Legge federale
di complemento del Codice civile svizzero
(Libro quinto: Diritto delle obbligazioni)

del 30 marzo 1911 (Stato 9 febbraio 2023)


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Art. 503

e. Do­ve­re di di­li­gen­za del cre­di­to­re; suo ob­bli­go di con­se­gna­re i pe­gni e i ti­to­li

 

1 Qua­lo­ra il cre­di­to­re di­mi­nui­sca in pre­giu­di­zio del fi­de­ius­so­re di­rit­ti di pe­gno, al­tre ga­ran­zie o pri­vi­le­gi che esi­ste­va­no al­lor­ché fu pre­sta­ta la fi­de­ius­sio­ne o che egli ha ot­te­nu­to in se­gui­to dal de­bi­to­re prin­ci­pa­le spe­cial­men­te per il cre­di­to as­si­cu­ra­to, la re­spon­sa­bi­li­tà del fi­de­ius­so­re è ri­dot­ta d’una som­ma cor­ri­spon­den­te, sal­vo che sia pro­va­to che il dan­no è me­no ele­va­to. È ri­ser­va­ta l’azio­ne di ri­pe­ti­zio­ne per il di più pa­ga­to.

2 Trat­tan­do­si di fi­de­ius­sio­ne pre­sta­ta per pub­bli­co uf­fi­cio o per con­trat­to in­di­vi­dua­le di la­vo­ro, il cre­di­to­re è inol­tre re­spon­sa­bi­le se per aver omes­sa la sor­ve­glian­za sul la­vo­ra­to­re al­la qua­le era te­nu­to o la di­li­gen­za che si po­te­va pre­ten­de­re da lui, il de­bi­to sia na­to o ab­bia rag­giun­to una ci­fra che al­tri­men­ti non si sa­reb­be ve­ri­fi­ca­ta.267

3 Il cre­di­to­re de­ve con­se­gna­re al fi­de­ius­so­re, che lo pa­ga, i do­cu­men­ti at­ti all’eser­ci­zio dei suoi di­rit­ti e dar­gli le in­for­ma­zio­ni oc­cor­ren­ti. Egli de­ve al­tre­sì con­se­gna­re i pe­gni e le al­tre ga­ran­zie che esi­ste­va­no al­lor­ché fu pre­sta­ta la fi­de­ius­sio­ne o che il de­bi­to­re prin­ci­pa­le ha co­sti­tui­to in se­gui­to spe­cial­men­te per il cre­di­to as­si­cu­ra­to, op­pu­re fa­re quan­to oc­cor­re per il lo­ro tra­sfe­ri­men­to. So­no ri­ser­va­ti i di­rit­ti di pe­gno e di ri­ten­zio­ne po­zio­ri a quel­li del fi­de­ius­so­re, che spet­ta­no al cre­di­to­re per al­tri cre­di­ti.

4 Qua­lo­ra il cre­di­to­re ri­cu­si in­de­bi­ta­men­te di com­pie­re que­sti at­ti o si sia spo­glia­to in ma­la fe­de o per ne­gli­gen­za gra­ve dei mez­zi di pro­va esi­sten­ti o dei pe­gni e al­tre ga­ran­zie di cui è re­spon­sa­bi­le, il fi­de­ius­so­re è li­be­ra­to. Egli può ri­pe­te­re quan­to ha pa­ga­to ed esi­ge­re il ri­sar­ci­men­to del mag­gior dan­no.

267Nuo­vo te­sto giu­sta il n. II art. 1 n. 12 del­la LF del 25 giu. 1971, in vi­go­re dal 1° gen. 1972 (RU 1971 1461; FF 1968 II 177). Ve­di le di­sp. fin. e trans. tit. X, al­la fi­ne del pre­sen­te Co­di­ce.

 

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