1 Per superficie permanentemente inerbita s’intende la superficie coperta di graminacee ed erbacee situata al di fuori delle superfici d’estivazione (art. 24). Essa esiste da oltre sei anni come prato permanente o pascolo permanente.46
2 Per prato permanente s’intende la superficie che viene falciata almeno una volta all’anno per la produzione di foraggio.
3 Per pascolo permanente s’intende la superficie destinata unicamente al pascolo. Le parti di pascolo ricoperte di cespugli o improduttive non sono computabili. Sono invece computabili le superfici di pascolo dei pascoli boschivi situati al di fuori della superficie d’estivazione.
4 Per pascoli boschivi si intendono i pascoli alberati di cui all’articolo 2 dell’ordinanza del 30 novembre 199247 sulle foreste.
5 I prati da sfalcio nelle regioni d’estivazione fanno parte della superficie permanentemente inerbita se:
- a.48
- sono falciati annualmente e lo sfruttamento si fonda su una tradizione ininterrotta e pluriennale; e
- b.
- il foraggio grezzo raccolto viene utilizzato per il foraggiamento invernale all’interno dell’azienda.
6 Le superfici che non vengono falciate ogni anno, ma che soddisfano le condizioni definite nel capoverso 5 per i prati da sfalcio nelle regioni d’estivazione, fanno a loro volta parte della superficie permanentemente inerbita purché siano effettivamente sfruttate e se:
- a.
- formano un insieme di almeno 20 are;
- b.
- il loro sfruttamento non è pericoloso; e
- c.
- si tratta di superfici in proprietà o in affitto.
7 Per superficie permanentemente inerbita s’intende anche una selva curata di castagni con una cotica erbosa fitta e con al massimo 50 alberi per ettaro.49
46 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 9 giu. 2006, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 2493).
47 RS 921.01
48 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vigore dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).
49 Introdotto dal n. I dell’O del 16 set. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 3315).