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Ordinanza
sulla previdenza professionale per la vecchiaia,
i superstiti e l’invalidità
(OPP 2)

del 18 aprile 1984 (Stato 1° gennaio 2021)

Il Consiglio federale svizzero,

visto l’articolo 97 capoverso 1 della legge federale del 25 giugno 19821 sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPP);
visto l’articolo 26 capoverso 1 della legge del 17 dicembre 19932 sul libero passaggio (LFLP);
visti gli articoli 124 capoverso 3 e 124a capoverso 3 del Codice civile (CC)3,4

ordina:

1 RS 831.40

2 RS 831.42

3 RS 210

4 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).

Capitolo 1: Principi della previdenza professionale5

5 Introdotto dal n. I dell’O del 10 giu. 2005, in vigore dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4279).

Sezione 1: Adeguatezza

Art. 1 Contributi e prestazioni  

(art. 1 cpv. 2 e 3 LPP)

1 Il pia­no di pre­vi­den­za è con­si­de­ra­to ade­gua­to se le con­di­zio­ni pre­vi­ste ai ca­po­ver­si 2 e 3 so­no adem­piu­te.

2 Con­for­me­men­te al mo­del­lo di cal­co­lo:

a.
le pre­sta­zio­ni re­go­la­men­ta­ri non su­pe­ra­no il 70 per cen­to dell’ul­ti­mo sa­la­rio o red­di­to as­si­cu­ra­bi­le sog­get­to all’AVS con­se­gui­to pri­ma del pen­sio­na­men­to op­pu­re
b.
l’im­por­to com­ples­si­vo an­nuo dei con­tri­bu­ti re­go­la­men­ta­ri del da­to­re di la­vo­ro e dei sa­la­ria­ti de­sti­na­ti al fi­nan­zia­men­to del­le pre­sta­zio­ni di vec­chia­ia non su­pe­ra il 25 per cen­to del­la som­ma dei sa­la­ri as­si­cu­ra­bi­li sog­get­ti all’AVS o i con­tri­bu­ti an­nui de­gli in­di­pen­den­ti non su­pe­ra­no il 25 per cen­to del red­di­to as­si­cu­ra­bi­le sog­get­to all’AVS.

3 Per i sa­la­ri ec­ce­den­ti il li­mi­te su­pe­rio­re fis­sa­to all’ar­ti­co­lo 8 ca­po­ver­so 1 LPP, con­for­me­men­te al mo­del­lo di cal­co­lo, le pre­sta­zio­ni di vec­chia­ia del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le, ag­giun­te a quel­le dell’AVS, non su­pe­ra­no l’85 per cen­to dell’ul­ti­mo sa­la­rio o red­di­to sog­get­to all’AVS con­se­gui­to pri­ma del pen­sio­na­men­to.

4 L’ade­gua­tez­za del­le pre­sta­zio­ni in ca­pi­ta­le even­tual­men­te con­tem­pla­te dal pia­no di pre­vi­den­za è va­lu­ta­ta in ba­se al­le pre­sta­zio­ni in for­ma di ren­di­ta cor­ri­spon­den­ti, cal­co­la­te ap­pli­can­do l’ali­quo­ta di con­ver­sio­ne re­go­la­men­ta­re o, lad­do­ve il re­go­la­men­to non pre­ve­de ali­quo­te di con­ver­sio­ne, l’ali­quo­ta mi­ni­ma di con­ver­sio­ne fis­sa­ta all’ar­ti­co­lo 14 ca­po­ver­so 2 LPP.

5 Un pia­no di pre­vi­den­za con pos­si­bi­li­tà di scel­ta del­la stra­te­gia d’in­ve­sti­men­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 1e è con­si­de­ra­to ade­gua­to, se:

a.
so­no adem­piu­te le con­di­zio­ni pre­vi­ste al ca­po­ver­so 2 let­te­ra b; e
b.
per il cal­co­lo dell’im­por­to mas­si­mo del­la som­ma d’ac­qui­sto non pos­so­no es­se­re pre­si in con­si­de­ra­zio­ne con­tri­bu­ti su­pe­rio­ri in me­dia al 25 per cen­to del sa­la­rio as­si­cu­ra­to per an­no di con­tri­bu­zio­ne pos­si­bi­le, sen­za in­te­res­si.6

6 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 30 ago. 2017, in vi­go­re dal 1° ott. 2017 (RU 2017 5021).

Art. 1a Adeguatezza in caso di più rapporti di previdenza  

(art. 1 cpv. 2 e 3 LPP)

1 Se un da­to­re di la­vo­ro sti­pu­la con più isti­tu­ti di pre­vi­den­za con­trat­ti di af­fi­lia­zio­ne in vir­tù dei qua­li ta­lu­ni sa­la­ria­ti so­no as­si­cu­ra­ti con­tem­po­ra­nea­men­te pres­so più isti­tu­ti, de­ve adot­ta­re mi­su­re af­fin­ché il com­ples­so dei rap­por­ti di pre­vi­den­za sia con­for­me per ana­lo­gia all’ar­ti­co­lo 1.

2 Gli in­di­pen­den­ti che fan­no as­si­cu­ra­re il lo­ro red­di­to pres­so più isti­tu­ti di pre­vi­den­za de­vo­no adot­ta­re le mi­su­re ne­ces­sa­rie af­fin­ché il com­ples­so dei lo­ro rap­por­ti di pre­vi­den­za sia con­for­me per ana­lo­gia all’ar­ti­co­lo 1.

Art. 1b Pensionamento anticipato  

(art. 1 cpv. 3 LPP)

1 Al fi­ne di com­pen­sa­re to­tal­men­te o in par­te la ri­du­zio­ne del­le pre­sta­zio­ni di vec­chia­ia im­pli­ca­ta dal­la ri­scos­sio­ne an­ti­ci­pa­ta, il re­go­la­men­to dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za può con­sen­ti­re agli as­si­cu­ra­ti ac­qui­sti sup­ple­men­ta­ri ol­tre a quel­lo di tut­te le pre­sta­zio­ni re­go­la­men­ta­ri ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 9 ca­po­ver­so 2 LFLP.

2 Gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za che con­sen­to­no ac­qui­sti per il pen­sio­na­men­to an­ti­ci­pa­to con­for­me­men­te al ca­po­ver­so 1 de­vo­no de­fi­ni­re i lo­ro pia­ni di pre­vi­den­za in mo­do che, qua­lo­ra l’as­si­cu­ra­to ri­nun­cias­se al pen­sio­na­men­to an­ti­ci­pa­to, l’obiet­ti­vo del­le pre­sta­zio­ni pre­vi­sto nel re­go­la­men­to sia su­pe­ra­to al mas­si­mo del 5 per cen­to.

Sezione 2: Collettività

Art. 1c Piani di previdenza  

(art. 1 cpv. 3 LPP)

1 Il prin­ci­pio del­la col­let­ti­vi­tà è ri­spet­ta­to quan­do l’isti­tu­to di pre­vi­den­za o la cas­sa pen­sio­ni af­fi­lia­ta pre­ve­de nel suo re­go­la­men­to una o più col­let­ti­vi­tà di as­si­cu­ra­ti. L’ap­par­te­nen­za ad una col­let­ti­vi­tà de­ve es­se­re de­ter­mi­na­ta in ba­se a cri­te­ri obiet­ti­vi qua­li in par­ti­co­la­re l’an­zia­ni­tà di ser­vi­zio, la fun­zio­ne svol­ta, la po­si­zio­ne ge­rar­chi­ca nell’azien­da, l’età o il li­vel­lo sa­la­ria­le.

2 Il prin­ci­pio del­la col­let­ti­vi­tà è pa­ri­men­ti ri­spet­ta­to quan­do una so­la per­so­na è as­si­cu­ra­ta, ma il re­go­la­men­to pre­ve­de per prin­ci­pio la pos­si­bi­li­tà di as­si­cu­rar­ne al­tre. Que­sto ca­po­ver­so non si ap­pli­ca tut­ta­via all’as­si­cu­ra­zio­ne fa­col­ta­ti­va de­gli in­di­pen­den­ti giu­sta l’ar­ti­co­lo 44 LPP.

Art.1d Possibilità di scegliere tra più piani di previdenza  

(art. 1 cpv. 3 LPP)

1 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za o la cas­sa pen­sio­ni af­fi­lia­ta può pro­por­re al mas­si­mo tre pia­ni di pre­vi­den­za agli as­si­cu­ra­ti di ogni col­let­ti­vi­tà.

2 La som­ma del­le quo­te con­tri­bu­ti­ve ver­sa­te in per­cen­tua­le del sa­la­rio da da­to­re di la­vo­ro e sa­la­ria­ti de­ve am­mon­ta­re nel pia­no che con­tem­pla i con­tri­bu­ti più bas­si ad al­me­no due ter­zi di quel­la pre­vi­sta nel pia­no con i con­tri­bu­ti più ele­va­ti. L’ali­quo­ta con­tri­bu­ti­va del da­to­re di la­vo­ro de­ve es­se­re la stes­sa in ogni pia­no di pre­vi­den­za.

Art. 1e Scelta della strategia d’investimento 7  

(art. 1 cpv. 3 LPP)

1 Sol­tan­to gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za che as­si­cu­ra­no esclu­si­va­men­te la par­te del sa­la­rio ec­ce­den­te di più di una vol­ta e mez­za l’im­por­to li­mi­te su­pe­rio­re fis­sa­to all’ar­ti­co­lo 8 ca­po­ver­so 1 LPP pos­so­no pro­por­re di­ver­se stra­te­gie d’in­ve­sti­men­to nell’am­bi­to di uno stes­so pia­no di pre­vi­den­za.

2 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za può pro­por­re al mas­si­mo die­ci stra­te­gie d’in­ve­sti­men­to per cas­sa pen­sio­ni af­fi­lia­ta.

3 L’ave­re di pre­vi­den­za di un as­si­cu­ra­to non può es­se­re sud­di­vi­so né in­ve­sti­to se­con­do di­ver­se stra­te­gie o di­ver­se pon­de­ra­zio­ni all’in­ter­no di una stra­te­gia.

4 Gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za pos­so­no pro­por­re al­le cas­se pen­sio­ni af­fi­lia­te più ge­ren­ti pa­tri­mo­nia­li ester­ni per cia­scu­na stra­te­gia d’in­ve­sti­men­to. Le cas­se pen­sio­ni af­fi­lia­te pos­so­no sce­glie­re sol­tan­to uno dei ge­ren­ti pa­tri­mo­nia­li pro­po­sti dall’isti­tu­to di pre­vi­den­za.

5 All’in­ter­no di uno stes­so col­let­ti­vo di as­si­cu­ra­ti le stra­te­gie d’in­ve­sti­men­to de­vo­no es­se­re pro­po­ste a tut­ti gli as­si­cu­ra­ti. Il ri­sul­ta­to de­gli in­ve­sti­men­ti di una stra­te­gia d’in­ve­sti­men­to de­ve es­se­re at­tri­bui­to se­con­do cri­te­ri uni­for­mi agli ave­ri de­gli as­si­cu­ra­ti di un col­let­ti­vo che han­no scel­to ta­le stra­te­gia.

7 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 30 ago. 2017, in vi­go­re dal 1° ott. 2017 (RU 2017 5021).

Sezione 3: Parità di trattamento

(art. 1 cpv. 3 LPP)

Art. 1f  

Il prin­ci­pio del­la pa­ri­tà di trat­ta­men­to è ri­spet­ta­to quan­do tut­ti gli as­si­cu­ra­ti di una col­let­ti­vi­tà so­no sog­get­ti al­le me­de­si­me con­di­zio­ni re­go­la­men­ta­ri nel pia­no di pre­vi­den­za.

Sezione 4: Pianificazione previdenziale

(art. 1 cpv. 3 LPP)

Art. 1g  

Il prin­ci­pio del­la pia­ni­fi­ca­zio­ne pre­vi­den­zia­le è ri­spet­ta­to quan­do l’isti­tu­to di pre­vi­den­za fis­sa in mo­do pre­ci­so nel suo re­go­la­men­to le di­ver­se pre­sta­zio­ni of­fer­te, le mo­da­li­tà del lo­ro fi­nan­zia­men­to e le con­di­zio­ni di di­rit­to, i pia­ni di pre­vi­den­za pro­po­sti e le di­ver­se col­let­ti­vi­tà di as­si­cu­ra­ti al­le qua­li si ap­pli­ca­no dif­fe­ren­ti pia­ni di pre­vi­den­za. Il pia­no di pre­vi­den­za de­ve fon­dar­si su pa­ra­me­tri de­ter­mi­na­ti in ba­se a prin­ci­pi tec­ni­ci ri­co­no­sciu­ti.

Sezione 5: Principio d’assicurazione

(art. 1 cpv. 3 LPP)

Art. 1h8  

1 Il prin­ci­pio d’as­si­cu­ra­zio­ne è ri­spet­ta­to quan­do l’isti­tu­to di pre­vi­den­za im­pie­ga al­me­no il 4 per cen­to dell’im­por­to com­ples­si­vo dei con­tri­bu­ti per fi­nan­zia­re le pre­sta­zio­ni che co­pro­no i ri­schi di de­ces­so e d’in­va­li­di­tà. Per il cal­co­lo di que­sta per­cen­tua­le mi­ni­ma è de­ter­mi­nan­te l’im­por­to com­ples­si­vo dei con­tri­bu­ti per tut­te le col­let­ti­vi­tà e per tut­ti i pia­ni di pre­vi­den­za di un da­to­re di la­vo­ro af­fi­lia­to ad un isti­tu­to di pre­vi­den­za.9 Se a un isti­tu­to di pre­vi­den­za so­no af­fi­lia­ti più da­to­ri di la­vo­ro, per il cal­co­lo del­la per­cen­tua­le mi­ni­ma so­no de­ter­mi­nan­ti i con­tri­bu­ti per le col­let­ti­vi­tà ed i pia­ni di un so­lo da­to­re di la­vo­ro.

2 Ne­gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za che ap­pli­ca­no esclu­si­va­men­te la pre­vi­den­za più este­sa ed ex­traob­bli­ga­to­ria, il prin­ci­pio d’as­si­cu­ra­zio­ne è pa­ri­men­ti ri­spet­ta­to quan­do, con­for­me­men­te al re­go­la­men­to, l’ave­re di vec­chia­ia è ali­men­ta­to sen­za la co­per­tu­ra dei ri­schi di de­ces­so e d’in­va­li­di­tà nei ca­si in cui, in ra­gio­ne del ri­schio con­si­de­re­vol­men­te ac­cre­sciu­to ri­le­va­to da un esa­me me­di­co, la co­per­tu­ra dei pre­det­ti ri­schi è esclu­sa dall’as­si­cu­ra­zio­ne. In que­sti ca­si le pre­sta­zio­ni di vec­chia­ia pos­so­no es­se­re ver­sa­te so­lo in for­ma di ren­di­ta.

8 Ve­di an­che la lett. c del­le di­sp. fin del­la mod. del 10 giu. 2005 al­la fi­ne del pre­sen­te te­sto.

9 Nuo­vo te­sto del pri­mo e se­con­do per. giu­sta il n. I 2 dell’O del 26 ago. 2020 con­cer­nen­te mo­di­fi­che nell’am­bi­to del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le, in vi­go­re dal 1° ott. 2020 (RU 2020 3755).

Sezione 6: Età minima per il pensionamento anticipato

(art. 1 cpv. 3 LPP)

Art. 1i10  

1 I re­go­la­men­ti de­gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za non pos­so­no pre­ve­de­re un’età di pen­sio­na­men­to in­fe­rio­re a 58 an­ni.

2 So­no am­mes­se età di pen­sio­na­men­to in­fe­rio­ri a quel­la men­zio­na­ta al ca­po­ver­so 1:

a.
in ca­so di ri­strut­tu­ra­zio­ni azien­da­li;
b.
nel ca­so di rap­por­ti di la­vo­ro in cui è pre­vi­sta un’età di pen­sio­na­men­to in­fe­rio­re per mo­ti­vi di si­cu­rez­za pub­bli­ca.

10 Ve­di an­che la lett. d del­le di­sp. fin del­la mod. del 10 giu. 2005 al­la fi­ne del pre­sen­te te­sto.

Capitolo 1a: Assicurazione obbligatoria dei salariati 11

11 Originario Cap. 1.

Sezione 1: Categorie di persone assicurate e salario coordinato

Art. 1j Salariati esenti dall’assicurazione obbligatoria 12  

(art. 2 cpv. 2 e 4 LPP)13

1 I se­guen­ti sa­la­ria­ti non sot­to­stan­no all’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria:

a.
i sa­la­ria­ti il cui da­to­re di la­vo­ro non è sot­to­po­sto all’ob­bli­go di ver­sa­re con­tri­bu­ti all’AVS;
b.14
i sa­la­ria­ti as­sun­ti per un pe­rio­do li­mi­ta­to non su­pe­rio­re ai tre me­si; è fat­to sal­vo l’ar­ti­co­lo 1k;
c.
i sa­la­ria­ti che eser­ci­ta­no un’at­ti­vi­tà ac­ces­so­ria, se so­no già ob­bli­ga­to­ria­men­te as­si­cu­ra­ti per l’at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va prin­ci­pa­le op­pu­re se eser­ci­ta­no un’at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va in­di­pen­den­te a ti­to­lo prin­ci­pa­le;
d.15
le per­so­ne che so­no in­va­li­de al­me­no in mi­su­ra del 70 per cen­to ai sen­si dell’AI e le per­so­ne il cui rap­por­to di as­si­cu­ra­zio­ne è pro­ro­ga­to prov­vi­so­ria­men­te con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 26aLPP;
e.16
i se­guen­ti mem­bri del­la fa­mi­glia del con­dut­to­re di un’azien­da agri­co­la, che vi la­vo­ra­no:
1.
i pa­ren­ti del con­dut­to­re in li­nea ascen­den­te e di­scen­den­te, non­ché i lo­ro con­giun­ti o part­ner re­gi­stra­ti,
2.
i ge­ne­ri e le nuo­re del con­dut­to­re che con ogni pro­ba­bi­li­tà ri­le­ve­ran­no l’azien­da per ge­stir­la per­so­nal­men­te.

2 I sa­la­ria­ti non at­ti­vi in Sviz­ze­ra o la cui at­ti­vi­tà nel no­stro Pae­se non pre­sen­ta pro­ba­bil­men­te un ca­rat­te­re du­re­vo­le, che so­no già suf­fi­cien­te­men­te as­si­cu­ra­ti all’este­ro, so­no esen­ta­ti dall’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria a con­di­zio­ne che ne fac­cia do­man­da al com­pe­ten­te isti­tu­to di pre­vi­den­za.

3 I sa­la­ria­ti che non so­no sot­to­po­sti all’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria in vir­tù del ca­po­ver­so 1 let­te­re a ed e pos­so­no far­si as­si­cu­ra­re a ti­to­lo fa­col­ta­ti­vo, al­le stes­se con­di­zio­ni de­gli in­di­pen­den­ti.

4 I sa­la­ria­ti che non so­no sot­to­po­sti all’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria in vir­tù del ca­po­ver­so 1 let­te­re b e c pos­so­no far­si as­si­cu­ra­re a ti­to­lo fa­col­ta­ti­vo con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 46 LPP.

12 Ori­gi­na­rio art. 1.

13 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 25 giu. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 20083551).

14 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 25 giu. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 20083551).

15 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 2 dell’O del 16 nov. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20115679).

16 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 3 dell’O del 29 set. 2006 con­cer­nen­te l’at­tua­zio­ne del­la L del 18 giu. 2004 sull’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta nel­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le per la vec­chia­ia, i su­per­sti­ti e l’in­va­li­di­tà, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4155).

Art. 1k Salariati assunti per un periodo limitato 17  

(art. 2 cpv. 4 LPP)

I sa­la­ria­ti as­sun­ti o im­pie­ga­ti per un pe­rio­do li­mi­ta­to sot­to­stan­no all’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria, se:

a.
il rap­por­to di la­vo­ro è pro­lun­ga­to, sen­za in­ter­ru­zio­ne, ol­tre i tre me­si: in tal ca­so il sa­la­ria­to è as­si­cu­ra­to dal mo­men­to in cui è sta­to con­ve­nu­to il pro­lun­ga­men­to;
b.
so­no sta­ti a più ri­pre­se as­sun­ti dal­lo stes­so da­to­re di la­vo­ro, o im­pie­ga­ti dal­la stes­sa im­pre­sa che pre­sta il per­so­na­le, per un pe­rio­do com­ples­si­va­men­te su­pe­rio­re a tre me­si e sen­za in­ter­ru­zio­ni su­pe­rio­ri a tre me­si: in tal ca­so il sa­la­ria­to è as­si­cu­ra­to dall’ini­zio del quar­to me­se di la­vo­ro; se pri­ma dell’ini­zio del rap­por­to di la­vo­ro è sta­to tut­ta­via con­ve­nu­to che il sa­la­ria­to è as­sun­to o im­pie­ga­to per una du­ra­ta com­ples­si­va su­pe­rio­re a tre me­si, l’as­sog­get­ta­men­to co­min­cia con­tem­po­ra­nea­men­te al rap­por­to di la­vo­ro.

17 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 25 giu. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 20083551).

Art. 2 Fornitura di personale a prestito 18  

(art. 2 cpv. 4 LPP)

I la­vo­ra­to­ri oc­cu­pa­ti in un’im­pre­sa ac­qui­si­tri­ce nell’am­bi­to di una for­ni­tu­ra di per­so­na­le a pre­sti­to con­for­me­men­te al­la leg­ge fe­de­ra­le del 6 ot­to­bre 198919 sul col­lo­ca­men­to e il per­so­na­le a pre­sti­to so­no con­si­de­ra­ti im­pie­ga­ti dell’im­pre­sa che pre­sta il per­so­na­le.

18 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

19 RS 823.11

Art. 3 Determinazione del salario coordinato  

(art. 7 cpv. 2 e 8 LPP)

1 Nel suo re­go­la­men­to l’isti­tu­to di pre­vi­den­za può de­ro­ga­re al sa­la­rio de­ter­mi­nan­te nell’AVS:

a.
fa­cen­do astra­zio­ne di ele­men­ti oc­ca­sio­na­li del sa­la­rio;
b.
fis­san­do an­ti­ci­pa­ta­men­te il sa­la­rio coor­di­na­to an­nuo in ba­se all’ul­ti­mo sa­la­rio an­nuo no­to; si de­ve tut­ta­via te­ner con­to dei cam­bia­men­ti già con­ve­nu­ti per l’an­no in cor­so;
c.
de­ter­mi­nan­do il sa­la­rio coor­di­na­to in mo­do for­fet­ta­rio, in quel­le pro­fes­sio­ni in cui le con­di­zio­ni d’oc­cu­pa­zio­ne e di re­tri­bu­zio­ne so­no ir­re­go­la­ri, in ba­se al sa­la­rio me­dio di ogni ca­te­go­ria pro­fes­sio­na­le.

2 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za può pu­re de­ro­ga­re al sa­la­rio an­nuo e de­ter­mi­na­re il sa­la­rio coor­di­na­to ba­san­do­si sul sa­la­rio ver­sa­to per un de­ter­mi­na­to pe­rio­do di pa­ga­men­to. Gli im­por­ti li­mi­te fis­sa­ti ne­gli ar­ti­co­li 2, 7, 8 e 46 LPP de­vo­no al­lo­ra es­se­re con­ver­ti­ti per il cor­ri­spon­den­te pe­rio­do di pa­ga­men­to. Se il sa­la­rio di­ven­ta tem­po­ra­nea­men­te in­fe­rio­re all’im­por­to li­mi­te mi­ni­mo, il sa­la­ria­to re­sta co­mun­que sot­to­po­sto all’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria.

Art. 3a Importo minimo del salario assicurato 20  

(art. 8 LPP)

1 Per le per­so­ne che sot­to­stan­no all’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 2 LPP e che per­ce­pi­sco­no da un da­to­re di la­vo­ro un sa­la­rio de­ter­mi­nan­te AVS su­pe­rio­re a 21 510 fran­chi, de­ve es­se­re as­si­cu­ra­to un im­por­to di al­me­no 3585 fran­chi.21

2 Il sa­la­rio mi­ni­mo as­si­cu­ra­to se­con­do il ca­po­ver­so 1 va­le an­che per l’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria di per­so­ne per le qua­li gli im­por­ti li­mi­te so­no ri­dot­ti con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 4.

20 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

21 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 14 ott. 2020, in vi­go­re dal 1° gen. 2021 (RU 20204621).

Art. 4 Salario coordinato di assicurati parzialmente invalidi 22  

(art. 8 e 34 cpv. 1 lett. b LPP)

Per le per­so­ne par­zial­men­te in­va­li­de ai sen­si del­la leg­ge fe­de­ra­le del 19 giu­gno 195923 sull’as­si­cu­ra­zio­ne per l’in­va­li­di­tà, gli im­por­ti li­mi­te fis­sa­ti ne­gli ar­ti­co­li 2, 7, 8 ca­po­ver­so 1 e 46 LPP so­no ri­dot­ti co­me se­gue:

Di­rit­to al­la ren­di­ta in fra­zio­ni di una ren­di­ta in­te­ra

Ri­du­zio­ne de­gli im­por­ti li­mi­te

¼

¼

½

½

¾

¾

22 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

23 RS 831.20

Art. 5 Adeguamento all’AVS 24  

(art. 9 LPP)

Gli im­por­ti li­mi­te di cui agli ar­ti­co­li 2, 7, 8 e 46 LPP so­no au­men­ta­ti co­me se­gue:

Im­por­ti pre­ce­den­ti
in fr.

Nuo­vi im­por­ti
in fr.

21 330

21 510

24 885

25 095

85 320

86 040

3 555

3 585

24 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 14 ott. 2020, in vi­go­re dal 1° gen. 2021 (RU 20204621).

Art. 6 Inizio dell’assicurazione 25  

(art. 10 cpv. 1 LPP)

1 L’as­si­cu­ra­zio­ne espli­ca i suoi ef­fet­ti dal gior­no in cui ini­zia il rap­por­to di la­vo­ro o sus­si­ste per la pri­ma vol­ta un di­rit­to al sa­la­rio, ma in ogni ca­so dal mo­men­to in cui il sa­la­ria­to si av­via per re­car­si al la­vo­ro.

2 Per i di­soc­cu­pa­ti l’as­si­cu­ra­zio­ne espli­ca i suoi ef­fet­ti dal gior­no in cui so­no sod­di­sfat­te per la pri­ma vol­ta i pre­sup­po­sti del di­rit­to di cui all’ar­ti­co­lo 8 del­la leg­ge del 25 giu­gno 198226 sul­lʼas­si­cu­ra­zio­ne con­tro la di­soc­cu­pa­zio­ne (LA­DI) o l’as­si­cu­ra­to ri­ce­ve in­den­ni­tà se­con­do l’ar­ti­co­lo 29 LA­DI.

25 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 dell’O del 9 nov. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 4393).

26 RS 837.0

Sezione 2: Affiliazione obbligatoria del datore di lavoro

Art. 7 Effetti dell’affiliazione a uno o più istituti di previdenza  

(art. 11 cpv. 1 LPP)

1 L’af­fi­lia­zio­ne del da­to­re di la­vo­ro a un isti­tu­to di pre­vi­den­za re­gi­stra­to im­pli­ca l’as­si­cu­ra­zio­ne di tut­ti i sa­la­ria­ti sot­to­po­sti al­la leg­ge pres­so que­sto isti­tu­to.

2 Se il da­to­re di la­vo­ro vuo­le af­fi­liar­si a di­ver­si isti­tu­ti di pre­vi­den­za re­gi­stra­ti, de­ve de­fi­ni­re ogni grup­po d’as­si­cu­ra­ti in mo­do ta­le che tut­ti i sa­la­ria­ti sot­to­po­sti al­la leg­ge sia­no as­si­cu­ra­ti. In ca­so di la­cu­ne nel­la de­fi­ni­zio­ne dei grup­pi d’as­si­cu­ra­ti, gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za so­no so­li­dal­men­te re­spon­sa­bi­li del­le pre­sta­zio­ni le­ga­li. Es­si pos­so­no eser­ci­ta­re il re­gres­so con­tro il da­to­re di la­vo­ro.

Art. 827  

27 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, con ef­fet­to dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 9 Verifica dell’affiliazione  

(art. 11 e 56 cpv. 1 lett. h LPP28)

1 Il da­to­re di la­vo­ro de­ve for­ni­re al­la sua cas­sa di com­pen­sa­zio­ne dell’AVS tut­te le in­for­ma­zio­ni ne­ces­sa­rie al­la ve­ri­fi­ca del­la sua af­fi­lia­zio­ne.

2 Egli de­ve con­se­gnar­le un’at­te­sta­zio­ne del suo isti­tu­to di pre­vi­den­za che cer­ti­fi­chi la sua af­fi­lia­zio­ne in con­for­mi­tà del­la LPP. Se è il so­lo da­to­re di la­vo­ro af­fi­lia­to all’isti­tu­to di pre­vi­den­za, una co­pia del­la de­ci­sio­ne di re­gi­stra­zio­ne ri­la­scia­ta dall’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za co­sti­tui­sce un’at­te­sta­zio­ne suf­fi­cien­te.

3 La cas­sa di com­pen­sa­zio­ne dell’AVS an­nun­cia all’isti­tu­to col­let­to­re i da­to­ri di la­vo­ro che non adem­pio­no il lo­ro ob­bli­go d’af­fi­lia­zio­ne. Es­sa gli tra­smet­te l’in­­ser­to.29

4 L’Uf­fi­cio fe­de­ra­le del­le as­si­cu­ra­zio­ni so­cia­li (UFAS) im­par­ti­sce di­ret­ti­ve al­le cas­se di com­pen­sa­zio­ne dell’AVS, in par­ti­co­la­re sul­la pro­ce­du­ra, sul mo­men­to del con­trol­lo e sui do­cu­men­ti da pre­sen­ta­re.30

5 Il fon­do di ga­ran­zia ver­sa al­le cas­se di com­pen­sa­zio­ne dell’AVS un’in­den­ni­tà di 9 fran­chi per ogni ca­so esa­mi­na­to nell’am­bi­to del­la ve­ri­fi­ca dell’af­fi­lia­zio­ne dei da­to­ri di la­vo­ro ad es­se as­sog­get­ta­ti (art. 11 cpv. 4 LPP). En­tro il 31 mar­zo dell’an­no suc­ces­si­vo, le cas­se di com­pen­sa­zio­ne dell’AVS an­nun­cia­no al fon­do di ga­ran­zia i con­trol­li da es­se ef­fet­tua­ti me­dian­te il for­mu­la­rio pre­scrit­to dall’UFAS31.32

28 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

29 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

30 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

31 Nuo­va espr. giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

32 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 10 Obbligo d’informare del datore di lavoro 33  

(art. 11 e 52c LPP)

Il da­to­re di la­vo­ro de­ve an­nun­cia­re all’isti­tu­to di pre­vi­den­za tut­ti i sa­la­ria­ti sot­to­po­sti all’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria e for­ni­re le in­di­ca­zio­ni ne­ces­sa­rie al­la te­nu­ta dei con­ti di vec­chia­ia e al cal­co­lo dei con­tri­bu­ti. De­ve inol­tre for­ni­re all’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne tut­te le in­for­ma­zio­ni di cui que­st’ul­ti­mo ne­ces­si­ta per il di­sbri­go del­le pro­prie in­com­ben­ze.

33 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Sezione 3: Conti individuali di vecchiaia e prestazioni di libero passag­gio

Art. 11 Tenuta dei conti individuali di vecchiaia  

(art. 15 e 16 LPP)

1 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve te­ne­re un con­to in­di­vi­dua­le di vec­chia­ia per ogni as­si­cu­ra­to, da cui ri­sul­ti l’ave­re di vec­chia­ia se­con­do l’ar­ti­co­lo 15 cpv. 1 LPP.

2 Al­la fi­ne dell’an­no ci­vi­le si de­vo­no ac­cre­di­ta­re sul con­to in­di­vi­dua­le di vec­chia­ia:

a.
l’in­te­res­se an­nuo cal­co­la­to sull’ave­re di vec­chia­ia esi­sten­te al­la fi­ne dell’an­no ci­vi­le pre­ce­den­te;
b.
gli ac­cre­di­ti di vec­chia­ia sen­za in­te­res­si per l’an­no ci­vi­le tra­scor­so.

3 Se si rea­liz­za un even­to as­si­cu­ra­to o se l’as­si­cu­ra­to la­scia l’isti­tu­to di pre­vi­den­za nel cor­so dell’an­no si de­vo­no ac­cre­di­ta­re sul con­to di vec­chia­ia:

a.34
l’in­te­res­se pre­vi­sto nel ca­po­ver­so 2 let­te­ra a cal­co­la­to pro­por­zio­nal­men­te fi­no all’in­sor­gen­za dell’even­to as­si­cu­ra­to o del ca­so di li­be­ro pas­sag­gio se­con­do l’ar­ti­co­lo 2 LFLP;
b.
gli ac­cre­di­ti di vec­chia­ia sen­za in­te­res­si fi­no all’in­sor­gen­za dell’even­to as­si­cu­ra­to o fi­no all’usci­ta dell’as­si­cu­ra­to.

4 Se l’as­si­cu­ra­to en­tra nell’isti­tu­to di pre­vi­den­za nel cor­so dell’an­no, al­la fi­ne dell’an­no ci­vi­le si de­vo­no ac­cre­di­ta­re sul suo con­to di vec­chia­ia:

a.
l’im­por­to dell’ave­re di vec­chia­ia tra­sfe­ri­to cor­ri­spon­den­te al­la pre­vi­den­za mi­ni­ma le­ga­le;
b.
l’in­te­res­se sull’im­por­to dell’ave­re di vec­chia­ia tra­sfe­ri­to, cal­co­la­to dal gior­no di pa­ga­men­to del­la pre­sta­zio­ne di li­be­ro pas­sag­gio;
c.
gli ac­cre­di­ti di vec­chia­ia sen­za in­te­res­si per la fra­zio­ne d’an­no in cui l’as­si­cu­ra­to ha fat­to par­te dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za.

34Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 9 dic. 1996, in vi­go­re dal 1° lug. 1997 (RU 1996 3452).

Art. 12 Saggio minimo d’interesse 35  

(art. 15 cpv. 2 LPP)

Sull’ave­re di vec­chia­ia si cor­ri­spon­de un in­te­res­se mi­ni­mo:

a.
per il pe­rio­do fi­no al 31 di­cem­bre 2002: del 4 per cen­to al mi­ni­mo;
b.36
per il pe­rio­do a par­ti­re dal 1° gen­na­io fi­no al 31 di­cem­bre 2003: del 3,25 per cen­to al mi­ni­mo;
c.37
per il pe­rio­do a par­ti­re dal 1° gen­na­io fi­no al 31 di­cem­bre 2004: del 2,25 per cen­to al mi­ni­mo;
d.38
per il pe­rio­do a par­ti­re dal 1° gen­na­io 2005 fi­no al 31 di­cem­bre 2007: del 2,5 per cen­to al mi­ni­mo;
e.39
per il pe­rio­do a par­ti­re dal 1° gen­na­io 2008 fi­no al 31 di­cem­bre 2008: del 2,75 per cen­to al mi­ni­mo;
f.40
per il pe­rio­do a par­ti­re dal 1° gen­na­io 2009 fi­no al 31 di­cem­bre 2011: del 2 per cen­to al mi­ni­mo;
g.41
per il pe­rio­do a par­ti­re dal 1° gen­na­io 2012 fi­no al 31 di­cem­bre 2013: dell’1,5 per cen­to al mi­ni­mo;
h.42
per il pe­rio­do a par­ti­re dal 1° gen­na­io 2014 fi­no al 31 di­cem­bre 2015: dell’1,75 per cen­to al mi­ni­mo;
i.43
per il pe­rio­do a par­ti­re dal 1° gen­na­io 2016 fi­no al 31 di­cem­bre 2016: dell’1,25 per cen­to al mi­ni­mo;
j.44
per il pe­rio­do a par­ti­re dal 1° gen­na­io 2017: dell’1 per cen­to al mi­ni­mo.

35 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2002, in vi­go­re dal 1° gen. 2003 (RU 20023904).

36 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 1° set. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4249).

37 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 10 set.. 2003 (RU 2003 3523). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 1° set. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4249).

38 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 1° set. 2004 (RU 2004 4249). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 5 set. 2007, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4441).

39 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 5 set. 2007 (RU 2007 4441). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 22 ott. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 5189).

40 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 22 ott. 2008 (RU 2008 5189). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 2 nov. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 2011 5035).

41 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 2 nov. 2011 (RU 2011 5035). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 30 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 4141).

42 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 30 ott. 2013 (RU 2013 4141). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 28 ott. 2015, in vi­go­re dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4435).

43 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 28 ott. 2015 (RU 2015 4435). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 26 ott. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 4179).

44 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 26 ott. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 4179).

Art. 12a e 12b45  

45 In­tro­dot­ti dal n. I dell’O del 23 ott. 2002 (RU 2002 3904). Abro­ga­ti dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, con ef­fet­to dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 13 Età determinante per il calcolo degli accrediti di vecchiaia  

(art. 16 LPP)

L’età de­ter­mi­nan­te il tas­so ap­pli­ca­bi­le al cal­co­lo de­gli ac­cre­di­ti di vec­chia­ia ri­sul­ta dal­la dif­fe­ren­za tra l’an­no ci­vi­le in cor­so e l’an­no di na­sci­ta.

Art. 14 Conto di vecchiaia di assicurati invalidi 46  

(art. 15, 34 cpv. 1 lett. b LPP e 18 LFLP)47

1 Nel­la pro­spet­ti­va di un pos­si­bi­le rein­se­ri­men­to nel­la vi­ta at­ti­va, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve con­ti­nua­re a te­ne­re il con­to di vec­chia­ia di un in­va­li­do a cui ver­sa una ren­di­ta, fi­no al mo­men­to in cui que­sti ha rag­giun­to l’età con­fe­ren­te il di­rit­to al­la ren­di­ta di vec­chia­ia.

2 L’ave­re di vec­chia­ia dell’in­va­li­do de­ve frut­ta­re in­te­res­se.

3 Il sa­la­rio coor­di­na­to du­ran­te l’ul­ti­mo an­no d’as­si­cu­ra­zio­ne (art. 18) ser­ve da ba­se di cal­co­lo de­gli ac­cre­di­ti di vec­chia­ia du­ran­te l’in­va­li­di­tà.

4 Se il di­rit­to a una ren­di­ta d’in­va­li­di­tà si estin­gue in se­gui­to a scom­par­sa dell’in­va­li­di­tà, l’as­si­cu­ra­to ha di­rit­to a una pre­sta­zio­ne di li­be­ro pas­sag­gio il cui im­por­to cor­ri­spon­de al suo ave­re di vec­chia­ia.

46 Ve­di an­che le di­sp. fin. del­la mod. del 18 ago. 2004 al­la fi­ne del pre­sen­te te­sto.

47Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 9 dic. 1996, in vi­go­re dal 1° lug. 1997 (RU 1996 3452).

Art. 15 Casi d’invalidità parziale 48  

(art. 15 e 34 cpv. 1 lett. b LPP)

1 Se l’as­si­cu­ra­to be­ne­fi­cia di una ren­di­ta par­zia­le d’in­va­li­di­tà, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za di­vi­de il suo ave­re di vec­chia­ia in una par­te cor­ri­spon­den­te al di­rit­to al­la ren­di­ta e in una par­te at­ti­va co­me se­gue:

Di­rit­to al­la ren­di­ta in fra­zio­ni di una ren­di­ta in­te­ra

Ave­re di vec­chia­ia fon­da­to sull’in­va­li­di­tà par­zia­le

Ave­re di vec­chia­ia fon­da­to su un’at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va con­ti­nua­ta

¼

¼

¾

½

½

½

¾

¾

¼

2 La par­te dell’ave­re di vec­chia­ia fon­da­ta sull’in­va­li­di­tà par­zia­le de­ve es­se­re trat­ta­ta se­con­do l’ar­ti­co­lo 14. L’ave­re di vec­chia­ia fon­da­to su un’at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va con­ti­nua­ta è equi­pa­ra­to all’ave­re di vec­chia­ia di un as­si­cu­ra­to che eser­ci­ta un’at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va a tem­po pie­no ed è trat­ta­to, in ca­so di fi­ne del rap­por­to di la­vo­ro, se­con­do gli ar­ti­co­li 3–5 LFLP.

48 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 15a Determinazione e comunicazione dell’avere di vecchiaia 49  

(art. 15 LPP)

1 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za o di li­be­ro pas­sag­gio de­ter­mi­na la quo­ta dell’ave­re di vec­chia­ia:

a.
sull’in­te­ro ave­re di pre­vi­den­za di un as­si­cu­ra­to de­po­si­ta­to pres­so l’isti­tu­to;
b.
sull’im­por­to del pre­lie­vo an­ti­ci­pa­to di cui all’ar­ti­co­lo 30cLPP;
c.
sul­le pre­sta­zio­ni d’usci­ta e sul­le par­ti di ren­di­ta tra­sfe­ri­te nel qua­dro di un con­gua­glio del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le se­con­do l’ar­ti­co­lo 22 LFLP.

2 Al mo­men­to del tra­sfe­ri­men­to del­la pre­sta­zio­ne di li­be­ro pas­sag­gio a un nuo­vo isti­tu­to di pre­vi­den­za o di li­be­ro pas­sag­gio, il pre­ce­den­te isti­tu­to di pre­vi­den­za o di li­be­ro pas­sag­gio co­mu­ni­ca al nuo­vo isti­tu­to i da­ti di cui al ca­po­ver­so 1. Se omet­te di far­lo, il nuo­vo isti­tu­to gli chie­de di co­mu­ni­car­glie­li.

49 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 10 giu. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).

Art. 15b Fissazione dell’avere di vecchiaia 50  

(art. 15 cpv. 4 LPP)

1 Se l’ave­re di vec­chia­ia non può es­se­re ac­cer­ta­to, è ri­te­nu­to ta­le l’im­por­to mas­si­mo che l’as­si­cu­ra­to avreb­be po­tu­to rag­giun­ge­re in ba­se al­le di­spo­si­zio­ni mi­ni­me le­ga­li fi­no al mo­men­to del­la fis­sa­zio­ne, ma al mas­si­mo fi­no a con­cor­ren­za dell’ave­re di pre­vi­den­za ef­fet­ti­va­men­te di­spo­ni­bi­le pres­so l’isti­tu­to di pre­vi­den­za o di li­be­ro pas­sag­gio.

2 L’ave­re di vec­chia­ia non può es­se­re ac­cer­ta­to se i pre­ce­den­ti isti­tu­ti e il nuo­vo isti­tu­to non di­spon­go­no dei da­ti ne­ces­sa­ri.

50 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 10 giu. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).

Art. 16 Interessi, proventi e perdite 51  

(art. 15 LPP; art. 18 LFLP)

1 Nel­la re­mu­ne­ra­zio­ne di un isti­tu­to di pre­vi­den­za, so­no con­si­de­ra­ti ele­men­ti dell’ave­re di vec­chia­ia gli in­te­res­si cal­co­la­ti se­con­do il sag­gio mi­ni­mo d’in­te­res­se di cui all’ar­ti­co­lo 12.

2 Nel­la re­mu­ne­ra­zio­ne di un isti­tu­to di li­be­ro pas­sag­gio, gli in­te­res­si so­no ac­cre­di­ta­ti all’ave­re di vec­chia­ia e al ri­ma­nen­te ave­re di pre­vi­den­za in mo­do pro­por­zio­na­le. I pro­ven­ti e le per­di­te de­ri­van­ti dal ri­spar­mio in ti­to­li di cui all’ar­ti­co­lo 13 ca­po­ver­so 5 dell’or­di­nan­za del 3 ot­to­bre 199452 sul li­be­ro pas­sag­gio (OLP) so­no ri­par­ti­ti pa­ri­men­ti in mo­do pro­por­zio­na­le sull’ave­re di vec­chia­ia e sul ri­ma­nen­te ave­re di pre­vi­den­za.

51 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 giu. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).

52 RS 831.425

Sezione 3a: Scioglimento dei contratti53

53 Introdotta dal n. I dell’O del 24 mar. 2004, in vigore dal 1° apr. 2004 (RU 2004 1709).

Art. 16a Calcolo della riserva matematica  

(art. 53e cpv. 8 LPP)

1 In ca­so di scio­gli­men­to dei con­trat­ti tra gli isti­tu­ti di as­si­cu­ra­zio­ne e gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za che sog­giac­cio­no al­la LFLP, la ri­ser­va ma­te­ma­ti­ca cor­ri­spon­de all’im­por­to che l’isti­tu­to di as­si­cu­ra­zio­ne esi­ge­reb­be dall’isti­tu­to di pre­vi­den­za per con­clu­de­re un nuo­vo con­trat­to con­cer­nen­te lo stes­so ef­fet­ti­vo di as­si­cu­ra­ti e di ti­to­la­ri di ren­di­te nel­lo stes­so mo­men­to e per le stes­se pre­sta­zio­ni. Le spe­se de­ri­van­ti dal­la con­clu­sio­ne di un nuo­vo con­trat­to non so­no con­teg­gia­te. Il tas­so d’in­te­res­se tec­ni­co cor­ri­spon­de al mas­si­mo al tas­so più ele­va­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 8 OLP54.

2 Gli isti­tu­ti di as­si­cu­ra­zio­ne ope­ran­ti nel set­to­re del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le re­go­la­no il cal­co­lo del­la ri­ser­va ma­te­ma­ti­ca con­for­me­men­te al ca­po­ver­so 1 e sot­to­pon­go­no il suo di­sci­pli­na­men­to all’ap­pro­va­zio­ne dell'Au­to­ri­tà fe­de­ra­le di vi­gi­lan­za dei mer­ca­ti fi­nan­zia­ri55.

3 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za che tra­sfe­ri­sce be­ne­fi­cia­ri di ren­di­te a un al­tro isti­tu­to di pre­vi­den­za co­mu­ni­ca a que­st’ul­ti­mo ogni in­for­ma­zio­ne ne­ces­sa­ria al cal­co­lo e al ver­sa­men­to del­le pre­sta­zio­ni.

54 RS 831.425

55 La de­si­gna­zio­ne dell’uni­tà am­mi­ni­stra­ti­va è sta­ta adat­ta­ta in ap­pli­ca­zio­ne dell’art. 16 cpv. 3 dell’O del 17 nov. 2004 sul­le pub­bli­ca­zio­ni uf­fi­cia­li (RU 20044937). Di det­ta mod. è te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.

Art. 16b Appartenenza dei beneficiari di rendite in caso di insolvenza del datore di lavoro  

(art. 53e cpv. 7 LPP)

Nel ca­so di scio­gli­men­to del con­trat­to di af­fi­lia­zio­ne in se­gui­to all’in­sol­ven­za del da­to­re di la­vo­ro, i be­ne­fi­cia­ri di ren­di­te re­sta­no pres­so l’isti­tu­to di pre­vi­den­za com­pe­ten­te fi­no a quel mo­men­to; ta­le isti­tu­to con­ti­nua a ver­sa­re le ren­di­te in cor­so con­for­me­men­te al­le di­spo­si­zio­ni re­go­la­men­ta­ri in vi­go­re fi­no a quel mo­men­to.

Sezione 4: Prestazioni dell’assicurazione

Art. 1756  

56 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, con ef­fet­to dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 18 Salario coordinato per il calcolo delle prestazioni per i superstiti e di quelle d’invalidità 57  

(art. 24 cpv. 4 e 34 cpv. 1 lett. a LPP58)

1 In ca­so di de­ces­so o d’in­va­li­di­tà, il sa­la­rio coor­di­na­to du­ran­te l’ul­ti­mo an­no d’as­si­cu­ra­zio­ne cor­ri­spon­de all’ul­ti­mo sa­la­rio coor­di­na­to an­nuo, fis­sa­to per il cal­co­lo de­gli ac­cre­di­ti di vec­chia­ia (art. 3 cpv. 1).

2 Se l’isti­tu­to di pre­vi­den­za si di­sco­sta dal sa­la­rio an­nuo per de­ter­mi­na­re il sa­la­rio coor­di­na­to (art. 3 cpv. 2), de­ve pren­de­re in con­si­de­ra­zio­ne il sa­la­rio coor­di­na­to de­gli ul­ti­mi 12 me­si. Nel ca­so in cui l’as­si­cu­ra­to ap­par­te­nes­se all’isti­tu­to da me­no tem­po, il sa­la­rio coor­di­na­to si ot­tie­ne con­ver­ten­do il sa­la­rio re­la­ti­vo a que­sto pe­rio­do in sa­la­rio an­nuo.

3 Se du­ran­te l’an­no pre­ce­den­te l’in­sor­gen­za dell’even­to as­si­cu­ra­to, l’in­te­res­sa­to non ha frui­to com­ple­ta­men­te del­la sua ca­pa­ci­tà di gua­da­gno a cau­sa di ma­lat­tia, in­for­tu­nio o per al­tri mo­ti­vi ana­lo­ghi, il sa­la­rio coor­di­na­to è cal­co­la­to in ba­se a un sa­la­rio cor­ri­spon­den­te a una ca­pa­ci­tà di gua­da­gno com­ple­ta.

57 Ve­di an­che le di­sp. fin. del­la mod. del 18 ago. 2004 al­la fi­ne del pre­sen­te te­sto.

58 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 19 Adeguamento della rendita d’invalidità in seguito al conguaglio della previdenza professionale 59  

(art. 24 cpv. 5 LPP)

1 La ren­di­ta d’in­va­li­di­tà può es­se­re ri­dot­ta sol­tan­to se, con­for­me­men­te al re­go­la­men­to, è cal­co­la­ta te­nen­do con­to dell’ave­re di pre­vi­den­za ac­qui­si­to fi­no all’ini­zio del di­rit­to al­la ren­di­ta.

2 Es­sa può es­se­re ri­dot­ta al mas­si­mo dell’im­por­to di cui di­mi­nui­reb­be se fos­se cal­co­la­ta sul­la ba­se dell’ave­re di pre­vi­den­za da cui è sta­ta de­dot­ta la par­te tra­sfe­ri­ta del­la pre­sta­zio­ne d’usci­ta. La ri­du­zio­ne non può tut­ta­via su­pe­ra­re, ri­spet­to al­la ren­di­ta d’in­va­li­di­tà ver­sa­ta fi­no a quel mo­men­to, la par­te tra­sfe­ri­ta del­la pre­sta­zio­ne d’usci­ta in rap­por­to al­la pre­sta­zio­ne d’usci­ta in­te­ra.

3 La ri­du­zio­ne è cal­co­la­ta se­con­do le di­spo­si­zio­ni re­go­la­men­ta­ri ap­pli­ca­bi­li per il cal­co­lo del­la ren­di­ta d’in­va­li­di­tà. Il mo­men­to de­ter­mi­nan­te per il cal­co­lo del­la ri­du­zio­ne è quel­lo del pro­mo­vi­men­to del­la pro­ce­du­ra di di­vor­zio.

59Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 giu. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).

Art. 20 Diritto alle prestazioni per i superstiti in caso di divorzio o di scioglimento giudiziale dell’unione domestica registrata 60  

(art. 19 cpv. 3 e 19a LPP)

1 Do­po la mor­te dell’ex co­niu­ge, il co­niu­ge di­vor­zia­to è equi­pa­ra­to al­la per­so­na ve­do­va a con­di­zio­ne che:

a.
il ma­tri­mo­nio sia du­ra­to al­me­no die­ci an­ni; e
b.
al mo­men­to del di­vor­zio gli sia sta­ta as­se­gna­ta una ren­di­ta se­con­do gli ar­ti­co­li 124e ca­po­ver­so 1 o 126 ca­po­ver­so 1 CC.

2 In ca­so di mor­te dell’ex part­ner re­gi­stra­to, l’ex part­ner re­gi­stra­to su­per­sti­te è equi­pa­ra­to al­la per­so­na ve­do­va a con­di­zio­ne che:

a.
l’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta sia du­ra­ta al­me­no die­ci an­ni; e
b.
al mo­men­to del­lo scio­gli­men­to giu­di­zia­le dell’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta gli sia sta­ta as­se­gna­ta una ren­di­ta se­con­do l’ar­ti­co­lo 124eca­po­ver­so 1 CCo l’ar­ti­co­lo 34 ca­po­ver­si 2 e 3 del­la leg­ge del 18 giu­gno 200461 sull’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta.

3 Il di­rit­to al­le pre­sta­zio­ni per i su­per­sti­ti sus­si­ste fin­tan­to che sa­reb­be sta­ta do­vu­ta la ren­di­ta.

4 Le pre­sta­zio­ni per i su­per­sti­ti dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za pos­so­no es­se­re ri­dot­te se, som­ma­te al­le pre­sta­zio­ni per i su­per­sti­ti dell’AVS, su­pe­ra­no le pre­te­se de­ri­van­ti dal­la sen­ten­za di di­vor­zio o di scio­gli­men­to dell’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta; la ri­du­zio­ne è li­mi­ta­ta all’im­por­to ec­ce­den­te. A ta­le ri­guar­do, le ren­di­te per i su­per­sti­ti dell’AVS so­no con­teg­gia­te sol­tan­to nel­la mi­su­ra in cui sia­no su­pe­rio­ri a un pro­prio di­rit­to a una ren­di­ta d’in­va­li­di­tà dell’AI o a una ren­di­ta di vec­chia­ia dell’AVS.

60Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 giu. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).

61 RS 211.231

Art. 20a Contributi versati dall’assicurato 62  

(art. 20a cpv. 1 lett. c LPP)

I con­tri­bu­ti ver­sa­ti dall’as­si­cu­ra­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 20a ca­po­ver­so 1 let­te­ra c LPP com­pren­do­no an­che le som­me di ac­qui­sto da es­so ver­sa­te.

62 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Sezione 5: …

Art. 21 a 2363  

63 Abro­ga­ti dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, con ef­fet­to dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Sezione 6: Coordinamento con altre prestazioni e altri redditi 64

64 Nuovo testo giusta l’all. n. 1 dell’O del 9 nov. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 4393).

Art. 24 Riduzione delle prestazioni d’invalidità prima del raggiungimento dell’età ordinaria di pensionamento e riduzione delle prestazioni per i superstiti 65  

(art. 34a LPP)

1 Per la ri­du­zio­ne del­le pre­sta­zio­ni d’in­va­li­di­tà pri­ma del rag­giun­gi­men­to dell’età or­di­na­ria di pen­sio­na­men­to e la ri­du­zio­ne del­le pre­sta­zio­ni per i su­per­sti­ti, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za può con­teg­gia­re le se­guen­ti pre­sta­zio­ni e i se­guen­ti red­di­ti:

a.
le pre­sta­zio­ni per i su­per­sti­ti e le pre­sta­zio­ni d’in­va­li­di­tà che ven­go­no ver­sa­te all’aven­te di­rit­to sul­la ba­se dell’even­to dan­no­so da par­te di as­si­cu­ra­zio­ni so­cia­li e isti­tu­ti di pre­vi­den­za sviz­ze­ri ed este­ri; le pre­sta­zio­ni in ca­pi­ta­le so­no con­teg­gia­te al lo­ro va­lo­re di tra­sfor­ma­zio­ne in ren­di­ta;
b.
le in­den­ni­tà gior­na­lie­re di as­si­cu­ra­zio­ni ob­bli­ga­to­rie;
c.
le in­den­ni­tà gior­na­lie­re di as­si­cu­ra­zio­ni fa­col­ta­ti­ve, se que­ste so­no fi­nan­zia­te al­me­no per me­tà dal da­to­re di la­vo­ro;
d.
per i be­ne­fi­cia­ri di pre­sta­zio­ni d’in­va­li­di­tà, il red­di­to dell’at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va o il red­di­to so­sti­tu­ti­vo con­se­gui­to o che può pre­su­mi­bil­men­te es­se­re con­se­gui­to.

2 Non può con­teg­gia­re le se­guen­ti pre­sta­zio­ni né i se­guen­ti red­di­ti:

a.
as­se­gni per gran­di in­va­li­di e in­den­ni­tà per me­no­ma­zio­ni dell’in­te­gri­tà, in­den­ni­tà in ca­pi­ta­le, con­tri­bu­ti per l’as­si­sten­za e pre­sta­zio­ni ana­lo­ghe;
b.
il red­di­to sup­ple­men­ta­re rea­liz­za­to du­ran­te la par­te­ci­pa­zio­ne a prov­ve­di­men­ti di rein­te­gra­zio­ne se­con­do l’ar­ti­co­lo 8a del­la leg­ge fe­de­ra­le del 19 giu­gno 195966 su l’as­si­cu­ra­zio­ne per l’in­va­li­di­tà.

3 Le pre­sta­zio­ni per i su­per­sti­ti a fa­vo­re dei ve­do­vi o dei part­ner re­gi­stra­ti su­per­sti­ti e de­gli or­fa­ni so­no con­teg­gia­te in­sie­me.

4 L’aven­te di­rit­to de­ve for­ni­re all’isti­tu­to di pre­vi­den­za in­for­ma­zio­ni su tut­te le pre­sta­zio­ni e su tut­ti i red­di­ti con­teg­gia­bi­li.

5 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za può sem­pre rie­sa­mi­na­re le con­di­zio­ni e l’esten­sio­ne di una ri­du­zio­ne e adat­ta­re le sue pre­sta­zio­ni se la si­tua­zio­ne si mo­di­fi­ca in mo­do im­por­tan­te.

6 Il gua­da­gno pre­su­mi­bil­men­te per­so dall’as­si­cu­ra­to cor­ri­spon­de all’in­te­ro red­di­to dell’at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va o al red­di­to so­sti­tu­ti­vo che l’as­si­cu­ra­to avreb­be pre­su­mi­bil­men­te con­se­gui­to sen­za l’even­to dan­no­so.

65 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 dell’O del 9 nov. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 4393).

66 RS 831.20

Art. 24a Riduzione delle prestazioni d’invalidità dopo il raggiungimento dell’età ordinaria di pensionamento 67  

(art. 34a LPP)

1 Se l’as­si­cu­ra­to ha rag­giun­to l’età or­di­na­ria di pen­sio­na­men­to, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za può ri­dur­re le sue pre­sta­zio­ni so­lo in ca­so di con­cor­so di que­ste ul­ti­me con:

a.
pre­sta­zio­ni ai sen­si del­la leg­ge fe­de­ra­le del 20 mar­zo 198168 sull’as­si­cu­ra­zio­ne con­tro gli in­for­tu­ni (LAINF);
b.
pre­sta­zio­ni ai sen­si del­la leg­ge fe­de­ra­le del 19 giu­gno 199269 sull’as­si­cu­ra­zio­ne mi­li­ta­re (LAM);
c.
pre­sta­zio­ni este­re ana­lo­ghe.

2 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za con­ti­nua a for­ni­re le sue pre­sta­zio­ni nel­la stes­sa mi­su­ra in cui le for­ni­va pri­ma che l’as­si­cu­ra­to rag­giun­ges­se l’età or­di­na­ria di pen­sio­na­men­to. In par­ti­co­la­re, non de­ve com­pen­sa­re la ri­du­zio­ne del­le pre­sta­zio­ni al rag­giun­gi­men­to dell’età di pen­sio­na­men­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 20 ca­po­ver­si 2ter e 2qua­ter LAINF e l’ar­ti­co­lo 47 ca­po­ver­so 1 LAM.

3 Le pre­sta­zio­ni ri­dot­te ver­sa­te dall’isti­tu­to di pre­vi­den­za, som­ma­te al­le pre­sta­zio­ni ai sen­si del­la LAINF e del­la LAM e al­le pre­sta­zio­ni este­re ana­lo­ghe, non pos­so­no es­se­re in­fe­rio­ri al­le pre­sta­zio­ni di cui agli ar­ti­co­li 24 e 25 LPP non ri­dot­te.

4 Se l’as­si­cu­ra­zio­ne con­tro gli in­for­tu­ni o l’as­si­cu­ra­zio­ne mi­li­ta­re non com­pen­sa in­te­gral­men­te una ri­du­zio­ne del­le pre­sta­zio­ni AVS in quan­to è sta­to rag­giun­to l’im­por­to mas­si­mo (art. 20 cpv. 1 LAINF, art. 40 cpv. 2 LAM), l’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve di­mi­nui­re la ri­du­zio­ne del­la sua pre­sta­zio­ne in mi­su­ra pa­ri all’im­por­to non com­pen­sa­to.

5 L’ar­ti­co­lo 24 ca­po­ver­si 4 e 5 si ap­pli­ca per ana­lo­gia.

6 Se una ren­di­ta d’in­va­li­di­tà è di­vi­sa in se­gui­to a di­vor­zio do­po l’età di pen­sio­na­men­to sta­bi­li­ta dal re­go­la­men­to, la par­te di ren­di­ta as­se­gna­ta al co­niu­ge cre­di­to­re con­ti­nua a es­se­re con­teg­gia­ta per il cal­co­lo di un’even­tua­le ri­du­zio­ne del­la ren­di­ta d’in­va­li­di­tà del co­niu­ge de­bi­to­re.

67 In­tro­dot­to dall’all. n. 1 dell’O del 9 nov. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 4393).

68 RS 832.20

69 RS 833.1

Art. 25 Riduzione delle prestazioni dell’assicurazione contro gli infortuni e dell’assicurazione militare 7071  

(art. 34a LPP)

1 ...72

2 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za non è te­nu­to a com­pen­sa­re il ri­fiu­to o la ri­du­zio­ne di pre­sta­zio­ni dell’as­si­cu­ra­zio­ne con­tro gli in­for­tu­ni o dell’as­si­cu­ra­zio­ne mi­li­ta­re se que­ste as­si­cu­ra­zio­ni han­no ri­dot­to o ri­fiu­ta­to pre­sta­zio­ni fon­dan­do­si su­gli ar­ti­co­li 21 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 6 ot­to­bre 200073 sul­la par­te ge­ne­ra­le del di­rit­to del­le as­si­cu­ra­zio­ni so­cia­li (LP­GA), 37 e 39 del­la LAINF74, o 65 e 66 LAM75.76

377

70Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 28 ott. 1992, in vi­go­re dal 1° gen. 1993 (RU 19922234).

71 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 1 dell’O del 9 nov. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 4393).

72 Abro­ga­to dall’all. n. 1 dell’O del 9 nov. 2016, con ef­fet­to dal 1° gen. 2017 (RU 2016 4393).

73 RS 830.1

74 RS 832.20

75 RS 833.1

76 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

77 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, con ef­fet­to dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 26 Indennità giornaliera di malattia in sostituzione del salario 78  

(art. 34a cpv. 1 e 26 cpv. 2 LPP)79

L’isti­tu­to di pre­vi­den­za può dif­fe­ri­re il di­rit­to a pre­sta­zio­ni d’in­va­li­di­tà fi­no all’esau­ri­men­to del di­rit­to all’in­den­ni­tà gior­na­lie­ra se:

a.
l’as­si­cu­ra­to, in so­sti­tu­zio­ne del sa­la­rio in­te­ro, ri­ce­ve in­den­ni­tà gior­na­lie­re del­l’as­si­cu­ra­zio­ne con­tro le ma­lat­tie, che am­mon­ti­no al­me­no all’80 per cen­to del sa­la­rio di cui è pri­va­to, e
b.
se le in­den­ni­tà gior­na­lie­re so­no sta­te fi­nan­zia­te al­me­no per la me­tà dal da­to­re di la­vo­ro.

78 Ori­gi­na­rio art. 27.

79 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O dell’11 set. 2002, in vi­go­re dal 1° gen. 2003 (RU 20023729).

Art. 26a Conguaglio della previdenza professionale in caso di riduzione della rendita d’invalidità prima dell’età di pensionamento stabilita dal regolamento 80  

(art. 124 cpv. 3 CC; art. 34a LPP)

1 Se, a cau­sa del con­cor­so con pre­sta­zio­ni dell’as­si­cu­ra­zio­ne con­tro gli in­for­tu­ni o dell’as­si­cu­ra­zio­ne mi­li­ta­re, una ren­di­ta d’in­va­li­di­tà è sta­ta ri­dot­ta, in ca­so di di­vor­zio pri­ma dell’età di pen­sio­na­men­to sta­bi­li­ta dal re­go­la­men­to l’im­por­to di cui all’ar­ti­co­lo 124 ca­po­ver­so 1 CC non può es­se­re im­pie­ga­to per il con­gua­glio del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le.

2 Ta­le im­por­to può tut­ta­via es­se­re uti­liz­za­to per il con­gua­glio del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le se, in as­sen­za di ren­di­te per i fi­gli, la ren­di­ta d’in­va­li­di­tà non è ri­dot­ta.

80 Ori­gi­na­rio art. 25a. In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 10 giu. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).

Art. 26b Conguaglio della previdenza professionale in caso di riduzione della rendita d’invalidità dopo l’età di pensionamento stabilita dal regolamento 81  

(art. 124a cpv. 3 n. 2 e 124c CC; art. 34a LPP)

1 Se una ren­di­ta d’in­va­li­di­tà è sta­ta ri­dot­ta a cau­sa del con­cor­so con al­tre pre­sta­zio­ni, in ca­so di di­vor­zio do­po l’età di pen­sio­na­men­to sta­bi­li­ta dal re­go­la­men­to, per de­ci­de­re sul­la di­vi­sio­ne il giu­di­ce si ba­sa sul­la ren­di­ta non ri­dot­ta.

2 Se la ren­di­ta d’in­va­li­di­tà ri­dot­ta cor­ri­spon­de al­me­no al­la par­te di ren­di­ta as­se­gna­ta al co­niu­ge cre­di­to­re, ta­le par­te di ren­di­ta è con­ver­ti­ta con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 124a ca­po­ver­so 2 CC e ver­sa­ta al co­niu­ge cre­di­to­re o tra­sfe­ri­ta nel­la sua pre­vi­den­za.

3 Se la ren­di­ta d’in­va­li­di­tà ri­dot­ta è in­fe­rio­re al­la par­te di ren­di­ta as­se­gna­ta al co­niu­ge cre­di­to­re, si ap­pli­ca quan­to se­gue:

a.
la ren­di­ta d’in­va­li­di­tà ri­dot­ta è con­ver­ti­ta in una ren­di­ta vi­ta­li­zia ed è ver­sa­ta al co­niu­ge cre­di­to­re o tra­sfe­ri­ta nel­la sua pre­vi­den­za;
b.
do­po la mor­te del co­niu­ge de­bi­to­re o ap­pe­na la pre­sta­zio­ne ver­sa­ta rie­sce a co­pri­re la to­ta­li­tà del­le pre­te­se del co­niu­ge cre­di­to­re de­ri­van­ti dal con­gua­glio del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le, la par­te di ren­di­ta as­se­gna­ta al co­niu­ge cre­di­to­re è con­ver­ti­ta in una ren­di­ta vi­ta­li­zia ed è ver­sa­ta al co­niu­ge cre­di­to­re o tra­sfe­ri­ta nel­la sua pre­vi­den­za. Il mo­men­to de­ter­mi­nan­te per ta­le con­ver­sio­ne è quel­lo del pas­sag­gio in giu­di­ca­to del­la sen­ten­za di di­vor­zio;
c.
il co­niu­ge de­bi­to­re de­ve un’in­den­ni­tà ade­gua­ta (art. 124e cpv. 1 CC) per la par­te del­le pre­te­se de­ri­van­ti dal con­gua­glio del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le che non può es­se­re ver­sa­ta al co­niu­ge cre­di­to­re né tra­sfe­ri­ta nel­la sua pre­vi­den­za a cau­sa del­la ri­du­zio­ne del­la ren­di­ta d’in­va­li­di­tà di cui al­la let­te­ra a.

4 Se una par­te di ren­di­ta as­se­gna­ta è og­get­to di com­pen­sa­zio­ne con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 124c CC, per l’ap­pli­ca­zio­ne dei ca­po­ver­si 2 e 3 è de­ter­mi­nan­te la dif­fe­ren­za tra le pre­te­se re­ci­pro­che dei co­niu­gi.

81 Ori­gi­na­rio art. 25b. In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 10 giu. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).

Sezione 7: Regresso82

82 Introdotta dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 27 Surrogazione  

(art. 34b LPP)

1 Se vi so­no più re­spon­sa­bi­li, que­sti ul­ti­mi ri­spon­do­no in so­li­do per le pre­te­se di re­gres­so dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za.

2 Ai di­rit­ti pas­sa­ti all’isti­tu­to di pre­vi­den­za so­no ap­pli­ca­bi­li i ter­mi­ni di pre­scri­zio­ne dei di­rit­ti del dan­neg­gia­to. Per il di­rit­to di re­gres­so dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za, i ter­mi­ni de­cor­ro­no tut­ta­via sol­tan­to dal mo­men­to in cui es­so è ve­nu­to a co­no­scen­za del­le pre­sta­zio­ni che è chia­ma­to a ero­ga­re e del­la per­so­na sog­get­ta all’ob­bli­go del ri­sar­ci­men­to.

3 Se il dan­neg­gia­to è ti­to­la­re di un cre­di­to di­ret­to nei con­fron­ti dell’as­si­cu­ra­to­re di re­spon­sa­bi­li­tà ci­vi­le, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za è sur­ro­ga­to an­che nel di­rit­to del dan­neg­gia­to. Le ec­ce­zio­ni de­ri­va­te dal con­trat­to di as­si­cu­ra­zio­ne non op­po­ni­bi­li al dan­neg­gia­to non pos­so­no es­se­re fat­te va­le­re nep­pu­re dall’isti­tu­to di pre­vi­den­za per quan­to ri­guar­da il suo di­rit­to di re­gres­so.

Art. 27a Estensione  

(art. 34b LPP)

1 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za è sur­ro­ga­to nei di­rit­ti dell’as­si­cu­ra­to, dei suoi su­per­sti­ti e di al­tri be­ne­fi­cia­ri se­con­do l’ar­ti­co­lo 20a LPP sol­tan­to nel­la mi­su­ra in cui le pre­sta­zio­ni ac­cor­da­te, som­ma­te al ri­sar­ci­men­to do­vu­to per lo stes­so pe­rio­do dal ter­zo, su­pe­ra­no il cor­ri­spon­den­te dan­no.

2 Se l’isti­tu­to di pre­vi­den­za ha ri­dot­to le pro­prie pre­sta­zio­ni per­ché l’even­to as­si­cu­ra­to è sta­to pro­vo­ca­to in­ten­zio­nal­men­te o com­met­ten­do in­ten­zio­nal­men­te un cri­mi­ne o un de­lit­to, i di­rit­ti dell’as­si­cu­ra­to, dei suoi su­per­sti­ti e di al­tri be­ne­fi­cia­ri se­con­do l’ar­ti­co­lo 20a LPP pas­sa­no all’isti­tu­to di pre­vi­den­za nel­la mi­su­ra in cui le sue pre­sta­zio­ni non ri­dot­te, som­ma­te al ri­sar­ci­men­to do­vu­to per lo stes­so pe­rio­do dal ter­zo, su­pe­ra­no il cor­ri­spon­den­te dan­no.

3 I di­rit­ti che non pas­sa­no all’isti­tu­to di pre­vi­den­za ri­man­go­no ac­qui­si­ti dall’as­si­cu­ra­to, dai suoi su­per­sti­ti e da al­tri be­ne­fi­cia­ri se­con­do l’ar­ti­co­lo 20a LPP. Se può es­se­re re­cu­pe­ra­ta uni­ca­men­te una par­te dell’in­den­ni­tà do­vu­ta dal ter­zo, l’as­si­cu­ra­to, i suoi su­per­sti­ti e al­tri be­ne­fi­cia­ri se­con­do l’ar­ti­co­lo 20a LPP han­no un di­rit­to pre­fe­ren­zia­le su que­sta par­te.

Art. 27b Classificazione dei diritti  

(art. 34b LPP)

1 I di­rit­ti pas­sa­no all’isti­tu­to di pre­vi­den­za per le pre­sta­zio­ni di ugua­le na­tu­ra.

2 So­no se­gna­ta­men­te pre­sta­zio­ni di ugua­le na­tu­ra:

a.83
le ren­di­te d’in­va­li­di­tà o le ren­di­te di vec­chia­ia ac­cor­da­te in lo­ro ve­ce, le in­den­ni­tà in ca­pi­ta­le in­ve­ce del­le ren­di­te e l’in­den­niz­zo per in­ca­pa­ci­tà al gua­da­gno non­ché l’in­den­niz­zo per dan­no pen­sio­ni­sti­co;
b.
le ren­di­te per su­per­sti­ti, le in­den­ni­tà in ca­pi­ta­le in­ve­ce del­le ren­di­te e le in­den­ni­tà per per­di­ta di so­ste­gno.

83 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 2 dell’O del 18 nov. 2020, in vi­go­re dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5149).

Art. 27c Limitazione del diritto di regresso  

(art. 34b LPP)

1 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za può eser­ci­ta­re un di­rit­to di re­gres­so con­tro il co­niu­ge o il part­ner re­gi­stra­to dell’as­si­cu­ra­to, i pa­ren­ti dell’as­si­cu­ra­to in li­nea ascen­den­te o di­scen­den­te o le per­so­ne che vi­vo­no in co­mu­nio­ne do­me­sti­ca con l’as­si­cu­ra­to uni­ca­men­te se han­no pro­vo­ca­to l’even­to as­si­cu­ra­to in­ten­zio­nal­men­te o per ne­gli­gen­za gra­ve.84

2 La stes­sa li­mi­ta­zio­ne va­le per il di­rit­to di re­gres­so re­la­ti­vo a un in­for­tu­nio pro­fes­sio­na­le con­tro il da­to­re di la­vo­ro dell’as­si­cu­ra­to non­ché con­tro i suoi fa­mi­lia­ri e sa­la­ria­ti.

3La li­mi­ta­zio­ne del di­rit­to di re­gres­so dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za vien me­no se e per quan­to la per­so­na con­tro cui è eser­ci­ta­to il re­gres­so è as­si­cu­ra­ta ob­bli­ga­to­ria­men­te per la re­spon­sa­bi­li­tà ci­vi­le.85

84 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 3 dell’O del 29 set. 2006 con­cer­nen­te l’at­tua­zio­ne del­la L del 18 giu. 2004 sull’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta nel­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le per la vec­chia­ia, i su­per­sti­ti e l’in­va­li­di­tà, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4155).

85 In­tro­dot­to dal n. II 4 dell’O del 28 set. 2007, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 5155).

Art. 27d Convenzioni  

(art. 34b LPP)

L’isti­tu­to di pre­vi­den­za cui spet­ta il di­rit­to di re­gres­so se­con­do l’ar­ti­co­lo 34b LPP può con­clu­de­re con as­si­cu­ra­zio­ni so­cia­li cui spet­ta il di­rit­to di re­gres­so se­con­do gli ar­ti­co­li 72–75 LP­GA86 e con al­tri in­te­res­sa­ti con­ven­zio­ni de­sti­na­te a sem­pli­fi­ca­re il di­sbri­go dei ca­si di re­gres­so.

Art. 27e Rapporto tra l’istituto di previdenza e le assicurazioni sociali aventi diritto al regresso 87  

(art. 34b LPP)

Se al re­gres­so par­te­ci­pa­no l’isti­tu­to di pre­vi­den­za e al­tre as­si­cu­ra­zio­ni so­cia­li se­con­do gli ar­ti­co­li 72–75 LP­GA88 in com­bi­na­to di­spo­sto con l’ar­ti­co­lo 34b LPP, le as­si­cu­ra­zio­ni so­no te­nu­te a com­pen­sa­re re­ci­pro­ca­men­te e pro­por­zio­nal­men­te le pre­sta­zio­ni con­gruen­ti for­ni­te e do­vu­te da ognu­na di es­se.

87 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 2 dell’O del 18 nov. 2020, in vi­go­re dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5149).

88 RS 830.1

Art. 27f Regresso contro un responsabile non titolare di un’assicurazione per la responsabilità civile  

(art. 34b LPP)

Se al re­gres­so par­te­ci­pa­no più as­si­cu­ra­to­ri, es­si de­si­gna­no un uni­co rap­pre­sen­tan­te nei con­fron­ti del re­spon­sa­bi­le non ti­to­la­re di un’as­si­cu­ra­zio­ne per la re­spon­sa­bi­li­tà ci­vi­le. Se non giun­go­no a un’in­te­sa, la rap­pre­sen­tan­za è eser­ci­ta­ta nell’or­di­ne se­guen­te:89

a.
dall’as­si­cu­ra­zio­ne con­tro gli in­for­tu­ni;
b.
dall’as­si­cu­ra­zio­ne mi­li­ta­re;
c.
dall’as­si­cu­ra­zio­ne ma­lat­tia;
d.
dall’AVS/AI.

89 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. n. 2 dell’O del 18 nov. 2020, in vi­go­re dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5149).

Sezione 8: Procedura in caso di liquidazione parziale o totale90

90 Introdotta dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 27g Diritto ai fondi liberi in caso di liquidazione totale o parziale  

(art. 53d cpv. 1, 72a cpv. 4 LPP e art. 18a cpv. 1 LFLP91)92

1 In ca­so di li­qui­da­zio­ne to­ta­le o par­zia­le, sus­si­ste un di­rit­to in­di­vi­dua­le a una par­te dei fon­di li­be­ri se l’usci­ta è in­di­vi­dua­le e un di­rit­to in­di­vi­dua­le o col­let­ti­vo se l’usci­ta è col­let­ti­va.93

1bis Gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za che sod­di­sfa­no le con­di­zio­ni del­la ca­pi­ta­liz­za­zio­ne in­te­gra­le co­sti­tui­sco­no fon­di li­be­ri se le lo­ro ri­ser­ve di flut­tua­zio­ne han­no rag­giun­to il va­lo­re che si so­no po­sti co­me obiet­ti­vo. Per il cal­co­lo dei fon­di li­be­ri l’isti­tu­to de­ve ba­sar­si su un bi­lan­cio com­mer­cia­le e un bi­lan­cio tec­ni­co com­men­ta­ti, dai qua­li ri­sul­ti chia­ra­men­te la si­tua­zio­ne fi­nan­zia­ria ef­fet­ti­va.94

2 In ca­so di mo­di­fi­che im­por­tan­ti de­gli at­ti­vi o dei pas­si­vi tra il gior­no de­ter­mi­nan­te per la li­qui­da­zio­ne par­zia­le o to­ta­le e il tra­sfe­ri­men­to dei fon­di, i fon­di li­be­ri da tra­sfe­ri­re so­no ade­gua­ti di con­se­guen­za.95

3 I di­sa­van­zi tec­ni­ci so­no de­ter­mi­na­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 44. Un’even­tua­le de­du­zio­ne di un di­sa­van­zo tec­ni­co si ope­ra in­di­vi­dual­men­te sul­la pre­sta­zio­ne d’usci­ta. Se la pre­sta­zio­ne d’usci­ta è già sta­ta ver­sa­ta sen­za di­mi­nu­zio­ni, l’as­si­cu­ra­to de­ve re­sti­tui­re l’im­por­to cor­ri­spon­den­te al­la de­du­zio­ne.

91 Il ri­man­do è sta­to adat­ta­to in ap­pli­ca­zio­ne dell’art. 12 cpv. 2 del­la L del 18 giu­gno 2004 sul­le pub­bli­ca­zio­ni uf­fi­cia­li (RS 170.512).

92 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

93 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 27 ott. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).

94 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 27 ott. 2004 (RU 2004 4643) Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

95 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 1° apr. 2009, in vi­go­re dal 1° giu. 2009 (RU 2009 1667).

Art. 27h Diritto collettivo ad accantonamenti e a riserve di fluttuazione in caso di liquidazione parziale o totale  

(art. 53d cpv. 1 LPP)

1 Se più as­si­cu­ra­ti ade­ri­sco­no in grup­po a un al­tro isti­tu­to di pre­vi­den­za (usci­ta col­let­ti­va), al di­rit­to ai fon­di li­be­ri si ag­giun­ge un di­rit­to col­let­ti­vo di par­te­ci­pa­zio­ne pro­por­zio­na­le agli ac­can­to­na­men­ti e al­le ri­ser­ve di flut­tua­zio­ne. Nel cal­co­lo del­la quo­ta si tie­ne ade­gua­ta­men­te con­to del con­tri­bu­to for­ni­to dal col­let­ti­vo uscen­te al­la co­sti­tu­zio­ne de­gli ac­can­to­na­men­ti e del­le ri­ser­ve di flut­tua­zio­ne. Il di­rit­to a par­te de­gli ac­can­to­na­men­ti sus­si­ste tut­ta­via sol­tan­to nel­la mi­su­ra in cui so­no tra­sfe­ri­ti ri­schi at­tua­ria­li. La quo­ta di ri­ser­ve di flut­tua­zio­ne spet­tan­te al col­let­ti­vo uscen­te è pa­ri al­la quo­ta dei ca­pi­ta­li a ri­spar­mio e dei ca­pi­ta­li di co­per­tu­ra da tra­sfe­ri­re.96

2 In ca­so di usci­ta col­let­ti­va, l’or­ga­no pa­ri­te­ti­co o l’or­ga­no com­pe­ten­te dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ci­de in me­ri­to a un di­rit­to col­let­ti­vo su ac­can­to­na­men­ti e ri­ser­ve di flut­tua­zio­ne.

3 Il di­rit­to col­let­ti­vo su ac­can­to­na­men­ti e ri­ser­ve di flut­tua­zio­ne de­ve es­se­re in ogni ca­so tra­sfe­ri­to col­let­ti­va­men­te al nuo­vo isti­tu­to di pre­vi­den­za.

4 In ca­so di mo­di­fi­che im­por­tan­ti de­gli at­ti­vi o dei pas­si­vi tra il gior­no de­ter­mi­nan­te del­la li­qui­da­zio­ne par­zia­le o to­ta­le e il tra­sfe­ri­men­to dei fon­di, gli ac­can­to­na­men­ti e le ri­ser­ve di flut­tua­zio­ne da tra­sfe­ri­re so­no ade­gua­ti di con­se­guen­za.97

5 Il di­rit­to col­let­ti­vo su ac­can­to­na­men­ti e ri­ser­ve di flut­tua­zio­ne non sus­si­ste se la li­qui­da­zio­ne par­zia­le o to­ta­le dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za è sta­ta cau­sa­ta dal grup­po che esce col­let­ti­va­men­te.

96 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 1° apr. 2009, in vi­go­re dal 1° giu. 2009 (RU 2009 1667).

97 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 1° apr. 2009, in vi­go­re dal 1° giu. 2009 (RU 2009 1667).

Sezione 9: Conservazione di documenti relativi alla previdenza98

98 Introdotta dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 27i Obbligo di conservare i documenti relativi alla previdenza  

(art. 41 cpv. 8 LPP)

1 Gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za e gli isti­tu­ti che ge­sti­sco­no i con­ti o le po­liz­ze di li­be­ro pas­sag­gio so­no te­nu­ti a con­ser­va­re tut­ti i do­cu­men­ti re­la­ti­vi al­la pre­vi­den­za con­te­nen­ti in­for­ma­zio­ni im­por­tan­ti per l’eser­ci­zio dei di­rit­ti pre­vi­den­zia­li de­gli as­si­cu­ra­ti, os­sia:99

a.100
do­cu­men­ti con­cer­nen­ti l’ave­re di pre­vi­den­za, com­pre­si i da­ti re­la­ti­vi all’ave­re di vec­chia­ia di cui all’ar­ti­co­lo 15a ca­po­ver­so 1;
b.
do­cu­men­ti con­cer­nen­ti i con­ti o le po­liz­ze dell’as­si­cu­ra­to;
c.101
do­cu­men­ti con­cer­nen­ti tut­te le si­tua­zio­ni de­ter­mi­nan­ti du­ran­te il pe­rio­do di as­si­cu­ra­zio­ne co­me ac­qui­sti, pa­ga­men­ti in con­tan­ti, pre­lie­vi an­ti­ci­pa­ti per la pro­prie­tà di abi­ta­zio­ne e pre­sta­zio­ni di usci­ta in ca­so di di­vor­zio o di scio­gli­men­to dell’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta;
d.
con­trat­ti di af­fi­lia­zio­ne del da­to­re di la­vo­ro con l’isti­tu­to di pre­vi­den­za;
e.
re­go­la­men­ti;
f.
cor­ri­spon­den­za im­por­tan­te;
g.
do­cu­men­ti che con­sen­to­no di iden­ti­fi­ca­re gli as­si­cu­ra­ti.

2 I do­cu­men­ti pos­so­no es­se­re con­ser­va­ti su sup­por­ti non car­ta­cei a con­di­zio­ne, tut­ta­via, che ri­man­ga­no sem­pre leg­gi­bi­li.

99 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 giu. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).

100 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 giu. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).

101 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 3 dell’O del 29 set. 2006 con­cer­nen­te l’at­tua­zio­ne del­la L del 18 giu. 2004 sull’unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta nel­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le per la vec­chia­ia, i su­per­sti­ti e l’in­va­li­di­tà, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4155).

Art. 27j Termine di conservazione  

(art. 41 cpv. 8 LPP)

1 Se so­no ver­sa­te pre­sta­zio­ni di pre­vi­den­za, l’ob­bli­go per gli isti­tu­ti del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le di con­ser­va­re i do­cu­men­ti du­ra fi­no a die­ci an­ni dal mo­men­to in cui pren­de fi­ne l’ob­bli­go di ero­ga­re le pre­sta­zio­ni.

2 Se non è sta­ta ver­sa­ta al­cu­na pre­sta­zio­ne di pre­vi­den­za per­ché l’as­si­cu­ra­to non ha fat­to va­le­re i suoi di­rit­ti, l’ob­bli­go di con­ser­va­re i do­cu­men­ti du­ra fi­no al mo­men­to in cui l’as­si­cu­ra­to com­pie o avreb­be com­piu­to 100 an­ni.

3 In ca­so di li­be­ro pas­sag­gio, l’ob­bli­go per il pre­ce­den­te isti­tu­to di pre­vi­den­za di con­ser­va­re i do­cu­men­ti im­por­tan­ti re­la­ti­vi al­la pre­vi­den­za ter­mi­na die­ci an­ni do­po il tra­sfe­ri­men­to del­la pre­sta­zio­ne d’usci­ta dell’as­si­cu­ra­to al nuo­vo isti­tu­to di pre­vi­den­za o a un isti­tu­to che ge­sti­sce con­ti o po­liz­ze di li­be­ro pas­sag­gio.

Art. 27k Obbligo di conservare i documenti in caso di liquidazione  

(art. 41 cpv. 8 LPP)

In ca­so di li­qui­da­zio­ne di un isti­tu­to del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le, com­pe­te ai li­qui­da­to­ri ac­cer­tar­si che i do­cu­men­ti sia­no con­ser­va­ti cor­ret­ta­men­te.

Capitolo 2: Assicurazione facoltativa

Art. 28 Adesione all’assicurazione facoltativa  

(art. 4, 44 e 46 LPP)

Chi de­si­de­ra far­si as­si­cu­ra­re fa­col­ta­ti­va­men­te se­con­do la LPP de­ve far­ne ri­chie­sta all’isti­tu­to col­let­to­re o a un al­tro isti­tu­to di pre­vi­den­za com­pe­ten­te.

Art. 29 Salario coordinato  

(art. 4 cpv. 2, 8 e 46 cpv. 1 e 2 LPP)

1 Nell’as­si­cu­ra­zio­ne fa­col­ta­ti­va, il sa­la­rio coor­di­na­to è de­ter­mi­na­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 8 LPP e l’ar­ti­co­lo 3 del­la pre­sen­te or­di­nan­za. Si tien con­to del­la to­ta­li­tà dei red­di­ti pro­ve­nien­ti dall’at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va dell’as­si­cu­ra­to.

2 Se l’as­si­cu­ra­to è sot­to­po­sto an­che all’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria, il sa­la­rio coor­di­na­to nell’as­si­cu­ra­zio­ne fa­col­ta­ti­va è de­ter­mi­na­to de­du­cen­do dal sa­la­rio coor­di­na­to com­ples­si­vo quel­lo già co­per­to dall’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria.

3 L’as­si­cu­ra­to de­ve an­nun­cia­re all’isti­tu­to di pre­vi­den­za tut­ti i red­di­ti dell’at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va, sia di­pen­den­te che in­di­pen­den­te.

Art. 30 Datori di lavoro sottoposti all’obbligo di contribuzione  

(art. 46 cpv. 3 LPP)

1 Il da­to­re di la­vo­ro è sot­to­po­sto all’ob­bli­go di con­tri­bu­zio­ne so­lo se lo è an­che nei con­fron­ti dell’AVS.

2 L’as­si­cu­ra­to può esi­ge­re una con­tri­bu­zio­ne dal da­to­re di la­vo­ro so­lo se lo ha in­for­ma­to del­la sua ade­sio­ne all’as­si­cu­ra­zio­ne fa­col­ta­ti­va. Il da­to­re di la­vo­ro è ob­bli­ga­to al­la con­tri­bu­zio­ne so­lo per il pe­rio­do d’as­si­cu­ra­zio­ne se­guen­te que­sta co­mu­ni­ca­zio­ne.

Art. 31 Contributi del datore di lavoro  

(art. 46 cpv. 3 LPP)

1 I con­tri­bu­ti di ogni da­to­re di la­vo­ro so­no cal­co­la­ti in per­cen­tua­le del sa­la­rio coor­di­na­to. La ri­par­ti­zio­ne del sa­la­rio coor­di­na­to tra i da­to­ri di la­vo­ro è pro­por­zio­na­le al sa­la­rio ver­sa­to da ognu­no di lo­ro.

2 Se il sa­la­ria­to è già sot­to­po­sto all’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria per una par­te del sa­la­rio, que­sto è pre­so in con­si­de­ra­zio­ne an­che per la de­ter­mi­na­zio­ne del­la par­te di sa­la­rio coor­di­na­to re­la­ti­va a ogni da­to­re di la­vo­ro. Se i sa­la­ria­ti so­no già sot­to­po­sti al re­gi­me ob­bli­ga­to­rio, il lo­ro da­to­re di la­vo­ro de­ve ver­sa­re con­tri­bu­ti per l’as­si­cu­ra­zio­ne fa­col­ta­ti­va nel­la mi­su­ra in cui l’as­si­cu­ra­zio­ne ob­bli­ga­to­ria non co­pre già il sa­la­rio coor­di­na­to, de­ter­mi­na­to se­con­do il ca­po­ver­so 1. Se il sa­la­rio coor­di­na­to se­con­do il re­gi­me ob­bli­ga­to­rio è su­pe­rio­re al­la par­te di sa­la­rio coor­di­na­to re­la­ti­va a que­sto da­to­re di la­vo­ro, la par­te de­gli al­tri da­to­ri di la­vo­ro è ri­dot­ta pro­por­zio­nal­men­te.

3 Se l’isti­tu­to di pre­vi­den­za che as­si­cu­ra il sa­la­ria­to a ti­to­lo ob­bli­ga­to­rio co­pre più del sa­la­rio coor­di­na­to in con­for­mi­tà del­la LPP, il da­to­re di la­vo­ro può esi­ge­re che il sa­la­rio ec­ce­den­te sia pu­re pre­so in con­si­de­ra­zio­ne per de­ter­mi­na­re la par­te di sa­la­rio coor­di­na­to com­ples­si­vo che de­ve co­pri­re nell’as­si­cu­ra­zio­ne fa­col­ta­ti­va.

4 Al­la fi­ne dell’an­no ci­vi­le, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za con­se­gna all’as­si­cu­ra­to un con­teg­gio dei con­tri­bu­ti do­vu­ti e le at­te­sta­zio­ni al­le­sti­te se­pa­ra­ta­men­te per ogni da­to­re di la­vo­ro. Le at­te­sta­zio­ni in­di­ca­no:

a.
il sa­la­rio ver­sa­to dal da­to­re di la­vo­ro, co­me è sta­to an­nun­cia­to all’isti­tu­to di pre­vi­den­za (art. 29 cpv. 3);
b.
il cor­ri­spon­den­te sa­la­rio coor­di­na­to;
c.
il sag­gio di con­tri­bu­zio­ne in per­cen­tua­le del sa­la­rio coor­di­na­to;
d.
l’im­por­to do­vu­to dal da­to­re di la­vo­ro.
Art. 32 Incasso dei contributi da parte dell’istituto di previdenza  

(art. 46 cpv. 4 LPP)

1 Se il sa­la­ria­to ha in­ca­ri­ca­to l’isti­tu­to di pre­vi­den­za dell’in­cas­so dei con­tri­bu­ti pres­so il da­to­re di la­vo­ro e l’isti­tu­to non rie­sce ad ot­te­ner­li, il ver­sa­men­to dei con­tri­bu­ti do­vu­ti in­com­be al­lo stes­so sa­la­ria­to.

2 Le spe­se d’in­cas­so so­no a ca­ri­co del sa­la­ria­to.

Capitolo 3: Organizzazione

Sezione 1: Organo supremo102

102 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vigore dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

(art. 51 e 51a LPP)

Art. 33  

L’or­ga­no su­pre­mo di un isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve con­ta­re al­me­no quat­tro mem­bri. In ca­si mo­ti­va­ti, in par­ti­co­la­re du­ran­te una li­qui­da­zio­ne, l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può am­met­te­re ec­ce­zio­nal­men­te un nu­me­ro in­fe­rio­re di mem­bri.

Sezione 2: Ufficio di revisione 103

103 Tit. introdotto dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vigore dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 34 Indipendenza 104  

(art. 52a cpv. 1 LPP)

1 L’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne de­ve es­se­re in­di­pen­den­te e de­ve for­ma­re il suo giu­di­zio di ve­ri­fi­ca in ma­nie­ra obiet­ti­va. L’in­di­pen­den­za non de­ve es­se­re com­pro­mes­sa né di fat­to né in ap­pa­ren­za.

2 So­no in­com­pa­ti­bi­li con l’in­di­pen­den­za in par­ti­co­la­re:

a.
l’ap­par­te­nen­za all’or­ga­no su­pre­mo o all’or­ga­no di ge­stio­ne dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za, un’al­tra fun­zio­ne de­ci­sio­na­le in se­no all’isti­tu­to o un rap­por­to di la­vo­ro con es­so;
b.
una par­te­ci­pa­zio­ne di­ret­ta o in­di­ret­ta al­la so­cie­tà fon­da­tri­ce o all’or­ga­no di ge­stio­ne dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za;
c.
una re­la­zio­ne stret­ta del re­vi­so­re di­ri­gen­te con un mem­bro dell’or­ga­no su­pre­mo o dell’or­ga­no di ge­stio­ne op­pu­re con un’al­tra per­so­na con fun­zio­ne de­ci­sio­na­le;
d.
la par­te­ci­pa­zio­ne all’at­ti­vi­tà con­ta­bi­le e la pre­sta­zio­ne di al­tri ser­vi­zi che com­por­ti­no il ri­schio di do­ver ve­ri­fi­ca­re pro­pri la­vo­ri in qua­li­tà di uf­fi­cio di re­vi­sio­ne;
e.
l’as­sun­zio­ne di un man­da­to che com­por­ti di­pen­den­za eco­no­mi­ca;
f.
la con­clu­sio­ne di un con­trat­to a con­di­zio­ni non con­for­mi al mer­ca­to o di un con­trat­to che im­pli­chi un in­te­res­se dell’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne al ri­sul­ta­to del­la ve­ri­fi­ca;
g.
la su­bor­di­na­zio­ne a di­ret­ti­ve del da­to­re di la­vo­ro, se si trat­ta di un isti­tu­to di pre­vi­den­za dell’azien­da; se il da­to­re di la­vo­ro ha sud­di­vi­so la sua azien­da in di­ver­se per­so­ne giu­ri­di­che in­di­pen­den­ti, il grup­po di so­cie­tà è con­si­de­ra­to da­to­re di la­vo­ro.

3 Le di­spo­si­zio­ni con­cer­nen­ti l’in­di­pen­den­za si ap­pli­ca­no a tut­te le per­so­ne par­te­ci­pan­ti al­la re­vi­sio­ne. Se l’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne è una so­cie­tà di per­so­ne o una per­so­na giu­ri­di­ca, le di­spo­si­zio­ni con­cer­nen­ti l’in­di­pen­den­za si ap­pli­ca­no an­che ai mem­bri dell’or­ga­no su­pe­rio­re di di­re­zio­ne o am­mi­ni­stra­zio­ne e ad al­tre per­so­ne con fun­zio­ne de­ci­sio­na­le.

104 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 35 Compiti 105  

(art. 52c cpv. 1 lett. b e c LPP)

1 Nell’am­bi­to del­le ve­ri­fi­che con­cer­nen­ti l’or­ga­niz­za­zio­ne e la ge­stio­ne dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za, l’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne at­te­sta al­tre­sì l’esi­sten­za di un con­trol­lo in­ter­no ade­gua­to al­le di­men­sio­ni e al­la com­ples­si­tà dell’isti­tu­to.

2 L’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne ve­ri­fi­ca per cam­pio­na­tu­ra e in fun­zio­ne dei ri­schi che le in­di­ca­zio­ni di cui all’ar­ti­co­lo 48lsia­no com­ple­te e sia­no sta­te con­trol­la­te dall’or­ga­no su­pre­mo. In quan­to sia ne­ces­sa­rio per ve­ri­fi­ca­re l’esat­tez­za dei da­ti, le per­so­ne in­te­res­sa­te de­vo­no ren­de­re no­ta la pro­pria si­tua­zio­ne pa­tri­mo­nia­le.

3 Qua­lo­ra la ge­stio­ne, l’am­mi­ni­stra­zio­ne o l’am­mi­ni­stra­zio­ne del pa­tri­mo­nio di un isti­tu­to di pre­vi­den­za sia in­te­ra­men­te o par­zial­men­te de­le­ga­ta a ter­zi, l’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne esa­mi­na de­bi­ta­men­te an­che l’at­ti­vi­tà di que­sti ul­ti­mi.

105 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 35a Compiti particolari in caso di copertura insufficiente di un istituto di previdenza 106  

(art. 52c cpv. 1 e 2 LPP)107

1 In ca­so di co­per­tu­ra in­suf­fi­cien­te, l’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne chia­ri­sce al più tar­di al mo­men­to dell’esa­me or­di­na­rio se sia sta­ta ef­fet­tua­ta la co­mu­ni­ca­zio­ne all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 44. In as­sen­za di ta­le co­mu­ni­ca­zio­ne, fa tem­pe­sti­va­men­te rap­por­to all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.108

2 Nel suo rap­por­to an­nua­le, l’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne in­di­ca in par­ti­co­la­re:109

a.
se gli in­ve­sti­men­ti sia­no com­pa­ti­bi­li con la ca­pa­ci­tà di ri­schio dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za in­suf­fi­cien­te­men­te co­per­to e se so­no ri­spet­ta­ti gli ar­ti­co­li 49a, 50 e 59. I da­ti su­gli in­ve­sti­men­ti pres­so il da­to­re di la­vo­ro van­no pre­sen­ta­ti se­pa­ra­ta­men­te;
b.
se le mi­su­re vol­te a rias­sor­bi­re l’im­por­to sco­per­to sia­no sta­te de­ci­se dall’or­ga­no com­pe­ten­te con la col­la­bo­ra­zio­ne del pe­ri­to in ma­te­ria di pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le e at­tua­te nel qua­dro del­le di­spo­si­zio­ni le­ga­li e del pro­gram­ma di mi­su­re e se sia­no sta­ti ri­spet­ta­ti gli ob­bli­ghi di in­for­ma­zio­ne;
c.
se sia sta­ta con­trol­la­ta l’ef­fi­ca­cia del­le mi­su­re vol­te a rias­sor­bi­re l’im­por­to sco­per­to e si sia prov­ve­du­to ad ade­guar­le in ca­so di cam­bia­men­to del­la si­tua­zio­ne.

3 L’uf­fi­cio di con­trol­lo se­gna­la all’or­ga­no pa­ri­te­ti­co su­pre­mo le la­cu­ne ri­le­va­te nel pro­gram­ma di mi­su­re.

106 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 27 ott. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).

107 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

108 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

109 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 36 Rapporti con l’autorità di vigilanza 110  

(art. 52c, 62 cpv. 1 e 62a LPP)

1 Se nel cor­so del­le sue ve­ri­fi­che l’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne con­sta­ta ir­re­go­la­ri­tà, de­ve as­se­gna­re all’or­ga­no su­pre­mo un ter­mi­ne ade­gua­to per re­go­la­riz­za­re la si­tua­zio­ne. In ca­so d’inos­ser­van­za di que­sto ter­mi­ne, in­for­me­rà l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.

2 Qua­lo­ra ven­ga a co­no­scen­za di fat­ti su­scet­ti­bi­li di por­re in for­se la buo­na re­pu­ta­zio­ne o la ga­ran­zia di un’at­ti­vi­tà inec­ce­pi­bi­le da par­te dei re­spon­sa­bi­li di un isti­tu­to di pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le o di un isti­tu­to de­di­to al­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le, l’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne lo co­mu­ni­ca all’or­ga­no su­pre­mo e all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.

3 L’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne è te­nu­to a in­for­ma­re sen­za in­du­gio l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za se:

a.
la si­tua­zio­ne dell’isti­tu­to ri­chie­de un in­ter­ven­to ra­pi­do;
b.
il suo man­da­to sca­de; o
c.
gli è sta­ta re­vo­ca­ta l’abi­li­ta­zio­ne ai sen­si del­la leg­ge del 16 di­cem­bre 2005111 sui re­vi­so­ri.

110 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

111 RS 221.302

Sezione 3: Perito in materia di previdenza professionale 112

112 Originaria Sez. 2. Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vigore dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 37113  

113 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, con ef­fet­to dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 38114  

114 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, con ef­fet­to dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 39115  

115 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, con ef­fet­to dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 40 Indipendenza 116  

(art. 52a cpv. 1 LPP)

1 Il pe­ri­to in ma­te­ria di pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le dev’es­se­re in­di­pen­den­te e de­ve for­ma­re il suo giu­di­zio di ve­ri­fi­ca e le sue rac­co­man­da­zio­ni in ma­nie­ra obiet­ti­va. L’in­di­pen­den­za non de­ve es­se­re com­pro­mes­sa né di fat­to né in ap­pa­ren­za.

2 So­no in­com­pa­ti­bi­li con l’in­di­pen­den­za in par­ti­co­la­re:

a.
l’ap­par­te­nen­za all’or­ga­no su­pre­mo o all’or­ga­no di ge­stio­ne dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za, un’al­tra fun­zio­ne de­ci­sio­na­le in se­no all’isti­tu­to o un rap­por­to di la­vo­ro con es­so;
b.
una par­te­ci­pa­zio­ne di­ret­ta o in­di­ret­ta al­la so­cie­tà fon­da­tri­ce o all’or­ga­no di ge­stio­ne dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za;
c.
una stret­ta re­la­zio­ne fa­mi­lia­re o eco­no­mi­ca con un mem­bro dell’or­ga­no su­pre­mo o dell’or­ga­no di ge­stio­ne op­pu­re con un’al­tra per­so­na con fun­zio­ne de­ci­sio­na­le;
d.
la par­te­ci­pa­zio­ne al­la ge­stio­ne;
e.
l’as­sun­zio­ne di un man­da­to che com­por­ti di­pen­den­za eco­no­mi­ca a lun­go ter­mi­ne;
f.
la con­clu­sio­ne di un con­trat­to a con­di­zio­ni non con­for­mi al mer­ca­to o di un con­trat­to che im­pli­chi un in­te­res­se del pe­ri­to in ma­te­ria di pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le al ri­sul­ta­to del­la ve­ri­fi­ca;
g.
una su­bor­di­na­zio­ne a di­ret­ti­ve del da­to­re di la­vo­ro, se si trat­ta di un isti­tu­to di pre­vi­den­za dell’azien­da; se il da­to­re di la­vo­ro ha sud­di­vi­so la sua azien­da in di­ver­se per­so­ne giu­ri­di­che in­di­pen­den­ti, il grup­po di so­cie­tà è con­si­de­ra­to da­to­re di la­vo­ro.

3 Le di­spo­si­zio­ni con­cer­nen­ti l’in­di­pen­den­za si ap­pli­ca­no a tut­te le per­so­ne par­te­ci­pan­ti al­la ve­ri­fi­ca. Se il pe­ri­to è una so­cie­tà di per­so­ne o una per­so­na giu­ri­di­ca, le di­spo­si­zio­ni con­cer­nen­ti l’in­di­pen­den­za si ap­pli­ca­no an­che ai mem­bri dell’or­ga­no su­pe­rio­re di di­re­zio­ne o am­mi­ni­stra­zio­ne e ad al­tre per­so­ne con fun­zio­ne de­ci­sio­na­le.

116 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 41 Rapporti con l’autorità di vigilanza  

(art. 52e, 62 cpv. 1 e 62a LPP)117

Espli­can­do il suo man­da­to, il pe­ri­to de­ve con­for­mar­si al­le di­ret­ti­ve dell’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za. È te­nu­to ad in­for­ma­re sen­za in­du­gio l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za se la si­tua­zio­ne dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za ri­chie­de un in­ter­ven­to ra­pi­do o se il suo man­da­to sca­de.

117 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 41a Compiti particolari in caso di copertura insufficiente di un istituto di previdenza 118  

(art. 52e e 65d LPP)119

1 In ca­so di co­per­tu­ra in­suf­fi­cien­te, il pe­ri­to re­di­ge an­nual­men­te un rap­por­to at­tua­ria­le.

2 L’esper­to in­di­ca in par­ti­co­la­re se ri­tie­ne che le mi­su­re vol­te a rias­sor­bi­re l’im­por­to sco­per­to adot­ta­te dall’or­ga­no com­pe­ten­te sia­no con­for­mi all’ar­ti­co­lo 65d LPP e ri­fe­ri­sce sul­la lo­ro ef­fi­ca­cia.

3 Il pe­ri­to fa rap­por­to all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za, se un isti­tu­to di pre­vi­den­za non adot­ta mi­su­re o se le mi­su­re pre­se non ba­sta­no a rias­sor­bi­re l’im­por­to sco­per­to.

118 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 27 ott. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).

119 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Capitolo 4: Finanziamento

Sezione 1: Finanziamento degli istituti di previdenza

Art. 42 Definizione dei rischi  

( art. 67 LPP)

So­no con­si­de­ra­ti ri­schi se­con­do l’ar­ti­co­lo 67 LPP quel­li di vec­chia­ia, di mor­te e d’in­va­li­di­tà.

Art. 43 Misure di sicurezza supplementari  

(art. 67 LPP)

1 Un isti­tu­to di pre­vi­den­za che vuo­le as­su­mer­si la co­per­tu­ra dei ri­schi de­ve adot­ta­re mi­su­re di si­cu­rez­za sup­ple­men­ta­ri:

a.
se il pe­ri­to in ma­te­ria di pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le ri­tie­ne che sia ne­ces­sa­rio, op­pu­re
b.120
se l’isti­tu­to an­no­ve­ra me­no di cen­to as­si­cu­ra­ti at­ti­vi o, per gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za fon­da­ti do­po il 31 di­cem­bre 2005, me­no di tre­cen­to as­si­cu­ra­ti at­ti­vi.

2 L’or­ga­no com­pe­ten­te se­con­do le di­spo­si­zio­ni re­go­la­men­ta­ri de­ci­de in me­ri­to al ge­ne­re e all’esten­sio­ne del­le mi­su­re di si­cu­rez­za sup­ple­men­ta­ri, do­po aver ri­chie­sto un rap­por­to al pe­ri­to.

3 La ga­ran­zia di un da­to­re di la­vo­ro di di­rit­to pri­va­to non ha va­lo­re di si­cu­rez­za sup­ple­men­ta­re.

4 Se la mi­su­ra di si­cu­rez­za sup­ple­men­ta­re con­si­ste in una ri­ser­va sup­ple­men­ta­re, que­sta dev’es­se­re con­ta­bi­liz­za­ta se­pa­ra­ta­men­te.

120 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 giu. 2005, in vi­go­re dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4279).

Art. 44 Copertura insufficiente 121  

(art. 65, 65c,65d cpv. 4 e 72a–72g LPP)122

1 Esi­ste una co­per­tu­ra in­suf­fi­cien­te se, nel gior­no di chiu­su­ra del bi­lan­cio, il ca­pi­ta­le at­tua­ria­le di pre­vi­den­za ne­ces­sa­rio, cal­co­la­to da un pe­ri­to in ma­te­ria di pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le se­con­do prin­ci­pi ri­co­no­sciu­ti, non è co­per­to dal pa­tri­mo­nio di pre­vi­den­za di­spo­ni­bi­le. I det­ta­gli re­la­ti­vi al cal­co­lo dell’im­por­to sco­per­to so­no in­di­ca­ti nell’al­le­ga­to.

2 Gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za ge­sti­ti se­con­do il si­ste­ma del­la ca­pi­ta­liz­za­zio­ne in­te­gra­le, co­me pu­re quel­li ge­sti­ti se­con­do il si­ste­ma del­la ca­pi­ta­liz­za­zio­ne par­zia­le, il cui gra­do di co­per­tu­ra è in­fe­rio­re a quel­lo ini­zia­le (art. 72e LPP), de­vo­no in­for­ma­re ade­gua­ta­men­te l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za, il da­to­re di la­vo­ro, gli as­si­cu­ra­ti e i be­ne­fi­cia­ri di ren­di­te:123

a.
in me­ri­to al­la co­per­tu­ra in­suf­fi­cien­te e in par­ti­co­la­re all’en­ti­tà e al­le cau­se del­la stes­sa. La co­mu­ni­ca­zio­ne de­ve es­se­re ef­fet­tua­ta al più tar­di quan­do la co­per­tu­ra in­suf­fi­cien­te è con­sta­ta­ta, in ba­se al con­to an­nua­le, con­for­me­men­te all’al­le­ga­to;
b.
in me­ri­to al­le mi­su­re pre­se per rias­sor­bi­re l’im­por­to sco­per­to e al ter­mi­ne en­tro il qua­le pre­ve­de che la co­per­tu­ra sia nuo­va­men­te as­si­cu­ra­ta;
c.
in me­ri­to all’ap­pli­ca­zio­ne del pro­gram­ma di mi­su­re e all’ef­fi­ca­cia del­le stes­se. L’in­for­ma­zio­ne de­ve av­ve­ni­re pe­rio­di­ca­men­te.

3 Se l’in­te­res­se ap­pli­ca­to è in­fe­rio­re a quel­lo mi­ni­mo di cui all’ar­ti­co­lo 65d ca­po­ver­so 4 LPP, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve inol­tre di­mo­stra­re che le mi­su­re ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 65d ca­po­ver­so 3 let­te­re a e b LPP non ba­sta­no a rias­sor­bi­re l’im­por­to sco­per­to.

121 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 27 ott. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).

122 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

123 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 44a Riserve di contributi del datore di lavoro con rinuncia all’utilizzazione in caso di copertura insufficiente 124  

(art. 65e cpv. 3 LPP)

1 Do­po il rias­sor­bi­men­to com­ple­to dell’im­por­to sco­per­to, la ri­ser­va di con­tri­bu­ti del da­to­re di la­vo­ro con ri­nun­cia all’uti­liz­za­zio­ne (RCDL con ri­nun­cia all’uti­liz­za­zio­ne) de­ve es­se­re sciol­ta e tra­sfe­ri­ta nel­la ri­ser­va or­di­na­ria di con­tri­bu­ti del da­to­re di la­vo­ro. Non è pos­si­bi­le uno scio­gli­men­to par­zia­le an­ti­ci­pa­to del­la ri­ser­va.

2 Il pe­ri­to si espri­me in me­ri­to all’am­mis­si­bi­li­tà del­lo scio­gli­men­to del­la RCDL con ri­nun­cia all’uti­liz­za­zio­ne e la con­fer­ma all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.

3 Do­po il tra­sfe­ri­men­to del­la RCDL con ri­nun­cia all’uti­liz­za­zio­ne se­con­do il ca­po­ver­so 1, le ri­ser­ve or­di­na­rie di con­tri­bu­ti del da­to­re di la­vo­ro de­vo­no es­se­re com­pu­ta­te con i cre­di­ti da con­tri­bu­ti o con al­tri cre­di­ti dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za nei con­fron­ti del da­to­re di la­vo­ro fin­ché rag­giun­go­no l’im­por­to pre­ce­den­te il con­fe­ri­men­to op­pu­re il quin­tu­plo dei con­tri­bu­ti an­nui del da­to­re di la­vo­ro. An­che le pre­sta­zio­ni fa­col­ta­ti­ve del da­to­re di la­vo­ro a fa­vo­re dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za van­no pre­le­va­te da que­ste ri­ser­ve fi­no al rag­giun­gi­men­to del li­mi­te sum­men­zio­na­to.

4 Se esi­ste una RCDL con ri­nun­cia all’uti­liz­za­zio­ne, il pe­ri­to cal­co­la il gra­do di co­per­tu­ra con e sen­za l’at­tri­bu­zio­ne di que­sta ri­ser­va al pa­tri­mo­nio di­spo­ni­bi­le.

124 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 27 ott. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).

Art. 44b Impiego delle riserve di contributi del datore di lavoro con rinuncia all’utilizzazione in caso di liquidazione parziale o totale 125  

(art. 65e cpv. 3 lett. b LPP)

1 In ca­so di li­qui­da­zio­ne to­ta­le dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za, la RCDL con ri­nun­cia all’uti­liz­za­zio­ne è sciol­ta a fa­vo­re dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za.

2 In ca­so di li­qui­da­zio­ne par­zia­le dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za in­suf­fi­cien­te­men­te co­per­to, la RCDL con ri­nun­cia all’uti­liz­za­zio­ne va sciol­ta a fa­vo­re de­gli aven­ti di­rit­to nel­la mi­su­ra in cui si ri­fe­ri­sce al ca­pi­ta­le pre­vi­den­zia­le sco­per­to da tra­sfe­ri­re.

125 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 27 ott. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).

Art. 44c126  

126 Ori­gi­na­rio art. 44a. In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 23 ott. 2002 (RU 2002 3904). Abro­ga­to dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, con ef­fet­to dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 45127  

127 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, con ef­fet­to dal 1° ago. 2011 (RU 20113435).

Art. 46 Miglioramento delle prestazioni degli istituti collettivi e comuni in caso di riserve di fluttuazione non interamente alimentate 128  

(art. 65b lett. c LPP)

1 Nel ca­so in cui le ri­ser­ve di flut­tua­zio­ne non sia­no sta­te in­te­ra­men­te ali­men­ta­te, gli isti­tu­ti col­let­ti­vi e co­mu­ni sog­get­ti al­la L pos­so­no con­ce­de­re mi­glio­ra­men­ti del­le pre­sta­zio­ni se:

a.
il 50 per cen­to al mas­si­mo dell’ec­ce­den­za di ri­ca­vi pri­ma del­la co­sti­tu­zio­ne del­la ri­ser­va di flut­tua­zio­ne è uti­liz­za­ta per mi­glio­ra­men­ti del­le pre­sta­zio­ni; e
b.
la ri­ser­va di flut­tua­zio­ne è ali­men­ta­ta al­me­no in mi­su­ra del 75 per cen­to del cor­ren­te obiet­ti­vo di ri­fe­ri­men­to.

2 Le par­te­ci­pa­zio­ni al­le ec­ce­den­ze ri­sul­tan­ti da con­trat­ti d’as­si­cu­ra­zio­ne, ac­cre­di­ta­te a fa­vo­re dell’ave­re di ri­spar­mio de­gli as­si­cu­ra­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 68a LPP, non so­no con­si­de­ra­te un mi­glio­ra­men­to del­le pre­sta­zio­ni.

3 Que­sta di­spo­si­zio­ne non si ap­pli­ca agli isti­tu­ti di pre­vi­den­za di as­so­cia­zio­ni e agli isti­tu­ti di pre­vi­den­za che as­si­cu­ra­no più da­to­ri di la­vo­ro in stret­te re­la­zio­ni eco­no­mi­che o fi­nan­zia­rie.

128 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° ago. 2011 (RU 20113435).

Sezione 2: Contabilità e rendiconto 129

129Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 24 apr. 1996, in vigore dal 1° lug. 1996 (RU 19961494).

Art. 47 Regolarità 130  

(art. 65a cpv. 5 e 71 cpv. 1 LPP)131

1 Gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za e gli al­tri isti­tu­ti at­ti­vi nell’am­bi­to del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le qua­li gli isti­tu­ti di li­be­ro pas­sag­gio, gli isti­tu­ti per for­me pre­vi­den­zia­li ri­co­no­sciu­te ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 82 LPP, le fon­da­zio­ni di in­ve­sti­men­to, l’isti­tu­to col­let­to­re e il fon­do di ga­ran­zia, so­no re­spon­sa­bi­li dell’al­le­sti­men­to del con­to an­nua­le. Il con­to an­nua­le si com­po­ne del bi­lan­cio, del con­to d’eser­ci­zio e dell’al­le­ga­to. Es­so con­tie­ne i da­ti dell’eser­ci­zio pre­ce­den­te.132

2 Gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za al­le­sti­sco­no e ar­ti­co­la­no il con­to an­nua­le con­for­me­men­te al­le rac­co­man­da­zio­ni con­ta­bi­li Swiss GAAP RPC 26133 nel­la ver­sio­ne del 1° gen­na­io 2014. Ta­li rac­co­man­da­zio­ni si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia agli al­tri isti­tu­ti at­ti­vi nell’am­bi­to del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le.134

3 L’al­le­ga­to con­tie­ne in­di­ca­zio­ni e spie­ga­zio­ni com­ple­men­ta­ri con­cer­nen­ti lo sta­to pa­tri­mo­nia­le, il fi­nan­zia­men­to e sin­go­le po­ste del bi­lan­cio e del con­to d’eser­ci­zio. Even­ti suc­ces­si­vi al gior­no di chiu­su­ra del bi­lan­cio van­no pre­si in con­si­de­ra­zio­ne se in­ci­do­no no­te­vol­men­te sul­la va­lu­ta­zio­ne del­la si­tua­zio­ne dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za.

4 Si ap­pli­ca­no inol­tre gli ar­ti­co­li 957a, 958 ca­po­ver­so 3, 958c ca­po­ver­si 1 e 2 non­ché 958f del Co­di­ce del­le ob­bli­ga­zio­ni135, re­la­ti­vi al­la con­ta­bi­li­tà com­mer­cia­le.136

130Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 24 apr. 1996, in vi­go­re dal 1° lug. 1996 (RU 19961494).

131 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 24 mar. 2004, in vi­go­re dal 1° apr. 2004 (RU 2004 1709).

132 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 24 mar. 2004, in vi­go­re dal 1° apr. 2004 (RU 2004 1709).

133 In­di­riz­zo per l’or­di­na­zio­ne: Ver­lag SKV, Hans Hu­ber-Stras­se 4, Ca­sel­la po­sta­le 687, 8027Zu­ri­go; www.ver­lag­skv.ch

134 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 13 nov. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 20134143).

135 RS 220

136 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 dell’O del 26 ago. 2020 con­cer­nen­te mo­di­fi­che nell’am­bi­to del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le, in vi­go­re dal 1° ott. 2020 (RU 2020 3755).

Art. 48 Valutazione 137  

(art. 65a cpv. 5 e 71 cpv. 1 LPP)

Gli at­ti­vi e i pas­si­vi so­no va­lu­ta­ti con­for­me­men­te al­le rac­co­man­da­zio­ni con­ta­bi­li Swiss GAAP RPC 26. Le ri­ser­ve ne­ces­sa­rie per co­pri­re ri­schi at­tua­ria­li so­no cal­co­la­te in ba­se al rap­por­to at­tua­le del pe­ri­to in ma­te­ria di pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 53 ca­po­ver­so 2 LPP138.

137 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 24 mar. 2004, in vi­go­re dal 1° apr. 2004 (RU 2004 1709).

138 Que­sto ar­ti­co­lo è abro­ga­to. Ora: dell’art. 52e LPP.

Art. 48a Spese di amministrazione 139  

(art. 65 cpv. 3 LPP)

1 Nel con­to d’eser­ci­zio so­no in­di­ca­te le spe­se di am­mi­ni­stra­zio­ne se­guen­ti:

a.
le spe­se dell’am­mi­ni­stra­zio­ne ge­ne­ra­le;
b.
le spe­se di am­mi­ni­stra­zio­ne del pa­tri­mo­nio;
c.
le spe­se di mar­ke­ting e pub­bli­ci­ta­rie;
d.140
le spe­se per l’at­ti­vi­tà di me­dia­zio­ne e bro­ke­rag­gio;
e.141
le spe­se per l’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne e per il pe­ri­to in ma­te­ria di pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le;
f.142
le spe­se per le au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za.

2 Le spe­se di am­mi­ni­stra­zio­ne so­no in­di­ca­te con­for­me­men­te al­le rac­co­man­da­zio­ni con­ta­bi­li Swiss GAAP RPC 26.

3 Qua­lo­ra per uno o più in­ve­sti­men­ti le spe­se di am­mi­ni­stra­zio­ne del pa­tri­mo­nio non pos­sa­no es­se­re in­di­ca­te, l’en­ti­tà del cor­ri­spon­den­te pa­tri­mo­nio in­ve­sti­to de­ve fi­gu­ra­re se­pa­ra­ta­men­te nell’al­le­ga­to al con­to an­nua­le. Ogni sin­go­lo in­ve­sti­men­to re­che­rà men­zio­ne dell’ISIN (In­ter­na­tio­nal Se­cu­ri­ties Iden­ti­fi­ca­tion Num­ber), dell’of­fe­ren­te, del­la de­no­mi­na­zio­ne del pro­dot­to, del­la quan­ti­tà e del va­lo­re di mer­ca­to al ter­mi­ne fis­sa­to. L’or­ga­no su­pre­mo ana­liz­za an­nual­men­te la pon­de­ra­zio­ne e de­ci­de in me­ri­to al­la con­ti­nua­zio­ne di que­sta po­li­ti­ca d’in­ve­sti­men­to.143

139 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 24 mar. 2004, in vi­go­re dal 1° apr. 2004 (RU 2004 1709).

140 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

141 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

142 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

143 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Sezione 2a: Trasparenza144

144 Introdotta dal n. I dell’O del 24 mar. 2004, in vigore dal 1° apr. 2004 (RU 2004 1709).

Art. 48b Informazione delle casse pensioni affiliate 145  

(art. 65a cpv. 4 LPP)

1 Gli isti­tu­ti col­let­ti­vi de­vo­no in­for­ma­re ogni cas­sa pen­sio­ni af­fi­lia­ta in me­ri­to a:

a.
l’am­mon­ta­re dei con­tri­bu­ti o dei pre­mi com­ples­si­va­men­te ver­sa­ti, sud­di­vi­si in fun­zio­ne del ri­spar­mio, dei ri­schio e del­le spe­se;
b.
la par­te di con­tri­bu­ti o di pre­mi che la cas­sa pen­sio­ni af­fi­lia­ta è te­nu­ta a ver­sa­re, sud­di­vi­si in fun­zio­ne del ri­spar­mio, dei ri­schi e del­le spe­se.

2 De­vo­no inol­tre in­for­ma­re ogni cas­sa pen­sio­ni af­fi­lia­ta in me­ri­to a:

a.
il to­ta­le dei fon­di li­be­ri o del­le ec­ce­den­ze ri­sul­tan­ti dai con­trat­ti d’as­si­cu­ra­zio­ne;
b.
la chia­ve di ri­par­ti­zio­ne ap­pli­ca­ta in se­no all’isti­tu­to col­let­ti­vo;
c.
la quo­ta di ec­ce­den­ze spet­tan­te al­la cas­sa pen­sio­ni af­fi­lia­ta.

145 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° ago. 2011 (RU 20113435).

Art. 48c Informazione degli assicurati 146  

(art. 86b cpv. 2 LPP)

1 Gli isti­tu­ti col­let­ti­vi de­vo­no in­di­ca­re nell’al­le­ga­to al con­to an­nua­le le in­for­ma­zio­ni di cui all’ar­ti­co­lo 48b che li con­cer­no­no.

2 La com­mis­sio­ne di pre­vi­den­za co­mu­ni­ca per scrit­to agli as­si­cu­ra­ti che ne fan­no ri­chie­sta le in­for­ma­zio­ni con­cer­nen­ti la cas­sa pen­sio­ni af­fi­lia­ta.

146 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 48d147  

147 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, con ef­fet­to dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 48e Accantonamenti e riserve di fluttuazione 148  

(art. 65b LPP)

L’isti­tu­to di pre­vi­den­za sta­bi­li­sce in un re­go­la­men­to le nor­me per co­sti­tui­re ac­can­to­na­men­ti e ri­ser­ve di flut­tua­zio­ne. A tal fi­ne de­ve os­ser­va­re il prin­ci­pio del­la con­ti­nui­tà.

148 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Sezione 2b: Integrità e lealtà dei responsabili149

149 Introdotta dal n. I dell’O del 18 ago. 2004 (RU 200442794653). Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vigore dal 1° ago. 2011 (RU 20113435). Vedi anche le disp. trans. di detta mod. alla fine del presente testo.

Art. 48f Requisiti dei membri dell’organo di gestione e degli amministratori di patrimoni 150  

(art. 51b cpv. 1 LPP)

1 Le per­so­ne in­ca­ri­ca­te di ge­sti­re un isti­tu­to di pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le o un isti­tu­to de­di­to al­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le de­vo­no di­mo­stra­re di pos­se­de­re co­no­scen­ze pra­ti­che e teo­ri­che ap­pro­fon­di­te nel set­to­re del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le.

2 Le per­so­ne e le isti­tu­zio­ni in­ca­ri­ca­te di am­mi­ni­stra­re il pa­tri­mo­nio de­vo­no es­se­re abi­li­ta­te a ta­le sco­po e of­fri­re ga­ran­zia di adem­pie­re in par­ti­co­la­re i re­qui­si­ti di cui all’ar­ti­co­lo 51b ca­po­ver­so 1 LPP, non­ché di ri­spet­ta­re gli ar­ti­co­li 48g–48l. Non so­no con­si­de­ra­te co­me am­mi­ni­stra­zio­ne del pa­tri­mo­nio la ma­nu­ten­zio­ne e la ge­stio­ne di im­mo­bi­li.

3 Per le so­cie­tà di per­so­ne e le per­so­ne giu­ri­di­che, i re­qui­si­ti di cui ai ca­po­ver­si 1 e 2 val­go­no an­che per i mem­bri dell’or­ga­no su­pe­rio­re di di­re­zio­ne o am­mi­ni­stra­zio­ne e per al­tre per­so­ne con fun­zio­ni de­ci­sio­na­li.

4 Pos­so­no es­se­re in­ca­ri­ca­te di am­mi­ni­stra­re il pa­tri­mo­nio sol­tan­to le per­so­ne o isti­tu­zio­ni ester­ne se­guen­ti:

a.
gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za re­gi­stra­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 48 LPP;
b.
le fon­da­zio­ni d’in­ve­sti­men­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 53gLPP;
c.
gli isti­tu­ti d’as­si­cu­ra­zio­ne di di­rit­to pub­bli­co se­con­do l’ar­ti­co­lo 67 ca­po­ver­so 1 LPP;
d.
le ban­che se­con­do la leg­ge dell’8 no­vem­bre 1934151 sul­le ban­che;
e.152
le so­cie­tà di in­ter­me­dia­zio­ne mo­bi­lia­re se­con­do l’ar­ti­co­lo 41 del­la leg­ge del 15 giu­gno 2018153 su­gli isti­tu­ti fi­nan­zia­ri (LI­sFi);
f.154
le di­re­zio­ni dei fon­di se­con­do l’ar­ti­co­lo 32 LI­sFi e i ge­sto­ri di pa­tri­mo­ni col­let­ti­vi se­con­do l’ar­ti­co­lo 24 LI­sFi;
g.
le im­pre­se di as­si­cu­ra­zio­ne se­con­do la leg­ge del 17 di­cem­bre 2004155 sul­la sor­ve­glian­za de­gli as­si­cu­ra­to­ri; e
h.
gli in­ter­me­dia­ri fi­nan­zia­ri at­ti­vi all’este­ro sot­to­po­sti al­la vi­gi­lan­za di un’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za este­ra;
i.156
i da­to­ri di la­vo­ro che am­mi­ni­stra­no il pa­tri­mo­nio del lo­ro isti­tu­to di pre­vi­den­za;
j.157
le as­so­cia­zio­ni di da­to­ri di la­vo­ro e le as­so­cia­zio­ni di sa­la­ria­ti che am­mi­ni­stra­no il pa­tri­mo­nio dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za del­la lo­ro as­so­cia­zio­ne.

5a7 ...158

150 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O dell’8 mag. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 1349).

151 RS 952.0

152 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 1 n. II 7 dell’O del 6 nov. 2019 su­gli isti­tu­ti fi­nan­zia­ri, in vi­go­re dal 1° gen. 2020 (RU 2019 4633).

153 RS 954.1

154 Nuo­vo te­sto giu­sta l’all. 1 n. II 7 dell’O del 6 nov. 2019 su­gli isti­tu­ti fi­nan­zia­ri, in vi­go­re dal 1° gen. 2020 (RU 2019 4633).

155 RS 961.01

156 In­tro­dot­ta dall’all. 1 n. II 7 dell’O del 6 nov. 2019 su­gli isti­tu­ti fi­nan­zia­ri, in vi­go­re dal 1° gen. 2020 (RU 2019 4633).

157 In­tro­dot­ta dall’all. 1 n. II 7 dell’O del 6 nov. 2019 su­gli isti­tu­ti fi­nan­zia­ri, in vi­go­re dal 1° gen. 2020 (RU 2019 4633).

158 Abro­ga­ti dall’all. 1 n. II 7 dell’O del 6 nov. 2019 su­gli isti­tu­ti fi­nan­zia­ri, con ef­fet­to dal 1° gen. 2020 (RU 2019 4633).

Art. 48g Verifica dell’integrità e della lealtà dei responsabili  

(art. 51b cpv. 1 LPP)

1 La ve­ri­fi­ca dell’in­te­gri­tà e del­la leal­tà dei re­spon­sa­bi­li di un isti­tu­to di pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le o di un isti­tu­to de­di­to al­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le av­vie­ne di re­go­la nel con­te­sto del­la ve­ri­fi­ca di cui all’ar­ti­co­lo 13 dell’or­di­nan­za del 10 e 22 giu­gno 2011159 con­cer­nen­te la vi­gi­lan­za nel­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le.

2 Gli av­vi­cen­da­men­ti di per­so­na­le nell’or­ga­no su­pre­mo, nell’or­ga­no di ge­stio­ne, nell’am­mi­ni­stra­zio­ne o nell’am­mi­ni­stra­zio­ne pa­tri­mo­nia­le de­vo­no es­se­re co­mu­ni­ca­ti sen­za in­du­gio all’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za com­pe­ten­te. Que­st’ul­ti­ma può pro­ce­de­re a una ve­ri­fi­ca dell’in­te­gri­tà e del­la leal­tà.

Art. 48h Conflitti d’interesse  

(art. 51b cpv. 2 LPP)

1 Le per­so­ne ester­ne in­ca­ri­ca­te del­la ge­stio­ne o dell’am­mi­ni­stra­zio­ne pa­tri­mo­nia­le, co­me pu­re gli aven­ti eco­no­mi­ca­men­te di­rit­to di im­pre­se in­ve­sti­te di ta­li com­pi­ti, non pos­so­no far par­te dell’or­ga­no su­pre­mo dell’isti­tu­to.

2 I con­trat­ti di am­mi­ni­stra­zio­ne pa­tri­mo­nia­le, di as­si­cu­ra­zio­ne e di ge­stio­ne che l’isti­tu­to con­clu­de ai fi­ni dell’at­tua­zio­ne del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le de­vo­no po­ter es­se­re ri­sol­ti al più tar­di cin­que an­ni do­po la lo­ro sti­pu­la­zio­ne sen­za svan­tag­gi per l’isti­tu­to.

Art. 48i Negozi giuridici con persone vicine  

(art. 51c LPP)

1 In ca­so di ne­go­zi giu­ri­di­ci im­por­tan­ti con per­so­ne vi­ci­ne oc­cor­re chie­de­re of­fer­te al­ter­na­ti­ve. L’ag­giu­di­ca­zio­ne de­ve av­ve­ni­re con la mas­si­ma tra­spa­ren­za.

2 So­no con­si­de­ra­te per­so­ne vi­ci­ne in par­ti­co­la­re il co­niu­ge, il part­ner re­gi­stra­to, il part­ner con­vi­ven­te, i pa­ren­ti fi­no al se­con­do gra­do e, per le per­so­ne giu­ri­di­che, gli aven­ti eco­no­mi­ca­men­te di­rit­to.

Art. 48j Affari per conto proprio  

(art. 53a lett. a LPP)

1 Le per­so­ne e le isti­tu­zio­ni in­ca­ri­ca­te di am­mi­ni­stra­re il pa­tri­mo­nio de­vo­no agi­re nell’in­te­res­se dell’isti­tu­to. In par­ti­co­la­re, non so­no au­to­riz­za­te a:

a.
sfrut­ta­re la co­no­scen­za di man­da­ti dell’isti­tu­to per ef­fet­tua­re in an­ti­ci­po, pa­ral­le­la­men­te o su­bi­to do­po le me­de­si­me tran­sa­zio­ni per con­to pro­prio (front/pa­ral­lel/af­ter run­ning);
b.
com­pie­re ope­ra­zio­ni su un ti­to­lo o un in­ve­sti­men­to quan­do è trat­ta­to dall’isti­tu­to e qua­lo­ra ne pos­sa de­ri­va­re uno svan­tag­gio per que­st’ul­ti­mo; è equi­pa­ra­ta a un’ope­ra­zio­ne com­mer­cia­le ogni par­te­ci­pa­zio­ne a si­mi­li af­fa­ri sot­to al­tra for­ma;
c.
mo­di­fi­ca­re la com­po­si­zio­ne dei de­po­si­ti dell’isti­tu­to in as­sen­za di un in­te­res­se eco­no­mi­co di que­st’ul­ti­mo.
Art. 48k Cessione di vantaggi patrimoniali  

(art. 53a lett. b LPP)

1 Le per­so­ne e le isti­tu­zio­ni in­ca­ri­ca­te del­la ge­stio­ne, dell’am­mi­ni­stra­zio­ne o dell’am­mi­ni­stra­zio­ne pa­tri­mo­nia­le di un isti­tu­to di pre­vi­den­za de­vo­no de­fi­ni­re chia­ra­men­te le mo­da­li­tà di re­tri­bu­zio­ne in una con­ven­zio­ne scrit­ta e in­di­car­ne l’im­por­to. De­vo­no ce­de­re ob­bli­ga­to­ria­men­te all’isti­tu­to tut­ti i van­tag­gi pa­tri­mo­nia­li sup­ple­men­ta­ri ot­te­nu­ti nell’eser­ci­zio del­la lo­ro at­ti­vi­tà per l’isti­tu­to.

2 Le per­so­ne o isti­tu­zio­ni ester­ne in­ca­ri­ca­te dell’in­ter­me­dia­zio­ne di af­fa­ri pre­vi­den­zia­li de­vo­no in­for­ma­re il clien­te, al pri­mo con­tat­to, sul ge­ne­re e la pro­ve­nien­za di tut­te le in­den­ni­tà per­ce­pi­te per la lo­ro at­ti­vi­tà di in­ter­me­dia­zio­ne. Le mo­da­li­tà di re­tri­bu­zio­ne de­vo­no es­se­re ob­bli­ga­to­ria­men­te fis­sa­te in una con­ven­zio­ne scrit­ta da sot­to­por­re all’isti­tu­to di pre­vi­den­za e al da­to­re di la­vo­ro. So­no vie­ta­ti il pa­ga­men­to e l’ac­cet­ta­zio­ne di in­den­ni­tà sup­ple­men­ta­ri in fun­zio­ne del vo­lu­me, del­la cre­sci­ta o del dan­no.

Art. 48l Obbligo di comunicare  

(art. 51b cpv. 2, 52c cpv. 1 lett. b e 53a lett. b LPP)

1 Le per­so­ne e le isti­tu­zio­ni in­ca­ri­ca­te del­la ge­stio­ne o dell’am­mi­ni­stra­zio­ne pa­tri­mo­nia­le de­vo­no co­mu­ni­ca­re an­nual­men­te i pro­pri le­ga­mi d’in­te­res­se all’or­ga­no su­pre­mo. Fra que­sti rien­tra­no in par­ti­co­la­re il ruo­lo di aven­te eco­no­mi­ca­men­te di­rit­to di azien­de che in­trat­ten­go­no una re­la­zio­ne d’af­fa­ri con l’isti­tu­to. I mem­bri dell’or­ga­no su­pre­mo di­chia­ra­no i pro­pri le­ga­mi d’in­te­res­se all’uf­fi­cio di re­vi­sio­ne.

2 Le per­so­ne e le isti­tu­zio­ni in­ca­ri­ca­te del­la ge­stio­ne, dell’am­mi­ni­stra­zio­ne o dell’am­mi­ni­stra­zio­ne pa­tri­mo­nia­le dell’isti­tu­to de­vo­no for­ni­re ogni an­no una di­chia­ra­zio­ne scrit­ta all’or­ga­no su­pre­mo in cui con­fer­ma­no di aver con­se­gna­to tut­ti i van­tag­gi pa­tri­mo­nia­li di cui all’ar­ti­co­lo 48k.

Sezione 3: Investimento del patrimonio

Art. 49 Definizione di patrimonio 160  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

1 Il pa­tri­mo­nio ai sen­si de­gli ar­ti­co­li 50–59 è co­sti­tui­to dal­la som­ma de­gli at­ti­vi iscrit­ti nel bi­lan­cio com­mer­cia­le, sen­za con­si­de­ra­re un even­tua­le ri­por­to del­le per­di­te.

2 I va­lo­ri di ri­scat­to dei con­trat­ti d’as­si­cu­ra­zio­ne col­let­ti­va pos­so­no pu­re es­se­re con­glo­ba­ti nel pa­tri­mo­nio.161

160 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

161 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 6 giu. 2014, in vi­go­re dal 1° lug. 2014 (RU 2014 1585).

Art. 49a Responsabilità gestionale e compiti dell’organo superiore 162  

(art. 51 cpv. 1 e 2, 53ae 71 cpv. 1 LPP)

1 L’or­ga­no su­pe­rio­re è re­spon­sa­bi­le per la ge­stio­ne de­gli in­ve­sti­men­ti. Es­so im­po­sta, con­trol­la e di­ri­ge in mo­do tra­spa­ren­te la ge­stio­ne del pa­tri­mo­nio te­nen­do con­to dei fat­to­ri di red­di­ti­vi­tà e di ri­schio.

2 L’or­ga­no su­pe­rio­re ha in par­ti­co­la­re i se­guen­ti com­pi­ti:

a.
sta­bi­li­sce in un re­go­la­men­to gli obiet­ti­vi e i prin­ci­pi, l’or­ga­niz­za­zio­ne e la pro­ce­du­ra re­la­ti­vi al pa­tri­mo­nio in­ve­sti­to;
b.
de­fi­ni­sce le re­go­le ap­pli­ca­bi­li all’eser­ci­zio dei di­rit­ti d’azio­ni­sta dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za;
c.163
pren­de le mi­su­re di ca­rat­te­re or­ga­niz­za­ti­vo at­te a con­cre­tiz­za­re gli ar­ti­co­li 48f–48l.
d.
sta­bi­li­sce le esi­gen­ze che de­vo­no sod­di­sfa­re le per­so­ne e le isti­tu­zio­ni in­ca­ri­ca­te di in­ve­sti­re e am­mi­ni­stra­re il pa­tri­mo­nio dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za.

3 Nell’ema­na­re le pre­scri­zio­ni di cui al ca­po­ver­so 2 let­te­re c e d, può ri­fe­rir­si a nor­me e re­go­le di or­ga­niz­za­zio­ni e as­so­cia­zio­ni ge­ne­ral­men­te ri­co­no­sciu­te.

162In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 24 apr. 1996 (RU 19961494). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

163 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435). Ve­di an­che le di­sp. trans. di det­ta mod. al­la fi­ne del pre­sen­te te­sto.

Art. 50 Sicurezza e ripartizione dei rischi 164  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

1 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve sce­glie­re, ge­sti­re e con­trol­la­re ac­cu­ra­ta­men­te gli in­ve­sti­men­ti che ope­ra.

2 All’at­to dell’in­ve­sti­men­to del pa­tri­mo­nio, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve as­si­cu­rar­si che la si­cu­rez­za del con­se­gui­men­to de­gli sco­pi di pre­vi­den­za sia ga­ran­ti­ta. La si­cu­rez­za de­ve es­se­re va­lu­ta­ta se­gna­ta­men­te te­nen­do con­to del­la to­ta­li­tà de­gli at­ti­vi e dei pas­si­vi, non­ché del­la strut­tu­ra e dell’evo­lu­zio­ne pre­ve­di­bi­le dell’ef­fet­ti­vo de­gli as­si­cu­ra­ti.165

3 All’at­to dell’in­ve­sti­men­to del pa­tri­mo­nio, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve ri­spet­ta­re il prin­ci­pio del­la ri­par­ti­zio­ne ap­pro­pria­ta dei ri­schi; i mez­zi de­vo­no, in par­ti­co­la­re, es­se­re ri­par­ti­ti tra di­ver­se ca­te­go­rie di in­ve­sti­men­ti, non­ché tra pa­rec­chie re­gio­ni e set­to­ri eco­no­mi­ci.166

4 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za può, se il suo re­go­la­men­to lo pre­ve­de, esten­de­re le pos­si­bi­li­tà d’in­ve­sti­men­to se­con­do gli ar­ti­co­li 53 ca­po­ver­si 1–4, 54, 54a, 54b ca­po­ver­so 1, 55, 56, 56a ca­po­ver­si 1 e 5 non­ché 57 ca­po­ver­si 2 e 3, pur­ché com­pro­vi in mo­do con­clu­den­te nell’al­le­ga­to al con­to an­nua­le l’os­ser­van­za dei ca­po­ver­si 1–3.167 Gli in­ve­sti­men­ti che com­por­ta­no l’ob­bli­go di ef­fet­tua­re ver­sa­men­ti sup­ple­ti­vi so­no vie­ta­ti. Fan­no ec­ce­zio­ne gli in­ve­sti­men­ti di cui all’ar­ti­co­lo 53 ca­po­ver­so 5 let­te­ra c.168

4bis Un isti­tu­to di pre­vi­den­za che pro­po­ne di­ver­se stra­te­gie d’in­ve­sti­men­to nell’am­bi­to di uno stes­so pia­no di pre­vi­den­za può, se il suo re­go­la­men­to lo pre­ve­de, esten­de­re le pos­si­bi­li­tà d’in­ve­sti­men­to se­con­do gli ar­ti­co­li 53 ca­po­ver­si 1–4, 54, 54a, 54b ca­po­ver­so 1, 55, 56 e 56a ca­po­ver­si 1 e 5. Nell’al­le­ga­to al con­to an­nua­le de­ve com­pro­va­re in mo­do con­clu­den­te l’os­ser­van­za dei ca­po­ver­si 1 e 3 e l’os­ser­van­za per ana­lo­gia del ca­po­ver­so 2. Gli in­ve­sti­men­ti che com­por­ta­no l’ob­bli­go di ef­fet­tua­re ver­sa­men­ti sup­ple­ti­vi so­no vie­ta­ti.169

5 Se le con­di­zio­ni di cui ai ca­po­ver­si 4 e 4bis per un’esten­sio­ne del­le pos­si­bi­li­tà di in­ve­sti­men­to non so­no adem­piu­te, l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za pren­de mi­su­re ap­pro­pria­te. Può an­che esi­ge­re di ade­gua­re l’in­ve­sti­men­to del pa­tri­mo­nio.170

6 L’os­ser­van­za de­gli ar­ti­co­li 53–57 non esi­me dall’ob­bli­go di ri­spet­ta­re le pre­scri­zio­ni dei ca­po­ver­si 1–3. Que­sto non si ap­pli­ca agli in­ve­sti­men­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 54 ca­po­ver­so 2 let­te­re c e d.171

164 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mar. 2000, in vi­go­re dal 1° apr. 2000 (RU 2000 1265).

165 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

166 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 6 giu. 2014, in vi­go­re dal 1° lug. 2014 (RU 2014 1585).

167 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 30 ago. 2017, in vi­go­re dal 1° ott. 2017 (RU 2017 5021).

168 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 19 set. 2008 (RU 2008 4651). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 6 giu. 2014, in vi­go­re dal 1° lug. 2014 (RU 2014 1585).

169 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 30 ago. 2017, in vi­go­re dal 1° ott. 2017 (RU 2017 5021).

170 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 19 set. 2008 (RU 2008 4651). Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 30 ago. 2017, in vi­go­re dal 1° ott. 2017 (RU 2017 5021).

171 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

Art. 51 Redditività  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

L’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve per­se­gui­re una red­di­ti­vi­tà cor­ri­spon­den­te al mer­ca­to mo­ne­ta­rio, fi­nan­zia­rio e im­mo­bi­lia­re.

Art. 52 Liquidità  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

L’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve ba­da­re af­fin­ché le pre­sta­zio­ni d’as­si­cu­ra­zio­ne e di li­be­ro pas­sag­gio pos­sa­no es­se­re ver­sa­te dal mo­men­to in cui so­no esi­gi­bi­li. Es­so ri­par­ti­sce ade­gua­ta­men­te il suo pa­tri­mo­nio in in­ve­sti­men­ti a cor­to, me­dio e lun­go ter­mi­ne.

Art. 53 Investimenti autorizzati 172  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

1 Il pa­tri­mo­nio di un isti­tu­to di pre­vi­den­za può es­se­re in­ve­sti­to in:

a.
con­tan­ti;
b.
cre­di­ti espres­si in im­por­ti fis­si dei ti­pi se­guen­ti:
1.
ave­ri su con­ti cor­ren­ti po­sta­li o con­ti ban­ca­ri,
2.
in­ve­sti­men­ti sul mer­ca­to mo­ne­ta­rio del­la du­ra­ta mas­si­ma di 12 me­si,
3.
ob­bli­ga­zio­ni di cas­sa,
4.
ob­bli­ga­zio­ni (com­pre­se quel­le con di­rit­to di con­ver­sio­ne o d’op­zio­ne),
5.
ob­bli­ga­zio­ni ga­ran­ti­te,
6.
ti­to­li ipo­te­ca­ri sviz­ze­ri,
7.
ri­co­no­sci­men­ti di de­bi­to di en­ti di di­rit­to pub­bli­co sviz­ze­ri,
8.
va­lo­ri di ri­scat­to di con­trat­ti d’as­si­cu­ra­zio­ne col­let­ti­va,
9.
nel ca­so di in­ve­sti­men­ti ba­sa­ti su un in­di­ce ob­bli­ga­zio­na­rio usua­le, am­pia­men­te dif­fe­ren­zia­to e lar­ga­men­te dif­fu­so, i cre­di­ti in­clu­si nell’in­di­ce;
c.
im­mo­bi­li in pro­prie­tà in­di­vi­dua­le o in com­pro­prie­tà, com­pre­se le co­stru­zio­ni in di­rit­to di su­per­fi­cie, non­ché ter­re­ni edi­fi­ca­bi­li;
d.
par­te­ci­pa­zio­ni a so­cie­tà qua­li le azio­ni e i buo­ni di par­te­ci­pa­zio­ne, ti­to­li ana­lo­ghi qua­li i buo­ni di go­di­men­to, co­me pu­re quo­te so­cia­li di coo­pe­ra­ti­ve; le par­te­ci­pa­zio­ni a so­cie­tà e i ti­to­li ana­lo­ghi so­no am­mes­si se so­no quo­ta­ti in bor­sa o ne­go­zia­ti su un al­tro mer­ca­to re­go­la­men­ta­to aper­to al pub­bli­co;
dbis.173
in­fra­strut­tu­re;
e.174
in­ve­sti­men­ti al­ter­na­ti­vi qua­li i fon­di spe­cu­la­ti­vi (hed­ge funds), le pri­va­te equi­ty, le in­su­ran­ce lin­ked se­cu­ri­ties e le ma­te­rie pri­me.

2 Gli in­ve­sti­men­ti di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­re a–d pos­so­no es­se­re ope­ra­ti me­dian­te in­ve­sti­men­ti di­ret­ti op­pu­re in­ve­sti­men­ti col­let­ti­vi se­con­do l’ar­ti­co­lo 56 o stru­men­ti fi­nan­zia­ri de­ri­va­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 56a. Que­sto va­le an­che per gli in­ve­sti­men­ti di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­ra dbis, pur­ché sia­no di­ver­si­fi­ca­ti in mo­do ap­pro­pria­to; in ca­so con­tra­rio que­sti in­ve­sti­men­ti de­vo­no adem­pie­re i re­qui­si­ti di cui al ca­po­ver­so 4.175

3 I cre­di­ti non elen­ca­ti al ca­po­ver­so 1 let­te­ra b so­no con­si­de­ra­ti in­ve­sti­men­ti al­ter­na­ti­vi, in par­ti­co­la­re:

a.
i cre­di­ti non espres­si in im­por­ti fis­si o il cui rim­bor­so to­ta­le o par­zia­le è sog­get­to a con­di­zio­ni;
b.
i cre­di­ti car­to­la­riz­za­ti, qua­li i ti­to­li ga­ran­ti­ti da at­ti­vi­tà (as­set bac­ked se­curities), e al­tri cre­di­ti de­ri­van­ti da un tra­sfe­ri­men­to di ri­schi, qua­li i cre­di­ti nei con­fron­ti di una so­cie­tà vei­co­lo o quel­li ba­sa­ti su de­ri­va­ti cre­di­ti­zi;
c.
i pre­sti­ti ga­ran­ti­ti se­nior (se­nior se­cu­red loan).

4 Gli in­ve­sti­men­ti al­ter­na­ti­vi pos­so­no es­se­re ef­fet­tua­ti sol­tan­to me­dian­te in­ve­sti­men­ti col­let­ti­vi di­ver­si­fi­ca­ti, cer­ti­fi­ca­ti di­ver­si­fi­ca­ti o pro­dot­ti strut­tu­ra­ti di­ver­si­fi­ca­ti.

5 È am­mes­so un ef­fet­to le­va sol­tan­to nei ca­si se­guen­ti:

a.
in­ve­sti­men­ti al­ter­na­ti­vi;
b.
in­ve­sti­men­ti col­let­ti­vi re­go­la­ti in im­mo­bi­li, pur­ché la quo­ta di co­sti­tu­zio­ne in pe­gno non pos­sa ec­ce­de­re il 50 per cen­to del va­lo­re ve­na­le;
c.
un in­ve­sti­men­to in un sin­go­lo im­mo­bi­le con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 54b ca­po­ver­so 2;
d.
in­ve­sti­men­ti in stru­men­ti fi­nan­zia­ri de­ri­va­ti, pur­ché ta­le ef­fet­to le­va non in­te­res­si l’in­te­ro pa­tri­mo­nio dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za.

6 La leg­ge del 23 giu­gno 2006176 su­gli in­ve­sti­men­ti col­let­ti­vi e le re­la­ti­ve di­spo­si­zio­ni d’ese­cu­zio­ne si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia ai pre­sti­ti di va­lo­ri mo­bi­lia­ri e al­le ope­ra­zio­ni di pen­sio­ne. Le ope­ra­zio­ni di pen­sio­ne in cui l’isti­tu­to di pre­vi­den­za agi­sce qua­le ce­den­te non so­no am­mes­se.

172 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 6 giu. 2014, in vi­go­re dal 1° lug. 2014 (RU 2014 1585).

173 In­tro­dot­ta dal n. I 2 dell’O del 26 ago. 2020 con­cer­nen­te mo­di­fi­che nell’am­bi­to del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le, in vi­go­re dal 1° ott. 2020 (RU 2020 3755).

174 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I 2 dell’O del 26 ago. 2020 con­cer­nen­te mo­di­fi­che nell’am­bi­to del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le, in vi­go­re dal 1° ott. 2020 (RU 2020 3755).

175 Per. in­tro­dot­to dal n. I 2 dell’O del 26 ago. 2020 con­cer­nen­te mo­di­fi­che nell’am­bi­to del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le, in vi­go­re dal 1° ott. 2020 (RU 2020 3755).

176 RS 951.31

Art. 53a Investimenti a basso rischio 177  

(art. 19a LFLP)

1 So­no con­si­de­ra­ti a bas­so ri­schio gli in­ve­sti­men­ti se­guen­ti:

a.
con­tan­ti (fran­chi sviz­ze­ri);
b.
cre­di­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 53 ca­po­ver­so 1 let­te­ra b nu­me­ri 1–8, espres­si in fran­chi sviz­ze­ri o in va­lu­te este­re co­per­te, con un buon gra­do di sol­vi­bi­li­tà, esclu­se le ob­bli­ga­zio­ni con di­rit­to di con­ver­sio­ne o d’op­zio­ne.

2 La du­ra­ta me­dia di tut­ti i cre­di­ti non può su­pe­ra­re i cin­que an­ni. I de­ri­va­ti so­no am­mes­si uni­ca­men­te a co­per­tu­ra di cre­di­ti in va­lu­ta este­ra.

177 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 30 ago. 2017, in vi­go­re dal 1° ott. 2017 (RU 2017 5021). Ve­di an­che le di­sp. trans. di det­ta mod. al­la fi­ne del pre­sen­te te­sto.

Art. 54 Limite d’investimento per debitore 178  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

1 Il 10 per cen­to al mas­si­mo del pa­tri­mo­nio to­ta­le può es­se­re in­ve­sti­to in cre­di­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 53 ca­po­ver­so 1 let­te­ra b pres­so un uni­co de­bi­to­re.

2 Il li­mi­te mas­si­mo sta­bi­li­to nel ca­po­ver­so 1 può es­se­re su­pe­ra­to per i cre­di­ti se­guen­ti:

a.
cre­di­ti nei con­fron­ti del­la Con­fe­de­ra­zio­ne;
b.
cre­di­ti nei con­fron­ti di isti­tu­ti sviz­ze­ri di emis­sio­ne di ob­bli­ga­zio­ni fon­dia­rie;
c.
cre­di­ti in ra­gio­ne di con­trat­ti d’as­si­cu­ra­zio­ne col­let­ti­va sti­pu­la­ti dall’isti­tu­to di pre­vi­den­za con un isti­tu­to d’as­si­cu­ra­zio­ne con se­de in Sviz­ze­ra o nel Lie­ch­ten­stein;
d.
cre­di­ti nei con­fron­ti di Can­to­ni o Co­mu­ni, qua­lo­ra ri­sul­ti­no da im­pe­gni le­ga­ti al di­rit­to di pre­vi­den­za non in­te­gral­men­te fi­nan­zia­ti, qua­li la­cu­ne nel­la co­per­tu­ra, as­sun­zio­ne di de­bi­to per in­den­ni­tà di rin­ca­ro o ver­sa­men­ti a po­ste­rio­ri in ca­so di au­men­ti di sti­pen­dio.

3 I ca­po­ver­si 1 e 2 si ap­pli­ca­no an­che in ca­so di pro­dot­ti de­ri­va­ti, qua­li pro­dot­ti strut­tu­ra­ti o cer­ti­fi­ca­ti.

178 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

Art. 54a Limite per partecipazioni a società 179  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

Gli in­ve­sti­men­ti in par­te­ci­pa­zio­ni se­con­do l’ar­ti­co­lo 53 ca­po­ver­so 1 let­te­ra d non pos­so­no su­pe­ra­re, per ogni so­cie­tà, il 5 per cen­to del pa­tri­mo­nio to­ta­le.

179 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

Art. 54b Limite per investimenti in immobili e loro costituzione in pegno 180  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

1 Gli in­ve­sti­men­ti in im­mo­bi­li se­con­do l’ar­ti­co­lo 53 ca­po­ver­so 1 let­te­ra c non pos­so­no su­pe­ra­re, per ogni og­get­to, il 5 per cen­to del pa­tri­mo­nio to­ta­le.

2 Se un isti­tu­to di pre­vi­den­za pren­de tem­po­ra­nea­men­te in pre­sti­to fon­di di ter­zi, il sin­go­lo im­mo­bi­le può es­se­re co­sti­tui­to in pe­gno per il 30 per cen­to al mas­si­mo del suo va­lo­re ve­na­le.

3 Un isti­tu­to di pre­vi­den­za che pro­po­ne di­ver­se stra­te­gie nell’am­bi­to di uno stes­so pia­no di pre­vi­den­za non può co­sti­tui­re in pe­gno im­mo­bi­li.181

180 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

181 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 30 ago. 2017, in vi­go­re dal 1° ott. 2017 (RU 2017 5021).

Art. 55 Limiti per categoria 182  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

Al­le sin­go­le ca­te­go­rie d’in­ve­sti­men­to si ap­pli­ca­no i se­guen­ti li­mi­ti ri­fe­ri­ti al pa­tri­mo­nio to­ta­le:

a.183
50 per cen­to:per i ti­to­li ipo­te­ca­ri sviz­ze­ri su im­mo­bi­li, co­stru­zio­ni in di­rit­to di su­per­fi­cie, non­ché ter­re­ni edi­fi­ca­bi­li; il va­lo­re di pe­gno non può tut­ta­via su­pe­ra­re l’80 per cen­to del va­lo­re ve­na­le; le let­te­re di pe­gno so­no trat­ta­te co­me ti­to­li ipo­te­ca­ri;
b.
50 per cen­to:per gli in­ve­sti­men­ti in azio­ni;
c.
30 per cen­to:per gli in­ve­sti­men­ti im­mo­bi­lia­ri, di cui al mas­si­mo un ter­zo all’este­ro;
d.
15 per cen­to:per gli in­ve­sti­men­ti al­ter­na­ti­vi;
e.
30 per cen­to­per gli in­ve­sti­men­ti in va­lu­te este­re le cui flut­tua­zio­ni di cam­bio non so­no as­si­cu­ra­te;
f.184
10 per cen­to: per gli in­ve­sti­men­ti in in­fra­strut­tu­re.

182 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

183 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 6 giu. 2014, in vi­go­re dal 1° lug. 2014 (RU 2014 1585).

184 In­tro­dot­ta dal n. I 2 dell’O del 26 ago. 2020 con­cer­nen­te mo­di­fi­che nell’am­bi­to del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le, in vi­go­re dal 1° ott. 2020 (RU 2020 3755).

Art. 56 Investimenti collettivi 185  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

1 Gli in­ve­sti­men­ti col­let­ti­vi so­no in­ve­sti­men­ti di par­ti del pa­tri­mo­nio ope­ra­ti in co­mu­ne da di­ver­si in­ve­sti­to­ri. Es­si so­no equi­pa­ra­ti a fon­di d’in­ve­sti­men­to isti­tu­zio­na­li che ser­vo­no a un uni­co isti­tu­to di pre­vi­den­za.186

2 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za può par­te­ci­pa­re a in­ve­sti­men­ti col­let­ti­vi per quan­to:

a.
gli stes­si sia­no con­for­mi agli in­ve­sti­men­ti au­to­riz­za­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 53; e
b.
l’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli in­ve­sti­men­ti col­let­ti­vi sia re­go­la­ta in mo­do che, per quan­to con­cer­ne la de­ter­mi­na­zio­ne del­le di­ret­ti­ve di in­ve­sti­men­to, la ri­par­ti­zio­ne del­le com­pe­ten­ze, la de­ter­mi­na­zio­ne del­le quo­te non­ché la ven­di­ta e il ri­scat­to del­le quo­te gli in­te­res­si de­gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za che vi par­te­ci­pa­no sia­no ga­ran­ti­ti;
c.187
i va­lo­ri pa­tri­mo­nia­li pos­sa­no es­se­re scor­po­ra­ti a fa­vo­re de­gli in­ve­sti­to­ri in ca­so di fal­li­men­to dell’in­ve­sti­men­to col­let­ti­vo o del­la sua ban­ca di de­po­si­to.

3 Le quo­te di in­ve­sti­men­ti di­ret­ti com­pre­se ne­gli in­ve­sti­men­ti col­let­ti­vi si ag­giun­go­no agli in­ve­sti­men­ti di­ret­ti pre­si in con­si­de­ra­zio­ne per il cal­co­lo dei li­mi­ti di in­ve­sti­men­to se­con­do gli ar­ti­co­li 54, 54a, 54b ca­po­ver­so 1 e 55. I li­mi­ti di in­ve­sti­men­to se­con­do gli ar­ti­co­li 54, 54a e 54b ca­po­ver­so 1 ri­fe­ri­ti a de­bi­to­ri, so­cie­tà e im­mo­bi­li so­no ri­spet­ta­ti quan­do:188

a.
gli in­ve­sti­men­ti di­ret­ti com­pre­si ne­gli in­ve­sti­men­ti col­let­ti­vi so­no di­ver­si­fi­ca­ti in mo­do ap­pro­pria­to; op­pu­re
b.
la sin­go­la par­te­ci­pa­zio­ne a un in­ve­sti­men­to col­let­ti­vo è in­fe­rio­re al 5 per cen­to del pa­tri­mo­nio to­ta­le dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za.

4 Le par­te­ci­pa­zio­ni a in­ve­sti­men­ti col­let­ti­vi so­no equi­pa­ra­te agli in­ve­sti­men­ti di­ret­ti quan­do es­se adem­pio­no le con­di­zio­ni dei ca­po­ver­si 2 e 3.

185 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mar. 2000, in vi­go­re dal 1° apr. 2000 (RU 2000 1265).

186 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

187 In­tro­dot­ta dal n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

188 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

Art. 56a Strumenti finanziari derivati 189  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

1 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za può im­pie­ga­re uni­ca­men­te stru­men­ti fi­nan­zia­ri de­ri­va­ti ri­sul­tan­ti da­gli in­ve­sti­men­ti di cui all’ar­ti­co­lo 53.

2 La sol­vi­bi­li­tà del­la con­tro­par­te e la ne­go­zia­bi­li­tà de­vo­no es­se­re pre­se in con­si­de­ra­zio­ne te­nen­do con­to del­la pe­cu­lia­ri­tà del sin­go­lo stru­men­to de­ri­va­to.

3 Tut­ti gli ob­bli­ghi dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za che ri­sul­ta­no da ope­ra­zio­ni con stru­men­ti fi­nan­zia­ri de­ri­va­ti o che pos­so­no ri­sul­ta­re dall’eser­ci­zio del di­rit­to de­vo­no es­se­re co­per­ti.

4 L’im­pie­go di stru­men­ti fi­nan­zia­ri de­ri­va­ti non de­ve eser­ci­ta­re ef­fet­ti di le­va sul pa­tri­mo­nio glo­ba­le.

5 I li­mi­ti pre­vi­sti da­gli ar­ti­co­li 54, 54a, 54b e 55 van­no ri­spet­ta­ti te­nen­do con­to de­gli stru­men­ti fi­nan­zia­ri de­ri­va­ti.190

6 Per l’os­ser­van­za dell’ob­bli­go di co­per­tu­ra e dei li­mi­ti so­no de­ter­mi­nan­ti gli ob­bli­ghi che la con­ver­sio­ne de­gli stru­men­ti de­ri­va­ti nell’in­ve­sti­men­to di ba­se può cau­sa­re, nel ca­so estre­mo, all’isti­tu­to di pre­vi­den­za.

7 Il con­to an­nua­le de­ve in­di­ca­re in­te­gral­men­te tut­ti gli stru­men­ti de­ri­va­ti cor­ren­ti.

189In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 24 apr. 1996, in vi­go­re dal 1° lug. 1996 (RU 19961494).

190 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

Art. 57 Investimenti presso il datore di lavoro 191  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

1 Nel­la mi­su­ra in cui sia vin­co­la­to al­la co­per­tu­ra del­le pre­sta­zio­ni di li­be­ro pas­sag­gio e a quel­la del­le ren­di­te in cor­so, il pa­tri­mo­nio, al net­to di im­pe­gni e ra­tei e ri­scon­ti pas­si­vi, non può es­se­re in­ve­sti­to sen­za ga­ran­zia pres­so il da­to­re di la­vo­ro.

2 Gli in­ve­sti­men­ti non ga­ran­ti­ti e le par­te­ci­pa­zio­ni pres­so il da­to­re di la­vo­ro non pos­so­no su­pe­ra­re, in­sie­me, il 5 per cen­to del pa­tri­mo­nio.

3 Gli in­ve­sti­men­ti in be­ni im­mo­bi­lia­ri uti­liz­za­ti dal da­to­re di la­vo­ro per sco­pi azien­da­li per ol­tre il 50 per cen­to del lo­ro va­lo­re non pos­so­no su­pe­ra­re il 5 per cen­to del pa­tri­mo­nio.192

4 I cre­di­ti dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za nei con­fron­ti del da­to­re di la­vo­ro de­vo­no es­se­re ri­mu­ne­ra­ti con un in­te­res­se con­for­me a quel­lo del mer­ca­to.193

191 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 24 mar. 2004, in vi­go­re dal 1° apr. 2004 (RU 2004 1709).

192 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

193 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

Art. 58 Garanzia dei crediti nei confronti del datore di lavoro 194195  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

1 I di­rit­ti nei con­fron­ti del da­to­re di la­vo­ro de­vo­no es­se­re ga­ran­ti­ti in mo­do ef­fi­ca­ce e suf­fi­cien­te.

2 Val­go­no co­me ga­ran­zia:196

a.
la ga­ran­zia del­la Con­fe­de­ra­zio­ne, di un Can­to­ne, di un Co­mu­ne o di una ban­ca as­sog­get­ta­ta al­la leg­ge dell’8 no­vem­bre 1934197 sul­le ban­che; la ga­ran­zia è in­te­sta­ta a un so­lo isti­tu­to di pre­vi­den­za ed è ir­re­vo­ca­bi­le e non ce­di­bi­le;
b.198
i pe­gni im­mo­bi­lia­ri si­no a con­cor­ren­za dei due ter­zi del va­lo­re ve­na­le dell’im­mo­bi­le; i pe­gni im­mo­bi­lia­ri su im­mo­bi­li del da­to­re di la­vo­ro da que­st’ul­ti­mo uti­liz­za­ti per ol­tre il 50 per cen­to del lo­ro va­lo­re per sco­pi azien­da­li non pos­so­no va­le­re co­me ga­ran­zia.199

3 In ca­si par­ti­co­la­ri, l’au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za può au­to­riz­za­re al­tri ti­pi di ga­ran­zia.

194Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 1° giu. 1993, in vi­go­re dal 1° lug. 1993 (RU 1993 1881).

195 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 24 mar. 2004, in vi­go­re dal 1° apr. 2004 (RU 2004 1709).

196 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

197 RS 952.0

198 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 19 set. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 4651).

199 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 24 mar. 2004, in vi­go­re dal 1° apr. 2004 (RU 2004 1709).

Art. 58a Obbligo di informare 200  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

1 Qua­lo­ra non fos­se­ro sta­ti an­co­ra ver­sa­ti i con­tri­bu­ti re­go­la­men­ta­ri, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve in­for­mar­ne la pro­pria au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za en­tro tre me­si dal­la da­ta di sca­den­za con­ve­nu­ta.

2 Pri­ma di ef­fet­tua­re nuo­vi in­ve­sti­men­ti sen­za ga­ran­zia pres­so il da­to­re di la­vo­ro, qua­lo­ra non fos­se chia­ra­men­te sta­bi­li­to che gli in­ve­sti­men­ti pre­vi­sti non ri­guar­da­no uni­ca­men­te i mez­zi da in­ve­sti­re in vir­tù dell’ar­ti­co­lo 57 ca­po­ver­si 1 e 2, l’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve in­for­ma­re la pro­pria au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za dei nuo­vi in­ve­sti­men­ti giu­sti­fi­can­do­li in ma­nie­ra suf­fi­cien­te.

3 L’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve in­for­ma­re sen­za in­du­gio il pro­prio uf­fi­cio di re­vi­sio­ne del­le co­mu­ni­ca­zio­ni ai sen­si dei ca­po­ver­si 1 e 2.201

200In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 1° giu. 1993, in vi­go­re dal 1° lug. 1993 (RU 1993 1881).

201 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Art. 59 Applicabilità delle prescrizioni in materia d’investimenti ad altri istituti della previdenza professionale 202  

(art. 71 cpv. 1 LPP)

Le di­spo­si­zio­ni del­la pre­sen­te se­zio­ne si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia an­che:

a.
al­le fon­da­zio­ni di pre­vi­den­za di cui all’ar­ti­co­lo 89a ca­po­ver­so 6 del Co­di­ce ci­vi­le203;
b.
al fon­do di ga­ran­zia.

202 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 24 feb. 2016, in vi­go­re dal 1° apr. 2016 (RU 2016975).

203 RS 210

Art. 60204  

204 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 1° apr. 2009, con ef­fet­to dal 1° giu. 2009 (RU 2009 1667).

Capitolo 5: Acquisto, salario assicurabile e reddito assicurabile205

205 Introdotto dal n. I dell’O del 27 nov. 2000 (RU 2000 3086). Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 giu. 2005, in vigore dal 1° gen. 2006 (RU 2005 4279).

Art. 60a Acquisto  

(art. 1 cpv. 3 e 79b cpv. 1 LPP)

1 Per il cal­co­lo dell’ac­qui­sto si de­vo­no ri­spet­ta­re i me­de­si­mi pa­ra­me­tri, de­ter­mi­na­ti in ba­se a prin­ci­pi tec­ni­ci ri­co­no­sciu­ti, su cui si fon­da il pia­no di pre­vi­den­za (art. 1g).

2 L’im­por­to mas­si­mo del­la som­ma d’ac­qui­sto è ri­dot­to dell’ave­re del pi­la­stro 3a nel­la mi­su­ra in cui que­sto su­pe­ra la som­ma, com­pre­si gli in­te­res­si, dei con­tri­bu­ti mas­si­mi de­du­ci­bi­li an­nual­men­te dal red­di­to a par­ti­re dai 24 an­ni giu­sta l’ar­ti­co­lo 7 ca­po­ver­so 1 let­te­ra a dell’or­di­nan­za del 13 no­vem­bre 1985206 sul­la le­git­ti­ma­zio­ne al­le de­du­zio­ni fi­sca­li per i con­tri­bu­ti a for­me di pre­vi­den­za ri­co­no­sciu­te. Gli in­te­res­si so­no cal­co­la­ti in ba­se al tas­so d’in­te­res­se mi­ni­mo LPP in vi­go­re per gli an­ni cor­ri­spon­den­ti.

3 Se un as­si­cu­ra­to di­spo­ne di un ave­re di li­be­ro pas­sag­gio che non do­ve­va es­se­re tra­sfe­ri­to in un isti­tu­to di pre­vi­den­za giu­sta gli ar­ti­co­li 3 e 4 ca­po­ver­so 2bis LFLP, l’am­mon­ta­re mas­si­mo del­la som­ma di ac­qui­sto è ri­dot­to di que­sto im­por­to.

Art. 60b Casi speciali 207  

(art. 79b cpv. 2 LPP)

1 Per le per­so­ne pro­ve­nien­ti dall’este­ro che non so­no mai sta­te af­fi­lia­te a un isti­tu­to di pre­vi­den­za in Sviz­ze­ra, du­ran­te i cin­que an­ni se­guen­ti la lo­ro en­tra­ta in un isti­tu­to di pre­vi­den­za sviz­ze­ro il ver­sa­men­to an­nuo a ti­to­lo di ri­scat­to non de­ve su­pe­ra­re il 20 per cen­to del sa­la­rio as­si­cu­ra­to sta­bi­li­to nel re­go­la­men­to. Do­po la sca­den­za del ter­mi­ne di cin­que an­ni l’isti­tu­to di pre­vi­den­za de­ve per­met­te­re agli as­si­cu­ra­ti che non han­no an­co­ra ri­scat­ta­to tut­te le pre­sta­zio­ni re­go­la­men­ta­ri di pro­ce­de­re al ri­scat­to.

2 Il li­mi­te di ri­scat­to giu­sta il ca­po­ver­so 1 pri­mo pe­rio­do non è ap­pli­ca­bi­le se l’as­si­cu­ra­to fa tra­sfe­ri­re i di­rit­ti o gli ave­ri pre­vi­den­zia­li ac­qui­si­ti all’este­ro, a con­di­zio­ne che:

a.
il tra­sfe­ri­men­to sia ef­fet­tua­to di­ret­ta­men­te da un si­ste­ma del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le este­ro a un isti­tu­to di pre­vi­den­za sviz­ze­ro;
b.
l’isti­tu­to di pre­vi­den­za sviz­ze­ro per­met­ta il tra­sfe­ri­men­to; e
c.
per il tra­sfe­ri­men­to l’as­si­cu­ra­to non fac­cia va­le­re nes­su­na de­du­zio­ne dal­le im­po­ste di­ret­te fe­de­ra­li, can­to­na­li e co­mu­na­li.

207 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 24 set. 2010, in vi­go­re dal 1° gen. 2011 (RU 2010 4587).

Art. 60c Salario assicurabile e reddito assicurabile  

(art. 79c LPP)

1 Il li­mi­te del sa­la­rio as­si­cu­ra­bi­le o del red­di­to as­si­cu­ra­bi­le fis­sa­to all’ar­ti­co­lo 79c LPP si ap­pli­ca al com­ples­so dei rap­por­ti di pre­vi­den­za dell’as­si­cu­ra­to pres­so uno o più isti­tu­ti di pre­vi­den­za.

2 Se l’as­si­cu­ra­to ha più rap­por­ti di pre­vi­den­za e la som­ma dei suoi sa­la­ri e red­di­ti sog­get­ti all’AVS su­pe­ra il de­cu­plo dell’im­por­to li­mi­te su­pe­rio­re se­con­do l’ar­ti­co­lo 8 ca­po­ver­so 1 LPP, de­ve in­for­ma­re ogni isti­tu­to di pre­vi­den­za su tut­ti i rap­por­ti di pre­vi­den­za esi­sten­ti e sui sa­la­ri e red­di­ti che vi so­no as­si­cu­ra­ti. L’isti­tu­to di pre­vi­den­za ri­chia­ma l’at­ten­zio­ne dell’as­si­cu­ra­to sul suo ob­bli­go d’in­for­ma­re.

3 Per gli as­si­cu­ra­ti che al 1° gen­na­io 2006 han­no com­piu­to i 50 an­ni, il li­mi­te del sa­la­rio as­si­cu­ra­bi­le o del red­di­to as­si­cu­ra­bi­le per i ri­schi di de­ces­so e d’in­va­li­di­tà giu­sta l’ar­ti­co­lo 79c LPP non si ap­pli­ca ai rap­por­ti di pre­vi­den­za sta­bi­li­ti pri­ma di que­sta da­ta.

Art. 60d Acquisto e prelievo anticipato per la promozione della proprietà d’abitazioni  

(art. 79b cpv. 3 LPP)

Nei ca­si in cui il rim­bor­so di un pre­lie­vo an­ti­ci­pa­to per la pro­mo­zio­ne del­la pro­prie­tà d’abi­ta­zio­ni giu­sta l’ar­ti­co­lo 30d ca­po­ver­so 3 let­te­ra a LPP non è più con­sen­ti­to, il re­go­la­men­to dell’isti­tu­to di pre­vi­den­za può per­met­te­re ac­qui­sti vo­lon­ta­ri, a con­di­zio­ne che que­sti, ag­giun­ti ai pre­lie­vi an­ti­ci­pa­ti, non su­pe­ri­no le pre­sta­zio­ni pre­vi­den­zia­li mas­si­me pre­vi­ste dal me­de­si­mo.

Capitolo 6: Disposizioni speciali208

208 Introdotto dal n. I dell’O del 22 nov. 2000, in vigore dal 1° gen. 2001 (RU 2000 2909).

Art. 60e Emolumento per compiti particolari 209210  

1 Nei ca­si di cui all’ar­ti­co­lo 86a ca­po­ver­so 5 LPP, è ri­scos­so un emo­lu­men­to se la co­mu­ni­ca­zio­ne di da­ti ri­chie­de nu­me­ro­se co­pie o al­tre ri­pro­du­zio­ni o ri­cer­che par­ti­co­la­ri. L’am­mon­ta­re dell’emo­lu­men­to cor­ri­spon­de agli im­por­ti fis­sa­ti ne­gli ar­ti­co­li 14 e 16 dell’or­di­nan­za del 10 set­tem­bre 1969211 sul­le tas­se e spe­se nel­la pro­ce­du­ra am­mi­ni­stra­ti­va.

2 Per le pub­bli­ca­zio­ni di cui all’ar­ti­co­lo 86a ca­po­ver­so 4 LPP è ri­scos­so un emo­lu­men­to a co­per­tu­ra del­le spe­se.

3 L’emo­lu­men­to può es­se­re ri­dot­to o con­do­na­to in ca­so di in­di­gen­za dell’as­sog­get­ta­to o per al­tri gra­vi mo­ti­vi.

209 Ori­gi­na­rio art. 60b (RU 2005 5257).

210 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

211 RS 172.041.0

Art. 60ebis Diritto di ricorso dell’UFAS 212  

L’UFAS è le­git­ti­ma­to a in­ter­por­re ri­cor­so al Tri­bu­na­le fe­de­ra­le con­tro le de­ci­sio­ni dei tri­bu­na­li can­to­na­li e del Tri­bu­na­le am­mi­ni­stra­ti­vo fe­de­ra­le.

212 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vi­go­re dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

Capitolo 7: Disposizioni finali213

213 Originario Cap. 5, avanti l’art. 61.

Sezione 1: Abrogazione e modifica del diritto vigente 214

214 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 22 nov. 2000, in vigore dal 1° gen. 2001 (RU 2000 2909).

Art. 60f Diritto previgente: abrogazione 215  

1 L’or­di­nan­za del 7 di­cem­bre 1987216 sul­le de­ro­ghe all’ob­bli­go del se­gre­to nel­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le e sull’ob­bli­go d’in­for­ma­zio­ne de­gli or­ga­ni dell’AVS/AI è abro­ga­ta.

2 L’or­di­nan­za del 17 feb­bra­io 1988217 sul­la co­sti­tu­zio­ne in pe­gno di di­rit­ti de­gli isti­tu­ti di pre­vi­den­za è abro­ga­ta.218

215 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 22 nov. 2000, in vi­go­re dal 1° gen. 2001 (RU 2000 2909). Ori­gi­na­rio art. 60c (RU 2005 5257).

216 [RU 1988 97]

217 [RU 1988 382]

218 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vi­go­re dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 61 Ordinanza sull’assicurazione per la vecchiaia e i superstiti  

L’or­di­nan­za del 31 ot­to­bre 1947219 sull’as­si­cu­ra­zio­ne per la vec­chia­ia e per i su­per­sti­ti è mo­di­fi­ca­ta co­me se­gue:

220

219[RU 1988 382]

220 Le mod. pos­so­no es­se­re con­sul­ta­te al­la RU 1984 543.

Art. 62221  

221 Abro­ga­to dal n. IV 50 dell’O del 22 ago. 2007 con­cer­nen­te l’ag­gior­na­men­to for­ma­le del di­rit­to fe­de­ra­le, con ef­fet­to dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4477).

Sezione 1a: Disposizioni d’esecuzione relative alla lettera e delle disposizioni transitorie della 1 revisione della LPP222a

222 Introdotta dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 62a  

1 L’età or­di­na­ria di pen­sio­na­men­to del­le don­ne nel­la leg­ge fe­de­ra­le del 20 di­cem­bre 1946223 su l’as­si­cu­ra­zio­ne per la vec­chia­ia e per i su­per­sti­ti va­le an­che co­me età or­di­na­ria di pen­sio­na­men­to del­le don­ne nel­la LPP (art. 13 LPP).

2 Que­sta età di pen­sio­na­men­to è pa­ri­men­ti de­ter­mi­nan­te per:

a.
il mo­men­to in cui è ap­pli­ca­ta l’ali­quo­ta mi­ni­ma di con­ver­sio­ne se­con­do l’ar­ti­co­lo 14 ca­po­ver­so 2 LPP e la let­te­ra b del­le di­spo­si­zio­ni tran­si­to­rie del­la 1a re­vi­sio­ne LPP del 3 ot­to­bre 2003;
b.
il cal­co­lo de­gli ac­cre­di­ti di vec­chia­ia del 18 per cen­to (art. 16 LPP e lett. c del­le di­spo­si­zio­ni tran­si­to­rie del­la 1a re­vi­sio­ne LPP del 3 ott. 2003);
c.
l’ali­quo­ta di con­ver­sio­ne ap­pli­ca­bi­le al mo­men­to di cal­co­la­re la ren­di­ta di in­va­li­di­tà se­con­do l’ar­ti­co­lo 24 ca­po­ver­so 2 LPP.

Sezione 1b: Disposizioni transitorie relative alle disposizioni d’esecuzione della lettera e delle disposizioni transitorie della 1 revisione della LPP224a

224 Introdotta dal n. I dell’O del 18 ago. 2004, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 200442794653).

Art. 62b Diritto alla rendita per le donne nate nel 1942–1943  

1 Le don­ne na­te nel 1942–1943, il cui rap­por­to di la­vo­ro si è con­clu­so con il com­pi­men­to del 62° an­no di età, han­no di­rit­to a una pre­sta­zio­ne di vec­chia­ia se non eser­ci­ta­no più al­cu­na at­ti­vi­tà lu­cra­ti­va né so­no an­nun­cia­te all’as­si­cu­ra­zio­ne con­tro la di­soc­cu­pa­zio­ne.

2 Per le don­ne na­te nel 1942, il pre­lie­vo an­ti­ci­pa­to del­le pre­sta­zio­ni di vec­chia­ia non può com­por­ta­re l’ap­pli­ca­zio­ne di un’ali­quo­ta di con­ver­sio­ne in­fe­rio­re al 7,20 per cen­to.

3 Per le don­ne na­te nel 1943, che van­no in pen­sio­ne an­ti­ci­pa­ta­men­te, l’ali­quo­ta di con­ver­sio­ne del­la ren­di­ta è ade­gua­ta di con­se­guen­za.

Art. 62c Aliquota minima di conversione ed età ordinaria di pensionamento per determinate classi di età  

(lett. b del­le di­spo­si­zio­ni tran­si­to­rie del­la 1a re­vi­sio­ne del­la LPP)

Al­le clas­si di età e al­le ri­spet­ti­ve età or­di­na­rie di pen­sio­na­men­to sot­toe­len­ca­te si ap­pli­ca­no le se­guen­ti ali­quo­te mi­ni­me di con­ver­sio­ne per cal­co­la­re le ren­di­te di vec­chia­ia e d’in­va­li­di­tà per le don­ne:

Clas­se di età

Età or­di­na­ria di pen­sio­na­men­to del­le don­ne

Ali­quo­ta mi­ni­ma di con­ver­sio­ne per le don­ne

1942

64

7.20

1943

64

7.15

1944

64

7.10

1945

64

7.00

1946

64

6.95

1947

64

6.90

1948

64

6.85

1949

64

6.80

Sezione 2: Entrata in vigore

Art. 63  

La pre­sen­te or­di­nan­za en­tra in vi­go­re il 1° gen­na­io 1985.

Disposizioni finali della modifica del 23 ottobre 2002 225

225 RU 2002 3904. Abrogate dal n. IV 50 dell’O del 22 ago. 2007 concernente l’aggiornamento formale del diritto federale, con effetto dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4477).

Disposizioni finali della modifica del 24 marzo 2004 226

1 Gli istituti di previdenza devono adeguare entro il 31 dicembre 2004 i propri regolamenti e la loro organizzazione alle nuove disposizioni introdotte dalla presente modifica.

2 Per gli investimenti e le partecipazioni presso il datore di lavoro e per i pegni immobiliari ai sensi dell’articolo 58 capoverso 2 lettera b già esistenti al momento dell’entrata in vigore della presente modifica, le nuove limitazioni si applicano a partire dal 1° gennaio 2006.

Disposizioni finali della modifica del 18 agosto 2004 227

a. Aliquota minima di conversione ed età ordinaria di pensionamentoper determinate classi di età

(lett. b delle disposizioni transitorie della 1a revisione della LPP)

Alle classi di età e alle rispettive età ordinarie di pensionamento sottoelencate si applicano le seguenti aliquote minime di conversione per calcolare le rendite di vecchiaia e d’invalidità per gli uomini:

Classe di età

Età ordinaria di pensionamento degli uomini

Aliquota minima di conversione per gli uomini

1940

65

7.15

1941

65

7.10

1942

65

7.10

1943

65

7.05

1944

65

7.05

1945

65

7.00

1946

65

6.95

1947

65

6.90

1948

65

6.85

1949

65

6.80

b. Prestazione di libero passaggio secondo l’art. 14 cpv. 4

(lett. b delle disposizioni transitorie della 1a revisione della LPP)

Se il diritto a una rendita d’invalidità nasce prima del 1° gennaio 2005 e si estingue dopo questa data in seguito a scomparsa dell’invalidità, la prestazione di libero passaggio è calcolata sulla base degli elementi seguenti:

a.
fino al 31 dicembre 2004: il salario coordinato secondo l’articolo 14 capoverso 3 e gli accrediti di vecchiaia, a seconda delle disposizioni, validi fino al 31 dicembre 2004;
b.
a partire dal 1° gennaio 2005: il salario coordinato secondo l’articolo 14 capoverso 3 aumentato del 5,9 per cento e gli accrediti di vecchiaia validi a partire dal 1° gennaio 2005.

c. Salario coordinato per calcolare le prestazioni per superstiti e d’invalidità

(lett. b delle disposizioni transitorie della 1a revisione della LPP)

Se il diritto a una prestazione per superstiti o d’invalidità nasce dopo il 31 dicembre 2004 e se il salario coordinato durante l’ultimo anno di assicurazione (art. 18) è stato percepito prima del 1° gennaio 2005, esso è aumentato del 5,9 per cento a partire da questa data.

d. Disposizioni regolamentari in caso di liquidazione parziale o totale

(art. 53b–53d LPP)

I regolamenti e gli accordi devono essere adeguati al più tardi entro tre anni dall’entrata in vigore della presente modifica.

Disposizioni finali della modifica del 10 giugno 2005 228

a. Adeguamento formale

Gli istituti di previdenza devono adeguare formalmente i loro regolamenti entro un termine di due anni dall’entrata in vigore della presente modifica.

b. Strategie d’investimento

Se un istituto di previdenza ha offerto ai propri assicurati possibilità di scegliere una strategia d’investimento incompatibili con l’articolo 1e, deve adeguare il suo regolamento al più tardi entro un termine di due anni dall’entrata in vigore della presente modifica.

c. Principio d’assicurazione

Gli averi che si trovano negli istituti di previdenza al momento dell’entrata in vigore della presente modifica e non rispondono ai requisiti previsti all’articolo 1h non devono più essere alimentati a partire da questa data.

d. Età minima per il pensionamento

Per le persone già assicurate presso di loro al 31 dicembre 2005, gli istituti di previdenza possono mantenere le disposizioni regolamentari che prevedevano un’età di pensionamento inferiore a 58 anni durante cinque anni a contare dalla data dell’entrata in vigore della presente modifica.

Disposizione finale della modifica del 19 settembre 2008 229

Gli istituti di previdenza e le istituzioni ai sensi dell’articolo 59 devono adeguare l’investimento del loro patrimonio alle disposizioni della presente modifica entro il 1° gennaio 2011.

Disposizione transitoria della modifica del 10 e 22 giugno 2011 230

Gli istituti di previdenza devono adeguare entro il 31 dicembre 2012 i propri regolamenti e contratti, come pure la loro organizzazione, agli articoli 48fcapoversi 1 e 2, 48g‒48l e 49a capoverso 2 introdotti dalla modifica del 10 e 22 giugno 2011. La prima verifica secondo le nuove disposizioni si svolge per l’esercizio 2012.

Disposizioni transitorie della modifica del 6 giugno 2014 231

1 Gli istituti di previdenza devono adeguare l’investimento del patrimonio e i loro regolamenti alla modifica della presente ordinanza del 6 giugno 2014 entro il 31 dicembre 2014.

2 La prima verifica secondo le nuove disposizioni è effettuata per l’esercizio 2015.

Disposizione transitoria della modifica del 10 giugno 2016 232

I coniugi divorziati e gli ex partner di un’unione registrata cui è stata assegnata una rendita o una liquidazione in capitale invece di una rendita vitalizia prima dell’entrata in vigore della modifica del 10 giugno 2016 hanno diritto a prestazioni per i superstiti secondo il diritto previgente.

Disposizione transitoria della modifica del 30 agosto 2017 233

1 Gli istituti di previdenza che al 1° ottobre 2017 propongono già diverse strategie d’investimento devono adeguare di conseguenza i loro regolamenti e le loro strategie d’investimento entro il 31 dicembre 2019.

2 Fintantoché non propongono ai loro assicurati una strategia con investimenti a basso rischio (art. 53a), questi istituti non possono derogare agli articoli 15 e 17 LFLP in caso di uscita di un assicurato.

Allegato 234

234 Introdotto dal n. II dell’O del 21 mag. 2003 (RU 2003 1725). Nuovo testo giusta il n. II dell’O del 10 e 22giu. 2011, in vigore dal 1° gen. 2012 (RU 20113435).

(art. 44 cpv. 1)

Calcolo dell’importo scoperto

1 Il grado di copertura dell’istituto di previdenza è determinato come segue:

Pp corrisponde a: Tutti gli attivi alla data di chiusura del bilancio a valori di mercato, al netto degli obblighi, del conto terzi e delle riserve di contributi del datore di lavoro per le quali non vi è un accordo di rinuncia all’utilizzazione. È determinante il patrimonio di previdenza effettivo risultante dalla situazione finanziaria reale conformemente all’articolo 47 capoverso 2. La riserva di con­tri­buti dei datori di lavoro con rinuncia all’utilizzazione (RCDL con rinuncia all’utilizzazione), le riserve di fluttuazione e le riserve di fluttuazione nella ripartizione devono essere aggiunte al patrimonio di previdenza disponibile.

Cp corrisponde a: Capitale di previdenza attuariale necessario nel giorno di chiu­sura del bilancio (capitali a risparmio e capitali di copertura), compresi i necessari consolidamenti (p. es. in ragione dell’au­mento della speranza di vita).

2 Se il grado di copertura così calcolato è inferiore al 100 per cento, vi è copertura insufficiente ai sensi dell’articolo 44 capoverso 1.

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