1.1 I dispositivi di comando devono essere collocati al di fuori del tavolo d’analisi e la loro funzione deve essere indicata chiaramente. 1.2 Quando l’impianto è in esercizio con i valori massimi di tensione e di corrente del tubo, l’intensità di dose ambientale non deve superare il valore di 10 µSv/h misurato alla distanza di 10 cm dalle superfici che limitano, in particolare, i seguenti elementi dell’impianto: - a.
- superficie accessibile del dispositivo di comando;
- b.
- guaina protettiva del tubo;
- c.
- finestra di emissione in posizione chiusa (shutter, valvola di sicurezza oppure schermatura eliminabile solo con l’ausilio di utensili);
- d.
- pezzi intercalari con funzione di schermatura lungo la traiettoria del fascio;
- e.
- assorbitore idoneo per il fascio di radiazioni;
- f.
- apparecchi d’analisi senza assorbitore del fascio;
- g.
- schermature di sicurezza supplementari.
1.3 Se l’apparecchio d’analisi può̀ essere rimosso o allontanato dalla sua posizione di lavoro senza l’ausilio di utensili, la finestra di emissione deve essere mantenuta chiusa dai due seguenti dispositivi di sicurezza fissati stabilmente alla guaina di protezione del tubo: - a.
- un otturatore azionato elettromeccanicamente (shutter);
- b.
- una valvola di sicurezza delle radiazioni mantenuta chiusa da una forza permanente (ad esempio, una molla).
Questo vale per le finestre di emissione non utilizzate, quando non sono dotate di una protezione smontabile solo con l’ausilio di utensili. 1.4 Lo shutter e la valvola di sicurezza devono garantire che il fascio primario possa essere liberato solo quando l’apparecchio di analisi è collegato. L’allontanamento dell’apparecchio di analisi dalla sua posizione di lavoro deve provocare la chiusura automatica della valvola di sicurezza e dello shutter. 1.5 L’apertura di una finestra di emissione deve essere indicata da un apposito segnale luminoso (lampada di segnalazione) fissato stabilmente alla guaina di protezione del tubo o al tavolo di analisi. Quando gli impianti a raggi X dispongono di più̀ finestre di emissione, ogni otturatore deve essere dotato di una propria lampada di segnalazione. 1.6 La lampada di segnalazione può̀ essere dotata di una o più̀ fonti luminose indipendenti tra loro. Quando la fonte luminosa è una sola, un guasto della stessa deve determinare la chiusura automatica della finestra di emissione. 1.7 Gli apparecchi di analisi devono essere collegati alla guaina protettiva del tubo in modo che la traiettoria del fascio, per quanto lo permetta l’esercizio dell’impianto, risulti schermata per tutta la sua lunghezza, con l’ausilio di pezzi intercalari. Se il fascio di radiazioni rimane scoperto su una lunghezza superiore a 5 cm bisogna garantire, con misure adeguate (ad esempio, cellule fotoelettriche o schermature) che nessuna parte del corpo possa venire a contatto col fascio stesso. 1.8 Gli assorbitori idonei per l’assorbimento di un fascio di radiazioni primario o secondario devono, durante l’esercizio, essere collegati meccanicamente all’apparecchio di analisi. Se sono articolati a braccio, devono essere mantenuti in posizione di funzionamento da una forza permanente. 1.9 I dispositivi di sicurezza richiesti per l’esercizio di un impianto devono essere collegati meccanicamente all’impianto stesso. 1.10 Se si utilizzano schermi fluorescenti per localizzare il fascio di radiazioni, questi schermi devono disporre di impugnature di lunghezza non inferiore a 10 cm. 1.11 Devono essere disponibili apparecchi idonei alla misura dell’intensità̀ di dose.
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