Bei grossen Gesetzen wie OR und ZGB kann dies bis zu 30 Sekunden dauern

Capitolo 3: Competenze

Art. 104  

1 Il Can­to­ne ve­ri­fi­ca la cor­ret­tez­za dei da­ti di cui all’ar­ti­co­lo 98 ca­po­ver­si 3–5 e di­sci­pli­na i det­ta­gli in me­ri­to ai ri­spet­ti­vi con­trol­li.

2 Del­la pia­ni­fi­ca­zio­ne, ese­cu­zio­ne e do­cu­men­ta­zio­ne dei con­trol­li da ef­fet­tua­re nel­le azien­de in vir­tù del­la pre­sen­te or­di­nan­za è re­spon­sa­bi­le il Can­to­ne sul cui ter­ri­to­rio è do­mi­ci­lia­to il ge­sto­re o ha se­de la per­so­na giu­ri­di­ca.

3 Il Can­to­ne può de­le­ga­re i la­vo­ri ne­ces­sa­ri in re­la­zio­ne ai ca­po­ver­si 1 e 2. De­vo­no es­se­re adem­piu­te le di­spo­si­zio­ni dell’OCoC152. Il Can­to­ne di­sci­pli­na l’in­den­niz­zo dei la­vo­ri de­le­ga­ti.

4 Non può de­le­ga­re all’en­te pro­mo­to­re i con­trol­li sul­la ge­stio­ne di og­get­ti in pro­get­ti di in­ter­con­nes­sio­ne e per la qua­li­tà del pae­sag­gio.

5 Vi­gi­la sull’at­ti­vi­tà di con­trol­lo de­gli or­ga­ni di con­trol­lo sul suo ter­ri­to­rio ese­guen­do ve­ri­fi­che per cam­pio­na­tu­ra.

6 ...153

152 RS 910.15

153 Abro­ga­to dal n. I dell’O dell’11 nov. 2020, con ef­fet­to dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5449).

Capitolo 4: Sanzioni amministrative

Art. 105 Riduzione e diniego dei contributi 154  

1 I Can­to­ni ri­du­co­no o ne­ga­no i con­tri­bu­ti con­for­me­men­te all’al­le­ga­to 8.

2 ...155

154 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 29 ott. 2014, in vi­go­re dal 1° gen. 2015 (RU 2014 3909).

155 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 28 ott. 2015, con ef­fet­to dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4497).

Art. 106 Forza maggiore  

1 Se le con­di­zio­ni ine­ren­ti al­la PER e ai ti­pi di pa­ga­men­ti di­ret­ti di cui all’ar­ti­co­lo 2 let­te­ra a nu­me­ro 6 e let­te­re c-f non so­no adem­piu­te per cau­se di for­za mag­gio­re, il Can­to­ne può ri­nun­cia­re al­la ri­du­zio­ne o al di­nie­go dei con­tri­bu­ti.

2 So­no con­si­de­ra­te cau­se di for­za mag­gio­re in par­ti­co­la­re:

a.
il de­ces­so del ge­sto­re;
b.
l’espro­pria­zio­ne di una par­te con­si­de­re­vo­le del­la su­per­fi­cie azien­da­le, se ta­le espro­pria­zio­ne non era pre­ve­di­bi­le al mo­men­to del­la pre­sen­ta­zio­ne del­la do­man­da;
c.
la di­stru­zio­ne del­le stal­le dell’azien­da;
d.
una gra­ve ca­ta­stro­fe na­tu­ra­le o una ca­ta­stro­fe la cui cau­sa non è im­pu­ta­bi­le al ge­sto­re e che pro­vo­ca con­si­de­re­vo­li dan­ni al­la su­per­fi­cie azien­da­le;
e.
epi­zoo­zie che col­pi­sco­no l’in­te­ro ef­fet­ti­vo di ani­ma­li dell’azien­da o una par­te di es­so;
f.
dan­ni gra­vi al­le col­tu­re do­vu­ti a ma­lat­tie o ad or­ga­ni­smi no­ci­vi;
g.
even­ti me­teo­ro­lo­gi­ci straor­di­na­ri qua­li for­ti pre­ci­pi­ta­zio­ni, sic­ci­tà, ge­lo, gran­di­ne o scar­ti con­si­de­re­vo­li ri­spet­to ai va­lo­ri me­di del pas­sa­to.

3 Il ge­sto­re de­ve no­ti­fi­ca­re per scrit­to all’au­to­ri­tà can­to­na­le com­pe­ten­te i ca­si di for­za mag­gio­re, al­le­gan­do le cor­ri­spon­den­ti pro­ve, en­tro die­ci gior­ni da quan­do ne vie­ne a co­no­scen­za.

4 I Can­to­ni di­sci­pli­na­no la pro­ce­du­ra.

Art. 107 Rinuncia alla riduzione e al diniego dei contributi  

1 Se all’at­to del­la ri­pre­sa di su­per­fi­ci d’esti­va­zio­ne nel qua­dro di un rag­grup­pa­men­to al­pe­stre o di ter­re­ni non so­no adem­piu­te esi­gen­ze dei ti­pi di pa­ga­men­ti di­ret­ti di cui all’ar­ti­co­lo 2 let­te­ra a nu­me­ro 6 e let­te­re c e d, il Can­to­ne può ri­nun­cia­re al­la ri­du­zio­ne o al di­nie­go dei con­tri­bu­ti.

2 Se de­ter­mi­na­te esi­gen­ze dei con­tri­bu­ti per il be­nes­se­re de­gli ani­ma­li non pos­so­no es­se­re adem­piu­te a cau­sa di pre­scri­zio­ni con­cer­nen­ti la pro­fi­las­si del­le epi­zoo­zie, i con­tri­bu­ti non so­no né ri­dot­ti né ne­ga­ti.

Capitolo 5: Determinazione dei contributi, conteggio e versamento

Art. 108 Determinazione dei contributi  

1 Il Can­to­ne ve­ri­fi­ca il di­rit­to ai con­tri­bu­ti e de­ter­mi­na i con­tri­bu­ti in ba­se ai da­ti ri­le­va­ti.

2 Nel­la de­ter­mi­na­zio­ne dei con­tri­bu­ti il Can­to­ne tie­ne con­to dap­pri­ma del­le de­du­zio­ni ri­sul­tan­ti dal­la li­mi­ta­zio­ne dei pa­ga­men­ti di­ret­ti per USM e poi del­le de­du­zio­ni do­vu­te al­le ri­du­zio­ni se­con­do l’ar­ti­co­lo 105 e ai pa­ga­men­ti di­ret­ti dell’UE se­con­do l’ar­ti­co­lo 54.

3 Per le ri­du­zio­ni se­con­do l’ar­ti­co­lo 105 il Can­to­ne con­si­de­ra tut­te le la­cu­ne ri­scon­tra­te dal 1° gen­na­io al 31 di­cem­bre. Può ap­pli­ca­re le ri­du­zio­ni nell’an­no di con­tri­bu­zio­ne se­guen­te se le la­cu­ne so­no sta­te ri­scon­tra­te do­po il 1° set­tem­bre.156

4 Il Can­to­ne re­gi­stra i da­ti con­cer­nen­ti l’azien­da, il ge­sto­re, le su­per­fi­ci e gli ef­fet­ti­vi di ani­ma­li tra il 15 gen­na­io e il 28 feb­bra­io. Per gli ef­fet­ti­vi di ani­ma­li, ol­tre all’ef­fet­ti­vo de­ter­mi­nan­te va re­gi­stra­to quel­lo al 1° gen­na­io. I Can­to­ni re­gi­stra­no le va­ria­zio­ni en­tro il 1° mag­gio.

156 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 3 nov. 2021, in vi­go­re dal 1° gen. 2022 (RU 2021 682).

Art. 109 Versamento dei contributi ai gestori  

1 Il Can­to­ne può ver­sa­re un ac­con­to ai ge­sto­ri a me­tà an­no.

2 En­tro il 10 no­vem­bre dell’an­no di con­tri­bu­zio­ne ver­sa i con­tri­bu­ti, ec­cet­to i con­tri­bu­ti nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne e il con­tri­bu­to di tran­si­zio­ne.

3 En­tro il 20 di­cem­bre dell’an­no di con­tri­bu­zio­ne ver­sa i con­tri­bu­ti nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne e il con­tri­bu­to di tran­si­zio­ne.

4 I con­tri­bu­ti che non pos­so­no es­se­re at­tri­bui­ti de­ca­do­no do­po 5 an­ni. Il Can­to­ne de­ve re­sti­tuir­li all’UFAG.

5 I con­tri­bu­ti d’esti­va­zio­ne, i con­tri­bu­ti per su­per­fi­ci iner­bi­te e ter­re­ni da stra­me ric­chi di spe­cie nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne e il con­tri­bu­to per la qua­li­tà del pae­sag­gio nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne pos­so­no es­se­re ver­sa­ti al­la cor­po­ra­zio­ne al­pe­stre o al con­sor­zio al­pe­stre, se in que­sto mo­do si con­se­gue una so­stan­zia­le sem­pli­fi­ca­zio­ne dal pro­fi­lo am­mi­ni­stra­ti­vo. Un en­te di di­rit­to pub­bli­co, se­gna­ta­men­te un Co­mu­ne o un pa­tri­zia­to, che ha di­rit­to ai con­tri­bu­ti de­ve ver­sa­re ai de­ten­to­ri di ani­ma­li con ri­spet­ti­vi di­rit­ti d’esti­va­zio­ne al­me­no l’80 per cen­to del con­tri­bu­to.

Art. 109a157  

157 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 ott. 2014 (RU 2014 3909). Abro­ga­to dal n. I dell’O del 20 mag. 2015, con ef­fet­to dal 1° gen. 2015 (RU 2015 1743).

Art. 110 Trasferimento dei contributi al Cantone  

1 Per il ver­sa­men­to dell’ac­con­to il Can­to­ne può ri­chie­de­re all’UFAG un an­ti­ci­po dell’im­por­to se­guen­te:

a.
il 50 per cen­to al mas­si­mo dell’im­por­to dell’an­no pre­ce­den­te, ec­cet­to i con­tri­bu­ti nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne; o
b.
il 60 per cen­to al mas­si­mo dell’im­por­to to­ta­le dei con­tri­bu­ti, ec­cet­to il con­tri­bu­to di tran­si­zio­ne e i con­tri­bu­ti nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne.

2 Il Can­to­ne cal­co­la i con­tri­bu­ti, ec­cet­to i con­tri­bu­ti nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne e il con­tri­bu­to di tran­si­zio­ne, en­tro il 10 ot­to­bre. Ri­chie­de il ri­spet­ti­vo im­por­to to­ta­le all’UFAG en­tro il 15 ot­to­bre in­di­can­do i sin­go­li ti­pi di con­tri­bu­ti. Ul­te­rio­ri rie­la­bo­ra­zio­ni so­no pos­si­bi­li fi­no al 20 no­vem­bre.

3 Il Can­to­ne cal­co­la i con­tri­bu­ti nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne e il con­tri­bu­to di tran­si­zio­ne non­ché i con­tri­bu­ti ri­sul­tan­ti da ul­te­rio­ri rie­la­bo­ra­zio­ni di cui al ca­po­ver­so 2 en­tro il 20 no­vem­bre. Ri­chie­de il ri­spet­ti­vo im­por­to to­ta­le all’UFAG en­tro il 25 no­vem­bre in­di­can­do i sin­go­li ti­pi di con­tri­bu­ti.

4 For­ni­sce all’UFAG en­tro il 31 di­cem­bre i da­ti elet­tro­ni­ci con­cer­nen­ti i ver­sa­men­ti di tut­ti i ti­pi di pa­ga­men­ti di­ret­ti. I da­ti de­vo­no cor­ri­spon­de­re agli im­por­ti di cui al ca­po­ver­so 3.

5 L’UFAG con­trol­la le di­stin­te di pa­ga­men­to del Can­to­ne e gli ver­sa l’im­por­to to­ta­le.

Titolo 4: Disposizioni finali

Art. 111 Notifica delle decisioni  

1 I Can­to­ni so­no te­nu­ti a tra­smet­te­re all’UFAG le de­ci­sio­ni re­la­ti­ve ai con­tri­bu­ti sol­tan­to su ri­chie­sta.

2 No­ti­fi­ca­no all’UFAG le de­ci­sio­ni su ri­cor­so.

Art. 112 Esecuzione  

1 L’UFAG ese­gue la pre­sen­te or­di­nan­za nel­la mi­su­ra in cui non ne sia­no sta­ti in­ca­ri­ca­ti i Can­to­ni.

2 Se ne­ces­sa­rio, coin­vol­ge al­tri uf­fi­ci fe­de­ra­li in­te­res­sa­ti.

3 Vi­gi­la sull’ese­cu­zio­ne nei Can­to­ni e, per quan­to ne­ces­sa­rio, coin­vol­ge al­tri uf­fi­ci fe­de­ra­li e ser­vi­zi.

4 Può ema­na­re pre­scri­zio­ni sul­la strut­tu­ra dei do­cu­men­ti per il con­trol­lo e del­le re­gi­stra­zio­ni.

Art. 113 Registrazione dei geodati  

I Can­to­ni re­gi­stra­no nei si­ste­mi can­to­na­li d’in­for­ma­zio­ne geo­gra­fi­ca le su­per­fi­ci e la lo­ro uti­liz­za­zio­ne, non­ché gli al­tri og­get­ti ne­ces­sa­ri per il cal­co­lo dei pa­ga­men­ti di­ret­ti re­la­ti­vi a ogni azien­da a par­ti­re dal mo­men­to dell’ap­pli­ca­zio­ne dei mo­del­li di geo­da­ti con­for­me­men­te all’or­di­nan­za del 21 mag­gio 2008158 sul­la geoin­for­ma­zio­ne, al più tar­di tut­ta­via a par­ti­re dal 1° giu­gno 2017.

Art. 114 Servizio di calcolo dei contributi  

1 L’UFAG met­te a di­spo­si­zio­ne dei Can­to­ni un ser­vi­zio web elet­tro­ni­co cen­tra­le per il cal­co­lo dei pa­ga­men­ti di­ret­ti re­la­ti­vi a ogni azien­da.

2 Di­sci­pli­na l’im­po­sta­zio­ne tec­ni­ca e or­ga­niz­za­ti­va dell’uti­liz­zo del ser­vi­zio da par­te dei Can­to­ni.

Art. 115 Disposizioni transitorie  

1 Nel 2014 si ap­pli­ca­no le di­spo­si­zio­ni dell’or­di­nan­za del 7 di­cem­bre 1998159 sui pa­ga­men­ti di­ret­ti per i ter­mi­ni di do­man­da e di no­ti­fi­ca, non­ché per i pe­rio­di per il cal­co­lo de­gli ef­fet­ti­vi di ani­ma­li de­ter­mi­nan­ti. Per gli ani­ma­li da red­di­to che con­su­ma­no fo­rag­gio grez­zo di­ver­si da quel­li del­la spe­cie bo­vi­na gli ef­fet­ti­vi de­ter­mi­nan­ti so­no cal­co­la­ti sul­la ba­se de­gli ani­ma­li te­nu­ti me­dia­men­te nell’azien­da ne­gli ul­ti­mi 12 me­si pre­ce­den­ti il 2 mag­gio.

2 Per i ge­sto­ri che dal 2007 al 2013 han­no ot­te­nu­to pa­ga­men­ti di­ret­ti per al­me­no tre an­ni l’esi­gen­za re­la­ti­va al­la for­ma­zio­ne agri­co­la di cui all’ar­ti­co­lo 4 è con­si­de­ra­ta adem­piu­ta.

3 I ge­sto­ri che han­no ini­zia­to la for­ma­zio­ne con­ti­nua agri­co­la di cui all’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 1bis let­te­ra a dell’or­di­nan­za del 7 di­cem­bre 1998 sui pa­ga­men­ti di­ret­ti en­tro il 31 di­cem­bre 2013 ri­ce­vo­no pa­ga­men­ti di­ret­ti se la ter­mi­na­no con suc­ces­so en­tro due an­ni dal­la ri­pre­sa dell’azien­da.

4 Per le so­cie­tà di per­so­ne che nel 2013 han­no ri­ce­vu­to con­tri­bu­ti in vir­tù dell’or­di­nan­za del 7 di­cem­bre 1998 sui pa­ga­men­ti di­ret­ti, fi­no al­la fi­ne del 2015 è de­ter­mi­nan­te l’età del ge­sto­re più gio­va­ne.

5 Nel­la zo­na di pia­nu­ra non ven­go­no ver­sa­ti con­tri­bu­ti di de­cli­vi­tà di cui agli ar­ti­co­li 43 e 44 fi­no al 31 di­cem­bre 2016. Le su­per­fi­ci con una de­cli­vi­tà su­pe­rio­re al 50 per cen­to so­no clas­si­fi­ca­te fi­no al 31 di­cem­bre 2016 nel­la ca­te­go­ria di de­cli­vi­tà di cui all’ar­ti­co­lo 43 ca­po­ver­so 1 let­te­ra b e ri­ce­vo­no i con­tri­bu­ti cor­ri­spon­den­ti.

6 Per su­per­fi­ci e al­be­ri di cui all’ar­ti­co­lo 55, no­ti­fi­ca­ti en­tro il gior­no di ri­fe­ri­men­to del 2013, e per pro­get­ti d’in­ter­con­nes­sio­ne re­gio­na­li di cui all’ar­ti­co­lo 61, ap­pro­va­ti dal Can­to­ne en­tro la fi­ne del 2013, si ap­pli­ca­no, per la du­ra­ta del pro­get­to in cor­so, le esi­gen­ze pre­vi­gen­ti. Per si­mi­li pro­get­ti di in­ter­con­nes­sio­ne il Can­to­ne può fis­sa­re una du­ra­ta del pro­get­to più bre­ve. Per i no­ci del li­vel­lo qua­li­ta­ti­vo II la Con­fe­de­ra­zio­ne ver­sa 30 fran­chi fi­no al­la sca­den­za del pe­rio­do ob­bli­ga­to­rio.

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8 I Can­to­ni ade­gua­no le esi­gen­ze can­to­na­li re­la­ti­ve all’in­ter­con­nes­sio­ne di cui all’ar­ti­co­lo 62 ca­po­ver­so 2 al­le di­spo­si­zio­ni del­la pre­sen­te or­di­nan­za e le sot­to­pon­go­no per ap­pro­va­zio­ne all’UFAG en­tro il 30 set­tem­bre 2014. I pro­get­ti di in­ter­con­nes­sio­ne ap­pro­va­ti o pro­lun­ga­ti dai Can­to­ni nel 2014 de­vo­no sod­di­sfa­re le esi­gen­ze can­to­na­li pre­vi­gen­ti. Per la du­ra­ta del pro­get­to si ap­pli­ca­no le di­spo­si­zio­ni del­la pre­sen­te or­di­nan­za.

9 Per i pro­get­ti per la qua­li­tà del pae­sag­gio di cui all’ar­ti­co­lo 64, con ini­zio del pe­rio­do d’at­tua­zio­ne pre­vi­sto nel 2014, il rap­por­to sul pro­get­to e la do­man­da di at­tua­zio­ne de­vo­no es­se­re pre­sen­ta­ti all’UFAG en­tro il 31 gen­na­io 2014.

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11 Nel 2014 la pro­va dell’adem­pi­men­to del­la PER è ret­ta dal­le di­spo­si­zio­ni dell’or­di­nan­za del 7 di­cem­bre 1998 sui pa­ga­men­ti di­ret­ti, ec­cet­to la di­spo­si­zio­ne di cui al nu­me­ro 2.1 ca­po­ver­so 1 dell’al­le­ga­to; an­zi­ché que­sta de­vo­no es­se­re adem­piu­te le di­spo­si­zio­ni di cui all’al­le­ga­to 1 nu­me­ri 2.1.1 e 2.1.3 del­la pre­sen­te or­di­nan­za.

12 Per l’an­no di con­tri­bu­zio­ne 2014 la no­ti­fi­ca re­la­ti­va ai con­tri­bu­ti per l’ef­fi­cien­za del­le ri­sor­se (art. 77–82), ai con­tri­bu­ti per i si­ste­mi di pro­du­zio­ne per la pro­du­zio­ne di lat­te e car­ne ba­sa­ta sul­la su­per­fi­cie iner­bi­ta (art. 70) e ai con­tri­bu­ti per la bio­di­ver­si­tà per il pra­to ri­vie­ra­sco lun­go i cor­si d’ac­qua (art. 55 cpv. 1 lett. g) de­ve es­se­re ef­fet­tua­ta uni­ta­men­te al­la do­man­da. Per l’an­no di con­tri­bu­zio­ne 2014 la no­ti­fi­ca re­la­ti­va ai con­tri­bu­ti per la bio­di­ver­si­tà per su­per­fi­ci iner­bi­te e ter­re­ni da stra­me ric­chi di spe­cie nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne (art. 55 cpv. 1 lett. o) de­ve av­ve­ni­re en­tro il 31 mag­gio.

13 Nel ca­so di una no­ti­fi­ca, nel 2014, re­la­ti­va ai con­tri­bu­ti per la pro­du­zio­ne di lat­te e car­ne ba­sa­ta sul­la su­per­fi­cie iner­bi­ta, il pri­mo con­trol­lo di ba­se de­ve es­se­re svol­to en­tro la fi­ne del 2016.

14 Nel ca­so di una no­ti­fi­ca, nel 2014, re­la­ti­va ai con­tri­bu­ti per le su­per­fi­ci iner­bi­te e i ter­re­ni da stra­me ric­chi di spe­cie nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne, il pri­mo con­trol­lo di ba­se de­ve es­se­re svol­to en­tro la fi­ne del 2016.

15 Al­me­no il 25 per cen­to del­le no­ti­fi­che pre­sen­ta­te nel 2014 re­la­ti­ve ai con­tri­bu­ti per l’ef­fi­cien­za del­le ri­sor­se de­ve es­se­re con­trol­la­to nel 2014.

16 Nel ca­so di col­tu­re pe­ren­ni già pre­sen­ti il 1° gen­na­io 2008, la lar­ghez­za mi­ni­ma de­ve es­se­re au­men­ta­ta da 3 a 6 me­tri se­con­do l’al­le­ga­to 1 nu­me­ro 9.6 sol­tan­to do­po la sca­den­za del­la du­ra­ta di uti­liz­za­zio­ne or­di­na­ria.

17 Fin­ché un ge­sto­re ri­ce­ve pa­ga­men­ti di­ret­ti nel qua­dro di un pro­gram­ma sul­le ri­sor­se di cui agli ar­ti­co­li 77a e 77b LA­gr, per lo stes­so prov­ve­di­men­to non ven­go­no ver­sa­ti con­tri­bu­ti per l’ef­fi­cien­za del­le ri­sor­se di cui agli ar­ti­co­li 77–81.

159 [RU 1999 229, 2000 1105art. 20 n. 2, 2001 2321310art. 22 n. 1 3539, 2003 19985321, 2006 8834827, 2007 6117, 2008 37775819, 2009 25756091, 2010 23195855, 2011 236152955297all. 2 n. 3 5453 all. 2 n. 3, 2013 1729]

160 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 28 ott. 2015, con ef­fet­to dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4497).

161 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 16 set. 2016, con ef­fet­to dal 1° gen. 2017 (RU 2016 3291).

Art. 115a Disposizione transitoria della modifica del 29 ottobre 2014 162  

1 I con­tri­bu­ti per il 2015 e il 2016 non so­no ri­dot­ti per:

a.
le la­cu­ne di cui all’al­le­ga­to 8 nu­me­ro 2.2.6 let­te­ra f; in­ve­ce del­la ri­du­zio­ne è emes­sa una no­ta di bia­si­mo;
b.
le la­cu­ne di cui all’al­le­ga­to 8 nu­me­ro 2.9.10 let­te­ra k, se si trat­ta di ani­ma­li del­la spe­cie bo­vi­na di età com­pre­sa tra i quat­tro me­si e i 160 gior­ni.

2 Per le la­cu­ne di cui all’al­le­ga­to 8 nu­me­ro 2.7, nel 2015 e nel 2016 i con­tri­bu­ti so­no ri­dot­ti al mas­si­mo del 100 per cen­to.

162 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 29 ott. 2014, in vi­go­re dal 1° gen. 2015 (RU 2014 3909).

Art. 115b Disposizione transitoria della modifica del 28 ottobre 2015 163  

Per il cal­co­lo del­la cor­re­zio­ne li­nea­re se­con­do il mo­du­lo com­ple­men­ta­re 6 e del bi­lan­cio im­port/ex­port se­con­do il mo­du­lo com­ple­men­ta­re 7 di Suis­se-Bi­lanz, ver­sio­ne 1.8164, il Can­to­ne può sta­bi­li­re da so­lo il pe­rio­do di ri­fe­ri­men­to per gli an­ni 2015 e 2016. Per i pol­li da in­gras­so il pe­rio­do di cal­co­lo è l’an­no ci­vi­le.

163 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 28 ott. 2015, in vi­go­re dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4497).

164 I mo­du­li com­ple­men­ta­ri 6 e 7pos­so­no es­se­re con­sul­ta­ti sul si­to In­ter­net: www.blw.ad­min.ch > Stru­men­ti > Pa­ga­men­ti di­ret­ti > Pro­va che le esi­gen­ze eco­lo­gi­che so­no ri­spet­ta­te > Bi­lan­cio di con­ci­ma­zio­ne equi­li­bra­to e ana­li­si del suo­lo > Istru­zio­ni con­cer­nen­ti il com­pu­to di ali­men­ti a te­no­re ri­dot­to di so­stan­ze nu­tri­ti­ve in Suis­se-Bi­lanz, ver­sio­ne 1.8 (mo­du­li com­ple­men­ta­ri 6 e 7), lu­glio 2015.

Art. 115c Disposizione transitoria della modifica del 16 settembre 2016 165  

1 Per il cal­co­lo del­la cor­re­zio­ne li­nea­re se­con­do il mo­du­lo com­ple­men­ta­re 6 e del bi­lan­cio im­port/ex­port se­con­do il mo­du­lo com­ple­men­ta­re 7 del me­to­do «Suis­se-Bi­lanz» di cui all’al­le­ga­to 1 nu­me­ro 2.1.1, il Can­to­ne può sta­bi­li­re da so­lo il pe­rio­do di ri­fe­ri­men­to per il 2017 e il 2018. Per i pol­li da in­gras­so il pe­rio­do di cal­co­lo è l’an­no ci­vi­le.

2 Se si con­sta­ta­no la­cu­ne di cui all’al­le­ga­to 8 nu­me­ro 2.9.10 let­te­ra k, i con­tri­bu­ti per il 2017 non so­no ri­dot­ti se si trat­ta di ani­ma­li del­la spe­cie bo­vi­na di età com­pre­sa tra i quat­tro me­si e i 160 gior­ni.

3 Fi­no all’an­no di con­tri­bu­zio­ne 2019 com­pre­so, i Can­to­ni pos­so­no re­gi­stra­re le su­per­fi­ci e la lo­ro uti­liz­za­zio­ne, non­ché gli al­tri ele­men­ti ne­ces­sa­ri per il cal­co­lo dei pa­ga­men­ti di­ret­ti re­la­ti­vi a ogni azien­da uti­liz­zan­do un me­to­do di­ver­so da quel­lo pre­vi­sto all’ar­ti­co­lo 113 a con­di­zio­ne che es­so sia ap­pro­va­to dall’UFAG. En­tro il 31 di­cem­bre 2016 pre­sen­ta­no all’UFAG, per ap­pro­va­zio­ne, il me­to­do che han­no scel­to e la sca­den­za per l’ap­pli­ca­zio­ne dei mo­del­li di geo­da­ti se­con­do l’or­di­nan­za del 21 mag­gio 2008166 sul­la geoin­for­ma­zio­ne.

4 La pu­li­zia di ir­ro­ra­tri­ci di pie­no cam­po e ato­miz­za­to­ri con un si­ste­ma au­to­ma­ti­co di pu­li­zia in­ter­na di cui all’al­le­ga­to 1 nu­me­ro 6.1.2 non è ne­ces­sa­ria fi­no al­la sca­den­za del ver­sa­men­to del con­tri­bu­to per l’ef­fi­cien­za del­le ri­sor­se di cui all’ar­ti­co­lo 82a.

5 Ne­gli an­ni 2018 e 2019 il ge­sto­re op­pu­re l’azien­da d’esti­va­zio­ne o con pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri può no­ti­fi­ca­re al ser­vi­zio de­si­gna­to dal Can­to­ne com­pe­ten­te, per scrit­to o elet­tro­ni­ca­men­te, en­tro il 1° mag­gio, ri­spet­ti­va­men­te en­tro il 15 no­vem­bre, se l’ef­fet­ti­vo de­ter­mi­nan­te di ani­ma­li del­la spe­cie equi­na real­men­te de­te­nu­to nel­l’azien­da di­ver­ge dall’ef­fet­ti­vo ri­le­va­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 36 ca­po­ver­si 2 let­te­ra a e 3. Il ser­vi­zio de­si­gna­to dal Can­to­ne com­pe­ten­te cor­reg­ge l’ef­fet­ti­vo con­for­me­men­te al­la no­ti­fi­ca o met­te a di­spo­si­zio­ne una pos­si­bi­li­tà di cor­re­zio­ne elet­tro­ni­ca.

165 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 16 set. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017, il cpv. 5 en­tra in vi­go­re il 1° gen. 2018 (RU 2016 3291).

166 RS 510.620

Art. 115d Disposizione transitoria della modifica del 18 ottobre 2017 167  

1 I ge­sto­ri che han­no pre­sen­ta­to tem­pe­sti­va­men­te per il 2018 una do­man­da per ot­te­ne­re con­tri­bu­ti per il be­nes­se­re de­gli ani­ma­li re­la­ti­vi al pol­la­me da red­di­to de­vo­no adem­pie­re le pre­scri­zio­ni con­cer­nen­ti la su­per­fi­cie aper­ta dell’area con cli­ma ester­no di cui all’al­le­ga­to 6 let­te­ra A nu­me­ro 7.8 sol­tan­to a par­ti­re dal 1° gen­na­io 2019. In que­sti ca­si all’area con cli­ma ester­no si ap­pli­ca­no le di­spo­si­zio­ni del di­rit­to an­te­rio­re.

2 Per l’an­no di con­tri­bu­zio­ne 2018, la no­ti­fi­ca con­cer­nen­te i con­tri­bu­ti di cui all’ar­ti­co­lo 2 let­te­ra e nu­me­ro 2 (per lu­pi­ni), i con­tri­bu­ti di cui all’ar­ti­co­lo 2 let­te­ra f nu­me­ri 5 e 6 non­ché i con­tri­bu­ti per ani­ma­li di cui all’ar­ti­co­lo 73 let­te­ra h può es­se­re pre­sen­ta­ta en­tro la sca­den­za di cui all’ar­ti­co­lo 99 ca­po­ver­so 1.

3 Per il con­trol­lo del con­tri­bu­to giu­sta l’ar­ti­co­lo 2 let­te­ra e nu­me­ro 3 nel 2018 si ap­pli­ca il di­rit­to pre­vi­gen­te.

4 Per il con­trol­lo del bi­lan­cio del­le so­stan­ze nu­tri­ti­ve di cui all’al­le­ga­to 1 nu­me­ro 2 nel 2018 si ap­pli­ca il di­rit­to an­te­rio­re.

167 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 18 ott. 2017, in vi­go­re dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6033).

Art. 115e Disposizione transitoria della modifica del 31 ottobre 2018 168  

1 Se a cau­sa del­la con­ver­sio­ne non può es­se­re ri­spet­ta­ta la sca­den­za per la chiu­su­ra del­la cor­re­zio­ne li­nea­re se­con­do il mo­du­lo com­ple­men­ta­re 6 e del bi­lan­cio im­port/ex­port se­con­do il mo­du­lo com­ple­men­ta­re 7 del me­to­do «Suis­se-Bi­lanz» giu­sta l’al­le­ga­to 1 nu­me­ro 2.1.12, per il 2019 il Can­to­ne può sta­bi­li­re da so­lo il pe­rio­do di ri­fe­ri­men­to.

2 Nel 2019 i Can­to­ni pos­so­no in­cre­men­ta­re del 5 per cen­to l’ac­con­to di cui all’ar­ti­co­lo 110 ca­po­ver­so 1 e ri­chie­de­re un mag­gio­re an­ti­ci­po cor­ri­spon­den­te.

3 Ai fi­ni del con­tri­bu­to per la ri­du­zio­ne di er­bi­ci­di sul­la su­per­fi­cie col­ti­va aper­ta nell’an­no di con­tri­bu­zio­ne 2019 han­no di­rit­to ai con­tri­bu­ti so­lo le col­tu­re se­mi­na­te o im­pian­ta­te nel 2019.

4 Per l’an­no di con­tri­bu­zio­ne 2019 la no­ti­fi­ca con­cer­nen­te i con­tri­bu­ti di cui all’ar­ti­co­lo 2 let­te­ra f nu­me­ro 5 (azien­de bio­lo­gi­che) e 7 non­ché i con­tri­bu­ti per ani­ma­li di cui all’ar­ti­co­lo 75 ca­po­ver­so 2bis può es­se­re pre­sen­ta­ta en­tro il ter­mi­ne di cui all’ar­ti­co­lo 99 ca­po­ver­so 1.

168 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 31 ott. 2018, in vi­go­re dal 1° gen. 2019 (RU 2018 4149).

Art. 115f Disposizione transitoria della modifica dell’11 novembre 2020 169  

1 Le ir­ro­ra­tri­ci a pre­sa di for­za o se­mo­ven­ti uti­liz­za­te per la pro­te­zio­ne dei ve­ge­ta­li giu­sta l’al­le­ga­to 1 nu­me­ro 6.1, con­trol­la­te l’ul­ti­ma vol­ta pri­ma del 1° gen­na­io 2021, de­vo­no es­se­re nuo­va­men­te con­trol­la­te en­tro quat­tro an­ni ci­vi­li.

2 Se si con­sta­ta­no la­cu­ne di cui all’al­le­ga­to 8 nu­me­ro 2.2.3 let­te­ra c, i pa­ga­men­ti di­ret­ti per il 2021 non so­no ri­dot­ti se si trat­ta del­la man­ca­ta in­di­ca­zio­ne dei nu­me­ri di omo­lo­ga­zio­ne di pro­dot­ti fi­to­sa­ni­ta­ri.

169 In­tro­dot­to dal n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vi­go­re dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5449).

Art. 116 Abrogazione di altri atti normativi  

So­no abro­ga­te:

1.
l’or­di­nan­za del 7 di­cem­bre 1998170 sui pa­ga­men­ti di­ret­ti;
2.
l’or­di­nan­za del 14 no­vem­bre 2007171 sui con­tri­bu­ti d’esti­va­zio­ne;
3.
l’or­di­nan­za del 4 apri­le 2001172 sul­la qua­li­tà eco­lo­gi­ca.

170 [RU 1999 229, 2000 1105art. 20 n. 2, 2001 2321310art. 22 n. 1 3539, 2003 19985321, 2006 8834827, 2007 6117, 2008 37775819, 2009 25756091, 2010 23195855, 2011 236152955297all. 2 n. 3 5453 all. 2 n. 3, 2013 1729]

171 [RU 2007 6139, 2009 2575n. II 1, 2010 23215855n. II 1, 2011 5297all. 2 n. 4 5453 all. 2 n. II 4]

172 [RU 2001 1310, 2003 4871, 2007 6157, 2009 6313, 2010 5855n. II 3]

Art. 117 Modifica di altri atti normativi  

La mo­di­fi­ca di al­tri at­ti nor­ma­ti­vi è di­sci­pli­na­ta nell’al­le­ga­to 9.

Art. 118 Entrata in vigore  

1 Fat­ti sal­vi i ca­po­ver­si 2 e 3, la pre­sen­te or­di­nan­za en­tra in vi­go­re il 1° gen­na­io 2014.

2 ...173

3 L’ar­ti­co­lo 43 ca­po­ver­so 1 let­te­ra c non­ché l’al­le­ga­to 7 nu­me­ro 1.2.1 let­te­ra c en­tra­no in vi­go­re il 1° gen­na­io 2017.

173 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 28 ott. 2015, con ef­fet­to dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4497).

Allegato 1 174

174 Aggiornato dai n. II cpv. 1 dell’O del 29 ott. 2014 (RU 2014 3909), n. II delle O del 28 ott. 2015 (RU 2015 4497), del 16 set. 2016 (RU 2016 3291), dal n. II cpv. 1 dell’O del 18 ott. 2017 (RU 2017 6033), dai n. II delle O del 31 ott. 2018 (RU 2018 4149) e dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5449).

(art. 13 cpv. 1 e 3, 14 cpv. 2, 16 cpv. 2 e 3, 17 cpv. 1, 18 cpv. 3–5,
19–21, 25, 58 cpv. 4 lett. d, 115 cpv. 11 e 16, 115c cpv. 1 e 4,
115d cpv. 4, nonché 115e cpv. 1)

Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate

1 Registrazioni

1.1
Il gestore deve tenere con regolarità registrazioni concernenti la gestione dell’azienda. Le registrazioni devono presentare in modo comprensibile i processi rilevanti dell’azienda. Devono essere conservate per almeno sei anni. Devono comprendere in particolare i seguenti dati:
a.
elenco delle particelle, superficie dell’azienda, superficie agricola utile, altre superfici;
b.
piano delle particelle con particelle gestite e piano delle particelle delle superfici per la promozione della biodiversità;
c.
dati concernenti la concimazione, la protezione dei vegetali (prodotto impiegato, numero di omologazione del prodotto impiegato, data e quantità), il raccolto e le rese nonché per le colture campicole dati concernenti le varietà, l’avvicendamento delle colture e la lavorazione del suolo;
d.
il bilancio delle sostanze nutritive calcolato e la documentazione necessaria per il calcolo del bilancio delle sostanze nutritive;
e.
altre registrazioni, se necessarie.
1.2
L’obbligo di registrazione secondo il numero 1.1 lettere a e b decade se, ai fini del controllo, il Cantone mette elettronicamente a disposizione riproduzioni SIG e liste di dati aggiornate. I Cantoni disciplinano la procedura.

2 Bilancio di concimazione equilibrato

2.1 Bilancio delle sostanze nutritive

2.1.1
Mediante il bilancio delle sostanze nutritive si deve dimostrare che l’apporto di azoto o di fosforo non è eccessivo. Il bilancio è calcolato sulla base del metodo «Suisse-Bilanz» secondo la Guida «Suisse-Bilanz»175 dell’UFAG. Si applicano la versione in vigore dal 1° gennaio del rispettivo anno e quella in vigore dal 1° gennaio dell’anno precedente. Il gestore può scegliere a quale versione attenersi. L’UFAG è competente per l’omologazione dei programmi software per il calcolo del bilancio delle sostanze nutritive.
2.1.2
Per il calcolo del bilancio delle sostanze nutritive sono determinanti i dati dell’anno civile precedente l’anno di contribuzione. Il bilancio delle sostanze nutritive deve essere calcolato ogni anno. All’atto del controllo è determinante il bilancio chiuso delle sostanze nutritive dell’anno precedente.
2.1.3
Tutti i trasferimenti di concimi aziendali e concimi ottenuti dal riciclaggio all’interno e fuori dell’agricoltura nonché tra le aziende devono essere registrati nell’applicazione Internet HODUFLU di cui all’articolo 14 OSIAgr176. Soltanto i trasferimenti di concimi aziendali e concimi ottenuti dal riciclaggio registrati in HODUFLU sono riconosciuti per l’adempimento di Suisse-Bilanz. Il Cantone può respingere tenori in sostanze nutritive non plausibili. Su richiesta del Cantone, il fornitore deve comprovare a sue spese la plausibilità dei tenori in sostanze nutritive indicati.
2.1.4
In caso di costruzione di edifici assoggettati all’obbligo del permesso che comportano un aumento dell’effettivo di animali da reddito per ettaro di superficie fertilizzabile, deve essere provato che, con il nuovo effettivo di animali da reddito e includendo provvedimenti tecnici e contratti di cessione di concimi aziendali, viene raggiunto un bilancio fosforico equilibrato, senza margine di errore, il quale viene mantenuto per l’adempimento della PER anche dopo la realizzazione degli edifici. I servizi cantonali specializzati tengono un elenco delle aziende interessate.
2.1.5
Su tutta l’azienda il bilancio fosforico del bilancio chiuso delle sostanze nutritive non deve superare un margine di errore di +10 per cento del fabbisogno delle colture. I Cantoni possono decretare norme più severe per determinate regioni e aziende. Le aziende che, sulla base di analisi del suolo effettuate da un laboratorio autorizzato in base a metodi riconosciuti, forniscono la prova che il suolo è sottoconcimato, possono far valere, sulla base di un piano di concimazione relativo a tutta l’azienda, un fabbisogno maggiore. I prati sfruttati in modo poco intensivo non devono essere concimati. È fatto salvo il numero 2.1.6.
2.1.6
Le aziende che si trovano in un settore d’alimentazione (Zo) delimitato dal Cantone secondo l’articolo 29 capoverso 1 lettera d dell’ordinanza del 28 ottobre 1998177 sulla protezione delle acque (OPAc) e che secondo «Suisse-Bilanz» presentano un grado di approvvigionamento di fosforo (quoziente di produzione di sostanze nutritive provenienti dalla cessione di concimi aziendali e fabbisogno nutritivo delle colture) superiore al 100 per cento, con riguardo alla problematica del fosforo, possono spandere l’80 per cento al massimo del fabbisogno di fosforo. Se, mediante campioni di terreno prelevati dalle autorità di controllo competenti, l’azienda prova che nessuna particella gestita si trova nella classe di fertilità D o E secondo il numero 2.2, si applicano le disposizioni di cui al numero 2.1.5. In queste zone i Cantoni fissano, d’intesa con l’UFAG, le rese massime di sostanza secca per il bilancio delle sostanze nutritive.
2.1.7
Su tutta l’azienda il bilancio azotato del bilancio chiuso delle sostanze nutritive non deve superare un margine di errore di +10 per cento del fabbisogno delle colture. I Cantoni possono prevedere norme più severe per determinate regioni e aziende.
2.1.8
Il riporto di sostanze nutritive sul bilancio delle sostanze nutritive dell’anno seguente non è, per principio, possibile. In viticoltura e in frutticoltura è permesso spandere concime fosforico sull’arco di più anni. Nelle altre colture è possibile spandere fosforo apportato all’azienda sotto forma di compost e calce per 3 anni al massimo. Tutto l’azoto distribuito con questi concimi deve comunque essere considerato nel bilancio azotato dell’anno di spandimento.
2.1.9
Dal calcolo del bilancio delle sostanze nutritive relativo a tutta l’azienda sono dispensate le aziende che non apportano alcun concime azotato o fosforico, se la loro densità di animali non supera i seguenti valori per ettaro di superficie fertilizzabile:
a.
nella zona di pianura: 2,0 unità di bestiame grosso/concime (UBGF)/ha;
b.
nella zona collinare: 1,6 UBGF/ha;
c.
nella zona di montagna I: 1,4 UBGF/ha;
d.
nella zona di montagna II: 1,1 UBGF/ha;
e.
nella zona di montagna III: 0,9 UBGF/ha;
f.
nella zona di montagna IV: 0,8 UBGF/ha.
2.1.10
In casi particolari, ad esempio per aziende con colture speciali e allevamento di animali senza base foraggera, i Cantoni possono richiedere un bilancio delle sostanze nutritive anche se non sono raggiunti i valori limite di cui al numero 2.1.9.
2.1.11
Le rese in SS di prati e pascoli secondo la tabella 3 della Guida Suisse-Bilanz178 sono considerate come valori massimi per il bilancio di concima­zione equilibrato. Se vengono fatte valere rese superiori, queste vanno comprovate da una stima sulla resa. Il Cantone può respingere stime sulla resa non plausibili. Su richiesta del Cantone, il richiedente deve comprovare, a sue spese, la plausibilità delle sue stime sulla resa.
2.1.12
La chiusura della correzione lineare secondo il modulo complementare 6 e del bilancio import/export secondo il modulo complementare 7 del metodo «Suisse-Bilanz» giusta il numero 2.1 deve avvenire tra il 1° aprile e il 31 agosto dell’anno di contribuzione. Il periodo di calcolo comprende almeno i dieci mesi precedenti. La correzione lineare chiusa o il bilancio import/export chiuso è da inoltrare entro il 30 settembre dell’anno di contribuzione ai servizi cantonali preposti all’esecuzione.
2.1.13
Le aziende con convenzioni sulla correzione lineare secondo il modulo complementare 6 o sul bilancio import/export secondo il modulo complementare 7 del metodo «Suisse-Bilanz» versione 1.10, per i trasferimenti dei concimi aziendali registrati in HODUFLU, devono utilizzare tenori in sostanze nutritive specifici dell’azienda.

175 Le versioni della Guida applicabili possono essere consultate su www.blw.admin.ch > Temi > Pagamenti diretti > Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate > Bilancio di concimazione equilibrato e analisi del suolo (art. 13 OPD).

176 RS 919.117.71

177 RS 814.201

178 La guida può essere consultata sul sito Internet: www.blw.admin.ch > Strumenti > Pagamenti diretti > Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate > Bilancio di concimazione equilibrato e analisi del suolo > Guida Suisse-Bilanz, versione 1.13, agosto 2015.

2.2 Analisi del suolo

2.2.1
Affinché la ripartizione di concime tra le singole particelle sia ottimale, l’approvvigionamento in sostanze nutritive del suolo (fosforo, potassio) deve essere noto. Per questo motivo tutte le particelle devono essere sottoposte ad analisi del suolo. I risultati delle analisi del suolo non devono risalire a oltre dieci anni. Fanno eccezione tutte le superfici con divieto di concimazione, i prati sfruttati in modo poco intensivo di cui all’articolo 55 lettera b e i pascoli perenni.
2.2.2
Dall’analisi del suolo sono dispensate le aziende che non apportano alcun concime azotato o fosforico, se la loro densità di animali non supera i valori per ettaro di superficie fertilizzabile secondo il numero 2.1.9. Inoltre, in base alle analisi del suolo eseguite dal 1° gennaio 1999 nessuna particella può trovarsi nella classe di fertilità «ricca» (D) o «molto ricca», conformemente ai «Principi di concimazione delle colture agricole in Svizzera», nella versione di giugno 2017179 Modulo «2/ Caratteristiche e analisi del suolo.
2.2.3
Le analisi devono essere effettuate da un laboratorio autorizzato e secondo metodi riconosciuti. Nella campicoltura devono comprendere almeno i parametri dei valori pH, fosforo e potassio. Al fine di appurare variazioni del tenore di humus, per le superfici coltive deve inoltre essere fatta analizzare la sostanza organica. Per le colture speciali le direttive delle organizzazioni specializzate devono contenere prescrizioni sugli intervalli da rispettare e sulla portata delle analisi.
2.2.4
L’UFAG è competente per l’autorizzazione dei laboratori e per il riconoscimento dei metodi di analisi e delle prescrizioni in materia di prelievo di campioni. A questo scopo procede regolarmente ad analisi circolari e pubblica annualmente una lista che indica i laboratori autorizzati, i metodi d’analisi riconosciuti e le prescrizioni in materia di prelievo di campioni.
2.2.5
I laboratori autorizzati mettono a disposizione dell’UFAG, a fini statistici, i dati richiesti concernenti le analisi del suolo.

179 Il modulo «2/ Caratteristiche e analisi del suolo» può essere consultato sul sito Internet www.blw.admin.ch > Strumenti > Pagamenti diretti > Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate > Bilancio di concimazione equilibrato e analisi del suolo (art. 13 OPD) > Basi legali.

3 Superfici per la promozione della biodiversità computabili e che non danno diritto ai contributi

3.1 Disposizioni generali

3.1.1
Non devono essere utilizzati né concimi né prodotti fitosanitari. I trattamenti pianta per pianta sono consentiti soltanto sulle fasce tampone (lungo i corsi d’acqua a partire dal quarto metro), ma non sugli oggetti stessi. La superficie delle fasce tampone è computabile e viene registrata unitamente all’oggetto come superficie per la promozione della biodiversità.

3.2 Condizioni e oneri particolari per le superfici per la promozione della biodiversità computabili

3.2.1 Fossati umidi, stagni, pozze

3.2.1.1
Definizione: specchi d’acqua e superfici generalmente inondate appartenenti alla superficie aziendale.
3.2.1.2
Le superfici non devono essere utilizzate a scopo agricolo o per la pesca.
3.2.1.3
La fascia tampone lungo fossati umidi, stagni o pozze deve essere larga almeno 6 m.

3.2.2 Superfici ruderali, cumuli di pietra e affioramenti rocciosi

3.2.2.1 Definizioni:

a.
Superfici ruderali: vegetazione erbacea o arbustiva, senza specie legnose, su ripiene, deponie e scarpate.
b.
Cumuli di pietra e affioramenti rocciosi: accumuli di pietre con o senza vegetazione.

3.2.2.2 Le superfici non devono essere utilizzate a scopo agricolo. Devono essere curate ogni due o tre anni al di fuori del periodo di vegetazione.

3.2.2.3 La fascia tampone lungo superfici ruderali, cumuli di pietra o affioramenti rocciosi deve essere larga almeno 3 m.

3.2.3 Muri a secco

3.2.3.1
Definizione: muri in pietra leggermente o non sigillati.
3.2.3.2
L’altezza deve misurare almeno 50 cm.
3.2.3.3
La fascia tampone lungo i muri a secco deve essere larga almeno 50 cm.
3.2.3.4
Viene computata una larghezza standard di 3 m. Per i muri a secco al limite della superficie aziendale e per quelli con un’unica fascia tampone viene computata una larghezza di 1,5 m.

4 Avvicendamento disciplinato delle colture

4.1 Numero di colture

4.1.1
Affinché una coltura sia presa in considerazione, deve coprire almeno il 10 per cento della superficie coltiva. Le colture che coprono meno del 10 per cento possono essere sommate e ogni tranche del 10 per cento risultante dalla loro somma è considerata una coltura.
4.1.2
Se almeno il 20 per cento della superficie coltiva è utilizzato sotto forma di prati artificiali, questi contano come due colture. Se tale quota è almeno del 30 per cento, essi contano come tre colture indipendentemente dagli anni di utilizzazione principale. Le colture orticole comprendenti più specie appartenenti ad almeno due famiglie sono considerate alla stessa stregua dei prati artificiali.
4.1.3
A Sud delle Alpi devono figurare almeno tre diverse colture.

4.2 Quota massima delle colture principali

4.2.1
Per aziende con oltre 3 ettari di superficie coltiva aperta, la quota annuale massima delle colture principali rispetto alla superficie coltiva è limitata come segue:

in %

a.
cereali complessivamente (senza mais e avena)
66
b.
frumento e spelta
50
c.
mais
40
d.
mais con sottosemine, mais con semina su lettiera, a bande fresate o con semina diretta dopo il sovescio invernale, colture intercalari o prato artificiale
50
e.
prato a mais (uso di erbicidi possibile soltanto tra le file)
60
f.
avena
25
g.
barbabietole
25
h.
patate
25
i.
colza
25
j.
soia
25
k.
favette
25
l.
tabacco
25
m.
piselli proteici
15
n.
girasoli
25
o.
colza e girasoli
33

4.2.2 Per le restanti colture campicole, tra due colture principali della stessa famiglia deve essere rispettata una pausa di coltivazione di almeno due anni.

4.3 Disciplinamento della pausa di coltivazione

4.3.1
Le pause di coltivazione devono essere fissate in maniera tale che convertite all’interno dell’avvicendamento delle colture e per particella vengano rispettate le quote massime delle colture di cui al numero 4.2.
4.3.2
Il gestore può passare dai disciplinamenti di cui ai numeri 4.1 e 4.2 a un disciplinamento con pause di coltivazione di cui al presente numero o viceversa al più presto dopo un periodo di cinque anni.

5 Adeguata protezione del suolo

5.1 Protezione contro l’erosione

5.1.1
La superficie coltiva non deve presentare perdite rilevanti di suolo dovute all’erosione e alla gestione.
5.1.2
Una perdita di suolo è considerata rilevante se corrisponde almeno ai casi di cui alla rubrica «2-4 t/ha» del Promemoria di Agridea del novembre 2007180 «Quelle quantité de terre perdue?».
5.1.3
Una perdita di suolo è considerata dovuta alla gestione se non è riconduci­bile a una causa primariamente naturale o primariamente infrastrutturale o a una combinazione delle due.
5.1.4
In caso di perdite rilevanti di suolo dovute alla gestione, sulla particella gestita o nel comprensorio in questione occorre:
a.
applicare un piano di misure riconosciuto dal servizio cantonale competente per almeno sei anni; oppure
b.
adottare e applicare sotto la propria responsabilità i provvedimenti necessari per prevenire l’erosione.
5.1.5
Il piano delle misure o i provvedimenti sotto la propria responsabilità sono vincolati alla particella gestita e devono essere applicati anche per le super­fici nello scambio annuale.
5.1.6
Se la causa di una perdita di suolo su una particella gestita secondo il numero 5.1.2 non è chiara, il servizio cantonale competente la stabilisce. Successivamente provvede affinché venga applicata una procedura concordata tesa a evitare l’erosione nella rispettiva regione.
5.1.7
I controlli sono eseguiti in maniera mirata, dopo le piogge, in luoghi a rischio. I servizi cantonali competenti tengono un elenco dei casi di perdita di suolo constatati.

180 Il promemoria può essere consultato sul sito Internet> Publications > Environnement, paysage > Protection des ressources (eau-air-sol) > Erosion: Quelle quantité de terre perdue?

6 Selezione e utilizzazione mirata dei prodotti fitosanitari

6.1 Disposizioni generali

6.1.1
Le irroratrici a presa di forza o semoventi utilizzate per la protezione dei vegetali devono essere controllate almeno una volta ogni tre anni civili da un servizio riconosciuto.
6.1.2
Le irroratrici a presa di forza o semoventi utilizzate per la protezione dei vegetali, dotate di un serbatoio di oltre 400 litri, devono essere equipaggiate con un serbatoio d’acqua. La pulizia delle irroratrici avviene con un sistema automatico di pulizia interna. La pulizia di pompa, filtro, condotte e ugelli deve avvenire sul campo.

6.2 Prescrizioni per la campicoltura e la foraggicoltura

6.2.1
Tra il 1° novembre e il 15 febbraio le applicazioni di prodotti fitosanitari non sono autorizzate.
6.2.2
In caso di impiego di erbicidi in pre-emergenza sui cereali deve essere riservata almeno una finestra di controllo non trattata per ogni coltura. Per proteggere gli organismi utili l’utilizzo di prodotti fitosanitari poco specifici o poco selettivi riguardo agli organismi utili è limitato.
6.2.3
L’impiego di erbicidi in pre-emergenza o su superfici inerbite e di insetticidi da irrorare è autorizzato per le colture menzionate nella tabella sottostante esclusivamente nei seguenti casi:

Coltura

Erbicidi in pre-emergenza

Insetticidi da irrorare

a.
Cereali
Trattamento autunnale parziale o su un’ampia porzione della superficie entro il 10 ottobre.
Una volta raggiunta la soglia nociva contro la criocera del frumento: solo con prodotti di cui al numero 6.2.4.
b.
Colza
Trattamento parziale o su un’ampia porzione della superficie.
Una volta raggiunta la soglia nociva contro il punteruolo e il meligete.
c.
Mais
Trattamento sulla fila.
Una volta raggiunta la soglia nociva contro la piralide del mais da granella: solo con prodotti di cui al numero 6.2.4.
d.
Patate / patate da tavola
Trattamento sulla fila, trattamento parziale o su un’ampia porzione della superficie.
Una volta raggiunta la soglia nociva contro la dorifora e gli afidi:

solo con prodotti di cui al numero 6.2.4.

e.
Barbabietole(da foraggio e da zucchero)
Trattamento sulla fila o trattamento ­­su un’ampia porzione della superficie solo dopo la levata delle malerbe.
Una volta raggiunta la soglia nociva contro gli afidi: solo con prodotti di cui al numero 6.2.4.
f.
Piselli proteici, favette, soia, girasoli, tabacco
Trattamento sulla fila, trattamento parziale o su tutta la superficie.
Una volta raggiunta la soglia nociva contro gli afidi: solo con prodotti di cui al numero 6.2.4.
g.
Superficie inerbita
Autorizzato in generale il trattamento con erbicidi pianta per pianta.
Prima della semina senza aratro di una coltura campicola: autorizzato l’impiego di erbicidi totali.
Prati artificiali: autorizzato il trattamento su tutta la superficie con erbicidi selettivi.
Terreni permanentemente inerbiti: trattamento su tutta la superficie con erbicidi selettivi solo con autorizzazione speciale se la superficie da trattare supera del 20 per cento la superficie permanentemente inerbita (all’anno e per azienda; escluse le superfici per la promozione della biodiversità).
6.2.4
Nel quadro della PER, per i nematocidi, i molluschicidi e le seguenti combinazioni di agente patogeno e coltura, in campicoltura e foraggicoltura i seguenti prodotti fitosanitari di cui alla colonna 3 possono essere impiegati liberamente, quelli di cui alla colonna 4, invece, solo con un’autorizzazione speciale conformemente al numero 6.3:

Categoria di prodotti

Agente patogeno / coltura

Prodotti utilizzabili liberamente nella PER

Utilizzabili nella PER solo con autorizzazione speciale secondo il n. 6.3

a. Nematocidi

Nessuno
Tutti i prodotti fitosanitari

b. Molluschicidi

Prodotti fitosanitari a base di metaldeide e fosfato di ferro III
Tutti gli altri prodotti fitosanitari autorizzati

c. Insetticidi

Criocera dei cereali

Prodotti fitosanitari a base di Spinosad.

Tutti gli altri pro­dotti fitosanitari autorizzati

Dorifora della patata

Prodotti fitosanitari a base di Azadirachtin, Spinosad o a base di Bacillus thuringiensis

Tutti gli altri pro­dotti fitosanitari autorizzati

Afidi delle patate da tavola, dei pisel­li proteici, delle fa­vette, del tabacco, delle barbabietole (da foraggio e da zucchero) e dei girasoli

Prodotti fitosanitari a base di Pirimicarb, Pymetrozin, Spirotetramat e Flonicamid

Tutti gli altri pro­dotti fitosanitari autorizzati

Piralide del mais
da granella

Prodotti fitosanitari a base di Trichogramme spp.

Tutti gli altri pro­dotti fitosanitari autorizzati

6.3 Autorizzazioni speciali

6.3.1
Le autorizzazioni speciali per provvedimenti fitosanitari vanno rilasciate secondo le istruzioni emanate il 12 luglio 2018181 dalla Conferenza dei servizi fitosanitari cantonali e approvate dall’UFAG. Le autorizzazioni speciali sono rilasciate per scritto e a tempo determinato sotto forma di autorizzazioni individuali o, in caso di epidemia, come autorizzazioni per regioni delimitate. Contengono informazioni sull’impianto di finestre non trattate. Le autorizzazioni individuali devono essere vincolate a una consulenza del servizio competente. Il disciplinamento dei costi rientra nell’ambito di competenza dei Cantoni.
6.3.2
I servizi fitosanitari cantonali tengono un elenco delle autorizzazioni speciali concesse contenente informazioni su aziende, colture, superfici e organismi bersaglio. Trasmettono annualmente l’elenco all’UFAG.
6.3.3
Il gestore deve ottenere l’autorizzazione speciale prima del trattamento.

181 Le istruzioni possono essere consultate sul sito Internet www.blw.admin.ch > Strumenti > Pagamenti diretti > Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate

7 Deroghe per la produzione di sementi e tuberi-seme

7.1
Sono applicabili le seguenti disposizioni:

a. Cereali da semina

Pausa di coltivazione

Sementi di moltiplicazione a livello di prebase, base e Z1: al massimo due anni di coltivazione di seguito.

b. Patate da semina

Protezione dei vegetali

Autorizzati aficidi (soltanto per la coltivazione in tunnel) e oli a livello di prebase e base, inclusa la produzione di tuberi-seme certificati della classe A. Il trattamento con aficidi (tranne per la coltivazione in tunnel) è autoriz­zato soltanto con un’autorizzazione speciale di Agroscope.

c. Mais da semina

Pausa di coltivazione

Semina a lettiera, sottosemina o prati a mais: al massimo cinque anni di coltivazione di seguito, successivamente nessuna coltivazione di mais per tre anni. Altri metodi di coltivazione: al massimo tre anni di coltivazione di seguito, successivamente nessuna coltivazione di mais per due anni.

Protezione dei vegetali

Autorizzati erbicidi in pre-emergenza irrorati sulla superficie.

d. Semi di graminacee e trifoglio

Protezione dei vegetali

Per la produzione di semi di graminacee e di trifoglio possono essere utilizzati gli erbicidi autorizzati per prati e pascoli. Per il trifoglio possono essere utilizzati soltanto gli insetticidi autorizzati.

8 Esigenze relative alle norme PER di organizzazioni nazionali specializzate e d’esecuzione

8.1 Norme PER concernenti le colture speciali

8.1.1
Per le colture speciali devono essere adempiute le esigenze contenute negli articoli 13–25 e, se del caso, le esigenze minime di cui al presente allegato.
8.1.2
Le seguenti organizzazioni specializzate possono elaborare norme PER specifiche:
a.
Gruppo di lavoro svizzero in materia di PER in orticoltura (SAGÖL);
b.
Gruppo di lavoro svizzero per la produzione integrata di frutta in Svizzera (SAIO);
c.
Federazione svizzera per la produzione ecologica in viticoltura (Vitiswiss).
8.1.3
L’UFAG può approvare le norme di cui al numero 8.1.2 se vengono valutate equivalenti a quelle secondo il numero 8.1.1.

8.2 Altre norme PER

8.2.1
Le seguenti organizzazioni specializzate e d’esecuzione possono elaborare direttive PER specifiche:
a.
Bio Suisse;
b.
Gruppo di coordinamento Direttive Ticino e Svizzera tedesca per la PER (KIP);
c.
Le Groupement pour la production intégrée dans l’Ouest de la Suisse (PIOCH).
8.2.2
L’UFAG può approvare le norme dell’organizzazione di cui al numero 8.2.1 lettera a se vengono valutate come equivalenti alle disposizioni sull’avvicen­damento disciplinato delle colture e sull’adeguata protezione del suolo.
8.2.3
L’UFAG può approvare le norme delle organizzazioni di cui al numero 8.2.1 lettere b e c se vengono valutate come equivalenti alle disposizioni della PER.

9 Fasce tampone

9.1
Definizione: fasce di superficie inerbita o da strame.
9.2
Sulle fasce tampone non devono essere utilizzati concimi né prodotti fitosanitari. Fatti salvi i numeri 9.3 lettera b e 9.6, sono ammessi i trattamenti pianta per pianta in caso di piante problematiche, sempreché queste non possano essere rimosse meccanicamente con un onere ragionevole.
9.3
Devono essere predisposte:
a.
ai margini delle foreste, una fascia tampone di almeno 3 m di larghezza;
b.
lungo i sentieri, una fascia tampone di almeno 0,5 m di larghezza. I trattamenti pianta per pianta sono ammessi soltanto su strade nazionali e cantonali;
c.
lungo siepi, boschetti campestri e rivieraschi, una fascia tampone di almeno 3 e al massimo 6 m di larghezza su entrambi i lati; una fascia su un solo lato è sufficiente se la siepe o il boschetto campestre o rivierasco fiancheggia una strada, un sentiero, un muro o un corso d’acqua. Se le siepi o i boschetti campestri si trovano nel comprensorio delimitato di strade nazionali e cantonali nonché di linee ferroviarie, non sono necessarie fasce tampone inerbite sulla superficie agricola utile attigua.
9.4
Il Cantone può autorizzare che non vengano predisposte fasce di superficie inerbita lungo siepi o boschetti campestri e rivieraschi, se:
a.
condizioni tecniche particolari, come una larghezza esigua del campo tra due siepi, lo richiedono; o
b.
la siepe non è ubicata sulla superficie aziendale di proprietà.
9.5
Sulle superfici per le quali il Cantone ha rilasciato un’autorizzazione di cui al numero 9.4 non devono essere utilizzati né concimi né prodotti fitosani­tari.
9.6
Lungo i corsi d’acqua superficiali deve essere predisposta una fascia tam­pone di almeno 6 m di larghezza non arabile. Sono consentiti i trattamenti pianta per pianta in caso di piante problematiche e la concimazione a partire dal quarto metro. Nel caso di corsi d’acqua per i quali è stato stabilito uno spazio riservato ai corsi d’acqua di cui all’articolo 41a OPAc182 oppure, in virtù dell’articolo 41a capoverso 5 OPAc, si è rinunciato espressamente a stabilire uno spazio riservato ai corsi d’acqua, la fascia viene misurata a partire dalla linea di sponda. Per gli altri corsi d’acqua e le acque stagnanti la fascia viene misurata a partire dal limite superiore della scarpata conformemente al Promemoria sulla corretta misurazione e gestione delle fasce tampone KIP/PIOCH 2016183.
9.7
Lungo paludi, prati e pascoli secchi e siti di riproduzione di anfibi devono essere rispettate le prescrizioni in materia di gestione e le dimensioni delle zone tampone di cui agli articoli 18a e 18b LPN184.

182 RS 814.201

183 Il promemoria può essere richiesto presso Agridea, 8315 Lindau.

184 RS 451

Allegato 2 185

185 Aggiornato dal n. II dell’O del 16 set. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 3291).

(art. 29 cpv. 2, 33, 34 cpv. 3, 38 cpv. 1, 40 cpv. 3 e 48)

Disposizioni particolari per l’estivazione e la regione d’estivazione

1 Superfici sulle quali non è ammesso il pascolo

1.1
Le superfici seguenti non possono essere adibite a pascolo e devono essere rese inaccessibili agli animali al pascolo:
a.
i boschi, escluse le forme boschive tradizionalmente adibite a pascolo, quali i pascoli boschivi o i boschi di larici poco declivi delle regioni centrali alpine che non esplicano una funzione protettiva e per i quali non vi è rischio di erosione;
b.
le superfici con composizioni botaniche sensibili e vegetazione pioniera su suoli semiaperti;
c.
gli ambienti rocciosi, declivi, nei quali la vegetazione si insinua tra le rocce;
d.
le fasce detritiche e le giovani morene;
e.
le superfici per le quali il pericolo di erosione è evidentemente aggra­vato dal pascolo;
f.
le superfici che rientrano nella protezione della natura per le quali vige un divieto di pascolo.
1.2
Le creste e le superfici in altitudine che presentano una copertura nevosa prolungata o un periodo di vegetazione breve, note per essere predilette dagli ovini, non possono essere utilizzate come pascolo permanente.

2 Piano di gestione

2.1
Il piano di gestione deve indicare:
a.
le superfici pascolative e le superfici non pascolative;
b.
le biocenosi esistenti, la loro valutazione e i biotopi di importanza nazionale e regionale;
c.
la superficie di pascolo netta;
d.
il potenziale di resa stimato;
e.
l’idoneità delle superfici all’utilizzo con le diverse categorie di animali.
2.2
Il piano di gestione stabilisce:
a.
quali superfici adibire al pascolo di quali animali;
b.
il rispettivo carico e la durata dell’estivazione;
c.
il sistema di pascolo;
d.
lo spargimento dei concimi prodotti sull’alpe;
e.
un’eventuale concimazione integrativa;
f.
un eventuale apporto di foraggio grezzo e concentrato;
g.
un eventuale piano di risanamento per la lotta contro le piante problematiche;
h.
eventuali provvedimenti contro l’avanzamento del bosco o l’abban­dono;
i.
le registrazioni sul carico, sulla concimazione ed eventualmente sull’apporto di foraggi, nonché sulla lotta contro le piante problematiche.
2.3
Il piano di gestione deve essere stilato da esperti che siano indipendenti dal gestore.

3 Densità massima per i pascoli destinati agli ovini

Si applica la seguente densità massima:

Ubica­zione

Altitudine

Sistema di pascolo

Densità massima per ha di superficie di pascolo netta su pascoli magri

Densità massima per ha di superficie di pascolo netta su pascoli grassi

Ovini*

CN

Ovini*

CN

Sotto il limite del bosco

fino a 900 m

Gregge permanentemente sorvegliato o pascolo da rotazione

14

1,21

34

2,93

900–1100 m

13

1,12

30

2,58

1100–1300 m

11

0,95

25

2,15

1300–1500 m

9

0,77

21

1,81

1500–1700 m

7

0,60

16

1,38

oltre 1700 m

6

0,52

11

0,95

fino a 900 m

Altri pascoli

4

0,34

7

0,60

900–1500 m

3

0,26

5

0,43

oltre 1500 m

2

0,17

3

0,26

Sopra il limite del bosco

fino a 2000 m

Gregge permanentemente sorvegliato o pascolo da rotazione

5

0,43

8

0,69

Nord delle Alpi fino a
2200 m

3

0,34

5

0,43

Alpi centrali fino a 2400 m

Sud delle Alpi fino a 2300 m

Nord delle Alpi fino a
2200 m

Altri pascoli

2

0,17

2,5

0,22

Alpi centrali fino a 2400 m

Sud delle Alpi fino a 2300 m

Super­fici in altitu­dine

Altipiano, Prealpi e Ticino meridionale oltre 2000 m

Gregge permanentemente sorvegliato o pascolo da rotazione

2

0,17

3

0,26

Nord delle Alpi oltre 2200 m

Alpi centrali oltre 2400 m

Sud delle Alpi oltre 2300 m

Altri pascoli

0,5

0,04

1,5

0,13

*
Media ponderata per ovino estivato 0,0861 UBG in 100 giorni

4 Sistemi di pascolo per gli ovini

4.1 Sorveglianza permanente

4.1.1
La conduzione del gregge è effettuata da un pastore con cani e il gregge è condotto quotidianamente ai luoghi di pascolo scelti dal pastore.
4.1.2
Il pascolo è suddiviso in settori e riportato su un piano.
4.1.3
L’utilizzazione del pascolo è adeguata e omogenea, senza segni di sovrasfruttamento.
4.1.4
La permanenza sul medesimo settore rispettivamente sul medesimo pascolo non supera due settimane e la stessa superficie è riutilizzata per il pascolo al più presto dopo quattro settimane.
4.1.5
Il gregge è sorvegliato ininterrottamente.
4.1.6
La scelta e l’utilizzazione dei rifugi per la notte sono effettuate in maniera da evitare danni ecologici.
4.1.7
Viene tenuto un registro dei pascoli.
4.1.8
Il pascolo può iniziare al più presto 20 giorni dopo lo scioglimento delle nevi.
4.1.9
È autorizzato l’impiego di reti in materiale sintetico soltanto per la recin­zione dei rifugi per la notte nonché, su terreni difficili o in caso di carico elevato di animali, quale supporto della gestione del pascolo durante il periodo di permanenza consentito. Dopo ogni avvicendamento di parco, le reti in materiale sintetico vengono immediatamente rimosse. Qualora l’impiego di reti in materiale sintetico provochi problemi agli animali selvatici, il Cantone può emanare disposizioni relative alla recinzione e, all’occorrenza, limitare il suo impiego ai rifugi per la notte.

4.2 Pascolo da rotazione

4.2.1
Il pascolo avviene, per tutta la durata dell’estivazione, in parchi cintati o chiaramente delimitati da elementi naturali.
4.2.2
L’utilizzazione del pascolo è adeguata e omogenea, senza segni di sovrasfruttamento.
4.2.3
La rotazione è regolare e tiene conto della superficie dei parchi, del carico e delle condizioni locali.
4.2.4
Lo stesso parco è adibito al pascolo per due settimane al massimo e riutilizzato a tal fine al più presto dopo quattro settimane.
4.2.5
I parchi sono riportati su un piano.
4.2.6
Viene tenuto un registro dei pascoli.
4.2.7
Il pascolo può iniziare al più presto 20 giorni dopo lo scioglimento delle nevi.
4.2.8
Per le reti in materiale sintetico si applica il numero 4.1.9.

4.3 Altri pascoli

4.3.1
I pascoli destinati agli ovini che non adempiono le esigenze relative alla sorveglianza permanente o al pascolo da rotazione sono considerati altri pascoli.
4.3.2
Se sono adempiute le altre esigenze, i Cantoni possono rinunciare alla limitazione della durata di pascolo di cui al numero 4.2.4 per pascoli circoscritti, situati ad altitudine elevata e caricati dopo il 1° agosto.

Allegato 3

(art. 45 cpv. 2)

Criteri per la delimitazione delle zone terrazzate nei vigneti

Le zone terrazzate vanno delimitate applicando i seguenti criteri:

1.
Il vigneto deve presentare diversi livelli (terrazzamenti), limitati da muri di sostegno a monte e a valle.
2.
La distanza fra i muri di sostegno di un livello a valle e quello a monte non deve essere mediamente superiore a 30 m.
3.
L’altezza dei muri di sostegno a valle, misurata a partire dal terreno naturale fino al bordo superiore del muro, deve ammontare almeno a 1 m. Vengono tenuti in considerazione anche singoli muri con un’altezza inferiore a 1 m.
4.
I muri di sostegno devono essere tipi di muro usuali; sono considerati usuali i muri in pietra naturale, le opere murarie in calcestruzzo rivestito con sassi o con calcestruzzo strutturato, in elementi per il consolidamento delle scarpate, in pietra artificiale, in elementi prefabbricati in calcestruzzo nonché i muri a secco ciclopici. Non sono considerati usuali i muri in calcestruzzo lisci (muri in calcestruzzo convenzionali).
5.
Le zone terrazzate devono avere una superficie di almeno 1 ettaro.
6.
I vigneti in zone terrazzate devono essere indicati su un piano cartografico o su una carta.

Allegato 4 186

186 Aggiornato dal n. II cpv. 1 dell’O del 29 ott. 2014 (RU 2014 3909), dai n. II delle O del 28 ott. 2015 (RU 2015 4497), del 16 set. 2016 (RU 2016 3291), dal n. II cpv. 1 dell’O del 18 ott. 2017 (RU 2017 6033), dai n. II delle O del 31 ott. 2018 (RU 2018 4149) e del 3 nov. 2021, in vigore dal 1° gen. 2022 (RU 2021 682).

(art. 58 cpv. 1, 2, 4 e 9, 59 cpv. 1 nonché 62 cpv. 1 lett. a e 2)

Condizioni concernenti le superfici per la promozione della biodiversità

A Superfici per la promozione della biodiversità

1 Prati sfruttati in modo estensivo

1.1 Livello qualitativo I

1.1.1
Le superfici devono essere falciate almeno una volta all’anno. Il primo sfalcio è autorizzato al più presto:
a.
nella regione di pianura: il 15 giugno;
b.
nelle zone di montagna I e II: il 1° luglio;
c.
nelle zone di montagna III e IV: il 15 luglio.
1.1.2
Previa consultazione del servizio di protezione della natura, il Cantone può anticipare di due settimane al massimo la data di sfalcio nelle regioni a sud delle Alpi caratterizzate da una vegetazione particolarmente precoce.
1.1.3
Le superfici possono essere soltanto falciate. Se le condizioni del suolo sono favorevoli e non è stato convenuto altrimenti, tra il 1° settembre e il 30 novembre esse possono essere adibite al pascolo.
1.1.4
In caso di superfici con composizione botanica insoddisfacente e previa consultazione del servizio cantonale di protezione della natura, l’autorità cantonale può autorizzare un’adeguata forma di gestione o la rimozione meccanica o chimica della vegetazione allo scopo di procedere a una risemina.

1.2 Livello qualitativo II

1.2.1
La qualità botanica di cui all’articolo 59 è rilevata sulla base di piante indicatrici. Esse denotano un suolo povero di sostanze nutritive e una compo­sizione botanica ricca di specie e devono essere regolarmente presenti.

2 Prati sfruttati in modo poco intensivo

2.1 Livello qualitativo I

2.1.1
Per ettaro e anno è ammessa una concimazione con 30 kg al massimo di azoto disponibile. L’azoto può essere apportato soltanto sotto forma di letame o compost. Se sull’insieme dell’azienda sono disponibili soltanto sistemi per spandere il liquame completo sono ammesse piccole dosi (massimo 15 kg di azoto disponibile per ha e dose) di liquame completo diluito, tuttavia non precedentemente il primo sfalcio.
2.1.2
Per il resto sono applicabili le condizioni e gli oneri secondo il numero 1.1.

2.2 Livello qualitativo II

2.2.1
La qualità botanica di cui all’articolo 59 è rilevata sulla base di piante indicatrici. Esse denotano un suolo povero di sostanze nutritive e una composizione botanica ricca di specie e devono essere regolarmente presenti.

3 Pascoli sfruttati in modo estensivo

3.1 Livello qualitativo I

3.1.1
È ammessa la concimazione da parte degli animali al pascolo. Sul pascolo non devono essere apportati foraggi.
3.1.2
Le superfici devono essere adibite al pascolo almeno una volta all’anno. Sono ammessi sfalci di pulizia.
3.1.3
Sono escluse le composizioni botaniche povere di specie su vaste porzioni della superficie che denotano un’utilizzazione non estensiva, se è adempiuto uno dei seguenti presupposti:
a.
piante foraggere intensive, quali loietto italico, loietto inglese, coda di volpe, erba mazzolina, fienarola (o gramigna dei prati del Kentucky) e poa comune, sardonia e ranuncolo rampante nonché trifoglio bianco, dominano oltre il 20 per cento della superficie;
b.
piante indicatrici di un sovrasfruttamento o di superfici di riposo, quali romici, buon Enrico, ortiche o cardi, dominano oltre il 10 per della superficie.

3.2 Livello qualitativo II

3.2.1
La qualità botanica di cui all’articolo 59 è rilevata sulla base di piante indicatrici o di strutture favorevoli alla biodiversità. Le piante indicatrici denotano un suolo povero di sostanze nutritive e una composizione botanica ricca di specie e devono essere regolarmente presenti. Le strutture favorevoli alla biodiversità devono essere regolarmente presenti.

4 Pascoli boschivi

4.1 Livello qualitativo I

4.1.1
È possibile spandere concime aziendale, compost e concimi minerali non azotati soltanto previa autorizzazione degli organi forestali cantonali competenti.
4.1.2
Soltanto la quota del pascolo è computabile e dà diritto ai contributi.
4.1.3
Per il resto sono applicabili le disposizioni di cui al numero 3.1.

4.2 Livello qualitativo II

4.2.1
La qualità botanica di cui all’articolo 59 è rilevata sulla base di piante indicatrici o di strutture favorevoli alla biodiversità. Le piante indicatrici deno­tano un suolo povero di sostanze nutritive e una composizione botanica ricca di specie e devono essere regolarmente presenti. Le strutture favorevoli alla biodiversità devono essere regolarmente presenti.

5 Terreni da strame

5.1 Livello qualitativo I

5.1.1
I terreni da strame non possono essere falciati prima del 1° settembre.

5.2 Livello qualitativo II

5.2.1
La qualità botanica di cui all’articolo 59 è rilevata sulla base di piante indicatrici. Esse denotano un suolo povero di sostanze nutritive e una composizione botanica ricca di specie e devono essere regolarmente presenti.

6 Siepi, boschetti campestri e rivieraschi

6.1 Livello qualitativo I

6.1.1
Su entrambi i lati di siepi, boschetti campestri e rivieraschi deve essere predisposta una fascia di superficie inerbita o da strame di 3–6 m di lar­ghezza. La fascia su entrambi i lati non è prescritta nel caso in cui un lato non sia sulla superficie agricola utile di proprietà o in affitto o se la siepe o il boschetto campestre o rivierasco fiancheggi una strada, un sentiero, un muro o un corso d’acqua.
6.1.2
Conformemente alle date di sfalcio di cui al numero 1.1.1, le fasce estensive di superficie inerbita o da strame devono essere falciate almeno una volta ogni tre anni e possono essere adibite a pascolo in base ai termini di cui al numero 1.1.3. Se fiancheggiano un pascolo possono essere adibite a pascolo dopo i termini di cui al numero 1.1.1.
6.1.3
Le parti legnose devono essere opportunamente curate ogni otto anni. La cura deve avvenire durate il riposo vegetativo. Deve essere effettuata per settori su un terzo al massimo della superficie.

6.2 Livello qualitativo II

6.2.1
La siepe o il boschetto campestre o rivierasco può presentare soltanto alberi e arbusti indigeni.
6.2.2
La siepe o il boschetto campestre o rivierasco deve presentare in media almeno cinque specie di arbusti o di alberi per 10 m lineari.
6.2.3
Almeno il 20 per cento della fascia di arbusti deve essere composta di arbusti spinosi, oppure la siepe o il boschetto campestre o rivierasco deve presentare almeno un albero caratteristico del paesaggio ogni 30 m lineari. La circonferenza del fusto a 1,5 m di altezza deve essere di almeno 1,70 m.
6.2.4
La larghezza della siepe o del boschetto campestre o rivierasco, fascia inerbita esclusa, deve essere di almeno 2 m.
6.2.5
Le fasce di superficie inerbita o di terreni da strame possono essere utilizzate al massimo due volte l’anno. La prima utilizzazione può avvenire al più presto secondo i termini stabiliti al numero 1.1.1; la seconda al più presto sei settimane dopo la prima.

7 Prato rivierasco lungo i corsi d’acqua

7.1 Livello qualitativo I

7.1.1
Le superfici devono essere falciate almeno una volta all’anno.
7.1.2
Le superfici possono essere soltanto falciate. Se le condizioni del suolo sono favorevoli e non è stato convenuto altrimenti, tra il 1° settembre e il 30 novembre esse possono essere adibite al pascolo.
7.1.3
La larghezza massima non deve essere superiore a 12 m. In caso di spazi maggiori riservati alle acque la larghezza massima può corrispondere alla distanza dal corso d’acqua fino al limite dello spazio riservato alle acque stabilito conformemente all’articolo 41a OPAc187.

8 Maggesi fioriti

8.1 Livello qualitativo I

8.1.1
Definizione: superfici che prima della semina erano utilizzate come superfici coltive o occupate da colture perenni.
8.1.2
Il maggese fiorito deve essere mantenuto nello stesso luogo per almeno due anni ma al massimo otto anni. Dev’essere mantenuto almeno fino al 15 feb­braio dell’anno seguente l’anno di contribuzione.
8.1.3
Dopo un maggese la stessa particella può essere nuovamente messa a maggese al più presto nel quarto periodo di vegetazione. In luoghi adeguati, il Cantone può autorizzare una risemina o il mantenimento prolungato del maggese fiorito nello stesso luogo.
8.1.4
A partire dal secondo anno la superficie messa a maggese fiorito può essere falciata soltanto tra il 1° ottobre e il 15 marzo e soltanto per una metà. Sulla super­ficie falciata è ammessa una lavorazione superficiale del suolo. Nel primo anno, se vi è invasione di malerbe, si può procedere a uno sfalcio di pulizia.
8.1.5
Su superfici adeguate il Cantone può autorizzare un inerbimento spontaneo.

9 Maggesi da rotazione

9.1 Livello qualitativo I

9.1.1
Definizione: superfici che prima della semina erano utilizzate come superfici coltive aperte o occupate da colture perenni.
9.1.2
Le superfici devono essere seminate tra il 1° settembre e il 30 aprile ed essere mantenute fino al 15 febbraio dell’anno seguente l’anno di contribuzione (maggese da rotazione annuale) o fino al 15 settembre del secondo o terzo anno di contribuzione (maggese da rotazione biennale o triennale).
9.1.3
Il maggese da rotazione può essere falciato soltanto tra il 1° ottobre e il 15 marzo. Per le superfici situate nella zona d’afflusso Zo di cui all’arti­colo 29 OPAc188, il Cantone può autorizzare uno sfalcio supplementare dopo il 1° luglio.
9.1.4
Dopo un maggese la stessa particella può essere nuovamente messa a maggese al più presto nel quarto periodo di vegetazione.

10 Fasce di colture estensive in campicoltura

10.1 Livello qualitativo I

10.1.1
Definizione: fasce marginali di colture campicole gestite in modo estensivo:
a.
che si trovano sull’intera lunghezza delle colture campicole; e
b.
seminate con cereali, colza, girasoli, leguminose a granelli o lino.
10.1.2
Non devono essere utilizzati concimi azotati.
10.1.3
È vietato combattere le malerbe con mezzi meccanici su vaste porzioni della superficie.
10.1.4
In casi motivati il Cantone può autorizzare la lotta meccanica contro le malerbe sull’intera superficie. In questo caso il diritto al contributo decade per l’anno corrispondente.
10.1.5
Le fasce di colture estensive in campicoltura devono prevedere sulla stessa superficie almeno due colture principali susseguenti.

11 Striscia su superficie coltiva

11.1 Livello qualitativo I

11.1.1
Definizione: superfici:
a.
che prima della semina erano utilizzate come superfici coltive o occupate da colture perenni; e
b.
larghe mediamente 12 m al massimo.
11.1.2
La striscia deve essere mantenuta nello stesso luogo per almeno due periodi di vegetazione. Un’aratura può avvenire al più presto dal 15 febbraio dell’anno seguente l’anno di contribuzione.
11.1.3
La metà della striscia deve essere falciata alternativamente una volta all’anno. Nel primo anno, se vi è invasione di malerbe, si può procedere a sfalci di pulizia.
11.1.4
Su superfici adeguate il Cantone può autorizzare una trasformazione di un maggese fiorito in una striscia su superficie coltiva o un inerbimento spon­taneo.

12 Alberi da frutto ad alto fusto nei campi

12.1 Livello qualitativo I

12.1.1
Definizione: alberi da frutto a granella, alberi da frutto a nocciolo nonché noci e castagni.
12.1.2
I contributi sono versati soltanto a partire da 20 alberi da frutto ad alto fusto nei campi che danno diritto ai contributi per azienda.
12.1.3
Possono essere versati contributi per i seguenti numeri massimi di alberi per ettaro:
a.
120 alberi da frutto a nocciolo e a granella, esclusi i ciliegi;
b.
100 ciliegi, noci e castagni.
12.1.4
Gli alberi devono trovarsi sulla superficie agricola utile di proprietà o affit­tata.
12.1.5
I singoli alberi devono essere piantati a una distanza che garantisca uno sviluppo e una capacità di resa normali degli alberi. Vanno rispettate le indi-cazioni dei mezzi didattici usuali.
12.1.6
L’altezza del tronco deve essere di almeno 1,2 m per gli alberi da frutto a nocciolo e di almeno 1,6 m per gli altri alberi da frutto.
12.1.7
Non è autorizzato l’impiego di erbicidi ai piedi del tronco, eccetto per alberi di meno di cinque anni.
12.1.8
Gli alberi da frutto ad alto fusto nei campi il cui tronco dista meno di 10 metri dai margini del bosco, dalle siepi, dai boschetti campestri e rivieraschi nonché dai corsi d’acqua non devono essere trattati con prodotti fitosanitari.
12.1.9
Fino al decimo anno dalla piantagione va eseguita un’adeguata cura degli al-beri. Questa comprende formatura e potatura, protezione del tronco e delle radici, nonché una concimazione in funzione del fabbisogno.
12.1.10
Gli organismi da quarantena secondo l’ordinanza del 31 ottobre 2018 sulla salute dei vegetali e l’ordinanza d’esecuzione emanata in virtù di essa vanno combattuti conformemente alle istruzioni dei servizi fitosanitari cantonali.

12.2 Livello qualitativo II

12.2.1
Devono essere regolarmente presenti strutture favorevoli alla biodiversità di cui all’articolo 59.
12.2.2
La superficie con alberi da frutto ad alto fusto nei campi deve essere di almeno 20 are e contenere almeno 10 alberi da frutto ad alto fusto nei campi.
12.2.3
La densità deve ammontare ad almeno 30 alberi da frutto ad alto fusto nei campi per ettaro.
12.2.4. La densità può ammontare al massimo al seguente numero di alberi per ettaro:
a.
120 alberi da frutto a nocciolo e a granella, ciliegi esclusi;
b.
100 ciliegi, noci e castagni.
12.2.4a
La limitazione di cui al numero 12.2.4 non si applica ai popolamenti piantati prima del 1° aprile 2001. In caso di sostituzione di alberi di tali popolamenti si applica il numero 12.2.4.
12.2.5
La distanza tra i singoli alberi può essere di 30 m al massimo.
12.2.6
Gli alberi vanno potati a regola d’arte.
12.2.7
Durante il periodo obbligatorio il numero di alberi deve rimanere almeno costante.
12.2.8
...
12.2.9
La superficie con alberi da frutto ad alto fusto deve essere combinata localmente con un’altra superficie per la promozione della biodiversità (super­ficie computabile) a una distanza di 50 m al massimo. Se non altrimenti convenuto con il servizio cantonale per la protezione della natura, sono considerati superfici computabili:
i prati sfruttati in modo estensivo;
i prati sfruttati in modo poco intensivo del livello qualitativo II;
i terreni da strame;
i pascoli sfruttati in modo estensivo e i pascoli boschivi del livello qualitativo II;
i maggesi fioriti;
i maggesi da rotazione;
la striscia su superficie coltiva;
le siepi e i boschetti campestri e rivieraschi.
12.2.10
La superficie computabile deve avere la seguente dimensione:

Numero di alberi

Dimensione della superficie computabile secondo il numero 12.2.9

0–200

0,5 are per albero

oltre 200

0,5 are per albero dal 1° al 200° albero e

0,25 are per albero a partire dal 201° albero

12.2.11
I criteri del livello qualitativo II possono essere adempiuti congiuntamente da più aziende. I Cantoni disciplinano la procedura.

13 Alberi indigeni isolati adatti al luogo e viali alberati

13.1 Livello qualitativo I

13.1.1
La distanza tra due alberi che danno diritto ai contributi è di almeno 10 m.
13.1.2
Ai piedi degli alberi non devono essere sparsi concimi entro un raggio di almeno 3 m.

14 Vigneti con biodiversità naturale

14.1 Livello qualitativo I

14.1.1
La concimazione è consentita soltanto sotto i ceppi.
14.1.2
Lo sfalcio deve avvenire alternativamente ogni due corsie. L’intervallo tra due sfalci della medesima superficie deve essere di almeno sei settimane; è consentito lo sfalcio dell’intera superficie poco prima della vendemmia.
14.1.3
L’incorporazione superficiale del materiale organico è consentita ogni anno ogni seconda corsia.
14.1.4
Come prodotti fitosanitari possono essere utilizzati soltanto erbicidi fogliari sotto i ceppi e per trattamenti pianta per pianta in caso di piante problematiche. Sono ammessi soltanto metodi biologici e biotecnici contro insetti, acari e malattie fungine oppure prodotti chimico-sintetici della classe N (rispettosi di acari predatori, api e parassitoidi).
14.1.5
Nel caso di zone di manovra e vie d’accesso private, scarpate e superfici ricoperte di vegetazione che confinano con i vigneti il suolo deve essere coperto di vegetazione naturale. Non devono essere utilizzati né concimi né prodotti fitosanitari, sono ammessi i trattamenti pianta per pianta in caso di piante problematiche.
14.1.6
I vigneti con biodiversità naturale, zone di manovra comprese, non sono computabili, se presentano una delle seguenti caratteristiche:
a.
la quota complessiva di graminacee di prati grassi (soprattutto Lolium perenne, Poa pratensis, Festuca rubra, Agropyron repens) e tarassaco (Taraxacum officinale) ammonta a più del 66 per cento della superficie complessiva;
b.
la quota di neofite invasive ammonta a più del 5 per cento della super­ficie complessiva.
14.1.7
Possono essere escluse superfici parziali.

14.2 Livello qualitativo II

14.2.1
La qualità botanica di cui all’articolo 59 è rilevata sulla base di piante indicatrici o di strutture favorevoli alla biodiversità. Le piante indicatrici denotano un suolo povero di sostanze nutritive e una composizione botanica ricca di specie e devono essere regolarmente presenti. Le strutture favorevoli alla biodiversità devono essere regolarmente presenti.
14.2.2
Per le superfici che soddisfano i criteri del livello qualitativo II per i contributi per la biodiversità, d’intesa con il servizio cantonale per la protezione della natura possono essere autorizzate deroghe ai principi del livello qualitativo I.

15 Superfici inerbite e terreni da strame ricchi di specie nella regione d’estivazione

15.1 Livello qualitativo II

15.1.1
Sono versati contributi per prati, pascoli e terreni da strame utilizzati a scopo alpestre nella regione d’estivazione. Per terreni da strame si intendono le superfici di cui all’articolo 21 OTerm189. I prati da sfalcio nella regione d’estivazione che fanno parte della superficie permanentemente inerbita non danno diritto a tali contributi.
15.1.2
Le piante indicatrici di cui all’articolo 59 che denotano un suolo povero di sostanze nutritive e una composizione botanica ricca di specie devono essere regolarmente presenti.
15.1.3
Per oggetti d’importanza nazionale elencati in inventari secondo l’artico­lo 18a LPN190 possono essere versati contributi se sono notificati come superfici per la promozione della biodiversità nella regione d’estivazione, se la protezione è garantita mediante convenzioni tra il Cantone e i gestori e se sono adempiute le pertinenti esigenze.
15.1.4
Durante il periodo obbligatorio la qualità biologica e la dimensione della superficie devono rimanere almeno costanti.
15.1.5
Una concimazione della superficie secondo le disposizioni dell’articolo 30 è ammessa se è mantenuta la qualità floristica.

16 Superfici per la promozione della biodiversità specifiche di una regione

16.1 Livello qualitativo I

16.1.1
Definizione: spazi vitali naturali ecologicamente pregiati che non corrispondono a nessuno degli elementi di cui ai numeri 1–15 e 17.
16.1.2
Gli oneri e l’autorizzazione devono essere fissati dal servizio cantonale per la protezione della natura, d’intesa con il servizio cantonale dell’agricoltura e con l’UFAG.

17 Strisce fiorite per impollinatori e altri organismi utili

17.1 Livello qualitativo I

17.1.1
Definizione: superfici che prima della semina erano utilizzate come superfici coltive od occupate da colture perenni.
17.1.2
Se vi è invasione di malerbe, si può procedere a uno sfalcio di pulizia.
17.1.3
Le superfici devono essere seminate prima del 15 maggio.
17.1.4
Le superfici con miscele per strisce fiorite annuali devono essere riseminate ogni anno.
17.1.5
Le singole superfici non possono essere maggiori di 50 are.

B Interconnessione

1 Stato iniziale  
1.1
De­ve es­se­re de­fi­ni­to un ter­ri­to­rio de­li­mi­ta­to e rap­pre­sen­ta­to su un pia­no. Que­st’ul­ti­mo de­ve mo­stra­re lo sta­to ini­zia­le dei sin­go­li spa­zi vi­ta­li. Nel pia­no de­vo­no fi­gu­ra­re al­me­no gli ele­men­ti se­guen­ti:
a.
su­per­fi­ci per la pro­mo­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà, ri­spet­ti­vo li­vel­lo qua­li­ta­ti­vo in­clu­so;
b.
og­get­ti elen­ca­ti ne­gli in­ven­ta­ri del­la Con­fe­de­ra­zio­ne e del Can­to­ne;
c.
spa­zi vi­ta­li eco­lo­gi­ci im­por­tan­ti all’in­ter­no e all’ester­no del­la su­per­fi­cie agri­co­la uti­le;
d.
re­gio­ne d’esti­va­zio­ne, bo­sco, zo­ne di pro­te­zio­ne del­le ac­que sot­ter­ra­nee, zo­ne edi­fi­ca­bi­li.

1.2 Lo sta­to ini­zia­le de­ve es­se­re de­scrit­to.

2 Definizione degli obiettivi  
2.1
De­vo­no es­se­re de­fi­ni­ti gli obiet­ti­vi in vi­sta del­la pro­mo­zio­ne del­la di­ver­si­tà del­la flo­ra e del­la fau­na. Que­sti de­vo­no ba­sar­si su­gli in­ven­ta­ri na­zio­na­li, re­gio­na­li o lo­ca­li pub­bli­ca­ti, su ba­si scien­ti­fi­che, su sco­pi pre­fis­sa­ti o li­nee di­ret­ti­ve. De­vo­no te­ner con­to del po­ten­zia­le di svi­lup­po spe­ci­fi­co per la flo­ra e la fau­na del­la re­gio­ne de­si­gna­ta.
2.2
Gli obiet­ti­vi de­vo­no adem­pie­re le se­guen­ti esi­gen­ze:
a.
oc­cor­re de­fi­ni­re le spe­cie ber­sa­glio e le spe­cie fa­ro. Le spe­cie ber­sa­glio so­no spe­cie mi­nac­cia­te per le qua­li la re­gio­ne scel­ta per il pro­get­to ha una par­ti­co­la­re re­spon­sa­bi­li­tà. Le spe­cie fa­ro so­no o era­no spe­cie ca­rat­te­ri­sti­che per la re­gio­ne scel­ta per il pro­get­to. Se nel com­pren­so­rio cre­sco­no spe­cie ber­sa­glio, que­ste van­no con­si­de­ra­te. La scel­ta e la pre­sen­za ef­fet­ti­va e po­ten­zia­le del­le spe­cie ber­sa­glio e del­le spe­cie fa­ro de­ve es­se­re ve­ri­fi­ca­ta me­dian­te ispe­zio­ni;
b.
oc­cor­re de­fi­ni­re obiet­ti­vi d’ef­fi­ca­cia. Que­sti in­for­ma­no sull’ef­fet­to de­si­de­ra­to ri­guar­do al­le spe­cie ber­sa­glio e al­le spe­cie fa­ro pre­scel­te. Il pro­get­to de­ve per­met­te­re di con­ser­va­re o fa­vo­ri­re le spe­cie ber­sa­glio e le spe­cie fa­ro;
c.
oc­cor­re de­fi­ni­re obiet­ti­vi d’at­tua­zio­ne quan­ti­ta­ti­vi. De­vo­no es­se­re fis­sa­ti il ti­po di su­per­fi­cie per la pro­mo­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà da pro­muo­ve­re, la sua quan­ti­tà mi­ni­ma e la sua ubi­ca­zio­ne. Nel­la re­gio­ne di pia­nu­ra e nel­le zo­ne di mon­ta­gna I e II de­ve es­se­re per­se­gui­to, per zo­na, per il pri­mo pe­rio­do di in­ter­con­nes­sio­ne di ot­to an­ni un va­lo­re di al­me­no il 5 per cen­to del­la su­per­fi­cie agri­co­la uti­le in quan­to su­per­fi­ci per la pro­mo­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà eco­lo­gi­ca­men­te pre­gia­ta. Per gli al­tri pe­rio­di di in­ter­con­nes­sio­ne de­ve es­se­re da­to un va­lo­re del 12–15 per cen­to di su­per­fi­cie per la pro­mo­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà del­la su­per­fi­cie agri­co­la uti­le, per zo­na, di cui al­me­no il 50 per cen­to del­la su­per­fi­cie per la pro­mo­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà de­ve es­se­re eco­lo­gi­ca­men­te pre­gia­to. So­no con­si­de­ra­te eco­lo­gi­ca­men­te pre­gia­te le su­per­fi­ci per la pro­mo­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà che:
adem­pio­no le esi­gen­ze del li­vel­lo qua­li­ta­ti­vo II,
adem­pio­no le esi­gen­ze del mag­ge­se fio­ri­to, del mag­ge­se da ro­ta­zio­ne, del­la fa­scia di col­tu­re esten­si­ve in cam­pi­col­tu­ra o del­la stri­scia su su­per­fi­cie col­ti­va, o
so­no ge­sti­te se­con­do le esi­gen­ze del­le spe­cie se­le­zio­na­te per quan­to ri­guar­da lo spa­zio vi­ta­le;
d.
oc­cor­re de­fi­ni­re obiet­ti­vi d’at­tua­zio­ne qua­li­ta­ti­vi (mi­su­re). Le mi­su­re per spe­cie ber­sa­glio e spe­cie fa­ro mol­to dif­fu­se so­no elen­ca­te nel­la Gui­da all’in­ter­con­nes­sio­ne. Pos­so­no es­se­re de­fi­ni­te an­che al­tre mi­su­re, pur­ché sia­no equi­va­len­ti;
e.
gli obiet­ti­vi de­vo­no es­se­re mi­su­ra­bi­li e ave­re sca­den­ze de­fi­ni­te.
2.3
Le su­per­fi­ci de­vo­no es­se­re pre­di­spo­ste in par­ti­co­la­re:
a.
lun­go cor­si d’ac­qua, pur ga­ran­ten­do a que­sti ul­ti­mi lo spa­zio ne­ces­sa­rio per le lo­ro fun­zio­ni na­tu­ra­li;
b.
lun­go i bo­schi;
c.
in vi­sta dell’am­plia­men­to di su­per­fi­ci per la pro­te­zio­ne del­la na­tu­ra e per il lo­ro tam­po­na­men­to.
2.4
Van­no sfrut­ta­te le si­ner­gie con pro­get­ti nei set­to­ri del­la ge­stio­ne del­le ri­sor­se, del­la strut­tu­ra del pae­sag­gio e del­la pro­mo­zio­ne del­le spe­cie.
3 Stato auspicato  
3.1
Lo sta­to au­spi­ca­to del­la si­ste­ma­zio­ne ter­ri­to­ria­le del­le su­per­fi­ci per la pro­mo­zio­ne del­la bio­di­ver­si­tà de­ve es­se­re rap­pre­sen­ta­to su un pia­no.
4 Attuazione  
4.1
In un pia­no di at­tua­zio­ne de­vo­no es­se­re ri­por­ta­ti:
il pro­mo­to­re del pro­get­to;
i re­spon­sa­bi­li del pro­get­to;
il fab­bi­so­gno fi­nan­zia­rio e il pia­no di fi­nan­zia­men­to;
la pre­vi­sta at­tua­zio­ne.
4.2
Af­fin­ché un’azien­da pos­sa per­ce­pi­re con­tri­bu­ti per l’in­ter­con­nes­sio­ne, de­ve aver luo­go una con­su­len­za tec­ni­ca spe­ci­fi­ca per l’azien­da o una con­su­len­za equi­va­len­te in pic­co­li grup­pi. Il pro­mo­to­re del pro­get­to con­clu­de con­ven­zio­ni con i ge­sto­ri.
4.3
Do­po quat­tro an­ni de­ve es­se­re al­le­sti­to un rap­por­to in­ter­me­dio che do­cu­men­ti il rag­giun­gi­men­to de­gli obiet­ti­vi.
5 Continuazione di progetti di interconnessione  
5.1
Pri­ma del­la sca­den­za de­gli ot­to an­ni di du­ra­ta del pro­get­to oc­cor­re ve­ri­fi­ca­re il gra­do di rag­giun­gi­men­to de­gli obiet­ti­vi. Ai fi­ni del­la con­ti­nua­zio­ne del pro­get­to, gli obiet­ti­vi d’at­tua­zio­ne de­fi­ni­ti de­vo­no es­se­re rag­giun­ti nel­la mi­su­ra dell’80 per cen­to. In ca­si mo­ti­va­ti si può de­ro­ga­re a ta­le di­spo­si­zio­ne.
5.2
Le fi­na­li­tà (obiet­ti­vi d’at­tua­zio­ne e prov­ve­di­men­ti) van­no ve­ri­fi­ca­te e ade­gua­te. Il rap­por­to re­la­ti­vo al pro­get­to de­ve es­se­re con­for­me al­le esi­gen­ze mi­ni­me per l’in­ter­con­nes­sio­ne (n. 2–4).

Allegato 5 191

191 Aggiornato dal n. II cpv. 1 dell’O del 29 ott. 2014 (RU 2014 3909), dai n. II delle O del 28 ott. 2015 (RU 2015 4497), del 16 set. 2016 (RU 2016 3291), dal n. II cpv. 1 dell’O del 18 ott. 2017 (RU 2017 6033), dai n. II delle O del 31 ott. 2018 (RU 2018 4149) e dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2020 (RU 2020 5449).

(art. 71 cpv. 1 e 4)

Esigenze specifiche del programma per la produzione di latte e carne basata sulla superficie inerbita (PLCSI)

1 Definizione dei foraggi e della razione

1.1
Per foraggio di base si intende:
1.1.1
foraggio grezzo e verde
a.
prati perenni e pascoli e prati artificiali (fresco, insilato, essiccato);
b.
mais pianta intera (fresco, insilato, essiccato);
c.
per l’ingrasso di bovini: miscele di tutolo e chicchi della pannocchia di mais/tritello di pannocchie di mais/insilato di pannocchie di mais (corn-cob-mix); per le altre categorie di animali queste miscele sono considerate foraggio concentrato;
d.
insilato di cereali pianta intera;
e.
barbabietole da foraggio;
f.
barbabietole da zucchero;
g.
polpa di barbabietole da zucchero fresca e insilata;
h.
foglie di barbabietola;
i.
radici di cicoria;
j.
patate;
k.
cascami della valorizzazione di frutta e verdura;
l.
borlande fresche e insilate;
m.
paglia usata come foraggio.
1.1.2
Sottoprodotti ottenuti dalla trasformazione di derrate alimentari
a.
polpa di barbabietole da zucchero essiccata;
b.
borlande essiccate;
c.
sottoprodotti della molitura o della mondatura: crusca di frumento, farina di cascami di avena, glume di spelta e di avena, lolla di spelta e di grano nonché i relativi miscugli.
1.2
Per foraggio ottenuto da prati e pascoli si intende il foraggio assunto dagli animali sulle superfici di pascolo, il raccolto di prati perenni e artificiali e il raccolto di colture intercalari per l’alimentazione animale.
1.3
Altri foraggi e componenti non elencati sono considerati foraggi complementari.
1.4
Se in un alimento per animali la quota di foraggio di base è superiore al 20 per cento, la quota di foraggio di base deve essere computata nel bilancio del foraggio di base.
1.5
La razione annua per animale corrisponde al consumo totale di SS sull’arco di un anno.
1.6
I prodotti di cui al numero 1.1.2 sono computabili complessivamente come foraggio di base fino a concorrenza del 5 per cento al massimo della razione totale.

2 Esigenze relative all’azienda

2.1
Le aziende con diverse categorie di animali devono adempiere le esigenze in materia di foraggiamento per l’effettivo complessivo di animali che consumano foraggio grezzo dell’azienda.

3 Esigenze relative al bilancio foraggero

3.1
Il gestore deve dimostrare ogni anno sulla base di un bilancio foraggero che nell’azienda sono adempiute le esigenze. Il bilancio è calcolato sulla base del metodo «Bilancio foraggero PLCSI»192 dell’UFAG. Il «Bilancio foraggero PLCSI» si basa sulla Guida «Suisse-Bilanz»193. Si applicano la versione della Guida «Suisse-Bilanz» in vigore dal 1° gennaio del rispettivo anno e quella in vigore dal 1° gennaio dell’anno precedente. Il gestore può scegliere a quale versione attenersi. L’UFAG è competente per l’omologazione dei programmi software per il calcolo del bilancio foraggero.
3.2
Il bilancio foraggero è allestito per tutti gli animali che consumano foraggio grezzo di cui all’articolo 27 capoverso 2 OTerm194.
3.3
Le rese in SS di prati e pascoli secondo la tabella 3 della Guida Suisse-Bilanz195 sono considerate come valori massimi per il bilancio foraggero. Se vengono fatte valere rese superiori, queste vanno comprovate da una stima sulla resa. Il Cantone può respingere stime sulla resa non plausibili. Su richiesta del Cantone, il richiedente deve comprovare, a sue spese, la plau­sibilità delle sue stime sulla resa.
3.4
Sono esonerate dal calcolo del bilancio foraggero le aziende che somministrano esclusivamente foraggio ottenuto da prati e pascoli propri del­l’azienda secondo il numero 1.2.

192 Le versioni del Bilancio foraggero PLCSI applicabili possono essere consultate su www.blw.admin.ch > Temi > Pagamenti diretti > Contributi per i sistemi di produzione > Contributo per la produzione di latte e carne basata sulla superficie inerbita.

193 Le versioni della Guida applicabili possono essere consultate su www.blw.admin.ch > Temi > Pagamenti diretti > Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate > Bilancio di concimazione equilibrato e analisi del suolo (art. 13 OPD).

194 RS910.91

195 La guida può essere consultata sul sito Internet: www.blw.admin.ch > Strumenti > Pagamenti diretti > Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate > Bilancio di concimazione equilibrato e analisi del suolo > Guida Suisse-Bilanz, versione 1.13, agosto 2015.

4 Esigenze relative alla documentazione

4.1
Per i bilanci foraggeri chiusi vige l’obbligo di conservare i documenti per sei anni. I Cantoni definiscono sotto quale forma deve essere presentato il bilancio foraggero per la plausibilizzazione dei dati.

5 Esigenze relative al controllo

5.1
Il bilancio foraggero chiuso deve essere verificato nell’ambito del controllo di Suisse-Bilanz. Si deve verificare, in particolare, se le indicazioni conte­nute nel bilancio foraggero concordano con quelle di Suisse-Bilanz.
5.2
Se durante la verifica di cui al capoverso 1 si constatano differenze, devono essere condotti controlli mirati nell’azienda interessata. In particolare vanno verificate:
a.
indicazioni dubbie sulle rese di foraggio secondo Suisse-Bilanz o il bilancio foraggero, eventualmente con esperti in foraggicoltura;
b.
indicazioni dubbie sugli effettivi di animali;
c.
indicazioni dubbie su ritiri e cessioni di foraggi sulla base di bollettini di consegna.

Allegato 6 196

196 Nuovo testo giusta il n. II cpv. 2 dell’O del 18 ott. 2017 (RU 2017 6033). Aggiornato dai n. II delle O del 31 ott. 2018 (RU 2018 4149), dell’11 nov. 2020 (RU 2020 5449), dalla correzione del 5 lug. 2021 (RU 2021 416) e dal n. II dell’O del 3 nov. 2021, in vigore dal 1° gen. 2022 (RU 2021 682).

(art. 72 cpv. 3 e 4, 75 cpv. 1, 2bis e 3, 76 cpv. 1, nonché 115d cpv. 1)

Esigenze specifiche dei contributi per il benessere degli animali

A Esigenze dei contributi SSRA

1 Esigenze generali

1.1
Deve essere disponibile un ricovero in cui tutti gli animali di questa categoria possano essere detenuti conformemente alle prescrizioni SSRA. Gli animali devono avere accesso giornalmente a tale ricovero.
1.2
Tra il 1° aprile e il 30 novembre, l’accesso di cui al numero 1.1 per animali della specie bovina e bufali nonché animali delle specie equina e caprina non è assolutamente necessario se essi sono tenuti permanentemente al pascolo. In caso di eventi atmosferici estremi gli animali devono avere accesso a un ricovero conforme alle esigenze SSRA. Se, in caso di evento atmosferico estremo, il percorso per raggiungere tale ricovero è troppo rischioso, gli animali possono essere tenuti in un ricovero non conforme alle esigenze SSRA per al massimo sette giorni.
1.3
Possono essere utilizzati come lettiera soltanto materiali adeguati che non nuocciano alla salute degli animali né all’ambiente. La lettiera deve essere mantenuta in uno stato idoneo ad adempiere il suo scopo.
1.4
Un animale tenuto separatamente a causa di una malattia o di una ferita, che dopo la guarigione non può più essere inserito in un gruppo di animali, può continuare a essere tenuto separatamente per un anno al massimo.

2 Animali della specie bovina e bufali

2.1
Gli animali devono avere in permanenza accesso a:
a.
un’area di riposo con pagliericcio o strato equivalente per l’animale;
b.
un’area priva di lettiera.
2.2
Le stuoie deformabili installate nei box di riposo sono considerate strati equivalenti, se:
a.
il gestore, mediante un’attestazione di un organismo di controllo accreditato per il settore di applicazione corrispondente secondo la norma «SN EN ISO/IEC 17025 Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura»197 dimostra che il relativo modello adempie le esigenze; l’UFAG stabilisce quali prescrizioni devono adempiere le stuoie e il programma di verifica;
b.
nessuna stuoia è difettosa; e
c.
tutte le stuoie sono ricoperte esclusivamente di paglia trinciata.
2.3
Le aree di foraggiamento e di abbeveraggio devono essere provviste di un rivestimento; il pavimento può presentare perforazioni.
2.4
Una deroga alle disposizioni di cui al numero 2.1 è ammessa nelle situazioni seguenti:
a.
durante il foraggiamento;
b.
durante il pascolo;
c.
durante la mungitura;
d.
in relazione a un intervento praticato sull’animale, per esempio la cura degli unghioni.
2.5
La stabulazione individuale in un box ad area unica o ad aree multiple con un’area di riposo di cui al numero 2.1 lettera a è ammessa nelle situazioni seguenti:
a.
al massimo dieci giorni prima e dopo la data probabile del parto; gli animali non possono essere fissati;
b.
nel caso di animali malati o feriti; gli animali possono essere fissati se la malattia o la ferita lo richiede necessariamente.
2.6
Gli animali possono essere fissati in un’area di riposo conforme alle esigenze SSRA nelle seguenti situazioni:
a.
nel caso di animali in calore, durante al massimo due giorni;
b.
per due giorni al massimo prima di un trasporto; il numero di identificazione degli animali fissati giusta l’ordinanza BDTA del 26 ottobre 2011198 e la data del trasporto devono essere documentati prima della deroga;
c.
nel caso delle manze in gestazione avanzata, che dopo il parto sono tenute in una stalla a stabulazione fissa, per dieci giorni prima della data probabile del parto.

197 La norma può essere consultata gratuitamente presso l’Ufficio federale dell’agricoltura, 3003 Berna od ottenuta a pagamento presso l’Associazione Svizzera di Normazione (SNV), Sulzerallee 70, 8404Winterthur oppure sul sito Internet www.snv.ch

198 RS 916.404.1

3 Animali della specie equina

3.1
Gli animali devono avere in permanenza accesso a:
a.
un’area di riposo con strato di segatura o strato equivalente per l’animale senza perforazioni;
b.
un’area priva di lettiera.
3.1a
L’intera superficie accessibile agli animali nella stalla e nell’area della corte non deve presentare perforazioni. Sono consentite alcune aperture di scolo.
3.2
Le aree di foraggiamento e di abbeveraggio devono essere provviste di un rivestimento.
3.3
Il foraggiamento deve essere organizzato in modo da permettere a ogni animale di alimentarsi senza essere disturbato dai suoi simili.
3.4
Una deroga alle disposizioni di cui al numero 3.1 è ammessa nelle situazioni seguenti:
a.
durante il foraggiamento;
b.
durante l’uscita in gruppi;
c.
durante l’utilizzazione;
d.
in relazione a un intervento praticato sull’animale, per esempio la cura degli zoccoli.
3.5
La stabulazione individuale in un box ad area unica o ad aree multiple con un’area di riposo di cui al numero 3.1 lettera a è ammessa nelle situazioni seguenti:
a.
al massimo dieci giorni prima e dopo la data probabile del parto; gli animali non possono essere fissati;
b.
nel caso di animali malati o feriti; gli animali possono essere fissati se la malattia o la ferita lo richiede necessariamente;
c.
sei mesi al massimo dopo l’arrivo di un animale di terzi nell’azienda; nel box collettivo in cui l’animale è integrato, deve essere possibile il contatto visivo e la distanza può ammontare al massimo a 3 m; gli animali non possono essere fissati.

4 Animali della specie caprina

4.1
Gli animali devono avere in permanenza accesso a:
a.
un’area di riposo di almeno 1,2 m2 per animale con pagliericcio o strato equivalente per l’animale; al massimo la metà di questa superficie può essere sostituita da nicchie di riposo sopraelevate e non perforate; queste possono essere prive di lettiera;
b.
un’area coperta, priva di lettiera, di almeno 0,8 m2 per animale; l’area coperta di una superficie di uscita accessibile in permanenza è computabile al 100 per cento.
4.2
Le aree di abbeveraggio devono essere provviste di un rivestimento; il pavi­mento può presentare perforazioni.
4.3
Una deroga alle disposizioni di cui al numero 4.1 è ammessa nelle situazioni seguenti:
a.
durante il foraggiamento;
b.
durante il pascolo;
c.
durante la mungitura;
d.
in relazione a un intervento praticato sull’animale, per esempio la cura degli unghioni.
4.4
La stabulazione individuale in un box ad area unica o ad aree multiple con un’area di riposo di cui al numero 4.1 è ammessa nelle situazioni seguenti:
a.
al massimo dieci giorni prima e dopo la data probabile del parto; gli animali non possono essere fissati;
b.
nel caso di animali malati o feriti; gli animali possono essere fissati se la malattia o la ferita lo richiede necessariamente.

5 Animali della specie suina

5.1
Gli animali devono avere in permanenza accesso a:
a.
un’area di riposo senza perforazioni, sufficientemente ricoperta di paglia, paglia trinciata, cubetti di paglia e lolla, fieno, fieno di secondo taglio, strame o canne. L’area di riposo può essere utilizzata anche come area di foraggiamento, se gli animali non hanno accesso al foraggio durante la notte per un periodo ininterrotto di almeno 8 ore; e
b.
un’area priva di lettiera.
5.2
Le aree di foraggiamento e di abbeveraggio devono essere provviste di un rivestimento; il pavimento può presentare perforazioni.
5.3
Una deroga alle disposizioni di cui al numero 5.1 è ammessa nelle situazioni seguenti:
a.
durante il foraggiamento in stand di foraggiamento;
b.
di giorno, durante la permanenza su un pascolo;
c.
in relazione a un intervento praticato sull’animale, per esempio­ l’inse­minazione;
d.
se la temperatura del porcile supera determinati valori: in tal caso, tranne nei box per il parto, in alternativa la segatura in quantità sufficiente è ammessa come lettiera se la temperatura del porcile supera i seguenti valori:
20° C
nel caso di suinetti svezzati,
15° C
nel caso di suini da ingrasso e di suini da rimonta fino a 60 kg,
9° C
nel caso di animali di peso superiore a 60 kg (compresi i verri riproduttori e le scrofe da allevamento non in lattazione);
e.
in caso di comportamento aggressivo verso i suinetti o di problemi agli arti; in tali casi la scrofa in questione può essere fissata a partire dall’inizio del comportamento di costruzione del nido fino al massimo alla fine del giorno successivo al parto;
f.
durante cinque giorni al massimo prima della data probabile del parto fino allo svezzamento; in tali casi è ammessa la stabulazione individuale con accesso in permanenza a un’area di riposo di cui al numero 5.1 e a un’area priva di lettiera;
g.
durante la monta; in tali casi le scrofe da allevamento possono essere tenute da sole per al massimo dieci giorni in box con giaciglio e trogolo o in stalli che soddisfano le esigenze di cui alla lettera d o al numero 5.1 lettera a; il primo e l’ultimo giorno della stabulazione individuale occorre documentare la data e il numero di esemplari per ogni gruppo di animali;
h.
nel caso di animali malati o feriti; in tali casi sono ammesse le deroghe assolutamente necessarie in relazione alla malattia o alla ferita; all’oc­correnza gli animali devono essere ricoverati separatamente; sono ammessi box ad area unica con un’area di riposo di cui al numero 5.1 lettera a.

6 Conigli

6.1
Gli animali devono avere in permanenza accesso a:
a.
un’area ricoperta da uno strato di lettiera che consenta agli animali di raspare;
b.
un’area sopraelevata che può essere perforata se la larghezza delle traverse o il diametro delle barre e le dimensioni delle fessure o dei fori sono adeguate al peso e alla taglia degli animali.
6.2
La distanza tra il suolo e le superfici sopraelevate deve essere di almeno 20 cm.
6.3
Per coniglia madre con animali giovani deve essere disponibile un nido separato ricoperto da lettiera e con una superficie di almeno 0,10 m2.
6.4
Ogni box che ospita un gruppo di animali giovani svezzati deve avere una superficie di almeno 2 m2.
6.5
Per animale devono essere disponibili le superfici seguenti:

Superfici minime per coniglia madre, al di fuori del nido

Superfici minime per animale giovane

Con figliata

Senza figliata e in relazione con il numero 6.7

Dallo svezzamento fino al 35° giorno di vita

Dal 36° fino all’84° giorno di vita

A partire dall’85° gior­no di vita

Superficie totale minimaper animale (m2), di cui

1,501

0,601

0,101

0,151

0,251

superficie minima ricoperta da lettiera per animale (m2)

0,50

0,25

0,03

0,05

0,08

superficie minima sopraelevata per animale (m2)

0,40

0,20

0,02

0,04

0,06

1
Almeno sul 35 % della superficie l’altezza utile deve misurare al minimo 60 cm.
6.6
Gli animali malati o feriti devono, se necessario, essere ricoverati separatamente. In tal caso per gli animali deve essere disponibile una superficie minima per coniglia madre senza figliata secondo il numero 6.5
6.7
Durante il periodo compreso tra due giorni al massimo prima della data probabile del parto e dieci giorni al massimo dopo il parto, le coniglie madri non devono essere tenute in gruppi.

7 Pollame da reddito

7.1
Gli animali devono, ogni giorno:
a.
avere in permanenza accesso a una stalla completamente ricoperta da lettiera con posatoi sopraelevati; e
b.
aver accesso durante la giornata a un’area con clima esterno (ACE) ai sensi dei numeri 7.8–7.10.
7.2
Nei pollai per galline e galli, pollastrelle, galletti e pulcini per la produzione di uova, nelle aree in cui l’intensità della luce diurna è notevolmente ridotta a causa delle attrezzature interne o della distanza dal fronte delle finestre, l’intensità luminosa di 15 lux deve essere ottenuta utilizzando una luce artificiale.
7.3
Al più tardi a partire dal 10° giorno di vita, i polli da ingrasso devono avere a disposizione nel pollaio posatoi sopraelevati il cui uso è stato autorizzato dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) per il tipo di ingrasso corrispondente. Le indicazioni che figurano nell’autorizza­zione in merito al numero minimo di posatoi, alla loro superficie o lunghezza devono essere rispettate.
7.4
Al più tardi a partire dal 10° giorno di vita, i tacchini devono avere a disposizione nel pollaio sufficienti possibilità di ritirarsi (p. es. ottenute utilizzando balle di paglia) nonché posatoi collocati a diverse altezze, adatti al comportamento e alle attitudini fisiche degli animali.
7.5
L’accesso all’ACE di cui al numero 7.1 lettera b dev’essere documentato secondo le disposizioni della lettera B numero 1.6.
7.6
L’accesso all’ACE può essere limitato in caso di innevamento nelle vicinanze o di temperatura nell’ACE troppo bassa rispetto all’età degli animali. Le limitazioni vanno documentate indicandone la data e il motivo (p. es. «neve» o temperatura nell’ACE a mezzogiorno).
7.7
L’accesso all’ACE è facoltativo:
a.
per galline e galli fino alle ore 10 e dall’entrata nel pollaio fino alla fine della 23a settimana di vita;
b.
per polli da ingrasso durante i primi 21 giorni di vita;
c.
per tacchini, galletti di razze ovaiole e pulcini per la produzione di uova nei primi 42 giorni di vita.
7.8
L’ACE deve essere:
a.
completamente coperta;
b.
provvista di una lettiera sufficiente; fa eccezione l’ACE di pollai mo­bili;
c.
provvista delle seguenti dimensioni minime:

Animali

Superficie del suolo dell’ACE (intera superficie ricoperta da lettiera)

Dimensione minima della superficie aperta dell’ACE; sono am­messe reti metalliche o in materiale sintetico

Per effettivi di oltre 100 animali: larghezza delle aperture che dal pollaio danno sull’ACE e delle aperture verso il pascolo

Galline e galli

almeno 43 m2 per 1000 ani­mali
lunghezza della superficie laterale aperta: almeno pari alla parete più lunga dell’ACE
altezza della superficie late­rale aperta (misurata dal­l’interno): in media almeno il 70 per cento dell’altezza totale
complessivamente almeno 1,5 m per 1000 animali;
ogni apertura deve essere larga almeno 0,7 m.

Pollastre, pollastri e pulcini per la produzione di uova (dal 43° giorno di vita)

almeno 32 m2 per 1000 ani­mali

Polli da ingrasso e tacchini

almeno il 20 per cento della superficie del suolo all’interno del pollaio
almeno l’8 per cento della superficie del suolo all’interno del pollaio
complessivamente almeno 2 m per 100 m2 della superficie del suolo all’interno del pollaio;
ogni apertura deve essere larga almeno 0,7 m.
7.9
Per i polli da ingrasso le aperture che dal pollaio danno sull’ACE devono essere disposte in modo che, per gli animali, la distanza più lunga da percorrere fino alla prossima apertura non superi 20 m.
7.10
Il Cantone può autorizzare, per una durata limitata, lievi deroghe rispetto alle esigenze di cui al numero 7.8 e 7.9, se l’osservanza delle stesse:
a.
comporterebbe investimenti sproporzionatamente elevati; o
b.
è impossibile per mancanza di spazio.

B Esigenze dei contributi URA

1 Esigenze generali e documentazione dell’uscita

1.1
Per pascolo si intende una superficie inerbita, coperta di graminacee ed erbacee, a disposizione degli animali.
1.2
I punti fangosi sui pascoli, eccetto i pantani per yak, bufali e suini, devono essere recintati.
1.3
Per superficie di uscita si intende una superficie a disposizione degli animali per l’uscita regolare, provvista di un rivestimento o ricoperta con materiale adeguato in quantità sufficiente.
1.4
Il Cantone stabilisce quale area della superficie di uscita posta verticalmente sotto una tettoia è considerata non coperta; a tal fine tiene conto in particolare dell’altezza sulla quale si trova la grondaia.
1.5
Dal 1° marzo al 31 ottobre l’area non coperta di una superficie di uscita può essere ombreggiata.
1.6
L’uscita deve essere documentata al più tardi entro tre giorni per gruppo di animali cui è stata concessa l’uscita comune o per singolo animale. Se le disposizioni concernenti l’uscita sono rispettate da tutto il sistema di detenzione, l’uscita non dev’essere documentata. Per animali della specie bovina, bufali e animali della specie equina, caprina e ovina che, durante un certo periodo, possono uscire quotidianamente all’aperto occorre annotare nel registro delle uscite soltanto il primo e l’ultimo giorno di tale periodo.
1.7
Il Cantone può autorizzare, per una durata limitata, lievi deroghe rispetto alle esigenze di cui al numero 2.7, 2.8 e 3.3, se l’osservanza delle stesse:
a.
comporterebbe investimenti sproporzionatamente elevati; o
b.
è impossibile per mancanza di spazio.
1.8
Nel caso di animali malati o feriti è possibile derogare alle prescrizioni concernenti l’uscita, se ciò è assolutamente necessario in relazione alla malattia o alla ferita.

2 Animali della specie bovina e bufali nonché animali delle specie equina, caprina e ovina

2.1
Agli animali devono essere concesse le seguenti uscite:
a.
dal 1° maggio al 31 ottobre: almeno 26 uscite mensili al pascolo;
b.
dal 1° novembre al 30 aprile: almeno 13 uscite mensili su una superficie di uscita o al pascolo.
2.2
Agli animali della specie bovina e ai bufali, esclusi le vacche da latte, le altre vacche e gli animali da allevamento di sesso femminile di età superiore a 160 giorni, in alternativa al numero 2.1 può essere concesso in permanenza un accesso a una superficie di uscita durante tutto l’anno.
2.3
L’accesso al pascolo o alla superficie di uscita può essere limitato nelle seguenti situazioni:
a.
durante i dieci giorni precedenti la data probabile del parto e durante i dieci giorni successivi al parto;
b.
in relazione a un intervento praticato sull’animale;
c.
per due giorni al massimo prima di un trasporto; il numero di identificazione degli animali fissati giusta l’ordinanza BDTA e la data del trasporto devono essere documentati prima della deroga;
d.
nella misura in cui ciò sia necessario durante il foraggiamento, la mungitura o la pulizia della superficie di uscita.
2.4
Esigenze relative alla superficie di pascolo:
a.
per gli animali della specie bovina e bufali nonché per gli animali delle specie caprina e ovina la superficie di pascolo deve essere calcolata in modo che, nei giorni con uscita al pascolo conformemente al numero 2.1, gli animali possano coprire almeno il 25 per cento del loro fabbisogno giornaliero di sostanza secca con foraggio ottenuto da pascoli;
b.
per ogni animale della specie equina presente sul pascolo deve essere disponibile una superficie di otto are. Se sulla stessa superficie sono presenti contemporaneamente cinque o più animali la superficie per animale può essere ridotta al massimo del 20 per cento.
2.5
Invece dell’uscita al pascolo, nelle seguenti situazioni agli animali può essere concessa l’uscita su una superficie di uscita:
a.
durante o dopo forti precipitazioni;
b.
in primavera, finché la vegetazione locale non consente il pascolo;
c.
durante i primi dieci giorni del periodo dell’asciutta.
2.6
se un’azienda nella regione di montagna non dispone di una superficie di uscita adeguata ai sensi del numero 2.5 lettera b, il Cantone può stabilire deroghe alle disposizioni pertinenti di cui al numero 2.1 lettera a, che tengano conto dell’infrastruttura dell’azienda, applicabili fino a quando le condizioni locali non consentono l’uscita al pascolo.
2.7
Agli animali della specie bovina e ai bufali va messa a disposizione almeno la seguente superficie di uscita:
a.
superficie di uscita accessibile in permanenza agli animali:

Animali

Superficie totale minima1 m2/animale

Di cui superficie minima non coperta, m2/animale

Vacche, primipare in gestazione avanzata2 e tori riproduttori

10

2,5

Animali giovani di oltre 400 kg

6,5

1,8

Animali giovani da 300 a 400 kg

5,5

1,5

Animali giovani di età superiore a 120 giorni, fino a 300 kg

4,5

1,3

Animali giovani di età inferiore a 120 giorni

3,5

1

1
La superficie totale comprende l’area di riposo, l’area di foraggiamento e l’area di movimento degli animali (compresa la superficie di uscita provvista di rivestimento accessibile in permanenza agli animali).
2
Negli ultimi 2 mesi prima della data probabile del parto.
b.
superficie di uscita non accessibile in permanenza agli animali:

Animali

Superficie minima di uscita,
m2/animale1

con corna

senza corna

Vacche, primipare in gestazione avanzata2 e tori riproduttori

8,4

5,6

Animali giovani di oltre 400 kg

6,5

4,9

Animali giovani da 300 a 400 kg

5,5

4,5

Animali giovani di età superiore a 120 giorni, fino a 300 kg

4,5

4

Animali giovani di età inferiore a 120 giorni

3,5

3,5

1
Almeno il 50 per cento della superficie minima di uscita deve essere non coperto.
2
Negli ultimi 2 mesi prima della data probabile del parto.
c.
superficie di uscita di una stalla a stabulazione fissa:

Animali

Superficie minima di uscita,
m2/animale1

con corna

senza corna

Vacche, primipare in gestazione avanzata2 e tori riproduttori

12

8

Animali giovani di oltre 400 kg

10

7

Animali giovani da 300 a 400 kg

8

6

Animali giovani di età superiore a 160 giorni, fino a 300 kg

6

5

1
Almeno il 50 per cento della superficie minima di uscita deve essere non coperto.
2
Negli ultimi 2 mesi prima della data probabile del parto.
2.8
Agli animali della specie equina va messa a disposizione almeno la seguente superficie di uscita:

La superficie di uscita è per gli animali ...

Altezza al garrese dell’animale

< 120
cm

120–134
cm

134–148
cm

148–162
cm

162–175
cm

> 175
cm

accessibile in permanenza: almeno ... m2/animale1, 2


12


14


16


20


24


24

non accessibile in permanenza: almeno ... m2/animale1, 2


18


21


24


30


36


36

1
Almeno il 50 per cento della superficie minima di uscita non deve essere coperto.
2
Se diversi animali si trovano su una superficie di uscita, la superficie minima corrisponde alla somma delle superfici minime dei singoli animali. Se un gruppo comprende almeno 5 animali, la superficie può essere ridotta al massimo del 20 per cento.
2.9
La superficie di uscita per animali della specie caprina deve essere non coperta per almeno il 25 per cento.
2.10
La superficie di uscita per animali della specie ovina deve essere non coperta per almeno il 50 per cento.

3 Animali della specie suina

3.1
A tutte le categorie di animali della specie suina, escluse le scrofe da allevamento in lattazione, deve essere concesso ogni giorno l’accesso a una superficie di uscita o a un pascolo per diverse ore. Una deroga è ammessa nelle situazioni seguenti:
a.
per cinque giorni al massimo prima della data probabile del parto, durante i quali le scrofe sono tenute in un box per il parto;
b.
per dieci giorni al massimo durante il periodo della monta, quando le scrofe sono tenute in box individuali; per ogni gruppo di animali occorre documentare la data del primo e dell’ultimo giorno della stabulazione individuale senza uscita nonché il numero di animali.
3.2
Durante il periodo di allattamento a tutte le scrofe da allevamento in lattazione deve essere concessa un’uscita giornaliera di almeno un’ora durante un periodo minimo di 20 giorni.
3.3
Superfici di uscita provviste di un rivestimento:

Animali

Superficie minima di uscita1 m2/animale

Verri da allevamento, di età superiore a 6 mesi

4,0

Scrofe da allevamento non in lattazione, di età superiore a 6 mesi

1,3

Scrofe da allevamento in lattazione

5,0

Suinetti svezzati

0,3

Suini da rimonta e suini da ingrasso di oltre 60 kg

0,65

Suini da rimonta e suini da ingrasso fino a 60 kg

0,45

1
Almeno il 50 per cento della superficie minima di uscita provvista di rivestimento deve essere non coperto.
3.4
Le aree di foraggiamento e di abbeveraggio devono essere provviste di un rivestimento.

4 Pollame da reddito

4.1
Gli animali devono, ogni giorno:
a.
aver accesso durante la giornata a un’area a clima esterno ai sensi della lettera A numeri 7.5–7.8; e
b.
aver accesso al pascolo dalle ore 13 al più tardi almeno fino alle 16, ma al minimo durante 5 ore.
4.2
In caso di limitazione autorizzata dell’accesso a un’ACE può essere limitato anche l’accesso al pascolo. Inoltre è ammessa una deroga alle disposizioni di cui al numero 4.1 lettera b nelle situazioni seguenti:
a.
durante e dopo forti precipitazioni, in caso di forte vento o di temperatura esterna troppo bassa per l’età degli animali, l’accesso al pascolo può essere limitato;
b.
per galline e galli, pollastrelle, galletti e pulcini per la produzione di uova l’accesso al pascolo può essere sostituito tra il 1° novembre e il 30 aprile dall’accesso a una superficie di uscita non coperta; questa deve presentare una superficie di almeno 43 m2 per 1000 animali ed essere rivestita con un materiale nel quale gli animali possano raspare;
c.
per le galline è possibile, in relazione alla riduzione di foraggio per provocare la muta, impedire l’accesso degli animali al pascolo durante 21 giorni al massimo.
4.3
L’accesso all’ACE e al pascolo di cui al numero 4.1 va documentato secondo le disposizioni di cui alla lettera B numero 1.6. In caso di limitazioni dell’accesso sono devono essere indicati la data e il motivo (p. es. «neve» o temperatura nell’ACE a mezzogiorno).
4.4
Esigenze relative al pascolo:
a.
per le aperture verso il pascolo si applicano le stesse misure come per le aperture verso l’ACE (lett. A n. 7.8);
b.
sul pascolo gli animali devono disporre di possibilità di ritirarsi come alberi, arbusti o ripari.

5 Cervi

5.1
Gli animali devono essere tenuti al pascolo tutto l’anno.
5.2
Per cervi di media taglia, per i primi otto animali deve essere disponibile una superficie di pascolo di almeno 2500 m2. Per ogni animale supplementare la superficie va incrementata di 240 m2. Se gli animali hanno accesso in permanenza a superfici provviste di un rivestimento, la superficie di pascolo può essere ridotta, tuttavia al massimo di 500 m2.
5.3
Per cervi di grossa taglia, per i primi sei animali deve essere disponibile una superficie di pascolo di almeno 4000 m2. Per ogni animale supplementare la superficie va incrementata di 320 m2. Se gli animali hanno accesso in permanenza a superfici provviste di un rivestimento, la superficie di pascolo può essere ridotta, tuttavia al massimo di 800 m2.

6 Bisonti

6.1
Gli animali devono essere tenuti al pascolo tutto l’anno.
6.2
Per i primi cinque bisonti deve essere disponibile una superficie di pascolo di almeno 2500 m2. Per ogni animale supplementare la superficie va incrementata di 240 m2. Se gli animali hanno accesso in permanenza a superfici provviste di un rivestimento, la superficie di pascolo può essere ridotta, tuttavia al massimo di 500 m2.

Allegato 6a 199

199 Introdotto dal n. II cpv. 3 dell’O del 18 ott. 2017 (RU 2017 6033). Aggiornato dal n. II dell’O del 31 ott. 2018, in vigore dal 1° gen. 2019 (RU 2018 4149).

(art. 82d cpv. 2 e 3 nonché 82e cpv. 2)

Esigenze relative al contributo per la riduzione dei prodotti fitosanitari nella frutticoltura, nella viticoltura e nella coltivazione di barbabietole da zucchero

1 Frutticoltura

1.1 Rinuncia a erbicidi

Provvedimenti:
a.
rinuncia all’impiego di erbicidi tra le file; sotto gli alberi è effettuato al massimo un trattamento all’anno con erbicida fogliare;
b.
totale rinuncia a erbicidi.

1.2 Rinuncia a fungicidi a particolare potenziale di rischio

Provvedimento:
a.
rinuncia all’impiego di fungicidi secondo l’elenco «Prodotti fitosani­tari a particolare potenziale di rischio»200.

200 L’elenco può essere consultato su www. blw.admin.ch > Produzione sostenibile > Protezione dei vegetali > Prodotti fitosanitari > Piano d’azione dei prodotti fitosanitari.

2 Viticoltura

2.1 Rinuncia a erbicidi

Provvedimenti:
a.
rinuncia all’impiego di erbicidi tra le file; sotto il ceppo è impiegato soltanto un erbicida fogliare su una fascia larga al massimo 50 cm;
b.
totale rinuncia a erbicidi.

2.2 Rinuncia a fungicidi a particolare potenziale di rischio

Provvedimento:
a.
rinuncia all’impiego di fungicidi secondo l’elenco «Prodotti fitosani­tari a particolare potenziale di rischio», ad eccezione del rame, il cui impiego è limitato a 1,5 kg per ettaro e anno;
b.
rinuncia all’impiego di fungicidi secondo l’elenco «Prodotti fitosani­tari a particolare potenziale di rischio».

3 Coltivazione di barbabietole da zucchero

3.1 Rinuncia a erbicidi

Provvedimenti:
a.
soltanto lotta meccanica alle malerbe tra le file dalla 4a foglia al rac­colto;
b.
soltanto lotta meccanica alle malerbe tra le file dalla semina al raccolto;
c.
totale rinuncia a erbicidi dal raccolto della coltura principale precedente fino al raccolto delle barbabietole da zucchero.

3.2 Rinuncia a fungicidi e insetticidi

Provvedimento:
a.
rinuncia a fungicidi e insetticidi dalla semina al raccolto.

Allegato 7 201

201 Aggiornato dal n. II cpv. 1 dell’O del 29 ott. 2014 (RU 2014 3909), dai n. II delle O del 20 mag. 2015 (RU 2015 1743), del 28 ott. 2015 (RU 2015 4497), del 16 set. 2016 (RU 2016 3291), dal n. I dell’O del 15 feb. 2017 (RU 2017 691), dal n. II cpv. 1 dell’O del 18 ott. 2017 (RU 2017 6033) e dal n. II dell’O del 31 ott. 2018, in vigore dal 1° gen. 2019 (RU 2018 4149).

(art. 61 cpv. 4, 63 cpv. 4, 83 cpv. 1 e 86 cpv. 3)

Aliquote dei contributi

1 Contributi per il paesaggio rurale

1.1 Contributo per la preservazione dell’apertura del paesaggio

1.1.1
Per ettaro e anno il contributo per la preservazione dell’apertura del paesaggio ammonta a:
a.
nella zona collinare 100 fr.
b.
nella zona di montagna I 230 fr.
c.
nella zona di montagna II 320 fr.
d.
nella zona di montagna III 380 fr.
e.
nella zona di montagna IV 390 fr.

1.2 Contributo di declività

1.2.1 Per ettaro e anno il contributo di declività ammonta a:

a.
per zone declive con declività del 18–35 per cento 410 fr.
b.
per zone declive con declività superiore al 35–50 per cento 700 fr.
c.
per zone declive con declività superiore al 50 per cento 1000 fr.

1.3 Contributo per le zone in forte pendenza

1.3.1
Il contributo per le zone in forte pendenza aumenta linearmente in funzione della quota di zone in forte pendenza con una declività superiore al 35 per cento. Esso ammonta a 100 franchi l’ettaro per una quota del 30 per cento e sale a 1000 franchi l’ettaro per una quota del 100 per cento.

1.4 Contributo di declività per i vigneti

1.4.1
Per ettaro e anno il contributo di declività per i vigneti ammonta a:

a.
per vigneti in zone declive con declività del 30–50 per cento
1500 fr.
b.
per vigneti in zone declive condeclività superiore al 50 per cento
3000 fr.
c.
per vigneti in zone terrazzate con declività superiore al 30 per cento
5000 fr.

1.5 Contributo di alpeggio

1.5.1
Per CN estivato e anno il contributo di alpeggio ammonta a 370 franchi.

1.6 Contributo d’estivazione

1.6.1
Il contributo d’estivazione è calcolato in base al carico usuale stabilito e ammonta per anno:

a.
per ovini, eccetto le pecore lattifere, in caso di gregge permanentemente sorvegliato o pascoli da rotazione con provvedimenti di protezione del gregge

400 fr. per CN

b.
per ovini, eccetto le pecore lattifere, in caso di pascoli da rotazione

320 fr. per CN

c.
per ovini, eccetto le pecore lattifere, in caso di altri pascoli

120 fr. per CN

d.
per altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo

400 fr. per CN

1.6.2
Il contributo supplementare è calcolato in base al carico effettivo e ammonta per anno:

per vacche lattifere, pecore lattifere e capre lattifere

40 fr. per CN

2 Contributi per la sicurezza dell’approvvigionamento

2.1 Contributo di base

2.1.1
Il contributo di base ammonta a 900 franchi per ettaro e anno.
2.1.2
Per le superfici permanentemente inerbite gestite come superfici per la promozione della biodiversità di cui all’articolo 55 capoverso 1 lettere a, b, c, d o g il contributo di base ammonta a 450 franchi per ettaro e anno.
2.1.3
Graduazione:

Superficie

Riduzione dell’aliquota del contributo

fino a 60 ha

0 %

oltre 60−80 ha

20 %

oltre 80−100 ha

40 %

oltre 100−120 ha

60 %

oltre 120−140 ha

80 %

oltre 140 ha

100 %

2.1.4
Nel caso delle comunità aziendali, i limiti per la graduazione di cui al numero 2.1.3 sono moltiplicati per il numero di aziende associate.

2.2 Contributo per le difficoltà di produzione

2.2.1
Per ettaro e anno il contributo per le difficoltà di produzione ammonta a:
a.
nella zona collinare 240 fr.
b.
nella zona di montagna I 300 fr.
c.
nella zona di montagna II 320 fr.
d.
nella zona di montagna III 340 fr.
e.
nella zona di montagna IV 360 fr.

2.3 Contributo per la superficie coltiva aperta e per le colture perenni

2.3.1
Il contributo per la superficie coltiva aperta e per le colture perenni ammonta a 400 franchi per ettaro e anno.

3 Contributi per la biodiversità

3.1 Contributo per la qualità

3.1.1
Sono stabiliti i seguenti contributi:

Contributo per la qualità secondo livelli qualitativi

I

II

fr./ha e anno

fr./ha e anno

1.
Prati sfruttati in modo estensivo

a.
Zona di pianura

1080

1920

b.
Zona collinare

860

1840

c.
Zone di montagna I e II

500

1700

d.
Zone di montagna III e IV

450

1100

2.
Terreni da strame

Zona di pianura

1440

2060

Zona collinare

1220

1980

Zone di montagna I e II

860

1840

Zone di montagna III e IV

680

1770

3.
Prati sfruttati in modo poco intensivo

a.
Zona di pianura – zona di montagna II

450

1200

b.
Zone di montagna III e IV

450

1000

4.
Pascoli estensivi e pascoli boschivi

450

700

5.
Siepi, boschetti campestri e rivieraschi

2160

2840

6.
Maggese fiorito

3800

7.
Maggese da rotazione

3300

8.
Fasce di colture estensive in campicoltura

2300

9.
Striscia su superficie coltiva

3300

10.
Vigneti con biodiversità naturale

1100

11.
Prato rivierasco lungo i corsi d’acqua

450

12.
Superfici inerbite e terreni da strame ricchi di specie nella regione d’estivazione

150,
al massi-
mo tutta- via 300 per CN

13.
Superfici per la promozione della biodiversità specifiche di una regione

14.
Strisce fiorite per impollinatori e altri organismi utili

2500

3.1.2
Sono stabiliti i seguenti contributi:

Contributo per la qualità secondo livelli qualitativi

I

II

fr./ albero e anno

fr./ albero e anno

1.
Alberi da frutto ad alto fusto nei campi
Noci

13.50

13.50

31.50

16.50

2.
Alberi indigeni isolati adatti al luogo e viali alberati

3.2 Contributo per l’interconnessione

3.2.1
La Confederazione si fa carico del 90 per cento al massimo dei seguenti contributi per anno:

a.
per ettaro di pascoli estensivi e pascoli boschivi

500 fr.

b.
per ettaro delle superfici di cui al numero 3.1.1 numeri 1–3, 5–11 e 13


1000 fr.

c.
per albero di cui al numero 3.1.2 numeri 1 e 2

5 fr.

4 Contributo per la qualità del paesaggio

4.1
Per progetto e anno la Confederazione si fa carico del 90 per cento al massimo dei seguenti importi:

a.
per ha di superficie agricola utile di aziende con convenzioni
360 fr.
b.
per CN del carico usuale di aziende d’estivazione o con pascoli comuni­tari con convenzioni
240 fr.
4.2
Per i progetti per la qualità del paesaggio di cui all’articolo 64, la Confe­derazione mette a disposizione dei Cantoni annualmente 120 franchi al massimo per ettaro di superficie agricola utile e 80 franchi al massimo per CN del carico usuale nella regione d’estivazione.

5 Contributi per i sistemi di produzione

5.1 Contributo per l’agricoltura biologica

5.1.1
Per ettaro e anno il contributo per l’agricoltura biologica ammonta a:
a.
per le colture speciali 1600 fr.
b.
per la rimanente superficie coltiva aperta 1200 fr.
c.
per la rimanente superficie che dà diritto a contributi 200 fr.

5.2 Contributo per la produzione estensiva di cereali, girasoli, piselli proteici, favette, lupini e colza

5.2.1
Il contributo per la produzione estensiva ammonta a 400 franchi per ettaro e anno.

5.3 Contributo per la produzione di latte e carne basata sulla superficie inerbita

5.3.1
Il contributo per la produzione di latte e carne basata sulla superficie inerbita ammonta a 200 franchi per ettaro di superficie inerbita dell’azienda e anno.

5.4 Contributi per il benessere degli animali

5.4.1
I contributi per categoria di animali e anno ammontano a:

Categoria di animali

Contributo (fr. per UBG) per

SSRA

URA

a.
Categorie di animali della specie bovina e bufali:

1.
vacche da latte

90

190

2.
altre vacche

90

190

3.
animali di sesso femminile, di età superiore a 365 giorni, fino al primo parto

90

190

4.
animali di sesso femminile, di età compresa tra 160 e 365 giorni

90

190

5.
animali di sesso femminile, di età inferiore a 160 giorni

370

6.
animali di sesso maschile, di età superiore a 730 giorni

90

190

7.
animali di sesso maschile, di età compresa tra 365 e 730 giorni

90

190

8.
animali di sesso maschile, di età compresa tra 160 e 365 giorni

90

190

9.
animali di sesso maschile, di età inferiore a 160 giorni

370

b.
Categorie di animali della specie equina:

1.
animali di sesso femminile e animali di sesso maschile castrati, di età superiore a 900 giorni

90

190

2.
stalloni, di età superiore a 900 giorni

190

3.
animali, di età inferiore a 900 giorni

190

c.
Categorie di animali della specie caprina:

1.
animali di sesso femminile, di età superiore a un anno

90

190

2.
animali di sesso maschile, di età superiore a un anno

190

d.
Categorie di animali della specie ovina:

1.
animali di sesso femminile, di età superiore a un anno

190

2.
animali di sesso maschile, di età superiore a un anno

190

e.
Categorie di animali della specie suina:

1.
verri da allevamento, di età superiore a 6 mesi

165

2.
scrofe da allevamento non in lattazione, di età superiore a 6 mesi

155

370

3.
scrofe da allevamento in lattazione

155

165

4.
suinetti svezzati

155

165

5.
rimonte, di età inferiore a sei mesi e suini da ingrasso

155

165

f.
Conigli:

1.
coniglie da riproduzione con almeno 4 figliate all’anno, inclusi gli animali giovani di età inferiore a 35 giorni circa

280

2.
animali giovani, di età compresa tra circa 35 e 100 giorni

280

g.
Pollame da reddito:

1.
galline produttrici di uova da cova e galli

280

290

2.
galline produttrici di uova di consumo

280

290

3.
pollastrelle, galletti e pulcini per la produzione di uova

280

290

4.
polli da ingrasso

280

290

5.
tacchini

280

290

h.
Animali selvatici:

1.
cervi

80

2.
bisonti

80

5.4.2
Il contributo supplementare di cui all’articolo 75 capoverso 2bis ammonta a 120 franchi per UBG e anno.

6 Contributi per l’efficienza delle risorse

6.1 Contributo per procedimenti di spandimento a basse emissioni

6.1.1
Il contributo ammonta a 30 franchi per ettaro e dose.

6.2 Contributo per la lavorazione rispettosa del suolo

6.2.1
Per ettaro e anno i contributi ammontano a:
a.
per la semina diretta 250 fr.
b.
per la semina a bande 200 fr.
c.
per la semina a lettiera 150 fr.
6.2.2
Il contributo supplementare per la rinuncia a erbicidi ammonta a 200 franchi per ettaro e anno.

6.3 Contributo per l’impiego di una tecnica d’applicazione precisa

6.3.1
I contributi per la tecnica d’irrorazione della pagina inferiore della foglia ammontano al 75 per cento del prezzo d’acquisto per barra irrorante, tuttavia al massimo a 170 franchi per unità irrorante.
6.3.2
I contributi per le irroratrici dotate di sistemi antideriva nelle colture perenni ammontano:
a.
al 25 per cento del prezzo d’acquisto per atomizzatore a flusso d’aria tangenziale, tuttavia al massimo a 6000 franchi;
b.
al 25 per cento del prezzo d’acquisto per irroratrice con rilevatori di vegetazione e atomizzatori a flusso d’aria tangenziale nonché per irroratrice a tunnel dotata di sistema di riciclo, tuttavia al massimo a 10 000 franchi.

6.4 Contributo per l’impiego del ciclo dell’acqua di risciacquo per la pulizia delle irroratrici

6.4.1
Il contributo ammonta, per sistema di risciacquo, al 50 per cento del prezzo d’acquisto, al massimo tuttavia a 2000 franchi.

6.5 Contributo per il foraggiamento scaglionato di suini a tenore ridotto di azoto

6.5.1
Il contributo ammonta a 35 franchi per UBG e per anno.

6.6 Contributo per la riduzione dei prodotti fitosanitari nella frutticoltura

6.6.1
I contributi per l’impiego ridotto di erbicidi ammontano a:

Provvedimento

fr./ha e anno

a.
rinuncia parziale a erbicidi (all. 6a n. 1.1 lett. a)

200

b.
totale rinuncia a erbicidi (all. 6a n. 1.1 lett. b)

600

6.6.2
Il contributo per l’impiego ridotto di fungicidi ammonta a:

Provvedimento

fr./ha e anno

a.
rinuncia a fungicidi (all. 6a n. 1.2 lett. a)

200

6.7 Contributo per la riduzione dei prodotti fitosanitari nella viticoltura

6.7.1
I contributi per l’impiego ridotto di erbicidi ammontano a:

Provvedimento

fr./ha e anno

a.
rinuncia parziale a erbicidi (all. 6a n. 2.1 lett. a)

200

b.
totale rinuncia a erbicidi (all. 6a n. 2.1 lett. b)

600

6.7.2
I contributi per l’impiego ridotto di fungicidi ammontano a:

Provvedimento

fr./ha e anno

a.
rinuncia parziale a fungicidi (all. 6a n. 2.2 lett.a)

200

b.
rinuncia a fungicidi (all. 6a n. 2.2 lett. b)

300

6.8 Contributo per la riduzione dei prodotti fitosanitari nella coltivazione di barbabietole da zucchero

6.8.1
I contributi per l’impiego ridotto di erbicidi ammontano a:

Provvedimento

fr./ha e anno

a.
lotta meccanica alle malerbe dalla 4a foglia (all. 6a n. 3.1 lett. a)

200

b.
lotta meccanica alle malerbe dalla semina (all. 6a n. 3.1 lett. b)

400

c.
totale rinuncia a erbicidi (all. 6a n. 3.1 lett. c)

800

6.8.2
Il contributo per la rinuncia a fungicidi e insetticidi ammonta a:

Provvedimento

fr./ha e anno

a.
rinuncia a fungicidi e insetticidi (all. 6a n. 3.2 lett. a)

400

6.9 Contributo per la riduzione di erbicidi sulla superficie coltiva aperta

6.9.1
Il contributo per la riduzione di erbicidi sulla superficie coltiva aperta ammonta a 250 franchi per ettaro e anno.

Allegato 8 202

202 Nuovo testo giusta il n. II cpv. 2 dell’O del 29 ott. 2014 (RU 2014 3909). Aggiornato dai n. II delle O del 28 ott. 2015 (RU 2015 4497), del 16 set. 2016 (RU 2016 3291), dal n. II cpv. 1 dell’O del 18 ott. 2017 (RU 2017 6033), dal n. II dell’O del 31 ott. 2018 (RU 2018 4149), dalla correzione del 18 ago. 2020 (RU 2020 3585), dal n. II delle O dell’11 nov. 2020 (RU 2020 5449) e del 3 nov. 2021, in vigore dal 1° gen. 2022 (RU 2021 682).

(art. 105 cpv. 1, 115a cpv. 1 e 2, nonché 115c cpv. 2)

Riduzione dei pagamenti diretti

1 Considerazioni generali

1.1
Se sono constatate lacune, i contributi di un anno di contribuzione vengono ridotti mediante la detrazione di importi forfettari, importi per unità, una percentuale del contributo in questione o una percentuale di tutti i pagamenti diretti. La riduzione di un contributo può essere superiore al diritto ai contributi; in tal caso viene applicata ad altri contributi. Può tuttavia venir ridotto al massimo il totale di tutti i pagamenti diretti di un anno di contribuzione.
1.2
Vi è recidiva se per il medesimo punto di controllo è stata riscontrata la stessa lacuna o una lacuna analoga già in un controllo per il medesimo anno di contribuzione o in un controllo per i tre anni di contribuzione precedenti per lo stesso gestore.
1.2bis
In caso di visibili perdite di suolo dovute alla gestione di cui all’allegato 1 numero 5.1, vi è recidiva se la lacuna è stata riscontrata già in un controllo per il medesimo anno di contribuzione o in un controllo per i cinque anni di contribuzione precedenti.
1.3
Per documenti incompleti, mancanti, inutilizzabili o non validi i Cantoni e gli organi di controllo possono concedere ai gestori termini per l’inoltro successivo. Sono esclusi:
a.
il registro delle uscite nel settore protezione degli animali e benessere degli animali;
b.
il libretto dei prati/registro dei prati, il libretto dei campi/le schede delle colture;
c.
le registrazioni concernenti i contributi per l’efficienza delle risorse;
d.
le indicazioni sul metodo di spandimento dei prodotti fitosanitari;
e.
l’inventario degli acquisti di prodotti fitosanitari e concimi;
f.
per l’agricoltura biologica, l’elenco dell’effettivo di animali e il gior­nale dei trattamenti.
1.4
Se un controllo non è possibile a causa di documenti incompleti, mancanti, inutilizzabili o non validi, oltre alle riduzioni per i rispettivi documenti vanno effettuate riduzioni per i punti di controllo che non possono essere considerati adempiuti a causa dell’informazione mancante.
1.5
Il Cantone o l’organo di controllo può fatturare al gestore le spese supplementari dovute all’inoltro successivo di documenti e insorte conformemente ai numeri 2.1.3 e 2.1.4.
1.6
In situazioni aziendali particolari giustificate e se il totale di tutte le riduzioni è superiore al 20 per cento di tutti i pagamenti diretti dell’anno interessato, il Cantone può aumentare o diminuire le riduzioni al massimo del 25 per cento. Esso notifica tali decisioni all’UFAG.
1.7
Se le infrazioni sono intenzionali o ripetute, i Cantoni possono negare la concessione di contributi per cinque anni al massimo.

2 Riduzione dei contributi delle aziende gestite tutto l’anno

2.1 Condizioni generali per la concessione di contributi e dati strutturali

2.1.1
Le riduzioni avvengono mediante la detrazione di importi forfettari, differenze di contributi, importi per unità, una percentuale del contributo in questione o una percentuale di tutti i pagamenti diretti. In caso di correzione delle indicazioni di cui ai numeri 2.1.5–2.1.8, il versamento dei contributi è effettuato in base alle indicazioni corrette.
2.1.2
Notifica per programmi dei pagamenti diretti

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione o provvedimento

a.
Notifica tardiva: il controllo può essere effettuato regolarmente (art. 97)

Prima constatazione

Prima e seconda recidiva

Dalla terza recidiva

200 fr.

400 fr.

100 % dei contributi interessati

b.
Notifica tardiva: il controllo non può essere effettuato regolarmente (art. 97)

100 % dei contributi interessati

c.
Notifica incompleta o lacunosa (art. 97)

Termine per completamento o correzione

2.1.3
Presentazione della domanda

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione o provvedimento

a.
Presentazione tardiva della domanda: il controllo può essere effettuato regolarmente (art. 98–100)

Prima constatazione

Prima e seconda recidiva

Dalla terza recidiva

200 fr.

400 fr.


100 % dei contributi interessati

b.
Presentazione tardiva della domanda: il controllo non può essere effettuato regolarmente (art. 98–100)

100 % dei contributi interessati

c.
Domanda incompleta o lacunosa (art. 98–100)

Termine per completamento o correzione

2.1.4
Controllo in azienda

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Intralcio ai controlli; maggior dispendio a causa di collaborazione insufficiente o minacce (art. 105)

Collaborazione insufficiente
o minacce nel settore PER o protezione degli animali

Altri settori

10 % di tutti i pagamenti diretti, min. 2000 fr., max. 10 000 fr.


10 % dei contributi interessati,
min. 200 fr., max. 2000 fr.

b.
Diniego del controllo (art. 105)

Diniego nel settore PER o protezione degli animali

Altri settori

100 % di tutti i pagamenti diretti


120 % dei contributi interessati

2.1.5
Indicazioni specifiche, colture, raccolto e valorizzazione

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Colture senza contributi per la produ­zione estensiva (art. 98, 100 e 105)

Dichiarazione non corretta della coltura o delle varietà

Correzione. In più riduzione di 500 fr.

b.
Colture con
contributi per la produzione estensiva (obbligo
relativo al raccolto) (art. 98, 100 e 105)

Le varietà e colture presenti non corrispondono alla dichiarazione

La coltura non è stata
raccolta o il raccolto non è stato effettuato al regolare stadio di maturazione oppure non ha avuto luogo una valorizzazione regolare del raccolto (valorizzazione agricola, tecnica o industriale)

Correzione. In più riduzione di 500 fr.



120 % dei contributi interessati

2.1.6
Indicazioni sulle superfici e sugli alberi

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione o provvedimento

a.
Dichiarazione non corretta delle dimensioni della superficie (art. 98, 100 e 105)

Valore troppo basso

Valore troppo alto

Correzione

Correzione. In più riduzione pari all’ammontare della differenza di contributo (valore dichiarato meno valore esatto)

b.
Dichiarazione non corretta delle
superfici in zone
declive (art. 98, 100 e 105)

Indicazioni sull’utilizzo non corrette

Superficie o superficie parziale non classificata nel livello di declività giusto

Per tutte le lacune: correzione, nuovo calcolo del contributo per le zone in forte pendenza. In più riduzione di 1000 fr.

c.
Dichiarazione non corretta delle
superfici per zone (art. 98, 100 e 105)

Indicazioni sulla zona non corrette

Superficie o superficie
parziale non classificata
nella zona giusta

Per tutte le lacune: correzione. In più riduzione di 200 fr./ha di superficie interessata

d.
Dichiarazione non cor­retta del numero di alberi isolati / alberi da frutto ad alto fusto nei campi (art. 98, 100 e 105)

Valore troppo basso

Nessuna correzione

Valore troppo alto

Correzione. In più 50 fr. per albero interessato

e.
Dichiarazione non corretta della categoria, del livello qualitativo o dell’interconnessione per alberi isolati / alberi da frutto ad alto fusto nei campi (art. 98, 100 e 105)

Valore errato

Per tutte le lacune: correzione. In più 50 fr. per albero interessato

2.1.7
Gestione da parte dell’azienda

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione o provvedimento

a.
Superficie non
gestita dall’azienda. L’azienda non gestisce la superficie
per proprio conto e a proprio rischio e
pericolo (art. 98,
100 e 105; art. 16 OTerm [RS 910.91])

L’azienda ha messo la
superficie a disposizione di
un altro gestore (a titolo
oneroso o gratuito)

Correzione. In più riduzione di
500 fr./ha di superficie interessata

b.
Superfici gestite in modo inadeguato (art. 98, 100 e 105; art. 16 OTerm)

La superficie non è gestita, è infestata da malerbe o è abbandonata

Esclusione della superficie dalla SAU, nessun contributo su tale superficie

c.
Selve castanili curate gestite in modo inadeguato (art. 105; art. 19 cpv. 7 e 22 OTerm)

Sfalcio insufficiente

Rimozione dei ricci di castagna e raccolta del fogliame insufficienti (<50 per cento della superficie)

Rimozione insufficiente del legno morto e dei ricacci

Diradamento e semina insufficienti

Piani della superficie mancanti

600 fr./ha × superficie interessata in ha

300 fr./ha × superficie interessata in ha

300 fr./ha × superficie interessata in ha

100 fr./ha × superficie interessata in ha

50 fr. per documento

Riduzione applicata soltanto se la lacuna permane dopo il termine suppletivo o se il documento non è stato presentato successivamente

2.1.8
Dati sugli effettivi di animali

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione o provvedimento

a.
Dichiarazione non corretta degli effettivi medi (senza effettivi di animali di cui all’art. 37 cpv. 1) (art. 98, 100 e 105)

Effettivo dichiarato non detenuto in azienda

Effettivo dichiarato da un altro gestore, detenuto in azienda (che non ha effettuato alcuna dichiarazione)

Effettivo medio non corretto, non plausibile o non rintracciabile

Per tutte le lacune: correzione. In più riduzione di 100 fr. per UBG interessata

b.
Effettivo di animali di cui all’articolo 37 capoverso 1 registrato nella banca dati sul traffico di animali (BDTA) o corretto ai sensi dell’artico­lo 115c capoverso 5 non corrispondente agli animali detenuti nell’azienda (art. 98, 100 e 105)

Effettivo di animali di una o più categorie registrato nella BDTA o corretto ai sensi dell’arti­colo 115c capoverso 5, non detenuto in azienda

In azienda sono detenuti animali di una o più categorie non regi­strati nella BDTA per l’azienda o per i quali non è stata notificata alcuna correzione ai sensi dell’articolo 115c capoverso 5

Correzione dell’effettivo e riduzione supplementare di 200 fr. per UBG interessata

Nessuna correzione bensì computo nel bilancio delle sostanze nutritive e nel bilancio forag­gero

c.
Computo degli ani­mali estivati nell’effettivo dell’azienda non corretto (art. 37 e 46).

Notifica di accesso alla BDTA o autodichiarazione per animali trasferiti per l’estivazione, contrarie all’intenzione dell’azienda cedente

Correzione dell’effettivo e riduzione supplementare della differenza del contributo (importo dichiarato meno dati corretti)

d.
Dichiarazione del numero di animali estivati e/o dei giorni non corretto (art. 98, 100 e 105)

Numero degli animali estivati e/o dei giorni non corretto, non plausibile o non rintracciabile

Correzione dell’effettivo e riduzione supplementare della differenza del contributo (importo dichiarato meno dati corretti)

2.2 Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate

2.2.1
Le riduzioni avvengono mediante la detrazione di importi forfettari, di importi per unità e mediante l’assegnazione di punti convertiti in importi applicando la formula seguente:
somma dei punti meno 10 punti diviso per 100 e poi moltiplicato per 1000 franchi per ettaro di SAU dell’azienda.
Se la somma dei punti per recidiva è uguale o superiore a 110, nell’anno di contribuzione non vengono versati pagamenti diretti.
Con una lacuna i punti, gli importi forfettari e gli importi per unità sono raddoppiati nel primo caso di recidiva e quadruplicati a partire dal secondo.
2.2.2
Considerazioni generali

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Scambio di superfici con aziende che non adempiono la PER (art. 23)

Nessun contributo per la superficie interessata, min. 200 fr.

b.
Superamento del bilancio delle sostanze nutritive per azoto e/o fosforo (all. 1 n. 2.1)

5 punti per % di superamento, min. 12 punti e max. 80 punti; in caso di recidiva non si applica un punteggio massimo; in caso di superamento di entrambi i valori N e P2O5 per la riduzione è determinante quello più alto

2.2.3
Documenti

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Piano aziendale, elenco delle particelle, rapporto sulla rotazione delle colture o modulo delle quote colturali, bollettini di consegna per il concime aziendale o estratti da HODUFLU, registrazioni alimenti NPr, analisi del suolo risalenti a oltre 10 anni, test delle irroratrici risalenti a oltre 4 anni incompleti, mancanti, errati, inutilizzabili o non validi (all. 1 n. 1, 2.2 e 6.1)

50 fr. per documento o per analisi del suolo

Si applica la riduzione soltanto se la lacuna permane dopo il termine d’inoltro suppletivo o se il documento non è inoltrato successivamente

b.
Bilancio delle sostanze nutritive, inclusi i giustificativi neces­sari, incompleto, mancante, errato o inutilizzabile (all. 1 n. 1)

200 fr.

Se la lacuna permane dopo il termine suppletivo: 110 punti.

c.
Calendario foraggero o libretto dei prati, libretto dei campi
o schede delle colture incompleti, mancanti, errati o inutilizzabili; aggiornamento: fino a una settimana prima del controllo (all. 1 n. 1)

200 fr. per documento

2.2.4
Quota adeguata di superfici per la promozione della biodiversità e inventari d’importanza nazionale

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Superficie per la promozione della biodiversità inferiore al 7 %
della SAU (colture speciali: 3,5 %) (art. 14)

20 punti per % in meno, min. 10 punti

b.
Gestione non conforme alle prescrizioni di oggetti in inventari d’importanza nazionale, inclusa quella delle rispettive zone tampone (art. 15)

5 punti per oggetto

2.2.5
Fasce tampone

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Nessun bordo inerbito di almeno 0,5 metri lungo sentieri e
strade (all. 1 n. 9)

5 fr./m, max. 2000 fr.; riduzione da 20 m per azienda sull’intera lunghezza

b.
Fasce tampone inesistenti lungo boschi, siepi, boschetti
campestri e rivieraschi e corsi d’acqua, larghezza insufficiente o lacuna nelle prescrizioni in materia di gestione
(all. 1 n. 9)

15 fr./m, min. 200 fr., max. 2000 fr.; riduzione da 10 m per azienda sull’intera lunghezza

c.
Deposito sulle fasce tampone di materiali non autorizzati come balle d’insilati, concimaie (all. 1 n. 9)

15 fr./m, min. 200 fr., max. 2000 fr.

2.2.6
Campicoltura e orticoltura /superficie inerbita

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Meno di 4 colture nell’avvicendamento delle colture, a Sud delle Alpi meno di 3 colture (art. 16 e all. 1 n. 4.1)
Quota massima di colture principali rispetto alla superficie coltiva superata (art. 16 e all. 1 n. 4.2)

30 punti per coltura mancante x superficie coltiva/SAU, max. 30 punti

5 punti per % di superamento x superficie coltiva/SAU, max. 30 punti

Se mancano colture nell’avvicendamento e parallelamente vengono superate le quote colturali, per la riduzione è determinante soltanto il punteggio più alto

b.
Pause colturali per le colture principali nella superficie coltiva non rispettate (art. 16 e all. 1 n. 4.3)

100 punti x superficie coltiva aperta interessata/SAU, max. 30 punti

c.
Pause colturali e coltivazioni nell’orticoltura non rispettate (art. 16 e all. 1 n. 8)

100 punti x superficie coltiva aperta interessata/SAU, max. 30 punti

d.
Inadempimento delle esigenze relative alla
quota di superficie iner­bita e all’inerbimento invernale della superficie coltiva aperta (solo
aziende biologiche)
(art. 16 cpv. 4)

Meno del 10 % di inerbi­mento annuale

10 % – 20 % di inerbimento annuale e superficie inerbita supplementare computabile insufficiente

Meno del 50 % di inerbi­mento invernale della su­perficie coltiva aperta

10 punti per % di inerbimento annuale mancante

5 punti per % di inerbimento annuale mancante

15 punti

Inadempimento delle esigenze relative alle pause colturali (solo aziende biologiche) (art. 16 cpv. 4)

100 punti x superficie coltiva aperta interessata/SAU

In totale per tutte le lacune di cui alla lettera d max. 30 punti

e.
Copertura del suolo non presente (art. 17)
Coltura autunnale o col­tura intercalare / sovescio invernale mancante
600 fr./ha × superficie della particella in ha
f.
Visibile perdita di suolo dovuta alla gestione sulla stessa superficie o particella gestita (art. 17 e all. 1 n. 5)

Nessuna riduzione la prima volta e in caso di recidiva, se si osserva un piano di misure riconosciuto dal Cantone.

In caso di recidiva, se non esiste alcun piano di misure riconosciuto dal Cantone o non si osserva un piano di misure riconosciuto: 900 fr./ha x superficie della particella gestita in ha, min. 500 fr., max. 5000 fr.

Nel caso di uno scambio di superfici la riduzione si effettua per il gestore tenuto ad applicare il piano di misure o le misure sotto la propria responsabilità.

g.
Inadempimento delle esigenze relative alla finestra di controllo (all. 1 n. 6.2)

5 punti per coltura

h.
Impiego di prodotti fitosanitari tra il 1° novembre e il 15 febbraio (all. 1 n. 6.2)
Impiego di prodotti fitosanitari non autorizzati e impiego non corretto (all. 1 n. 6.2 e 6.3)
Impiego non corretto di erbicidi (all. 1 n. 6.2)
Lotta senza considerare la soglia nociva o senza superare la stessa (all. 1 n. 6.2)
Inosservanza delle esigenze relative all’impiego di insetticidi, prodotti da irrorare e granulati (all. 1 n. 6.2)

Ogni lacuna: 600 fr./ha × super­ficie interessata in ha

2.2.7
Frutticoltura

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Inadempimento delle norme di concimazione specifiche della SAIO (all. 1 n. 8)
b.
Impiego non autorizzato di prodotti fitosanitari diversi da quelli della lista SAIO (all. 1 n. 8)
c.
Trattamento non giustificato (all. 1 n. 8)
d.
Impiego non corretto di erbicidi (all. 1 n. 8)

Ogni lacuna: 600 fr./ha x superficie interessata della coltura in ha

2.2.8
Coltivazione di bacche

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Fragole: inadempimento delle norme di avvicendamento delle colture (all. 1 n. 8)
b.
Inadempimento delle norme di concimazione specifiche della SAIO (all. 1 n. 8)
c.
Fragole: inadempimento delle prescrizioni sul riciclaggio delle sostanze nutritive (all. 1 n. 8)
d.
Impiego non autorizzato di prodotti fitosanitari diversi da quelli della lista SAIO (all. 1 n. 8)
e.
Trattamento non giustificato (all. 1 n. 8)
f.
Impiego non corretto di erbicidi (all. 1 n. 8)
g.
Inadempimento delle prescrizioni specifiche della SAIO in materia di protezione dei vegetali (all. 1 n. 8)

Ogni lacuna: 600 fr./ha x superficie interessata della coltura in ha

2.2.9
Viticoltura

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Non ogni 2a fila inerbita, tranne le situazioni non interessate
(all. 1 n. 8)
b.
Legno segato bruciato all’aperto, senza deroghe del Cantone
(all. 1 n. 8)
c.
Impiego non autorizzato di prodotti fitosanitari diversi da quelli dell’elenco specifico (elenco dei prodotti fitosanitari dell’UFAG) (all. 1 n. 8).
d.
Trattamento non giustificato (all. 1 n. 8)
e.
Impiego non corretto di erbicidi (all. 1 n. 8)
f.
Inadempimento delle prescrizioni specifiche della VITISWISS in materia di protezione dei vegetali (all. 1 n. 8)

Ogni lacuna: 600 fr./ha x superficie interessata della coltura in ha

2.2.10
Progetti per l’evoluzione della PER

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

Inadempimento delle esigenze della PER o delle deroghe autorizzate dall’UFAG (art. 25a).

Riduzione analogamente ai n. 2.2.1–2.2.9

2.3 Protezione degli animali

2.3.1
Le riduzioni avvengono mediante la detrazione di importi forfettari e mediante l’assegnazione di punti convertiti in importi applicando la formula seguente:
somma dei punti moltiplicata per 100 franchi per punto, tuttavia almeno 200 franchi e in caso di recidiva almeno 400 franchi.
Se la somma dei punti per recidiva è uguale o superiore a 110, nell’anno di contribuzione non vengono versati pagamenti diretti.
Nel primo caso di infrazione la riduzione è pari a 50 punti al massimo per ogni punto di controllo di cui alle lettere a–f. Nei casi particolarmente gravi, come grave incuria nei confronti degli animali o elevato numero di animali interessati, il Cantone può aumentare il punteggio massimo in maniera adeguata. In caso di recidiva non si applica un punteggio massimo.
Con una lacuna i punti e gli importi forfettari sono raddoppiati nel primo caso di recidiva e quadruplicati a partire dal secondo.

Lacuna per punto di controllo

Recidiva

a.
Infrazioni alla protezione degli animali dal profilo dei requisiti edili e della qualità, ad eccezione dell’uscita degli animali delle specie bovina e caprina in stabulazione fissa. In caso di più lacune per animale indipendenti l’una dall’altra i punti vengono sommati

Almeno 1 punto per UBG interessata. Per cate­gorie di animali senza coefficiente UBG il Cantone stabilisce i punti per animale, tuttavia max. 1 punto per animale.

Per le forme di detenzione di animali con diversi cicli per anno, le UBG interessate vanno ponderate sulla base dei cicli secondo l’OTerm.

b.
Stalle a stabulazione libera con box sovraffollate

10 punti per UBG stabulata in eccesso.

c.
Registro delle uscite lacunoso, mancante, errato o inutilizzabile per gli animali delle specie bovina e caprina in stabulazione fissa

200 fr. per specie animale interessata.

Se il registro delle uscite manca o l’uscita è ripor­tata nel registro ma non è comprovata in maniera credibile, anziché applicare le riduzioni secondo le lettere d–f vengono decurtati 4 punti per UBG interessata.

Se l’uscita non è ripor­tata nel registro ma è comprovata in maniera credibile, non vengono applicate ulteriori riduzioni secondo le lettere d–f.

d.
Animali delle specie bovina e caprina in stabulazione fissa: intervallo tra 2 giorni di uscita maggiore di 2 settimane

1 punto per settimana iniziata e per UBG interessata

e.
Animali della specie bovina

15–29 giorni di uscita durante il foraggiamento invernale

1 punto per UBG interessata

0–14 giorni di uscita durante il foraggiamento invernale

2 punti per UBG interessata

30–59 giorni di uscita in estate

2 punti per UBG interessata

0–29 giorni di uscita in estate

4 punti per UBG interessata

f.
Animali della specie caprina

25–49 giorni di uscita durante il foraggiamento invernale

1 punto per UBG interessata

0–24 giorni di uscita durante il foraggiamento invernale

2 punti per UBG interessata

60–119 giorni di uscita in estate

2 punti per UBG interessata

0–59 giorni di uscita in estate

4 punti per UBG interessata

2.3a Inquinamento atmosferico

2.3a.1
Le riduzioni avvengono mediante la detrazione di importi forfettari e di importi per ettaro.
Gli importi forfettari e gli importi per ettaro sono raddoppiati nel primo caso di recidiva e quadruplicati a partire dal secondo.
Se l’autorità competente concede un termine di risanamento degli impianti per il deposito, per le lacune riscontrate le riduzioni di cui alla lettera a non si applicano nell’arco di tale termine.

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Deposito non conforme di concimi aziendali liquidi (art. 13 cpv. 2bis)

300 fr.

b.
...203

203 In vigore il 1° gen. 2024 (RU 2021 682).

2.4 Contributi per la biodiversità: contributi per la qualità

2.4.1
Le riduzioni avvengono mediante la detrazione di importi forfettari o di una percentuale dei contributi per la qualità del livello qualitativo I (CQ I) e del livello qualitativo II (CQ II). I CQ I e CQ II sono ridotti in base al tipo di superficie per la promozione della biodiversità (art. 55) della superficie interessata o degli alberi interessati.
2.4.2
Qualora si riscontrino contemporaneamente più lacune per un tipo di superficie per la promozione della biodiversità nello stesso livello qualitativo, le riduzioni non sono cumulabili. Si considera solo la lacuna con la maggior riduzione. Fanno eccezione i numeri 2.4.19–2.4.24.
2.4.3
Qualora non siano adempiute le esigenze del livello qualitativo I (Q I) sulle superfici per la promozione della biodiversità del livello qualitativo II (Q II) secondo i numeri 2.4.6–2.4.11, 2.4.17 e 2.4.20, vengono azzerati i CQ II nell’anno di contribuzione e inoltre vengono ridotti i CQ I in base alla lacuna del livello qualitativo I.
2.4.4
In caso di recidiva le superfici per la promozione della biodiversità non sono più computate sulla quota adeguata di superfici per la promozione della biodiversità secondo il numero 2.2.4.
2.4.5
In caso di perdita di terreno in affitto i Cantoni non riducono né negano contributi a causa dell’inadempimento del periodo obbligatorio.
2.4.5a
Non vengono applicate riduzioni se è stata notificata la rinuncia di cui all’articolo 57 capoverso 3.
2.4.5b
Per le superfici di cui all’articolo 55 capoversi 5 e 6 non sono versati CQ I e CQ II.
2.4.5c
In caso di un’eccessiva presenza di piante problematiche sulle superfici di cui all’articolo 55 capoverso 1 lettere h, i o k i CQ I sono ridotti soltanto se la lacuna sussiste allo scadere del termine fissato per ovviarvi.
2.4.6
Prati sfruttati in modo estensivo

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri; data di sfalcio non rispettata o pascolo con condizioni del suolo sfavorevoli all’interno del periodo autorizzato nonché pascolo al di fuori del periodo autorizzato; nessuno sfalcio annuale (art. 57, 58, all. 4 n. 1.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici concimate o impiego di prodotti fitosanitari
(art. 58, all. 4 n. 1.1)

300 % x CQ I

c.
Q II: presenza di un numero insufficiente di piante indicatrici per Q II (art. 59, all. 4 n. 1.2)

Nessuna riduzione; versamento del CQ II solo per superfici con presenza di un numero sufficiente di piante indicatrici

d.
Q II: uso di falciacondizionatrici (art. 59 cpv. 5)

200 % x CQ II

2.4.7
Prati sfruttati in modo poco intensivo

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri; data di sfalcio non rispettata o pascolo con condizioni del suolo sfavorevoli all’interno del periodo autorizzato nonché pascolo al di fuori del periodo autorizzato; nessuno sfalcio annuale (art. 57, 58, all. 4 n. 2.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici non concimate con concimi aziendali o
compost o / e concimate con più di 30 kg di azoto disponibile o impiego di prodotti fitosanitari (art. 58, all. 4 n. 2.1)

300 % x CQ I

c.
Q II: presenza di un numero insufficiente di piante indicatrici per Q II (art. 59, all. 4 n. 2.2)

Nessuna riduzione; versamento del CQ II solo per superfici con presenza di un numero sufficiente di piante indicatrici

d.
Q II: uso di falciacondizionatrici (art. 59 cpv. 5)

200 % x CQ II

2.4.8
Pascoli sfruttati in modo estensivo

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri; nessun pascolo annuale o apporto di foraggio sul pascolo (art. 57, 58, all. 4
n. 3.1)

200 % x CQ I

b:
Q I: impiego di concimi supplementari o di prodotti fitosanitari (art. 58, all. 4 n. 3.1)

300 % x CQ I

c.
Q II: presenza insufficiente di piante indicatrici oppure
presenza insufficiente o assenza di strutture favorevoli alla biodiversità (art. 59, all. 4 n. 3.2)

Nessuna riduzione; versamento del CQ II solo per superfici con presenza di un numero sufficiente di piante indicatrici

d.
Q II: uso di falciacondizionatrici (art. 59 cpv. 5)

200 % x CQ II

2.4.9
Pascoli boschivi

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri; nessun pascolo annuale o apporto di foraggio sul pascolo (art. 57, 58, all. 4
n. 4.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici concimate senza autorizzazione o impiego di prodotti fitosanitari (art. 58, all. 4 n. 4.1)

300 % x CQ I

c.
Q II: presenza insufficiente di piante indicatrici oppure
presenza insufficiente o assenza di strutture favorevoli alla biodiversità (art. 59, all. 4 n. 4.2)

Nessuna riduzione; versamento del CQ II solo per superfici con presenza di un numero sufficiente di piante indicatrici

d.
Q II: uso di falciacondizionatrici (art. 59 cpv. 5)

200 % x CQ II

2.4.10
Terreni da strame

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri, sfalcio prima
del 1° settembre o non effettuato almeno ogni tre anni
(art. 57, 58, all. 4 n. 5.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici concimate o impiego di prodotti fitosanitari
(art. 58, all. 4 n. 5.1)

300 % x CQ I

c.
Q II: presenza di un numero insufficiente di piante
indicatrici
per Q II (art. 59, all. 4 n. 5.2)

Nessuna riduzione; versamento del CQ II solo per superfici con presenza di un numero sufficiente di piante indicatrici

d.
Q II: uso di falciacondizionatrici (art. 59 cpv. 5)

200 % x CQ II

2.4.11
Siepi, boschetti campestri e rivieraschi

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri; mancanza di
cura del boschetto: ogni terzo della superficie almeno ogni
8 anni; sfalcio della fascia inerbita non effettuato almeno
ogni 3 anni; sfalcio più precoce rispetto alla data di sfalcio, pascolo su prati da sfalcio con condizioni del suolo sfavore­voli all’interno del periodo autorizzato nonché pascolo su
prati da sfalcio al di fuori del periodo autorizzato; pascolo
su pascoli perenni prima della data di sfalcio (art. 57, 58,
all. 4 n. 6.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici concimate o impiego di prodotti fitosanitari
(art. 58, all. 4 n. 6.1)

300 % x CQ I

c.
Q II: presenza di specie non indigene di arbusti e alberi;
meno di 5 diverse specie indigene di arbusti e alberi ogni 10 m; meno del 20 % di arbusti spinosi nella fascia di arbusti o nessun albero tipico del paesaggio ogni 30 m; larghezza, fascia inerbita esclusa, inferiore a 2 m

Nessuna riduzione; versamento del CQ II solo per le siepi che adempiono le esigenze

d.
Q II: più di 2 sfalci all’anno della fascia inerbita; il secondo sfalcio è effettuato meno di 6 settimane dopo il primo sfalcio, pascolo prima del 1° settembre (all. 4 n. 6.2 e 6.2.5) oppure uso di falciacondiziona­trici per lo sfalcio della fascia inerbita (art. 59 cpv. 5)

200 % × CQ II

2.4.12
Prati rivieraschi lungo i corsi d’acqua

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri; nessuno sfalcio
annuale o pascolo con condizioni del suolo sfavorevoli
all’interno del periodo autorizzato nonché al di fuori del
periodo autorizzato; larghezza massima di 12 m superata
(art. 57, 58, all. 4 n. 7.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici concimate o impiego di prodotti fitosanitari
(art. 58, all. 4 n. 7.1)

300 % x CQ I

2.4.13
Maggesi fioriti

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri; cura non adeguata
(art. 57, 58, all. 4 n. 8.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici concimate o impiego di prodotti fitosanitari
(art. 58, all. 4 n. 8.1)

300 % x CQ I

2.4.14
Maggesi da rotazione

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri; cura non adeguata
(art. 57, 58, all. 4 n. 9.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici concimate o impiego di prodotti fitosanitari
(art. 58, all. 4 n. 9.1)

% x CQ I

2.4.15
Fasce di colture estensive in campicoltura

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri, lotta alle malerbe
con mezzi meccanici su vaste porzioni della superficie (art. 57, 58, all. 4 n. 10.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici concimate con azoto o impiego di prodotti
fitosanitari (art. 58, all. 4 n. 10.1)

% x CQ I

2.4.16
Striscia su superficie coltiva

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri; nessuno sfalcio
alternato una volta l’anno, sfalcio di pulizia effettuato dopo
il primo anno (art. 57, 58, all. 4 n. 11.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici concimate o impiego di prodotti fitosanitari
(art. 58, all. 4 n. 11.1)

% x CQ I

2.4.17
Alberi da frutto ad alto fusto nei campi

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri (art. 57, 58, all. 4 n. 12.1)

200 % × CQ I

b.
QI: assenza di provvedimenti fitosanitari, impiego di erbicidi ai piedi del tronco di alberi di età superiore a 5 anni (art. 57, 58, all. 4 n. 12.1)

300 % × CQ I

c.
Q II: assenza o numero insufficiente di strutture che promuovono la biodiversità secondo le istruzioni, meno di 10 alberi in almeno 20 are, meno di 30 alberi per ha e più di 30 m di distanza tra gli alberi, nessuno sfalcio a regola d’arte, superficie computabile com­binata localmente a una distanza maggiore di 50 m, meno di una cavità ogni 10 alberi (art. 59, all. 4 n. 12.2)

Nessuna riduzione: versamento del CQ II solo per alberi da frutto ad alto fusto nei campi che adempiono le esigenze

d.
CQ II: diminuzione del numero di alberi (art. 59, all. 4 n. 12.2.7)

Per albero mancante: 200 % CQ II

2.4.18
Alberi indigeni isolati adatti al luogo

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Inadempimento di condizioni e oneri (art. 58, all. 4 n. 13.1)

200 fr.

b.
Concimazione ai piedi degli alberi per un raggio inferiore a 3 m (all. 4 n. 13.1)

200 fr.

2.4.19
Vigneti con biodiversità naturale

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri; lavorazione del suolo nelle corsie, lavorazione profonda del suolo nelle cor­sie e in più di ogni seconda corsia; sfalcio alternato non effettuato ogni seconda corsia a distanza di almeno 6 settimane; quota di graminacee di prati grassi e tarassaco superiore al 66 %; uso di frantumatrici (art. 57, 58, all. 4 n. 14.1)

Ogni lacuna: 500 fr.

b.
Q I: concimazione non soltanto sotto i ceppi, impiego di prodotti fitosanitari (tranne gli erbicidi sotto i ceppi), impiego di pesticidi non biologici e non della classe N contro insetti, acari e funghi (art. 57, all. 4 n. 14.1)

Ogni lacuna: 1000 fr.

c.
Q II: presenza insufficiente di piante indicatrici oppure presenza insufficiente o assenza di strutture favorevoli alla bio­diversità (art. 59, all. 4 n. 14.2)

Nessuna riduzione; versamento del CQ II solo per superfici con presenza di un numero sufficiente di piante indicatrici o strutture

2.4.20
Superfici per la promozione della biodiversità specifiche di una regione

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

Inadempimento degli oneri in base a esigenze specifiche
(art. 58, all. 4 n. 16.1)

200 fr.

2.4.21
Strisce fiorite per impollinatori e altri organismi utili

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q I: inadempimento di condizioni e oneri (art. 57, 58, all. 4
n. 17.1)

200 % x CQ I

b.
Q I: superfici concimate o impiego di prodotti fitosanitari
(art. 58, all. 4 n. 17.1)

% x CQ I

2.4.22
Fossati umidi, stagni, pozze

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

Inadempimento di condizioni e oneri;
larghezza della fascia tampone inferiore a 6 m;
impiego di concimi o prodotti fitosanitari;
non appartenente alla superficie dell’azienda
(all. 1 n. 3.1 e 3.2.1)

Ogni lacuna: 200 fr.

2.4.23
Superfici ruderali, cumuli di pietra e affioramenti rocciosi

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

Inadempimento di condizioni e oneri;
larghezza della fascia tampone inferiore a 3 m, cura non effettuata ogni 2–3 anni, cura effettuata durante il periodo di vegetazione;
impiego di concimi o prodotti fitosanitari
(all. 1 n. 3.1 e 3.2.2)

Ogni lacuna: 200 fr.

2.4.24
Muri a secco

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

Inadempimento di condizioni e oneri;
larghezza della fascia tampone inferiore a 50 cm;
impiego di concimi o prodotti fitosanitari
(all. 1 n. 3.1 e 3.2.3)

Ogni lacuna: 200 fr.

2.4a Contributi per la biodiversità: contributo per l’interconnessione

2.4a.1
Le riduzioni devono essere stabilite dal Cantone nel quadro dei progetti d’interconnessione regionali. Corrispondono almeno a quelle di cui ai numeri 2.4a.2 e 2.4a.3.
2.4a.2
Il primo inadempimento parziale delle condizioni e degli oneri del progetto d’interconnessione regionale approvato dal Cantone comporta almeno la riduzione dei contributi dell’anno in corso e la restituzione di quelli dell’anno precedente. La riduzione è applicabile alle superfici e agli elementi per i quali le condizioni e gli oneri non risultano completamente adempiuti.
2.4a.3
In caso di recidiva, in via suppletiva all’esclusione dai contributi per il rispettivo anno di contribuzione vanno restituiti tutti i contributi versati nell’ambito del progetto in corso. La riduzione è applicabile alle superfici e agli elementi per i quali le condizioni e gli oneri non risultano completa­mente adempiuti.
2.4a.4
In caso di perdita di terreno in affitto i Cantoni non riducono né negano i contributi a causa dell’inadempimento del periodo obbligatorio.
2.4a.5
Non vengono applicate riduzioni se è stata notificata la rinuncia di cui all’articolo 62 capoverso 3bis.
2.4a.6
Per le superfici di cui all’articolo 55 capoversi 5 e 6 non vengono versati contributi per l’interconnessione.

2.5 Contributo per la qualità del paesaggio

2.5.1
Le riduzioni devono essere stabilite dal Cantone nel quadro degli accordi contrattuali inerenti al progetto. Corrispondono almeno a quelle di cui ai numeri 2.5.2 e 2.5.3.
2.5.2
Il primo inadempimento parziale delle condizioni e degli oneri comporta almeno la riduzione dei contributi dell’anno in corso e la restituzione di quelli dell’anno precedente. La riduzione è applicabile alle superfici e agli elementi per i quali le condizioni e gli oneri non risultano completamente adempiuti.
2.5.3
In caso di recidiva, in via suppletiva all’esclusione dai contributi per il rispettivo anno di contribuzione vanno restituiti tutti i contributi versati nell’ambito del progetto in corso. La riduzione è applicabile alle superfici e agli elementi per i quali le condizioni e gli oneri non risultano completamente adempiuti.
2.5.4
In caso di perdita di terreno in affitto i Cantoni non riducono né negano contributi a causa dell’inadempimento del periodo obbligatorio.

2.6 Contributi per la produzione estensiva di cereali, girasoli, piselli proteici, favette, lupini e colza

2.6.1
Le riduzioni avvengono mediante la detrazione di una percentuale dai contributi per la produzione estensiva di cereali, girasoli, piselli proteici, favette, lupini e colza sull’intera superficie della coltura interessata.
Se vengono constatate contemporaneamente più lacune per la stessa coltura, le riduzioni non sono cumulabili.
Alla prima recidiva la riduzione è raddoppiata. A partire dalla seconda recidiva la riduzione è quadruplicata.

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Impiego di regolatori della crescita, fungicidi, stimolanti
chimico-sintetici delle difese naturali o insetticidi (art. 69 cpv. 1)
b.
Esigenze non adempiute su ogni particella della coltura
notificata (art. 69 cpv. 2)
c.
Varietà di frumento coltivata non menzionata nell’elenco delle varietà raccomandate di swiss granum e Agroscope (art. 69 cpv. 3)

120 % dei contributi

2.7 Contributi per la produzione di latte e carne basata sulla superficie inerbita

2.7.1
Le riduzioni avvengono mediante la detrazione di una percentuale dai contributi per la produzione di latte e carne basata sulla superficie inerbita per l’intera superficie inerbita dell’azienda o mediante un importo forfettario.
Alla prima recidiva la riduzione è raddoppiata. A partire dalla seconda recidiva la riduzione è quadruplicata.

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Bilancio foraggero utilizzato come prova non riconosciuto dall’UFAG, lacunoso, mancante, errato o inutilizzabile (all. 5 n. 3.1); dati sugli animali non corrispondenti a quanto indicato in Suisse-Bilanz o nel bilancio foraggero (art. 70 e 71, all. 5 n. 2–4); superfici permanentemente inerbite, prati artificiali e altre superfici foraggere non corrispondenti a quanto indicato in Suisse-Bilanz o nel bilancio foraggero (art. 70 e 71, all. 5 n. 2–4); rese delle superfici impiegate e calcolate (anche prati e colture intercalari) nel bilancio foraggero non verificate né plausibili. Differenze di resa non motivate (all. 5 n. 3.3); foraggi non elencati nella lista dei foraggi di base computati come tali (all. 5 n. 1); indicazione della quantità di foraggi complementari impiegata non plausibile (all. 5); razione computabile di foraggio di base ottenuto da colture intercalari superata (art. 71 cpv. 2); indicazione dei quantitativi di foraggi apportati e sottratti non comprovata da bollettini di consegna (all. 5 n. 5)

200 fr.

Se la lacuna permane dopo il termine suppletivo: 120 % dei contributi

b.
Razione annua di tutti gli animali da reddito che consumano foraggio grezzo tenuti in azienda composta per meno del 90 per cento della SS da foraggio di base (art. 71 cpv. 1, all. 5 n. 1) o quota minima di foraggio ottenuto da prati e pascoli non rispet­tata (art. 71 cpv. 1, all. 5 n. 1)

120 % dei contributi

2.8 Contributi per l’agricoltura biologica

2.8.1
Le riduzioni avvengono:
a.
mediante punti per lacune di cui ai numeri 2.8.2–2.8.5; e
b.
mediante importi forfettari per lacune di cui ai numeri 2.8.6–2.8.10.
I punti per lacune di cui ai numeri 2.8.2–2.8.5 sono convertiti in riduzioni applicando la formula seguente: somma dei punti meno 10 punti diviso per 100 e poi moltiplicato per i contributi totali per l’agricoltura biologica.
Se non sono state constatate lacune per i numeri 2.8.2–2.8.5, a quelle relative alla detenzione di animali (n. 2.8.6–2.8.10) si applica una tolleranza: somma degli importi forfettari meno 200 franchi.
Per le lacune nella detenzione di animali (n. 2.8.6–2.8.10), oltre agli importi forfettari, vengono assegnati anche punti.
Se sommando i punti in ambito biologico (n. 2.8.2–2.8.10) e i punti PER (n. 2.2) nonché il 25 per cento dei punti URA si ottengono 110 punti o più, non vengono versati contributi per l’agricoltura biologica nell’anno di contribuzione.
In ogni caso si possono ridurre al massimo i contributi per l’agricoltura biologica.
Alla prima recidiva i punti e gli importi forfettari sono raddoppiati. A partire dalla seconda recidiva i punti o gli importi forfettari sono quadruplicati. Sono esclusi i numeri 2.8.3 lettera g e 2.8.10.
2.8.2
Aspetti generali

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Insieme dell’azienda non gestito biologicamente
(art. 6 dell’ordinanza del 22 settembre 1997 sull’agricoltura biologica [RS 910.18;
O sull’agricoltura biologica])

110 punti

b.
Scambio di superfici con aziende non biologiche
(art. 6 O sull’agricoltura biologica)

Superficie interessata in % della SAU (= punti) x 1,5, min. 5 punti

c.
Azienda biologica non riconosciuta (art. 7 cpv. 5 e 6 O sull’agricoltura biologica)

110 punti

d.
Autorizzazione per una riconversione graduale non disponibile, oneri del piano di riconversione (scadenze, produzione parallela) non adempiuti (art. 9 O sull’agricoltura biologica)

110 punti

e.
Attività sottoposta a procedura di controllo
non delimitata dalle altre attività attraverso un
flusso delle merci separato/una contabilità separata
(art. 5 cpv. 2, all. 1 n. 8.6 O sull’agricoltura biologica)

30 punti

f.
Mancata notifica delle nuove superfici
di conversione (all. 1 n. 1.1.6 O sull’agricoltura
biologica)

Superficie interessata in % della SAU (= punti) x 1,5, min. 5 punti

2.8.3
Produzione vegetale

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Inadempimento della PER da parte del fornitore di concime aziendale (art. 12 cpv. 6 O sull’agricoltura biologica)
Apporto < 2 unità di bestiame grosso fertilizzante (UBGF)
Apporto > 2 UBGF



10 punti

30 punti

b.
Quantità massima di sostanze nutritive sparse non rispettata (2,5 UBGF/ha superficie concimabile
(art. 12 cpv. 4 O sull’agricoltura biologica)

20 punti per superamento di 0,1 UBGF fino a 3 UBGF

110 punti se superiore a 3 UBGF

c.
Impiego di concimi azotati non autorizzati:
applicazione da parte del personale dell’azienda o
su suo incarico (art. 12 cpv. 2 O sull’agricoltura
biologica)

110 punti

d.
Impiego di concimi non autorizzati (diversi da
quelli azotati): applicazione da parte del personale dell’azienda o su suo incarico (art. 12 cpv. 2
O sull’agricoltura biologica)

30 punti

e.
Immagazzinamento di concimi non autorizzati, tuttavia comprovatamente non impiegati
(all. 1 n. 8.6.2 O sull’agricoltura biologica)

30 punti

f.
Impiego di concime autorizzato in maniera non conforme alle prescrizioni d’applicazione
(art. 12 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica e
all. 2 dell’ordinanza del DEFR del 22 settembre 1997 sull’agricoltura biologica [RS 910.181; O DEFR sull’agricoltura biologica])

5 punti

g.
Apporto di prodotti ottenuti dalla fermentazione
non conforme alle disposizioni d’ordinanza (art. 12 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica e all. 2 O DEFR sull’agricoltura biologica)

5 punti

h.
Impiego di ammendanti del suolo o compost non autorizzati (art. 12 cpv. 2 e 5 O sull’agricoltura biologica)

15 punti

i.
Immagazzinamento di ammendanti del suolo o compost non autorizzati (all. 1 n. 8.6.2
O sull’agricoltura biologica)

15 punti

j.
Impiego di prodotti fitosanitari non autorizzati
secondo l’allegato 1 dell’ordinanza del DEFR sull’agricoltura biologica; applicazione da parte del personale dell’azienda o su suo incarico (art. 11
cpv. 2 O sull’agricoltura biologica)

10 punti/ara, min. 60 punti

k.
Applicazione errata dei prodotti fitosanitari autoriz­zati secondo l’allegato 1 dell’ordinanza del DEFR sull’agricoltura biologica (art. 11 cpv. 2
O sull’agricoltura biologica)
Indicazione mancante, concentrazione troppo alta
Inadempimento del termine d’attesa
Superamento della concentrazione massima di Cu



5 punti

30 punti

30 punti

l. Immagazzinamento di prodotti fitosanitari non auto­rizzati (art. 11 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica e all. 1 n. 8.6.2 O DEFR sull’agricoltura biologica)

30 punti

m. Impiego di erbicidi, regolatori della crescita o
prodotti per il disseccamento, applicazione da
parte del personale dell’azienda (art. 11 cpv. 4
O sull’agricoltura biologica)

110 punti

n.
Indicazioni sul metodo di applicazione del prodotto fitosanitario e inventario degli acquisti di prodotti
fitosanitari mancanti o incompleti (all. 1 n. 2.2
O sull’agricoltura biologica)

100 fr. per documento

2.8.4
Sementi e materiale vegetale

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Registro di sementi e materiale vegetale incompleto, mancante, errato o inutilizzabile (all. 1 n. 2.2
O sull’agricoltura biologica)

50 fr. per documento

Riduzione applicata soltanto se la lacuna permane dopo il termine suppletivo o se il documento non è stato presentato successivamente

b.
Impiego di sementi non biologiche, non conciate, di materiale vegetativo di moltiplicazione di livello 2 (norma bio) senza autorizzazione eccezionale e non indicato su OrganicXseeds per gruppi di varietà per cui non è più disponibile un’offerta biologica (art. 13 O sull’agricoltura biologica)

10 punti

Impiego di sementi non biologiche, conciate o di tuberi-seme non biologici, conciati (art. 13 O sull’agricoltura biologica)

30 punti

Immagazzinamento di sementi non biologiche, conciate o di tuberi-seme non biologici, conciati (art. 13 O sull’agricoltura biologica)

15 punti

Impiego di materiale vegetale non biologico per la coltivazione a titolo lucrativo (art. 13 O sull’agricoltura biologica)

30 punti (15 punti per quantità piccole fino a 100 piantine/bulbi)

Impiego di sementi geneticamente modificate o di piante transgeniche (art. 13 O sull’agricoltura biologica)

110 punti

2.8.5
Colture speciali, funghi, raccolta di piante selvatiche

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Vegetali coltivati in idrocoltura (art. 10 cpv. 2
O sull’agricoltura biologica)

15 punti

b.
Sterilizzazione del suolo tramite vapore al di fuori dell’orticoltura protetta e della produzione di
piantine (art. 11 cpv. 1 lett. d O sull’agricoltura biologica)

5 punti/ara, max. 30 punti

c.
Funghi; composizione iniziale del substrato non corretta e flusso delle merci non rintracciabile,
impiego di elementi del substrato non autorizzati
(art. 12 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica e all.
2 n. 2 O DEFR sull’agricoltura biologica)

10 punti

d.
Raccolta di piante selvatiche: esigenze non adempiute (art. 14 O sull’agricoltura biologica)

10 punti

2.8.6
Detenzione di animali: aspetti generali

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Elenco dell’effettivo di animali o giornale dei trattamenti incompleti, mancanti, errati o inutilizzabili (art. 16d cpv. 4, all. 1 n. 3.3 lett. e O sull’agricoltura biologica)

50 fr. per documento

b.
Attuazione di provvedimenti zootecnici non
ammessi (art. 16e O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e

1 punto/animale, min. 15 punti, max. 60 punti

c.
Somministrazione profilattica di medicamenti; iniezione di ferro (art. 16d cpv. 3 lett. c e d
O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr.,
e 10 punti

d.
...

e.
Termini d’attesa raddoppiati non rispettati
(art. 16d cpv. 8 O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 10 punti

f.
Periodi di riconversione dopo l’uso di medicamenti non rispettati (art. 16d cpv. 9 O sull’agricoltura
biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 15 punti

g.
Impiego di sostanze ausiliarie non ammesse
(art. 15 cpv 2 O sull’agricoltura biologica e all. 8
O DEFR sull’agricoltura biologica)

100 fr. e 10 punti

h.
Termini d’attesa dopo l’acquisto dell’animale non rispettati (art. 16 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 15 punti

i.
Trasferimento di embrioni (art. 16c cpv. 3
O sull’agricoltura biologica)

110 punti

j.
Acquisto di animali ottenuti da trasferimento di embrioni (art. 16c cpv. 4 O sull’agricoltura
biologica)

UBG animali interessati x 200 fr., min. 400 fr. e

30 punti

k.
Sincronizzazione ormonale del calore
(art. 16d cpv. 3 lett. c O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 200 fr., min. 400 fr. e 30 punti

l.
Provenienza degli animali non conforme all’ordinanza sull’agricoltura biologica (art. 16f
O sull’agricoltura biologica)
Nessun contratto per animali non da allevamento biologico

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 10 punti per UBG, min. 10 punti, max. 30 punti

200 fr. e 0 punti, recidiva 10 punti

m.
Impiego di alimenti per animali non conformi alle disposizioni dell’ordinanza sull’agricoltura
biologica (art. 16a cpv 1 O sull’agricoltura
biologica e art. 4abis e 4b, all. 7 O DEFR sull’agricoltura biologica)

UBG categoria di animali interessata (ruminanti/non ruminanti) x 100 fr., min. 200 fr. e
15 punti (minerali 10 punti);
max. 5000 fr. lettere m–o

n.
Immagazzinamento di alimenti per animali e/o minerali non conformi alle disposizioni dell’ordi­nanza sull’agricoltura biologica (art. 16a cpv. 1 O sull’agricoltura biologica e art. 4abis e 4b, all. 7 O DEFR sull’agricoltura biologica)

0 punti: in caso di recidiva 200 fr. e 10 punti

o.
Superamento della quota massima di alimenti per animali provenienti da coltivazione non biologica
(art. 16a cpv. 4 e 6 O sull’agricoltura biologica)

Superamento <1 %: nessuna riduzione alla prima constatazione

Fino al 5 %: UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 15 punti

Superamento >5 %: UBG categoria di animali interessata (ruminanti/non ruminanti) x 200 fr.,
min. 400 fr. e
30 punti;

max. 5000 fr. lettere m–o

p.
Superamento della quota massima di alimenti per animali provenienti da un’azienda in conversione
(art. 16a cpv. 5 O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 15 punti

q.
Quota di foraggio grezzo per i ruminanti
inferiore al 60 % (art. 16bcpv. 1 O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 200 fr., min. 400 fr. e 30 punti

r.
Durata di foraggiamento minima con latte non alterato non rispettata (art. 16b cpv. 2 O sull’agricoltura biologica, art. 4abis e 4b, all. 7 O DEFR sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

s.
Quota di cereali e leguminose a granelli negli
alimenti per pollame inferiore al 65 %
(art. 16b cpv. 3 O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

t.
Impiego di alimenti per animali contenenti OGM
(art. 3 lett. c O sull’agricoltura biologica)
Manca la prova che nell’intera azienda non sono
stati impiegati organismi geneticamente modificati
e rispettivi prodotti derivati

UBG animali interessati x 200 fr., min. 400 fr. e 5 punti per UBG, min. 30 punti

30 punti: riduzione applicata soltanto se la lacuna permane dopo il termine suppletivo o se il documento non è stato presentato successivamente

u.
Animali tenuti in stabulazione fissa (art. 15a
O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

v.
Animali giovani per più di 1 settimana in box individuali (art. 15 cpv. 2 O sull’agricoltura
biologica e all. 5 O DEFR sull’agricoltura
biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

2.8.7
Detenzione di animali: esigenze specifiche dei suini

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Verri non tenuti in gruppo (art. 15 cpv. 2
O sull’agricoltura biologica e all. 5 O DEFR sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

b.
Suinetti tenuti in flat-deck o in gabbie apposite
(art. 15 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica e
all. 5 O DEFR sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

c.
Suini non alimentati con foraggio grezzo
(art. 15 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica e
all. 5 O DEFR sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

d.
Superficie totale (stalla e area d’uscita) non
rispettata (art. 15 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica
e all. 6 O DEFR sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

2.8.8
Detenzione di animali: esigenze specifiche del pollame

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Esigenze specifiche del pollame non adempiute
(art. 15 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica e
all. 5 O DEFR sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

b.
Densità d’occupazione non rispettata
(art. 15 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica e
all. 5 O DEFR sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

c.
Superficie pascolativa non rispettata
(art. 15 cpv. 2 O sull’agricoltura biologica e
all. 5 O DEFR sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

d.
Età minima di macellazione non rispettata
(art. 16g O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

2.8.9
Detenzione di animali: esigenze specifiche di altre specie animali

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Altre specie animali: esigenze non adempiute
(art. 39cO sull’agricoltura biologica, all. 5 O DEFR sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 15 punti, max. 30 punti

b.
Esigenze URA capretti/agnelli d’età inferiore a
1 anno non adempiute (art. 15 cpv. 2
O sull’agricoltura biologica e all. 5 O DEFR
sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, min. 10 punti, max. 30 punti

c.
Allevamento all’aperto di daini, cervi e bisonti

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 1 punto per UBG e giorno mancante, min. 10 punti, max. 30 punti

d.
Api: ordinanza sull’agricoltura biologica non adempiuta (art. 16h O sull’agricoltura biologica)

100 fr. e 5 punti

e.
Animali per hobby: esigenze non adempiute
(art. 6 O sull’agricoltura biologica)

UBG animali interessati x 100 fr., min. 200 fr. e 5 punti per UBG, max. 15 punti

2.8.10
Detenzione di animali: estivazione biologica, transumanza

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Estivazione su alpe non biologico (art. 15b
O sull’agricoltura biologica) o articoli 26–34 OPD
non adempiuti

0 punti; in caso di recidiva UBG animali interessati x 200 fr. e 10 punti

b.
Pascoli comunitari: nessun pascolo biologico
separato o nessun contratto per l’impiego di
sostanze ausiliarie disponibile (art. 15b
O sull’agricoltura biologica)

0 punti; in caso di recidiva UBG animali interessati x 200 fr. e 10 punti

2.9 Contributi per il benessere degli animali

2.9.1
Le riduzioni avvengono mediante la detrazione di importi forfettari e mediante l’assegnazione di punti. Questi vengono convertiti in importi per categoria di animali secondo l’articolo 73 e separatamente per i contributi SSRA e URA applicando la formula seguente:
somma dei punti meno 10 punti diviso per 100 e poi moltiplicato per i contributi URA o SSRA della rispettiva categoria di animali.
Se il totale dei punti è uguale o superiore a 110, per l’anno di contribuzione non vengono versati contributi URA o SSRA per la rispettiva categoria di animali.
2.9.2
Alla prima recidiva i punti relativi a una lacuna sono maggiorati di 50 punti. A partire dalla seconda recidiva i punti relativi a una lacuna sono maggiorati di 100 punti, ovvero non vengono versati contributi URA o SSRA per la rispettiva categoria di animali. Gli importi forfettari sono raddoppiati alla prima recidiva e quadruplicati a partire dalla seconda recidiva.
2.9.2a
Se manca la documentazione dell’uscita di cui al numero 2.9.4 lettera d o se secondo la documentazione l’uscita risulta effettuata, ma non è comprovata in maniera attendibile, per la categoria di animali interessata sono calco­lati 60 punti per la riduzione.
2.9.2b
Se manca la documentazione dell’uscita di cui al numero 2.9.3 lettera r o se secondo la documentazione l’uscita risulta effettuata, ma non è comprovata in maniera attendibile, per la categoria di animali interessati sono calcolati 60 punti per la riduzione.
2.9.2c
Se secondo la documentazione di cui al numero 2.9.4 lettera d non risulta l’uscita, ma è comprovata in maniera attendibile, non sono effet­tuate riduzioni secondo il numero 2.9.4 lettera e.
2.9.2d
Se secondo la documentazione di cui al numero 2.9.3 lettera r non risulta l’uscita, ma è comprovata in maniera attendibile, non sono effettuate riduzioni secondo il numero 2.9.3 lettera p.
2.9.3
SSRA

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Non tutti gli animali tenuti in gruppo, deroghe non ammesse (art. 74 cpv. 1 lett. a, all. 6 lett. A n. 1.4)

Animali della specie bovina e bufali (all. 6 lett. A n. 2.5–2.6)

Animali della specie equina (all. 6 lett. A n. 3.5)

Animali della specie caprina (all. 6 lett. A n. 4.4)

Animali della specie suina (all. 6 lett. A n. 5.3)

Conigli (all. 6 lett. A n. 6.6 e 6.7)

Meno del 10 % degli animali: 60 punti

10 % degli animali o oltre: 110 punti

b.
Intensità della luce diurna naturale o della luce totale nella stalla inferiore a 15 lux (art. 74 cpv. 1 lett. c) (all. 6 lett. A n. 7.2)

Tutti gli animali

Intensità della luce diurna naturale piuttosto ridotta: 10 punti

Intensità della luce diurna naturale notevolmente ridotta: 110 punti

c.
Area di abbeveraggio o di foraggiamento non provvista di un rivestimento o gli animali della specie suina hanno accesso al foraggio durante la notte se l’area di foraggiamento è utilizzata anche come area di riposo (art. 74 cpv. 1 lett. b)

Animali della specie bovina e bufali (all. 6 lett. A n. 2.3)

Animali della specie equina (all. 6 lett. A n. 3.2)

Animali della specie caprina (all. 6 lett. A n. 4.2)

Animali della specie suina (all. 6 lett. A n. 5.1 e 5.2)

110 punti

d.
Gli animali non hanno in permanenza accesso a due diverse aree conformi alle prescrizioni SSRA, deroghe alle esigenze non ammesse (art. 74 cpv. 1 lett. b, all. 6 lett. A n. 1.1 e 1.2)

Animali della specie bovina e bufali (all. 6 lett. A n. 2.1 e 2.4)

Animali della specie equina (all. 6 lett. A n. 3.1 e 3.4)

Animali della specie caprina (all. 6 lett. A n. 4.1 e 4.3)

Animali della specie suina (all. 6 lett. A n. 5.1 e 5.3)

Conigli (all. 6 lett. A n. 6.1)

Pollame da reddito (all. 6 lett. A n. 7.1, 7.6 e 7.7)

Meno del 10 % degli animali: 60 punti

10 % degli animali o oltre: 110 punti

e.
Presenza di lettiera scarsa o lettiera inesistente, lettiera inadeguata (art. 74 cpv. 1 lett. b, all. 6 lett. A n. 1.3)

Animali della specie bovina: area di riposo con stuoie (all. 6 lett. A n. 2.2)

Animali della specie equina (all. 6 lett. A n. 3.1)

Animali della specie caprina (all. 6 lett. A n. 4.1)

Animali della specie suina (all. 6 lett. A n. 5 e 5.3)

Conigli (all. 6 lett. A n. 6.1)

Pollame da reddito (all. 6 lett. A n. 7.1 e 7.8)

Presenza di lettiera conforme alle esigenze SSRA scarsa: 10 punti

Presenza di lettiera conforme alle esigenze SSRA troppo scarsa: 40 punti.

Lettiera conforme alle esigenze SSRA inesistente: 110 punti

f.
Il giaciglio disponibile o la stuoia non è conforme alle esigenze SSRA (art. 74 cpv. 1 lett. b)

Animali della specie bovina e bufali (all. 6 lett. A n. 2.1 e 2.2)

Animali della specie caprina (all. 6 lett. A n. 4.1)

Conigli (all. 6 lett. A n. 6.3 e 6.5)

Meno del 10 % del giaciglio o delle stuoie non conforme alle esigenze SSRA: 60 punti

10 % e oltre del giaciglio o delle stuoie non conforme alle esigenze SSRA: 110 punti

g.
Durante il foraggiamento gli animali sono disturbati dai loro simili (art. 74 cpv. 1 lett. b)

Animali della specie equina (all. 6 lett. A n. 3.3)

110 punti

h.
Area di riposo perforata (art. 74 cpv. 1 lett. b)

Animali della specie suina (all. 6 lett. A n. 5.1)

110 punti

i.
La conigliera non è conforme alle esigenze (art. 74 cpv. 1 lett. b)

Conigli: distanza tra il suolo e le superfici sopraelevate inferiore a 20 cm (all. 6 lett. A n. 6.2); per le coniglie madri non per tutte le figliate vi è un nido conforme alle esigenze SSRA (all. 6 lett. A n. 6.3); box per animali giovani inferiore a 2 m2 (all. 6 lett. A n. 6.4); superficie minima non raggiunta (all. 6 lett. A n. 6.5)

110 punti

j.
I polli da ingrasso e i tacchini dal 10° giorno di vita non hanno a disposizione un numero sufficiente di posatoi sopraelevati conformi alle esigenze SSRA (art. 74 cpv. 1 lett. b)

Pollame da reddito, solo polli da ingrasso e tacchini (all. 6 lett. A n. 7.3 e 7.4);

60 punti

k.
Possibilità di ritirarsi insufficienti per i tacchini (art. 74 cpv. 1 lett. b)

Pollame da reddito, solo tacchini (all. 6 lett. A n. 7.4)

10 punti

l.
Non tutti gli animali sono ingras­sati almeno per 30 giorni

Pollame da reddito, solo polli da ingrasso (art. 74 cpv. 3)

60 punti

m.
La superficie del suolo, quella late­rale o la larghezza delle aperture dell’ACE non sono conformi alle esigenze

Pollame da reddito (all. 6 lett. A n. 7.8)

Differenza inferiore al 10 %: 60 punti

Differenza del 10 % o oltre: 110 punti

n.
L’ubicazione delle aperture dell’ACE non è conforme alle esigenze

Pollame da reddito, solo polli da ingrasso e tacchini (all. 6 lett. A n. 7.9)

110 punti

o.
ACE non coperta

Pollame da reddito (all. 6 lett. A n. 7.8)

60 punti

p.
Accesso giornaliero all’ACE non comprovato

Pollame da reddito (all. 6 lett. A n. 7.1, 7.6 e 7.7)

4 punti per giorno mancante

q.
Gli animali non hanno accesso durante tutto il giorno all’ACE

Pollame da reddito (all. 6 lett. A n. 7.1 e 7.6)

60 punti

r.
La documentazione delle uscite non è conforme alle esigenze

Pollame da reddito (all. 6 lett. A n. 7.5 e 7.6)

200 fr.

2.9.4
URA

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
La superficie di uscita non è conforme alle esigenze generali

Tutte le categorie di animali (all. 6 lett. B n. 1.3)

110 punti

b.
Punti fangosi non recintati o aree di foraggiamento e di abbeveraggio non provviste di un rivestimento

Tutte le categorie di animali (all. 6 lett. B n. 1.2)

Animali della specie suina (all. 6 lett. B n. 3.4)

10 punti

c.
Rete parasole dal 1° novembre al 28 febbraio.

Tutte le categorie di animali (all. 6 lett. B n. 1.5)

10 punti

d.
La documentazione delle uscite non è conforme alle esigenze

Tutte le categorie di animali (all. 6 lett. A n. 7.5 e 7.6 nonché lett. B n. 1.6 e 4.3)

200 fr.

Nessuna riduzione se nello stesso anno e per la stessa categoria di animali i PD sono ridotti in relazione al registro delle uscite per la protezione degli animali

e.
Agli animali non è concessa l’uscita nei giorni richiesti

Animali della specie bovina e bufali nonché animali delle specie equina, caprina e ovina (all. 6 lett. B n. 2.1, 2.3, 2.5 e 2.6)

1.5.–31.10.: 4 punti per giorno mancante

1.11.–30.4.: 6 punti per giorno mancante

Animali della specie suina (all 6 lett. B n. 3.1 e 3.2)

Pollame da reddito (all. 6 lett. B n. 4.1, 4.2 e 4.3)

4 punti per giorno mancante

f.
Superficie di uscita non accces­si­bile in permanenza o nessuna detenzione permanente all’aperto

Animali della specie bovina e bufali, solo animali di sesso maschile e animali di sesso femminile di età inferiore a 160 giorni (all. 6 lett. B n. 2.2)

Cervi (all. 6 lett. B n. 5.1)

Bisonti (all. 6 lett. B n. 6.1)

110 punti

g.
Nelle giornate di pascolo questo non può coprire il 25 % della sostanza secca destinata al consumo, la superficie forestale minima non è rispettata

Tutte le categorie di animali escluso il pollame da reddito e gli animali della specie suina (all. 6 lett. B n. 2.4, 5.2, 53 e 6.2)

60 punti

h.
Superficie di uscita troppo piccola

Animali della specie bovina (all. 6 lett. B n. 2.7)

Animali della specie equina (all. 6 lett. B n. 2.8)

Animali della specie caprina (all. 6 lett. B n. 2.9)

Animali della specie ovina (all. 6 lett. B n. 2.10)

Animali della specie suina (all. 6 lett. B n. 3.3)

Differenza inferiore al 10: 60 punti

Differenza del 10 % o oltre: 110 punti

i.
Gli animali al pascolo dispongono di troppo poche possibilità di rifugio

Pollame da reddito (all. 6 lett. B n. 4.5)

Troppo poche: 10 punti

Inesistenti: 110 punti

j.
Gli animali sono ingrassati per meno di 56 giorni

Pollame da reddito, solo polli da ingrasso (art. 75 cpv. 4)

60 punti

k.
La superficie del suolo e quella laterale o la larghezza delle aper­ture dell’ACE non sono conformi alle esigenze

Pollame da reddito (all. 6 lett. A n. 7.8)

Differenza inferiore al 10 %: 60 punti

Differenza del 10 % o oltre: 110 punti

l.
Superficie del suolo nell’ACE (intera superficie) non sufficientemente ricoperta da una lettiera adeguata

Pollame da reddito (all. 6 lett. A n. 7.8)

Presenza di lettiera scarsa: 10 punti

Presenza di lettiera troppo scarsa: 40 punti

Lettiera inesistente: 110 punti

m.
Gli animali hanno accesso all’ACE non durante tutto il giorno o non ricevono il numero minimo di ore di pascolo al giorno oppure l’ACE non è ricoperta

Pollame da reddito (all. 6 lett. 4.1B n. 4.1)

60 punti

2.9.5
Progetti per l’evoluzione delle disposizioni sui contributi per il benessere degli animali

Lacuna per il punto di controllo
Riduzione

I requisiti per i contributi per il benessere degli animali o le deroghe autorizzate dall’UFAG non sono adempiute (art. 76a)

Riduzione analoga ai n. 2.9.1–2.9.4

2.10 Contributi per l’efficienza delle risorse

2.10.1
Le riduzioni avvengono mediante la detrazione di importi forfettari o mediante la detrazione di una percentuale dei contributi per l’efficienza delle risorse della superficie in questione.
Laddove sulla stessa superficie vengano constatate più lacune, le riduzioni non sono cumulabili.
Alla prima recidiva la riduzione è raddoppiata. A partire dalla seconda recidiva la riduzione è quadruplicata.
2.10.2
Procedimenti di spandimento a basse emissioni

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Per i procedimenti di spandimento a basse emissioni per ettaro e dose non sono stati computati in Suisse-Bilanz 3 kg di azoto disponibile (art. 78 cpv. 3)

Correzione del bilancio di concimazione e 200 fr., in più eventuali riduzioni nell’ambito della PER (superamento del bilancio delle sostanze nutritive)

b.
Più di quattro dosi notificate per i contributi per ogni superficie (art. 78 cpv. 1)

Riduzione a quattro dosi; pagamento di quattro dosi

c.
Registrazioni (data dello spandimento e superficie concimata) non disponibili, errate o inutilizzabili (art. 78 cpv. 4)

200 fr.

Riduzione del 120 % del totale dei contributi per i procedimenti di spandimento a basse emissioni se la lacuna permane dopo il termine suppletivo

d.
Dosi notificate per i contributi tra il 15 novembre e il 15 febbraio (art. 78 cpv. 2)

Correzione alle dosi che danno diritto ai contributi

2.10.3
Lavorazione rispettosa del suolo

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Inadempimento delle condizioni e degli oneri per la lavora­zione rispettosa del suolo (art. 79 e 80)

200 % dei contributi

b.
Inadempimento delle condizioni e degli oneri per il contri­buto suppletivo per la rinuncia a erbicidi (art. 81)

200 % dei contributi

c.
Le seguenti registrazioni per superficie sono incomplete, mancanti, errate o inutilizzabili: tipo di lavorazione rispettosa del suolo, coltura principale e coltura principale precedente, impiego di erbicidi, superficie (art. 80 cpv. 3)

200 fr.

Riduzione del 120 % del totale dei contributi per la lavorazione rispettosa del suolo se la lacuna permane dopo il termine suppletivo

2.10.4
Impiego di una tecnica d’applicazione precisa

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Meno del 50 % degli ugelli della barra irrorante impiegato per l’irrorazione della pagina inferiore della foglia (art. 82 cpv. 3, all. 7 n. 6.3.2)

Restituzione del contributo per l’acquisto di nuovi apparecchi o per l’equipag­giamento e ulteriori 500 fr.

b.
Tipo di apparecchio dichiarato nella fattura non presente nell’azienda (art. 82 cpv. 3, all. 7 n. 6.3.2)

Restituzione del contributo per l’acquisto di nuovi apparecchi o per l’equipag­giamento e ulteriori 1000 fr.

2.10.5
Contributo per l’equipaggiamento di irroratrici con un sistema di lavaggio a circuito separato per la pulizia di apparecchi per lo spandimento di prodotti fitosanitari

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

Sistema di lavaggio dichiarato nella fattura non presente nell’azienda (art. 82a e all. 7 n. 6.4)

Restituzione del contributo per l’acquisto di nuovi apparecchi o per l’equipag­giamento e ulteriori 500 fr.

2.10.6
Contributo per il foraggiamento scaglionato di suini a tenore ridotto di azoto

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Assenza di registrazioni oppure registrazioni lacunose, mancanti o errate secondo le istruzioni per il computo di alimenti a tenore ridotto di sostanze nutritive dei moduli complementari 6 «Correzione lineare in funzione del tenore di sostanze nutritive degli alimenti» e 7 «Bilancio import/export»204 nella Guida «Suisse-Bilanz» (art. 82c cpv.2)

200 fr.

Riduzione del 120 % del totale dei contributi per il foraggiamento scaglionato di suini a tenore ridotto di azoto se la lacuna permane dopo il termine suppletivo

b.
Superamento del tenore medio di proteina grezza di 11 grammi per megajoule energia digeribile suino (g/MJEDS) dell’in­tera razione di foraggio di tutti i suini tenuti (art. 82c cpv. 1)

120 % dei contributi

2.10.7
Contributo per la riduzione dei prodotti fitosanitari nella frutticoltura e nella viticoltura
2.10.7.1
Contributo per la riduzione di prodotti fitosanitari nella frutticoltura

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Inadempimento delle condizioni e degli oneri per l’impiego di erbicidi e acaricidi (art. 82e)

200 % dei contributi

b.
Inadempimento delle prescrizioni per la riduzione dell’impiego di erbicidi e/o fungicidi, rame incluso (all. 6a)

200 % dei contributi

2.10.7.2
Contributo per la riduzione di prodotti fitosanitari nella viticoltura

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Inadempimento delle condizioni e degli oneri per l’impiego di erbicidi, insetticidi e acaricidi (art. 82e)

200 % dei contributi

b.
Inadempimento delle prescrizioni per la riduzione dell’impiego di erbicidi e/o fungicidi, rame incluso (all. 6a)

200 % dei contributi

2.10.8
Contributo per la riduzione di prodotti fitosanitari nella coltivazione di barbabietole da zucchero

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Inadempimento delle condizioni e degli oneri per l’impiego di erbicidi, insetticidie acaricidi (art. 82e)

200 % dei contributi

b.
Inadempimento delle prescrizioni per la riduzione di erbicidi e/o la rinuncia a fungicidi e insetticidi (all. 6a)

200 % dei contributi

2.10.9
Contributo per la riduzione di erbicidi sulla superficie coltiva aperta

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Inadempimento delle condizioni e degli oneri con­cernenti la rinuncia a erbicidi (art. 82f e 82g)

200 % dei contributi

204 Le versioni dei moduli complementari applicabili possono essere consultate su www.blw.admin.ch > Temi > Pagamenti diretti > Prova che le esigenze ecologiche sono rispettate > Bilancio di concimazione equilibrato e analisi del suolo (art. 13 OPD).

2.11 Prescrizioni rilevanti per l’agricoltura secondo la legislazione sulla protezione delle acque, sulla protezione dell’ambiente e sulla protezione della natura e del paesaggio

2.11.1
In caso di infrazione delle prescrizioni della legislazione sulla protezione delle acque, sulla protezione dell’ambiente o sulla protezione della natura e del paesaggio, i contributi sono ridotti se l’infrazione è in relazione alla gestione dell’azienda. Le infrazioni devono essere stabilite mediante una decisione definitiva, almeno mediante una decisione dell’autorità esecutiva competente. Se si tratta di un’infrazione nell’ambito della PER e i contributi sono ridotti in base ad essa, queste riduzioni hanno la priorità. Sono escluse riduzioni doppie.
2.11.2
Le riduzioni vengono irrogate indipendentemente dalla portata della sanzione penale ai sensi della legislazione sulla protezione delle acque, sulla protezione dell’ambiente, sulla protezione della natura e del paesaggio. Conformemente all’articolo 183 LAgr, tutte le decisioni passate in giudicato che possono determinare riduzioni vanno notificate al servizio cantonale dell’agricoltura e, su richiesta, all’UFAG e all’UFAM.
2.11.3
La riduzione ammonta a 1000 franchi alla prima infrazione. A partire dalla prima recidiva ammonta al 25 per cento del totale dei pagamenti diretti, tuttavia al massimo a 6000 franchi.
2.11.4
Per le infrazioni particolarmente gravi, il Cantone può adeguatamente aumentare la riduzione.

3 Riduzione dei pagamenti diretti per le aziende d’estivazione e le aziende con pascoli comunitari

3.1 Aspetti generali

3.1.1
I contributi d’estivazione sono ridotti secondo i numeri 3.2–3.6. I contributi d’estivazione per ovini, eccetto pecore lattifere, permanentemente sorvegliati o estivati su pascoli da rotazione sono ridotti secondo il numero 3.7. Tutti i contributi nella regione d’estivazione sono ridotti secondo il numero 3.10.

3.2 Indicazioni non veritiere

3.2.1
Indicazioni non veritiere concernenti gli animali (art. 36, 37 e 98)

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
0–5 %, al massimo 1 UBG

Nessuna

b.
Oltre 5–20 % o oltre 1 UBG, tuttavia
al massimo 4 UBG

20 %,
max. 3000 fr.

c.
Oltre il 20 % o oltre 4 UBG,
nonché in caso di recidiva

50 %,
max. 6000 fr.

3.2.2
Indicazioni non veritiere concernenti le superfici (art. 38 e 98)

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
0–10 %

Nessuna

b.
Oltre il 10–30 %

20 %,
max. 3000 fr.

c.
Oltre il 30 %

50 %,
max. 6000 fr.

3.2.3
Indicazioni non veritiere concernenti la durata del pascolo (art. 36, 37 e 98)

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Fino a 3 giorni

Nessuna

b.
4–6 giorni

20 %,
max. 3000 fr.

c.
Oltre 6 giorni, nonché in caso di recidiva

50 %,
max. 6000 fr.

3.3 Intralcio ai controlli

3.3.1
In caso di intralcio ai controlli o minacce i contributi sono ridotti del 10 per cento, almeno di 200 franchi, al massimo di 1000 franchi.
3.3.2
Il rifiuto dei controlli implica l’esclusione dai contributi.

3.4 Inoltro della domanda

3.4.1
Salvo in casi di forza maggiore, l’inoltro tardivo della domanda o della notifica comporta una riduzione dei contributi del 10 per cento, almeno di 200 franchi, al massimo di 1000 franchi.­
3.4.2
Non sono versati contributi se non è più possibile effettuare un controllo accurato.

3.5 Documenti e registrazioni

Le riduzioni avvengono mediante la detrazione di importi forfettari. Alla prima recidiva le riduzioni sono raddoppiate. A partire dalla seconda recidiva si verifica l’esclusione dai contributi.

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

Registro dell’apporto di concimi mancante (art. 30), se sono stati apportati concimi

Registro dell’apporto di foraggio mancante (art. 31), se è stato apportato foraggio

Piano di gestione mancante (art. 33), se è stato allestito un piano di gestione

Registrazioni giusta il piano di gestione mancanti (all. 2 n. 2), se richieste

Registrazioni giusta gli oneri cantonali mancanti (art. 34), se richieste

Documenti d’accompagnamento o elenchi degli animali mancanti (art. 36)

Piano delle superfici mancante (art. 38)

Registro dei pascoli o piano dei pascoli mancante (all. 2 n. 4), se il gregge è permanentemente sorvegliato o su un pascolo da rotazione

200 fr. per documento mancante o per registrazione mancante, max. 3000 fr.

Riduzione applicata soltanto se la lacuna permane dopo il termine suppletivo o se i documenti o le registrazioni dell’anno in corso o dell’anno precedente non sono stati presentati successivamente

3.6 Condizioni di gestione

3.6.1
Alla prima recidiva le riduzioni sono raddoppiate. A partire dalla seconda recidiva si verifica l’esclusione dai contributi.
3.6.2
Se la riduzione dettata dall’adempimento solo parziale delle condizioni di gestione non supera complessivamente il 10 per cento non viene presa in considerazione.
3.6.3
La riduzione dei contributi d’estivazione per le seguenti prime lacune ammonta per ogni punto di controllo almeno a 200 franchi e al massimo a 3000 franchi. L’importo massimo di 3000 franchi per punto di controllo non si applica in caso di recidiva.

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Gestione non adeguata né rispettosa­ dell’ambiente (art. 26)

10 %

b.
Manutenzione insufficiente di edifici, impianti, accessi (art. 27)

10 %

c.
Detenzione degli animali estivati: non sorvegliati e controllati almeno
una volta alla settimana (art. 28)

10 %

d.
Assenza di misure per far fronte all’avanzamento del bosco e all’abbandono
(art. 29 cpv. 1)

10 %

e.
Utilizzo delle superfici sulle quali non è ammesso il pascolo (art. 29 cpv. 2)

10 %

f.
Gestione delle superfici che rientrano nella protezione della natura non conforme alle prescrizioni (art. 29 cpv. 3)

10 %

g.
Apporto di concimi non prodotti sull’alpe senza autorizzazione
(art. 30 cpv. 1)

15 %

h.
Impiego di concimi minerali azotati o concimi liquidi
non prodotti sull’alpe (art. 30 cpv. 2)

15 %

i.
Apporto non autorizzato di foraggio grezzo per situazioni eccezionali dovute
alle condizioni meteorologiche (art. 31 cpv. 1)

10 %

j.
Apporto non autorizzato di foraggi essiccati in aziende con vacche munte
(art. 31 cpv. 2)

10 %

k.
Apporto non autorizzato di foraggi concentrati in aziende con vacche munte
(art. 31 cpv. 2)

10 %

l.
Somministrazione non autorizzata di foraggi concentrati ai suini
(art. 31 cpv. 3)

10 %

m.
Elevata presenza di piante problematiche (art. 32 cpv. 1)

10 %

n.
Impiego non autorizzato di erbicidi (art. 32 cpv. 2)

15 %

o.
Inosservanza delle esigenze e delle indicazioni nel piano di gestione (art. 33)
15 %

15 %

p.
Utilizzazione troppo intensiva o troppo estensiva (art. 34 cpv. 1, all. 2 n. 4.1.3 e 4.2.2)
10 %
q.
Danni ecologici o gestione inadeguata (art. 34 cpv. 2)

10 %

3.7 Condizioni di gestione per i pascoli destinati agli ovini con sorveglianza permanente o per i pascoli da rotazione

3.7.1
Alla prima recidiva le riduzioni sono raddoppiate. A partire dalla seconda recidiva si verifica l’esclusione dai contributi.
3.7.2
Se la riduzione dettata dall’adempimento solo parziale delle condizioni di gestione non supera complessivamente il 10 per cento non viene presa in considerazione.
3.7.3
La riduzione dei contributi d’estivazione per le seguenti prime lacune ammonta per ogni punto di controllo almeno a 200 franchi e al massimo a 3000 franchi. L’importo massimo di 3000 franchi per punto di controllo si applica in caso di recidiva.
3.7.4
Inadempimento parziale delle esigenze relative alla sorveglianza permanente degli ovini

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Gregge non condotto da un pastore con cani (all. 2 n. 4.1.1)

15 %

b.
Gregge non condotto quotidianamente ai luoghi di pascolo scelti dal pastore
(all. 2 n. 4.1.1)

15 %

c.
Pascolo non suddiviso in settori (all. 2 n. 4.1.2)

10 %

d.
...

e.
...

f.
...

g.
Permanenza sul medesimo settore rispettivamente sul medesimo pascolo
superiore a due settimane (all. 2 n. 4.1.4)

10 %

h.
Stessa superficie riutilizzata per il pascolo entro quattro settimane
(all. 2 n. 4.1.4)

10 %

i.
Gregge non sorvegliato ininterrottamente (all. 2 n. 4.1.5)

15 %

j.
Scelta e utilizzazione dei rifugi per la notte non effettuate in maniera da evitare danni ecologici (all. 2 n. 4.1.6)

10 %

k.
...

l.
Inizio del pascolo a meno di 20 giorni dallo scioglimento delle nevi (all. 2 n. 4.1.8)

10 %

m.
Reti in materiale sintetico non impiegate correttamente (all. 2 n. 4.1.9)

10 %

3.7.5
Inadempimento parziale delle esigenze relative al pascolo da rotazione degli ovini

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Pascolo non effettuato, per tutta la durata dell’estivazione, in parchi cintati o chiaramente delimitati da elementi naturali (all. 2 n. 4.2.1)

15 %

b.
...

c.
...

d.
Rotazione non regolare e senza tenere conto della superficie dei parchi, del carico e delle condizioni locali (all. 2 n. 4.2.3)

10 %

e.
Stesso parco adibito al pascolo per più di due settimane (all. 2 n. 4.2.4)

10 %

f.
Stesso parco riutilizzato come pascolo entro quattro settimane
(all. 2 n. 4.2.4)

10 %

g.
...

h.
...

i.
Inizio del pascolo a meno di 20 giorni dallo scioglimento delle nevi
(all. 2 n. 4.2.7)

10 %

j.
Reti in materiale sintetico non impiegate correttamente (all. 2 n. 4.2.8)

10 %

3.7.6
Inadempimento parziale delle esigenze relative al pascolo da rotazione degli ovini con provvedimenti di protezione delle greggi

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Assenza di provvedimenti di protezione delle greggi in caso di richiesta di pascolo da rotazione con provvedimenti di protezione delle greggi (art. 47 cpv. 2 lett. a)

Riduzione del contributo d’esti­vazione all’aliquota del pascolo da rotazione secondo l’allegato 7 numero 1.6 lettera b

3.8 Contributo per la biodiversità per superfici inerbite e terreni da strame ricchi di specie nella regione d’estivazione

3.8.1

Lacuna per il punto di controllo

Riduzione

a.
Q II: Inadempimento della durata minima (art. 571)

200 % × CQ II

b.
Q II: presenza insufficiente di piante indicatrici (art. 59, all. 4 n. 15.1); qualità biologica in calo durante il periodo obbligatorio

Nessuna. Versamento di CQ II soltanto per superfici con presenza sufficiente di piante indicatrici

3.8.2 Non vengono applicate riduzioni se è stata notificata la rinuncia di cui all’articolo 57 capoverso 3.

3.9 Contributo per la qualità del paesaggio

Le disposizioni di cui al numero 2.5 si applicano anche per le aziende d’estivazione e le aziende con pascoli comunitari.

3.10 Prescrizioni rilevanti per l’agricoltura secondo la legislazione sulla protezione delle acque, sulla protezione dell’ambiente e sulla protezione della natura e del paesaggio nonché sulla protezione degli animali

3.10.1
Si applicano per analogia i numeri 2.11.1 e 2.11.2.
3.10.2
La riduzione ammonta a 200 franchi alla prima infrazione. A partire dalla prima recidiva ammonta al 25 per cento del totale dei contributi nella regione d’estivazione, tuttavia al massimo a 2500 franchi.
3.10.3
Per le infrazioni particolarmente gravi, il Cantone può adeguatamente aumentare la riduzione.
3.10.4
Il Cantone può rinunciare alla riduzione alla prima infrazione alle prescri­zioni in materia di protezione degli animali sotto il profilo dei requisiti edili se il servizio veterinario cantonale ha fissato un termine per colmare la lacuna.

Allegato 9

(art. 117)

Modifica di altri atti normativi

Gli atti normativi qui appresso sono modificati come segue:

...205

205 Le mod. possono essere consultate alla RU2013 4145.

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