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Ordinanza
concernente la dichiarazione di prodotti agricoli
ottenuti mediante metodi vietati in Svizzera
(Ordinanza sulle dichiarazioni agricole, ODAgr)

del 26 novembre 2003 (Stato 2 ottobre 2020)

Il Consiglio federale svizzero,

visti gli articoli 18 capoverso 1 e 177 delle legge federale del 29 aprile 19981 sull’agricoltura (LAgr);

ordina:

Sezione 1: Campo d’applicazione

Art. 12  

1 La pre­sen­te or­di­nan­za si ap­pli­ca ai se­guen­ti pro­dot­ti im­por­ta­ti:

a.
car­ne di ani­ma­li del­le spe­cie equi­na, bo­vi­na, ovi­na, ca­pri­na e sui­na, ad ec­ce­zio­ne dei cin­ghia­li, di co­ni­glio do­me­sti­co, di pol­la­me do­me­sti­co, ad ec­ce­zio­ne del­le gal­li­ne ova­io­le, e di sel­vag­gi­na da al­le­va­men­to biun­gu­la­ta;
b.
pre­pa­ra­ti di car­ne e pro­dot­ti a ba­se di car­ne con una quo­ta di car­ne di al­me­no il 20 per cen­to del­la mas­sa;
c.
uo­va di gal­li­na do­me­sti­ca (Gal­lus gal­lus do­me­sti­cus);
d.
pre­pa­ra­zio­ni a ba­se di uo­va di gal­li­na do­me­sti­ca (Gal­lus gal­lus do­me­sti­cus) (pre­pa­ra­ti di uo­va).

2 Es­sa non si ap­pli­ca agli in­sac­ca­ti scot­ta­ti, cru­di e cot­ti.

3 Per car­ne s’in­ten­do­no tut­te le par­ti com­me­sti­bi­li del­le car­cas­se de­gli ani­ma­li enu­me­ra­ti nel ca­po­ver­so 1 let­te­ra a.

4 Per i pre­pa­ra­ti di car­ne e i pro­dot­ti a ba­se di car­ne si ap­pli­ca­no le de­fi­ni­zio­ni de­ter­mi­nan­ti del Di­par­ti­men­to fe­de­ra­le dell’in­ter­no (DFI) nell’am­bi­to del­le der­ra­te ali­men­ta­ri di ori­gi­ne ani­ma­le.

5 Per le uo­va si ap­pli­ca la de­fi­ni­zio­ne de­ter­mi­nan­te del DFI nell’am­bi­to del­le der­ra­te ali­men­ta­ri di ori­gi­ne ani­ma­le.

6 Per pre­pa­ra­ti di uo­va s’in­ten­do­no le uo­va al te­ga­mi­no, le uo­va so­de e le uo­va so­de e sbuc­cia­te (uo­va con­te­nu­te in pre­pa­ra­zio­ni ga­stro­no­mi­che).

2 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

Sezione 2: Dichiarazione

Art. 2 Obbligo di dichiarazione 3  

1 Chiun­que con­se­gni ai con­su­ma­to­ri pro­dot­ti di cui all’ar­ti­co­lo 1 ca­po­ver­so 1 ot­te­nu­ti me­dian­te me­to­di di pro­du­zio­ne vie­ta­ti in Sviz­ze­ra de­ve di­chia­ra­re que­sti pro­dot­ti all’at­to del­la con­se­gna con­for­me­men­te agli ar­ti­co­li 3–5.

2 L’ob­bli­go di di­chia­ra­zio­ne ai sen­si del ca­po­ver­so 1 si ap­pli­ca an­che se i pro­dot­ti so­no con­se­gna­ti in strut­tu­re col­let­ti­ve co­me pub­bli­ci eser­ci­zi, ospe­da­li o im­pian­ti di ri­sto­ra­zio­ne col­let­ti­va.

3 Dall’ob­bli­go di di­chia­ra­zio­ne ai sen­si dei ca­po­ver­si 1 e 2 è esen­ta­to chiun­que pos­sa pro­va­re che i pro­dot­ti non so­no sta­ti ot­te­nu­ti me­dian­te me­to­di di pro­du­zio­ne vie­ta­ti in Sviz­ze­ra.

4 So­no vie­ta­te in Sviz­ze­ra:

a.
la pro­du­zio­ne di car­ne uti­liz­zan­do le se­guen­ti so­stan­ze per au­men­ta­re le pre­sta­zio­ni de­gli ani­ma­li:
1.
so­stan­ze or­mo­na­li e non or­mo­na­li di cui all’al­le­ga­to 4 let­te­ra b dell’or­di­nan­za del 18 ago­sto 20044 sui me­di­ca­men­ti ve­te­ri­na­ri, op­pu­re
2.
so­stan­ze non or­mo­na­li di cui all’ar­ti­co­lo 160 ca­po­ver­so 8 LA­gr;
b.
la pro­du­zio­ne di car­ne di co­ni­glio do­me­sti­co e la pro­du­zio­ne di uo­va, se non so­no adem­piu­te le se­guen­ti esi­gen­ze di te­nu­ta de­gli ani­ma­li:
1.
per la te­nu­ta di co­ni­gli do­me­sti­ci: ar­ti­co­li 7, 10 ca­po­ver­so 1, 64 e 65 dell’or­di­nan­za del 23 apri­le 20085 sul­la pro­te­zio­ne de­gli ani­ma­li,
2.
per la te­nu­ta di gal­li­ne do­me­sti­che: al­le­ga­to 1 ta­bel­la 9 dell’or­di­nan­za del 23 apri­le 2008 sul­la pro­te­zio­ne de­gli ani­ma­li.

5 Per la pro­va che un pro­dot­to non è sta­to ot­te­nu­to me­dian­te me­to­di di pro­du­zio­ne vie­ta­ti in Sviz­ze­ra (pro­va dell’equi­va­len­za di di­vie­ti di me­to­di di pro­du­zio­ne) si ap­pli­ca­no le esi­gen­ze di cui all’ar­ti­co­lo 6 o 8.

3 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

4 RS 812.212.27

5 RS 455.1

Art. 3 Dichiarazione di carne, preparati di carne e prodotti a base di carne 6  

1 La car­ne, i pre­pa­ra­ti di car­ne e i pro­dot­ti a ba­se di car­ne de­vo­no es­se­re di­chia­ra­ti uti­liz­zan­do, a se­con­da del ca­so, la men­zio­ne «Può es­se­re sta­to pro­dot­to con so­stan­ze or­mo­na­li per au­men­ta­re le pre­sta­zio­ni de­gli ani­ma­li» o «Può es­se­re sta­to pro­dot­to con so­stan­ze non or­mo­na­li, co­me gli an­ti­bio­ti­ci, per au­men­ta­re le pre­sta­zio­ni de­gli ani­ma­li». All’oc­cor­ren­za, van­no uti­liz­za­te en­tram­be le men­zio­ni.

2 La car­ne, i pre­pa­ra­ti di car­ne e i pro­dot­ti a ba­se di car­ne di co­ni­glio do­me­sti­co de­vo­no es­se­re di­chia­ra­ti uti­liz­zan­do la men­zio­ne «Pro­ve­nien­te da me­to­do di te­nu­ta non au­to­riz­za­to in Sviz­ze­ra».

6 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

Art. 4 Dichiarazione di uova e preparati di uova 7  

Le uo­va e i pre­pa­ra­ti di uo­va de­vo­no es­se­re di­chia­ra­ti uti­liz­zan­do la men­zio­ne «Pro­ve­nien­ti da al­le­va­men­to in bat­te­ria non au­to­riz­za­to in Sviz­ze­ra».

7 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

Art. 5 Forma della dichiarazione 8  

1 La di­chia­ra­zio­ne de­ve es­se­re con­for­me al­le di­spo­si­zio­ni de­gli ar­ti­co­li 26–28 dell’or­di­nan­za del 23 no­vem­bre 20059 sul­le der­ra­te ali­men­ta­ri e gli og­get­ti d’uso.

2 In ca­so di pro­dot­ti pre­im­bal­la­ti, la di­chia­ra­zio­ne de­ve es­se­re ap­po­sta su ogni im­bal­lag­gio o eti­chet­ta. In ca­so di pro­dot­ti sfu­si, la di­chia­ra­zio­ne scrit­ta de­ve es­se­re espo­sta do­ve ta­li pro­dot­ti so­no of­fer­ti.

3 Nel­le strut­tu­re co­me i pub­bli­ci eser­ci­zi, gli ospe­da­li o gli im­pian­ti di ri­sto­ra­zio­ne col­let­ti­va, la di­chia­ra­zio­ne de­ve av­ve­ni­re per scrit­to. In ca­so di dif­fi­col­tà tem­po­ra­nea e di bre­ve du­ra­ta nell’ap­prov­vi­gio­na­men­to di un pro­dot­to, è pos­si­bi­le in­for­ma­re ver­bal­men­te in me­ri­to al­la sua so­sti­tu­zio­ne.

8 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

9 RS 817.02

Sezione 3: Prova dell’equivalenza di divieti di metodi di produzione

Art. 6 Prova dell’equivalenza di divieti legali di metodi di produzione 10  

1 La pro­va che un pro­dot­to non è ot­te­nu­to me­dian­te me­to­di di pro­du­zio­ne vie­ta­ti in Sviz­ze­ra è for­ni­ta se:

a.
è pos­si­bi­le ri­co­strui­re com­ple­ta­men­te il flus­so del­le mer­ci me­dian­te le par­ti­te con­for­me­men­te al­le pre­scri­zio­ni de­ter­mi­nan­ti del DFI nell’am­bi­to del­la ca­rat­te­riz­za­zio­ne e del­la pub­bli­ci­tà del­le der­ra­te ali­men­ta­ri; e
b.
il pro­dot­to pro­vie­ne da un Pae­se in cui, se­con­do l’elen­co dei Pae­si (art. 7), vi­go­no di­vie­ti le­ga­li equi­va­len­ti di me­to­di di pro­du­zio­ne del­la ma­te­ria pri­ma cor­ri­spon­den­te.

2 An­zi­ché la pro­va di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­ra b, la pro­va che un pro­dot­to è sta­to ot­te­nu­to sen­za uti­liz­za­re le so­stan­ze di cui all’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 4 let­te­ra a nu­me­ro 1 per au­men­ta­re le pre­sta­zio­ni de­gli ani­ma­li può es­se­re for­ni­ta me­dian­te un cer­ti­fi­ca­to ve­te­ri­na­rio ri­co­no­sciu­to dall’Unio­ne eu­ro­pea (UE). Il cer­ti­fi­ca­to de­ve es­se­re al­le­ga­to al pro­dot­to all’at­to dell’im­por­ta­zio­ne. Le esi­gen­ze re­la­ti­ve al cer­ti­fi­ca­to so­no ret­te dal ri­spet­ti­vo at­to nor­ma­ti­vo dell’UE cui si ri­man­da nel­le pre­scri­zio­ni del DFI nell’am­bi­to del con­trol­lo dell’im­por­ta­zio­ne e del tran­si­to di ani­ma­li e pro­dot­ti ani­ma­li; è de­ter­mi­nan­te la ver­sio­ne dell’at­to nor­ma­ti­vo dell’UE ivi ci­ta­ta.

10 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

Art. 7 Elenco dei Paesi  

1 L’Uf­fi­cio fe­de­ra­le dell’agri­col­tu­ra (UFAG) de­ter­mi­na in un elen­co (elen­co dei Pae­si) i Pae­si in cui vi­go­no di­vie­ti le­ga­li di me­to­di di pro­du­zio­ne che cor­ri­spon­do­no ai di­vie­ti le­ga­li di me­to­di di pro­du­zio­ne men­zio­na­ti nell’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 4 e che di­spon­go­no di un pro­gram­ma di vi­gi­lan­za cor­ri­spon­den­te.11

2 Un Pae­se è am­mes­so nell’elen­co dei Pae­si su do­man­da. Al­la do­man­da de­vo­no es­se­re al­le­ga­ti tut­ti i do­cu­men­ti ne­ces­sa­ri.

3 Nell’elen­co dei Pae­si so­no in­di­ca­ti il Pae­se, la ca­te­go­ria di ani­ma­li e la ba­se giu­ri­di­ca non­ché il ti­po di di­vie­to di me­to­di di pro­du­zio­ne.

4 L’UFAG12 ve­ri­fi­ca ogni an­no se il Pae­se adem­pie le con­di­zio­ni per fi­gu­ra­re nell’elen­co dei Pae­si. Se le con­di­zio­ni non so­no adem­pi­te, il Pae­se è stral­cia­to dall’elen­co.

11 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

12 Nuo­va espr. giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827). Di det­ta mod. é te­nu­to con­to in tut­to il pre­sen­te te­sto.

Art. 7a13  

13 In­tro­dot­to dall’all. 2 all’O del 27 ago. 2008 con­cer­nen­te l’im­por­ta­zio­ne e il tran­si­to per via ae­rea di pro­dot­ti ani­ma­li pro­ve­nien­ti da Pae­si ter­zi (RU 20084173). Abro­ga­to dal n. I dell’O del 20 mag. 2015, con ef­fet­to dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

Art. 8 Prova dell’equivalenza di divieti di metodi di produzione in base alle direttive di produzione  

1 La pro­va dell’equi­va­len­za del di­vie­to di un me­to­do di pro­du­zio­ne è for­ni­ta se:14

a.15
l’im­por­ta­to­re di­spo­ne di una de­ci­sio­ne se­con­do l’ar­ti­co­lo 9 ca­po­ver­so 3 pas­sa­ta in giu­di­ca­to che ri­co­no­sce l’equi­va­len­za del di­vie­to di un me­to­do di pro­du­zio­ne;
b.
ogni spe­di­zio­ne di mer­ci im­por­ta­te è ac­com­pa­gna­ta da un cer­ti­fi­ca­to ri­la­scia­to in ori­gi­na­le dall’en­te di cer­ti­fi­ca­zio­ne; e
c.16
è pos­si­bi­le ri­co­strui­re com­ple­ta­men­te il flus­so del­le mer­ci me­dian­te le par­ti­te con­for­me­men­te al­le pre­scri­zio­ni de­ter­mi­nan­ti del DFI nell’am­bi­to del­la ca­rat­te­riz­za­zio­ne e del­la pub­bli­ci­tà del­le der­ra­te ali­men­ta­ri.

2 Il cer­ti­fi­ca­to dell’en­te di cer­ti­fi­ca­zio­ne de­ve con­te­ne­re in par­ti­co­la­re il no­me dell’azien­da di pro­du­zio­ne, di tra­sfor­ma­zio­ne e di com­mer­cia­liz­za­zio­ne e com­pro­va­re che è ri­spet­ta­to il di­vie­to di me­to­di di pro­du­zio­ne ri­co­no­sciu­to equi­va­len­te dall’UFAG.

14 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 14 nov. 2007, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 6441).

15 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 14 nov. 2007, in vi­go­re dal 1° gen. 2008 (RU 2007 6441).

16 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

Art. 9 Riconoscimento delle direttive di produzione 17  

1 L’UFAG ri­co­no­sce di­ret­ti­ve di pro­du­zio­ne di di­rit­to pri­va­to co­me equi­va­len­ti a di­vie­ti di me­to­di di pro­du­zio­ne di cui all’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 4 let­te­ra a nu­me­ro 2 e let­te­ra b se:

a.
le di­ret­ti­ve di pro­du­zio­ne con­ten­go­no di­vie­ti di me­to­di di pro­du­zio­ne equi­va­len­ti ai di­vie­ti di cui all’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 4 let­te­ra a nu­me­ro 2 e let­te­ra b;
b.
l’os­ser­van­za del­le di­ret­ti­ve di pro­du­zio­ne è ga­ran­ti­ta a li­vel­lo di fab­bri­ca­zio­ne del pro­dot­to in ba­se a un pro­gram­ma di cer­ti­fi­ca­zio­ne di un en­te di cer­ti­fi­ca­zio­ne;
c.
un en­te di cer­ti­fi­ca­zio­ne con­trol­la la se­pa­ra­zio­ne del flus­so di mer­ci sia nel­la fa­se di tra­sfor­ma­zio­ne sia nel­la fa­se di com­mer­cia­liz­za­zio­ne; e
d.
un en­te di cer­ti­fi­ca­zio­ne ha emes­so una di­chia­ra­zio­ne di equi­va­len­za; il rap­por­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 13 ca­po­ver­so 3 co­sti­tui­sce il fon­da­men­to del­la di­chia­ra­zio­ne di equi­va­len­za.

2 La do­man­da di ri­co­no­sci­men­to di una di­ret­ti­va di pro­du­zio­ne è pre­sen­ta­ta all’UFAG dall’im­por­ta­to­re uti­liz­zan­do l’ap­po­si­to mo­du­lo.

3 L’UFAG co­mu­ni­ca all’im­por­ta­to­re il ri­sul­ta­to dell’esa­me.

4 La di­ret­ti­va di pro­du­zio­ne è ri­co­no­sciu­ta per un an­no, fat­ti sal­vi il rie­sa­me e la re­vo­ca, a con­di­zio­ne che la va­li­di­tà del­la di­chia­ra­zio­ne di equi­va­len­za di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­ra d inol­tra­ta con la do­man­da sia di al­me­no no­ve me­si al mo­men­to in cui è pre­sen­ta­ta la do­man­da. In ca­so con­tra­rio la du­ra­ta del ri­co­no­sci­men­to del­la di­ret­ti­va di pro­du­zio­ne è li­mi­ta­ta al­la va­li­di­tà del­la di­chia­ra­zio­ne di equi­va­len­za inol­tra­ta.

5 Se l’im­por­ta­to­re pre­sen­ta una nuo­va do­man­da al più tar­di quat­tro set­ti­ma­ne pri­ma del­la sca­den­za del­la va­li­di­tà del­la de­ci­sio­ne, l’UFAG de­ci­de pri­ma del­la sca­den­za del­la va­li­di­tà del­la de­ci­sio­ne.

6 ...18

17 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

18 In­tro­dot­to dal n. I 3 dell’O CO­VID-19 agri­col­tu­ra del 1° apr. 2020, in vi­go­re dal 2 apr. 2020 al 1° ott. 2020 (RU 2020 1141).

Art. 10 Pubblicazione 19  

1 L’UFAG pub­bli­ca pe­rio­di­ca­men­te le de­si­gna­zio­ni del­le di­ret­ti­ve di pro­du­zio­ne di di­rit­to pri­va­to ri­co­no­sciu­te co­me equi­va­len­ti a un di­vie­to di un me­to­do di pro­du­zio­ne.

2 In­di­ca a qua­li pro­dot­ti si ap­pli­ca­no que­ste di­ret­ti­ve di pro­du­zio­ne. Inol­tre, in­di­ca in par­ti­co­la­re l’im­por­ta­to­re, il Pae­se di pro­du­zio­ne del­la ma­te­ria pri­ma e l’azien­da pro­dut­tri­ce.

3 L’UFAG è li­be­ro di sce­glie­re la for­ma di pub­bli­ca­zio­ne.

19 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

Art. 11 Enti di certificazione 20  

Gli en­ti di cer­ti­fi­ca­zio­ne de­vo­no:

a.
es­se­re ac­cre­di­ta­ti per la lo­ro at­ti­vi­tà ai sen­si dell’or­di­nan­za del 17 giu­gno 199621 sull’ac­cre­di­ta­men­to e sul­la de­si­gna­zio­ne;
b.
di­spor­re di un’or­ga­niz­za­zio­ne ben de­fi­ni­ta non­ché di una pro­ce­du­ra di cer­ti­fi­ca­zio­ne e di vi­gi­lan­za (pro­ce­du­ra di con­trol­lo stan­dard) nel­la qua­le so­no fis­sa­ti in par­ti­co­la­re i cri­te­ri im­po­sti co­me one­ri al­le im­pre­se sot­to­po­ste al lo­ro con­trol­lo, non­ché un pia­no ade­gua­to di prov­ve­di­men­ti ap­pli­ca­bi­li in ca­so di ir­re­go­la­ri­tà;
c.
di­spor­re del­le com­pe­ten­ze tec­ni­che, dell’equi­pag­gia­men­to e dell’in­fra­strut­tu­ra ne­ces­sa­ri al­lo svol­gi­men­to del­le at­ti­vi­tà di con­trol­lo e di cer­ti­fi­ca­zio­ne con­for­me­men­te al­la pre­sen­te or­di­nan­za;
d.
di­spor­re di un nu­me­ro suf­fi­cien­te di col­la­bo­ra­to­ri in pos­ses­so di co­no­scen­ze tec­ni­che suf­fi­cien­ti ri­guar­dan­ti la pro­du­zio­ne ani­ma­le e suf­fi­cien­te­men­te a co­no­scen­za dei me­to­di di pro­du­zio­ne vie­ta­ti in Sviz­ze­ra giu­sta l’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 4;
e.
ga­ran­ti­re che i lo­ro col­la­bo­ra­to­ri pos­sie­da­no le qua­li­fi­che, la for­ma­zio­ne e l’espe­rien­za ne­ces­sa­rie nell’am­bi­to del­la pro­du­zio­ne ani­ma­le in ge­ne­ra­le e del­le pre­scri­zio­ni del­la pre­sen­te or­di­nan­za in par­ti­co­la­re;
f.
es­se­re in­di­pen­den­ti e li­be­ri da ogni con­flit­to d’in­te­res­se per quan­to ri­guar­da l’at­ti­vi­tà di con­trol­lo e di cer­ti­fi­ca­zio­ne in vir­tù del­la pre­sen­te or­di­nan­za;
g.
di­spor­re di un’ade­gua­ta nor­ma­ti­va per l’au­to­no­mia e la ro­ta­zio­ne dei con­trol­lo­ri; e
h.
ga­ran­ti­re che le gra­vi ir­re­go­la­ri­tà ven­ga­no co­mu­ni­ca­te im­me­dia­ta­men­te e in ma­nie­ra esau­sti­va all’UFAG.

20 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

21 RS 946.512

Art. 12 Enti di certificazione esteri 22  

1 Sen­ti­to il Ser­vi­zio di ac­cre­di­ta­men­to sviz­ze­ro, l’UFAG ri­co­no­sce gli en­ti di cer­ti­fi­ca­zio­ne este­ri, se que­sti so­no in gra­do di pro­va­re di pos­se­de­re una qua­li­fi­ca equi­va­len­te a quel­la ri­chie­sta in Sviz­ze­ra.

2 Gli en­ti di cer­ti­fi­ca­zio­ne de­vo­no se­gna­ta­men­te pro­va­re che:

a.
adem­pio­no le esi­gen­ze di cui all’ar­ti­co­lo 11;
b.
as­su­mo­no gli ob­bli­ghi di cui all’ar­ti­co­lo 13;
c.
co­no­sco­no la le­gi­sla­zio­ne sviz­ze­ra per­ti­nen­te.

3 È fat­to sal­vo l’ar­ti­co­lo 18 ca­po­ver­so 3 del­la leg­ge fe­de­ra­le del 6 ot­to­bre 199523 su­gli osta­co­li tec­ni­ci al com­mer­cio.

4 L’UFAG può ri­la­scia­re ri­co­no­sci­men­ti di du­ra­ta li­mi­ta­ta e vin­co­lar­li a one­ri. Può se­gna­ta­men­te im­por­re all’en­te di cer­ti­fi­ca­zio­ne gli one­ri se­guen­ti:

a.
uti­liz­za­re i da­ti e le in­for­ma­zio­ni rac­col­ti nell’at­ti­vi­tà di con­trol­lo esclu­si­va­men­te per fi­ni di con­trol­lo e ri­spet­ta­re le pre­scri­zio­ni sviz­ze­re re­la­ti­ve al­la pro­te­zio­ne dei da­ti;
b.
con­cor­da­re pre­ven­ti­va­men­te con l’UFAG qual­sia­si mo­di­fi­ca pre­vi­sta del­le fat­ti­spe­cie im­por­tan­ti per il ri­co­no­sci­men­to;
c.
con­trar­re un’as­si­cu­ra­zio­ne re­spon­sa­bi­li­tà ci­vi­le ap­pro­pria­ta o co­sti­tui­re ri­ser­ve suf­fi­cien­ti.

5 L’UFAG può re­vo­ca­re il ri­co­no­sci­men­to se le con­di­zio­ni e gli one­ri non so­no adem­piu­ti.

22 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

23 RS 946.51

Art. 13 Controlli 24  

1 L’en­te di cer­ti­fi­ca­zio­ne ef­fet­tua, al­me­no una vol­ta all’an­no, un con­trol­lo per im­pre­sa. Ve­ri­fi­ca se tut­te le im­pre­se che sot­to­stan­no all’ob­bli­go di cer­ti­fi­ca­zio­ne adem­pio­no in­te­gral­men­te le pre­scri­zio­ni del­la pre­sen­te or­di­nan­za.

2 Ol­tre al con­trol­lo con­dot­to an­nual­men­te, l’en­te di cer­ti­fi­ca­zio­ne ef­fet­tua con­trol­li sal­tua­ri non an­nun­cia­ti in al­me­no il 10 per cen­to del­le im­pre­se.

3 Sui con­trol­li di cui ai ca­po­ver­si 1 e 2 va re­dat­to un rap­por­to esau­sti­vo all’at­ten­zio­ne dell’UFAG che de­ve es­se­re con­tro­fir­ma­to dal­la per­so­na re­spon­sa­bi­le dell’im­pre­sa con­trol­la­ta.

24 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

Sezione 4: Disposizioni finali

Art. 14 Esecuzione  

Le au­to­ri­tà can­to­na­li pre­po­ste al con­trol­lo del­le der­ra­te ali­men­ta­ri ap­pli­ca­no la pre­sen­te or­di­nan­za se­con­do la le­gi­sla­zio­ne sul­le der­ra­te ali­men­ta­ri, sem­pre che il com­pi­to non sia sta­to af­fi­da­to all’UFAG.

Art. 15 Diritto previgente: abrogazione  

L’or­di­nan­za del 3 no­vem­bre 199925 con­cer­nen­te la di­chia­ra­zio­ne di pro­dot­ti agri­co­li ot­te­nu­ti me­dian­te me­to­di vie­ta­ti in Sviz­ze­ra è abro­ga­ta.

Art. 16 Disposizione transitoria relativa alla modifica del 20 maggio 2015 26  

Per la con­se­gna di pro­dot­ti im­por­ta­ti pri­ma del 1° gen­na­io 2016 pos­so­no es­se­re ap­pli­ca­te le pre­scri­zio­ni in ma­te­ria di di­chia­ra­zio­ne se­con­do il di­rit­to an­te­rio­re.

26 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 20 mag. 2015, in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1827).

Art. 17 Entrata in vigore  

La pre­sen­te mo­di­fi­ca en­tra in vi­go­re il 1° gen­na­io 2004.

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