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Ordinanza
sui prodotti da costruzione
(OProdC)

del 27 agosto 2014 (Stato 9 dicembre 2014)

Il Consiglio federale svizzero,

visto l’articolo 35 capoverso 1 della legge federale del 21 marzo 20141 sui prodotti da costruzione (LProdC);
in esecuzione dell’Accordo del 21 giugno 19992 tra la Confederazione Svizzera e
la Comunità europea sul reciproco riconoscimento in materia di valutazione della conformità (ARR3);
in esecuzione dell’Allegato I della Convenzione del 4 gennaio 19604 istitutiva dell’Associazione europea di libero scambio (Convenzione AELS),

ordina:

1 RS 933.0

2 RS 0.946.526.81

3 ARR (inglese: MRA = Mutual Recognition Agreement)

4 RS 0.632.31

Sezione 1: Condizioni per l’immissione in commercio e la messa a disposizione sul mercato di prodotti da costruzione

Art. 1 Requisiti di base delle opere di costruzione

(art. 3 cpv. 2 e 3 LPro­dC)

I re­qui­si­ti di ba­se del­le ope­re di co­stru­zio­ne ven­go­no con­cre­tiz­za­ti nell’al­le­ga­to 1.

Art. 2 Designazione degli atti normativi rilevanti per redigere le dichiarazioni di prestazione


(art. 3 cpv. 4 e art. 8 cpv. 3 LPro­dC)

1 Pre­via con­sul­ta­zio­ne del­la Se­gre­te­ria di Sta­to dell’eco­no­mia (SE­CO) e del­la Com­mis­sio­ne fe­de­ra­le dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne (art. 30 LPro­dC), l’Uf­fi­cio fe­de­ra­le del­le co­stru­zio­ni e del­la lo­gi­sti­ca (UF­CL) de­si­gna gli at­ti nor­ma­ti­vi dell’Unio­ne eu­ro­pea (UE) che:

a.
de­fi­ni­sco­no le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li di un pro­dot­to da co­stru­zio­ne per le qua­li, con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 8 ca­po­ver­so 3 LPro­dC, il fab­bri­can­te de­ve in tut­ti i ca­si di­chia­ra­re la pre­sta­zio­ne del pro­dot­to;
b.
de­fi­ni­sco­no i li­vel­li di so­glia di cui all’ar­ti­co­lo 8 ca­po­ver­so 3 LPro­dC per la pre­sta­zio­ne del pro­dot­to da sod­di­sfa­re in re­la­zio­ne al­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li di que­st’ul­ti­mo.

2 L’UF­CL tie­ne sul suo si­to In­ter­net un elen­co ag­gior­na­to de­gli at­ti le­gi­sla­ti­vi fe­de­ra­li con li­vel­li di so­glia che de­fi­ni­sco­no le pre­sta­zio­ni dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne da ri­spet­ta­re in re­la­zio­ne al­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li.

3 Pre­via con­sul­ta­zio­ne del­la SE­CO e del­la Com­mis­sio­ne fe­de­ra­le dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne (art. 30 LPro­dC) e fa­cen­do ri­fe­ri­men­to al­le spe­ci­fi­che tec­ni­che ar­mo­niz­za­te, l’UF­CL de­si­gna i li­vel­li di so­glia, i li­vel­li e le clas­si di pre­sta­zio­ne che il fab­bri­can­te de­ve ri­spet­ta­re in re­la­zio­ne al­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li per la si­cu­rez­za di un pro­dot­to da co­stru­zio­ne. Es­so pub­bli­ca a ta­le sco­po nel Fo­glio fe­de­ra­le un elen­co, ag­gior­nan­do­lo re­go­lar­men­te.

Art. 3 Designazione di atti normativi per la definizione di classi di prestazione e per la classificazione di prodotti da costruzione in livelli o classi di prestazione


(Art. 7 cpv. 1 LPro­dC)

Pre­via con­sul­ta­zio­ne del­la SE­CO e del­la Com­mis­sio­ne fe­de­ra­le dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne (art. 30 LPro­dC), l’UF­CL de­si­gna gli at­ti nor­ma­ti­vi dell’UE che sta­bi­li­sco­no:

a.
le clas­si di pre­sta­zio­ne in re­la­zio­ne al­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li di un pro­dot­to da co­stru­zio­ne;
b.
le con­di­zio­ni al­le qua­li si ri­tie­ne che, sen­za pro­ve o sen­za ul­te­rio­ri pro­ve, un pro­dot­to da co­stru­zio­ne rien­tri in un cer­to li­vel­lo di so­glia o una cer­ta clas­se di pre­sta­zio­ne.

Art. 4 Procedura di valutazione e verifica della costanza della prestazione

(art. 6 LPro­dC)

1 La pro­ce­du­ra di va­lu­ta­zio­ne e la ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne in re­la­zio­ne al­le lo­ro ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li ven­go­no ef­fet­tua­te se­con­do uno dei si­ste­mi con­te­nu­ti nell’al­le­ga­to 2 nu­me­ro 1.

2 Pre­via con­sul­ta­zio­ne del­la SE­CO e del­la Com­mis­sio­ne fe­de­ra­le dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne (art. 30 LPro­dC), l’UF­CL de­si­gna gli at­ti nor­ma­ti­vi dell’UE che de­fi­ni­sco­no qua­li si­ste­mi van­no ap­pli­ca­ti a qua­le pro­dot­to da co­stru­zio­ne o a qua­le fa­mi­glia di pro­dot­ti da co­stru­zio­ne o a qua­le ca­rat­te­ri­sti­ca es­sen­zia­le.

Art. 5 Procedure semplificate per determinare il prodotto-tipo

(art. 6 cpv. 3 lett. a LPro­dC)

1 In con­for­mi­tà con la spe­ci­fi­ca tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta ap­pli­ca­bi­le o con l’at­to nor­ma­ti­vo de­si­gna­to ap­pli­ca­bi­le se­con­do l’ar­ti­co­lo 3 let­te­ra b, un fab­bri­can­te, ri­guar­do a una o più ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li del pro­dot­to da co­stru­zio­ne che im­met­te in com­mer­cio, può di­chia­ra­re sen­za ul­te­rio­re esa­me o cal­co­lo che il pro­dot­to cor­ri­spon­de a un da­to li­vel­lo o a una da­ta clas­se di pre­sta­zio­ne.

2 Il fab­bri­can­te può re­di­ge­re la sua di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne del pro­dot­to ba­san­do­si su tut­ti i ri­sul­ta­ti di pro­va ot­te­nu­ti per un al­tro pro­dot­to, o su par­te di es­si, se:

a.
il suo pro­dot­to da co­stru­zio­ne rien­tra nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne di una nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta;
b.
il pro­dot­to da co­stru­zio­ne cor­ri­spon­de al pro­dot­to–ti­po dell’al­tro pro­dot­to da co­stru­zio­ne già fab­bri­ca­to il cui fab­bri­can­te ha sot­to­po­sto a pro­ve in con­for­mi­tà con la me­de­si­ma nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta; e
c.
ha l’au­to­riz­za­zio­ne dell’al­tro fab­bri­can­te di usa­re ta­li ri­sul­ta­ti di pro­va.

3 In un ca­so di cui al ca­po­ver­so 2 l’al­tro fab­bri­can­te ri­ma­ne re­spon­sa­bi­le dell’esat­tez­za, dell’af­fi­da­bi­li­tà e del­la sta­bi­li­tà dei ri­sul­ta­ti di pro­va.

4 Il fab­bri­can­te può re­di­ge­re la sua di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne del pro­dot­to ba­san­do­si su tut­ti i ri­sul­ta­ti di pro­va dell’in­sie­me o del com­po­nen­te a lui for­ni­ti, o su par­te di es­si, se:

a.
il suo pro­dot­to da co­stru­zio­ne rien­tra nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne di una spe­ci­fi­ca tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta;
b.
il pro­dot­to da co­stru­zio­ne è un in­sie­me di com­po­nen­ti che es­so stes­so as­sem­bla in ba­se a pre­ci­se istru­zio­ni del for­ni­to­re dell’in­sie­me o di un suo com­po­nen­te;
c.
il for­ni­to­re ha già sot­to­po­sto a pro­ve l’in­sie­me o il com­po­nen­te per una o più ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li con­for­me­men­te al­la per­ti­nen­te spe­ci­fi­ca tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta; e
d.
ha l’au­to­riz­za­zio­ne del for­ni­to­re in que­stio­ne di usa­re i ri­sul­ta­ti di pro­va ot­te­nu­ti.

5 In un ca­so di cui al ca­po­ver­so 4 il for­ni­to­re ri­ma­ne re­spon­sa­bi­le dell’esat­tez­za, dell’af­fi­da­bi­li­tà e del­la sta­bi­li­tà dei ri­sul­ta­ti di pro­va.

6 In ca­so di pro­ce­du­ra sem­pli­fi­ca­ta di cui ai ca­po­ver­si 1, 2 e 4, il fab­bri­can­te de­ve di­mo­stra­re me­dian­te una do­cu­men­ta­zio­ne ade­gua­ta di ri­spet­ta­re le con­di­zio­ni del­la pro­ce­du­ra scel­ta.

7 Se il pro­dot­to da co­stru­zio­ne di cui ai ca­po­ver­si 1, 2 e 4 ap­par­tie­ne a una fa­mi­glia di pro­dot­ti da co­stru­zio­ne per la qua­le il si­ste­ma di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne ap­pli­ca­bi­le è il si­ste­ma 1+ o 1 di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ro 1, la do­cu­men­ta­zio­ne ri­chie­sta al ca­po­ver­so 6 è ve­ri­fi­ca­ta da un or­ga­ni­smo di cer­ti­fi­ca­zio­ne del pro­dot­to di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ro 2.1.

Art. 6 Uso delle procedure semplificate da parte di microimprese

(art. 6 cpv. 3 lett. b LPro­dC)

1 Le mi­croim­pre­se che fab­bri­ca­no pro­dot­ti da co­stru­zio­ne che rien­tra­no nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne di una nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta se­con­do l’ar­ti­co­lo 12 ca­po­ver­so 1 LPro­dC pos­so­no pro­ce­de­re al­le se­guen­ti sem­pli­fi­ca­zio­ni per il si­ste­ma di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ro 1:

a.
se la nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta pre­ve­de un si­ste­ma 3 o 4, la mi­croim­pre­sa può so­sti­tui­re i me­to­di con­tem­pla­ti dal­la nor­ma per de­ter­mi­na­re il pro­dot­to–ti­po in ba­se a pro­ve di ti­po con al­tri me­to­di;
b.
le mi­croim­pre­se pos­so­no inol­tre trat­ta­re i pro­dot­ti da co­stru­zio­ne cui si ap­pli­ca il si­ste­ma 3 con­for­me­men­te al­le di­spo­si­zio­ni re­la­ti­ve al si­ste­ma 4.

2 Se usa ta­li pro­ce­du­re sem­pli­fi­ca­te, il fab­bri­can­te de­ve di­mo­stra­re me­dian­te una do­cu­men­ta­zio­ne ade­gua­ta di sod­di­sfa­re le con­di­zio­ni di cui al ca­po­ver­so 1 e i re­qui­si­ti in vi­go­re.

Art. 7 Procedure semplificate per i prodotti da costruzione che non sono fabbricati in serie

(art. 6 cpv. 3 lett. c LPro­dC)

1 Il fab­bri­can­te di un pro­dot­to da co­stru­zio­ne può so­sti­tui­re con una do­cu­men­ta­zio­ne ade­gua­ta la par­te del si­ste­ma ap­pli­ca­bi­le di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ro 1, ri­guar­dan­te la va­lu­ta­zio­ne del­la pre­sta­zio­ne, se il pro­dot­to da co­stru­zio­ne:

a.
rien­tra nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne di una nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta se­con­do l’ar­ti­co­lo 12 ca­po­ver­so 1 LPro­dC;
b.
è fab­bri­ca­to in un uni­co esem­pla­re a se­gui­to di una spe­ci­fi­ca or­di­na­zio­ne o su spe­ci­fi­ca del com­mit­ten­te in un pro­ces­so non in se­rie; e
c.
è in­stal­la­to in una sin­go­la e iden­ti­fi­ca­ta ope­ra di co­stru­zio­ne.

2 Me­dian­te una do­cu­men­ta­zio­ne ade­gua­ta, con­te­nen­te una de­scri­zio­ne dei me­to­di ap­pli­ca­ti, il fab­bri­can­te di­mo­stra di sod­di­sfa­re le con­di­zio­ni di cui al ca­po­ver­so 1 e i re­qui­si­ti in vi­go­re.

3 Se il pro­dot­to da co­stru­zio­ne di cui al ca­po­ver­so 1 ap­par­tie­ne a una fa­mi­glia di pro­dot­ti da co­stru­zio­ne per la qua­le il si­ste­ma di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne ap­pli­ca­bi­le sa­reb­be il si­ste­ma 1+ o 1 di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ro 1, la do­cu­men­ta­zio­ne ade­gua­ta è ve­ri­fi­ca­ta da un or­ga­ni­smo di cer­ti­fi­ca­zio­ne del pro­dot­to di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ro 2.1.

Art. 8 Contenuto della dichiarazione di prestazione

(art. 8 cpv. 6 LPro­dC)

1 La di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne con­tie­ne in par­ti­co­la­re le se­guen­ti in­di­ca­zio­ni:

a.
il rin­vio al pro­dot­to–ti­po per il qua­le la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne è sta­ta re­dat­ta;
b.
i si­ste­mi di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne del pro­dot­to da co­stru­zio­ne di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ro 1;
c.
il nu­me­ro di ri­fe­ri­men­to e la da­ta di pub­bli­ca­zio­ne del­la spe­ci­fi­ca tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta usa­ta per la va­lu­ta­zio­ne di cia­scu­na ca­rat­te­ri­sti­ca es­sen­zia­le;
d.
se del ca­so, il nu­me­ro di ri­fe­ri­men­to at­tri­bui­to dal fab­bri­can­te al­la do­cu­men­ta­zio­ne uti­liz­za­ta ai fi­ni di cui agli ar­ti­co­li 5–7 e i re­qui­si­ti ai qua­li il fab­bri­can­te di­chia­ra che il pro­dot­to ri­spon­de.

2 La di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne con­tie­ne quan­to se­gue:

a.
gli usi pre­vi­sti del pro­dot­to da co­stru­zio­ne, con­for­me­men­te al­la spe­ci­fi­ca tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta ap­pli­ca­bi­le;
b.
un elen­co del­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li sta­bi­li­te in que­ste spe­ci­fi­che tec­ni­che ar­mo­niz­za­te per gli usi pre­vi­sti di­chia­ra­ti;
c.
la pre­sta­zio­ne di al­me­no una del­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li del pro­dot­to da co­stru­zio­ne per­ti­nen­ti agli usi pre­vi­sti di­chia­ra­ti;
d.
se del ca­so, la pre­sta­zio­ne del pro­dot­to da co­stru­zio­ne, espres­sa in li­vel­li o clas­si, o in una de­scri­zio­ne e, ove ne­ces­sa­rio, sul­la ba­se di un cal­co­lo, in re­la­zio­ne a quel­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li de­ter­mi­na­te in con­for­mi­tà con l’ar­ti­co­lo 2 ca­po­ver­so 1; e
e.
l’in­di­ca­zio­ne del­le let­te­re «NPD» («No Per­for­man­ce De­ter­mi­ned» / nes­su­na pre­sta­zio­ne de­ter­mi­na­ta) per le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li elen­ca­te, per le qua­li non è di­chia­ra­ta la pre­sta­zio­ne.

3 Inol­tre, la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne de­scri­ve la pre­sta­zio­ne del­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li del pro­dot­to da co­stru­zio­ne con­cer­nen­ti gli usi pre­vi­sti per i qua­li oc­cor­re te­ne­re con­to del­le di­spo­si­zio­ni de­gli or­ga­ni com­pe­ten­ti del­la Con­fe­de­ra­zio­ne, dei Can­to­ni o del­le Par­ti all’ARR e al­la Con­ven­zio­ne AELS re­la­ti­ve agli usi pre­vi­sti nel luo­go in cui il fab­bri­can­te in­ten­de met­te­re a di­spo­si­zio­ne sul mer­ca­to il pro­dot­to da co­stru­zio­ne.

4 Se per un pro­dot­to da co­stru­zio­ne è sta­ta ri­la­scia­ta una va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea, la pre­sta­zio­ne del pro­dot­to in que­stio­ne va di­chia­ra­ta, espres­sa in li­vel­li o clas­si o in una de­scri­zio­ne, in re­la­zio­ne a tut­te le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li con­te­nu­te nel­la cor­ri­spon­den­te va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea.

5 La di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne è re­dat­ta in ba­se al mo­del­lo di cui all’al­le­ga­to 3.

Art. 9 Messa a disposizione della dichiarazione di prestazione

(art. 10 cpv. 1 lett. a e b e art. 10 cpv. 3 LPro­dC)

1 Per cia­scun pro­dot­to per il qua­le oc­cor­re re­di­ge­re una di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne, que­st’ul­ti­ma de­ve es­se­re mes­sa a di­spo­si­zio­ne in for­ma car­ta­cea o elet­tro­ni­ca.

2 Se a un uti­liz­za­to­re è for­ni­to un lot­to del­lo stes­so pro­dot­to, es­so de­ve es­se­re ac­com­pa­gna­to sol­tan­to da un esem­pla­re del­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne.

3 Se un uti­liz­za­to­re lo esi­ge, gli de­ve es­se­re mes­sa a di­spo­si­zio­ne una co­pia car­ta­cea del­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne.

4 Pre­via con­sul­ta­zio­ne del­la SE­CO e del­la Com­mis­sio­ne fe­de­ra­le dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne (art. 30 LPro­dC), l’UF­CL de­si­gna gli at­ti nor­ma­ti­vi dell’UE che

a.
sta­bi­li­sco­no le con­di­zio­ni per la mes­sa a di­spo­si­zio­ne del­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne su un si­to web;
b.
sta­bi­li­sco­no, per fa­mi­glie di pro­dot­ti da co­stru­zio­ne sul­la ba­se dell’aspet­ta­ti­va di vi­ta o del­la ri­le­van­za del pro­dot­to da co­stru­zio­ne per le ope­re di co­stru­zio­ne, il ter­mi­ne di con­ser­va­zio­ne del­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne e del­la do­cu­men­ta­zio­ne tec­ni­ca dall’im­mis­sio­ne in com­mer­cio di un pro­dot­to da co­stru­zio­ne.

5 Il ter­mi­ne fis­sa­to ai sen­si del ca­po­ver­so 4 let­te­ra b si ap­pli­ca an­che qua­le ter­mi­ne ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 10 ca­po­ver­so 3 LPro­dC dall’im­mis­sio­ne in com­mer­cio del pro­dot­to da co­stru­zio­ne. Se non è sta­to fis­sa­to un ter­mi­ne di­ver­gen­te ai sen­si del ca­po­ver­so 4 let­te­ra b, es­so è in en­tram­bi i ca­si di 10 an­ni dall’im­mis­sio­ne in com­mer­cio del pro­dot­to da co­stru­zio­ne.

6 La di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne de­ve es­se­re re­dat­ta in al­me­no una lin­gua uf­fi­cia­le.

Sezione 2: Prescrizioni per gli operatori economici

Art. 10 Prescrizioni per i fabbricanti

(art. 10 cpv. 1 LPro­dC)

1 Qua­le ba­se del­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne, il fab­bri­can­te re­di­ge una do­cu­men­ta­zio­ne tec­ni­ca de­scri­ven­do tut­ti gli ele­men­ti per­ti­nen­ti, re­la­ti­vi al ri­chie­sto si­ste­ma di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne.

2 Il fab­bri­can­te im­met­te in com­mer­cio o met­te a di­spo­si­zio­ne sul mer­ca­to uni­ca­men­te pro­dot­ti che sod­di­sfa­no i re­qui­si­ti ge­ne­ra­li di si­cu­rez­za di cui all’ar­ti­co­lo 4 LPro­dC.

3 Se non è re­dat­ta una di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne, i se­guen­ti ob­bli­ghi del fab­bri­can­te si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia.

4 Il fab­bri­can­te con­ser­va la do­cu­men­ta­zio­ne tec­ni­ca e la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne con­for­me­men­te al ter­mi­ne di cui all’ar­ti­co­lo 9 ca­po­ver­so 4 let­te­ra b e ca­po­ver­so 5.

5 Il fab­bri­can­te ga­ran­ti­sce me­dian­te per­ti­nen­ti pro­ce­du­re che la pre­sta­zio­ne di­chia­ra­ta sia as­si­cu­ra­ta du­re­vol­men­te nel ca­so di una pro­du­zio­ne in se­rie. Si tie­ne ade­gua­ta­men­te con­to del­le mo­di­fi­che ap­por­ta­te al pro­dot­to–ti­po e al­le spe­ci­fi­che tec­ni­che ar­mo­niz­za­te ap­pli­ca­bi­li. Se ri­sul­ta ne­ces­sa­rio per as­si­cu­ra­re l’esat­tez­za, l’af­fi­da­bi­li­tà e la sta­bi­li­tà del­la pre­sta­zio­ne di­chia­ra­ta di un pro­dot­to da co­stru­zio­ne, il fab­bri­can­te ese­gue pro­ve a cam­pio­ne sui pro­dot­ti da co­stru­zio­ne im­mes­si in com­mer­cio o mes­si a di­spo­si­zio­ne sul mer­ca­to, di­spo­ne in­da­gi­ni e, se del ca­so, tie­ne un re­gi­stro dei re­cla­mi, dei pro­dot­ti non con­for­mi e dei ri­chia­mi di pro­dot­ti. Tie­ne al cor­ren­te i di­stri­bu­to­ri di ta­li con­trol­li.

6 Il fab­bri­can­te as­si­cu­ra che i suoi pro­dot­ti re­chi­no un nu­me­ro di ti­po, lot­to, se­rie o qual­sia­si al­tro ele­men­to che ne con­sen­ta l’iden­ti­fi­ca­zio­ne, op­pu­re, se la di­men­sio­ne o la na­tu­ra del pro­dot­to da co­stru­zio­ne non lo con­sen­te, che le in­for­ma­zio­ni ri­chie­ste fi­gu­ri­no sull’im­bal­lag­gio o in un do­cu­men­to di ac­com­pa­gna­men­to.

7 Il fab­bri­can­te in­di­ca sul pro­dot­to da co­stru­zio­ne op­pu­re, ove ciò non sia pos­si­bi­le, sul suo im­bal­lag­gio o sul do­cu­men­to di ac­com­pa­gna­men­to il suo no­me, la sua de­no­mi­na­zio­ne com­mer­cia­le re­gi­stra­ta o il suo mar­chio re­gi­stra­to e l’in­di­riz­zo cui può es­se­re con­tat­ta­to. L’in­di­riz­zo de­ve in­di­ca­re un uni­co pun­to in cui il fab­bri­can­te può es­se­re con­tat­ta­to.

8 Se met­te un pro­dot­to da co­stru­zio­ne a di­spo­si­zio­ne sul mer­ca­to, il fab­bri­can­te as­si­cu­ra che il pro­dot­to sia ac­com­pa­gna­to dal­le ne­ces­sa­rie istru­zio­ni per l’uso e dal­le in­for­ma­zio­ni sul­la si­cu­rez­za. Ta­li in­for­ma­zio­ni de­vo­no se­gna­la­re il po­ten­zia­le di ri­schio spe­ci­fi­co del pro­dot­to da co­stru­zio­ne. A se­con­da del pro­dot­to da co­stru­zio­ne, ta­li in­for­ma­zio­ni pos­so­no es­se­re re­se no­te me­dian­te:

a.
l’eti­chet­ta­tu­ra e la pre­sen­ta­zio­ne del pro­dot­to;
b.
l’im­bal­lag­gio e le istru­zio­ni per l’as­sem­blag­gio, l’in­stal­la­zio­ne e la ma­nu­ten­zio­ne del pro­dot­to;
c.
av­ver­ten­ze e con­si­gli di pru­den­za.

9 Le in­for­ma­zio­ni sul­la si­cu­rez­za de­vo­no es­se­re re­dat­te nel­la lin­gua uf­fi­cia­le del­la re­gio­ne in cui il pro­dot­to sa­rà pre­su­mi­bil­men­te uti­liz­za­to. Gli ar­ti­co­li 8 e 11 dell’or­di­nan­za del 19 mag­gio 20105 sul­la si­cu­rez­za dei pro­dot­ti si ap­pli­ca­no a ti­to­lo com­ple­ti­vo.

10 Un fab­bri­can­te che ri­tie­ne o ha mo­ti­vo di cre­de­re che un pro­dot­to da co­stru­zio­ne che ha im­mes­so in com­mer­cio o che ha mes­so a di­spo­si­zio­ne sul mer­ca­to non sia con­for­me al­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne o non sod­di­sfi al­tri re­qui­si­ti del­la LPro­dC o del­la pre­sen­te or­di­nan­za, adot­ta im­me­dia­ta­men­te le mi­su­re cor­ret­ti­ve ne­ces­sa­rie af­fin­ché il pro­dot­to da co­stru­zio­ne ri­spon­da ai re­qui­si­ti, lo ri­ti­ra o lo ri­chia­ma.

11 Se con­sta­ta che il suo pro­dot­to da co­stru­zio­ne pre­sen­ta ri­schi, il fab­bri­can­te co­mu­ni­ca al com­pe­ten­te or­ga­no di vi­gi­lan­za del mer­ca­to, in una lin­gua uf­fi­cia­le o in in­gle­se:

a.
tut­te le in­for­ma­zio­ni che con­sen­to­no un’iden­ti­fi­ca­zio­ne pre­ci­sa del pro­dot­to da co­stru­zio­ne;
b.
una de­scri­zio­ne com­ple­ta del ri­schio che può pre­sen­ta­re il pro­dot­to da co­stru­zio­ne;
c.
tut­te le in­for­ma­zio­ni di­spo­ni­bi­li su co­lo­ro da cui ha ri­ce­vu­to il pro­dot­to e, sal­vo con­se­gna di­ret­ta agli uten­ti, su co­lo­ro a cui lo ha con­se­gna­to;
d.
le mi­su­re adot­ta­te per pre­ve­ni­re il ri­schio, co­me av­ver­ten­ze, bloc­co del­le ven­di­te, ri­ti­ro o ri­chia­mo.

Art. 11 Prescrizioni per gli importatori

(art. 10 cpv. 1 LPro­dC)

1 Un im­por­ta­to­re im­met­te in com­mer­cio so­la­men­te pro­dot­ti da co­stru­zio­ne che sod­di­sfa­no le con­di­zio­ni del­la LPro­dC e del­la pre­sen­te or­di­nan­za.

2 Pri­ma di im­met­te­re in com­mer­cio un pro­dot­to da co­stru­zio­ne, l’im­por­ta­to­re si ac­cer­ta che:

a.
il fab­bri­can­te ab­bia va­lu­ta­to e ve­ri­fi­ca­to la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne;
b.
il fab­bri­can­te ab­bia re­dat­to la do­cu­men­ta­zio­ne tec­ni­ca di cui all’ar­ti­co­lo 10 ca­po­ver­so 1 e la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 8 LPro­dC;
c.
il pro­dot­to da co­stru­zio­ne sia ac­com­pa­gna­to dai do­cu­men­ti ne­ces­sa­ri; e
d.
il fab­bri­can­te ab­bia ri­spet­ta­to i re­qui­si­ti di cui all’ar­ti­co­lo 10 ca­po­ver­si 6 e 7.

3 Se un im­por­ta­to­re ri­tie­ne o ha ra­gio­ne di cre­de­re che il pro­dot­to da co­stru­zio­ne non sia con­for­me al­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne o non ri­spon­da ad al­tri re­qui­si­ti del­la LPro­dC o del­la pre­sen­te or­di­nan­za, im­met­te il pro­dot­to da co­stru­zio­ne in com­mer­cio sol­tan­to quan­do è con­for­me al­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne che lo ac­com­pa­gna e ri­spon­de ai re­qui­si­ti o do­po che la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne è sta­ta cor­ret­ta. Se il pro­dot­to da co­stru­zio­ne pre­sen­ta un ri­schio, l’im­por­ta­to­re lo no­ti­fi­ca al fab­bri­can­te e agli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to.

4 L’im­por­ta­to­re in­di­ca sul pro­dot­to da co­stru­zio­ne op­pu­re, ove ciò non sia pos­si­bi­le, sul suo im­bal­lag­gio o sul do­cu­men­to di ac­com­pa­gna­men­to il suo no­me, la sua de­no­mi­na­zio­ne com­mer­cia­le re­gi­stra­ta o il suo mar­chio re­gi­stra­to e l’in­di­riz­zo cui può es­se­re con­tat­ta­to.

5 Se met­te un pro­dot­to da co­stru­zio­ne a di­spo­si­zio­ne sul mer­ca­to, l’im­por­ta­to­re as­si­cu­ra che il pro­dot­to sia ac­com­pa­gna­to dal­le ne­ces­sa­rie in­for­ma­zio­ni sul­la si­cu­rez­za. Per que­ste ul­ti­me, si ap­pli­ca per ana­lo­gia l’ar­ti­co­lo 10 ca­po­ver­si 8 e 9.

6 Fin­ché un pro­dot­to da co­stru­zio­ne è sot­to la sua re­spon­sa­bi­li­tà, l’im­por­ta­to­re ga­ran­ti­sce che le con­di­zio­ni di con­ser­va­zio­ne o di tra­spor­to non lo al­te­ri­no a un pun­to ta­le da non cor­ri­spon­de­re più al­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne o da non es­se­re più con­for­me agli al­tri re­qui­si­ti di cui al­la LPro­dC e al­la pre­sen­te or­di­nan­za.

7 Se ri­sul­ta ne­ces­sa­rio per as­si­cu­ra­re l’esat­tez­za, l’af­fi­da­bi­li­tà e la sta­bi­li­tà del­la pre­sta­zio­ne di­chia­ra­ta di un pro­dot­to da co­stru­zio­ne, l’im­por­ta­to­re ese­gue pro­ve a cam­pio­ne sui pro­dot­ti da co­stru­zio­ne im­mes­si in com­mer­cio o mes­si a di­spo­si­zio­ne sul mer­ca­to, di­spo­ne in­da­gi­ni e, se del ca­so, tie­ne un re­gi­stro dei re­cla­mi, dei pro­dot­ti non con­for­mi e dei ri­chia­mi di pro­dot­ti. Tie­ne al cor­ren­te i di­stri­bu­to­ri di ta­li con­trol­li.

8 Per il pe­rio­do di cui all’ar­ti­co­lo 10 ca­po­ver­so 4, l’im­por­ta­to­re tie­ne una di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne a di­spo­si­zio­ne del com­pe­ten­te or­ga­no di vi­gi­lan­za del mer­ca­to e ga­ran­ti­sce che, su ri­chie­sta, la do­cu­men­ta­zio­ne tec­ni­ca sia mes­sa a di­spo­si­zio­ne di ta­le or­ga­no.

9 L’ar­ti­co­lo 10 ca­po­ver­si 2, 3, 10 e 11 si ap­pli­ca per ana­lo­gia all’im­por­ta­to­re.

Art. 12 Prescrizioni per i mandatari

(art. 10 cpv. 1 LPro­dC)

1 Un fab­bri­can­te può no­mi­na­re, me­dian­te man­da­to scrit­to, un man­da­ta­rio.

2 Il man­da­ta­rio ese­gue i com­pi­ti spe­ci­fi­ca­ti nel man­da­to. Nel man­da­to so­no tra­sfe­ri­ti al man­da­ta­rio al­me­no i se­guen­ti com­pi­ti:

a.
il man­da­ta­rio tie­ne la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne e la do­cu­men­ta­zio­ne tec­ni­ca a di­spo­si­zio­ne de­gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to du­ran­te il ter­mi­ne di cui all’ar­ti­co­lo 9 ca­po­ver­si 4 let­te­ra b e 5;
b.
su ri­chie­sta de­gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to, il man­da­ta­rio for­ni­sce lo­ro tut­te le in­for­ma­zio­ni e tut­ti i do­cu­men­ti per pro­va­re che il pro­dot­to da co­stru­zio­ne è con­for­me al­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne e sod­di­sfa gli al­tri re­qui­si­ti del­la LPro­dC e del­la pre­sen­te or­di­nan­za;
c.
su ri­chie­sta de­gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to, il man­da­ta­rio col­la­bo­ra con es­si a tut­te le mi­su­re pre­se per pre­ve­ni­re i ri­schi che pos­so­no pre­sen­ta­re pro­dot­ti da co­stru­zio­ne, sem­pre che le mi­su­re fac­cia­no par­te dei com­pi­ti spe­ci­fi­ca­ti nel suo man­da­to.

3 La re­da­zio­ne del­la do­cu­men­ta­zio­ne tec­ni­ca non fa par­te del man­da­to del man­da­ta­rio.

Art. 13 Prescrizioni per i distributori

(art. 10 cpv. 1 LPro­dC)

1 Pri­ma di met­te­re un pro­dot­to da co­stru­zio­ne a di­spo­si­zio­ne sul mer­ca­to, il di­stri­bu­to­re si ac­cer­ta che il pro­dot­to sia ac­com­pa­gna­to dai do­cu­men­ti ri­chie­sti dal­la LPro­dC e dal­la pre­sen­te or­di­nan­za. Per le in­for­ma­zio­ni sul­la si­cu­rez­za, si ap­pli­ca per ana­lo­gia l’ar­ti­co­lo 10 ca­po­ver­si 8 e 9. Il di­stri­bu­to­re si as­si­cu­ra al­tre­sì che il fab­bri­can­te e l’im­por­ta­to­re ab­bia­no sod­di­sfat­to i re­qui­si­ti di cui, ri­spet­ti­va­men­te, all’ar­ti­co­lo 10 ca­po­ver­si 6 e 7 e all’ar­ti­co­lo 11 ca­po­ver­so 4.

2 Se ri­tie­ne o ha ra­gio­ne di cre­de­re che il pro­dot­to da co­stru­zio­ne non sia con­for­me al­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne o non ri­spon­da ad al­tri re­qui­si­ti del­la LPro­dC o del­la pre­sen­te or­di­nan­za, il di­stri­bu­to­re met­te il pro­dot­to da co­stru­zio­ne a di­spo­si­zio­ne sul mer­ca­to so­la­men­te quan­do è con­for­me al­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne che lo ac­com­pa­gna e ri­spon­de a que­sti al­tri re­qui­si­ti o do­po che la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne è sta­ta cor­ret­ta.

3 Inol­tre, se il pro­dot­to da co­stru­zio­ne pre­sen­ta un ri­schio, il di­stri­bu­to­re lo no­ti­fi­ca al fab­bri­can­te, all’im­por­ta­to­re e al com­pe­ten­te or­ga­no di vi­gi­lan­za del mer­ca­to.

4 L’ar­ti­co­lo 10 ca­po­ver­si 2, 3, 10 e 11 e l’ar­ti­co­lo 11 ca­po­ver­so 6 si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia al di­stri­bu­to­re.

Sezione 3: Specifiche tecniche

Art. 14 Contenuti delle norme tecniche armonizzate

(art. 11 e art. 12 LPro­dC)

Af­fin­ché pos­sa es­se­re de­si­gna­ta, una nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­ve con­te­ne­re quan­to se­gue:

a.
i me­to­di e i cri­te­ri per va­lu­ta­re la pre­sta­zio­ne dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne in re­la­zio­ne al­le lo­ro ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li e, se pre­vi­sto dal man­da­to, con ri­fe­ri­men­to a un uso pre­vi­sto dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne che rien­tra­no nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne del­la nor­ma;
b.
ove ap­pro­pria­to, me­to­di me­no one­ro­si del­le pro­ve per va­lu­ta­re la pre­sta­zio­ne dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne in re­la­zio­ne al­le lo­ro ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li, sen­za met­te­re a ri­schio l’esat­tez­za, l’af­fi­da­bi­li­tà e la sta­bi­li­tà dei ri­sul­ta­ti;
c.
nor­ma­ti­ve ri­guar­dan­ti il con­trol­lo del­la pro­du­zio­ne in fab­bri­ca ap­pli­ca­bi­le, te­nu­to con­to del­le par­ti­co­la­ri con­di­zio­ni del pro­ces­so di fab­bri­ca­zio­ne del pro­dot­to da co­stru­zio­ne in­te­res­sa­to; e
d.
i det­ta­gli tec­ni­ci ne­ces­sa­ri per ap­pli­ca­re il si­ste­ma di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne.

Art. 15 Designazione delle norme tecniche armonizzate

(art. 12 cpv. 1 LPro­dC)

1 L’UF­CL de­si­gna nel Fo­glio fe­de­ra­le il ti­to­lo del­le nor­me ar­mo­niz­za­te, il ri­fe­ri­men­to e l’in­di­ca­zio­ne dell’en­te pres­so cui so­no ot­te­ni­bi­li e ag­gior­na re­go­lar­men­te l’elen­co.

2 L’elen­co con­tie­ne an­che in­di­ca­zio­ni sul pe­rio­do in cui, ol­tre a una spe­ci­fi­ca tec­ni­ca esi­sten­te, è pos­si­bi­le usa­re la nor­ma ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta (pe­rio­do di coe­si­sten­za). A tal fi­ne, va­le quan­to se­gue:

a.
dal­la da­ta di ini­zio del pe­rio­do di coe­si­sten­za è pos­si­bi­le usa­re la nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta se­con­do il ca­po­ver­so 1 per re­di­ge­re una di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne re­la­ti­va a un pro­dot­to da co­stru­zio­ne che rien­tra nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne del­la nor­ma;
b.
sca­du­to il pe­rio­do di coe­si­sten­za, è pos­si­bi­le usa­re sol­tan­to la nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta se­con­do il ca­po­ver­so 1 qua­le ba­se per re­di­ge­re la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne re­la­ti­va a un pro­dot­to da co­stru­zio­ne che rien­tra nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne del­la nor­ma. Ri­man­go­no ap­pli­ca­bi­li gli ar­ti­co­li 5–7.

3 Al­la da­ta di de­si­gna­zio­ne del­la nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta di cui all’al­le­ga­to 1, gli or­ga­ni­smi di nor­ma­liz­za­zio­ne na­zio­na­li so­no te­nu­ti a in­tro­dur­re le nor­me tec­ni­che ar­mo­niz­za­te qua­le uni­ca nor­ma ap­pli­ca­bi­le per il per­ti­nen­te am­bi­to nor­ma­ti­vo.

4 Se nel­lo stes­so am­bi­to nor­ma­ti­vo di una nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta, de­si­gna­ta se­con­do il ca­po­ver­so 1, esi­sto­no nor­me na­zio­na­li, que­ste de­vo­no es­se­re abro­ga­te da­gli or­ga­ni­smi di nor­ma­liz­za­zio­ne na­zio­na­li con la fi­ne del pe­rio­do di coe­si­sten­za.

5 Con la de­si­gna­zio­ne so­no inol­tre ap­pli­ca­bi­li i se­guen­ti ele­men­ti che even­tual­men­te pos­so­no es­se­re con­te­nu­ti in una nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta:

a.
le clas­si di pre­sta­zio­ne in re­la­zio­ne al­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li di un pro­dot­to da co­stru­zio­ne;
b.
le con­di­zio­ni al­le qua­li si ri­tie­ne che, sen­za pro­ve o sen­za ul­te­rio­ri pro­ve, un pro­dot­to da co­stru­zio­ne rien­tri in un cer­to li­vel­lo o in una cer­ta clas­se di pre­sta­zio­ne.

Art. 16 Designazione di altre norme tecniche

(art. 12 cpv. 2 LPro­dC)

L’UF­CL de­si­gna nel Fo­glio fe­de­ra­le il ti­to­lo e il ri­fe­ri­men­to o l’en­te pres­so cui so­no ot­te­ni­bi­li le al­tre nor­me tec­ni­che che pos­so­no es­se­re de­si­gna­te se­con­do l’ar­ti­co­lo 12 ca­po­ver­so 2 LPro­dC e ag­gior­na re­go­lar­men­te l’elen­co.

Art. 17 Obblighi degli organismi di valutazione tecnica nella procedura per l’elaborazione di un documento per la valutazione europea

(art. 13 cpv. 4 LPro­dC)

1 Se il fab­bri­can­te pre­sen­ta a un or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca una ri­chie­sta di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea per un pro­dot­to da co­stru­zio­ne, il fab­bri­can­te e l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca re­spon­sa­bi­le in se­gui­to al­la pre­sen­ta­zio­ne del­la ri­chie­sta con­clu­do­no un ac­cor­do sul­la tu­te­la del se­gre­to com­mer­cia­le e del­la ri­ser­va­tez­za, sem­pre che il pri­mo lo ri­chie­da.

2 In se­gui­to, il fab­bri­can­te sot­to­po­ne all’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca un fa­sci­co­lo tec­ni­co che de­scri­ve il pro­dot­to da co­stru­zio­ne, l’uso pre­vi­sto e le mo­da­li­tà di con­trol­lo del­la pro­du­zio­ne in fab­bri­ca.

3 L’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca cui per­vie­ne una ri­chie­sta di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea co­mu­ni­ca al fab­bri­can­te co­me pro­ce­de­re nel mo­do se­guen­te:

a.
se il pro­dot­to da co­stru­zio­ne rien­tra in­te­ra­men­te nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne di una nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta, l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca in­for­ma il fab­bri­can­te che per il pro­dot­to da co­stru­zio­ne non può es­se­re ri­la­scia­ta una va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea;
b.
se il pro­dot­to da co­stru­zio­ne rien­tra in­te­ra­men­te nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne di un do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea, l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca in­for­ma il fab­bri­can­te che que­sto do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea ser­vi­rà da ba­se per la va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea da re­di­ge­re;
c.
se il pro­dot­to da co­stru­zio­ne non rien­tra o non rien­tra in­te­ra­men­te nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne di una spe­ci­fi­ca tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta, l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca con­se­gue un do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 13 ca­po­ver­so 2 LPro­dC.

4 Nei ca­si di cui al ca­po­ver­so 3 let­te­re b e c, l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca in­for­ma l’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca e l’UF­CL del con­te­nu­to del­la ri­chie­sta e del ri­fe­ri­men­to a un at­to nor­ma­ti­vo, de­si­gna­to con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 4 ca­po­ver­so 2 e re­la­ti­vo al­la va­lu­ta­zio­ne e al­la ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne che l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca in­ten­de ap­pli­ca­re a ta­le pro­dot­to, o del­la man­can­za di un per­ti­nen­te at­to nor­ma­ti­vo.

5 Nei ca­si di cui al ca­po­ver­so 3 let­te­ra c, il fab­bri­can­te e l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca sti­pu­la­no en­tro un me­se dal ri­ce­vi­men­to del fa­sci­co­lo tec­ni­co un ac­cor­do per re­di­ge­re la va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea nel qua­le è de­fi­ni­to il pro­gram­ma di la­vo­ro per l’ela­bo­ra­zio­ne del do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea. L’ac­cor­do di­sci­pli­na in par­ti­co­la­re:

a.
in che mo­do va ela­bo­ra­to il man­da­to nell’am­bi­to dell’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca;
b.
in che mo­do va com­po­sto il grup­po di la­vo­ro de­si­gna­to per l’area di pro­dot­to in que­stio­ne da co­sti­tui­re nell’am­bi­to dell’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca;
c.
in che mo­do vuo­le col­la­bo­ra­re l’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca per il di­sbri­go dei man­da­ti.

6 Nei ca­si di cui al ca­po­ver­so 3 let­te­ra b, sem­pre en­tro un me­se dal ri­ce­vi­men­to del fa­sci­co­lo tec­ni­co, il fab­bri­can­te e l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca sti­pu­la­no un ac­cor­do per re­di­ge­re la va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea ba­san­do­si su un do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea già esi­sten­te.

7 La ri­chie­sta di cui al ca­po­ver­so 1 e l’ac­cor­do di cui ai ca­po­ver­si 5 e 6 de­vo­no es­se­re re­dat­ti in una lin­gua uf­fi­cia­le o in in­gle­se.

8 L’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca re­spon­sa­bi­le coor­di­na il grup­po di la­vo­ro, pres­so l’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca, che ela­bo­ra un pro­get­to di do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea.

9 L’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca re­spon­sa­bi­le dà co­mu­ni­ca­zio­ne del pro­get­to di do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea al fab­bri­can­te, che di­spo­ne di 15 gior­ni la­vo­ra­ti­vi per for­mu­la­re os­ser­va­zio­ni.

10 Quan­do l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca re­spon­sa­bi­le ha pub­bli­ca­to la pri­ma va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea sul­la ba­se di un do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea, que­st’ul­ti­mo può es­se­re ade­gua­to, se ne­ces­sa­rio. Si ap­pli­ca per ana­lo­gia l’ar­ti­co­lo 13 ca­po­ver­so 2 LPro­dC.

Art. 18 Requisiti per il contenuto del documento per la valutazione europea

(art. 14 cpv. 2 LPro­dC)

1 Un do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea ela­bo­ra­to in vir­tù dell’ar­ti­co­lo 13 LPro­dC o con­for­me­men­te al­le di­spo­si­zio­ni dell’ARR può es­se­re de­si­gna­to so­la­men­te se un pro­dot­to da co­stru­zio­ne non rien­tra o non rien­tra in­te­ra­men­te nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne di una nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta e la sua pre­sta­zio­ne in re­la­zio­ne al­le sue ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li non può es­se­re va­lu­ta­ta pie­na­men­te da una si­mi­le nor­ma, in par­ti­co­la­re per­ché:

a.
il pro­dot­to da co­stru­zio­ne non rien­tra nell’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne di una nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta;
b.
per al­me­no una del­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li del pro­dot­to il me­to­do di va­lu­ta­zio­ne pre­vi­sto dal­la nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta non è ap­pro­pria­to; op­pu­re
c.
la nor­ma tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta de­si­gna­ta non pre­ve­de al­cun me­to­do di va­lu­ta­zio­ne per quan­to con­cer­ne al­me­no una del­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li del pro­dot­to.

2 Per es­se­re de­si­gna­to, un do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea de­ve inol­tre con­te­ne­re quan­to se­gue:

a.
al­me­no una de­scri­zio­ne ge­ne­ra­le del pro­dot­to da co­stru­zio­ne, l’elen­co del­le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li per­ti­nen­ti per l’uso pre­vi­sto del pro­dot­to da co­stru­zio­ne in ba­se all’in­ten­di­men­to del fab­bri­can­te e con­ve­nu­te tra que­st’ul­ti­mo e l’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca;
b.
i me­to­di e cri­te­ri di va­lu­ta­zio­ne del­la pre­sta­zio­ne del pro­dot­to in re­la­zio­ne a det­te ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li; e
c.
i prin­ci­pi re­la­ti­vi al con­trol­lo del­la pro­du­zio­ne in fab­bri­ca da ap­pli­ca­re, te­nen­do con­to del­le con­di­zio­ni del pro­ces­so di fab­bri­ca­zio­ne del pro­dot­to da co­stru­zio­ne in­te­res­sa­to.

3 Per va­lu­ta­re ade­gua­ta­men­te la pre­sta­zio­ne del pro­dot­to da co­stru­zio­ne in re­la­zio­ne a ta­lu­ne sue ca­rat­te­ri­sti­che, qua­li par­ti in­te­gran­ti in un do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea pos­so­no es­se­re uti­liz­za­ti me­to­di e cri­te­ri esi­sten­ti che:

a.
so­no con­te­nu­ti in al­tre spe­ci­fi­che tec­ni­che ar­mo­niz­za­te;
b.
so­no con­te­nu­ti in orien­ta­men­ti per be­ne­sta­re tec­ni­ci eu­ro­pei ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 37 ca­po­ver­so 3 LPro­dC; op­pu­re
c.
so­no uti­liz­za­ti in be­ne­sta­re tec­ni­ci eu­ro­pei ri­la­scia­ti pri­ma del 1° lu­glio 2013.

Art. 19 Designazione dei documenti per la valutazione europea

(art. 14 cpv. 1 LPro­dC)

1 L’UF­CL de­si­gna nel Fo­glio fe­de­ra­le il ti­to­lo dei do­cu­men­ti per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea e l’in­di­ca­zio­ne dell’en­te pres­so cui so­no ot­te­ni­bi­li e ag­gior­na re­go­lar­men­te l’elen­co.

2 Al­la da­ta di de­si­gna­zio­ne dei do­cu­men­ti per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea, gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca do­mi­ci­lia­ti in Sviz­ze­ra so­no te­nu­ti a non ri­la­scia­re più be­ne­sta­re tec­ni­ci na­zio­na­li o va­lu­ta­zio­ni tec­ni­che com­pa­ra­bi­li nel set­to­re dei do­cu­men­ti per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea de­si­gna­ti.

Art. 20 Valutazione tecnica europea

(art. 13 cpv. 4 LPro­dC)

1 Una va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea con­tie­ne:

a.
la pre­sta­zio­ne da di­chia­ra­re, espres­sa in li­vel­li o clas­si, o in una de­scri­zio­ne, ri­guar­dan­te le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li con­cor­da­te dal fab­bri­can­te e dall’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca per­ti­nen­te per l’uso pre­vi­sto di­chia­ra­to; e
b.
i det­ta­gli tec­ni­ci ne­ces­sa­ri per ap­pli­ca­re il si­ste­ma di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne di cui all’al­le­ga­to 2 nu­me­ro 1.

2 Per sta­bi­li­re il for­ma­to del­la va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea, pre­via con­sul­ta­zio­ne del­la SE­CO e del­la Com­mis­sio­ne fe­de­ra­le dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne (art. 30 LPro­dC), l’UF­CL de­si­gna gli at­ti nor­ma­ti­vi dell’Unio­ne eu­ro­pea che uni­for­ma­no ta­le for­ma­to.

3 Pre­via con­sul­ta­zio­ne del­la SE­CO e del­la Com­mis­sio­ne fe­de­ra­le dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne, l’UF­CL de­si­gna gli at­ti nor­ma­ti­vi dell’UE che pos­so­no ade­gua­re la pro­ce­du­ra pre­vi­sta se­con­do l’ar­ti­co­lo 13 LPro­dC per l’ela­bo­ra­zio­ne di una va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca eu­ro­pea sul­la ba­se di un do­cu­men­to per la va­lu­ta­zio­ne eu­ro­pea.

Sezione 4: Organismi designati, organismi di valutazione tecnica e punti di contatto di prodotti

Art. 21 Requisiti per gli organismi designati con compiti di parte terza indipendente

(art. 15 cpv. 3 lett. a LPro­dC)

1 Per po­ter es­se­re de­si­gna­to e no­ti­fi­ca­to, un or­ga­ni­smo de­ve adem­pie­re i re­qui­si­ti dell’al­le­ga­to 4.

2 Si ap­pli­ca inol­tre, per ana­lo­gia, l’ar­ti­co­lo 25 ca­po­ver­si 1 e 4 dell’or­di­nan­za del 17 giu­gno 19966 sull’ac­cre­di­ta­men­to e sul­la de­si­gna­zio­ne (OAccD).

Art. 22 Procedure

(art. 15 cpv. 3 lett. b LPro­dC)

1 Un or­ga­ni­smo do­mi­ci­lia­to in Sviz­ze­ra che in­ten­de ot­te­ne­re l’au­to­riz­za­zio­ne a svol­ge­re com­pi­ti di par­te ter­za in­di­pen­den­te nel pro­ces­so di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne pre­sen­ta all’UF­CL una do­man­da di de­si­gna­zio­ne ai fi­ni del­la no­ti­fi­ca.

2 La do­man­da è ac­com­pa­gna­ta da una de­scri­zio­ne del­le at­ti­vi­tà da svol­ge­re e del­le pro­ce­du­re di va­lu­ta­zio­ne o ve­ri­fi­ca per le qua­li l’or­ga­ni­smo di­chia­ra di es­se­re com­pe­ten­te.

3 Per po­ter es­se­re de­si­gna­to, l’or­ga­ni­smo ri­chie­den­te de­ve pro­va­re, me­dian­te un ac­cre­di­ta­men­to se­con­do l’OAccD7, di adem­pie­re i re­qui­si­ti dell’ar­ti­co­lo 21 per le at­ti­vi­tà e le pro­ce­du­re di cui al ca­po­ver­so 2.

4 Al­la pro­ce­du­ra per la de­si­gna­zio­ne van­no ap­pli­ca­te, per ana­lo­gia, le di­spo­si­zio­ni sul­la de­si­gna­zio­ne de­gli ar­ti­co­li 26–37 OAccD.

5 La pro­ce­du­ra di no­ti­fi­ca è ret­ta dal­le di­spo­si­zio­ni sul­la de­si­gna­zio­ne dell’ARR. A ti­to­lo com­ple­men­ta­re si ap­pli­ca l’ar­ti­co­lo 25 ca­po­ver­so 1 OAccD.

6 Una de­si­gna­zio­ne con­tie­ne i det­ta­gli com­ple­ti del­le fun­zio­ni da svol­ge­re, il ri­fe­ri­men­to al­la per­ti­nen­te spe­ci­fi­ca tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta e le ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­zia­li per le qua­li l’or­ga­ni­smo è com­pe­ten­te.

7 Il ri­fe­ri­men­to a una spe­ci­fi­ca tec­ni­ca ar­mo­niz­za­ta non è tut­ta­via ri­chie­sto se l’or­ga­ni­smo da de­si­gna­re svol­ge­rà com­pi­ti di cui al ca­po­ver­so 1 in uno dei se­guen­ti set­to­ri:

a.
rea­zio­ne al fuo­co;
b.
re­si­sten­za al fuo­co;
c.
com­por­ta­men­to in ca­so d’in­cen­dio ester­no;
d.
po­ten­za so­no­ra;
e.
emis­sio­ni di so­stan­ze pe­ri­co­lo­se.

Art. 23 Presunzione di conformità

(art. 15 cpv. 3 LPro­dC)

1 Un or­ga­ni­smo de­si­gna­to da au­to­riz­za­re per svol­ge­re com­pi­ti di par­te ter­za in­di­pen­den­te nel pro­ces­so di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne, che di­mo­stra di sod­di­sfa­re i cri­te­ri del­le nor­me di ac­cre­di­ta­men­to ar­mo­niz­za­te in­ter­na­zio­na­li ap­pli­ca­bi­li di cui al ca­po­ver­so 2, o par­ti di es­si, si pre­su­me che sod­di­sfi i re­qui­si­ti di cui all’ar­ti­co­lo 21, pur­ché le nor­me di ac­cre­di­ta­men­to ar­mo­niz­za­te ap­pli­ca­bi­li pre­ve­da­no ta­li re­qui­si­ti.

2 Qua­li nor­me di ac­cre­di­ta­men­to ar­mo­niz­za­te di cui al ca­po­ver­so 1 si ap­pli­ca­no:

a.8
per or­ga­ni­smi di cer­ti­fi­ca­zio­ne del pro­dot­to (al­le­ga­to 2 nu­me­ro 2.1) e per or­ga­ni­smi di cer­ti­fi­ca­zio­ne del con­trol­lo del­la pro­du­zio­ne in fab­bri­ca (al­le­ga­to 2 nu­me­ro 2.2): al­le­ga­to 2 let­te­ra h OAccD9;
b.
per la­bo­ra­to­ri di pro­va (al­le­ga­to 2 nu­me­ro 2.3): al­le­ga­to 2 let­te­ra a OAccD.

8 Cor­re­zio­ne del 9 dic. 2014 (RU 2014 4439).

9 RS 946.512

Art. 24 Modifica della notifica o della designazione

(art. 15 cpv. 3 lett. b e 15 cpv. 1 LPro­dC)

1 Se ac­cer­ta o vie­ne in­for­ma­to che un or­ga­ni­smo de­si­gna­to non sod­di­sfa più i re­qui­si­ti di cui all’ar­ti­co­lo 21 o non adem­pie i suoi ob­bli­ghi, l’UF­CL adot­ta le mi­su­re ne­ces­sa­rie; il ca­pi­to­lo 3 dell’OAccD10 si ap­pli­ca per ana­lo­gia.

2 Se del ca­so, l’UF­CL li­mi­ta, so­spen­de o ri­ti­ra la no­ti­fi­ca, se­con­do la gra­vi­tà dell’inos­ser­van­za di ta­li re­qui­si­ti o ob­bli­ghi da par­te dell’or­ga­ni­smo de­si­gna­to.

3 In ca­so di ri­ti­ro, li­mi­ta­zio­ne o so­spen­sio­ne del­la de­si­gna­zio­ne, op­pu­re di ces­sa­zio­ne dell’at­ti­vi­tà dell’or­ga­ni­smo de­si­gna­to, l’UF­CL adot­ta le mi­su­re ap­pro­pria­te per ga­ran­ti­re che le pra­ti­che di ta­le or­ga­ni­smo:

a.
sia­no eva­se da un al­tro or­ga­ni­smo de­si­gna­to; op­pu­re
b.
sia­no mes­se a di­spo­si­zio­ne del­le au­to­ri­tà no­ti­fi­can­ti este­re re­spon­sa­bi­li e del­le au­to­ri­tà di vi­gi­lan­za del mer­ca­to re­spon­sa­bi­li, su lo­ro ri­chie­sta.

Art. 25 Contestazione della competenza degli organismi designati

(art. 15 cpv. 3 lett. b e 15 cpv. 1 LPro­dC)

1 L’UF­CL in­da­ga su tut­ti i ca­si di cui vie­ne a co­no­scen­za ri­guar­do a dub­bi sul­la com­pe­ten­za di un or­ga­ni­smo de­si­gna­to o sul ri­spet­to co­stan­te da par­te dell’or­ga­ni­smo de­si­gna­to dei re­qui­si­ti cui è sog­get­to e del­le re­spon­sa­bi­li­tà che gli in­com­bo­no.

2 Per la ve­ri­fi­ca di un or­ga­ni­smo ri­co­no­sciu­to nel qua­dro di ac­cor­di in­ter­na­zio­na­li si ap­pli­ca­no le per­ti­nen­ti di­spo­si­zio­ni di que­sti ac­cor­di.

Art. 26 Obblighi degli organismi designati

(art. 15 cpv. 3 lett. c LPro­dC)

1 Gli or­ga­ni­smi de­si­gna­ti svol­go­no com­pi­ti di par­te ter­za nel pro­ces­so di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne in con­for­mi­tà con i si­ste­mi ap­pli­ca­bi­li di cui agli ar­ti­co­li 4–7.

2 Gli or­ga­ni­smi de­si­gna­ti ef­fet­tua­no le va­lu­ta­zio­ni e le ve­ri­fi­che di cui al ca­po­ver­so 1 in mo­do tra­spa­ren­te nei con­fron­ti del fab­bri­can­te e in mi­su­ra pro­por­zio­na­ta. Van­no evi­ta­ti one­ri ec­ces­si­vi agli ope­ra­to­ri eco­no­mi­ci.

3 Se, nel cor­so dell’ispe­zio­ne ini­zia­le del­lo sta­bi­li­men­to di pro­du­zio­ne e del con­trol­lo di pro­du­zio­ne in fab­bri­ca, un or­ga­ni­smo de­si­gna­to ac­cer­ta che il pro­dot­to fab­bri­ca­to non sod­di­sfa la pre­sta­zio­ne del pro­dot­to at­te­sta­ta nel­la di­chia­ra­zio­ne di pre­sta­zio­ne, non ri­la­scia al­cun cer­ti­fi­ca­to e in­vi­ta il fab­bri­can­te ad adot­ta­re le mi­su­re cor­ret­ti­ve ap­pro­pria­te.

4 Se, du­ran­te un con­trol­lo te­so a ve­ri­fi­ca­re la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne del pro­dot­to fab­bri­ca­to, un or­ga­ni­smo de­si­gna­to ac­cer­ta che il pro­dot­to da co­stru­zio­ne non ha più la stes­sa pre­sta­zio­ne del pro­dot­to–ti­po, qua­lo­ra ne­ces­sa­rio so­spen­de o ri­ti­ra il cer­ti­fi­ca­to e in­vi­ta il fab­bri­can­te ad adot­ta­re mi­su­re cor­ret­ti­ve ap­pro­pria­te.

5 In man­can­za di mi­su­re cor­ret­ti­ve o se que­ste non pro­du­co­no l’ef­fet­to de­si­de­ra­to, l’or­ga­ni­smo de­si­gna­to li­mi­ta, so­spen­de o ri­ti­ra il cer­ti­fi­ca­to, se op­por­tu­no.

Art. 27 Filiali e subappaltatori di organismi designati

(art. 15 cpv. 3 lett. c LPro­dC)

1 Un or­ga­ni­smo de­si­gna­to può as­se­gna­re a un su­bap­pal­ta­to­re o tra­sfe­ri­re a una fi­lia­le at­ti­vi­tà spe­ci­fi­che con­nes­se a com­pi­ti di par­te ter­za in­di­pen­den­te nel pro­ces­so di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne se il clien­te lo con­sen­te.

2 Se as­se­gna un com­pi­to, un or­ga­ni­smo de­si­gna­to ga­ran­ti­sce che il su­bap­pal­ta­to­re o la fi­lia­le ri­spet­ti­no per ana­lo­gia i re­qui­si­ti di cui all’ar­ti­co­lo 21 e in­for­ma l’UF­CL di con­se­guen­za.

3 L’or­ga­ni­smo de­si­gna­to si as­su­me l’in­te­ra re­spon­sa­bi­li­tà dei com­pi­ti ese­gui­ti da even­tua­li su­bap­pal­ta­to­ri o fi­lia­li, in­di­pen­den­te­men­te da do­ve que­sti ul­ti­mi ab­bia­no se­de.

4 L’or­ga­ni­smo de­si­gna­to tie­ne a di­spo­si­zio­ne dell’UF­CL i do­cu­men­ti per­ti­nen­ti ri­guar­dan­ti la va­lu­ta­zio­ne del­le qua­li­fi­che di ogni su­bap­pal­ta­to­re o del­la fi­lia­le e i com­pi­ti svol­ti da que­sti ul­ti­mi a nor­ma dell’al­le­ga­to 2.

Art. 28 Uso degli impianti al di fuori dei laboratori di prova dell’organismo designato

(art. 15 cpv. 3 lett. c LPro­dC)

1 Su ri­chie­sta del fab­bri­can­te e ove giu­sti­fi­ca­to da ra­gio­ni tec­ni­che, eco­no­mi­che o lo­gi­sti­che, gli or­ga­ni­smi de­si­gna­ti pos­so­no de­ci­de­re di ef­fet­tua­re, o di far ef­fet­tua­re sot­to la lo­ro su­per­vi­sio­ne, le pro­ve di cui all’al­le­ga­to 2 per i si­ste­mi di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne 1+, 1 e 3:

a.
ne­gli sta­bi­li­men­ti di pro­du­zio­ne usan­do le ap­pa­rec­chia­tu­re di pro­va del la­bo­ra­to­rio in­ter­no del fab­bri­can­te; op­pu­re
b.
con l’au­to­riz­za­zio­ne pre­ven­ti­va del fab­bri­can­te, in un la­bo­ra­to­rio ester­no usan­do le ap­pa­rec­chia­tu­re di pro­va di ta­le la­bo­ra­to­rio.

2 Gli or­ga­ni­smi de­si­gna­ti che ope­ra­no al di fuo­ri del­le pro­prie strut­tu­re di pro­va ac­cre­di­ta­te, de­vo­no es­ser­vi spe­ci­fi­ca­men­te au­to­riz­za­ti dall’or­ga­ni­smo d’ac­cre­di­ta­men­to sviz­ze­ro.

3 Pri­ma di ef­fet­tua­re le pro­ve, l’or­ga­ni­smo de­si­gna­to ve­ri­fi­ca se i re­qui­si­ti del me­to­do di pro­va so­no sod­di­sfat­ti e va­lu­ta se:

a.
l’ap­pa­rec­chia­tu­ra di pro­va è do­ta­ta di un si­ste­ma di ca­li­bra­zio­ne ade­gua­to ed è ga­ran­ti­ta la trac­cia­bi­li­tà del­le mi­su­ra­zio­ni; e
b.
la qua­li­tà dei ri­sul­ta­ti del­le pro­ve è ga­ran­ti­ta.

Art. 29 Obbligo d’informazione per gli organismi designati

(art. 15 cpv. 3 lett. c LPro­dC)

1 Gli or­ga­ni­smi de­si­gna­ti in­for­ma­no l’UF­CL:

a.
di qua­lun­que ri­fiu­to, li­mi­ta­zio­ne, so­spen­sio­ne o ri­ti­ro di cer­ti­fi­ca­ti;
b.
di qua­lun­que cir­co­stan­za che in­flui­sca sul­la por­ta­ta e sui pre­sup­po­sti del­la de­si­gna­zio­ne;
c.
di qua­lun­que ri­chie­sta d’in­for­ma­zio­ni lo­ro ri­vol­ta da­gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to;
d.
su ri­chie­sta, dei com­pi­ti di par­te ter­za in­di­pen­den­te svol­ti nell’am­bi­to del­la lo­ro de­si­gna­zio­ne in con­for­mi­tà con i si­ste­mi di va­lu­ta­zio­ne e ve­ri­fi­ca del­la co­stan­za del­la pre­sta­zio­ne non­ché di ogni al­tra at­ti­vi­tà svol­ta, an­che tran­sfron­ta­lie­ra e in su­bap­pal­to.

2 Es­si co­mu­ni­ca­no agli al­tri or­ga­ni­smi de­si­gna­ti ai sen­si del­la pre­sen­te or­di­nan­za le con­sta­ta­zio­ni si­gni­fi­ca­ti­ve per la si­cu­rez­za di pro­dot­ti o per lo scam­bio di espe­rien­ze sul­le mi­su­re con­cer­nen­ti la si­cu­rez­za.

Art. 30 Coordinamento degli organismi designati

(art. 15 cpv. 3 lett. d LPro­dC)

1 L’UF­CL ga­ran­ti­sce che:

a.
sia isti­tui­to un si­ste­ma ap­pro­pria­to di coor­di­na­men­to e di coo­pe­ra­zio­ne tra or­ga­ni­smi de­si­gna­ti che fun­zio­ni cor­ret­ta­men­te sot­to for­ma di grup­po sviz­ze­ro di or­ga­ni­smi de­si­gna­ti;
b.
gli or­ga­ni­smi de­si­gna­ti sviz­ze­ri par­te­ci­pi­no di­ret­ta­men­te o per il tra­mi­te di un or­ga­ni­smo che li rap­pre­sen­ta al la­vo­ro del grup­po eu­ro­peo di or­ga­ni­smi no­ti­fi­ca­ti in con­for­mi­tà con le di­spo­si­zio­ni dell’ARR.

2 Il grup­po sviz­ze­ro di or­ga­ni­smi de­si­gna­ti si or­ga­niz­za sot­to la pro­pria re­spon­sa­bi­li­tà.

Art. 31 Organismo di valutazione tecnica ufficiale

(art. 17 cpv. 2 LPro­dC)

1 L’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca uf­fi­cia­le è il La­bo­ra­to­rio fe­de­ra­le di pro­va dei ma­te­ria­li e di ri­cer­ca (Em­pa). Es­so de­ve es­se­re mem­bro dell’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca.

2 Es­so ri­la­scia va­lu­ta­zio­ni tec­ni­che eu­ro­pee in tut­te le aree di pro­dot­to di cui all’al­le­ga­to 5.

Art. 32 Requisiti per ulteriori organismi di valutazione tecnica

(art. 17 cpv. 7 LPro­dC)

1 L’UF­CL può no­mi­na­re ul­te­rio­ri or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca per una o più aree di pro­dot­to elen­ca­te nell’al­le­ga­to 5.

2 Per la per­ti­nen­te area di pro­dot­to, l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca, sul­la ba­se di un ac­cre­di­ta­men­to se­con­do l’OAccD11, de­ve di­mo­stra­re nei con­fron­ti dell’UF­CL di adem­pie­re i re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 2 dell’ARR e all’al­le­ga­to 6.

3 Un or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca ren­de pub­bli­co il suo or­ga­ni­gram­ma e i no­mi­na­ti­vi dei mem­bri dei suoi or­ga­ni de­ci­sio­na­li in­ter­ni.

Art. 33 Nomina di organismi di valutazione tecnica

(art. 17 cpv. 7 LPro­dC)

1 Al­la pro­ce­du­ra per la no­mi­na di ul­te­rio­ri or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca van­no ap­pli­ca­te, per ana­lo­gia, le di­spo­si­zio­ni sul­la de­si­gna­zio­ne de­gli ar­ti­co­li 26–37 OAccD12.

2 L’UF­CL co­mu­ni­ca al­la SE­CO, ai fi­ni del­la no­ti­fi­ca, la de­no­mi­na­zio­ne, l’in­di­riz­zo e le aree di pro­dot­to per le qua­li è sta­to no­mi­na­to l’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca.

3 L’UF­CL con­trol­la le at­ti­vi­tà e la com­pe­ten­za de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca no­mi­na­ti, per ana­lo­gia, se­con­do il ca­pi­to­lo 3 OAccD e li va­lu­ta in re­la­zio­ne ai ri­spet­ti­vi re­qui­si­ti di cui all’al­le­ga­to 2 dell’ARR e all’al­le­ga­to 6.

4 Se un or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca non sod­di­sfa più i re­qui­si­ti di cui all’ar­ti­co­lo 32 ca­po­ver­so 2, l’UF­CL ri­ti­ra la no­mi­na di ta­le or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca per la per­ti­nen­te area di pro­dot­to.

5 L’UF­CL adot­ta orien­ta­men­ti per la va­lu­ta­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca.

6 I ca­po­ver­si 2, 3 e 5 si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia an­che all’or­ga­ni­smo di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca uf­fi­cia­le di cui all’ar­ti­co­lo 31.

Art. 34 Coordinamento degli organismi di valutazione tecnica

(art. 17 cpv. 4 e art. 18 cpv. 1 LPro­dC)

Gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca do­mi­ci­lia­ti in Sviz­ze­ra scel­go­no sem­pre per un an­no un or­ga­ni­smo che rap­pre­sen­ti gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca sviz­ze­ri nell’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca.

Art. 35 Indennità a favore degli organismi di valutazione tecnica

(art. 18 cpv. 2 LPro­dC)

Gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca sviz­ze­ri ri­ce­vo­no un’in­den­ni­tà per l’at­ti­vi­tà di tu­te­la de­gli in­te­res­si di stan­dar­diz­za­zio­ne del­la Sviz­ze­ra in se­no all’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca. L’in­den­ni­tà è con­ces­sa co­me se­gue:

a.
per l’am­mon­ta­re dei co­sti ef­fet­ti­vi in par­ti­co­la­re per:
1.
le quo­te di ade­sio­ne,
2.
le spe­se di viag­gio;
b.
se­con­do una ta­rif­fa ora­ria di 200 fran­chi per il di­spen­dio di tem­po per la par­te­ci­pa­zio­ne al­le se­du­te dell’or­ga­niz­za­zio­ne de­gli or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca.

Art. 36 Compiti del punto di contatto di prodotti da costruzione

(art. 19 cpv. 3 LPro­dC)

1 Su ri­chie­sta di un’au­to­ri­tà com­pe­ten­te di uno Sta­to mem­bro dell’UE o dell’AELS o di un ope­ra­to­re eco­no­mi­co, il pun­to di con­tat­to di pro­dot­ti da co­stru­zio­ne met­te a di­spo­si­zio­ne:

a.
le pre­scri­zio­ni tec­ni­che ap­pli­ca­bi­li a un de­ter­mi­na­to pro­dot­to da co­stru­zio­ne–ti­po;
b.
le in­for­ma­zio­ni di con­tat­to con gli or­ga­ni­smi re­spon­sa­bi­li dell’ese­cu­zio­ne del­le pre­scri­zio­ni tec­ni­che;
c.
le in­for­ma­zio­ni con­cer­nen­ti i mez­zi di ri­cor­so ge­ne­ral­men­te di­spo­ni­bi­li in ca­so di con­tro­ver­sie tra le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti e un ope­ra­to­re eco­no­mi­co;
d.
le in­for­ma­zio­ni con­cer­nen­ti le pre­scri­zio­ni tec­ni­che ap­pli­ca­bi­li in Sviz­ze­ra per in­cor­po­ra­re, mon­ta­re o in­stal­la­re un de­ter­mi­na­to pro­dot­to da co­stru­zio­ne–ti­po.

2 Per la mes­sa a di­spo­si­zio­ne del­le in­for­ma­zio­ni di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­re a–c, il pun­to di con­tat­to di pro­dot­ti da co­stru­zio­ne non può chie­de­re al­cu­na in­den­ni­tà.

3 Il pun­to di con­tat­to di pro­dot­ti da co­stru­zio­ne de­ve par­te­ci­pa­re a re­ti di in­for­ma­zio­ne in­ter­na­zio­na­li per lo scam­bio di in­for­ma­zio­ni con pun­ti di con­tat­to di pro­dot­ti da co­stru­zio­ne este­ri.

4 Il pun­to di con­tat­to di pro­dot­ti da co­stru­zio­ne de­ve es­se­re in gra­do di svol­ge­re le pro­prie fun­zio­ni in mo­do da evi­ta­re con­flit­ti di in­te­res­si.

Sezione 5: Esecuzione, finanziamento e rimedi giuridici

Art. 37 Organi di vigilanza del mercato

(art. 29 cpv. 3 e 4 LPro­dC)

1 Il con­trol­lo del ri­spet­to del­le pre­scri­zio­ni sull’im­mis­sio­ne in com­mer­cio spet­ta: al­le or­ga­niz­za­zio­ni spe­cia­liz­za­te de­si­gna­te dall’UF­CL.

2 L’UF­CL può af­fi­da­re a uf­fi­ci can­to­na­li com­pi­ti di con­trol­lo.

3 L’UF­CL di­sci­pli­na le com­pe­ten­ze de­gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to se­con­do il ca­po­ver­so 1.

Art. 38 Collaborazione di altre autorità e organizzazioni

(art. 29 cpv. 4 LPro­dC)

1 Gli or­ga­ni di ese­cu­zio­ne del­la leg­ge del 13 mar­zo 196413 sul la­vo­ro vi­gi­la­no, nell’am­bi­to del­la lo­ro at­ti­vi­tà, af­fin­ché i da­to­ri di la­vo­ro uti­liz­zi­no pro­dot­ti da co­stru­zio­ne con­for­mi al­le pre­scri­zio­ni di si­cu­rez­za.

2 Gli or­ga­ni di ese­cu­zio­ne no­ti­fi­ca­no all’UF­CL e agli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to di cui all’ar­ti­co­lo 37 ca­po­ver­so 1 i pro­dot­ti che pre­sen­ta­no o si pre­sup­po­ne pre­sen­ti­no ca­ren­ze in ma­te­ria di si­cu­rez­za.

3 Gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to pos­so­no chie­de­re all’Am­mi­ni­stra­zio­ne fe­de­ra­le del­le do­ga­ne, per un pe­rio­do li­mi­ta­to, in­for­ma­zio­ni sull’im­por­ta­zio­ne di pro­dot­ti de­si­gna­ti con pre­ci­sio­ne.

Art. 39 Procedura degli organi di vigilanza del mercato

(art. 34 cpv. 1 LPro­dC)

La leg­ge fe­de­ra­le del 20 di­cem­bre 196814 sul­la pro­ce­du­ra am­mi­ni­stra­ti­va si ap­pli­ca pa­ri­men­ti agli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to non sot­to­po­sti al di­rit­to pub­bli­co.

Art. 40 Coordinamento e informazione degli organi di vigilanza del mercato

(art. 29 LPro­dC)

1 L’UF­CL coor­di­na i com­pi­ti ese­cu­ti­vi de­gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to, in par­ti­co­la­re:

a.
l’ese­cu­zio­ne di pro­gram­mi di pro­ve a cam­pio­ne;
b.
le mi­su­re cor­ret­ti­ve in ca­so di pro­dot­ti pe­ri­co­lo­si o non con­for­mi.

2 Gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to si in­for­ma­no re­ci­pro­ca­men­te e co­mu­ni­ca­no le lo­ro in­for­ma­zio­ni all’UF­CL.

3 Gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to se­gna­la­no all’UF­CL i pro­dot­ti che non sod­di­sfa­no le pre­scri­zio­ni di si­cu­rez­za in­di­can­do le mi­su­re ne­ces­sa­rie.

4 Se ema­na­no una de­ci­sio­ne, gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to ne in­via­no una co­pia all’UF­CL.

Art. 41 Commissione federale dei prodotti da costruzione

(art. 30 LPro­dC)

1 La Com­mis­sio­ne fe­de­ra­le dei pro­dot­ti da co­stru­zio­ne (art. 30 LPro­dC) si com­po­ne di 15 mem­bri al mas­si­mo. Es­si rap­pre­sen­ta­no se­gna­ta­men­te gli in­te­res­si dell’in­du­stria edi­li­zia, de­gli or­ga­ni­smi de­si­gna­ti, de­gli or­ga­ni di nor­ma­liz­za­zio­ne, del­la ri­cer­ca e dei con­su­ma­to­ri.

2 L’UF­CL ge­sti­sce la se­gre­te­ria.

3 La Com­mis­sio­ne può for­mu­la­re rac­co­man­da­zio­ni.

4 Per adem­pie­re i suoi com­pi­ti può far ca­po a spe­cia­li­sti in­di­pen­den­ti.

Art. 42 Emolumenti

(art. 33 LPro­dC)

1 Le au­to­ri­tà e le or­ga­niz­za­zio­ni che svol­go­no com­pi­ti ese­cu­ti­vi in vir­tù del­la LPro­dC o del­la pre­sen­te or­di­nan­za ri­scuo­to­no emo­lu­men­ti se:

a.
i con­trol­li nell’am­bi­to del­la vi­gi­lan­za del mer­ca­to han­no da­to adi­to a con­te­sta­zio­ni;
b.
un ope­ra­to­re eco­no­mi­co o un or­ga­ni­smo di cui al­la Se­zio­ne 4 del­la pre­sen­te or­di­nan­za di­spo­ne de­ci­sio­ni o al­tri prov­ve­di­men­ti am­mi­ni­stra­ti­vi.

2 Det­te au­to­ri­tà e or­ga­niz­za­zio­ni fat­tu­ra­no se­pa­ra­ta­men­te i co­sti del­le pre­sta­zio­ni for­ni­te da ter­zi.

Art. 43 Calcolo degli emolumenti in funzione del dispendio di tempo

(art. 33 LPro­dC)

1 I se­guen­ti emo­lu­men­ti ven­go­no cal­co­la­ti in fun­zio­ne del di­spen­dio di tem­po:

a.
gli emo­lu­men­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 42 ca­po­ver­so 1;
b.
gli emo­lu­men­ti per la no­mi­na e i con­trol­li di or­ga­ni­smi de­si­gna­ti e or­ga­ni­smi di va­lu­ta­zio­ne tec­ni­ca no­mi­na­ti.

2 La ta­rif­fa ora­ria am­mon­ta a 200 fran­chi. Vie­ne ade­gua­ta pe­rio­di­ca­men­te dall’UF­CL in ba­se all’in­di­ce na­zio­na­le dei prez­zi al con­su­mo.

3 Per i con­trol­li ur­gen­ti o ef­fet­tua­ti al di fuo­ri del nor­ma­le ora­rio di la­vo­ro può es­se­re ri­scos­so un sup­ple­men­to fi­no al 50 per cen­to dell’emo­lu­men­to or­di­na­rio.

Art. 44 Indennità per compiti di vigilanza del mercato

(art. 33 cpv. 2 LPro­dC)

1 Per i com­pi­ti di vi­gi­lan­za del mer­ca­to svol­ti da au­to­ri­tà e or­ga­niz­za­zio­ni pri­va­te in­ca­ri­ca­te è con­ces­sa un’in­den­ni­tà pa­ri all’am­mon­ta­re dei co­sti ef­fet­ti­vi (spe­se per be­ni e ser­vi­zi e di­spen­dio di tem­po) per:

a.
l’ese­cu­zio­ne di pro­gram­mi di pro­ve a cam­pio­ne;
b.
i con­trol­li che non han­no da­to adi­to a con­te­sta­zio­ni.

2 L’in­den­ni­tà è cal­co­la­ta in ba­se a una ta­rif­fa ora­ria di 200 fran­chi. L’in­den­ni­tà per il di­spen­dio di tem­po è ret­ta dall’ar­ti­co­lo 43 ca­po­ver­so 2.

Art. 45 Applicabilità dell’ordinanza generale sugli emolumenti

(art. 33 LPro­dC)

1 Se la pre­sen­te or­di­nan­za non di­spo­ne al­tri­men­ti, si ap­pli­ca­no le di­spo­si­zio­ni dell’or­di­nan­za ge­ne­ra­le dell’8 set­tem­bre 200415 su­gli emo­lu­men­ti (OgeEm).

2 Per i con­trol­li e le de­ci­sio­ni de­gli or­ga­ni di vi­gi­lan­za del mer­ca­to se­con­do l’ar­ti­co­lo 37 ca­po­ver­so 1 si ap­pli­ca­no per ana­lo­gia gli ar­ti­co­li 2 e 6–14 OgeEm.

Sezione 6: Disposizioni finali

Art. 46 Abrogazione di un altro atto normativo

L’or­di­nan­za del 27 no­vem­bre 200016 sui pro­dot­ti da co­stru­zio­ne è abro­ga­ta.

16 [RU 2001 100, 2006 4291IV, 2010 2631 all. n. 4]

Art. 47 Entrata in vigore

La pre­sen­te or­di­nan­za en­tra in vi­go­re il 1° ot­to­bre 2014.

Allegato 1

Requisiti di base delle opere di costruzione

1. Resistenza meccanica e stabilità

2. Sicurezza in caso di incendio

3. Igiene, salute e ambiente

4. Sicurezza e accessibilità nell’uso

5. Protezione contro il rumore

6. Risparmio energetico e ritenzione del calore

7. Uso sostenibile delle risorse naturali

Allegato 2

Sistemi di valutazione e verifica della costanza della prestazione e organismi coinvolti

1. Sistemi di valutazione e verifica della costanza della prestazione

1.1. Sistema 1+

1.2. Sistema 1

1.3. Sistema 2+

1.4. Sistema 3

1.5. Sistema 4

1.6. Prodotti da costruzione per i quali è stata rilasciata una valutazione tecnica europea

2. Organismi coinvolti nella valutazione e nella verifica della costanza della prestazione

Allegato 3

Dichiarazione di prestazione

Allegato 4

Requisiti per gli organismi designati

Allegato 5

Aree di prodotto dell’attività degli organismi di valutazione tecnica

Allegato 6

Requisiti degli organismi di valutazione tecnica