Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione

del 16 dicembre 2005 (Stato 1° giugno 2019)


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Art. 80a Ordine di carcerazione ed esame della carcerazione nell'ambito della procedura Dublino

1La com­pe­ten­za di or­di­na­re la car­ce­ra­zio­ne se­con­do l'ar­ti­co­lo 76a spet­ta:

a.2
nei ri­guar­di di uno stra­nie­ro che sog­gior­na in un cen­tro del­la Con­fe­de­ra­zio­ne: al Can­to­ne de­si­gna­to co­me com­pe­ten­te per l'ese­cu­zio­ne dell'al­lon­ta­na­men­to se­con­do l'ar­ti­co­lo 46 ca­po­ver­so 1bis ter­zo pe­rio­do LA­si3 e, ne­gli al­tri ca­si, al Can­to­ne in cui è ubi­ca­to il cen­tro del­la Con­fe­de­ra­zio­ne;
b.
nei ri­guar­di di uno stra­nie­ro che è sta­to as­se­gna­to a un Can­to­ne o sog­gior­na in un Can­to­ne sen­za aver pre­sen­ta­to una do­man­da d'asi­lo (art. 64a): a ta­le Can­to­ne.

24

3Su ri­chie­sta del­lo stra­nie­ro in­car­ce­ra­to la le­ga­li­tà e l'ade­gua­tez­za del­la car­ce­ra­zio­ne so­no esa­mi­na­te da un'au­to­ri­tà giu­di­zia­ria in pro­ce­du­ra scrit­ta. Ta­le esa­me può es­se­re chie­sto in ogni tem­po.5

4Lo stra­nie­ro in­car­ce­ra­to può pre­sen­ta­re istan­za di scar­ce­ra­zio­ne in ogni tem­po. L'au­to­ri­tà giu­di­zia­ria de­ci­de in me­ri­to en­tro ot­to gior­ni fe­ria­li in pro­ce­du­ra scrit­ta.

5È esclu­sa la car­ce­ra­zio­ne di fan­ciul­li e ado­le­scen­ti che non han­no com­piu­to i 15 an­ni.

6La per­so­na di fi­du­cia di cui all'ar­ti­co­lo 64a ca­po­ver­so 3bis del­la pre­sen­te leg­ge o all'ar­ti­co­lo 17 ca­po­ver­so 3 LA­si è in­for­ma­ta pre­li­mi­nar­men­te dell'in­car­ce­ra­zio­ne di un mi­no­re non ac­com­pa­gna­to.

7La car­ce­ra­zio­ne ha ter­mi­ne se:

a.
il mo­ti­vo è ve­nu­to a man­ca­re o si ri­ve­la che l'ese­cu­zio­ne dell'al­lon­ta­na­men­to o dell'espul­sio­ne è inat­tua­bi­le per mo­ti­vi giu­ri­di­ci o di fat­to;
b.
è sta­ta ac­col­ta un'istan­za di scar­ce­ra­zio­ne;
c.
lo stra­nie­ro in­car­ce­ra­to co­min­cia a scon­ta­re una pe­na o mi­su­ra pri­va­ti­va del­la li­ber­tà.

8Nell'esa­mi­na­re l'or­di­ne di car­ce­ra­zio­ne, non­ché la de­ci­sio­ne di man­te­ni­men­to o re­vo­ca di que­st'ul­ti­ma, l'au­to­ri­tà giu­di­zia­ria tie­ne pa­ri­men­ti con­to del­la si­tua­zio­ne fa­mi­lia­re del­lo stra­nie­ro e del­le cir­co­stan­ze in cui la car­ce­ra­zio­ne è ese­gui­ta.


1 In­tro­dot­to dal n. I 1 dell'all. al DF del 26 set. 2014 (Re­ce­pi­men­to del re­go­la­men­to [UE] n. 604/2013 che sta­bi­li­sce i cri­te­ri e i mec­ca­ni­smi di de­ter­mi­na­zio­ne del­lo Sta­to mem­bro com­pe­ten­te per l'esa­me di una do­man­da di pro­te­zio­ne in­ter­na­zio­na­le), in vi­go­re dal 1° lug. 2015 (RU 2015 1841; FF 2014 2411).
2 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I del­la LF del 14 dic. 2018 (Nor­me pro­ce­du­ra­li e si­ste­mi d'in­for­ma­zio­ne), in vi­go­re dal 1° giu. 2019 (RU 2019 1413; FF 2018 1381).
3 RS 142.31
4 Abro­ga­to dal n. 1 dell'all. al­la LF del 25 set. 2015, con ef­fet­to dal 1° mar. 2019 (RU 2016 3101, 2018 2855; FF 2014 6917).
5 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 1 dell'all. al­la LF del 25 set. 2015, in vi­go­re dal 1° mar. 2019 (RU 2016 3101, 2018 2855; FF 2014 6917).

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