allegati, Consiglio degli Stati, Sessione estiva 2001, pag. 22.

7 Nuovo testo giusta il n. I della LF del 19 mar. 2010, in vigore dal 1° ago. 2010 (RU 2010 3233; FF 20094721).

Capitolo 1: Disposizioni generali

Art. 1 Scopo

1 La pre­sen­te leg­ge ha lo sco­po di:

a.
pro­teg­ge­re l’uo­mo, la fau­na e l’am­bien­te da­gli abu­si dell’in­ge­gne­ria ge­ne­ti­ca;
b.
ser­vi­re al be­ne dell’uo­mo, del­la fau­na e dell’am­bien­te nell’ap­pli­ca­zio­ne del­l’in­ge­gne­ria ge­ne­ti­ca.

2 In ta­le con­te­sto, es­sa ha in par­ti­co­la­re lo sco­po di:

a.
pro­teg­ge­re la sa­lu­te e la si­cu­rez­za dell’uo­mo, del­la fau­na e dell’am­bien­te;
b.
as­si­cu­ra­re du­re­vol­men­te la di­ver­si­tà bio­lo­gi­ca e la fer­ti­li­tà del suo­lo;
c.
far ri­spet­ta­re la di­gni­tà del­la crea­tu­ra;
d.
per­met­te­re la li­ber­tà di scel­ta dei con­su­ma­to­ri;
e.
im­pe­di­re in­gan­ni in re­la­zio­ne ai pro­dot­ti;
f.
pro­muo­ve­re l’in­for­ma­zio­ne del pub­bli­co;
g.
te­ne­re con­to dell’im­por­tan­za che la ri­cer­ca scien­ti­fi­ca nel set­to­re dell’in­ge­gne­ria ge­ne­ti­ca ri­ve­ste per l’uo­mo, la fau­na e l’am­bien­te.

Art. 2 Principio di prevenzione e di causalità

1 A sco­po di pre­ven­zio­ne, i pe­ri­co­li e pre­giu­di­zi le­ga­ti agli or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti de­vo­no es­se­re ar­gi­na­ti pre­co­ce­men­te.

2 Chi è cau­sa di mi­su­re ai sen­si del­la pre­sen­te leg­ge ne as­su­me le spe­se.

Art. 3 Campo d’applicazione

1 La pre­sen­te leg­ge si ap­pli­ca all’uti­liz­za­zio­ne di ani­ma­li, ve­ge­ta­li e al­tri or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti, non­ché dei lo­ro me­ta­bo­li­ti e dei lo­ro ri­fiu­ti.

2 Ai pro­dot­ti ot­te­nu­ti da or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti so­no ap­pli­ca­bi­li uni­ca­men­te le nor­me re­la­ti­ve all’eti­chet­ta­tu­ra e all’in­for­ma­zio­ne (art. 17 e 18).

Art. 4 Riserva di altre leggi

So­no fat­te sal­ve le pre­scri­zio­ni più se­ve­re pre­vi­ste da al­tre leg­gi fe­de­ra­li che ab­bia­no lo sco­po di pro­teg­ge­re l’uo­mo, la fau­na e l’am­bien­te con­tro i pe­ri­co­li o i pre­giu­di­zi do­vu­ti a or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti.

Art. 5 Definizioni

1 Per or­ga­ni­smi si in­ten­do­no le uni­tà bio­lo­gi­che cel­lu­la­ri o acel­lu­la­ri ca­pa­ci di ri­pro­dur­si o di tra­smet­te­re ma­te­ria­le ge­ne­ti­co. So­no lo­ro equi­pa­ra­ti le com­bi­na­zio­ni, gli og­get­ti e i pro­dot­ti che con­ten­go­no ta­li uni­tà.

2 Gli or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti so­no or­ga­ni­smi il cui ma­te­ria­le ge­ne­ti­co è sta­to mo­di­fi­ca­to in un mo­do non ot­te­ni­bi­le na­tu­ral­men­te me­dian­te in­cro­ci o ri­com­bi­na­zio­ni na­tu­ra­li.

3 Per pre­giu­di­zi si in­ten­do­no gli ef­fet­ti no­ci­vi o mo­le­sti sull’uo­mo, la fau­na e l’am­bien­te cau­sa­ti da or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti.

4 Per uti­liz­za­zio­ne si in­ten­de qual­sia­si at­ti­vi­tà re­la­ti­va a or­ga­ni­smi, se­gna­ta­men­te la pro­du­zio­ne, l’im­mis­sio­ne spe­ri­men­ta­le nell’am­bien­te, la mes­sa in com­mer­cio, l’im­por­ta­zio­ne, l’espor­ta­zio­ne, la cu­sto­dia, l’im­pie­go, il de­po­si­to, il tra­spor­to o lo smal­ti­men­to.

5 Per mes­sa in com­mer­cio si in­ten­de qual­sia­si con­se­gna di or­ga­ni­smi a ter­zi in Sviz­ze­ra, in par­ti­co­la­re la ven­di­ta, lo scam­bio, la do­na­zio­ne, la lo­ca­zio­ne, il pre­sti­to e l’in­vio in vi­sio­ne non­ché l’im­por­ta­zio­ne; non è con­si­de­ra­ta mes­sa in com­mer­cio la con­se­gna per at­ti­vi­tà in si­ste­mi chiu­si e per im­mis­sio­ni spe­ri­men­ta­li nell’am­bien­te.

6 Per im­pian­ti si in­ten­do­no le co­stru­zio­ni, le vie di co­mu­ni­ca­zio­ne, al­tre in­stal­la­zio­ni fis­se e mo­di­fi­ca­zio­ni del ter­re­no. So­no lo­ro equi­pa­ra­ti gli at­trez­zi, le mac­chi­ne, i vei­co­li, i bat­tel­li e gli ae­ro­mo­bi­li.

Capitolo 2: Utilizzazione di organismi geneticamente modificati

Sezione 1: Principi generali

Art. 6 Protezione dell’uomo, della fauna, dell’ambiente e della diversità biologica

1 Gli or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti pos­so­no es­se­re uti­liz­za­ti sol­tan­to in mo­do che es­si, i lo­ro me­ta­bo­li­ti e i lo­ro ri­fiu­ti:

a.
non pos­sa­no met­te­re in pe­ri­co­lo l’uo­mo, la fau­na o l’am­bien­te;
b.
non pre­giu­di­chi­no la di­ver­si­tà bio­lo­gi­ca e la sua uti­liz­za­zio­ne so­ste­ni­bi­le.

2 Gli or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti pos­so­no es­se­re im­mes­si nell’am­bien­te a ti­to­lo spe­ri­men­ta­le se:

a.
i ri­sul­ta­ti au­spi­ca­ti non pos­so­no es­se­re ot­te­nu­ti me­dian­te espe­ri­men­ti in si­ste­mi chiu­si;
b.
l’espe­ri­men­to for­ni­sce an­che un con­tri­bu­to al­la ri­cer­ca re­la­ti­va al­la bio­si­cu­rez­za de­gli or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti;
c.
es­si non con­ten­go­no ge­ni in­tro­dot­ti me­dian­te tec­ni­che dell’in­ge­gne­ria ge­ne­ti­ca re­si­sten­ti agli an­ti­bio­ti­ci uti­liz­za­ti nel­la me­di­ci­na uma­na e ve­te­ri­na­ria;
d.
in ba­se al­lo sta­to del­la co­no­scen­ze scien­ti­fi­che può es­se­re esclu­so che es­si o le lo­ro nuo­ve pro­prie­tà si dif­fon­da­no e i prin­ci­pi di cui al ca­po­ver­so 1 non pos­so­no es­se­re vio­la­ti in al­tro mo­do.

3 Gli or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti de­sti­na­ti all’im­pie­go nell’am­bien­te pos­so­no es­se­re mes­si in com­mer­cio sol­tan­to se non con­ten­go­no ge­ni in­tro­dot­ti me­dian­te tec­ni­che dell’in­ge­gne­ria ge­ne­ti­ca re­si­sten­ti agli an­ti­bio­ti­ci uti­liz­za­ti nel­la me­di­ci­na uma­na e ve­te­ri­na­ria e se in ba­se a espe­ri­men­ti in si­ste­mi chiu­si e a im­mis­sio­ni spe­ri­men­ta­li nell’am­bien­te è pro­va­to che:

a.
non ar­re­ca­no dan­no al­la po­po­la­zio­ne di or­ga­ni­smi pro­tet­ti o im­por­tan­ti per l’eco­si­ste­ma in­te­res­sa­to;
b.
non pro­vo­ca­no l’estin­zio­ne in­vo­lon­ta­ria di una spe­cie di or­ga­ni­smi;
c.
non pre­giu­di­ca­no in ma­nie­ra gra­ve o du­ra­tu­ra l’equi­li­brio del­le so­stan­ze nell’am­bien­te;
d.
non pre­giu­di­ca­no in ma­nie­ra gra­ve o du­ra­tu­ra fun­zio­ni im­por­tan­ti dell’eco­si­ste­ma in­te­res­sa­to, in par­ti­co­la­re la fer­ti­li­tà del suo­lo;
e.
es­si o le lo­ro pro­prie­tà non si dif­fon­do­no in ma­nie­ra in­de­si­de­ra­ta; e
f.
non so­no vio­la­ti in al­tro mo­do i prin­ci­pi di cui al ca­po­ver­so 1.

4 I pe­ri­co­li e i pre­giu­di­zi so­no va­lu­ta­ti sia sin­go­lar­men­te, sia glo­bal­men­te e se­con­do la lo­ro azio­ne con­giun­ta; si tie­ne pa­ri­men­ti con­to dei le­ga­mi con al­tri pe­ri­co­li e pre­giu­di­zi che non de­ri­va­no da or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti.

Art. 7 Protezione della produzione senza organismi geneticamente modificati e della libera scelta

Chi uti­liz­za or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti de­ve prov­ve­de­re af­fin­ché es­si, i lo­ro me­ta­bo­li­ti o i lo­ro ri­fiu­ti non pre­giu­di­chi­no la pro­du­zio­ne di pro­dot­ti sen­za or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti né la li­be­ra scel­ta dei con­su­ma­to­ri.

Art. 8 Rispetto della dignità della creatura

1 Le mo­di­fi­ca­zio­ni del ma­te­ria­le ge­ne­ti­co di ani­ma­li e pian­te me­dian­te tec­ni­che d’in­ge­gne­ria ge­ne­ti­ca non de­vo­no le­de­re la di­gni­tà del­la crea­tu­ra. Que­sta di­gni­tà è le­sa se­gna­ta­men­te se le ca­rat­te­ri­sti­che, le fun­zio­ni o i mo­di di vi­ta spe­ci­fi­ci del­la spe­cie so­no sen­si­bil­men­te pre­giu­di­ca­ti e non vi so­no in­te­res­si de­gni di pro­te­zio­ne che lo giu­sti­fi­chi­no. Per la va­lu­ta­zio­ne del pre­giu­di­zio si tie­ne con­to del­la dif­fe­ren­za tra fau­na e flo­ra.

2 Per va­lu­ta­re se la di­gni­tà del­la crea­tu­ra è le­sa, si pro­ce­de nel sin­go­lo ca­so a una pon­de­ra­zio­ne tra la gra­vi­tà del pre­giu­di­zio ar­re­ca­to a fau­na e flo­ra e l’im­por­tan­za de­gli in­te­res­si de­gni di pro­te­zio­ne. So­no in­te­res­si de­gni di pro­te­zio­ne in par­ti­co­la­re:

a.
la sa­lu­te dell’uo­mo e dell’ani­ma­le;
b.
la ga­ran­zia di un’ali­men­ta­zio­ne suf­fi­cien­te;
c.
la ri­du­zio­ne di pre­giu­di­zi eco­lo­gi­ci;
d.
il man­te­ni­men­to e il mi­glio­ra­men­to del­le con­di­zio­ni di vi­ta eco­lo­gi­che;
e.
una so­stan­zia­le uti­li­tà per la so­cie­tà a li­vel­lo eco­no­mi­co, so­cia­le ed eco­lo­gi­co;
f.
l’in­cre­men­to del sa­pe­re.

3 Il Con­si­glio fe­de­ra­le sta­bi­li­sce a qua­li con­di­zio­ni so­no ec­ce­zio­nal­men­te am­mes­se mo­di­fi­ca­zio­ni del ma­te­ria­le ge­ne­ti­co sen­za pon­de­ra­zio­ne de­gli in­te­res­si.

Art. 9 Modificazioni di vertebrati mediante tecniche d’ingegneria genetica

La pro­crea­zio­ne e la mes­sa in com­mer­cio di ver­te­bra­ti ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti so­no am­mes­se sol­tan­to a sco­pi di ri­cer­ca, te­ra­pia e dia­gno­sti­ca sull’uo­mo o l’ani­ma­le.

Art. 10 Attività in sistemi chiusi

1 Chiun­que uti­liz­za or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti che non ha il di­rit­to né di im­met­te­re nell’am­bien­te a ti­to­lo spe­ri­men­ta­le (art. 11) né di met­te­re in com­mer­cio (art. 12) de­ve adot­ta­re tut­te le mi­su­re di con­fi­na­men­to ne­ces­sa­rie, te­nu­to con­to in par­ti­co­la­re del­la pe­ri­co­lo­si­tà de­gli or­ga­ni­smi per l’uo­mo, la fau­na e l’am­bien­te.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le su­bor­di­na a no­ti­fi­ca o au­to­riz­za­zio­ne le at­ti­vi­tà in si­ste­mi chiu­si.

Art. 11 Immissione sperimentale nell’ambiente

1 Chiun­que in­ten­de im­met­te­re nell’am­bien­te a ti­to­lo spe­ri­men­ta­le or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti che non ha il di­rit­to di met­te­re in com­mer­cio (art. 12) de­ve es­ser­ne au­to­riz­za­to dal­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le sta­bi­li­sce le esi­gen­ze e la pro­ce­du­ra. In par­ti­co­la­re di­sci­pli­na:

a.
la con­sul­ta­zio­ne di esper­ti;
b.
la ga­ran­zia di fi­nan­zia­men­to dei prov­ve­di­men­ti in­te­si ad ac­cer­ta­re, pre­ve­ni­re o eli­mi­na­re even­tua­li pe­ri­co­li e pre­giu­di­zi;
c.
l’in­for­ma­zio­ne del pub­bli­co.

Art. 12 Messa in commercio

1 La mes­sa in com­mer­cio di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti è su­bor­di­na­ta all’au­to­riz­za­zio­ne del­la Con­fe­de­ra­zio­ne.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le sta­bi­li­sce le esi­gen­ze e la pro­ce­du­ra non­ché l’in­for­ma­zio­ne del pub­bli­co.

Art. 12a Procedura d’opposizione 8

1 Le do­man­de di au­to­riz­za­zio­ne per im­mis­sio­ni spe­ri­men­ta­li nell’am­bien­te di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti e per la mes­sa in com­mer­cio di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti de­sti­na­ti all’im­pie­go nell’am­bien­te so­no pub­bli­ca­te nel Fo­glio fe­de­ra­le dall’au­to­ri­tà che ri­la­scia l’au­to­riz­za­zio­ne e de­po­si­ta­te pub­bli­ca­men­te per 30 gior­ni.

2 Chi ha qua­li­tà di par­te se­con­do le pre­scri­zio­ni del­la leg­ge fe­de­ra­le del 20 di­cem­bre 19689 sul­la pro­ce­du­ra am­mi­ni­stra­ti­va può, du­ran­te il ter­mi­ne di de­po­si­to, fa­re op­po­si­zio­ne pres­so l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te in ma­te­ria di au­to­riz­za­zio­ne. Se non fa op­po­si­zio­ne, è esclu­so dal se­gui­to del­la pro­ce­du­ra.

8 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 19 mar. 2010, in vi­go­re dal 1° ago. 2010 (RU 2010 3233; FF 20094721).

9 RS 172.021

Art. 13 Verifica delle autorizzazioni

1 Le au­to­riz­za­zio­ni so­no ve­ri­fi­ca­te re­go­lar­men­te ai fi­ni del­la lo­ro con­fer­ma.

2 Il ti­to­la­re dell’au­to­riz­za­zio­ne co­mu­ni­ca all’au­to­ri­tà che l’ha ri­la­scia­ta, spon­ta­nea­men­te e non ap­pe­na ne vie­ne a co­no­scen­za, le nuo­ve co­no­scen­ze che po­treb­be­ro con­dur­re a una nuo­va va­lu­ta­zio­ne di pe­ri­co­li e pre­giu­di­zi.

Art. 14 Deroghe all’obbligo di notifica e d’autorizzazione; controllo autonomo

1 Per de­ter­mi­na­ti or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti, il Con­si­glio fe­de­ra­le può pre­ve­de­re de­ro­ghe o sem­pli­fi­ca­zio­ni quan­to all’ob­bli­go di no­ti­fi­ca o d’au­to­riz­za­zio­ne se, in ba­se al­lo sta­to del­le co­no­scen­ze scien­ti­fi­che o all’espe­rien­za, è esclu­sa una vio­la­zio­ne dei prin­ci­pi di cui agli ar­ti­co­li 6–9.

2 Se per un’at­ti­vi­tà svol­ta in si­ste­mi chiu­si o per la mes­sa in com­mer­cio di de­ter­mi­na­ti or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti non vi è ob­bli­go d’au­to­riz­za­zio­ne, la per­so­na o im­pre­sa re­spon­sa­bi­le con­trol­la au­to­no­ma­men­te il ri­spet­to dei prin­ci­pi di cui agli ar­ti­co­li 6–9. Il Con­si­glio fe­de­ra­le di­sci­pli­na la na­tu­ra, l’esten­sio­ne e la ve­ri­fi­ca di ta­le con­trol­lo au­to­no­mo.

Sezione 2: Disposizioni speciali

Art. 15 Informazione degli acquirenti

1 Chiun­que met­te in com­mer­cio or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti de­ve:

a.
in­for­ma­re l’ac­qui­ren­te sul­le lo­ro pro­prie­tà im­por­tan­ti per l’ap­pli­ca­zio­ne de­gli ar­ti­co­li 6–9;
b.
for­ni­re all’ac­qui­ren­te istru­zio­ni ido­nee a ga­ran­ti­re che i prin­ci­pi di cui agli ar­ti­co­li 6–9 non so­no vio­la­ti se gli or­ga­ni­smi so­no uti­liz­za­ti con­for­me­men­te al­la lo­ro de­sti­na­zio­ne.

2 Le istru­zio­ni del fab­bri­can­te e dell’im­por­ta­to­re de­vo­no es­se­re os­ser­va­te.

3 Per con­se­gna­re ad azien­de agri­co­le o fo­re­sta­li10 or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti che de­vo­no es­se­re eti­chet­ta­ti co­me ta­li è ne­ces­sa­rio il con­sen­so scrit­to del ti­to­la­re dell’azien­da.

10 Nuo­va espr. giu­sta il n. I del­la LF del 19 mar. 2010, in vi­go­re dal 1° ago. 2010 (RU 2010 3233; FF 20094721). Di det­ta mod. é te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.

Art. 16 Separazione del flusso delle merci

1 Chiun­que uti­liz­za or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti de­ve pren­de­re le ade­gua­te pre­cau­zio­ni per evi­ta­re che es­si si me­sco­li­no in mo­do in­de­si­de­ra­to con or­ga­ni­smi che non so­no sta­ti mo­di­fi­ca­ti ge­ne­ti­ca­men­te.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le ema­na di­spo­si­zio­ni con­cer­nen­ti la se­pa­ra­zio­ne del flus­so del­le mer­ci e i prov­ve­di­men­ti da adot­ta­re per evi­ta­re la pre­sen­za di con­ta­mi­na­zio­ni. Es­so tie­ne con­to del­le rac­co­man­da­zio­ni so­vra­na­zio­na­li e del­le re­la­zio­ni com­mer­cia­li con l’este­ro.

Art. 17 Etichettatura

1 Chiun­que met­te in com­mer­cio or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti de­ve eti­chet­tar­li co­me ta­li per l’ac­qui­ren­te al­lo sco­po di ga­ran­ti­re la li­be­ra scel­ta dei con­su­ma­to­ri ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 7 e di im­pe­di­re le fro­di in re­la­zio­ne ai pro­dot­ti. Sull’eti­chet­ta de­ve fi­gu­ra­re la scrit­ta «ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­to». Il Con­si­glio fe­de­ra­le di­sci­pli­na i par­ti­co­la­ri.

2 Per le mi­sce­le, gli og­get­ti e i pro­dot­ti che con­ten­go­no in­vo­lon­ta­ria­men­te trac­ce di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti, il Con­si­glio fe­de­ra­le fis­sa va­lo­ri so­glia al di sot­to dei qua­li non è ne­ces­sa­ria l’eti­chet­ta­tu­ra.

3 Trac­ce di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti so­no con­si­de­ra­te in­vo­lon­ta­rie se le per­so­ne che sot­to­stan­no all’ob­bli­go di eti­chet­ta­tu­ra di­mo­stra­no di ave­re con­trol­la­to e re­gi­stra­to ac­cu­ra­ta­men­te il flus­so del­le mer­ci.

4 Il Con­si­glio fe­de­ra­le di­sci­pli­na l’eti­chet­ta­tu­ra di pro­dot­ti, in par­ti­co­la­re di der­ra­te ali­men­ta­ri e ad­di­ti­vi, ot­te­nu­ti da or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti.

5 Es­so di­sci­pli­na in che mo­do gli or­ga­ni­smi non ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti pos­sa­no es­se­re eti­chet­ta­ti co­me ta­li quan­do so­no mes­si in com­mer­cio. Es­so ema­na an­che pre­scri­zio­ni con­cer­nen­ti la pro­te­zio­ne con­tro gli abu­si di una si­mi­le eti­chet­ta­tu­ra.

6 Nell’ema­na­re le pre­scri­zio­ni di cui al pre­sen­te ar­ti­co­lo, il Con­si­glio fe­de­ra­le tie­ne con­to del­le rac­co­man­da­zio­ni so­vra­na­zio­na­li e del­le re­la­zio­ni com­mer­cia­li con l’este­ro.

Art. 18 Accesso agli atti e informazione del pubblico

1 Il di­rit­to di ac­ce­de­re a in­for­ma­zio­ni con­te­nu­te in do­cu­men­ti uf­fi­cia­li in me­ri­to all’uti­liz­za­zio­ne di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti o di pro­dot­ti da es­si ot­te­nu­ti è di­sci­pli­na­to da­gli ar­ti­co­li 10e ca­po­ver­so 4 e 10g del­la leg­ge del 7 ot­to­bre 198311 sul­la pro­te­zio­ne dell’am­bien­te.12

2 Le au­to­ri­tà, sen­ti­ti gli in­te­res­sa­ti, pos­so­no pub­bli­ca­re le in­for­ma­zio­ni ot­te­nu­te nell’am­bi­to dell’ese­cu­zio­ne (art. 24 cpv. 1) e i ri­sul­ta­ti di ri­le­va­men­ti o con­trol­li, a con­di­zio­ne che ciò sia nell’in­te­res­se ge­ne­ra­le. Es­se pos­so­no tra­smet­te­re ta­li in­for­ma­zio­ni ad au­to­ri­tà este­re o or­ga­niz­za­zio­ni in­ter­na­zio­na­li con­for­me­men­te a quan­to sta­bi­li­to in una leg­ge fe­de­ra­le o in un ac­cor­do in­ter­na­zio­na­le. Il se­gre­to di fab­bri­ca­zio­ne e d’af­fa­ri ri­ma­ne ga­ran­ti­to.

11 RS 814.01

12 Nuo­vo te­sto giu­sta l’art. 2 n. 3 del DF del 27 set. 2013 (Con­ven­zio­ne di Aa­rhus), in vi­go­re dal 1° giu. 2014 (RU 2014 1021; FF 2012 3841).

Art. 19 Ulteriori prescrizioni del Consiglio federale

1 Il Con­si­glio fe­de­ra­le ema­na ul­te­rio­ri pre­scri­zio­ni sull’uti­liz­za­zio­ne di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti, dei lo­ro me­ta­bo­li­ti e dei lo­ro ri­fiu­ti se, a cau­sa del­le lo­ro pro­prie­tà, del lo­ro mo­do d’im­pie­go o del­la quan­ti­tà usa­ta, pos­so­no es­se­re vio­la­ti i prin­ci­pi di cui agli ar­ti­co­li 6–9.

2 In par­ti­co­la­re, il Con­si­glio fe­de­ra­le può:

a.
di­sci­pli­na­re il tra­spor­to, l’im­por­ta­zio­ne, l’espor­ta­zio­ne e il tran­si­to;
b.
su­bor­di­na­re a un’au­to­riz­za­zio­ne spe­cia­le, li­mi­ta­re o vie­ta­re l’uti­liz­za­zio­ne di de­ter­mi­na­ti or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti;
c.
pre­scri­ve­re prov­ve­di­men­ti in­te­si a com­bat­te­re de­ter­mi­na­ti or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti o a pre­ve­nir­ne l’ap­pa­ri­zio­ne;
d.
pre­scri­ve­re prov­ve­di­men­ti vol­ti a evi­ta­re pre­giu­di­zi al­la di­ver­si­tà bio­lo­gi­ca e al­la sua uti­liz­za­zio­ne so­ste­ni­bi­le;
e.
pre­scri­ve­re in­da­gi­ni a lun­go ter­mi­ne per l’uti­liz­za­zio­ne di de­ter­mi­na­ti or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti;
f.
pre­ve­de­re con­sul­ta­zio­ni pub­bli­che in re­la­zio­ne al­le pro­ce­du­re d’au­to­riz­za­zio­ne.

Capitolo 3: Esecuzione

Art. 20 Competenze esecutive

1 L’ese­cu­zio­ne del­la pre­sen­te leg­ge spet­ta al­la Con­fe­de­ra­zio­ne. Il Con­si­glio fe­de­ra­le ema­na le pre­scri­zio­ni ese­cu­ti­ve.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le può de­le­ga­re ai Can­to­ni de­ter­mi­na­ti com­pi­ti ese­cu­ti­vi pre­vi­sti nel­la pre­sen­te leg­ge, nel­la mi­su­ra in cui non sia­no già as­se­gna­ti ai Can­to­ni in vir­tù di al­tre leg­gi fe­de­ra­li che di­sci­pli­na­no se­gna­ta­men­te l’uti­liz­za­zio­ne di og­get­ti e pro­dot­ti.

3 Il Con­si­glio fe­de­ra­le può de­le­ga­re de­ter­mi­na­ti com­pi­ti ese­cu­ti­vi an­che a or­ga­niz­za­zio­ni e per­so­ne di di­rit­to pub­bli­co o pri­va­to.

4 I co­sti de­ri­van­ti da prov­ve­di­men­ti che le au­to­ri­tà adot­ta­no per ri­muo­ve­re un pe­ri­co­lo o pre­giu­di­zio im­mi­nen­te, co­me pu­re per ac­cer­tar­lo ed eli­mi­nar­lo, so­no a ca­ri­co di chi lo ha cau­sa­to.

Art. 21 Coordinamento dell’esecuzione

1 L’au­to­ri­tà fe­de­ra­le che ese­gue pre­scri­zio­ni con­cer­nen­ti or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti sul­la ba­se di un’al­tra leg­ge fe­de­ra­le o di un trat­ta­to in­ter­na­zio­na­le è com­pe­ten­te, nell’adem­pi­men­to di que­sto com­pi­to, an­che per l’ese­cu­zio­ne del­la pre­sen­te leg­ge. Le au­to­ri­tà fe­de­ra­li de­ci­do­no con il con­sen­so de­gli al­tri ser­vi­zi fe­de­ra­li in­te­res­sa­ti e, lad­do­ve lo pre­ve­de il di­rit­to fe­de­ra­le, do­po aver sen­ti­to i Can­to­ni in­te­res­sa­ti.

2 Se l’uti­liz­za­zio­ne di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti è su­bor­di­na­ta, ol­tre che a pro­ce­du­re d’au­to­riz­za­zio­ne o di no­ti­fi­ca del­le au­to­ri­tà fe­de­ra­li, an­che a pro­ce­du­re di pia­ni­fi­ca­zio­ne e d’au­to­riz­za­zio­ne can­to­na­li, il Con­si­glio fe­de­ra­le de­si­gna un or­ga­no di­ret­ti­vo che prov­ve­de al coor­di­na­men­to del­le pro­ce­du­re.

Art. 22 Commissione federale di esperti per la sicurezza biologica

1 Il Con­si­glio fe­de­ra­le isti­tui­sce una Com­mis­sio­ne fe­de­ra­le di esper­ti per la si­cu­rez­za bio­lo­gi­ca, for­ma­ta di spe­cia­li­sti del­le di­ver­se cer­chie in­te­res­sa­te. Gli in­te­res­si di pro­te­zio­ne e di uti­liz­za­zio­ne de­vo­no es­ser­vi rap­pre­sen­ta­ti in mo­do ade­gua­to.

2 La Com­mis­sio­ne pre­sta con­su­len­za in ma­te­ria di si­cu­rez­za bio­lo­gi­ca al Con­si­glio fe­de­ra­le per l’ema­na­zio­ne di pre­scri­zio­ni e al­le au­to­ri­tà per l’ese­cu­zio­ne. Es­sa vie­ne sen­ti­ta in me­ri­to al­le do­man­de d’au­to­riz­za­zio­ne. Può ema­na­re rac­co­man­da­zio­ni re­la­ti­ve a ta­li do­man­de; in ca­si im­por­tan­ti e mo­ti­va­ti, può chie­de­re pre­ven­ti­va­men­te pe­ri­zie ed esa­mi.

3 La Com­mis­sio­ne col­la­bo­ra con al­tre com­mis­sio­ni fe­de­ra­li e can­to­na­li che si oc­cu­pa­no di que­stio­ni le­ga­te al­la bio­tec­no­lo­gia.

4 La Com­mis­sio­ne dia­lo­ga con il pub­bli­co. Ri­fe­ri­sce pe­rio­di­ca­men­te al Con­si­glio fe­de­ra­le sul­la pro­pria at­ti­vi­tà.

Art. 23 Commissione federale d’etica per la biotecnologia nel settore non umano

1 Il Con­si­glio fe­de­ra­le isti­tui­sce una Com­mis­sio­ne fe­de­ra­le d’eti­ca per la bio­tec­no­lo­gia nel set­to­re non uma­no. La Com­mis­sio­ne si com­po­ne di spe­cia­li­sti di eti­ca ester­ni all’am­mi­ni­stra­zio­ne e di per­so­ne pro­ve­nien­ti da al­tri set­to­ri che di­spon­go­no di co­no­scen­ze scien­ti­fi­che o pra­ti­che in cam­po eti­co. Nel­la Com­mis­sio­ne de­vo­no es­se­re rap­pre­sen­ta­ti di­ver­si ap­proc­ci eti­ci.

2 La Com­mis­sio­ne se­gue e va­lu­ta dal pro­fi­lo eti­co gli svi­lup­pi e le ap­pli­ca­zio­ni del­la bio­tec­no­lo­gia ed espri­me pa­re­ri dal pro­fi­lo eti­co sul­le re­la­ti­ve que­stio­ni scien­ti­fi­che e so­cia­li.

3 La Com­mis­sio­ne pre­sta con­su­len­za:

a.
al Con­si­glio fe­de­ra­le per l’ema­na­zio­ne di pre­scri­zio­ni;
b.
al­le au­to­ri­tà fe­de­ra­li e can­to­na­li per l’ese­cu­zio­ne. In par­ti­co­la­re espri­me il pro­prio pa­re­re in me­ri­to a do­man­de d’au­to­riz­za­zio­ne o pro­get­ti di ri­cer­ca che ri­ve­sto­no un’im­por­tan­za fon­da­men­ta­le o han­no un ca­rat­te­re esem­pla­re; a ta­le sco­po può vi­sio­na­re at­ti, rac­co­glie­re in­for­ma­zio­ni e ri­cor­re­re ad al­tri spe­cia­li­sti.

4 La Com­mis­sio­ne col­la­bo­ra con al­tre com­mis­sio­ni fe­de­ra­li e can­to­na­li che si oc­cu­pa­no di que­stio­ni le­ga­te al­la bio­tec­no­lo­gia.

5 La Com­mis­sio­ne dia­lo­ga con il pub­bli­co in me­ri­to a que­stio­ni eti­che le­ga­te al­la bio­tec­no­lo­gia. Ri­fe­ri­sce pe­rio­di­ca­men­te al Con­si­glio fe­de­ra­le sul­la pro­pria at­ti­vi­tà.

Art. 24 Obbligo d’informare; riservatezza

1 Ognu­no è te­nu­to a for­ni­re al­le au­to­ri­tà le in­for­ma­zio­ni ne­ces­sa­rie all’ese­cu­zio­ne e, se ne­ces­sa­rio, a svol­ge­re o tol­le­ra­re in­da­gi­ni.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le può or­di­na­re che sia­no te­nu­ti con­ser­va­ti e, su ri­chie­sta, mes­si a di­spo­si­zio­ne del­le au­to­ri­tà re­per­to­ri con­te­nen­ti in­di­ca­zio­ni sul ge­ne­re, la quan­ti­tà e le pro­prie­tà di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti.

3 La Con­fe­de­ra­zio­ne pro­ce­de a ri­le­va­men­ti sull’uti­liz­za­zio­ne di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti. Il Con­si­glio fe­de­ra­le sta­bi­li­sce qua­li da­ti con­cer­nen­ti or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti che so­no sta­ti ri­le­va­ti sul­la ba­se di al­tre leg­gi fe­de­ra­li deb­ba­no es­se­re mes­si a di­spo­si­zio­ne dell’au­to­ri­tà fe­de­ra­le che ef­fet­tua il ri­le­va­men­to.

4 Le in­di­ca­zio­ni a pro­po­si­to del­la cui se­gre­tez­za vi è un in­te­res­se de­gno di pro­te­zio­ne, qua­li le in­di­ca­zio­ni con­cer­nen­ti i se­gre­ti d’af­fa­ri e di fab­bri­ca­zio­ne, so­no trat­ta­te in ma­nie­ra con­fi­den­zia­le.

Art. 24a Monitoraggio ambientale 13

1 La Con­fe­de­ra­zio­ne prov­ve­de all’isti­tu­zio­ne e al­la ge­stio­ne di un si­ste­ma di mo­ni­to­rag­gio che per­met­ta di ri­le­va­re la dif­fu­sio­ne in­de­si­de­ra­ta di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti e di sta­bi­li­re tem­pe­sti­va­men­te le pos­si­bi­li ri­per­cus­sio­ni sull’am­bien­te e sul­la di­ver­si­tà bio­lo­gi­ca de­ri­van­ti da or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti e dal re­la­ti­vo ma­te­ria­le ge­ne­ti­co tran­sge­ni­co.

2 I Can­to­ni co­mu­ni­ca­no al­la Con­fe­de­ra­zio­ne le in­for­ma­zio­ni e i da­ti di­spo­ni­bi­li che ri­ve­sto­no im­por­tan­za ai fi­ni del mo­ni­to­rag­gio am­bien­ta­le.

13 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 giu. 2017, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6667; FF 2016 5883).

Art. 25 Tasse

Il Con­si­glio fe­de­ra­le fis­sa le tas­se per l’ese­cu­zio­ne da par­te del­le au­to­ri­tà fe­de­ra­li e può sta­bi­li­re im­por­ti mi­ni­mi e mas­si­mi per le tas­se can­to­na­li. Può pre­ve­de­re de­ro­ghe all’ob­bli­go di pa­ga­re le tas­se.

Art. 26 Promozione della ricerca, del dibattito pubblico e della formazione

1 La Con­fe­de­ra­zio­ne può com­mis­sio­na­re o so­ste­ne­re la­vo­ri di ri­cer­ca e va­lu­ta­zio­ni dell’im­pat­to tec­no­lo­gi­co.

2 Es­sa pro­muo­ve le co­no­scen­ze del­la po­po­la­zio­ne e il di­bat­ti­to pub­bli­co sull’im­pie­go non­ché sul­le op­por­tu­ni­tà e i ri­schi del­la bio­tec­no­lo­gia.

3 Può pro­muo­ve­re la for­ma­zio­ne e la for­ma­zio­ne con­ti­nua del­le per­so­ne in­ca­ri­ca­te dell’adem­pi­men­to dei com­pi­ti pre­vi­sti nel­la pre­sen­te leg­ge.14

14 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 33 dell’all. al­la LF del 20 giu. 2014 sul­la for­ma­zio­ne con­ti­nua, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 689; FF 2013 3085).

Capitolo 4: Rimedi giuridici

Art. 27 Procedura di ricorso 15

La pro­ce­du­ra di ri­cor­so è ret­ta dal­le di­spo­si­zio­ni ge­ne­ra­li sull’am­mi­ni­stra­zio­ne del­la giu­sti­zia fe­de­ra­le.

15 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 93 dell’all. al­la L del 17 giu. 2005 sul Tri­bu­na­le am­mi­ni­stra­ti­vo fe­de­ra­le, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 200621971069; FF 20013764).

Art. 28 Ricorso delle associazioni

1 Le or­ga­niz­za­zio­ni na­zio­na­li di pro­te­zio­ne dell’am­bien­te so­no le­git­ti­ma­te a ri­cor­re­re con­tro le au­to­riz­za­zio­ni con­cer­nen­ti la mes­sa in com­mer­cio di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti de­sti­na­ti all’im­pie­go nell’am­bien­te se so­no sta­te fon­da­te al­me­no die­ci an­ni pri­ma del­la pre­sen­ta­zio­ne del ri­cor­so.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le de­si­gna le or­ga­niz­za­zio­ni le­git­ti­ma­te a ri­cor­re­re.

Art. 29 Ricorso delle autorità

1 L’Uf­fi­cio fe­de­ra­le dell’am­bien­te16 può im­pu­gna­re con i ri­me­di giu­ri­di­ci del di­rit­to can­to­na­le e del di­rit­to fe­de­ra­le le de­ci­sio­ni del­le au­to­ri­tà can­to­na­li pre­se in ap­pli­ca­zio­ne del­la pre­sen­te leg­ge e del­le sue di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne.

2 Lo stes­so di­rit­to spet­ta an­che ai Can­to­ni per con­tro­ver­sie ri­guar­dan­ti gli ef­fet­ti pro­ve­nien­ti da Can­to­ni vi­ci­ni.

16 La de­si­gna­zio­ne dell’uni­tà am­mi­ni­stra­ti­va è sta­ta adat­ta­ta in ap­pli­ca­zio­ne dell’art. 16 cpv. 3 dell’O del 17 nov. 2004 sul­le pub­bli­ca­zio­ni (RU 20044937).

Capitolo 5: Responsabilità civile

Art. 30 Principi

1 La per­so­na sog­get­ta all’ob­bli­go d’au­to­riz­za­zio­ne o di no­ti­fi­ca che uti­liz­za in un si­ste­ma chiu­so or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti, im­met­te ta­li or­ga­ni­smi nell’am­bien­te a ti­to­lo spe­ri­men­ta­le o li met­te in com­mer­cio sen­za au­to­riz­za­zio­ne è re­spon­sa­bi­le dei dan­ni che si ve­ri­fi­ca­no in se­gui­to a ta­le uti­liz­za­zio­ne a cau­sa del­la mo­di­fi­ca del ma­te­ria­le ge­ne­ti­co.

2 La re­spon­sa­bi­li­tà per i dan­ni do­vu­ti al­la mo­di­fi­ca del ma­te­ria­le ge­ne­ti­co, cau­sa­ti al­le azien­de agri­co­le e fo­re­sta­li o ai con­su­ma­to­ri di pro­dot­ti di ta­li azien­de dal­la mes­sa in com­mer­cio au­to­riz­za­ta di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti, in­com­be esclu­si­va­men­te al­la per­so­na sog­get­ta all’ob­bli­go di au­to­riz­za­zio­ne se gli or­ga­ni­smi:

a.
so­no con­te­nu­ti in mez­zi di pro­du­zio­ne17 dell’agri­col­tu­ra o del­la eco­no­mia fo­re­sta­le18; o
b.
de­ri­va­no da ta­li mez­zi di pro­du­zio­ne.

3 Nell’am­bi­to del­la re­spon­sa­bi­li­tà se­con­do il ca­po­ver­so 2 è fat­to sal­vo il di­rit­to di re­gres­so ver­so per­so­ne che han­no uti­liz­za­to in mo­do inap­pro­pria­to ta­li or­ga­ni­smi o han­no con­tri­bui­to in al­tro mo­do al ve­ri­fi­car­si o all’ag­gra­va­men­to del dan­no.

4 La re­spon­sa­bi­li­tà per i dan­ni do­vu­ti al­la mo­di­fi­ca del ma­te­ria­le ge­ne­ti­co, cau­sa­ti dal­la mes­sa in com­mer­cio au­to­riz­za­ta di qual­sia­si al­tro or­ga­ni­smo ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­to, in­com­be al­la per­so­na sog­get­ta all’ob­bli­go d’au­to­riz­za­zio­ne nel ca­so in cui l’or­ga­ni­smo sia di­fet­to­so. Ta­le re­spon­sa­bi­li­tà si esten­de an­che ai di­fet­ti che non po­te­va­no es­se­re ri­co­no­sciu­ti in ba­se al­lo sta­to del­le co­no­scen­ze scien­ti­fi­che e tec­ni­che al mo­men­to del­la mes­sa in com­mer­cio dell’or­ga­ni­smo.

5 So­no di­fet­to­si gli or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti che non of­fro­no la si­cu­rez­za che è le­ci­to at­ten­der­si in con­si­de­ra­zio­ne del­le cir­co­stan­ze; si tie­ne con­to in par­ti­co­la­re:

a.
del mo­do in cui so­no pre­sen­ta­ti al pub­bli­co;
b.
dell’uso ra­gio­ne­vol­men­te ipo­tiz­za­bi­le;
c.
del mo­men­to in cui so­no sta­ti mes­si in com­mer­cio.

6 Un pro­dot­to ot­te­nu­to con or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti non è da ri­te­ner­si di­fet­to­so per il so­lo fat­to che suc­ces­si­va­men­te sia sta­to mes­so in com­mer­cio un pro­dot­to mi­glio­ra­to.

7 Il dan­no de­ve es­ser­si ve­ri­fi­ca­to a cau­sa:

a.
del­le nuo­ve ca­rat­te­ri­sti­che de­gli or­ga­ni­smi;
b.
del­la mol­ti­pli­ca­zio­ne o mo­di­fi­ca­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi; o
c.
del­la tra­smis­sio­ne del ma­te­ria­le ge­ne­ti­co mo­di­fi­ca­to de­gli or­ga­ni­smi.

8 È li­be­ra­to dal­la re­spon­sa­bi­li­tà ci­vi­le co­lui che pro­va che il dan­no è sta­to cau­sa­to da for­za mag­gio­re o da col­pa gra­ve del dan­neg­gia­to o di ter­zi.

9 So­no ap­pli­ca­bi­li gli ar­ti­co­li 42–47e 49–53 del Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni19.

10 La Con­fe­de­ra­zio­ne, i Can­to­ni e i Co­mu­ni ri­spon­do­no an­ch’es­si se­con­do i ca­po­ver­si 1–9.

17 Nuo­va espr. giu­sta il n. I del­la LF del 19 mar. 2010, in vi­go­re dal 1° ago. 2010 (RU 2010 3233; FF 20094721). Di det­ta mod. é te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.

18 Nuo­va espr. giu­sta il n. I del­la LF del 19 mar. 2010, in vi­go­re dal 1° ago. 2010 (RU 2010 3233; FF 20094721).

19 RS 220

Art. 31 Danni arrecati all’ambiente

1 Il re­spon­sa­bi­le dei dan­ni cau­sa­ti dall’uti­liz­za­zio­ne di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti de­ve rim­bor­sa­re an­che le spe­se le­ga­te a prov­ve­di­men­ti ne­ces­sa­ri e ade­gua­ti pre­si per ri­pri­sti­na­re le com­po­nen­ti dell’am­bien­te di­strut­te o de­te­rio­ra­te o per so­sti­tuir­le con com­po­nen­ti equi­va­len­ti.

2 Se le com­po­nen­ti dell’am­bien­te di­strut­te o de­te­rio­ra­te non so­no og­get­to di un di­rit­to rea­le o se l’aven­te di­rit­to non pren­de i prov­ve­di­men­ti ri­chie­sti dal­le cir­co­stan­ze, il di­rit­to al ri­sar­ci­men­to spet­ta all’en­te pub­bli­co com­pe­ten­te.

Art. 32 Prescrizione

1 Le pre­te­se di ri­sar­ci­men­to si pre­scri­vo­no in tre an­ni dal gior­no in cui il dan­neg­gia­to ha avu­to co­no­scen­za del dan­no e del re­spon­sa­bi­le, ma al più tar­di do­po trent’an­ni dal gior­no in cui:

a.
l’even­to che ha pro­vo­ca­to il dan­no si è ve­ri­fi­ca­to o si è con­clu­so nell’azien­da o nell’im­pian­to; o
b.
gli or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti so­no sta­ti mes­si in com­mer­cio.

2 Il di­rit­to di re­gres­so si pre­scri­ve an­ch’es­so con­for­me­men­te al ca­po­ver­so 1. Il ter­mi­ne di tre an­ni de­cor­re dal mo­men­to in cui la mi­su­ra di com­pen­sa­zio­ne è sta­ta for­ni­ta in­te­gral­men­te ed è no­ta l’iden­ti­tà del cor­re­spon­sa­bi­le.

Art. 33 Facilitazione della prova

1 La pro­va del nes­so cau­sa­le in­com­be al­la per­so­na che pre­ten­de il ri­sar­ci­men­to del dan­no.

2 Se la pro­va del nes­so cau­sa­le non può es­se­re for­ni­ta con cer­tez­za o se non si può ra­gio­ne­vol­men­te pre­ten­de­re che la per­so­na a cui le in­com­be la for­ni­sca, il giu­di­ce può ac­con­ten­tar­si di un al­to gra­do di ve­ro­si­mi­glian­za. Il giu­di­ce può inol­tre or­di­na­re d’uf­fi­cio l’ac­cer­ta­men­to dei fat­ti.

Art. 34 Garanzia

Al­lo sco­po di pro­teg­ge­re il dan­neg­gia­to, il Con­si­glio fe­de­ra­le può:

a.
pre­scri­ve­re che le per­so­ne sog­get­te all’ob­bli­go d’au­to­riz­za­zio­ne o di no­ti­fi­ca for­ni­sca­no ga­ran­zie, sot­to for­ma di as­si­cu­ra­zio­ne o in al­tro mo­do, per co­pri­re la lo­ro re­spon­sa­bi­li­tà ci­vi­le;
b.
fis­sa­re l’en­ti­tà e la du­ra­ta di ta­le ga­ran­zia op­pu­re la­scia­re che sia l’au­to­ri­tà a de­ci­de­re nel sin­go­lo ca­so;
c.
ob­bli­ga­re chi si por­ta ga­ran­te del­la re­spon­sa­bi­li­tà ci­vi­le a no­ti­fi­ca­re all’au­to­ri­tà ese­cu­ti­va l’esi­sten­za, la so­spen­sio­ne o la ces­sa­zio­ne del­la ga­ran­zia;
d.
pre­ve­de­re che la ga­ran­zia sia so­spe­sa o ces­si sol­tan­to 60 gior­ni do­po il ri­ce­vi­men­to del­la no­ti­fi­ca.

Capitolo 6: Disposizioni penali e misure amministrative 20

20 Nuovo testo giusta il n. I della LF del 16 giu. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6667; FF 2016 5883).

Art. 35 Disposizioni penali 21

1 Chiun­que in­ten­zio­nal­men­te:

a.
uti­liz­za or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti in mo­do ta­le che ven­ga­no vio­la­ti i prin­ci­pi di cui agli ar­ti­co­li 6–9;
b.
nell’uti­liz­za­re or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti non pren­de tut­te le mi­su­re di con­fi­na­men­to ne­ces­sa­rie o svol­ge sen­za no­ti­fi­ca o au­to­riz­za­zio­ne un’at­ti­vi­tà in si­ste­mi chiu­si (art. 10);
c.
sen­za au­to­riz­za­zio­ne, im­met­te nell’am­bien­te a ti­to­lo spe­ri­men­ta­le o met­te in com­mer­cio or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti (art. 11 cpv. 1 e 12 cpv. 1);
d.
met­te in com­mer­cio or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti sen­za for­ni­re all’ac­qui­ren­te le in­for­ma­zio­ni e le istru­zio­ni ne­ces­sa­rie (art. 15 cpv. 1);
e.
uti­liz­za or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti sen­za at­te­ner­si al­le istru­zio­ni (art. 15 cpv. 2);
f.
vio­la le di­spo­si­zio­ni sul­la se­pa­ra­zio­ne del flus­so del­le mer­ci e sui prov­ve­di­men­ti da adot­ta­re per evi­ta­re la pre­sen­za di con­ta­mi­na­zio­ni (art. 16);
g.
met­te in com­mer­cio or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti sen­za eti­chet­tar­li co­me ta­li per l’ac­qui­ren­te (art. 17 cpv. 1);
h.
vio­la le pre­scri­zio­ni sull’eti­chet­ta­tu­ra di pro­dot­ti ot­te­nu­ti da or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti (art. 17 cpv. 4);
i.
met­te in com­mer­cio or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti eti­chet­tan­do­li co­me «non ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti» (art. 17 cpv. 5);
j.
vio­la pre­scri­zio­ni par­ti­co­la­ri con­cer­nen­ti l’uti­liz­za­zio­ne di or­ga­ni­smi ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti (art. 19),

è pu­ni­to con una pe­na de­ten­ti­va si­no a tre an­ni o con una pe­na pe­cu­nia­ria.22

223

3 Se l’au­to­re ha agi­to per ne­gli­gen­za, la pe­na è una pe­na pe­cu­nia­ria si­no a 180 ali­quo­te gior­na­lie­re.24

21 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 giu. 2017, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6667; FF 2016 5883).

22 Nuo­vo te­sto del­la com­mi­na­to­ria giu­sta il n. I del­la LF del 19 mar. 2010, in vi­go­re dal 1° ago. 2010 (RU 2010 3233; FF 20094721).

23 Abro­ga­to dal n. I del­la LF del 19 mar. 2010, con ef­fet­to dal 1° ago. 2010 (RU 2010 3233; FF 20094721).

24 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 19 mar. 2010, in vi­go­re dal 1° ago. 2010 (RU 2010 3233; FF 20094721).

Art. 35a Misure amministrative 25

In ca­so di vio­la­zio­ne del­la pre­sen­te leg­ge, del­le re­la­ti­ve di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne o di de­ci­sio­ni pre­se in lo­ro ap­pli­ca­zio­ne, pos­so­no es­se­re adot­ta­te le se­guen­ti mi­su­re am­mi­ni­stra­ti­ve:

a.
di­vie­to di svol­ge­re at­ti­vi­tà;
b.
re­vo­ca di au­to­riz­za­zio­ni;
c.
ese­cu­zio­ne so­sti­tu­ti­va a spe­se dell’au­to­re del­la vio­la­zio­ne;
d.
se­que­stro;
e.
con­fi­sca e di­stru­zio­ne;
f.
ad­dos­sa­men­to di un im­por­to pa­ri al mas­si­mo a 10 000 fran­chi o al ri­ca­vo lor­do dei pro­dot­ti im­mes­si il­le­gal­men­te in com­mer­cio.

25 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 16 giu. 2017, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6667; FF 2016 5883).

Capitolo 7: Disposizioni finali

Art. 36 Modifica del diritto vigente

La mo­di­fi­ca del di­rit­to vi­gen­te è di­sci­pli­na­ta nell’al­le­ga­to al­la pre­sen­te leg­ge.

Art. 37 Periodo transitorio per l’impiego di geni resistenti agli antibiotici

I ge­ni re­si­sten­ti agli an­ti­bio­ti­ci im­pie­ga­ti nel­la me­di­ci­na uma­na e ve­te­ri­na­ria pos­so­no es­se­re uti­liz­za­ti nel­le im­mis­sio­ni spe­ri­men­ta­li nell’am­bien­te fi­no al 31 di­cem­bre 2008.

Art. 37a Periodo transitorio per la messa in commercio di organismi geneticamente modificati 26

Fi­no al 31 di­cem­bre 2021 non pos­so­no es­se­re ri­la­scia­te au­to­riz­za­zio­ni per la mes­sa in com­mer­cio, per fi­ni agri­co­li, or­ti­co­li o fo­re­sta­li, di pian­te e par­ti di pian­te ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­te, di se­men­ti ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­te e di al­tro ma­te­ria­le ve­ge­ta­le di mol­ti­pli­ca­zio­ne ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­to, non­ché di ani­ma­li ge­ne­ti­ca­men­te mo­di­fi­ca­ti.

26 In­tro­dot­to dal n. I del­la LF del 19 mar. 2010 (RU 2010 3233; FF 20094721). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 16 giu. 2017, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6667; FF 2016 5883).

Art. 38 Referendum ed entrata in vigore

1 La pre­sen­te leg­ge sot­to­stà al re­fe­ren­dum fa­col­ta­ti­vo.

2 Il Con­si­glio fe­de­ra­le ne de­ter­mi­na l’en­tra­ta in vi­go­re.

Da­ta dell’en­tra­ta in vi­go­re: 1° gen­na­io 200427
All. n. 4, art. 54 cpv. 2 II° per.: 1° ago­sto 200528
All. n. 3, art. 7a, 7c e 29 n. 1 lett. abis e aqua­ter: 2 mag­gio 200629
All. n. 3, ri­ma­nen­ti mo­di­fi­che: ul­te­rior­men­te

27 DCF del 19 nov. 2003.

28 RU 2005 26012293

29 RU 2006 1425

Allegato

Modifica del diritto vigente