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Legge federale
sulla protezione delle acque
(LPAc)

del 24 gennaio 1991 (Stato 1° febbraio 2023)

Art. 12 Casi particolari nel perimetro delle canalizzazioni pubbliche

1 Chi ha ac­que di sca­ri­co che non sod­di­sfa­no le esi­gen­ze per l’im­mis­sio­ne nel­le ca­na­liz­za­zio­ni de­ve pre­trat­tar­le. I Can­to­ni di­sci­pli­na­no il pre­trat­ta­men­to.

2 Per le ac­que di sca­ri­co non ido­nee ad es­se­re trat­ta­te in una sta­zio­ne cen­tra­le di de­pu­ra­zio­ne, l’au­to­ri­tà can­to­na­le pre­scri­ve al­tri me­to­di ap­pro­pria­ti di eli­mi­na­zio­ne.

3 Le ac­que di sca­ri­co non in­qui­na­te, con af­flus­so per­ma­nen­te, non de­vo­no es­se­re in­tro­dot­te né di­ret­ta­men­te né in­di­ret­ta­men­te in una sta­zio­ne cen­tra­le di de­pu­ra­zio­ne. L’au­to­ri­tà can­to­na­le può au­to­riz­za­re ec­ce­zio­ni.

4 In un’azien­da agri­co­la con un no­te­vo­le ef­fet­ti­vo di bo­vi­ni o sui­ni, le ac­que di sca­ri­co do­me­sti­che pos­so­no es­se­re sfrut­ta­te a sco­pi agri­co­li in­sie­me al co­la­tic­cio (art. 14), se:

a.
gli edi­fi­ci abi­ta­ti­vi e azien­da­li e il ter­re­no adia­cen­te si tro­va­no in zo­na agri­co­la o il co­mu­ne adot­ta le di­spo­si­zio­ni ne­ces­sa­rie, se­gna­ta­men­te de­li­mi­ta zo­ne di pia­ni­fi­ca­zio­ne, per di­chia­rar­li in zo­na agri­co­la;
b.
la ca­pa­ci­tà di de­po­si­to è suf­fi­cien­te an­che per le ac­que di sca­ri­co do­me­sti­che e lo sfrut­ta­men­to su su­per­fi­ci uti­li, pro­prie o af­fit­ta­te, è as­si­cu­ra­to.

5 Se, en­tro cin­que an­ni dall’ado­zio­ne del­le mi­su­re, gli edi­fi­ci abi­ta­ti­vi e azien­da­li e il ter­re­no adia­cen­te se­con­do il ca­po­ver­so 4 non so­no di­chia­ra­ti in zo­na agri­co­la, le ac­que di sca­ri­co do­me­sti­che de­vo­no es­se­re im­mes­se nel­le ca­na­liz­za­zio­ni.