Bei grossen Gesetzen wie OR und ZGB kann dies bis zu 30 Sekunden dauern

Ordinanza
sulla terminologia agricola e sul riconoscimento
delle forme di azienda
(Ordinanza sulla terminologia agricola, OTerm)

del 7 dicembre 1998 (Stato 1° gennaio 2019)

Il Consiglio federale svizzero,

visto l’articolo 177 capoverso 1 della legge del 29 aprile 19981 sull’agricoltura (legge sull’agricoltura),2

ordina:

1 RS910.1

2 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vigore dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

Capitolo 1: Campo d’applicazione e oggetto

Art. 1  

1 I ter­mi­ni de­fi­ni­ti nel­la pre­sen­te or­di­nan­za si ap­pli­ca­no al­la leg­ge sull’agri­col­tu­ra e al­le or­di­nan­ze ema­na­te in ba­se a es­sa.3

2 L’or­di­nan­za di­sci­pli­na inol­tre la pro­ce­du­ra in ma­te­ria di:

a.
ri­co­no­sci­men­to del­le azien­de e del­le di­ver­se for­me di col­la­bo­ra­zio­ne in­ter­a­zien­da­le;
b.
ve­ri­fi­ca e de­li­mi­ta­zio­ne del­le su­per­fi­ci.

3 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

Capitolo 2: Terminologia

Sezione 1: Persone e unità standard di manodopera

Art. 2 Gestore  

1 Per ge­sto­re s’in­ten­de la per­so­na fi­si­ca o giu­ri­di­ca op­pu­re la so­cie­tà di per­so­ne che ge­sti­sce un’azien­da per pro­prio con­to e a pro­prio ri­schio e pe­ri­co­lo e quin­di si as­su­me il ri­schio d’im­pre­sa.4

2 Se un ge­sto­re ge­sti­sce più uni­tà di pro­du­zio­ne, que­ste so­no con­si­de­ra­te co­me un’azien­da.

3 Se co­niu­gi o con­vi­ven­ti non se­pa­ra­ti op­pu­re per­so­ne in unio­ne do­me­sti­ca re­gi­stra­ta non se­pa­ra­te ge­sti­sco­no più uni­tà di pro­du­zio­ne, que­ste so­no con­si­de­ra­te in­sie­me co­me un’azien­da. Fan­no ec­ce­zio­ne le azien­de por­ta­te nel­la con­vi­ven­za e che con­ti­nua­no a es­se­re ge­sti­te co­me azien­de au­to­no­me e in­di­pen­den­ti se­con­do l’ar­ti­co­lo 6.5

4 Se un’azien­da pro­du­ce pro­dot­ti con­for­me­men­te al ti­to­lo se­con­do del­la leg­ge sull’agri­col­tu­ra, il pro­dut­to­re è con­si­de­ra­to ge­sto­re.

4 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

5 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 28 ott. 2015, in vi­go­re dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4525).

Art. 3 Unità standard di manodopera 6  

1 L’uni­tà stan­dard di ma­no­do­pe­ra (USM) è un’uni­tà per sta­bi­li­re le di­men­sio­ni dell’azien­da cal­co­la­ta uti­liz­zan­do coef­fi­cien­ti stan­dar­diz­za­ti fon­da­ti su ba­si di eco­no­mia del la­vo­ro.

2 Per cal­co­la­re il nu­me­ro di USM per azien­da si ap­pli­ca­no i se­guen­ti coef­fi­cien­ti:

a.
su­per­fi­ci

1.
su­per­fi­cie agri­co­la uti­le (SAU) sen­za col­tu­re spe­cia­li (art. 15)

0.022 USM per ha

2.
col­tu­re spe­cia­li sen­za vi­gne­ti in zo­ne in for­te pen­den­za e ter­raz­za­te

0.323 USM per ha

3.
vi­gne­ti in zo­ne in for­te pen­den­za e ter­raz­za­te (de­cli­vi­tà na­tu­ra­le su­pe­rio­re al 30 %)

1.077 USM per ha

b.
ani­ma­li da red­di­to (art. 27)

1.
vac­che da lat­te, pe­co­re da lat­te e ca­pre da lat­te

0.039 USM per UBG

2.
sui­ni da in­gras­so, ri­mon­te di ol­tre 25 kg e sui­net­ti svez­za­ti

0.008 USM per UBG

3.
sui­ni da al­le­va­men­to

0.032 USM per UBG

4.
al­tri ani­ma­li da red­di­to

0.027 USM per UBG

c.7
sup­ple­men­ti in tut­te le zo­ne, ec­cet­to la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne, per:

1.
zo­ne de­cli­ve con de­cli­vi­tà del 18–35 per cen­to

0,016 USM per ha

2.
zo­ne de­cli­ve con de­cli­vi­tà su­pe­rio­re al 35 fi­no al 50 per cen­to

0,027 USM per ha

3.
zo­ne de­cli­ve con de­cli­vi­tà su­pe­rio­re al 50 per cen­to

0,054 USM per ha

4.
agri­col­tu­ra bio­lo­gi­ca

coef­fi­cien­ti lett. a mag­gio­ra­ti del 20 %

5.
al­be­ri da frut­to ad al­to fu­sto nei cam­pi

0,001 USM per al­be­ro

3 Nel cal­co­lo dei sup­ple­men­ti se­con­do il ca­po­ver­so 2 let­te­ra c nu­me­ri 1–4 si con­si­de­ra­no sol­tan­to le su­per­fi­ci aven­ti di­rit­to ai ri­spet­ti­vi pa­ga­men­ti di­ret­ti. Per il sup­ple­men­to per gli al­be­ri da frut­to ad al­to fu­sto nei cam­pi se­con­do il ca­po­ver­so 2 let­te­ra c nu­me­ro 5 si con­si­de­ra­no sol­tan­to gli al­be­ri per i qua­li ven­go­no ver­sa­ti i con­tri­bu­ti per la bio­di­ver­si­tà del li­vel­lo qua­li­ta­ti­vo I.8

6 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 28 ott. 2015, in vi­go­re dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4525).

7 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 16 set. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 3315).

8 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 16 set. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 3315).

Art. 4e59  

9 Abro­ga­ti dal n. I dell’O del 31 ott. 2018, con ef­fet­to dal 1° gen. 2019 (RU 2018 4183).

Sezione 2: Forme di azienda e di comunità aziendale

Art. 6 Azienda  

1 Per azien­da s’in­ten­de un’im­pre­sa agri­co­la che:

a.
si oc­cu­pa del­la pro­du­zio­ne ve­ge­ta­le o del­la te­nu­ta di ani­ma­li da red­di­to op­pu­re del­le due at­ti­vi­tà con­tem­po­ra­nea­men­te;
b.
com­pren­de una o più uni­tà di pro­du­zio­ne;
c.10
è au­to­no­ma dal pro­fi­lo giu­ri­di­co, eco­no­mi­co, or­ga­niz­za­ti­vo e fi­nan­zia­rio ed è in­di­pen­den­te da al­tre azien­de;
d.
ha un pro­prio ri­sul­ta­to d’eser­ci­zio; e
e.
è ge­sti­ta du­ran­te tut­to l’an­no.

2 Per uni­tà di pro­du­zio­ne s’in­ten­de un in­sie­me di ter­re, edi­fi­ci e in­stal­la­zio­ni:

a.
vi­si­bil­men­te ri­co­no­sci­bi­le co­me ta­le e se­pa­ra­to da al­tre uni­tà di pro­du­zio­ne;
b.
nel qua­le so­no at­ti­ve una o più per­so­ne; e
c.
che com­pren­de una o più azien­de de­ten­tri­ci di ani­ma­li di cui all’ar­ti­co­lo 11.11

2bis In de­ro­ga al ca­po­ver­so 2, un lo­ca­le di sta­bu­la­zio­ne che il ge­sto­re di un’azien­da agri­co­la ri­co­no­sciu­ta pren­de in af­fit­to o in lo­ca­zio­ne da un ter­zo è con­si­de­ra­to un’uni­tà di pro­du­zio­ne di ta­le azien­da, se:

a.
il lo­ca­to­re non de­tie­ne più ani­ma­li del­la stes­sa ca­te­go­ria per la cui de­ten­zio­ne è uti­liz­za­to il lo­ca­le di sta­bu­la­zio­ne;
b.12
è for­ni­ta la pro­va che le esi­gen­ze eco­lo­gi­che so­no ri­spet­ta­te con­for­me­men­te agli ar­ti­co­li 11–25 dell’or­di­nan­za del 23 ot­to­bre 201313 sui pa­ga­men­ti di­ret­ti (OPD); e
c.14
le di­spo­si­zio­ni dell’or­di­nan­za del 23 ot­to­bre 201315 su­gli ef­fet­ti­vi mas­si­mi, dell’OPD, dell’or­di­nan­za del 22 set­tem­bre 199716 sull’agri­col­tu­ra bio­lo­gi­ca e di al­tri at­ti nor­ma­ti­vi nel set­to­re agri­co­lo so­no ri­spet­ta­te.17

3 Se un’azien­da com­pren­de più di un’uni­tà di pro­du­zio­ne, per cen­tro dell’azien­da s’in­ten­de il luo­go nel qua­le si tro­va l’edi­fi­cio prin­ci­pa­le op­pu­re si svol­go­no le at­ti­vi­tà eco­no­mi­che prin­ci­pa­li.

4 Il re­qui­si­to di cui al ca­po­ver­so 1 let­te­ra c non è adem­piu­to in par­ti­co­la­re se:18

a.
il ge­sto­re non può pren­de­re de­ci­sio­ni per la ge­stio­ne dell’azien­da in­di­pen­den­te­men­te da ge­sto­ri di al­tre azien­de;
b.19
il ge­sto­re di un’al­tra azien­da o il suo so­cio, so­cio di so­cie­tà coo­pe­ra­ti­va, azio­ni­sta o rap­pre­sen­tan­te par­te­ci­pa con il 25 per cen­to o più al ca­pi­ta­le pro­prio o to­ta­le dell’azien­da; o
c.
i la­vo­ri dell’azien­da so­no svol­ti per lo più da al­tre azien­de sen­za al­cu­na for­ma di co­mu­ni­tà ri­co­no­sciu­ta con­for­me­men­te agli ar­ti­co­li 10 o 12.20

10 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 20034873). Ve­di co­mun­que l’ec­ce­zio­ne di cui all’art. 5 cpv. 2 dell’O sull’agri­col­tu­ra bio­lo­gi­ca del 22 set. 1997 (RU 1997 2498).

11 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 25 mag. 2011, in vi­go­re dal 1° lug. 2011 (RU 2011 2381).

12 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

13 RS 910.93

14 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

15 RS 916.344

16 RS 910.18

17 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 9 giu. 2006, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 2006 2493).

18 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

19 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

20 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

Art. 721  

21 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 23 ott. 2013, con ef­fet­to dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

Art. 8 Azienda con pascoli comunitari  

Per azien­da con pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri s’in­ten­de un’im­pre­sa agri­co­la che:

a.
ser­ve al­la mes­sa al pa­sco­lo in co­mu­ne di ani­ma­li;
b.
com­pren­de pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri (art. 25);
c.
di­spo­ne di edi­fi­ci o di in­stal­la­zio­ni per la mes­sa al pa­sco­lo; e
d.22
è ge­sti­ta da un en­te di di­rit­to pub­bli­co, da un’al­men­da o da una so­cie­tà di per­so­ne.

22 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 25 giu. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 3813).

Art. 9 Azienda d’estivazione  

1 Per azien­da d’esti­va­zio­ne s’in­ten­de un’im­pre­sa agri­co­la che:

a.
ser­ve all’esti­va­zio­ne di ani­ma­li;
b.
è se­pa­ra­ta geo­gra­fi­ca­men­te dal­le azien­de del pro­prie­ta­rio del be­stia­me esti­va­to;
c.
com­pren­de pa­sco­li d’esti­va­zio­ne (art. 26);
d.
di­spo­ne di edi­fi­ci o di in­stal­la­zio­ni ne­ces­sa­ri all’esti­va­zio­ne;
e.23
è ge­sti­ta du­ran­te l’esti­va­zio­ne; e
f.
è in­di­pen­den­te da al­tre azien­de d’esti­va­zio­ne.

2 Un’azien­da d’esti­va­zio­ne com­pren­den­te più li­vel­li è con­si­de­ra­ta co­me una so­la azien­da d’esti­va­zio­ne.

23 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 24 apr. 2002, in vi­go­re dal 1° giu. 2002 (RU 20021378).

Art. 10 Comunità aziendale 24  

Per co­mu­ni­tà azien­da­le s’in­ten­de il rag­grup­pa­men­to di due o più azien­de in un’uni­ca azien­da, se:

a.
la col­la­bo­ra­zio­ne è di­sci­pli­na­ta in un con­trat­to scrit­to;
b.
i ge­sto­ri ge­sti­sco­no con­giun­ta­men­te la co­mu­ni­tà azien­da­le per pro­prio con­to e a pro­prio ri­schio e pe­ri­co­lo e quin­di si as­su­mo­no il ri­schio d’im­pre­sa;
c.
i ge­sto­ri del­le azien­de coin­vol­te so­no oc­cu­pa­ti nel­la co­mu­ni­tà azien­da­le e non la­vo­ra­no al di fuo­ri di es­sa in mi­su­ra su­pe­rio­re al 75 per cen­to;
d.
i cen­tri del­le azien­de coin­vol­te so­no si­tua­ti en­tro una di­stan­za di per­cor­so di 15 km al mas­si­mo; e
e.
cia­scu­na del­le azien­de coin­vol­te, pri­ma del rag­grup­pa­men­to, rag­giun­ge un vo­lu­me di la­vo­ro di al­me­no 0,20 USM.

24 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 16 set. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 3315).

Art. 11 Aziende detentrici di animali 25  

1 Per azien­de de­ten­tri­ci di ani­ma­li s’in­ten­do­no le stal­le e le in­stal­la­zio­ni (sen­za i ri­co­ve­ri per i pa­sco­li) de­sti­na­te al­la de­ten­zio­ne re­go­la­re di ani­ma­li sull’uni­tà di pro­du­zio­ne e nell’azien­da d’esti­va­zio­ne o nell’azien­da con pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri.26

2 Un’azien­da de­ten­tri­ce di ani­ma­li com­pren­de:

a.
per le uni­tà di pro­du­zio­ne: il cen­tro di un’azien­da de­ten­tri­ce di ani­ma­li non­ché di ul­te­rio­ri stal­le e in­stal­la­zio­ni si­tua­te a una di­stan­za mas­si­ma di 3 km dal cen­tro dell’azien­da;
b.
per le azien­de d’esti­va­zio­ne e le azien­de con pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri: le stal­le e le in­stal­la­zio­ni dell’azien­da, in­di­pen­den­te­men­te dal­la di­stan­za che le se­pa­ra dal cen­tro del­la stes­sa.27

3 In al­cu­ni ca­si i Can­to­ni pos­so­no de­ci­de­re che fan­no par­te dell’azien­da de­ten­tri­ce di ani­ma­li an­che le stal­le e le in­stal­la­zio­ni la cui di­stan­za dal cen­tro del­la stes­sa è su­pe­rio­re a quel­la in­di­ca­ta dal ca­po­ver­so 2 let­te­ra a.

4 Se in un’uni­tà di pro­du­zio­ne vi so­no stal­le e in­stal­la­zio­ni si­tua­te sul ter­ri­to­rio di più Can­to­ni, si con­si­de­ra che per ogni Can­to­ne vi sia un’azien­da de­ten­tri­ce di ani­ma­li, in de­ro­ga al ca­po­ver­so 2. I Can­to­ni in­te­res­sa­ti pos­so­no de­ci­de­re se si trat­ta di un’uni­ca azien­da.

25 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 25 mag. 2011, in vi­go­re dal 1° lug. 2011 (RU 2011 2381).

26 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

27 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

Art. 11a Detentori di animali 28  

Per de­ten­to­ri di ani­ma­li s’in­ten­de:

a.
i ge­sto­ri di cui all’ar­ti­co­lo 2 che ten­go­no ani­ma­li;
b.29
i ge­sto­ri di azien­de d’esti­va­zio­ne e di azien­de con pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri che ten­go­no ani­ma­li.

28 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 25 mag. 2011, in vi­go­re dal 1° lug. 2011 (RU 2011 2381).

29 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

Art. 12 Comunità aziendale settoriale 30  

Vi è una co­mu­ni­tà azien­da­le set­to­ria­le se:

a.
più azien­de ten­go­no in co­mu­ne ani­ma­li da red­di­to o ge­sti­sco­no con­giun­ta­men­te una par­te del­le lo­ro at­ti­vi­tà;
b.
la col­la­bo­ra­zio­ne e la ri­par­ti­zio­ne del­le su­per­fi­ci e de­gli ani­ma­li so­no di­sci­pli­na­te in un con­trat­to scrit­to;
c.
i ge­sto­ri del­le azien­de coin­vol­te so­no oc­cu­pa­ti nel­la co­mu­ni­tà azien­da­le set­to­ria­le;
d.
i cen­tri del­le azien­de coin­vol­te so­no si­tua­ti en­tro una di­stan­za di per­cor­so di 15 km al mas­si­mo; e
e.
cia­scu­na del­le azien­de coin­vol­te, pri­ma del rag­grup­pa­men­to, rag­giun­ge un vo­lu­me di la­vo­ro di al­me­no 0,20 USM.

30 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 16 set. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 3315).

Sezione 2a: Prestazioni per la produzione agricola e attività affini all’agricoltura31

31 Introdotta dal n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vigore dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

Art. 12a Prestazioni per la produzione agricola  

1 Per pre­sta­zio­ni per la pro­du­zio­ne agri­co­la s’in­ten­do­no le at­ti­vi­tà agri­co­le di azien­de e for­me di co­mu­ni­tà for­ni­te a ter­zi die­tro pa­ga­men­to con su­per­fi­ci, edi­fi­ci, in­stal­la­zio­ni, ap­pa­rec­chia­tu­re e ma­no­do­pe­ra pro­pri dell’azien­da.

2 Non so­no con­si­de­ra­te pre­sta­zio­ne per la pro­du­zio­ne agri­co­la le at­ti­vi­tà eco­no­mi­che al­le qua­li non so­no col­le­ga­te at­ti­vi­tà agri­co­le, co­me la lo­ca­zio­ne o il co­mo­da­to di su­per­fi­ci, edi­fi­ci, lo­ca­li di sta­bu­la­zio­ne o mac­chi­ne ad al­tri ge­sto­ri o a ter­zi.

Art. 12b Attività affini all’agricoltura  

Per at­ti­vi­tà af­fi­ni all’agri­col­tu­ra s’in­ten­do­no le at­ti­vi­tà eco­no­mi­che di azien­de e for­me di co­mu­ni­tà al di fuo­ri del­la pro­du­zio­ne ve­ra e pro­pria non­ché al di fuo­ri di la­vo­ra­zio­ne, stoc­cag­gio e ven­di­ta di pro­dot­ti agri­co­li di pro­du­zio­ne pro­pria, se que­ste at­ti­vi­tà so­no eser­ci­ta­te dai ge­sto­ri, dal­la lo­ro fa­mi­glia o da im­pie­ga­ti dell’azien­da o del­la for­ma di co­mu­ni­tà e han­no una cor­re­la­zio­ne con l’azien­da.

Sezione 3: Superfici

Art. 13 Superficie aziendale 32  

La su­per­fi­cie azien­da­le (SA) com­pren­de:33

a.
la su­per­fi­cie agri­co­la uti­le;
b.34
la fo­re­sta (sen­za la su­per­fi­cie di pa­sco­lo dei pa­sco­li bo­schi­vi) non­ché al­tre su­per­fi­ci al­be­ra­te;
c.
la su­per­fi­cie im­pro­dut­ti­va ri­co­per­ta di ve­ge­ta­zio­ne;
d.
le su­per­fi­ci im­pro­dut­ti­ve qua­li piaz­za­li di sta­bi­li, cor­ti, vie o ter­ra non col­ti­va­bi­le;
e.
le su­per­fi­ci non agri­co­le qua­li ca­ve di ghia­ia, ca­ve di pie­tra o cor­si d’ac­qua.

32 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 28 ott. 2015, in vi­go­re dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4525).

33 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 28 ott. 2015, in vi­go­re dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4525).

34 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

Art. 14 Superficie agricola utile 35  

1 Per su­per­fi­cie agri­co­la uti­le (SAU) s’in­ten­de la su­per­fi­cie di­pen­den­te da un’azien­da, uti­liz­za­ta per la pro­du­zio­ne ve­ge­ta­le, esclu­sa la su­per­fi­cie d’esti­va­zio­ne (art. 24) che è a di­spo­si­zio­ne del ge­sto­re tut­to l’an­no e che vie­ne ge­sti­ta sol­tan­to dall’azien­da (art. 6). La su­per­fi­cie agri­co­la uti­le com­pren­de:

a.
la su­per­fi­cie col­ti­va;
b.
la su­per­fi­cie per­ma­nen­te­men­te iner­bi­ta;
c.
i ter­re­ni da stra­me;
d.
la su­per­fi­cie con col­tu­re pe­ren­ni;
e.
la su­per­fi­cie col­ti­va­ta tut­to l’an­no al co­per­to (ser­re, tun­nel, let­ti di for­za­tu­ra);
f.
la su­per­fi­cie con sie­pi e bo­schet­ti ri­vie­ra­schi e cam­pe­stri che non fa par­te del­la fo­re­sta con­for­me­men­te al­la leg­ge del 4 ot­to­bre 199136 sul­le fo­re­ste.

2 Non rien­tra­no nel­la SAU:

a.
i ter­re­ni da stra­me che si tro­va­no nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne o che fan­no par­te di azien­de d’esti­va­zio­ne o di azien­de con pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri;
b.
le su­per­fi­ci per­ma­nen­te­men­te iner­bi­te (art. 19) che so­no ge­sti­te da azien­de d’esti­va­zio­ne o da azien­de con pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri.

35 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 28 ott. 2015, in vi­go­re dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4525).

36 RS 921.0

Art. 15 Colture speciali  

1 Per col­tu­re spe­cia­li s’in­ten­do­no vi­gne­ti, lup­po­lo, frut­te­ti, bac­che, ver­du­re, ec­cet­to le ver­du­re per con­ser­ve, ta­bac­co, pian­te me­di­ci­na­li e aro­ma­ti­che, non­ché fun­ghi.37

2 Le col­tu­re spe­cia­li oc­cu­pa­no le su­per­fi­ci di cui all’ar­ti­co­lo 14 let­te­re a, d ed e.

37 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

Art. 16 Esclusione di superfici dalla SAU  

1 Non so­no con­si­de­ra­te su­per­fi­cie agri­co­la uti­le:

a.
le su­per­fi­ci la cui de­sti­na­zio­ne prin­ci­pa­le non è l’uti­liz­za­zio­ne agri­co­la;
b.
le su­per­fi­ci o par­ti di su­per­fi­ci ca­rat­te­riz­za­te da un’ele­va­ta pre­sen­za di pian­te pro­ble­ma­ti­che, in par­ti­co­la­re ro­mi­ce, stop­pio­ne («car­do dei cam­pi»), ave­na sel­va­ti­ca, agro­pi­ro («gra­mi­gna»), er­ba di San Gia­co­mo o neo­fi­te in­va­si­ve;
c.
le su­per­fi­ci ubi­ca­te in zo­ne edi­fi­ca­bi­li, de­li­mi­ta­te de­fi­ni­ti­va­men­te do­po il 31 di­cem­bre 2013;
d.
i ter­re­ni edi­fi­ca­bi­li ur­ba­niz­za­ti, de­li­mi­ta­ti de­fi­ni­ti­va­men­te en­tro il 31 di­cem­bre 2013;
e.
le su­per­fi­ci in­se­ri­te in ter­re­ni da golf e da cam­peg­gio, in ae­ro­dro­mi e piaz­ze d’eser­ci­ta­zio­ne mi­li­ta­ri op­pu­re le zo­ne de­li­mi­ta­te di li­nee fer­ro­via­rie e di stra­de pub­bli­che;
f.
le su­per­fi­ci con im­pian­ti fo­to­vol­tai­ci.38

2 Una su­per­fi­cie non ha qua­le de­sti­na­zio­ne prin­ci­pa­le l’uti­liz­za­zio­ne agri­co­la se:

a.
que­st’ul­ti­ma è for­te­men­te ri­dot­ta;
b.
il red­di­to de­ri­van­te dall’uti­liz­za­zio­ne agri­co­la è mi­no­re di quel­lo de­ri­van­te da un’uti­liz­za­zio­ne non agri­co­la; o
c.
la fun­zio­ne di cu­ra è pre­do­mi­nan­te.

3 Le su­per­fi­ci ai sen­si del ca­po­ver­so 1 let­te­re d ed e so­no con­si­de­ra­te su­per­fi­cie agri­co­la uti­le se il ge­sto­re di­mo­stra che:39

a.
le su­per­fi­ci so­no si­tua­te al di fuo­ri del set­to­re di uti­liz­za­zio­ne non agri­co­la e la lo­ro de­sti­na­zio­ne prin­ci­pa­le è l’uti­liz­za­zio­ne agri­co­la;
b.
si trat­ta di su­per­fi­ci di pro­prie­tà o per le qua­li è sta­to con­clu­so un con­trat­to scrit­to di af­fit­to con­for­me­men­te all’ar­ti­co­lo 14 ca­po­ver­so 1 let­te­re a, b, d op­pu­re e;
c.40
per le su­per­fi­ci ai sen­si del ca­po­ver­so 1 let­te­ra e il con­trat­to di af­fit­to è sta­to con­clu­so per scrit­to con­for­me­men­te al­le di­spo­si­zio­ni de­ter­mi­nan­ti del­la LAA­gr41; e
d.
la par­ti­cel­la ge­sti­ta ha una su­per­fi­cie di al­me­no 25 are.42

38 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

39 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

40 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

41 RS 221.213.2

42 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 27 ott. 2010, in vi­go­re dal 1° gen. 2011 (RU 2010 5869).

Art. 17 Superfici all’estero 43  

1 Le su­per­fi­ci ubi­ca­te all’este­ro so­no con­si­de­ra­te su­per­fi­cie agri­co­la uti­le di un’azien­da se:

a.
si tro­va­no nel­la zo­na di con­fi­ne este­ra di cui all’ar­ti­co­lo 43 del­la leg­ge del 18 mar­zo 200544 sul­le do­ga­ne;
b.
i re­qui­si­ti per l’im­por­ta­zio­ne esen­te da da­zio dei pro­dot­ti col­ti­va­ti su que­sta su­per­fi­cie so­no sod­di­sfat­ti;
c.
il cen­tro dell’azien­da si tro­va nel­la zo­na di con­fi­ne sviz­ze­ra.

2 Per su­per­fi­ci col­ti­va­te per tra­di­zio­ne fa­mi­glia­re si in­ten­do­no le su­per­fi­ci col­ti­va­te inin­ter­rot­ta­men­te al­me­no dal 1° mag­gio 1984 da un pro­dut­to­re re­si­den­te nel­la zo­na di con­fi­ne sviz­ze­ra.

3 In ca­so di ces­sio­ne di una su­per­fi­cie col­ti­va­ta per tra­di­zio­ne fa­mi­glia­re, es­sa può es­se­re so­sti­tui­ta da una su­per­fi­cie di mi­su­ra equi­va­len­te, fi­no­ra non col­ti­va­ta per tra­di­zio­ne fa­mi­glia­re, a con­di­zio­ne che la su­per­fi­cie non sia ce­du­ta a un al­tro pro­dut­to­re che ge­sti­sce un’azien­da nel­la zo­na di con­fi­ne sviz­ze­ra.

4 I Can­to­ni ten­go­no un re­gi­stro del­le su­per­fi­ci all’este­ro col­ti­va­te per tra­di­zio­ne fa­mi­glia­re.

43 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. 50 dell’all. 4 all’O del 1° nov. 2006 sul­le do­ga­ne, in vi­go­re dal 1° mag. 2007 (RU 2007 1469).

44 RS 631.0

Art. 18 Superficie coltiva  

1 Per su­per­fi­cie col­ti­va s’in­ten­de la su­per­fi­cie sot­to­po­sta a ro­ta­zio­ne. È com­po­sta dal­la su­per­fi­cie col­ti­va aper­ta e dai pra­ti ar­ti­fi­cia­li.

2 Per su­per­fi­cie col­ti­va aper­ta s’in­ten­de la su­per­fi­cie de­sti­na­ta al­le col­tu­re cam­pi­co­le an­nua­li, al­le col­tu­re di or­tag­gi e di bac­che an­nua­li non­ché a quel­le del­le pian­te aro­ma­ti­che e me­di­ci­na­li an­nua­li. Il mag­ge­se fio­ri­to, il mag­ge­se da ro­ta­zio­ne e le stri­sce su su­per­fi­cie col­ti­va fan­no par­te del­la su­per­fi­cie col­ti­va aper­ta.45

3 Per pra­to ar­ti­fi­cia­le s’in­ten­de la su­per­fi­cie se­mi­na­ta a pra­to che nell’am­bi­to di una ro­ta­zio­ne vie­ne sfrut­ta­ta du­ran­te al­me­no un ci­clo ve­ge­ta­ti­vo.

45 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 25 giu. 2008, in vi­go­re dal 1° gen. 2009 (RU 2008 3813).

Art. 19 Superficie permanentemente inerbita  

1 Per su­per­fi­cie per­ma­nen­te­men­te iner­bi­ta s’in­ten­de la su­per­fi­cie co­per­ta di gra­mi­na­cee ed er­ba­cee si­tua­ta al di fuo­ri del­le su­per­fi­ci d’esti­va­zio­ne (art. 24). Es­sa esi­ste da ol­tre sei an­ni co­me pra­to per­ma­nen­te o pa­sco­lo per­ma­nen­te.46

2 Per pra­to per­ma­nen­te s’in­ten­de la su­per­fi­cie che vie­ne fal­cia­ta al­me­no una vol­ta all’an­no per la pro­du­zio­ne di fo­rag­gio.

3 Per pa­sco­lo per­ma­nen­te s’in­ten­de la su­per­fi­cie de­sti­na­ta uni­ca­men­te al pa­sco­lo. Le par­ti di pa­sco­lo ri­co­per­te di ce­spu­gli o im­pro­dut­ti­ve non so­no com­pu­ta­bi­li. So­no in­ve­ce com­pu­ta­bi­li le su­per­fi­ci di pa­sco­lo dei pa­sco­li bo­schi­vi si­tua­ti al di fuo­ri del­la su­per­fi­cie d’esti­va­zio­ne.

4 Per pa­sco­li bo­schi­vi si in­ten­do­no i pa­sco­li al­be­ra­ti di cui all’ar­ti­co­lo 2 dell’or­di­nan­za del 30 no­vem­bre 199247 sul­le fo­re­ste.

5 I pra­ti da sfal­cio nel­le re­gio­ni d’esti­va­zio­ne fan­no par­te del­la su­per­fi­cie per­ma­nen­te­men­te iner­bi­ta se:

a.48
so­no fal­cia­ti an­nual­men­te e lo sfrut­ta­men­to si fon­da su una tra­di­zio­ne inin­ter­rot­ta e plu­rien­na­le; e
b.
il fo­rag­gio grez­zo rac­col­to vie­ne uti­liz­za­to per il fo­rag­gia­men­to in­ver­na­le all’in­ter­no dell’azien­da.

6 Le su­per­fi­ci che non ven­go­no fal­cia­te ogni an­no, ma che sod­di­sfa­no le con­di­zio­ni de­fi­ni­te nel ca­po­ver­so 5 per i pra­ti da sfal­cio nel­le re­gio­ni d’esti­va­zio­ne, fan­no a lo­ro vol­ta par­te del­la su­per­fi­cie per­ma­nen­te­men­te iner­bi­ta pur­ché sia­no ef­fet­ti­va­men­te sfrut­ta­te e se:

a.
for­ma­no un in­sie­me di al­me­no 20 are;
b.
il lo­ro sfrut­ta­men­to non è pe­ri­co­lo­so; e
c.
si trat­ta di su­per­fi­ci in pro­prie­tà o in af­fit­to.

7 Per su­per­fi­cie per­ma­nen­te­men­te iner­bi­ta s’in­ten­de an­che una sel­va cu­ra­ta di ca­sta­gni con una co­ti­ca er­bo­sa fit­ta e con al mas­si­mo 50 al­be­ri per et­ta­ro.49

46 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 9 giu. 2006, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 2006 2493).

47 RS 921.01

48 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

49 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 16 set. 2016, in vi­go­re dal 1° gen. 2017 (RU 2016 3315).

Art. 20 Superficie inerbita  

Per su­per­fi­cie iner­bi­ta s’in­ten­de il pra­to ar­ti­fi­cia­le (art. 18 cpv. 3) e la su­per­fi­cie per­ma­nen­te­men­te iner­bi­ta (art. 19).

Art. 21 Terreni da strame  

Per ter­re­ni da stra­me s’in­ten­do­no le su­per­fi­ci sfrut­ta­te in mo­do esten­si­vo in luo­ghi pa­lu­do­si e umi­di che ven­go­no fal­cia­te al mas­si­mo una vol­ta all’an­no e al­me­no ogni due o tre an­ni e il cui rac­col­to vie­ne uti­liz­za­to so­lo ec­ce­zio­nal­men­te co­me fo­rag­gio all’in­ter­no dell’azien­da.

Art. 22 Superficie con colture perenni  

1 Per col­tu­re pe­ren­ni s’in­ten­do­no:

a.
vi­gne­ti;
b.
frut­te­ti;
c.
col­tu­re plu­rien­na­li di bac­che;
d.
pian­te me­di­ci­na­li e aro­ma­ti­che plu­rien­na­li;
e.
lup­po­lo;
f.50
col­tu­re plu­rien­na­li di or­tag­gi qua­li aspa­ra­gi, ra­bar­ba­ro e fun­ghi in pie­no cam­po;
g.
col­tu­re flo­rior­ti­co­le in pie­no cam­po qua­li vi­vai e ar­bo­re­ti al di fuo­ri del­le su­per­fi­ci bo­schi­ve;
h.51
sel­ve cu­ra­te di ca­sta­gni con al mas­si­mo 100 al­be­ri per et­ta­ro;
i.
col­tu­re plu­rien­na­li qua­li al­be­ri di Na­ta­le e can­ne (Mi­scan­thus).

2 Per frut­te­ti s’in­ten­do­no le col­tu­re com­pat­te con una den­si­tà di:

a.
al­me­no 300 al­be­ri per et­ta­ro in ca­so di me­li, pe­ri, pru­gni, su­si­ni, co­to­gni, ki­wi e sam­bu­chi;
b.
al­me­no 200 al­be­ri per et­ta­ro in ca­so di al­bi­coc­chi e pe­schi;
c.
al­me­no 100 al­be­ri per et­ta­ro in ca­so di ci­lie­gi e no­ci.

50 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

51 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

Art. 23 Siepi, boschetti rivieraschi e campestri  

1 Per sie­pi e bo­schet­ti ri­vie­ra­schi s’in­ten­do­no le stri­sce bo­schi­ve in gran par­te chiu­se, ge­ne­ral­men­te aven­ti una lar­ghez­za di al­cu­ni me­tri, com­po­ste pre­va­len­te­men­te di ar­bu­sti, ce­spu­gli e sin­go­li al­be­ri in­di­ge­ni e adat­ti al­le ca­rat­te­ri­sti­che lo­ca­li.

2 Per bo­schet­ti cam­pe­stri s’in­ten­do­no i grup­pi di ce­spu­gli e al­be­ri di for­ma com­pat­ta, in­di­ge­ni e adat­ti al­le ca­rat­te­ri­sti­che lo­ca­li.

3 Sie­pi e bo­schet­ti ri­vie­ra­schi e cam­pe­stri non de­vo­no es­se­re clas­si­fi­ca­ti dal Can­to­ne co­me fo­re­sta op­pu­re non de­vo­no su­pe­ra­re con­tem­po­ra­nea­men­te i tre va­lo­ri mas­si­mi se­guen­ti:

a.
su­per­fi­cie, in­clu­so il mar­gi­ne er­bo­so, al mas­si­mo 800 m2;
b.
lar­ghez­za, in­clu­so il mar­gi­ne er­bo­so, al mas­si­mo 12 m;
c.
età del po­po­la­men­to, al mas­si­mo 20 an­ni.

2 Sie­pi e bo­schet­ti ri­vie­ra­schi e cam­pe­stri so­no cir­con­da­ti da un mar­gi­ne er­bo­so.

Art. 24 Superficie d’estivazione (SE)  

1 Per su­per­fi­cie d’esti­va­zio­ne si in­ten­do­no:

a.
i pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri;
b.
i pa­sco­li d’esti­va­zio­ne;
c.
i pra­ti da sfal­cio il cui rac­col­to ser­ve al fo­rag­gia­men­to de­gli ani­ma­li du­ran­te l’esti­va­zio­ne.

2 Le su­per­fi­ci nel­la re­gio­ne d’esti­va­zio­ne di cui all’ar­ti­co­lo 1 ca­po­ver­so 2 dell’or­di­nan­za del 7 di­cem­bre 199852 sul­le zo­ne agri­co­le so­no con­si­de­ra­te su­per­fi­ci d’esti­va­zio­ne an­che se ven­go­no sfrut­ta­te per al­tri sco­pi.

Art. 25 Pascoli comunitari  

I pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri so­no su­per­fi­ci ap­par­te­nen­ti a col­let­ti­vi­tà di di­rit­to pub­bli­co o pri­va­to tra­di­zio­nal­men­te sfrut­ta­te in co­mu­ne co­me pa­sco­lo da di­ver­si de­ten­to­ri di ani­ma­li, che fan­no par­te di un’azien­da con pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri (art. 8).

Art. 26 Pascoli d’estivazione 53  

Per pa­sco­li d’esti­va­zio­ne s’in­ten­do­no le su­per­fi­ci de­sti­na­te esclu­si­va­men­te al pa­sco­lo, che ser­vo­no all’esti­va­zio­ne di ani­ma­li e fan­no par­te di un’azien­da d’esti­va­zio­ne (art. 9).

53 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

Sezione 4: Animali da reddito

Art. 2754  

1 Per la con­ver­sio­ne de­gli ani­ma­li da red­di­to agri­co­li del­le di­ver­se ca­te­go­rie in uni­tà di be­stia­me gros­so (UBG) o in uni­tà di be­stia­me gros­so fo­rag­gio grez­zo (UBGFG) si ap­pli­ca­no i coef­fi­cien­ti che fi­gu­ra­no nell’al­le­ga­to.

2 Per ani­ma­li da red­di­to che con­su­ma­no fo­rag­gio grez­zo s’in­ten­do­no gli ani­ma­li del­le spe­cie bo­vi­na ed equi­na non­ché ovi­ni, ca­pri­ni, bi­son­ti, cer­vi, la­ma e al­pa­ca.

3 Se ne­ces­sa­rio, l’Uf­fi­cio fe­de­ra­le dell’agri­col­tu­ra può sta­bi­li­re al­tri coef­fi­cien­ti di con­ver­sio­ne in fun­zio­ne dell’escre­zio­ne di azo­to e fo­sfo­ro de­gli ani­ma­li.

54 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

Sezione 5: ...

Art. 2855  

55 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 31 ott. 2018, con ef­fet­to dal 1° gen. 2019 (RU 2018 4183).

Art. 2956  

56 Abro­ga­to dall’art. 14 dell’O del 8 nov. 2006 sul­le de­si­gna­zio­ni «mon­ta­gna» e «al­pe», con ef­fet­to dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4833).

Capitolo 3: Riconoscimento delle forme di azienda e di comunità aziendali, verifica delle superfici 57

57 Originario avanti l’art. 30. Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vigore dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

Art. 29a Riconoscimento di forme di azienda (art. 6–9), comunità aziendali (art. 10) e comunità aziendali settoriali (art. 12) 58  

1 Le azien­de con un vo­lu­me di la­vo­ro di al­me­no 0.20 USM, le azien­de con pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri, le azien­de d’esti­va­zio­ne, le co­mu­ni­tà azien­da­li e le co­mu­ni­tà azien­da­li set­to­ria­li de­vo­no es­se­re ri­co­no­sciu­te dal com­pe­ten­te ser­vi­zio can­to­na­le.59

2 Su un’azien­da agri­co­la ai sen­si del­la leg­ge fe­de­ra­le del 4 ot­to­bre 199160 sul di­rit­to fon­dia­rio ru­ra­le (LD­FR) può es­se­re ri­co­no­sciu­ta una so­la azien­da.

3 La lo­ca­zio­ne o l’af­fit­to di un lo­ca­le di sta­bu­la­zio­ne ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 6 ca­po­ver­so 2bis ne­ces­si­ta del con­sen­so del ser­vi­zio com­pe­ten­te se­con­do l’ar­ti­co­lo 32.61

58 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

59 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 28 ott. 2015, in vi­go­re dal 1° gen. 2016 (RU 2015 4525).

60 RS 211.412.11

61 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 9 giu. 2006, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 2006 2493).

Art. 29b Riconoscimento di divisioni di aziende 62  

Le azien­de che de­ri­va­no dal­la di­vi­sio­ne di un’azien­da esi­sten­te pos­so­no es­se­re ri­co­no­sciu­te qua­lo­ra:

a.
l’azien­da di­vi­sa:
1.
com­pren­de­va più azien­de ai sen­si del­la LD­FR63 e la di­vi­sio­ne è sta­ta ef­fet­tua­ta in fun­zio­ne di que­ste azien­de, o
2.
com­pren­de­va un’azien­da che vie­ne di­vi­sa de­fi­ni­ti­va­men­te in più azien­de con l’ap­pro­va­zio­ne del ser­vi­zio com­pe­ten­te; e
b.
per al­me­no cin­que an­ni:
1.
i ge­sto­ri non so­no pro­prie­ta­ri in co­mu­ne, com­pro­prie­ta­ri o af­fit­tua­ri co­mu­ni di ter­re, edi­fi­ci o in­stal­la­zio­ni dell’azien­da di­vi­sa, e
2.
ogni ge­sto­re è pro­prie­ta­rio uni­co del­la sua so­stan­za di af­fit­tua­rio e ge­sti­sce l’azien­da co­me ge­sto­re in­di­pen­den­te.

62 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

63 RS 211.412.11

Art. 30 Procedura di riconoscimento 64  

1 Le do­man­de di ri­co­no­sci­men­to van­no inol­tra­te al Can­to­ne com­pe­ten­te cor­re­da­te dei ne­ces­sa­ri do­cu­men­ti. Il Can­to­ne ve­ri­fi­ca se le con­di­zio­ni di cui agli ar­ti­co­li 6–12 so­no adem­piu­te.65

2 La de­ci­sio­ne di ri­co­no­sci­men­to ha ef­fet­to dal­la da­ta di inol­tro del­la do­man­da. Se per l’en­tra­ta in vi­go­re del con­trat­to che isti­tui­sce una co­mu­ni­tà è sta­ta con­ve­nu­ta una da­ta po­ste­rio­re, la de­ci­sio­ne di ri­co­no­sci­men­to ha ef­fet­to dal­la da­ta d’ini­zio del con­trat­to.

366

64 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

65 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 9 giu. 2006, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 2006 2493).

66 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 9 giu. 2006, con ef­fet­to dal 1° gen. 2007 (RU 2006 2493).

Art. 30a Verifica del riconoscimento 67  

1 I Can­to­ni ve­ri­fi­ca­no pe­rio­di­ca­men­te se le azien­de e le co­mu­ni­tà adem­pio­no an­co­ra le con­di­zio­ni. Se ciò non è il ca­so, re­vo­ca­no il ri­co­no­sci­men­to, sia es­so for­ma­le o ta­ci­to. Il Can­to­ne sta­bi­li­sce la da­ta in cui la re­vo­ca pren­de ef­fet­to.

2 I Can­to­ni ve­ri­fi­ca­no il ri­co­no­sci­men­to del­le co­mu­ni­tà, in par­ti­co­la­re in ca­so di cam­bia­men­to dei ge­sto­ri coin­vol­ti non­ché di mo­di­fi­ca dei rap­por­ti di pro­prie­tà del­le uni­tà di pro­du­zio­ne do­po il ri­co­no­sci­men­to op­pu­re in ca­so di mo­di­fi­ca dei con­trat­ti di af­fit­to del­le azien­de agri­co­le esi­sten­ti al mo­men­to del ri­co­no­sci­men­to. Il ri­co­no­sci­men­to è re­vo­ca­to in par­ti­co­la­re se:

a.
una o più azien­de che fan­no par­te del­la co­mu­ni­tà non adem­pio­no più le con­di­zio­ni pre­vi­ste all’ar­ti­co­lo 6 ca­po­ver­so 1 let­te­ra b; op­pu­re
b.
le uni­tà di pro­du­zio­ne so­no es­sen­zial­men­te:
1.
te­nu­te in pro­prie­tà co­mu­ne (com­pro­prie­tà) dai ge­sto­ri, op­pu­re
2.
pre­se in af­fit­to da es­si in co­mu­ne.

3 De­ter­mi­nan­te per la va­lu­ta­zio­ne del­le con­di­zio­ni di cui al ca­po­ver­so 2 let­te­ra b so­no le con­di­zio­ni di pro­prie­tà, di af­fit­to e di uti­liz­za­zio­ne del­le su­per­fi­ci e de­gli edi­fi­ci non­ché le quo­te ri­spet­to al va­lo­re di red­di­to dei fon­di e del­le uni­tà di pro­du­zio­ne esclu­se le abi­ta­zio­ni. I va­lo­ri di red­di­to de­gli edi­fi­ci co­strui­ti, com­pra­ti o af­fit­ta­ti in co­mu­ne so­no com­pu­ta­ti pro­por­zio­nal­men­te ai ge­sto­ri coin­vol­ti.68

67 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 9 giu. 2006, in vi­go­re dal 1° gen. 2007 (RU 2006 2493).

68 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

Art. 31 Verifica dei dati relativi alle superfici e della delimitazione delle su­perfici  

1 Il Can­to­ne ve­ri­fi­ca in ba­se ai da­ti del­la mi­su­ra­zio­ne uf­fi­cia­le le in­di­ca­zio­ni re­la­ti­ve al­le su­per­fi­ci e la de­li­mi­ta­zio­ne del­le su­per­fi­ci.

2 Se la mi­su­ra­zio­ne uf­fi­cia­le non è ag­gior­na­ta, il Can­to­ne si ba­sa sull’uti­liz­za­zio­ne ef­fet­ti­va del­le su­per­fi­ci.

3 Se la mi­su­ra­zio­ne uf­fi­cia­le man­ca, il Can­to­ne ri­le­va le su­per­fi­ci.

Art. 32 Competenza  

1 È com­pe­ten­te per il ri­co­no­sci­men­to del­le for­me di azien­da e di co­mu­ni­tà azien­da­li e per la ve­ri­fi­ca del­le su­per­fi­ci il Can­to­ne nel qua­le è si­tua­ta l’azien­da, l’azien­da con pa­sco­li co­mu­ni­ta­ri, l’azien­da d’esti­va­zio­ne, la co­mu­ni­tà azien­da­le, la co­mu­ni­tà azien­da­le set­to­ria­le op­pu­re la su­per­fi­cie in­te­res­sa­ta.69

2 Se tra azien­de si­tua­te in Can­to­ni di­ver­si sus­si­ste un le­ga­me, per la ve­ri­fi­ca e il ri­co­no­sci­men­to è com­pe­ten­te il Can­to­ne sul qua­le si tro­va il cen­tro dell’azien­da più gran­de.

3 Se azien­de di Can­to­ni di­ver­si si uni­sco­no in una co­mu­ni­tà azien­da­le o in una co­mu­ni­tà azien­da­le set­to­ria­le, per il ri­co­no­sci­men­to è com­pe­ten­te il Can­to­ne nel qua­le si tro­va l’azien­da del mem­bro de­si­gna­to per rap­pre­sen­ta­re la co­mu­ni­tà.70

69 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 23 ott. 2013, in vi­go­re dal 1° gen. 2014 (RU 2013 3901).

70 Nuo­vo te­sto giu­sta il n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

Capitolo 4: Disposizioni finali

Art. 33 Esecuzione  

1 I Can­to­ni ese­guo­no la pre­sen­te or­di­nan­za.

2 L’Uf­fi­cio fe­de­ra­le dell’agri­col­tu­ra vi­gi­la sull’ese­cu­zio­ne.

Art. 3471  

71 Abro­ga­to dal n. I dell’O del 26 nov. 2003, con ef­fet­to dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

Art. 34a Disposizione transitoria della modifica del 26 novembre 2003 72  

Le co­mu­ni­tà per la te­nu­ta di ani­ma­li ri­co­no­sciu­te fi­no al 31 di­cem­bre 2003 so­no equi­pa­ra­te al­le co­mu­ni­tà azien­da­li set­to­ria­li ai sen­si dell’ar­ti­co­lo 12.

72 In­tro­dot­to dal n. I dell’O del 26 nov. 2003, in vi­go­re dal 1° gen. 2004 (RU 2003 4873).

Art. 35 Entrata in vigore  

La pre­sen­te or­di­nan­za en­tra in vi­go­re il 1° gen­na­io 1999.

Allegato 73

73 Nuovo testo giusta il n. II dell’O del 23 ott. 2013 (RU 2013 3901). Aggiornato dalla correzione dell’8 apr. 2014 (RU 2014 863), dal n. I dell’O del 20 mag. 2015 (RU 2015 1753) e dal n. II dell’O del 16 set. 2016, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2016 3315).

(art. 27 cpv. 1)

Coefficienti per la conversione degli animali in unità di bestiame grosso

Coeffi­ciente per animale

1. Animali della specie bovina (specie bos) e bufali (bubalus arnee)

1.1 Vacche:

1.11
Vacche da latte
1,00
1.12
Altre vacche
1,00

1.2 Altri animali della specie bovina:

1.21
oltre 730 giorni di età
0,60
1.22
oltre 365 fino a 730 giorni di età
0,40
1.23
oltre 160 fino a 365 giorni di età
0,33
1.24
fino a 160 giorni di età
0,13

2. Animali della specie equina

2.1
Altezza al garrese 148 cm e oltre
2.1.1
oltre 900 giorni di età
0,70
2.1.2
oltre 180 fino a 900 giorni di età

0,50

2.1.3
fino a 180 giorni di età

0,30

2.2
Altezza al garrese fino a 148 cm
2.2.1
oltre 900 giorni di età
0,35
2.2.2
oltre 180 fino a 900 giorni di età

0,25

2.2.3
fino a 180 giorni di età

0,15

3. Ovini

3.1
Pecore munte
0,25
3.2
Altri ovini di oltre 1 anno
0,17
3.3
Agnelli fino a 1 anno (compresi nei coefficienti degli animali di sesso fem­minile)
0,00
3.3
Capretti fino a 1 anno (compresi nei coefficienti degli animali di sesso fem­minile)
0,00
3.4
Agnelli magri (ingrasso) fino a 1/2 anno che non devono essere computati sulle madri (ingrasso di agnelli magri su tutto l’arco dell’anno)
0,03

4. Caprini

4.1
Capre munte
0,20
4.2
Altri caprini di oltre 1 anno

0,17

4.3
Capretti fino a 1 anno (compresi nel coefficiente dell’animale di sesso femminile)

0,00

4.4
Capre nane di oltre 1 anno: tenuta di animali da reddito (grandi effettivi, a scopo di lucro)

0,085

5. Altri animali da reddito che consumano foraggio grezzo

5.1
Bisonti di oltre 900 giorni di età (riproduttori adulti)
1,00
5.2
Bisonti fino a 900 giorni di età (allevamento e ingrasso)

0,40

5.3
Daini di ogni età

0,10

5.4
Cervi di ogni età

0,20

5.5
Lama di oltre 2 anni

0,17

5.6
Lama fino a 2 anni

0,11

5.7
Alpaca di oltre 2 anni

0,11

5.8
Alpaca fino a 2 anni

0,07

6. Conigli

6.1
Coniglie riproduttrici (= coniglie con almeno 4 figliate all’anno) dalla 1a figliata, compresi gli animali giovani fino all’inizio dell’ingrasso o fino al momento del loro uso per la riproduzione (età: circa 35 giorni)

0,034

6.2
Animali giovani (ingrasso o allevamento), età: circa 35 a 100 giorni (5 cicli per posta e anno)

0,011

7. Suini

7.1
Scrofe riproduttrici in lattazione (durata di lattazione 4–8 settimane, 5,7–10,4 cicli per posta)

0,55

7.2
Lattonzoli (compresi nel coefficiente della madre)

0,00

7.3
Scrofe riproduttrici non in lattazione di più di 6 mesi (ca. 3 cicli per posta)

0,26

7.4
Verri riproduttori

0,25

7.5
Suinetti svezzati (trasferiti per l’ingrasso con ca. 25 kg, 8–12 cicli o trasferiti per l’ingrasso con ca. 35 kg, 6–8 cicli per posta)

0,06

7.6
Rimonte e suini da ingrasso (ca. 3 cicli per posta)

0,17

8. Pollame da reddito

8.1
Galline da allevamento, galli da allevamento e ovaiole

0,010

8.2
Pollastrelle, galletti o pulcini (senza i polli da ingrasso)

0,004

8.3
Polli da ingrasso di ogni età (durata d’ingrasso ca. 40 giorni; 6,5–7,5 cicli per posta)

0,004

8.4
Tacchini di ogni età (ca. 3 cicli per posta)

0,015

8.5
Ingrasso preparatorio di tacchini (ca. 6 cicli l’anno)

0,005

8.6
Ingrasso di tacchini

0,028

8.7
Struzzi fino a 13 mesi

0,140

8.8
Struzzi di oltre 13 mesi

0,260

Diese Seite ist durch reCAPTCHA geschützt und die Google Datenschutzrichtlinie und Nutzungsbedingungen gelten.

Feedback
Laden